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Più volte durante un servizio i Carabinieri di Santa Marina Salina hanno trovato animali feriti e, grazie alla loro sensibilità, lo segnalano alle guardie della riserva di Salina: proprio oggi un esemplare di barbagianni, in difficoltà, è stato consegnato al capo servizio Benenati che, a sua volta, lo ha mandato in aliscafo alla faunistica di Messina.
Dal 23 al 28 giugno, per sei intense giornate, il campetto Freeland di Mister Giunta ha fatto da cornice a un’esperienza indimenticabile, dove sport, amicizia e condivisione sono stati protagonisti assoluti.
Anche quest’anno, grazie al meraviglioso sport che è il calcio, decine di bambini hanno avuto l’opportunità di crescere, socializzare, allenarsi, ballare, divertirsi… e sì, anche mangiare insieme, riscoprendo ogni giorno la bellezza dello stare in squadra.
Noi dello staff desideriamo ringraziare di cuore il motore di tutto questo, Mister Fulvio Caruso. È grazie alla sua passione, alla sua dedizione e al suo instancabile impegno se questo progetto prende vita ogni anno e riesce a coinvolgere così tante famiglie della nostra comunità.
Oggi celebriamo non solo la conclusione di un percorso, ma anche i piccoli e grandi traguardi raggiunti da ciascun bambino. Ognuno di loro ha dimostrato entusiasmo, voglia di imparare e un meraviglioso spirito di squadra che ci ha riempito di orgoglio.
Un sentito ringraziamento ai genitori che ci hanno accordato la loro fiducia, e ai nostri giovani campioni per l’energia contagiosa che hanno portato ogni giorno al campo.
Un grazie speciale ai mister Marturano Annibale, Monte Bartolo, Giunta Bartolo e Licastro Franco, a Mister Fabio Currò, che ha deliziato i bambini con la frutta fresca a merenda, e a Mister Aurelio D’Ambra, che quotidianamente ha preparato un pasto caldo per tutti.
Grazie di cuore anche a tutto lo staff organizzativo: Rebecca Caruso, Marco Iacono, Sara Lo Presti, Alessio Saltalamacchia e Jacob Profilio, e alle nostre preziose mamme collaboratrici Letizia Trovato, Rossella Pennisi, Alessandra China e Francesca Marino, sempre presenti e disponibili.
Un ringraziamento particolare al nostro presidente Cirino Giuseppe, per il supporto costante e il sostegno che non ci fa mai mancare.
Un grazie sincero e speciale va anche ai nostri sponsor, che con la loro generosità hanno contribuito a rendere possibile questa splendida esperienza:
Happy Meat di China Michele; Frutta Più di Fabio Currò; La Terrazza Ristorante Filadelfia; Ditta Pierluigi Scaramozzino; Supermercati D’Anieri di Livio Munafò; Impresa di Costruzioni Edilfonti eImpresa Costruzioni Alessandro Fonti.
Questa terza edizione del Football Camp è stata una vera festa di sport e condivisione, resa possibile dall’impegno, dalla passione e dalla collaborazione di tutti.
Che l’amore per il calcio e i valori più autentici dello sport possano continuare a guidare i nostri ragazzi, oggi e domani.
Ci rivediamo il prossimo anno per una nuova, straordinaria edizione! Sempre insieme, sempre Ludica Lipari!
Mister Andrea Marino
U Marmuraru di Bartolomeo Basile, artigiano in Lipari - Via Francesco Crispi (Marina Lunga)
Lavorazione di marmi, graniti, soglie, scale, rivestimenti in pietra, pulitura bocciardatura, lavori edili e cimiteriali di ogni genere.
Artista della pietra locale con la scultura come hobby.
"La natura crea, io la modello: la mia professione ed esperienza, acquisita negli anni, tramandatami prima dal nonno e, poi, da mio padre, si vede in ogni lavoro che eseguo usando mani, testa, cuore e passione.
Massima puntualità e serietà per soddisfare le vostre esigenze"
Contatti: 345 4239 640 - mail: bartolobasile74@gmail.com
IL VIDEO CON ALCUNI DEI LAVORI REALIZZATI:
Nacque a Carpi, ridente cittadina del Modenese, nel 1530 da Francesco Realino e da Elisabetta Bellentoni.
La madre si premurò di dare al suo Bernardino una buona educazione. Gli insegnò a recitare il Rosario quand'era ancora piccolo.
Si rivelò un giovane di vivo ingegno e di cuore caritatevole. Studente a Modena fece la prima triste esperienza della corruttela dell'ambiente studentesco. Corse pericolo di livellarsi alla condotta dei più, ma s'accorse in tempo e seppe vincere. Più tardi da Modena passò alla facoltà di medicina nell'università di Bologna. Per assecondare il desiderio di Cloride, la donna da lui amata, interruppe gli studi di medicina per dedicarsi alla giurisprudenza. Alla fine di questo periodo di studi si deve collocare un triste episodio che il Santo non dimenticherà mai. Incontratosi un giorno con un certo Galli, che aveva commesso una ingiustizia troppo aperta a danno dei Realino, ne nacque una discussione animata. Bernardino si sentì bollire il sangue nelle vene e tratta la spada lo colpì alla fronte, senza però ucciderlo.
Nel mondo dei dotti già fin da giovane era salutato come un umanista di gusto e di gran sapere, da meritarsi l'elogio di « raro ingegno in giovanile etade ». Fu un uomo superiore alle cose umane: ben più alti ideali albergavano nella sua mente. Compiuti gli studi e laureatosi in giurisprudenza, fu podestà prima a Felizzano, poi a Cassine e in seguito a Castelleone, dovunque facendosi amare per la sua onestà e carità, amministrando con equanime e paterna giustizia. Negli anni del breve governo a Cassine, a contatto con le strettezze economiche e miserie morali del popolo, ne fu talmente impressionato che giunse a non mangiare e non dormire, fuggendo gli amici, disgustato della vita. Fu allora che maturò in lui la vocazione religiosa. Gli eterni destini dell'uomo si affacciavano insistentemente alla sua considerazione.
A Napoli, la predica di uno zelante gesuita lo colpì profondamente e gli rivelò chiaramente la divina chiamata. Fu la decisione. Chiese di divenire gesuita. L'amor filiale per il vecchio babbo gli fece passare momenti di penosa esitazione. Salì l'altare il 24 maggio del 1567.
Divenuto sacerdote, la fama di santo che andava acquistando a Napoli gli procurava richieste incessanti del ministero sacerdotale che lo teneva occupatissimo. Trasferito a Lecce fu presto riconosciuto dal popolo come sacerdote zelantissimo e pieno di inesauribile carità. Preferiva le classi umili e sofferenti, e si occupò con una estrema pazienza persino degli schiavi turchi addetti alle galere.
Negli anni maturi e nella vecchiaia Bernardino, che fu sempre devotissimo della Madre Divina, conservò nell'amore alla Madonna quell'ingenuità infantile che spiccava come nota particolare della sua pietà. Con Maria e per Maria guadagnò le anime a Dio. Tra i tanti efficaci insegnamenti che dava sulla devozione mariana, diceva che era una vergogna che una donna per bene non trovasse tempo a dire la corona tre volte la settimana ad onore della Madonna. I magistrati di Lecce si recarono un giorno alla Casa dei Gesuiti, per pregare il Santo, ormai vecchio e quasi paralizzato, di accettare l'incarico e l'onore di essere il patrono della loro città in Paradiso. Morì il 2 luglio 1616 alla veneranda età di 86 anni.
PRATICA. - Impariamo a passare per le vicende di questo mondo senza essere vittime del suo spirito.
PHECHIERA. - Concedici, o Dio onnipotente, che dopo aver ammirato i santi esempi di carità, amore e pietà di S. Bernardino, per la sua intercessione siamo vivificati da quella carità, amore e pietà che innalza i cuori fino al cielo, ove speriamo di giungere per la tua misericordia.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lecce, san Bernardino Realino, sacerdote della Compagnia di Gesù, che rifulse per carità e bontà e, rigettati gli onori mondani, si dedicò alla cura pastorale dei prigionieri e degli infermi e al ministero della parola e della penitenza.