Oggi, lunedì
3 giugno, alla Camera dei Deputati, il comitato promotore della campagna “Io riattivo il lavoro”, ha
consegnato le oltre 100 mila firme
raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la
tutela dei lavoratori delle aziende confiscate alle mafie.
La proposta di legge, promossa dalla Cgil e sostenuta
da tante associazioni tra cui Avviso Pubblico, vuole in sintesi modificare
la normativa per il sequestro, la confisca e il riutilizzo delle aziende
mafiose e introdurre misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela
dei lavoratori delle aziende sequestrate.
"Abbiamo presentato e consegnato le oltre 100mila firme
raccolte per una legge in dieci
articoli per garantire l'operatività delle imprese sequestrate alla mafia”, ha
dichiarato Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil, durante la conferenza stampa. “La
presidenza ci ha espresso la vicinanza di Laura Boldrini al tema della legge e
si è impegnata a velocizzare l’iter procedurale per le proposte di legge
popolari”, ha concluso Serena Sorrentino.
A seguire, Roberto Giovanni Margiotta, lavoratore del Gruppo 6 GDO, gruppo che
gestisce più di 40 supermercati Despar sequestati alla mafia, ha affermato: “Io credo che il sequestro dei
beni e l’arresto di alcuni dei loro associati sia soltanto un primo passo del
percorso che lo Stato deve fare per sconfiggere le mafie. Lasciare che la
maggior parte delle aziende confiscate chiudano, significa un’ulteriore
sconfitta dello Stato nei confronti della criminalità”. “Questa proposta è uno
strumento chiaro e trasparente di lotta alla mafia che se applicata darebbe di
certo un’opportunità in più alle aziende poste sotto sequestro di rimanere in
vita”.
“Se
un bene viene confiscato alle mafie lo Stato ha il dovere di farlo fruttare più
di quanto faceva la mafia stessa”, ha continuato l’attore Paolo Romano, testimonial della campagna. “Questa legge è da fare
subito e il mio compito sarà quello di fare da amplificatore affinchè questa
proposta vada avanti”.
“Non è più possibile ascoltare la frase: la
mafia dà lavoro, l’antimafia no”, ha concluso Franco La Torre, presidente di Flare. “Dobbiamo fare in modo che questo
non accada più e rendere le aziende confiscate, che nel 97% dei casi rischiano la
chiusura, presidi di legalità democratica ed economica, capaci di garantire
lavoro dignitoso e legale”. “Approvare oggi questa proposta di legge, di straordinaria rilevanza, significherebbe
festeggiare una seconda Festa della
Repubblica”.
“Questa
proposta di legge rappresenta uno di quei casi in cui si può dimostrare che la
legalità conviene perché incide su due aspetti particolarmente rilevanti: la
tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie e la
possibilità per queste aziende di poter continuare a incrementare lavoro anche dopo
la confisca”, ha affermato Andrea
Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico. “Siamo quindi molto soddisfatti
di essere riusciti a raccogliere queste centinaia di migliaia di firme e di
aver presentato la proposta al Parlamento, ma la battaglia non sarà vinta
finchè la legge non verrà definitivamente approvata”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.