4
giugno 1887
Filippo
De Pasquale
Filippo De Pasquale, avvocato, era nato a Lipari nel 1810.
Deputato al Primo Parlamento di Sicilia. Amico di Garibaldi, resse
l’amministrazione Mangione e Ficurra a Palermo e susseguentemente quella dei
Beni di Casa Reale. Letterato eminente e versato negli studi storici e
filosofici, scrisse, tra l’altro, una storia di Lipari andata purtroppo
perduta. Fondo una fattoria enologica conseguendo premi ambiti in Italia e
all’Estero. Ricopre la carica di Sindaco di Lipari in due mandati, il 1° dal 8
novembre 1867 al 3 gennaio 1870, nel corso del quale ottiene la bicorsa
settimanale da e per Messina.
Nel
corso del 2° mandato, dal 6 febbraio 1876 all’aprile 1882 si installò il telegrafo con cavo sottomarino. Nel corso
del 1879, diede in concessione al Dott. Francesco Genovesi di Messina, per 20
anni, con un canone di Lire 500 all'anno, lo stabilimento termale di San
Calogero. La sua amministrazione, nel corso del 1881, adottò dei provvedimenti
contro la fillossera.
Filippo De Pasquale
muore a Lipari, il 4 giugno 1887,
alle 23,20 nella propria abitazione. Il consiglio Comunale si riunì in seduta
straordinaria il giorno successivo alle 20, L’ordine del giorno: Onoranze
funebri al defunto Cav. Ufficiale De Pasquale Filippo. (..) “Il sindaco (Ferdinando Pajno) annunzia al Consiglio che ieri notte alle
11 e 20 cessava di vivere nella sua casa di abitazione il Cav. Ufficiale Sig.
Filippo De Pasquale e ne commemora la vita che lo rese benemerito al Paese, sia
come cittadino per gli alti uffici sostenuti, sia come Capo più volte di
questo Municipio, avendo il Cav. De
Pasquale con la sua mente elevata, col suo carattere integro, col suo amore per
la terra nativa dedicato l’intera vita a difesa e sostegno degli interessi di
questa isola. A nome quindi della Giunta in segno di gratitudine verso
l’estinto, di cui il paese ne compiange la perdita, propone che i funerali gli
siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento dell’intero Consiglio
Comunale e che un mezzo busto in marmo sia collocato nell’aula consiliare. Il
consigliere Picone propone anche che
una lapide sia posta in Piazza del Commercio sulla casa De Pasquale.
Il consiglio associandosi alle nobili parole del
Sindaco sulle virtù del compianto Cav. Uff. Sig. Filippo De Pasquale chiede al
Sindaco di esternare alla famiglia De Pasquale i sensi di condoglianza a nome
del Consiglio per tanta perdita che
colpisce l’intero Paese; e delibera ad unanimità di voti che i funerali al Cav.
De Pasquale siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento della
Civica Rappresentanza; che un mezzo busto in marmo sia posto nell’aula
consiliare a perpetuarne la memoria ed una lapide collocarsi in Piazza del
Commercio sulla casa De Pasquale.
In ultimo il Presidente comunica al Consiglio due
telegrammi di condoglianza, l’uno dell’On.Le Marchese di Sant’Onofrio che
delega il Sindaco a rappresentarlo nei funerali del Cav. De Pasquale, e l’altro
del Sindaco di Salina che partecipa aver delegato il direttore della Colonia a
rappresentare quel Comune.”
Fu detto di lui: “Il
più cavaliere dei gentiluomini Liparesi. Enologo distinto, geologo, numismatico
e nelle dottrine sociali erudito, nulla tralasciò perché gli interessi del
proprio paese fossero sempre garantiti, lottando a viso aperto, contro chiunque
avesse tentato di manometterli. (dal Discorso funebre di G. B. Caserta ,
pronunciato il 7.6.1887).
Nell’epigrafe del
monumento a Don Filippo De Pasquale, leggiamo: “Promotore nel 1842 della abolizione delle decime vescovili”.
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