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sabato 12 aprile 2025
La Lega ha presentato i candidati per le elezioni provinciale. C'è anche Russo
“Avremmo preferito delle elezioni di primo livello -commenta Nino Germanà, commissario della Lega in Sicilia e vicecapogruppo a Palazzo Madama- per consentire ai cittadini di esprimersi. Per questa volta però non è stato possibile e a votare saranno solo i sindaci e i consiglieri. Ma va bene lo stesso perché per noi sarà un test e sono sicuro che avremo un ulteriore conferma dagli elettori rispetto al nostro lavoro sul territorio. Ci impegneremo, ovviamente, perché in vista del voto del 27 aprile faremo una campagna elettorale come tutte le altre. Opereremo come sempre, dimostrando ancora una volta l'impegno e la concretezza di sempre, certi della risposta della gente che riconosce il lavoro svolto, premiandoci alle urne”.
I candidati della Lega per le elezioni provinciali del 27 aprile sono Antonella Bartolotta, Marianna Bordonaro, Angela Carmela Brunetto, il sindaco di Barcellona PG Pinuccio Calabrò, Antonino Chillemi, Gioacchino D'Agostino, Agata Di Blasi, Alberto Ferraù, Serena Giuliano, Vittoria Liuzzo, Giuseppe Ordile, Antonino Russo, Felice Scafidi e Vincenzo Tornatore. A presentare la lista Antonio Stroscio, sindaco di Floresta, e Ivan Cutè, ex presidente della Quinta circoscrizione di Messina.
Incidente in via Maggiore. Donna trasferita in ospedale
Un incidente autonomo si è verificato nel pomeriggio a Lipari in via avvocato Maggiore.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e successivamente anche i vigili del fuoco. Il traffico ha subito un rallentamento.
Eoliani che non ci sono più : Riproposizione 50° video , deceduti a Luglio - Agosto 2020 (durata 1 minuto e 56 secondi)
Tanti auguri!
Oggi è il 12 aprile: San Giuseppe Moscati
Settimo figlio di Francesco, magistrato, e di Rosa De Luca, Giuseppe nacque a Benevento il 25 luglio 1880. Ma era cresciuto a Napoli, dove la famiglia si era trasferita essendo il papà stato chiamato a svolgere la sua professione presso la Corte d'appello. Giuseppe era dotato di una vivace intelligenza, ma anche di una intensa sensibilità religiosa e umana che lo portava a essere vicino a chi si trovava nel disagio e nella sofferenza.
Per fare qualcosa di concreto per loro, decise di fare il medico. Con i rimedi offerti dalla medicina avrebbe portato anche il conforto della fede. Studiò con impegno, tanto da riuscire a laurearsi a soli ventidue anni. E con il massimo dei voti. Partecipò ad alcuni importanti concorsi, che vinse, aprendosi la strada per una brillante e comoda carriera. Ottenne l'abilitazione all'insegnamento universitario ed entrò nella prestigiosa Accademia partenopea di medicina e chirurgia. Ma poi mise tutte le sue doti di intelligenza e di cuore al servizio dei malati poveri scegliendo il posto di «medico ordinario» nell'Ospedale degli incurabili, il più antico della città. Ritenne quello il luogo ideale per poter svolgere la missione che s'era prefissato fin da ragazzino, così sintetizzata in un suo scritto: «Negli ospedali la missione dei medici è di collaborare all'infinita misericordia di Dio, aiutando, perdonando, sacrificandosi».
A questo programma ispirò la sua vita di medico, dedicandosi senza risparmio a lenire le sofferenze degli altri, sia nella quotidiana assistenza ai malati in ospedale o andandoli a visitare nei miseri tuguri dei quartieri più poveri della città, sia dedicandosi allo studio e alla ricerca per aggiornare le proprie conoscenze da porre al servizio dei malati.
Come diagnostico era bravissimo. In un tempo in cui gli strumenti di analisi e di ricerca erano quasi inesistenti, l'individuazione della malattia era affidata alla preparazione e all'intuizione del medico. E in questo la capacità di diagnosticare di Moscati sorprendeva gli stessi colleghi che vedevano nelle sue diagnosi qualcosa di miracoloso. Lui con molta umiltà rispondeva che aveva una fonte segreta cui attingeva a piene mani ed era l'eucaristia alla quale si accostava ogni giorno. Dio è l'artefice della vita, era solito dire, noi siamo suoi collaboratori, ma il più lo fa lui.
Una volta era riuscito a diagnosticare l'esatta malattia di un operaio che i suoi colleghi avevano inesorabilmente dichiarato tisico: si trattava invece di un ascesso polmonare che con una cura apposita si risolse. L'operaio, felice per la salute ritrovata, voleva a tutti i costi pagarlo. E Moscati: «Se proprio mi vuoi pagare, vatti a confessare perché è Dio che ti ha salvato».
Con i poveri si comportava sempre così, non accettava compensi. Caso mai, era lui a dare loro qualche soldo. Non faceva il medico per la carriera, e tanto meno per arricchirsi. Come Francesco d'Assisi aveva preso sul serio la povertà evangelica, a essa conformava la propria vita. Viveva da povero e con i poveri spartiva quello che aveva. Assisteva, ad esempio, un anziano signore che viveva in uno dei miserevoli tuguri della città, e non potendo andare a trovarlo ogni giorno, lo aveva invitato a recarsi tutte le mattine a fare colazione (avrebbe pagato lui) al bar di fronte all'entrata dell'ospedale. «Andando al lavoro — gli aveva detto — darò un'occhiata all'interno del caffè, se vi vedo vuol dire che tutto va bene, altrimenti verrò a farvi visita a casa».
La carità gli moltiplicava le forze, lo rendeva disponibile ai suoi malati, ai suoi poveri in qualsiasi ora del giorno e della notte e sempre in prima fila, quando calamità e tragedie colpivano la povera gente. Nel 1906 c'era stata un'eruzione del Vesuvio particolarmente violenta. Molti i danni e le vittime. A Torre del Greco, uno dei paesi più colpiti, l'ospedale dove erano ricoverati gli anziani minacciava di crollare sotto il peso di quintali di cenere: bisognava sgomberare in tutta fretta i reparti. Moscati, allora giovane medico, si era associato ai soccorritori lavorando duramente per trasferire malati e quant'altro era ritenuto utile: venti ore di lavoro, sotto la minaccia della lava che continuava ad avanzare lungo le pendici del vulcano. Avevano trasferito l'ultimo degente quando l'ospedale rovinava fragorosamente sui letti ormai vuoti.
Ma anche quando, nel 1911, Napoli fu colpita da una terribile epidemia di colera, il medico Moscati non risparmiò tempo ed energie: molti poveri se la cavarono, grazie alle sue cure, e altri morirono con il conforto della fede che lui aveva loro portato.
Moscati, medico buono e santo che aveva posto la sua intelligenza e il suo cuore al servizio dei poveri e dei sofferenti, moriva in età ancora giovane, a soli quarantasette anni, il pomeriggio del 12 aprile 1927. La mattina s'era recato come al solito all'ospedale a visitare i malati. Avrebbe dovuto proseguire le visite il pomeriggio, ma i suoi pazienti lo attesero invano. Verso le quindici avvertì un intenso malore. Ritiratosi nella camera, si accasciò sulla poltrona. «Sto male», disse ai fratelli che lo avevano visto impallidire. Furono le ultime parole. Un istante dopo cessava di vivere.
I poveri di Napoli accolsero la notizia con dolore e costernazione. Perdendo lui, perdevano un amico, un fratello. Ma guadagnavano un santo in cielo. E tale lo ritennero da subito.
Paolo VI confermò la loro certezza elevandolo nel 1975 all'onore degli altari con il titolo di beato. Fu proclamato santo nel 1987 da Giovanni Paolo Il, al termine del sinodo dei vescovi «Sulla vocazione e missione dei laici nella chiesa».
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.
venerdì 11 aprile 2025
"Donne e Lavoro: un approccio intersezionale". Sicindustria firma la Carta per le Pari Opportunità e l’uguaglianza sul lavoro
Messina, 11 aprile 2025 – Sicindustria, partner di Enterprise Europe Network, ha firmato oggi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina la Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro, la dichiarazione di intenti promossa in Italia da Fondazione Sodalitas per la diffusione di politiche inclusive nel mondo del lavoro.
La firma della Carta per le Pari opportunità da parte di Sicindustria/EEN rappresenta un traino importante per le imprese del tessuto imprenditoriale siciliano. Le imprese potranno, infatti, sottoscrivere a loro volta la Carta entrando a far parte di un network di imprese italiane sensibili ai temi di diversità e inclusione e riferimento per l’Italia all’interno della Piattaforma Europea delle Diversity Charters, promossa dalla Commissione Europea per contribuire concretamente a combattere la discriminazione sul luogo di lavoro.
Oggi aderiscono alla Carta circa 600 imprese cui si sono aggiunte nel tempo organizzazioni non profit e pubbliche amministrazioni come Regioni ed Enti locali, per un totale di oltre 1000 aderenti che impiegano oltre 900.000 lavoratori.
L’iniziativa si inserisce all’interno dell’evento “Donne e Lavoro: un approccio intersezionale”, organizzato nell’ambito del progetto europeo SPEED-FEM da Fondazione Sodalitas e Sicindustria/EEN con la collaborazione del Gruppo Caronte & Tourist.
SPEED-FEM è il progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Sodalitas, Soleterre, Fondazione Libellula per l’Italia, KEAN e D&I per la Grecia e dedicato alla valorizzazione delle donne sul posto di lavoro, tenendo presenti le specifiche caratteristiche di ognuna di loro, con il co-finanziamento della Commissione Europea.
Le azioni di SPEED-FEM si rivolgono alle aziende di tutte le dimensioni, invitandole a promuovere la creazione di luoghi di lavoro più inclusivi attraverso attività di apprendimento reciproco e di sensibilizzazione, tra cui la diffusione di buone pratiche già messe in atto dalle imprese.
In particolare, il progetto si concentra sulle donne che affrontano discriminazioni intersezionali in Italia e in Grecia, due dei Paesi che si collocano agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda l'uguaglianza di genere nell'occupazione.
Nonostante l’Italia abbia registrato una crescita significativa nel Gender Equality Index dal 2010 a oggi, rimane, infatti, 1.8 punti indietro rispetto alla media UE: iniziative come SPEED-FEM e la Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro promosse da Fondazione Sodalitas possono contribuire concretamente a ridurre ulteriormente il divario che separa l’Italia dagli altri paesi europei.
“Da 16 anni, Fondazione Sodalitas è impegnata a promuovere la Carta per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di compiere passi concreti verso l’inclusione e la valorizzazione delle diversità nel mondo del lavoro”, ha dichiarato Luca Maria Recalcati, Consigliere di Fondazione Sodalitas. “Il sostegno autorevole delle istituzioni radicate nei territori, come quello di Sicindustria, rappresenta un presupposto fondamentale per coinvolgere le imprese locali in una vera e propria alleanza per le Pari Opportunità. Per rafforzare ulteriormente il proprio impegno, con un focus specifico sul tema parità di genere nel mondo del lavoro, Fondazione Sodalitas è dallo scorso anno coinvolta anche nel progetto SPEED-FEM, un’iniziativa pensata per supportare le aziende che, ispirandosi all’esempio di altre imprese, desiderano intraprendere un percorso verso luoghi di lavoro liberi da discriminazioni e pregiudizi”.
“La firma della Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro – ha detto Pietro Franza, presidente di Sicindustria Messina – rappresenta un passo fondamentale per promuovere una cultura aziendale sempre più inclusiva e attenta al valore della diversità. Come Sicindustria/EEN siamo convinti che l’uguaglianza di genere e l’inclusione siano non solo principi etici imprescindibili, ma anche fattori chiave per la crescita e la competitività delle imprese. Attraverso questa adesione, vogliamo incoraggiare tutte le aziende del nostro territorio a intraprendere percorsi concreti per valorizzare il talento femminile e combattere ogni forma di discriminazione sul lavoro. L’iniziativa si inserisce perfettamente nel quadro del progetto europeo SPEED-FEM, con cui condividiamo l’obiettivo di creare ambienti di lavoro più equi e sostenibili. Sicindustria continuerà a sostenere e promuovere azioni che possano favorire il cambiamento culturale necessario per ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro, nella convinzione che solo attraverso la collaborazione tra imprese, istituzioni e società civile sia possibile costruire un futuro migliore per tutti”.
Al convegno, oltre a Pietro Franza, Presidente di Sicindustria Messina e Amministratore Delegato di Caronte & Tourist, sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni locali Giovanna Spatari, Rettrice Università di Messina, Federico Basile, Sindaco Comune di Messina, Cettina Scaffidi, Presidente Comitato d’imprenditoria femminile della Camera di Commercio Messina e Domenico Vecchio, Presidente Confindustria Reggio Calabria.
L’evento ha previsto un momento di presentazione di Fondazione Sodalitas e del progetto SPEED-FEM da parte di Luca Maria Recalcati, Consigliere Area Lavoro, Fondazione Sodalitas, Maura Di Mauro, Founder DIMPACT, Advisor D&I per SPEED-FEM, seguito da una tavola rotonda, moderata da Tiziano Minuti, Responsabile HR e Comunicazione Gruppo Caronte & Tourist, in cui sono state condivise pratiche e strategie per costruire un futuro più equo e sostenibile attraverso le testimonianze di aziende virtuose del territorio locale: A2A Energiefuture, Agrumaria Reggina, C.I.R.S. Casa Famiglia, Gruppo Caronte & Tourist, Irritec.
“Abbiamo coraggiosamente intrapreso, ormai tanti anni fa, un percorso per la parità di genere. Parliamo di coraggio perché quello marittimo è notoriamente un settore prevalentemente maschile e maschilista. - ha spiegato Tiziano Minuti, HR Manager del Gruppo Caronte & Tourist. “Nel 2021 abbiamo istituito, con le rappresentanze sindacali siciliane, la Commissione paritetica per le Pari Opportunità e, pochi mesi dopo, firmato un accordo che fissava l’obiettivo di aumentare del 10% la presenza femminile in organico, raggiunto con successo in pochi anni. A latere era però necessario alimentare una cultura del rispetto attraverso iniziative mirate: dalla nomina di una consigliera di fiducia alla formazione sul linguaggio inclusivo, fino alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. Un percorso impegnativo che si è rivelato strategicamente lungimirante e del quale ricordiamo due significativi traguardi: nel 2022 siamo stati “battezzati” come prima compagnia di navigazione a ottenere la ISO 30415 per la diversità e l'inclusione e, alla fine del 2024, abbiamo conseguito la prestigiosa certificazione UNI PDR 125 per la parità di genere."
Tra i relatori, anche rappresentanti locali degli Ordini professionali che hanno evidenziato il loro impegno verso la parità di genere.
Torneo di calcetto invernale al FREELAND CLUB: Domani si assegna il titolo (4 foto)
Al Museo archeologico di Lipari la storia da toccare con mano. In scena Il Prometeo di Eschilo con le maschere del teatro greco
A partire dal mese di maggio il Museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari si apre ancora di più alla collettività e all'inclusione grazie a una serie di innovazioni tecnologiche realizzate con i fondi del Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive.
Nel museo - che fa parte del Parco archeologico delle Isole Eolie della Regione Siciliana, ente diretto dall'architetto Rosario Vilardo - arriveranno copie tattili delle maschere della tragedia antica (come Paride e Filottete, IV a.C. figure riconducibili alla perduta tragedia di Sofocle "Filottete a Troia") e della commedia nuova (come Pseudokore e l'Etera, prima metà III a.C.), statuette comiche (come il Satiro sconcertato, dalla pancia gonfia e l'inequivocabile citazione fallica, tipica della satira del IV a.C.), vasi delle culture preistoriche e un cratere attico a figure rosse (V a.C): in tutto 35 reperti tattili, perfettamente uguali agli originali e realizzati in Pla (bioplastica ricavata da zuccheri vegetali) con tecnologie digitali e laser scanner, che potranno essere toccati dai visitatori non vedenti e non solo. Realizzato con le università di Milano (Cattolica) e Reggio Calabria e Naos Lab, il progetto - finanziato dal Pnrr con circa 500mila euro - prevede anche video in Lis, storytelling a tema e due golf car per i visitatori a ridotta mobilità (Vrm).
Le novità saranno presentate al Parco delle Eolie il 2 e il 3 maggio, nell'ambito di un convegno e un workshop. Poi il 3 maggio l'emozione di una rappresentazione teatrale che ha dell'eccezionale: nel teatro di pietra della rocca di Lipari, con il mare a fare da stupenda scenografia, andrà infatti in scena il "Il Prometeo incatenato" di Eschilo, con gli attori che indosseranno maschere teatrali perfettamente riprodotte dai reperti archeologici originali, miniature provenienti dai corredi funerari di Lipari ed esposti al Museo. Nel ruolo di Prometeo l'attore Christian Poggioni, che ha curato anche la regia. Nello spettacolo, prodotto dalla compagnia teatrale dell'associazione "Kerkís. Teatro Antico In Scena", non ci saranno microfoni, e proprio come avveniva anticamente si seguirà il sistema recitativo del teatro classico: le maschere infatti, realizzate da miniature provenienti dai corredi funerari e, grazie ai rilievi in 3D, poi ingrandite con precisione a misura umana e forgiate da un artigiano nel modo più simile possibile alle originali, permetteranno naturalmente l'amplificazione il tono della voce. "Il nostro museo si trova su un'alta rupe e già l'accesso è difficoltoso. Siamo felici che ora divenga più accessibile", ha detto all'ANSA Maria Clara Martinelli archeologa del Parco Eolie, coordinatrice del progetto scientifico con Francesca Fatta, docente di disegno dell'architettura (Unirc) e Elisabetta Matelli, Docente di Storia del Teatro Greco (Unicatt), "il laboratorio renderà possibile toccare 35 manufatti prodotti dai reperti reali, il percorso sarà corredato di didascalie bilingue e in braille e da un apparato digitale per far comprendere la successione di fasi e culture della preistoria. Infine ci sarà la parte che riguarda la prototipazione delle maschere teatrali in terracotta trovate dentro le tombe e nelle fosse votive di età greco romana. Sono miniature che raccontano di un forte legame con Dioniso, il dio del teatro, del vino e dell'oltretomba, e di un rito molto diffuso a Lipari: si tratta di una collezione di eccezionale ricchezza".
"La storia del nostro museo è molto particolare", prosegue l'archeologa, "qui c'era un campo di concentramento poi smantellato, una parte del museo è realizzata proprio nelle caserme e nelle prigioni. Non abbiamo un teatro antico ma ne è stato realizzato uno in pietra all'aperto, proprio su modello di quelli greci. Sarebbe meraviglioso poter iniziare una nuova tradizione teatrale qui. Il laboratorio sensoriale sarà permanente, e poi proseguiremo con la digitalizzazione del museo usufruendo di un altro bando". (ANSA)
Tanti auguri!
C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu: Una formazione
in alto da sx: Fulvio Caruso, Nunzio Li Donni, Gino
Molino, Tindaro Salmieri,, Fabio Currò, Renzo Giunta
In basso: Giulio Bruno, Massimo Riganò, Marco Lo Schiavo, Giovanni
Mondello, Davide Riganò.
Erosione costiere a Panarea e Vulcano. Interrogazione dei 5 consiglieri di minoranza
Al Signor Sindaco del Comune di Lipari Riccardo Gullo
E,p.c. Al Segretario Generale
Oggetto: INTERROGAZIONE - Interventi urgenti per il contrasto dell’erosione costiera nelle isole di Panarea e Vulcano – Stato dell’arte dei progetti e accesso ai finanziamenti del Commissario di Governo per il dissesto idrogeologico relativamente al ripascimento delle spiagge di ZIMMARI (Panarea) e SABBIE NERE(Vulcano)
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
Premesso che l’erosione costiera rappresenta un problema ormai strutturale e di crescente gravità per molte aree delle Isole Eolie, compromettendo la stabilità territoriale, la fruibilità turistica e la sicurezza ambientale;
Considerato che la precedente amministrazione comunale ha portato avanti, con successo, l’iter tecnico-amministrativo per il ripascimento della spiaggia di Porto delle Genti, ottenendo un cospicuo finanziamento pubblico e completando la progettazione esecutiva, lasciando all’attuale amministrazione il compito di ultimare l’iter con l’acquisizione di un unico parere mancante e la successiva pubblicazione della gara d’appalto;
Richiamato che anche in passato sono stati programmati e avviati interventi contro l’erosione in altri tratti costieri delle isole dell’arcipelago;
Rilevato che, ad oggi, la spiaggia di Zimmari, unica spiaggia sabbiosa dell’isola di Panarea, risulta praticamente scomparsa a causa dei fenomeni erosivi, così come la spiaggia delle Sabbie Nere dell’isola di Vulcano, la cui estensione risulta oggi fortemente compromessa;
Appreso informalmente che vi siano attualmente cospicue risorse economiche e disponibili da parte del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, in base alla normativa nazionale di riferimento (art. 10 del D.L. n. 91/2014, convertito con modificazioni dalla Legge n. 116/2014 e ss.mm.ii.) e ai relativi strumenti di pianificazione come il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico e il Piano stralcio 2024;
INTERROGANO IL SINDACO DEL COMUNE DI LIPARI
per conoscere:
1. Se l’Amministrazione comunale ha presentato progetti preliminari, definitivi o esecutivi al Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico in merito agli interventi di recupero e ripascimento delle spiagge di ZIMMARI (Panarea) e SABBIE NERE(Vulcano);
2. Quale sia l’attuale stato dell’arte dell’iter amministrativo relativo a tali progetti, con specifico riferimento all’eventuale progettazione, richiesta di pareri, conferenze dei servizi svolte o programmate;
3. Se non sono stati ancora presentati progetti, per quali motivazioni e se si intende procedere con urgenza alla redazione e alla presentazione degli stessi, stante la disponibilità di fondi dedicati e l’urgenza di intervenire in aree costiere ad altissima valenza ambientale e turistica;
4. Se l’Amministrazione comunale intende attivare un’interlocuzione formale e diretta con la Struttura Commissariale per verificare le possibilità di finanziamento e accelerare l’inserimento degli interventi nei programmi attuativi; 5. Quali siano le tempistiche previste dall’Amministrazione per l’attivazione degli interventi, sia per le spiagge sopra menzionate sia per altre aree del territorio comunale che risultano colpiti da fenomeni erosivi gravi
Si richiede risposta scritta.
I Consiglieri Comunali Gaetano Orto, Raffaele Rifici, Cristina Dante, Adolfo Sabatini, Giorgia Santamaria
Rendi la tua Pasqua un momento indimenticabile per te e la tua famiglia.





Cerimonia finale Memorial "Jonathan Giannò" di basket (video)
“Jonathan è con noi e resterà sempre con noi grazie a tutti voi”
Oggi, 11 aprile: Santa Gemma Galgani
Gemma Galgani nacque a Camigliano di Lucca il 12 marzo 1878 da Enrico Galgani e da Aurelia Landi, ambedue ferventi cristiani. La buona madre sembrava che presentisse la sua vicina morte e perciò quando poteva stare con la cara bimba, le spiegava le verità della fede, i pregi dell'anima, la bruttezza del peccato, e la vanità delle cose del mondo. Più spesso, mostrandole il Crocifisso, le diceva: « Vedi, Gemma, questo caro Gesù è morto per noi in croce ». A quella vista la fanciullina profondamente commossa piangeva. Questo piissimo sentimento di amore verso Gesù appassionato fu la caratteristica della sua vita: vita di amore e di sacrificio.
Gesù difatti l'aveva prescelta e la voleva santificare attraverso vie straordinarie, facendola partecipe dei suoi dolori ed attirandola a sè mediante vincoli di amore ineffabili.
Il 17 giugno 1887, festa del Sacro Cuore di Gesù, fece la sua prima Comunione con angelico fervore, contando nove anni di età.
Non entrò in religione quantunque lo desiderasse ma guidata prodigiosamente dalla Provvidenza Divina, dopo dolorosissime prove fu ricevuta dalla famiglia Giannini nella città di Lucca, e quivi visse fino alla morte.
Non è possibile dire in poche righe tutte le meraviglie che il Signore operò in lei : Soffrire per Gesù, con Gesù, amare soltanto Gesù, era il suo altissimo ideale. « Vada, diceva, vada chi vuole sul Monte Tabor, io me ne voglio stare con Gesù sul Calvario ». E sul Calvario Gemma sbocciò come mistico fiore.
Già fin dalla fanciullezza ebbe a soffrire: la malattia e la morte della madre; una dolorosissima operazione ad un piede; lo spogliamento di tutti gli averi della famiglia Galgani per cui si trovò nell'estrema miseria, ed un'altra penosissima malattia, da cui fu miracolosamente guarita. Per tanta eroica rassegnazione, Gesù le apparve e le disse: « Figlia, alla grazia che ti ho fatta stamattina (cioè la guarigione), ne seguiranno ancora molte altre maggiori. Io sarò sempre con te, io ti farò da padre, e la mamma tua sarà l'Addolorata ».
A Lucca cominciò la lunga serie delle grazie. Gesù non si lasciò vincere in generosità. Tutti i venerdì Gemma soffriva i dolori della passione del Signore, e nel 1899, due anni dopo la sua offerta col voto di perpetua verginità, fu favorita del dono delle stimmate. Con questo, resa più partecipe dei dolori di Gesù, .raggiunse in breve il più alto grado della mistica. Diceva con S. Paolo: « Oggi non sono più in me, sono col mio Dio, tutta per lui ed egli è tutto in me e per me ».
Godette anche la confidenza del suo Angelo Custode, il quale la liberò da molte tentazioni e portò perfino la sua corrispondenza al padre Germano, suo direttore spirituale.
Il demonio la perseguitò sotto svariatissime forme, persino apparendole nella persona di Gesù appassionato. La grazia però di cui era favorita, le fece sempre discernere i moti del maligno da quelli dello spirito buono. Consumata più dalle fiamme del divino amore che dalla malattia, se ne volava al suo celeste Sposo 1'11 Aprile 1903, vigilia di Pasqua.
PRATICA. — Non stiamo mai in peccato mortale, ma purifichiamo prontamente la nostra anima.
PREGHIERA. — O Signore Gesù che nella vita della tua serva Gemma, hai mostrato come prediligi i semplici e gli umili, fa' che imitandola possiamo attirare anche su di noi le tue benedizioni.
PREGHIERA A S. GEMMA PER CHIEDERE GRAZIE
O cara santa Gemma, che ti sei lasciata plasmare da Cristo crocifisso, ricevendone nel tuo corpo verginale i segni della sua gloriosa Passione, per la salvezza di tutti, ottienici di vivere con generosa dedizione il nostro impegno battesimale e intercedi per noi presso il Signore affinché ci conceda le grazie desiderate.
Amen
Santa Gemma Galgani, prega per noi.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lucca, santa Gemma Galgani, vergine, che, insigne nella contemplazione della Passione del Signore e nella paziente sopportazione dei dolori, a venticinque anni nel Sabato Santo concluse la sua angelica esistenza.