Gentile Dottore Giacomantonio,
non posso esimermi dal fare delle precisazioni alle Sue affermazioni, ritenendomi in grado, probabilmente con molta presunzione, di leggere e valutare le carte, quanto Lei.
Infatti:
Punto 1) Se Lei legge attentamente l'email che Le ho inviato con il chiarimento del 31 maggio non legge in nessuna parte la parola "bocciato". Legge invece: "Quindi in atto il fabbricato in questione è stato stralciato dalla Soprintendenza e non dal Comune. Quindi non può essere realizzato".
La declaratoria di non luogo a procedere per il progettato mercato del pesce cosa significa se non che l'immobile è stato stralciato dall'Autorizzazione Paesaggistica resa? Mi sembra ovvio che in mancanza dell'Autorizzazione
Paesaggistica il progettato fabbricato non può essere realizzato. Quindi quanto riferito dal sottoscritto è corretto mentre non risponde al vero quanto da Lei attribuitomi. Lei mi attribuisce, spero in buona fede, il titolo apparso nell'articolo
pubblicato dai giornali online. Ma come giornalista-pubblicista Lei sa benissimo che i titoli negli articoli vengono assegnati dalla Redazione, e che normalmente nella loro brevità debbono destare suggestione per richiamare l'attenzione dei lettori.
Spero ricorderà che la scelta di pubblicare la rubrica "il cittadino domanda e l'Amministrazione risponde" sui giornali online è Sua. Ma a parte ogni considerazione, o parola fuori posto, il risultato mi sembra scontato: in atto il fabbricato destinato a mercato del pesce è privo di Autorizzazione Paesaggistica e pertanto non può essere costruito.
Il Suo rimprovero mi costringe ad esprimere una considerazione inquietante.
Se l'area in questione ricade in ambito di inedificabilità assoluta (F4) perchè progettare l'opera? Se per acquisire l'Autorizzazione Paesaggistica è propedeutico disporre di una variante allo strumento urbanistico ed una successiva deroga da parte della Regione Siciliana perchè non è stata attivata questa procedura? Era necessario aspettare il rimprovero dell'Istituto messinese? Forse gli uffici non conoscono tale procedura? Sarebbe molto grave! Oppure sono le Amministrazioni, passate e presenti, che rifuggono dalla "programmazione"?
Inoltre un fabbricato regolarmente ancorato al suolo con fondazioni può essere definito precario perchè amovibile (destinato a non perdurare nel tempo)?
Potrei aggiungere altro ma vorrei evitare ulteriore polemica.
Punto 2) Lei ha scritto che il Comune " ha deciso di dividere l'opera in due lotti: quella riguardante le strutture precarie e quella riguardante le strutture permanenti. Solo la prima è stata sottoposta per il momento all'approvazione della Soprintendenza e del Genio Civile".
A parte il fatto che la procedura da seguire per l'approvazione di strutture precarie o permanenti è sempre la stessa, alla Soprintendenza è stato presentato per il rilascio dell'autorizzazione di competenza un unico progetto contenente la struttura precaria (sala d'aspetto) e quella permanente (mercato del pesce)e non due stralci come Lei continua ad affermare. Altrimenti non si giustificherebbe la "declaratoria". Quindi anche in questo caso quanto evidenziato dal sottoscritto è corretto, mentre non risulta attinente alla realtà dei fatti e della documentazione giacente presso gli Uffici quanto da Lei ribadito.
Condivido le perplessità manifestate dal Geometra Favaloro sulla scelta sbagliata del sito, particolare questo che ho prontamente sollevato quando ho visto effettuare dei rilievi nella zona. La collocazione della struttura progettata in quell'area costituisce un danno al paesaggio ed all'ambiente ed inevitabilmente provocherà degli inconvenienti igienico-sanitari. La zona destinata agli arrivi ed alle partenze di residenti e vacanzieri dovrebbeinvece essere ripulita e tenuta come un salotto. Gli inconvenienti che attualmente esistono, e che Lei ha ben evidenziato, continueranno ad esistere, ma per eliminarli basterebbero continui controlli ed un'Amministrazione meno tollerante. E se riteniamo che il mercato del pesce possa diventare un richiamo folcloristico perchè non riportarlo nella sua sede storica di Marina Corta dove esiste anche il molo per l'attracco delle barche?
Il problema di fondo, Egregio Dottore Giacomantonio, è conoscere il ruolo che l'Amministrazione intende dare alle nostre isole.
Lipari deve tornare ad essere "l'isola dalla bellezza colta", ed allora non abbiamo bisogno di "Piani" vari o di "Schede" dati a riempire a pochi intimi, ma di tutelare e valorizzare il territorio; oppure è destinata a diventare una delle tante stazioni balneari della Sicilia? Ricordo che la Sua Amministrazione si è spesa per raggiungere il primo obiettivo, e Le
riconosco il grande lavoro e merito. Ma le domando: ha forse cambiato idea?
Saluti
Aldo Natoli
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