Telefoni di rete fissa in tilt da ieri mattino intorno alle dodici e trenta in una larghissima parte della frazione liparese di Canneto. I telefoni sono muti- così come ci ha confermato il 187 a causa di un corto circuito all'impianto elettrico delle centraline Telecom. Difficoltà si registrano anche per la ricezione dei telefonini. Operai Telecom sono al lavoro ma il guasto non potrà essere riparato, almeno così ci è stato detto, non prima di domani. Tutto potrebbe slittare, comunque, a lunedì.
Il guasto che sta interessando Canneto finisce per penalizzare anche Eolienews. I nostri aggiornamenti, che spesso vengono messi in rete da Canneto, subiranno ovviamente dei rallentamenti. Costretti, come saremo, a spostarci nella sede di Lipari Centro.
Dei ritardi ci scusiamo con i lettori.
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venerdì 27 marzo 2009
Privatizzazione di Tirrenia, evitare scorciatoie
La privatizzazione di Tirrenia deve avvenire dopo un attento ed equilibrato monitoraggio di tutte le implicazioni connesse ai servizi e ai collegamenti assicurati sino ad oggi dalla compagnia". E' quanto afferma Beniamino Leone, Segretario Nazionale Marittimi Fit-Cisl intervenuto al Congresso della Federazione Regionale della Sicilia che si tiene a Termini Imerese. "Vi e' sulla questione Tirrenia - prosegue Leone - una preoccupante sottovalutazione sugli effetti e le conseguenze che potrebbero prodursi non solo sul lavoro, ma sulla continuita' territoriale e sulla qualita' dei servizi dovuti ad una accelerazione dei processi di privatizzazione, soprattutto in assenza di un prolungamento della concessione. Non e' certo questo il momento migliore per privatizzare la Tirrenia - ribadisce Leone - con una crisi che estende i suoi pesantissimi effetti a tutto il settoremarittimo, privatizzare rischiando di ottenere ben poco in una precaria situazione di mercato". Il segretario Generale della Fit Cisl, Claudio Claudiani, precisa che "e' quanto mai necessario aprire un confronto a tutto campo sulla Tirrenia. Occorre evitare il rischio che alle complicazioni gia' evidenziate se ne aggiungano altre per la continuita' territoriale oggi assicurata dai collegamenti della Tirrenia, per l'internazionalizzazione dei territori, per il mantenimento di servizi insostituibili per delicate aree del Paese come sono le isole, soprattutto quelle minori, la cui vocazione allo sviluppo potrebbe essere pregiudicata se non si trovano risorse e garanzie tali da assicurare comunque una continuita' dei collegamenti". Il sindacato chiede da tempo la possibilita' di esprimere, in una sede appropriata, proposte e valutazioni sui processi di privatizzazione e liberalizzazione che investono la Tirrenia al pari di altri settori del trasporto. "E' necessario - ribadisce Claudiani - non restringere l'ambito del confronto, bensi' aprirlo alle opportune correzioni per evitare di sacrificare posti di lavoro, stabilita' dei collegamenti, qualita' del servizio universale e un now how che interessa marittimi ad elevato tasso di professionalita' e territori, soprattutto al Sud e nelle isole dove gia' pesante e' la situazione occupazionale e dove gli eventuali effetti negativi della privatizzazione di Tirrenia potrebbero farsi sentire maggiormente"."Ci aspettiamo - conclude - di poter proseguire con il Ministro un confronto sereno e produttivo che scongiuri i pericoli, eviti decisioni frettolose e dia al Paese un tessuto di collegamenti marittimi piu' efficienti e competitivi, senza che cio' si traduca solo in insopportabili riduzioni dell'occupazione e dei servizi marittimi".
giovedì 26 marzo 2009
Lipari: La GDF dissequestra un'area del cantiere di contrada Valle
Le fiamme gialle di Lipari hanno dissequestrato, su disposizione del dott. Francesco Massara della Procura della Repubblica di Barcellona, l'area di contrada Valle a Lipari che era stata posta sotto sequestro lo scorso anno in quanto i lavori che si stavano realizzando, rientranti nel progetto di copertura dell'omonimo torrente, non erano stati ancora regolarmenti autorizzati. Il rilascio delle autorizzazioni, e l'accertamento espletato da un CTU che ha verificato la conformità dell'opera al progetto presentato, ha portato il magistrato a disporre il dissequestro.
Colori delle Eolie. Le precisazioni dell'architetto Lo Cascio
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'arch. Giuseppe Lo Cascio in risposta alla recente circolare inviata dal presidente dell'AGE geom. Bartolo Favaloro sul tema dei colori delle Eolie.
Il testo:
Sig. Presidente della
Associazione Geometri
delle Isole Eolie
Ho letto con estremo interesse la Sua circolare, avente come Oggetto “tutti i colori delle mie isole…..”, che emotivamente condivido nei suoi intenti, sia come architetto che come cittadino eoliano.
E devo anche aggiungere che non è soltanto il problema dei “fantasmagorici colori”, a provocare la tanto temuta trasformazione dell’ambiente originario, ma vi si aggiunge anche l’utilizzazione (peraltro appositamente vietata dal R.E.C., almeno nel centro storico) di infissi in alluminio anodizzato, di zoccolature in materiali vari, di rivestimenti e mostre decorative diverse.
E perché no, delle stesse insegne !
Vorrei, come architetto, partecipare al dibattito (anche solo epistolare) che certamente non può non nascere, suscitato da questa Sua ottima iniziativa, e che spero possa essere estremamente produttivo e chiarificatore.
E vorrei farlo, facendo alcune precisazioni che ritengo doverose.
La prima: non risponde completamente a verità il fatto che “tutto è affidato agli operatori del settore, non necessitando l’intervento di specifica autorizzazione amministrativa, che, con il proprio estro e gusto, utilizzano tinte estranee all’ambiente eoliano”.
In realtà, una possibilità la prevede persino il R.E.C. dell’ormai vetusto Programma di Fabbricazione, che al suo art. 25 prevede la possibilità, da parte della Commissione Edilizia, di richiedere campionature dei colori e dei rivestimenti.
E potrebbe, a questo punto, risultare sufficiente l’applicazione di quanto prescritto dal Piano Paesistico, all’art. 38, punto c), circa le tipologie di materiali e le tecniche di applicazione.
E’ poi invece verissimo che il R.E.C. annesso al Piano Regolatore non affronta minimamente il problema dei colori; ma non è, purtroppo, la sola carenza del nostro Piano, che ancora deve nascere, e già si presenta drammaticamente vecchio.
Seconda precisazione, che mi coinvolge (e di questo, La ringrazio): l’incarico affidatomi per la redazione di un “Piano quadro dei colori e del decoro urbano” è stata una delle tante iniziative intelligenti (e visto come vanno le cose, lungimiranti) di una passata Amministrazione.
Aveva un solo, drammatico limite: era legato alla remota possibilità di finanziamento di interventi, da parte della Regione; che non aveva i fondi per finanziare nulla.
Io, esclusivamente a mie spese, ho visitato alcuni Comuni dotati di Piano dei Colori; mi sono (ritengo ampiamente) documentato su quanto era stato proposto e/o portato a compimento in questo settore; ho rilevato tutta la parte interessata da un “primo stralcio”, i prospetti di Piazza Ugo di Sant’Onofrio e la Salita di San Giuseppe; ho redatto il Progetto relativo a questa parte, completo di quantificazione degli interventi, e ho presentato il tutto all’Amministrazione.
Sono stato complimentato e ringraziato. Ma mancando la materia prima, il denaro dei finanziamenti, tutto è stato sospeso e, spero, rinviato a tempi migliori.
Come diceva quel genio del teatro che era Eduardo de Filippo, “ha da passà ‘a nuttata”!
Terza precisazione, o meglio, il punto nodale del dibattere: Lei si riporta alla “rappresentazione iconografica” di Luigi Salvatore d’Austria, che La porta ad affermare che “fino agli anni ’80 del secolo scorso……il colore utilizzato nei prospetti dei fabbricati era il bianco e solo il bianco”.
Ricordo che tanti anni fa, il Centro Studi Eoliani organizzò una conferenza-dibattito sui colori di Filicudi (che poi si estese naturalmente ai colori di tutte le Eolie), con il Prof. Brini (progettista di numerosi Piani dei Colori nello hinterland torinese e per la stessa Torino), il dott. Pino Paino, il prof. Giuseppe Jacolino ed il sottoscritto.
Ricordo anche che durante il dibattito, si pose il problema, certamente provocatorio, del perché porre gli anni della visita del d’Austria come punto fermo per codificare i colori delle nostre architetture, e non considerare, ad esempio, quanto certamente avveniva negli anni, che so, della dominazione romana, quando le case e le costruzioni in genere erano decorate con colori anche vivacissimi.
Inoltre devo dirLe che non risulta rispondente interamente al vero, che le costruzioni sino agli anni ’80 del secolo passato fossero solamente bianche.
Per non dilungarmi troppo, Le riporto solo tre esempi.
La torre di Mendolita, che tutti noi ben conosciamo, risalente ai primi anni del 1600, aveva intonaci di colore ocra chiaro.
La casa in cui io abito è stata realizzata nella prima metà del 1700, un secolo prima della venuta di Luigi Salvatore d’Austria, ed ancora oggi, in larga parte dei suoi due prospetti principali (in quell’epoca, si decoravano soltanto i prospetti più importanti), affiorano tracce della colorazione originaria: un azzurro ottenuto certamente con solfato di rame (azzuolo) diluito nel latte di calce, e delle lesene e marcapiani di colore ocra.
La facciata verso Lipari della villa dell’ing. La Rosa, anch’essa della medesima epoca, prima di una “ripresa” del prospetto principale era bianca, ma con lesene e rifasci di un intenso colore giallo.
Con la fine poi del XIX e l’inizio del XX secolo, l’abitudine di decorare con colori ottenuti da pigmenti naturali e latte di calce si diffonde ed interessa larghissima parte delle nuove costruzioni.
Ma va anche ricordato che l’insediamento di genti diverse, provenienti dalla Calabria, dalla Campania e persino da paesi stranieri, ed il mescolarsi delle loro consuetudini, delle loro civiltà, del modo di intendere e decorare le costruzioni, risale già agli anni immediatamente successivi al sacco del Barbarossa.
Oggi, ed in questo Le do ragione, si assiste al progressivo abbandono “dei colori originari, utilizzando tonalità troppo sature e con materiali sintetici”, e di questo ne va dato carico sia al disinteresse della Soprintendenza che non applica quanto prescritto dal Piano Paesistico, ma soprattutto alle scarse conoscenze ed alla mancata voglia di aggiornarsi degli operatori del settore, che potrebbero invece adottare materiali prodotti dalle Ditte specializzate nella commercializzazione di intonaci e colorazioni specifici per il recupero dei Centri Storici.
Abbiamo tutti fatto del male, e le maggiori responsabilità sono a carico di noi Progettisti e Direttori dei Lavori.
Ma devo, al riguardo, citarLe un vecchio detto eoliano, quello secondo cui “il granchio prende in giro l’aragosta, perché cammina all’indietro”, ricordandoLe che la maggior parte dei Tecnici Progettisti e Direttori dei Lavori, di certo almeno numericamente, sono proprio geometri, quelli che oggi, attraverso Lei, esprimono queste lamentazioni.
Infine, concordo pienamente con Lei sulla necessità di un dibattito con l’Amministrazione e l’Ufficio Tecnico comunale, riguardante il corretto impiego del colore, ma anche del decoro urbano, nelle nostre isole, ma non credo alle “precise direttive della Soprintendenza BB. CC. AA.” , il cui lassismo ha, sino ad oggi, consentito tutto questo.
Credo invece che sia fondamentale affiancare, al Piano Regolatore, un idoneo Piano Quadro dei Colori e del Decoro Urbano, riprendendo ed estendendo l’iniziativa la cui necessità era già stata individuata da una Amministrazione precedente.
Passerà così “’a nuttata”?
Cordiali saluti
Giuseppe Lo Cascio, architetto
Il testo:
Sig. Presidente della
Associazione Geometri
delle Isole Eolie
Ho letto con estremo interesse la Sua circolare, avente come Oggetto “tutti i colori delle mie isole…..”, che emotivamente condivido nei suoi intenti, sia come architetto che come cittadino eoliano.
E devo anche aggiungere che non è soltanto il problema dei “fantasmagorici colori”, a provocare la tanto temuta trasformazione dell’ambiente originario, ma vi si aggiunge anche l’utilizzazione (peraltro appositamente vietata dal R.E.C., almeno nel centro storico) di infissi in alluminio anodizzato, di zoccolature in materiali vari, di rivestimenti e mostre decorative diverse.
E perché no, delle stesse insegne !
Vorrei, come architetto, partecipare al dibattito (anche solo epistolare) che certamente non può non nascere, suscitato da questa Sua ottima iniziativa, e che spero possa essere estremamente produttivo e chiarificatore.
E vorrei farlo, facendo alcune precisazioni che ritengo doverose.
La prima: non risponde completamente a verità il fatto che “tutto è affidato agli operatori del settore, non necessitando l’intervento di specifica autorizzazione amministrativa, che, con il proprio estro e gusto, utilizzano tinte estranee all’ambiente eoliano”.
In realtà, una possibilità la prevede persino il R.E.C. dell’ormai vetusto Programma di Fabbricazione, che al suo art. 25 prevede la possibilità, da parte della Commissione Edilizia, di richiedere campionature dei colori e dei rivestimenti.
E potrebbe, a questo punto, risultare sufficiente l’applicazione di quanto prescritto dal Piano Paesistico, all’art. 38, punto c), circa le tipologie di materiali e le tecniche di applicazione.
E’ poi invece verissimo che il R.E.C. annesso al Piano Regolatore non affronta minimamente il problema dei colori; ma non è, purtroppo, la sola carenza del nostro Piano, che ancora deve nascere, e già si presenta drammaticamente vecchio.
Seconda precisazione, che mi coinvolge (e di questo, La ringrazio): l’incarico affidatomi per la redazione di un “Piano quadro dei colori e del decoro urbano” è stata una delle tante iniziative intelligenti (e visto come vanno le cose, lungimiranti) di una passata Amministrazione.
Aveva un solo, drammatico limite: era legato alla remota possibilità di finanziamento di interventi, da parte della Regione; che non aveva i fondi per finanziare nulla.
Io, esclusivamente a mie spese, ho visitato alcuni Comuni dotati di Piano dei Colori; mi sono (ritengo ampiamente) documentato su quanto era stato proposto e/o portato a compimento in questo settore; ho rilevato tutta la parte interessata da un “primo stralcio”, i prospetti di Piazza Ugo di Sant’Onofrio e la Salita di San Giuseppe; ho redatto il Progetto relativo a questa parte, completo di quantificazione degli interventi, e ho presentato il tutto all’Amministrazione.
Sono stato complimentato e ringraziato. Ma mancando la materia prima, il denaro dei finanziamenti, tutto è stato sospeso e, spero, rinviato a tempi migliori.
Come diceva quel genio del teatro che era Eduardo de Filippo, “ha da passà ‘a nuttata”!
Terza precisazione, o meglio, il punto nodale del dibattere: Lei si riporta alla “rappresentazione iconografica” di Luigi Salvatore d’Austria, che La porta ad affermare che “fino agli anni ’80 del secolo scorso……il colore utilizzato nei prospetti dei fabbricati era il bianco e solo il bianco”.
Ricordo che tanti anni fa, il Centro Studi Eoliani organizzò una conferenza-dibattito sui colori di Filicudi (che poi si estese naturalmente ai colori di tutte le Eolie), con il Prof. Brini (progettista di numerosi Piani dei Colori nello hinterland torinese e per la stessa Torino), il dott. Pino Paino, il prof. Giuseppe Jacolino ed il sottoscritto.
Ricordo anche che durante il dibattito, si pose il problema, certamente provocatorio, del perché porre gli anni della visita del d’Austria come punto fermo per codificare i colori delle nostre architetture, e non considerare, ad esempio, quanto certamente avveniva negli anni, che so, della dominazione romana, quando le case e le costruzioni in genere erano decorate con colori anche vivacissimi.
Inoltre devo dirLe che non risulta rispondente interamente al vero, che le costruzioni sino agli anni ’80 del secolo passato fossero solamente bianche.
Per non dilungarmi troppo, Le riporto solo tre esempi.
La torre di Mendolita, che tutti noi ben conosciamo, risalente ai primi anni del 1600, aveva intonaci di colore ocra chiaro.
La casa in cui io abito è stata realizzata nella prima metà del 1700, un secolo prima della venuta di Luigi Salvatore d’Austria, ed ancora oggi, in larga parte dei suoi due prospetti principali (in quell’epoca, si decoravano soltanto i prospetti più importanti), affiorano tracce della colorazione originaria: un azzurro ottenuto certamente con solfato di rame (azzuolo) diluito nel latte di calce, e delle lesene e marcapiani di colore ocra.
La facciata verso Lipari della villa dell’ing. La Rosa, anch’essa della medesima epoca, prima di una “ripresa” del prospetto principale era bianca, ma con lesene e rifasci di un intenso colore giallo.
Con la fine poi del XIX e l’inizio del XX secolo, l’abitudine di decorare con colori ottenuti da pigmenti naturali e latte di calce si diffonde ed interessa larghissima parte delle nuove costruzioni.
Ma va anche ricordato che l’insediamento di genti diverse, provenienti dalla Calabria, dalla Campania e persino da paesi stranieri, ed il mescolarsi delle loro consuetudini, delle loro civiltà, del modo di intendere e decorare le costruzioni, risale già agli anni immediatamente successivi al sacco del Barbarossa.
Oggi, ed in questo Le do ragione, si assiste al progressivo abbandono “dei colori originari, utilizzando tonalità troppo sature e con materiali sintetici”, e di questo ne va dato carico sia al disinteresse della Soprintendenza che non applica quanto prescritto dal Piano Paesistico, ma soprattutto alle scarse conoscenze ed alla mancata voglia di aggiornarsi degli operatori del settore, che potrebbero invece adottare materiali prodotti dalle Ditte specializzate nella commercializzazione di intonaci e colorazioni specifici per il recupero dei Centri Storici.
Abbiamo tutti fatto del male, e le maggiori responsabilità sono a carico di noi Progettisti e Direttori dei Lavori.
Ma devo, al riguardo, citarLe un vecchio detto eoliano, quello secondo cui “il granchio prende in giro l’aragosta, perché cammina all’indietro”, ricordandoLe che la maggior parte dei Tecnici Progettisti e Direttori dei Lavori, di certo almeno numericamente, sono proprio geometri, quelli che oggi, attraverso Lei, esprimono queste lamentazioni.
Infine, concordo pienamente con Lei sulla necessità di un dibattito con l’Amministrazione e l’Ufficio Tecnico comunale, riguardante il corretto impiego del colore, ma anche del decoro urbano, nelle nostre isole, ma non credo alle “precise direttive della Soprintendenza BB. CC. AA.” , il cui lassismo ha, sino ad oggi, consentito tutto questo.
Credo invece che sia fondamentale affiancare, al Piano Regolatore, un idoneo Piano Quadro dei Colori e del Decoro Urbano, riprendendo ed estendendo l’iniziativa la cui necessità era già stata individuata da una Amministrazione precedente.
Passerà così “’a nuttata”?
Cordiali saluti
Giuseppe Lo Cascio, architetto
"Ancora Siremar". Considerazioni e riflessioni di Rosaria Corda
(Rosaria Corda) Permettemi una breve e ulteriore riflessione sui trasporti, questa volta a partire dalla qualita’ e dalla certezza del servizio che la societa’ pubblica dovrebbe assicurare agli eoliani. Martedi 24 scorso mi sono ritrovata a Milazzo, dopo una giornata passata a fare controlli medici nel catanese e con tutta la famiglia. Partita alle 7,50 da Lipari con il catamarano dell’Ustica lines, navigato in un mare che potrei definire nella norma delle condizioni del periodo primaverile, alle 17.30 le agenzie comunicano che le corse veloci si interrompono per il previsto giungere di una perturbazione. Insieme ad un centinaio di persone ci rechiamo a bigliettare per il traghetto “Isola di Stromboli”. Sarebbe quasi inutile riferire il solito e scontato ritornello: “il comandante ha deciso di non partire”. Stiamo tutti con il naso all’insu’ a scrutare il cielo e le nuvole, per cercare di capire quale tempesta poteva impedire la partenza della nave. Qualcuno ipotizza di chiamare in aiuto il Sindaco o il Prefetto, si ascoltano le solite voci arrabbiate di chi e’ magari arrivato con il mezzo appena precedente e che giura e rigiura che il mare e’ quasi calmo. Ovviamente l’agenzia chiude i battenti e a noi non resta che dirigerci verso quella della Ngi, ma si potra’ avere qualche notizia solo dopo l’arrivo del traghetto, previsto per le ore 20,00. Nel contempo ci accorgiamo che circa 80 ragazzi del biennio dell’itc Isa Conti, di ritorno dal viaggio di istruzione, rimangono appiedati con bagagli al seguito sul molo di imbarco. E ci rendiamo anche conto delle difficolta’ che si presenterebbero qualora si dovesse pensare ad una sistemazione logistica per tutti. E nel frattempo, non si sente alitare vento. Alle 20,00 arriva l’annuncio positivo della partenza della Ngi. Siamo tutti a bordo e stanotte riusciremo a rientrare a casa.
E a bordo ci attende un’altra piacevole sorpresa. La societa’ ha messo a disposizione di tutti, ed in particolare degli studenti eoliani, un ricco buffet di pizza e rustici, quasi a chiedere scusa di un disagio che pure stavano risolvendo.
Il viaggio e’ stato molto tranquillo e piacevolmente intrattenuto dalla finale del programma di Maria De Filippi “Amici”.
E molti mi hanno chiesto di firmare idealmente insieme questo appunto. E siccome proprio il giorno precedente avevo raccolto, nell’ambito del confronto con le parti politiche organizzato dal comune, voci squillanti in favore della societa’ pubblica Siremar, adesso vorrei invitare un po’ tutti a riflettere su quello che chiediamo, cosa chiediamo e come lo chiediamo. Ritengo che una societa’ che deve rendere un pubblico servizio possa anche valutare diversamente le informazioni ufficiali, date dai bollettini meteo, dalle reali condizioni. Non posso e non voglio credere che un comandante di una nave quale l’Isola di Stromboli, sia meno capace di governare un mezzo, che in un’ora e’ in grado di coprire la distanza tra Milazzo e le Eolie, rispetto al collega della compagnia privata. Non posso e non voglio giustificare il comportamento di quanti, a diverso titolo, dovrebbero fornire un “servizio pubblico essenziale” e che al contrario preferiscono trincerarsi dietro un qualsiasi bollettino o un semplice avviso ai naviganti, trattando gli eoliani alla stregua di un cittadino che perso un autobus, ne puo’ prendere uno successivo. Non posso e non voglio pensare che una societa’, alla quale tutti noi contribuiamo da decenni, possa lasciare ottanta ragazzi, centinaia di utenti, al freddo in mezzo ad una strada, abbassando semplicemente la grata di una agenzia e ritirando il portellone di una nave.
E questa per noi e’ storia di ordinaria amministrazione. Pertanto non ritengo assolutamente utile continuare a perorare la causa di chi ci ha sempre trattato con sufficienza, superficialita’ e spesso maleducazione. Difendiamo con forza il diritto alla mobilita’, pretendiamo che lo stato si assuma l’onere di garantire tale diritto a noi tutti e per sempre, ma per favore smettiamola con questo scorporo! Lavoriamo insieme per la nostra dignita’, che sia rispettata con l’efficienza, la garanzia e la cortesia dei servizi, cosi’ come spettano ad ogni popolazione civile. E un grazie alla Ngi che, nonostante non ne avesse l’obbligo, ci ha anche dato una lezione di vita. Infatti un mezzo piccolo e brutto, piuttosto che una nave bella e moderna, si e’ improvvisamente trasformato nel piu’ accogliente e familiare degli ambienti e ci ha riportato felicemente a casa.Rosaria Corda
E a bordo ci attende un’altra piacevole sorpresa. La societa’ ha messo a disposizione di tutti, ed in particolare degli studenti eoliani, un ricco buffet di pizza e rustici, quasi a chiedere scusa di un disagio che pure stavano risolvendo.
Il viaggio e’ stato molto tranquillo e piacevolmente intrattenuto dalla finale del programma di Maria De Filippi “Amici”.
E molti mi hanno chiesto di firmare idealmente insieme questo appunto. E siccome proprio il giorno precedente avevo raccolto, nell’ambito del confronto con le parti politiche organizzato dal comune, voci squillanti in favore della societa’ pubblica Siremar, adesso vorrei invitare un po’ tutti a riflettere su quello che chiediamo, cosa chiediamo e come lo chiediamo. Ritengo che una societa’ che deve rendere un pubblico servizio possa anche valutare diversamente le informazioni ufficiali, date dai bollettini meteo, dalle reali condizioni. Non posso e non voglio credere che un comandante di una nave quale l’Isola di Stromboli, sia meno capace di governare un mezzo, che in un’ora e’ in grado di coprire la distanza tra Milazzo e le Eolie, rispetto al collega della compagnia privata. Non posso e non voglio giustificare il comportamento di quanti, a diverso titolo, dovrebbero fornire un “servizio pubblico essenziale” e che al contrario preferiscono trincerarsi dietro un qualsiasi bollettino o un semplice avviso ai naviganti, trattando gli eoliani alla stregua di un cittadino che perso un autobus, ne puo’ prendere uno successivo. Non posso e non voglio pensare che una societa’, alla quale tutti noi contribuiamo da decenni, possa lasciare ottanta ragazzi, centinaia di utenti, al freddo in mezzo ad una strada, abbassando semplicemente la grata di una agenzia e ritirando il portellone di una nave.
E questa per noi e’ storia di ordinaria amministrazione. Pertanto non ritengo assolutamente utile continuare a perorare la causa di chi ci ha sempre trattato con sufficienza, superficialita’ e spesso maleducazione. Difendiamo con forza il diritto alla mobilita’, pretendiamo che lo stato si assuma l’onere di garantire tale diritto a noi tutti e per sempre, ma per favore smettiamola con questo scorporo! Lavoriamo insieme per la nostra dignita’, che sia rispettata con l’efficienza, la garanzia e la cortesia dei servizi, cosi’ come spettano ad ogni popolazione civile. E un grazie alla Ngi che, nonostante non ne avesse l’obbligo, ci ha anche dato una lezione di vita. Infatti un mezzo piccolo e brutto, piuttosto che una nave bella e moderna, si e’ improvvisamente trasformato nel piu’ accogliente e familiare degli ambienti e ci ha riportato felicemente a casa.Rosaria Corda
Centorrino (Eolie nel cuore): Interrogazioni a raffica su discarica, torrenti, auto elettriche, acqua a Lami
Ben quattro interrogazioni sono state presentate dal consigliere comunale di "Eolie nel Cuore" Sarino Centorrino a sindaco e assessori del comune di Lipari:
1) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione Bonifica ex discarica di Lami
Egregio Signor Sindaco,
faccio seguito ad una Sua nota datata 7.12.2007 prot. 26998 nella quale mi comunicava che “relativamente alla chiusura dell’impianto di smaltimento di Lami, l’ATO ME 5, ha avviato, d’intesa con il Comune, una serie di iniziative e di incontri presso la Regione Siciliana per la bonifica del sito e la relativa messa in sicurezza”;
Come nulla è dato sapere sul risultato della serie di iniziative e di incontri presso la Regione Siciliana nel corso dell’anno 2008 e nei primi mesi del 2009;
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali iniziative, progetti, proposte sono state avanzate dall’ATO ME 5 d’intesa con l’amministrazione comunale per la bonifica del sito e la relativa messa in sicurezza, come dai Lei scritto.
Attendo risposta scritta e copia degli atti prodotti in merito. Invito il Presidente del Consiglio a vigilare affinché lo scrivente venga posto nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale sollecitando gli uffici competenti al rilascio degli atti.
Distinti saluti.
2) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione interventi di manutenzione e pulizia dei torrenti
Egregio Signor Sindaco,f
accio seguito ad una Sua nota datata 15.04.2008 prot. 6259 nella quale mi comunicava che l’Amministrazione “ha particolare cura della manutenzione e della pulizia dei torrenti” concludendo che “nulla sarà tralasciato perché dalla fase emergenziale si possa passare ad una fase programmatica”. A distanza di quasi un anno dalla Sua nota di risposta mi auguro che l’amministrazione sia riuscita a superare la fase emergenziale e passare alla fase programmatica soprattutto per i torrenti che attraversano l’abitato del centro urbano di Canneto, partendo dal torrente Boccetta per arrivare al torrente Calandra.
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali iniziative, progetti, proposte sono state programmate dall’amministrazione per la manutenzione e pulizia dei torrenti del centro abitato di Canneto come dai Lei affermato.
Attendo risposta scritta e copia degli atti prodotti in merito. Invito il Presidente del Consiglio a vigilare affinché lo scrivente venga posto nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale sollecitando gli uffici competenti al rilascio degli atti.
Distinti saluti.
3) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari, all’assessore Massimo D’Auria e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione sullo stato del progetto di sostegno all’utilizzazione di veicoli a trazione elettrica per il trasporti pubblico “APQ energia”.
Egregio Signor Sindaco,
faccio seguito alla nota inviata dall’assessore D’Auria in data 12.04.2008 prot. 13353 nella quale mi si comunicava, in merito alla collocazione delle colonnine di distribuzione dell’energia elettrica all’interno del territorio comunale che la “gestione unitamente alla fornitura dei mezzi necessari sarà affidata alla ditta GIANO AMBIENTE SRL vincitrice di regolare evidenza pubblica” Considerato che ormai è quasi un anno che attendo di vedere circolare per la nostra isola i mezzi elettrici di cui alla suddetta fornitura augurandomi che non siano invisibili;
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, qual è lo stato dell’iter di affidamento alla Giano Ambiente srl della gestione e della fornitura dei mezzi elettrici.
Attendo risposta scritta e copia degli atti prodotti in merito. Invito il Presidente del Consiglio a vigilare affinché lo scrivente venga posto nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale sollecitando gli uffici competenti al rilascio degli atti.
Distinti saluti.
4) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione problema idrico Lami-Penninella.
Egregio Signor Sindaco, faccio seguito ad una Sua nota datata 7.12.2007 prot. 26998 nella quale mi comunicava “circa il problema idrico della zona di Lami-Penninella è stata impegnata la somma di euro 19.800,00 al fine di eliminare la difficile e grave esistente situazione”, sembrava tutto risolto. Forse Lei si è dimenticato del problema, ma le difficoltà di approvvigionamento idrico della zona di Lami – Penninella restano a distanza di oltre un anno dal Suo impegno.
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali procedimenti siano stati effettivamente adottati nel corso dell’anno 2008 e del 2009 per risolvere la difficile ed ormai lunghissima problematica dell’approvvigionamento idrico della zona di Lami –Penninella.
Attendo risposta scritta.
Distinti saluti.
Il consigliere Comunale
Rosario Centorrino
1) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione Bonifica ex discarica di Lami
Egregio Signor Sindaco,
faccio seguito ad una Sua nota datata 7.12.2007 prot. 26998 nella quale mi comunicava che “relativamente alla chiusura dell’impianto di smaltimento di Lami, l’ATO ME 5, ha avviato, d’intesa con il Comune, una serie di iniziative e di incontri presso la Regione Siciliana per la bonifica del sito e la relativa messa in sicurezza”;
Come nulla è dato sapere sul risultato della serie di iniziative e di incontri presso la Regione Siciliana nel corso dell’anno 2008 e nei primi mesi del 2009;
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali iniziative, progetti, proposte sono state avanzate dall’ATO ME 5 d’intesa con l’amministrazione comunale per la bonifica del sito e la relativa messa in sicurezza, come dai Lei scritto.
Attendo risposta scritta e copia degli atti prodotti in merito. Invito il Presidente del Consiglio a vigilare affinché lo scrivente venga posto nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale sollecitando gli uffici competenti al rilascio degli atti.
Distinti saluti.
2) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione interventi di manutenzione e pulizia dei torrenti
Egregio Signor Sindaco,f
accio seguito ad una Sua nota datata 15.04.2008 prot. 6259 nella quale mi comunicava che l’Amministrazione “ha particolare cura della manutenzione e della pulizia dei torrenti” concludendo che “nulla sarà tralasciato perché dalla fase emergenziale si possa passare ad una fase programmatica”. A distanza di quasi un anno dalla Sua nota di risposta mi auguro che l’amministrazione sia riuscita a superare la fase emergenziale e passare alla fase programmatica soprattutto per i torrenti che attraversano l’abitato del centro urbano di Canneto, partendo dal torrente Boccetta per arrivare al torrente Calandra.
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali iniziative, progetti, proposte sono state programmate dall’amministrazione per la manutenzione e pulizia dei torrenti del centro abitato di Canneto come dai Lei affermato.
Attendo risposta scritta e copia degli atti prodotti in merito. Invito il Presidente del Consiglio a vigilare affinché lo scrivente venga posto nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale sollecitando gli uffici competenti al rilascio degli atti.
Distinti saluti.
3) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari, all’assessore Massimo D’Auria e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione sullo stato del progetto di sostegno all’utilizzazione di veicoli a trazione elettrica per il trasporti pubblico “APQ energia”.
Egregio Signor Sindaco,
faccio seguito alla nota inviata dall’assessore D’Auria in data 12.04.2008 prot. 13353 nella quale mi si comunicava, in merito alla collocazione delle colonnine di distribuzione dell’energia elettrica all’interno del territorio comunale che la “gestione unitamente alla fornitura dei mezzi necessari sarà affidata alla ditta GIANO AMBIENTE SRL vincitrice di regolare evidenza pubblica” Considerato che ormai è quasi un anno che attendo di vedere circolare per la nostra isola i mezzi elettrici di cui alla suddetta fornitura augurandomi che non siano invisibili;
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, qual è lo stato dell’iter di affidamento alla Giano Ambiente srl della gestione e della fornitura dei mezzi elettrici.
Attendo risposta scritta e copia degli atti prodotti in merito. Invito il Presidente del Consiglio a vigilare affinché lo scrivente venga posto nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale sollecitando gli uffici competenti al rilascio degli atti.
Distinti saluti.
4) Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
OGGETTO: interrogazione problema idrico Lami-Penninella.
Egregio Signor Sindaco, faccio seguito ad una Sua nota datata 7.12.2007 prot. 26998 nella quale mi comunicava “circa il problema idrico della zona di Lami-Penninella è stata impegnata la somma di euro 19.800,00 al fine di eliminare la difficile e grave esistente situazione”, sembrava tutto risolto. Forse Lei si è dimenticato del problema, ma le difficoltà di approvvigionamento idrico della zona di Lami – Penninella restano a distanza di oltre un anno dal Suo impegno.
Ciò premesso, La interrogo per conoscere, nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali procedimenti siano stati effettivamente adottati nel corso dell’anno 2008 e del 2009 per risolvere la difficile ed ormai lunghissima problematica dell’approvvigionamento idrico della zona di Lami –Penninella.
Attendo risposta scritta.
Distinti saluti.
Il consigliere Comunale
Rosario Centorrino
Marina Corta: "Solito" spettacolo di "melma" sotto gli occhi dei turisti. Operatori protestano al comune
A poco più di due settimana dalla Pasqua la zona di Marina Corta a Lipari vive nell'abbandono più totale. I turisti, che cominciavano ad affluire nell'isola, per passare da una parte all'altra della piazza, devono addirittura "navigare" sul fiume di melma che sgorga con frequenza dal pozzetto delle acque nere sito in prossimità del ponticello. Per le attività commerciali e turistiche della zona è un vero e proprio disastro.
Due operatori della zona, la signorina Elisa Groppo e il pasticciere Giovanni D'Ambra stamattina, dopo l'ennesima fuoriuscita di liquami, hanno raggiunto il comune per chiedere chiarimenti al sindaco Bruno. Questi li ha messi in contatto con il dirigente Domenico Russo il quale, telefonicamente, ha spiegato che il problema sarà risolto con l'apposizione delle nuove apparecchiature. Nel frattempo ha garantito interventi di espurgo giornalieri onde evitare il verificarsi dell'incredibile e vergognosa situazione.
Il personale delle imprese che sono intervenute stamani per risolvere il problema hanno evidenziato come nei pozzetti viene ritrovato di tutto ivi compreso garze e altro materiale medicale. Questi oggetti- è stato sottolineato- finiscono per bloccare in qualche modo i motori, danneggiandoli a volte irreparabilmente.
Nelle foto: Il lago di liquami formatosi sotto il ponticello con a terra le garze estratte dai pozzetti/ la signorina Elisa Groppo mentre discute con il dott. Domenico Russo/ il pasticciere Giovanni D'Ambra
Due operatori della zona, la signorina Elisa Groppo e il pasticciere Giovanni D'Ambra stamattina, dopo l'ennesima fuoriuscita di liquami, hanno raggiunto il comune per chiedere chiarimenti al sindaco Bruno. Questi li ha messi in contatto con il dirigente Domenico Russo il quale, telefonicamente, ha spiegato che il problema sarà risolto con l'apposizione delle nuove apparecchiature. Nel frattempo ha garantito interventi di espurgo giornalieri onde evitare il verificarsi dell'incredibile e vergognosa situazione.
Il personale delle imprese che sono intervenute stamani per risolvere il problema hanno evidenziato come nei pozzetti viene ritrovato di tutto ivi compreso garze e altro materiale medicale. Questi oggetti- è stato sottolineato- finiscono per bloccare in qualche modo i motori, danneggiandoli a volte irreparabilmente.
Nelle foto: Il lago di liquami formatosi sotto il ponticello con a terra le garze estratte dai pozzetti/ la signorina Elisa Groppo mentre discute con il dott. Domenico Russo/ il pasticciere Giovanni D'Ambra
Lipari: Per agevolare il credito nell'arcipelago il sindaco Bruno ha incontrati i rappresentanti delle agenzie degli istituti di credito
Il sindaco di Lipari Mariano Bruno ha incontrato questa mattina a palazzo comunale i direttori e i rappresentanti delle agenzie degli istituti di credito che operano nell'isola. La riunione è servita per mettere a punto un piano di misure speciali per agevolare il credito nell'arcipelago eoliano. Piano e richieste che, ovviamente, saranno trasferite dai funzionari locali degli istituti di credito alle sedi centrali.
Bruno ha anche annunciato che l'iniziativa, in qualità di presidente dell'Ancim, la allargherà anche alle altre isole minori siciliane. Inoltre il primo cittadino liparese ha annunciato di avere in cantiere nei prossimi giorni una serie di incontri con le categorie produttive presenti sul territorio.
Canneto: Marina Garibaldi "gruviera". Il comitato sollecita interventi
Al Signor Sindaco del Comune di Lipari, al Signor Assessore ai lavori pubblici del Comune di Lipari , al Dirigente del 4° Settore e Comandante del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Lipari, al Dirigente del 3° Settore del Comune di Lipari è indirizzata la lettera dell'Associazione "Per Canneto" a firma del presidente Antonino Giardina ed avente per oggetto: Buche manto stradale Marina Garibaldi di Canneto
E’ sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado in cui versa il manto stradale della Marina Garibaldi di Canneto in particolare nel tratto da Unci fino all’incrocio con la Via Adua ed il tratto antistante la Via Livorno.-
Si nota la presenza di parecchie buche che, fra l’altro, documentiamo con tanto di documentazione fotografica.-
Un situazione che sta diventando insostenibile per il pericolo che, giornalmente, corrono i cittadini che transitano in un vero e proprio colabrodo con il rischio di incidenti e danni ai veicoli che percorrono i tratti di strada dissestati.-
Occorre intervenire con la massima urgenza anche in considerazione del fatto che con l’approssimarsi della stagione turistica, pensiamo già alle festività Pasquali, la strada sarà oggetto di traffico molto più intenso.-
Pertanto, Vi invitiamo ad intervenire con immediatezza al fine di predisporre gli l’interventi necessari per la messa in sicurezza della strada onde scongiurare il verificarsi di incidenti ed evitare danni ai veicoli per la precarietà in cui versa la carreggiata.-
Certi di un Vs intervento, nell’attesa, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.-
Associazione “Per Canneto”
Il Presidente
Antonino Giardina
E’ sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado in cui versa il manto stradale della Marina Garibaldi di Canneto in particolare nel tratto da Unci fino all’incrocio con la Via Adua ed il tratto antistante la Via Livorno.-
Si nota la presenza di parecchie buche che, fra l’altro, documentiamo con tanto di documentazione fotografica.-
Un situazione che sta diventando insostenibile per il pericolo che, giornalmente, corrono i cittadini che transitano in un vero e proprio colabrodo con il rischio di incidenti e danni ai veicoli che percorrono i tratti di strada dissestati.-
Occorre intervenire con la massima urgenza anche in considerazione del fatto che con l’approssimarsi della stagione turistica, pensiamo già alle festività Pasquali, la strada sarà oggetto di traffico molto più intenso.-
Pertanto, Vi invitiamo ad intervenire con immediatezza al fine di predisporre gli l’interventi necessari per la messa in sicurezza della strada onde scongiurare il verificarsi di incidenti ed evitare danni ai veicoli per la precarietà in cui versa la carreggiata.-
Certi di un Vs intervento, nell’attesa, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.-
Associazione “Per Canneto”
Il Presidente
Antonino Giardina
"Odissea" degli studenti del "Conti" dalla Gazzetta del sud di oggi
La Siremar non salpa Gli ottanta studenti riportati a casa da Ngi
Salvatore Sarpi
Ottanta studenti, tra i quattordici e i quindici anni, bloccati a Milazzo per circa tre ore, e ricondotti al Lipari solo a tarda sera, grazie a un mezzo della Ngi, (Navigazione generale italiana). È' accaduto martedì sera.
Oltre ai ragazzi, il mezzo della società privata ha riportato a Vulcano e a Lipari un'altra settantina di persone che non erano riuscite a ripartire dalla città del Capo per la sospensione delle corse serali di Ustica Lines e Siremar «causa avverse condizioni meteo» fra cui quella della nave "Isola di Stromboli".
La decisione, specie quella adottata dalla società di Stato, ha creato forte malcontento e malumore nell'arcipelago, anche alla luce – così come hanno dichiarato i residenti che hanno viaggiato con il mezzo della NGI – della traversata tranquilla. Certo il giudizio del comandante del mezzo è insindacabile ma tutti si chiedono come mai (per l'ennesima volta) il mezzo privato (un fuscello rispetto al mastodontico mezzo Siremar) è riuscito a garantire in sicurezza il collegamento e invece, considerando che le annunciate avverse condizioni meteo tardavano ad arrivare, il mezzo della società di Stato ha preferito non mollare gli ormeggi in un orario, quello delle diciotto e trenta che avrebbe permesso sia il trasferimento a Lipari degli studenti ed eventualmente anche il rientro dell'unità navale a Milazzo posto che vi fosse il rischio di non riuscire a passare la notte a Lipari in sicurezza.
Tra l'altro per tutta la serata l'approdo a Sottomonastero non presentava alcun problema. Dicevamo grande è stata la delusione per la decisione tenuta dalla Siremar. Eloquente il commento di un genitore in attesa nel porto liparese. «Da mesi – ha detto – lottiamo per mantenere i collegamenti Siremar ma a che serve se poi non riescono neanche a riportare i nostri figli a casa?».
Per la cronaca vi è da evidenziare che il maltempo, con mare alquanto agitato, ha investito in pieno l'arcipelago solo ieri con i disagi consueti.
Salvatore Sarpi
Ottanta studenti, tra i quattordici e i quindici anni, bloccati a Milazzo per circa tre ore, e ricondotti al Lipari solo a tarda sera, grazie a un mezzo della Ngi, (Navigazione generale italiana). È' accaduto martedì sera.
Oltre ai ragazzi, il mezzo della società privata ha riportato a Vulcano e a Lipari un'altra settantina di persone che non erano riuscite a ripartire dalla città del Capo per la sospensione delle corse serali di Ustica Lines e Siremar «causa avverse condizioni meteo» fra cui quella della nave "Isola di Stromboli".
La decisione, specie quella adottata dalla società di Stato, ha creato forte malcontento e malumore nell'arcipelago, anche alla luce – così come hanno dichiarato i residenti che hanno viaggiato con il mezzo della NGI – della traversata tranquilla. Certo il giudizio del comandante del mezzo è insindacabile ma tutti si chiedono come mai (per l'ennesima volta) il mezzo privato (un fuscello rispetto al mastodontico mezzo Siremar) è riuscito a garantire in sicurezza il collegamento e invece, considerando che le annunciate avverse condizioni meteo tardavano ad arrivare, il mezzo della società di Stato ha preferito non mollare gli ormeggi in un orario, quello delle diciotto e trenta che avrebbe permesso sia il trasferimento a Lipari degli studenti ed eventualmente anche il rientro dell'unità navale a Milazzo posto che vi fosse il rischio di non riuscire a passare la notte a Lipari in sicurezza.
Tra l'altro per tutta la serata l'approdo a Sottomonastero non presentava alcun problema. Dicevamo grande è stata la delusione per la decisione tenuta dalla Siremar. Eloquente il commento di un genitore in attesa nel porto liparese. «Da mesi – ha detto – lottiamo per mantenere i collegamenti Siremar ma a che serve se poi non riescono neanche a riportare i nostri figli a casa?».
Per la cronaca vi è da evidenziare che il maltempo, con mare alquanto agitato, ha investito in pieno l'arcipelago solo ieri con i disagi consueti.
mercoledì 25 marzo 2009
Si è laureata all'Università di Bologna Barbara Brundu
Con 110 su 110 si è laureata oggi all'Università di Bologna, Facoltà di Storia dell'Arte(indirizzo Medievale e moderno), Barbara Brundu. Ha discusso brillantemente la tesi "La Sicilia del Gran Tour e le isole Eolie tra il '700 e l' 800"
Per la dottoressa Brundu si tratta della seconda laurea. La prima l'aveva conseguita all' Università Cattolica di Brescia.
Alla dottoressa Brundu e a tutti i suoi familiari le felicitazioni di Eolie news e l'augurio di un futuro sereno e radioso
Per la dottoressa Brundu si tratta della seconda laurea. La prima l'aveva conseguita all' Università Cattolica di Brescia.
Alla dottoressa Brundu e a tutti i suoi familiari le felicitazioni di Eolie news e l'augurio di un futuro sereno e radioso
Redazionale: Metteteci la faccia, oltre alla firma giusta
Nel pomeriggio abbiamo ricevuto al nostro indirizzo mail ssarpi@libero.it una lettera che trattava del convegno sui trasporti tenutosi al Palacongressi. Una lettera "pulita" dove erano riportate considerazioni e constatazioni condivisibili o non condivisibili.
Una lettera che, però, abbiamo ritenuto di non dover pubblicare in quanto vi era una palese contraddizione tra il nome di chi in premessa ci chiedeva fosse pubblicata la sua lettera e la firma apposta alla fine della lettera stessa. In poche parole in premessa si è firmato Angelo Biviano Caio e nella lettera Giuseppe Ziino
Una doppia firma quanto meno sospetta.
Invitando il signore che ci ha inviato la lettera(lo abbiamo già fatto anche per mail) a farci sapere come realmente si chiama e, a questo punto, darci la possibilità di verificarlo, ricordiamo che Eolie news non pubblica lettere anonime o apocrife.
Nel bene e nel male ognuno, riteniamo, debba avere il coraggio di esporre il proprio punto di vista, di metterci la faccia. Così come facciamo noi , insieme ad altri colleghi che fanno questo questo lavoro con correttezza e professionalità!
Una lettera che, però, abbiamo ritenuto di non dover pubblicare in quanto vi era una palese contraddizione tra il nome di chi in premessa ci chiedeva fosse pubblicata la sua lettera e la firma apposta alla fine della lettera stessa. In poche parole in premessa si è firmato Angelo Biviano Caio e nella lettera Giuseppe Ziino
Una doppia firma quanto meno sospetta.
Invitando il signore che ci ha inviato la lettera(lo abbiamo già fatto anche per mail) a farci sapere come realmente si chiama e, a questo punto, darci la possibilità di verificarlo, ricordiamo che Eolie news non pubblica lettere anonime o apocrife.
Nel bene e nel male ognuno, riteniamo, debba avere il coraggio di esporre il proprio punto di vista, di metterci la faccia. Così come facciamo noi , insieme ad altri colleghi che fanno questo questo lavoro con correttezza e professionalità!
Pontile Ex Italpomice: Il sindaco sollecita l'azienda
Questo il testo della lettera inviata dal sindaco di Lipari Mariano Bruno alla società Italpomice e per conoscenza al Presidente della Provincia Regionale di Messina, al Comandante dell'Ufficio Circondariale marittimo di Lipari e al Capo del Dipartimento della Protezione civile
Oggetto. Pontile Italpomice- località Acquacalda
Il recente consiglio comunale, tenutosi ad Acquacalda di Lipari, alla presenza e con gli interventi dei cittadini della citata località, ha, tra le altre emergenze, evidenziato che la più urgente e la più pericolosa, per la quotidiana incolumità a terra ed a mare, è rappresentata dalle precarie condizioni strutturali del pontile realizzato ed a suo tempo in uso alla Vostra spettabile società.
Nella certezza che considererete lo stato di pericolosità discendente dal crollo di parte di detto pontile ed i danni consequenziali che ne potrebbero scaturire, in caso di eventuali ulteriori crolli della struttura, si invita codesta spettabile società ad intervenire, prontamente, al fine di evitare ogni e qualsiasi pericolo, sia sulla strada che sulla spiaggia ed ancora a mare.
Non è fuori luogo ricordare l'ordinanza del Circomare di Lipari che di fatto limita l'utilizzo, in un ampio raggio, di ogni tipo di fruibilità, con i conseguenti negativi risvolti sociali ed economici.
In conclusione, e per completezza d'informazione, va rilevata la disponibilità della Provincia Regionale di Messina esplicitata dal Sig. Presidente, Avv. Ricevuto, che potrete contattare al fine di concordare l'immediatezza degli interventi.
Il comune di Lipari si intende impegnato a sollecitare quanti di competenza sia per la questione pontile che per evidenziare i pericoli derivanti dallo stato di abbandono delle cave di pomice di Porticello e di Acquacalda, attraverso una azione di monitoraggio e di intervento.
Oggetto. Pontile Italpomice- località Acquacalda
Il recente consiglio comunale, tenutosi ad Acquacalda di Lipari, alla presenza e con gli interventi dei cittadini della citata località, ha, tra le altre emergenze, evidenziato che la più urgente e la più pericolosa, per la quotidiana incolumità a terra ed a mare, è rappresentata dalle precarie condizioni strutturali del pontile realizzato ed a suo tempo in uso alla Vostra spettabile società.
Nella certezza che considererete lo stato di pericolosità discendente dal crollo di parte di detto pontile ed i danni consequenziali che ne potrebbero scaturire, in caso di eventuali ulteriori crolli della struttura, si invita codesta spettabile società ad intervenire, prontamente, al fine di evitare ogni e qualsiasi pericolo, sia sulla strada che sulla spiaggia ed ancora a mare.
Non è fuori luogo ricordare l'ordinanza del Circomare di Lipari che di fatto limita l'utilizzo, in un ampio raggio, di ogni tipo di fruibilità, con i conseguenti negativi risvolti sociali ed economici.
In conclusione, e per completezza d'informazione, va rilevata la disponibilità della Provincia Regionale di Messina esplicitata dal Sig. Presidente, Avv. Ricevuto, che potrete contattare al fine di concordare l'immediatezza degli interventi.
Il comune di Lipari si intende impegnato a sollecitare quanti di competenza sia per la questione pontile che per evidenziare i pericoli derivanti dallo stato di abbandono delle cave di pomice di Porticello e di Acquacalda, attraverso una azione di monitoraggio e di intervento.
Pontile Ex Italpomice: Lo Cascio interroga il sindaco
Oggi abbiamo pubblicato la risposta che il dirigente del IV settore Domenico Russo ha dato all'avvocato Francesco Rizzo di Fare Verde sulla delicata questione del "Pontile ex Italpomice". La risposta ha spinto il consigliere comunale Pietro Lo Cascio a presentare sull'argomento una interrogazione al sindaco di Lipari. Ripubblichiamo la nota di Russo e a seguire l'interrogazione di Lo Cascio.
La nota di Russo
Oggetto: Pontile in ferro Italpomice in località Acquacalda di Lipari
A riscontro della nota prot. 4265 del 06.02.2009- scrive Russo- il sottoscritto informa di non avere competenza alcuna nell'argomento di cui trattasi le cui problematiche dovranno essere inoltrate all'Assessorato Territorio ed Ambiente(Sezione Demanio) nonché alla ditta propietaria della struttura in argomento.
L'interrogazione di Pietro Lo Cascio
Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
Oggetto: interrogazione sulla situazione del pontile Italpomice di Acquacalda.
Gentile Signor Sindaco,
ho appreso dalla stampa la risposta del Dirigente del IV Settore del Comune di Lipari, Dr. Domenico Russo, a una nota inviata dal responsabile provinciale dell’Associazione Fare Verde, Avv. Francesco Rizzo, relativa alla rimozione di ciò che resta del pontile in ferro Italpomice ad Acquacalda; il dirigente afferma che le competenze non sono del Comune, bensì dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e della ditta proprietaria della struttura.
Da ormai quattro mesi, il pontile rappresenta un pericolo che incombe sulla spiaggia e sul tratto di mare antistante, e l’Ufficio Circondariale di Lipari ha provveduto a emettere una ordinanza di divieto di transito e sosta nei suoi paraggi. La situazione venutasi a creare dopo il crollo rende impraticabile la parte più ampia e accessibile della spiaggia di Acquacalda, penalizzando diversi esercizi commerciali che – di fatto – vivono grazie all’afflusso turistico di una sempre più breve stagione balneare, come del resto l’intera frazione, e si aggiunge alla lunga lista dei problemi che hanno investito Acquacalda durante gli ultimi mesi. La stagione turistica è ormai alle porte e questi cittadini aspettano risposte precise e interventi concreti, ma le affermazioni del dirigente – tecnicamente inappuntabili – gettano una luce tetra sulle prospettive di una soluzione della vicenda, almeno a medio termine, visto che il “breve” è ormai alle nostre spalle.
Per questa ragione, La interrogo per conoscere
se e con quali atti e/o informative Lei ha trasmesso comunicazione all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e/o alla società proprietaria relativamente alla situazione che si è venuta a determinare a seguito del crollo del pontile;
se analoghe comunicazioni, e quali, sono state trasmesse dagli uffici del IV settore agli stessi destinatari;
se ed eventualmente quali risposte sono state fornite al Comune di Lipari dall’Assessorato e dalla società proprietaria, in particolare riguardo ai tempi e alle modalità di intervento per la rimozione;
quali misure intende assumere per fronteggiare questa emergenza e i danni economici che certamente subiranno gli esercizi commerciali della zona, nel caso che lo stato di abbandono del pontile e delle aree limitrofe dovesse perdurare per la mancata rimozione dello stesso.
Certo di un Suo cortese e pronto riscontro alla presente interrogazione, La ringrazio anticipatamente per la risposta scritta che vorrà darmi; onde alleviarLe tale compito, tuttavia, mi dichiaro sin d’ora disponibile ad ottenere una risposta verbale nel corso del prossimo consiglio comunale, che si terrà il giorno 30 c.m. nella frazione di Acquacalda.
Distinti saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Democratica
gruppo consiliare “Eolie nel Cuore”
La nota di Russo
Oggetto: Pontile in ferro Italpomice in località Acquacalda di Lipari
A riscontro della nota prot. 4265 del 06.02.2009- scrive Russo- il sottoscritto informa di non avere competenza alcuna nell'argomento di cui trattasi le cui problematiche dovranno essere inoltrate all'Assessorato Territorio ed Ambiente(Sezione Demanio) nonché alla ditta propietaria della struttura in argomento.
L'interrogazione di Pietro Lo Cascio
Al Signor Sindaco del Comune di Lipari e p.c. al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
Oggetto: interrogazione sulla situazione del pontile Italpomice di Acquacalda.
Gentile Signor Sindaco,
ho appreso dalla stampa la risposta del Dirigente del IV Settore del Comune di Lipari, Dr. Domenico Russo, a una nota inviata dal responsabile provinciale dell’Associazione Fare Verde, Avv. Francesco Rizzo, relativa alla rimozione di ciò che resta del pontile in ferro Italpomice ad Acquacalda; il dirigente afferma che le competenze non sono del Comune, bensì dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e della ditta proprietaria della struttura.
Da ormai quattro mesi, il pontile rappresenta un pericolo che incombe sulla spiaggia e sul tratto di mare antistante, e l’Ufficio Circondariale di Lipari ha provveduto a emettere una ordinanza di divieto di transito e sosta nei suoi paraggi. La situazione venutasi a creare dopo il crollo rende impraticabile la parte più ampia e accessibile della spiaggia di Acquacalda, penalizzando diversi esercizi commerciali che – di fatto – vivono grazie all’afflusso turistico di una sempre più breve stagione balneare, come del resto l’intera frazione, e si aggiunge alla lunga lista dei problemi che hanno investito Acquacalda durante gli ultimi mesi. La stagione turistica è ormai alle porte e questi cittadini aspettano risposte precise e interventi concreti, ma le affermazioni del dirigente – tecnicamente inappuntabili – gettano una luce tetra sulle prospettive di una soluzione della vicenda, almeno a medio termine, visto che il “breve” è ormai alle nostre spalle.
Per questa ragione, La interrogo per conoscere
se e con quali atti e/o informative Lei ha trasmesso comunicazione all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e/o alla società proprietaria relativamente alla situazione che si è venuta a determinare a seguito del crollo del pontile;
se analoghe comunicazioni, e quali, sono state trasmesse dagli uffici del IV settore agli stessi destinatari;
se ed eventualmente quali risposte sono state fornite al Comune di Lipari dall’Assessorato e dalla società proprietaria, in particolare riguardo ai tempi e alle modalità di intervento per la rimozione;
quali misure intende assumere per fronteggiare questa emergenza e i danni economici che certamente subiranno gli esercizi commerciali della zona, nel caso che lo stato di abbandono del pontile e delle aree limitrofe dovesse perdurare per la mancata rimozione dello stesso.
Certo di un Suo cortese e pronto riscontro alla presente interrogazione, La ringrazio anticipatamente per la risposta scritta che vorrà darmi; onde alleviarLe tale compito, tuttavia, mi dichiaro sin d’ora disponibile ad ottenere una risposta verbale nel corso del prossimo consiglio comunale, che si terrà il giorno 30 c.m. nella frazione di Acquacalda.
Distinti saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Democratica
gruppo consiliare “Eolie nel Cuore”
Incidente nel primo pomeriggio a Bagnamare
Un incidente si è verificato nel primo pomeriggio lungo la provinciale 181 all'altezza dei lavori in corso a Bagnamare. Coinvolti tre mezzi che viaggiavano in direzione Lipari. I mezzi, una Renault Twingo, una Fiat Panda ed un furgoncino, sono stati oggetto di un tamponamento a catena. Probabilmente il primo della fila ha frenato e gli altri gli sono finiti addosso. Ad avere la peggio una donna, che ha battuto la testa, riportando un sospetto trauma cranico con forti dolori alla schiena. E' stata trasferita in ospedale con l’ambulanza del 118.
Sul posto sono intervenuti gli ispettori della Polizia Municipale Martella e De Pasquale
Sul posto sono intervenuti gli ispettori della Polizia Municipale Martella e De Pasquale
L'associazione "Per Canneto" si occuperà delle aiuole e del verde pubblico
Interventi di sistemazione verde pubblico ed aiuole a Canneto è l'oggetto della lettera inviata dall'Associazione Per Canneto al Signor Sindaco del Comune di Lipari, al Signor Assessore all’arredo urbano e verde pubblico del Comune di Lipari, al Dirigente del 4° Settore e Comandante del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Lipari e al Dirigente del 3° Settore del Comune di Lipari. IL TESTO:
Considerato che le palme piantumate lungo il marciapiede antistante la Piazza di San Cristoforo e le aiuole site lungo la Marina Garibaldi nella zona dal bar Miramare a Calandra necessitano di interventi di potatura, sistemazione e pulizia, è intenzione di questa Associazione, giorno 29 Marzo 2009 (Domenica), con l’ausilio di cittadini volontari, effettuare gli interventi del caso, per il decoro del paese.-
Per tale operazione chiediamo a codesto Ente di voler fornire un supporto con personale tecnico ed anche un supporto logistico, onde assistere, per gli interventi in questione, L’Associazione ed i volontari che daranno la propria disponibilità.-
E’ auspicabile, visto anche lo stato di abbandono dei luoghi, che l’iniziativa venga accolta favorevolmente e che venga altresì fornita l’assistenza richiesta.-
Nell’attesa di un Vs tempestivo riscontro, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.-
Associazione “Per Canneto”
Il Presidente
Antonino Giardina
Considerato che le palme piantumate lungo il marciapiede antistante la Piazza di San Cristoforo e le aiuole site lungo la Marina Garibaldi nella zona dal bar Miramare a Calandra necessitano di interventi di potatura, sistemazione e pulizia, è intenzione di questa Associazione, giorno 29 Marzo 2009 (Domenica), con l’ausilio di cittadini volontari, effettuare gli interventi del caso, per il decoro del paese.-
Per tale operazione chiediamo a codesto Ente di voler fornire un supporto con personale tecnico ed anche un supporto logistico, onde assistere, per gli interventi in questione, L’Associazione ed i volontari che daranno la propria disponibilità.-
E’ auspicabile, visto anche lo stato di abbandono dei luoghi, che l’iniziativa venga accolta favorevolmente e che venga altresì fornita l’assistenza richiesta.-
Nell’attesa di un Vs tempestivo riscontro, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.-
Associazione “Per Canneto”
Il Presidente
Antonino Giardina
Arcipelago praticamente isolato. Fa discutere la decisione della Siremar di non partire ieri sera da Milazzo.
Arcipelago eoliano praticamente isolato quest'oggi per via del vento che soffia da nord-ovest e che ha ingrossato il mare. ancora isolate. Mezzi saldamente ormeggiati a Milazzo, almeno per il momento. Un aliscafo della Siremar è invece riparato a Porto Pignataro. L'unico mezzo che sta viaggiando e che da pochi minuti è approdata a Lipari (vedi foto) è la "Laurana" della Siremar che ieri sera è partita da Napoli diretta verso l'arcipelago e che tra poco proseguirà alla volta di Milazzo.
Intanto fa ancora discutere ed è oggetto di rimostranze la decisione adottata dalla Siremar di non fare partire ieri sera alle 18 e 30 la nave veloce "Isola di Stromboli" alla volta dell'arcipelago. Decisione che ha creato forti disagi a circa centocinquanta eoliani, tra cui ottanta ragazzi tra i 14 e i quindici anni dell'ITC "Conti", rimasti bloccati per diverse ore nel porto mamertino e riportati a casa dal traghetto della NGI, partito dalla città del Capo intorno alle 21 e che ha raggiunto senza alcun problema particolare-così come evidenziato da coloro che si trovavano a bordo- Vulcano e Lipari. Tra l'altro i ragazzi che sono rimasti sul porto ad attendere la partenza sono stati rifocillati a spese della stessa NGI
Intanto fa ancora discutere ed è oggetto di rimostranze la decisione adottata dalla Siremar di non fare partire ieri sera alle 18 e 30 la nave veloce "Isola di Stromboli" alla volta dell'arcipelago. Decisione che ha creato forti disagi a circa centocinquanta eoliani, tra cui ottanta ragazzi tra i 14 e i quindici anni dell'ITC "Conti", rimasti bloccati per diverse ore nel porto mamertino e riportati a casa dal traghetto della NGI, partito dalla città del Capo intorno alle 21 e che ha raggiunto senza alcun problema particolare-così come evidenziato da coloro che si trovavano a bordo- Vulcano e Lipari. Tra l'altro i ragazzi che sono rimasti sul porto ad attendere la partenza sono stati rifocillati a spese della stessa NGI
I "ruderi d'oro" eoliani Primi sequestri della Guardia di finanza. Due troller di documenti scottanti
(Peppe Paino-Gazzetta del sud) La pubblica denuncia del maggio scorso del consigliere comunale d'opposizione, Adolfo Sabatini, sulla razzia di terreni e ruderi in alcune isole delle Eolie, ai danni degli emigrati ha fatto scattare, su disposizione del pm Olindo Canali, della procura della Repubblica di Barcellona, l'intervento della fiamme gialle.
L'operazione è coperta dal massimo riserbo. Comunque, secondo alcune indiscrezioni, gli uomini della Guardia di Finanza di Milazzo, al comando del capitano Danilo Persano si sono presentati ieri mattina intorno alle 8 in un appartamento di via Cesare Battisti a Messina, preso in affitto da T.S. un sessantenne originario delle Eolie che, dopo una vita passata in Australia, è tornato a vivere nella sua terra. Dopo una mattinata di verifiche preliminari, i finanzieri hanno lasciato l'abitazione verso le 13. Avrebbero sequestrato e portato via il contenuto di due trolley. Pare in prevalenza documenti vari, tra denunce di successione, procure e visure catastali. Da oggi le indagini si spostano nelle Eolie e si preannunciano clamorosi sviluppi.
Nella denuncia di Sabatini, come si ricorderà, era stato evidenunziato che «molti emigrati si sono visti privare dei loro beni da alcuni personaggi i quali dichiarano davanti ad un notaio di aver posseduto quello stesso bene per molti anni e che lo rivendono ad amici o turisti compiacenti, all'insaputa dei legittimi proprietari». Ed ancora, il consigliere, geometra Sabatini (Civica Nuovo Giorno) professione, aveva rimarcato una vera e propria "stranezza": «Com'è possibile che due o tre personaggi possano aver dichiarato in questi anni di aver avuto l'uso di centinaia di terreni e decine di fabbricati, di averli coltivati e mantenuti indisturbatamente. Il tutto tra l'indifferenza dell'Ordine dei notai, del catasto di Messina e dell'ufficio successioni di Roma».
Ma i finanzieri di Milazzo oggi torneranno alle Eolie anche per altro. Nel mirino le aree artigianali di Canneto Dentro a Lipari, ancora nel nulla di fatto dopo anni di parole e il rilascio di alcune concessioni.
L'operazione è coperta dal massimo riserbo. Comunque, secondo alcune indiscrezioni, gli uomini della Guardia di Finanza di Milazzo, al comando del capitano Danilo Persano si sono presentati ieri mattina intorno alle 8 in un appartamento di via Cesare Battisti a Messina, preso in affitto da T.S. un sessantenne originario delle Eolie che, dopo una vita passata in Australia, è tornato a vivere nella sua terra. Dopo una mattinata di verifiche preliminari, i finanzieri hanno lasciato l'abitazione verso le 13. Avrebbero sequestrato e portato via il contenuto di due trolley. Pare in prevalenza documenti vari, tra denunce di successione, procure e visure catastali. Da oggi le indagini si spostano nelle Eolie e si preannunciano clamorosi sviluppi.
Nella denuncia di Sabatini, come si ricorderà, era stato evidenunziato che «molti emigrati si sono visti privare dei loro beni da alcuni personaggi i quali dichiarano davanti ad un notaio di aver posseduto quello stesso bene per molti anni e che lo rivendono ad amici o turisti compiacenti, all'insaputa dei legittimi proprietari». Ed ancora, il consigliere, geometra Sabatini (Civica Nuovo Giorno) professione, aveva rimarcato una vera e propria "stranezza": «Com'è possibile che due o tre personaggi possano aver dichiarato in questi anni di aver avuto l'uso di centinaia di terreni e decine di fabbricati, di averli coltivati e mantenuti indisturbatamente. Il tutto tra l'indifferenza dell'Ordine dei notai, del catasto di Messina e dell'ufficio successioni di Roma».
Ma i finanzieri di Milazzo oggi torneranno alle Eolie anche per altro. Nel mirino le aree artigianali di Canneto Dentro a Lipari, ancora nel nulla di fatto dopo anni di parole e il rilascio di alcune concessioni.
martedì 24 marzo 2009
La solita NGI....per fortuna
Più di centocinquanta eoliani bloccati a Milazzo e tra questi una ottantina di giovanissimi studenti(14 e 15 anni) del "Conti" e, come al solito, a riportarli a casa ci sta pensando la "solita" (per fortuna) NGI.
Siremar e Ustica Lines, infatti, hanno ritenuto nel tardo pomeriggio di non dover lasciare l'ormeggio di Milazzo giustificando la mancata partenza con le avverse condizioni meteomarine. Di lasciare l'ormeggio non s'è l'è sentita anche la nave "Isola di Stromboli" della Siremar.
Certo il giudizio dei comandanti è insindacabile, però ci sorge spontanea una riflessione che poi è anche un interrogativo: visto che l'annunciata tempesta tardava ad arrivare non si sarebbe potuta fare la traversata alle diciotto o alle diciotto e trenta e magari fare poi ritorno a Milazzo per porsi in sicurezza?
Al momento e sono le ventuno e venticinque, e a Lipari si può approdare tranquillamente. Problemi di navigazione? .... ma allora quelli della NGI sono dei pazzi!!
Sarà che noi ricordiamo i comandanti di un tempo che, con spirito di sacrificio, affrontavano con mezzi meno stabilizzati di quelli odierni il mare in tempesta per riportare la gente a casa, ma quando accaduto oggi ci sembra assurdo.
Per fortuna esistono l'NGI e responsabili imprenditori eoliani... che non solo stanno portando a casa gli eoliani ma, come ci segnala uno degli studenti che si trova a bordo, si sono attivati per rifocillare gratuitamente con della pizza i nostri ragazzi .
Se la memoria non ci inganna ci sembra che , tempo fà, su un altro mezzo (ci sembra Siremar) non sia accaduta la stessa cosa per degli studenti che non erano potuti sbarcare a Salina ed erano stati trasportati sino a Filicudi-Alicudi
NB) Da evidenziare che tutti coloro che sono sbarcati a Lipari dal mezzo della NGI(giovani studenti compresi) hanno affermato di aver fatto un viaggio tutto sommato tranquillo e che le condizioni del mare non erano certo proibitive.
Ma questa è un'altra storia..o forse è sempre la stessa..cioè quella che ci si trincera dietro un asfittico bollettino meteo e non si guarda a ciò che è la realtà in campo....pardon in mare
Piero Roux illustra con una vignetta il "convegno autocelebrativo" e manda un invito al sindaco Bruno
Il reiterato disinteresse da parte dell'esecutivo liparese e regionale al futuro dei trasporti marittimi ha permesso la privatizzazione -in atto- della Tirrenia e della collegata Siremar.
Il sindaco Bruno è colpevole quanto il Ministro Matteoli (ieri AN ed oggi PDL) ed il leader massimo del suo partito: Berlusconi.
Abbiamo perso il servizio pubblico con il connesso diritto alla mobilità, allo studio, allo sviluppo socio economico ma in un convegno sul tema- vuoto di contenuti e di proposte- apprendiamo il raggiungimento di un grosso traguardo: la nomina del sindaco Bruno a Commissario straordinario all’emergenza” vulcanica e turistica siglato nientepopodimeno che dallo stesso Berlusconi.
Che il sindaco Bruno si erga- oggi- a paladino dei diritti negati agli eoliani, sembra tanto ad un escamotage per riacquistare la verginità perduta.
Gli chiederei di dimettersi a remissione del suo fallimento politico ma sò che - in genere- "i politici non sono coerenti e non tengono vergogna".
Dimostri di essere veramente dalla parte della sua gente rinnegando- almeno- la sua provenienza politica.
Piero Roux
Il sindaco Bruno è colpevole quanto il Ministro Matteoli (ieri AN ed oggi PDL) ed il leader massimo del suo partito: Berlusconi.
Abbiamo perso il servizio pubblico con il connesso diritto alla mobilità, allo studio, allo sviluppo socio economico ma in un convegno sul tema- vuoto di contenuti e di proposte- apprendiamo il raggiungimento di un grosso traguardo: la nomina del sindaco Bruno a Commissario straordinario all’emergenza” vulcanica e turistica siglato nientepopodimeno che dallo stesso Berlusconi.
Che il sindaco Bruno si erga- oggi- a paladino dei diritti negati agli eoliani, sembra tanto ad un escamotage per riacquistare la verginità perduta.
Gli chiederei di dimettersi a remissione del suo fallimento politico ma sò che - in genere- "i politici non sono coerenti e non tengono vergogna".
Dimostri di essere veramente dalla parte della sua gente rinnegando- almeno- la sua provenienza politica.
Piero Roux
No a nuove licenze per taxi nel comune di lIpari
(lipari biz) No a nuove licenze taxi. Lo ha reso noto l'amministrazione comunale che stamane ha incontrato i tassisti isolani, allarmati, da indiscrezioni su iniziative politiche avviate in tal senso presso la Provincia Regionale di Messina, ente che ha la competenza territoriale per la concessione delle autorizzazioni per l'esercizio dell'attività. " Siamo già oltre il numero consentito. Altre licenze ci metterebbero in un periodo di forte crisi in grossa difficoltà" hanno esclamato alcuni dei tassisti che hanno incontrato l'assessore Giannò. Discussa anche la possibilità di nuovi stalli.
Potrebbe essere finlandese l'uomo ritrovato impiccato a Lipari
Potrebbe essere un finlandese l'uomo ritrovato, la settimana scorsa, impiccato in un rudere di contrada San Nicola a Lipari. A questa ipotesi porterebbero le indagini esplicate dai carabinieri della locale stazione dell'Arma.
Accertamenti per arrivare all'identificazione dell'uomo, il cui decesso risale a circa tre mesi fa, sono in corso attraverso gli organismi internazionali di polizia.
Accertamenti per arrivare all'identificazione dell'uomo, il cui decesso risale a circa tre mesi fa, sono in corso attraverso gli organismi internazionali di polizia.
Lo Schiavo chiede l'abolizione del sovrapprezzo "bunker"
Con una lettera inviata al Dipartimento regionale ai Trasporti il sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo ha chiesto all'organismo regionale "di voler prendere in considerazione la possibilità di imporre alla ditta aggiudicatrice dell’appalto di collegamento da e per la Sicilia(USTICA LINES), l’abolizione del costo aggiuntivo del bunker, essendo questi costi già previsti dall’art. 8 del capitolato d’appalto, senza ulteriori aggravi per i cittadini delle Isole Eolie, nonché peri turisti che scelgono queste magnifiche terre per trascorrervi le proprie vacanze".
Circomare Lipari: Intensa attività in mare e a terra
Intensa attività negli ultimi giorni da parte degli uomini del Circomare Lipari, coordinati dal comandante Luca Politi e dal luogotenente Mario Guarnuto.
Sono stati effettuati numerosi controlli, in particolare a Lipari, Vulcano e Panarea, contro l'abusivismo demaniale, sulla filiera della pesca, circolazione, sosta e attività varie in ambito portuale. Sono stati eseguiti anche numerosi accertamenti in mare.
Sono stati denunciati due titolari di concessioni per abusivismo demaniale e una persona per violazione all'art. 1095 del codice della navigazione. Sono stati inoltre elevati 15 verbali amministrativi per sosta non autorizzata in ambito portuale, 2 verbali amministrativi per infrazione al codice del diporto, 1 verbale amministrativo per inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione e 1 verbale amministrativo al titolare di un supermercato di Lipari per inosservanza delle norme relative alla tracciabilità dei prodotti ittici. L'ammontare dei verbali è di euro 3.300. Sopralluoghi sono stati effettuati, unitamente ad organi tenici, al fine di verificare la stabilità dei pontili di Acquacalda e Porticello, nonchè accertare l'avanzamento dei lavori in corso nei tre approdi dell'isola di Vulcano. L'attività nei prossimi giorni interesserà anche le altre isole del'arcipelago.
Megna e Fonti (Il Faro) interrogazioni su bilancio e Corte dei Conti
Due interrogazioni sono state presentate dai consiglieri comunali Gesuele Fonti e Francesco Megna riguardano il bilancio e la Corte dei Conti. A seguire il testo integrale delle due iniziative:
INTERROGAZIONE N°1
SIGNOR SINDACO COMUNE DI LIPARI, ASSESSORE AL BILANCIO, PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI, SEGRETARIO GENERALE e p.c. PRESIDENTE COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Dott. Antonino Italiano, DIRIGENTE II° SETTORE
INTERROGAZIONE: Bilancio di Previsione anno 2009 e pluriennale 2009/2011;
CON RIFERIMENTO ai molteplici e reiterati solleciti del Dirigente del Settore Economia e Finanze, Dott. Francesco Subba di cui alle note, di pari oggetto
prot. n. 32364 del 10 Ottobre 2008;
prot. n. 36564 del 11 Novembre 2008:
prot.n. 40508 del 2 Dicembre 2008;
prot. n. 3644 del 3 Febbraio 2009;
prot. n. 54114 del 16 Febbraio 2009;
prot. n. 9247 del 17 Marzo 2009;
con le quali si sottolineava la mancata approvazione da parte degli organi competenti di una serie importante di allegati obbligatori al Bilancio di Previsione, né risultavano inoltrate dai servizi operativi e/o di supporto dell’Ente, le proposte di intervento e di stanziamento per la formazione dei Bilanci di cui in oggetto.
APPRESO che le carenze ripetutamente evidenziate dal Ragioniere Generale nelle predette note, non permetteranno l’approvazione del Bilancio di Previsione entro i termini di legge fissati per il 31 Marzo 2009 e che contestualmente veniva declinata dal Dirigente del Settore Finanze, ogni responsabilità derivante dalla mancata o ritardata approvazione del principale strumento di pianificazione e programmazione finanziaria dell’Ente.
Per le ragioni fin qui espresse
I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
INTERROGANO le SS.LL. per conoscere
Quali sono le motivazioni per le quali, nonostante i ripetuti reiterati solleciti, addirittura dal mese di Ottobre 2008, non sia stato ancora approvato dalla Giunta Comunale, il Bilancio di Previsione 2009;
Quali le motivazioni e a quali soggetti sono ascrivibili eventuali responsabilità per il mancato inoltro delle proposte di intervento e di stanziamento, e per la mancata o ritardata redazione/approvazione degli atti propedeutici e degli allegati obbligatori al Bilancio di Previsione;
Quali sono gli indirizzi politici che l’Amministrazione Comunale intende formalizzare per far fronte allo scompenso entrate/spese pari ad Euro 300.000,00 circa, annunciato dal Ragioniere Generale con nota prot. n. 9247 del 17 Marzo 2009.
Si rappresenta inoltre che per la mancata approvazione del bilancio di previsione entro i termini di legge, il Comune di Lipari sarà ritenuto inadempiente e ciò comporterà inevitabilmente l’azione sostitutiva dell’Assessorato agli Enti Locali, con la nomina di un commissario ad acta ed il conseguente avvio delle procedure relative all’applicazione delle sanzioni.
Si resta in attesa di urgente riscontro alla presente interrogazione e si declina, sin d’ora, ogni responsabilità per eventuali ingiustificati ritardi, certamente non ascrivibili al Consiglio Comunale, che produrranno sanzioni ed ulteriori spese aggiuntive, per le quali si sollecita opportuna azione di responsabilità.
Con osservanza
Lipari lì 23/03/2009
INTERROGAZIONE N° 2
SIGNOR SINDACO COMUNE DI LIPARI, ASSESSORE al Contenzioso, ASSESSORE ai Servizi Idrici e Fognari, ASSESSORE al Bilancio, SEGRETARIO GENERALE, DIRIGENTE I° SETTORE
DIRIGENTE IV° SETTORE, PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI e p.c. CORTE DEI CONTI Sez. di controllo per la Regione Siciliana, PRESIDENTE COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Dott. Antonino Italiano, DIRIGENTE II° SETTORE
INTERROGAZIONE: Delibera di Consiglio Comunale n. 54/2008 in risposta ai rilievi della Corte dei Conti sez. Regionale;
Con l’Ordinanza n. 42/2008 della sezione Regionale della Corte dei Conti, la magistratura contabile aveva individuato una serie di criticità e violazioni a carico del Comune di Lipari ed aveva ordinato al Consiglio Comunale di adottare, entro 90 giorni, le “necessarie misure correttive”.
La Corte dei Conti aveva evidenziato:
la violazione delle regole in materia di patto di stabilità per l’anno 2006;
la presenza di debiti fuori bilancio per importi considerevoli nel triennio 2004/2006;
un considerevole volume di residui attivi al 31-12-2006 relativamente anche alle entrate correnti;
Il Consiglio Comunale riunitosi il 20 Ottobre 2008 per discutere della problematica e per fornire gli indirizzi politici all’Amministrazione Comunale, al fine di ottemperare alle richieste formulate dall’Organo di Controllo, deliberava precise iniziative per fronteggiare le anomalie individuate ed impegnava l’Amministrazione individuando le priorità di intervento.
Tra le altre cose, nello specifico, si dava mandato all’Amministrazione:
di fornire, unitamente all’Ufficio Contenzioso del Comune di Lipari, una dettagliata relazione sullo “stato del contenzioso” con valutazione evolutiva e prospettica, al fine delle consequenziali scelte programmatiche degli organi politici;
di individuare e rimuovere, con priorità assoluta, le disfunzioni e/o carenze degli uffici idrico e fognario, oggetto delle osservazione della Corte dei Conti, relazionando sulle ragioni che hanno determinato l’attuale stato di cose, tra cui la mancata fatturazione per diversi anni delle bollette del servizio idrico integrato.
di accertare, quantificare e recuperare i crediti vantati nei confronti dell’EAS per canoni fognari e di depurazione dei reflui;
Alla data odierna non è dato conoscere agli scriventi di atti e/o iniziative dell’Amministrazione, coerenti con il mandato della Deliberazione di Consiglio Comunale n. 54/2008, pertanto, i sottoscritti Consiglieri Comunali
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
interrogano le SS.LL. per conoscere
nel dettaglio, quali atti e “misure correttive”, sono stati posti in essere dall’Amministrazione e dagli Uffici competenti con riferimento al Deliberato del C.C. n. 54/2008, relativamente alle materie Contenzioso, debiti fuori bilancio per atti e/o sentenze esecutive, debiti per incarichi legali, Servizio Idrico e Fognario, accertamento e recupero crediti EAS per mancato riversamento del canone fognario e di depurazione.
Si sollecitano con estrema urgenza, la redazione e produzione degli atti consequenziali al predetto Deliberato, con particolare riferimento
alla relazione sullo “stato del contenzioso” con valutazione evolutiva e prospettica, in virtù della preoccupante mole di debiti fuori bilancio presenti e futuri, per lo più generati da Contenziosi e spese per incarichi legali, attraverso i quali si rischiano irreparabili dissesti nel Bilancio Comunale e si limitano concretamente le possibilità di intervento e programmazione sul territorio. A tal fine si rammenta che negli anni decorsi la Corte dei Conti aveva formalmente definito il metodo di affidamento degli incarichi del Comune di Lipari “foriero della produzione di debiti fuori bilancio”;
alla relazione sulle ragioni che hanno determinato le gravissime disfunzioni e/o carenze nella gestione del servizio idrico comunale, anche alla luce della futura gestione unitaria del servizio e degli attuali gravi ritardi negli adeguamenti regolamentari e nell’individuazione dei criteri gestionali..
Con osservanza
Lipari lì 23/03/2009
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Francesco MEGNA Gesuele FONTI
INTERROGAZIONE N°1
SIGNOR SINDACO COMUNE DI LIPARI, ASSESSORE AL BILANCIO, PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI, SEGRETARIO GENERALE e p.c. PRESIDENTE COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Dott. Antonino Italiano, DIRIGENTE II° SETTORE
INTERROGAZIONE: Bilancio di Previsione anno 2009 e pluriennale 2009/2011;
CON RIFERIMENTO ai molteplici e reiterati solleciti del Dirigente del Settore Economia e Finanze, Dott. Francesco Subba di cui alle note, di pari oggetto
prot. n. 32364 del 10 Ottobre 2008;
prot. n. 36564 del 11 Novembre 2008:
prot.n. 40508 del 2 Dicembre 2008;
prot. n. 3644 del 3 Febbraio 2009;
prot. n. 54114 del 16 Febbraio 2009;
prot. n. 9247 del 17 Marzo 2009;
con le quali si sottolineava la mancata approvazione da parte degli organi competenti di una serie importante di allegati obbligatori al Bilancio di Previsione, né risultavano inoltrate dai servizi operativi e/o di supporto dell’Ente, le proposte di intervento e di stanziamento per la formazione dei Bilanci di cui in oggetto.
APPRESO che le carenze ripetutamente evidenziate dal Ragioniere Generale nelle predette note, non permetteranno l’approvazione del Bilancio di Previsione entro i termini di legge fissati per il 31 Marzo 2009 e che contestualmente veniva declinata dal Dirigente del Settore Finanze, ogni responsabilità derivante dalla mancata o ritardata approvazione del principale strumento di pianificazione e programmazione finanziaria dell’Ente.
Per le ragioni fin qui espresse
I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
INTERROGANO le SS.LL. per conoscere
Quali sono le motivazioni per le quali, nonostante i ripetuti reiterati solleciti, addirittura dal mese di Ottobre 2008, non sia stato ancora approvato dalla Giunta Comunale, il Bilancio di Previsione 2009;
Quali le motivazioni e a quali soggetti sono ascrivibili eventuali responsabilità per il mancato inoltro delle proposte di intervento e di stanziamento, e per la mancata o ritardata redazione/approvazione degli atti propedeutici e degli allegati obbligatori al Bilancio di Previsione;
Quali sono gli indirizzi politici che l’Amministrazione Comunale intende formalizzare per far fronte allo scompenso entrate/spese pari ad Euro 300.000,00 circa, annunciato dal Ragioniere Generale con nota prot. n. 9247 del 17 Marzo 2009.
Si rappresenta inoltre che per la mancata approvazione del bilancio di previsione entro i termini di legge, il Comune di Lipari sarà ritenuto inadempiente e ciò comporterà inevitabilmente l’azione sostitutiva dell’Assessorato agli Enti Locali, con la nomina di un commissario ad acta ed il conseguente avvio delle procedure relative all’applicazione delle sanzioni.
Si resta in attesa di urgente riscontro alla presente interrogazione e si declina, sin d’ora, ogni responsabilità per eventuali ingiustificati ritardi, certamente non ascrivibili al Consiglio Comunale, che produrranno sanzioni ed ulteriori spese aggiuntive, per le quali si sollecita opportuna azione di responsabilità.
Con osservanza
Lipari lì 23/03/2009
INTERROGAZIONE N° 2
SIGNOR SINDACO COMUNE DI LIPARI, ASSESSORE al Contenzioso, ASSESSORE ai Servizi Idrici e Fognari, ASSESSORE al Bilancio, SEGRETARIO GENERALE, DIRIGENTE I° SETTORE
DIRIGENTE IV° SETTORE, PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI e p.c. CORTE DEI CONTI Sez. di controllo per la Regione Siciliana, PRESIDENTE COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Dott. Antonino Italiano, DIRIGENTE II° SETTORE
INTERROGAZIONE: Delibera di Consiglio Comunale n. 54/2008 in risposta ai rilievi della Corte dei Conti sez. Regionale;
Con l’Ordinanza n. 42/2008 della sezione Regionale della Corte dei Conti, la magistratura contabile aveva individuato una serie di criticità e violazioni a carico del Comune di Lipari ed aveva ordinato al Consiglio Comunale di adottare, entro 90 giorni, le “necessarie misure correttive”.
La Corte dei Conti aveva evidenziato:
la violazione delle regole in materia di patto di stabilità per l’anno 2006;
la presenza di debiti fuori bilancio per importi considerevoli nel triennio 2004/2006;
un considerevole volume di residui attivi al 31-12-2006 relativamente anche alle entrate correnti;
Il Consiglio Comunale riunitosi il 20 Ottobre 2008 per discutere della problematica e per fornire gli indirizzi politici all’Amministrazione Comunale, al fine di ottemperare alle richieste formulate dall’Organo di Controllo, deliberava precise iniziative per fronteggiare le anomalie individuate ed impegnava l’Amministrazione individuando le priorità di intervento.
Tra le altre cose, nello specifico, si dava mandato all’Amministrazione:
di fornire, unitamente all’Ufficio Contenzioso del Comune di Lipari, una dettagliata relazione sullo “stato del contenzioso” con valutazione evolutiva e prospettica, al fine delle consequenziali scelte programmatiche degli organi politici;
di individuare e rimuovere, con priorità assoluta, le disfunzioni e/o carenze degli uffici idrico e fognario, oggetto delle osservazione della Corte dei Conti, relazionando sulle ragioni che hanno determinato l’attuale stato di cose, tra cui la mancata fatturazione per diversi anni delle bollette del servizio idrico integrato.
di accertare, quantificare e recuperare i crediti vantati nei confronti dell’EAS per canoni fognari e di depurazione dei reflui;
Alla data odierna non è dato conoscere agli scriventi di atti e/o iniziative dell’Amministrazione, coerenti con il mandato della Deliberazione di Consiglio Comunale n. 54/2008, pertanto, i sottoscritti Consiglieri Comunali
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
interrogano le SS.LL. per conoscere
nel dettaglio, quali atti e “misure correttive”, sono stati posti in essere dall’Amministrazione e dagli Uffici competenti con riferimento al Deliberato del C.C. n. 54/2008, relativamente alle materie Contenzioso, debiti fuori bilancio per atti e/o sentenze esecutive, debiti per incarichi legali, Servizio Idrico e Fognario, accertamento e recupero crediti EAS per mancato riversamento del canone fognario e di depurazione.
Si sollecitano con estrema urgenza, la redazione e produzione degli atti consequenziali al predetto Deliberato, con particolare riferimento
alla relazione sullo “stato del contenzioso” con valutazione evolutiva e prospettica, in virtù della preoccupante mole di debiti fuori bilancio presenti e futuri, per lo più generati da Contenziosi e spese per incarichi legali, attraverso i quali si rischiano irreparabili dissesti nel Bilancio Comunale e si limitano concretamente le possibilità di intervento e programmazione sul territorio. A tal fine si rammenta che negli anni decorsi la Corte dei Conti aveva formalmente definito il metodo di affidamento degli incarichi del Comune di Lipari “foriero della produzione di debiti fuori bilancio”;
alla relazione sulle ragioni che hanno determinato le gravissime disfunzioni e/o carenze nella gestione del servizio idrico comunale, anche alla luce della futura gestione unitaria del servizio e degli attuali gravi ritardi negli adeguamenti regolamentari e nell’individuazione dei criteri gestionali..
Con osservanza
Lipari lì 23/03/2009
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Francesco MEGNA Gesuele FONTI
Brontola lo Stromboli Immediato divieto di accesso ai crateri
(Gianluca Giuffrè-Gazzetta del sud) Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, con apposita ordinanza, ha interdetto l'accesso ai crateri dello Stromboli in seguito all'intensificarsi dell'attività eruttiva del vulcano. Gli strumenti di monitoraggio hanno registrato anomalie e il vice capo Dipartimento della Protezione Civile - Area Tecnico Operativa -, prof. Bernardo De Bernardinis, ha informato il sindaco con una nota dell'Ufficio previsione, valutazione, prevenzione e mitigazione dei rischi naturali. De Bernardinis ha segnalato una situazione di forte criticità dell'attività dello Stromboli.
Sono state quindi subito sospese tutte le attività escursionistiche fino a nuove e comunicazioni del Dipartimento di Protezione civile.
Da ieri pomeriggio, per far rispettare l'ordinanza, sono stati istituiti posti di blocco dei carabinieri, lungo i sentieri d'accesso ai crateri. Il Dipartimento della Protezione civile ha comunque rassicurato abitanti e turisti che il divieto d'accesso ai crateri sommitali è a scopo precauzionale.
Numerosi gli escursionisti che ieri sera non hanno potuto scalare il vulcano, in particolare si tratta di gruppi organizzati di tedeschi e francesi. L'alternativa, per tutti, guide comprese, è stata di vedere le spettacolari eruzioni dall'osservatorio di Punta La Bronzo.
Un po' di preoccupazione si è registrata sul versante di Ginostra ( il più colpito dalle recenti esplosioni) dove dallo scorso novembre, a causa dei danni riportati in seguito a una mareggiata, è fuori uso il pontile.
"L'approdo non è efficiente e le luci notturne così come il faro sono guaste - ha affermato Riccardo Lo Schiavo, delegato dell'associazione Marevivo di Stromboli - come potrebbero mai essere evacuati gli abitanti di Ginostra in caso di emergenza ?"
Intanto, questa mattina, sull'isola, giungeranno vulcanologi ed esperti dell'Ingv per studiare meglio i fenomeni eruttivi del vulcano.
Sono state quindi subito sospese tutte le attività escursionistiche fino a nuove e comunicazioni del Dipartimento di Protezione civile.
Da ieri pomeriggio, per far rispettare l'ordinanza, sono stati istituiti posti di blocco dei carabinieri, lungo i sentieri d'accesso ai crateri. Il Dipartimento della Protezione civile ha comunque rassicurato abitanti e turisti che il divieto d'accesso ai crateri sommitali è a scopo precauzionale.
Numerosi gli escursionisti che ieri sera non hanno potuto scalare il vulcano, in particolare si tratta di gruppi organizzati di tedeschi e francesi. L'alternativa, per tutti, guide comprese, è stata di vedere le spettacolari eruzioni dall'osservatorio di Punta La Bronzo.
Un po' di preoccupazione si è registrata sul versante di Ginostra ( il più colpito dalle recenti esplosioni) dove dallo scorso novembre, a causa dei danni riportati in seguito a una mareggiata, è fuori uso il pontile.
"L'approdo non è efficiente e le luci notturne così come il faro sono guaste - ha affermato Riccardo Lo Schiavo, delegato dell'associazione Marevivo di Stromboli - come potrebbero mai essere evacuati gli abitanti di Ginostra in caso di emergenza ?"
Intanto, questa mattina, sull'isola, giungeranno vulcanologi ed esperti dell'Ingv per studiare meglio i fenomeni eruttivi del vulcano.
Del Bono (Federalberghi) "Riflessioni" sul convegno sui trasporti marittimi
Il convegno tenutosi oggi a Lipari sull´ormai sempre più inquietante tema dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue Isole Minori, pur non avendo fornito le rassicurazioni che cittadini, studenti ed operatori economici ormai da troppo tempo richiedono, ritengo abbia definitivamente chiarito le idee su alcuni aspetti ormai difficilmente confutabili.
1. Liberalizzare il cabotaggio marittimo italiano, privatizzando il 100% di Tirrenia, non è un´esigenza tecnica dettata dall´UE bensì una scelta politica ben precisa e programmata da tempo dal Governo nazionale, avallata da quello Regionale e non tempestivamente colta ed opposta dalle amministrazioni delle isole minori della Sicilia.
2. La scelta del modello di privatizzare era già stata compiuta da tempo, tanto che il 6 novembre 2008 (2 giorni prima dell´incontro di Roma tra Matteoli e i Sindaci delle Isole Minori della Sicilia), il Consiglio dei Ministri deliberava i criteri di privatizzazione e le modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell´economia e delle finanze nel capitale di Tirrenia di Navigazione s.p.a. Delibera che veniva quindi sottoposta al parere delle Commissioni parlamentari per poi scaturire nel decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 13 marzo.
3. La scarsa rappresentatività e relativa incapacità di incidere sulle scelte del Governo nazionale da parte della Regione Sicilia in tema di trasporti marittimi.
Risulta, oggi, davvero impegnativo non pensare alle numerose riunioni tenutesi all´ARS e all´Assessorato Regionale ai Turismo e ai Trasporti della Regione Sicilia come a dei meri esercizi di stile, il cui unico risultato sia stato quello di far perdere tempo, soldi ed energie a sindaci, parlamentari, esponenti del governo regionale, rappresentanti di categoria ecc. a dibattere su questioni già definite. Risulta davvero difficile non pensare che gli incontri e i tavoli tecnici (convocati e non) dal Ministro Matteoli siano stati degli zuccherini con i quali tenere buoni quattro isolani speranzosi di veder garantiti i propri diritti.
Passando, poi, rapidamente in rassegna gli interventi del convegno di oggi, registriamo uno spaesato Nino Strano, al quale più per esigenze partitiche che per dirette competenze è stato affidato l´ingrato compito di rappresentare il Ministro Matteoli. Il suo intervento, giunto alla fine della giornata, a palacongressi ormai vuoto, ha avuto se non altro il merito di riuscire a non scatenare le invettive dei partecipanti al convegno.
Per la Commissione trasporti della Camera, era presente l´On. Garofalo che oltre a fornirci un utile excursus tecnico su come si è giunti al decreto del 13 marzo, sempre a seguito dei presunti moniti della UE e dell´assunta esigenza di privatizzare, non ci ha però illuminati su cosa ne sarà dei servizi attualmente garantititi dalla Siremar a partire dal 01.01.2010.
Apprezzabile l´intervento dell´On. Mantini che ancora una volta - era presente anche a Palazzo Sammacuto lo scorso novembre - ha dimostrato la propria vicinanza ed assonanza di idee con le popolazioni insulari.
Sul fronte del Governo Regionale, l´ormai nota puntualità e competenza tecnica della Dott.ssa Severino è stata sicuramente penalizzata dall´assenza dell´Assessore Bufardeci. È mancato, infatti, un esponente del governo regionale in grado di dirci quale strategia la Regione - ammesso che questa possa ancora ritenersi credibile - intende porre in essere a salvaguardia dei nostri interessi.
Per quel che concerne il parlamento regionale, è sicuramente da ammirare - alla luce dei non proprio ragguardevoli risultati ottenuti - il coraggio dell´On. Corona che, forse anche perché non sufficientemente addentro al problema, ha ritenuto di ribadire l´appoggio delle commissioni parlamentari dell´ARS e ia vicinanza dei novanta deputati regionali. Non abbiamo, invece, avuto il piacere di rivedere altri componenti delle Commissioni Attività produttive e Trasporti che tanto si erano dati da fare per promuovere le riunioni all´ARS, la stesura di ordini del giorno ecc.
Accorati, dovuti e in alcuni casi anche, correttamente, provocatori nei confronti del Ministero, gli interventi dei sindaci delle isole minori, ai quali si è aggiunto quello del Presidente del Consiglio del Comune di Lipari che ha riproposto l´ipotesi di analizzare la questione da una prospettiva alternativa: quella di dare vita ad una sorta di nuova compagnia delle Eolie.
Rimangono, ovviamente, come prima e più di prima tutti i problemi già sollevati.
Non risulta, ad oggi, ancora stanziata l´intera somma necessaria a garantire tutti i servizi per il 2009, tanto che le prenotazioni sono aperte solo fino al 30 settembre e che gli importi ad oggi stanziati sono pari € 109 milioni oltre ai € 65 prelevati dai FAS per un totale di € 174 m., a fronte dei 220 m. spesi l´anno scorso e dei € 250 m. che sarebbero necessari (vista anche la perdita dell´anno precedente).
Non ci è dato sapere né quando uscirà il bando per la privatizzazione, né se di questo faranno parte anche le nuove convenzioni che definiscono i contratti di servizio pubblico (come si immagina debba essere), né quale sarà la durata delle convenzioni, né soprattutto se attraverso tali convenzioni saranno garantite la quantità (il numero di linee) e la qualità (frequenza, mezzi ecc.) dei nostri collegamenti né di che fine faranno tutti gli impiegati della oggi in carico alla Siremar,
Christian Del Bono
1. Liberalizzare il cabotaggio marittimo italiano, privatizzando il 100% di Tirrenia, non è un´esigenza tecnica dettata dall´UE bensì una scelta politica ben precisa e programmata da tempo dal Governo nazionale, avallata da quello Regionale e non tempestivamente colta ed opposta dalle amministrazioni delle isole minori della Sicilia.
2. La scelta del modello di privatizzare era già stata compiuta da tempo, tanto che il 6 novembre 2008 (2 giorni prima dell´incontro di Roma tra Matteoli e i Sindaci delle Isole Minori della Sicilia), il Consiglio dei Ministri deliberava i criteri di privatizzazione e le modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell´economia e delle finanze nel capitale di Tirrenia di Navigazione s.p.a. Delibera che veniva quindi sottoposta al parere delle Commissioni parlamentari per poi scaturire nel decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 13 marzo.
3. La scarsa rappresentatività e relativa incapacità di incidere sulle scelte del Governo nazionale da parte della Regione Sicilia in tema di trasporti marittimi.
Risulta, oggi, davvero impegnativo non pensare alle numerose riunioni tenutesi all´ARS e all´Assessorato Regionale ai Turismo e ai Trasporti della Regione Sicilia come a dei meri esercizi di stile, il cui unico risultato sia stato quello di far perdere tempo, soldi ed energie a sindaci, parlamentari, esponenti del governo regionale, rappresentanti di categoria ecc. a dibattere su questioni già definite. Risulta davvero difficile non pensare che gli incontri e i tavoli tecnici (convocati e non) dal Ministro Matteoli siano stati degli zuccherini con i quali tenere buoni quattro isolani speranzosi di veder garantiti i propri diritti.
Passando, poi, rapidamente in rassegna gli interventi del convegno di oggi, registriamo uno spaesato Nino Strano, al quale più per esigenze partitiche che per dirette competenze è stato affidato l´ingrato compito di rappresentare il Ministro Matteoli. Il suo intervento, giunto alla fine della giornata, a palacongressi ormai vuoto, ha avuto se non altro il merito di riuscire a non scatenare le invettive dei partecipanti al convegno.
Per la Commissione trasporti della Camera, era presente l´On. Garofalo che oltre a fornirci un utile excursus tecnico su come si è giunti al decreto del 13 marzo, sempre a seguito dei presunti moniti della UE e dell´assunta esigenza di privatizzare, non ci ha però illuminati su cosa ne sarà dei servizi attualmente garantititi dalla Siremar a partire dal 01.01.2010.
Apprezzabile l´intervento dell´On. Mantini che ancora una volta - era presente anche a Palazzo Sammacuto lo scorso novembre - ha dimostrato la propria vicinanza ed assonanza di idee con le popolazioni insulari.
Sul fronte del Governo Regionale, l´ormai nota puntualità e competenza tecnica della Dott.ssa Severino è stata sicuramente penalizzata dall´assenza dell´Assessore Bufardeci. È mancato, infatti, un esponente del governo regionale in grado di dirci quale strategia la Regione - ammesso che questa possa ancora ritenersi credibile - intende porre in essere a salvaguardia dei nostri interessi.
Per quel che concerne il parlamento regionale, è sicuramente da ammirare - alla luce dei non proprio ragguardevoli risultati ottenuti - il coraggio dell´On. Corona che, forse anche perché non sufficientemente addentro al problema, ha ritenuto di ribadire l´appoggio delle commissioni parlamentari dell´ARS e ia vicinanza dei novanta deputati regionali. Non abbiamo, invece, avuto il piacere di rivedere altri componenti delle Commissioni Attività produttive e Trasporti che tanto si erano dati da fare per promuovere le riunioni all´ARS, la stesura di ordini del giorno ecc.
Accorati, dovuti e in alcuni casi anche, correttamente, provocatori nei confronti del Ministero, gli interventi dei sindaci delle isole minori, ai quali si è aggiunto quello del Presidente del Consiglio del Comune di Lipari che ha riproposto l´ipotesi di analizzare la questione da una prospettiva alternativa: quella di dare vita ad una sorta di nuova compagnia delle Eolie.
Rimangono, ovviamente, come prima e più di prima tutti i problemi già sollevati.
Non risulta, ad oggi, ancora stanziata l´intera somma necessaria a garantire tutti i servizi per il 2009, tanto che le prenotazioni sono aperte solo fino al 30 settembre e che gli importi ad oggi stanziati sono pari € 109 milioni oltre ai € 65 prelevati dai FAS per un totale di € 174 m., a fronte dei 220 m. spesi l´anno scorso e dei € 250 m. che sarebbero necessari (vista anche la perdita dell´anno precedente).
Non ci è dato sapere né quando uscirà il bando per la privatizzazione, né se di questo faranno parte anche le nuove convenzioni che definiscono i contratti di servizio pubblico (come si immagina debba essere), né quale sarà la durata delle convenzioni, né soprattutto se attraverso tali convenzioni saranno garantite la quantità (il numero di linee) e la qualità (frequenza, mezzi ecc.) dei nostri collegamenti né di che fine faranno tutti gli impiegati della oggi in carico alla Siremar,
Christian Del Bono
AGE: Preoccupati dei fantasmagorici colori che si danno alle case eoliane
A.G.E. ASSOCIAZIONE GEOMETRI DELLE ISOLE EOLIE
Oggetto: "Tutti i colori delle mie isole........"
Siamo molto preoccupati per quanto succede attualmente nel territorio eoliano ed, in particolare, nel centro storico di Lipari e nei borghi delle varie isole minori, ambiti RCS, RNS, REP, etcc..,. ovvero ambiti da proteggere, recuperare, salvaguardare del Piano Territoriale Paesistico, per l’uso di fantasmagorici colori nelle facciate delle case, che provocano il progressivo abbandono dei colori originari ed un’inarrestabile trasformazione dell’ambiente. Assistiamo con rabbia ed impotenza, forse inconsci delle responsabilità che gravano su ognuno di noi, al depauperamento del contesto in cui viviamo, lasciatoci integro dai nostri antenati.
Tutto è affidato agli operatori del settore, non necessitando l’intervento di specifica autorizzazione amministrativa, che, con il proprio estro e gusto, utilizzano tinte estranee all’ambiente eoliano.
Ciò è anche possibile per una carenza normativa. Infatti, il P.T.P. rinvia la scelta dei colori da utilizzare nei prospetti dei fabbricati al R.E.C. annesso al P.R.G., già adottato dal Commissario Regionale, ma quest’ultimo strumento di pianificazione edilizia non affronta minimamente la problematica dei colori.
Tra l’altro, di un incarico per la redazione di un "Piano del colore" all’arch. Lo Cascio, da parte delle passate Amministrazioni, ad oggi non si ha alcuna contezza.
L’architettura eoliana è fatta di costruzioni e colori che rispecchiano l’esigenza dei suoi abitanti, la tradizione e la vocazione spontanea e le condizioni climatiche di questi luoghi. Ogni cosa, dai nostri avi, è stata realizzata in armonia con la natura. Tutto essi hanno basato sulla spontaneità e nel rispetto dell’ambiente e, guardando le vecchie case, troviamo infatti, inequivocabilmente, il chiaro riflesso delle usanze e del modo di vita dell’isolano.
Le trasformazioni avvenute si possono evidenziare attraverso il raffronto tra il quadro edilizio odierno e la rappresentazione iconografica che ci ha lasciato il più attento e scrupoloso descrittore delle Eolie, l’Arciduca Luigi Salvatore d’Austria nella sua rara e preziosa opera "Die Liparischen Inseln" – Praga 1896 (tradotta e rielaborata da Pino Paino – Edinixe Editrice).
L’opera di Luigi Salvatore ci consente di affermare che le case di Lipari fino al 1782 e, quelle delle isole minori, fino al 1804, venivano imbiancate a calce tutti gli anni, sia all’interno che all’esterno. Solo dopo quell’epoca invalse l’uso di intonacare i prospetti dei fabbricati con malta di calce e lapillo per restare più a lungo bianchi. Il colore bianco veniva usato anche per i monumenti, le chiese, i palazzi pubblici, ecc.
Infatti, nel volume IV (Panaria), a pag. 2 si legge: "Dappertutto piccole casette intonacate di bianco" .
Nel volume V (Filicuri), a pag. 4 si legge: "Le case della Fussedda sono tutte bianche con luoggi e pulèra " ; a pag. 11: "La chiesa di Santu Stefanu presenta un prospetto imbiancato a
calce"; a pag. 37: " Ancora bianche casette"; a pag. 4: "A criesia i San Vartulumeu è intonacata di bianco" ed ancora "Le case nei pressi della chiesa sono tutte bianche".
Nel volume VII (Stromboli), a pag. 4, a proposito dell’abitato di San Vincenzo si legge:
" Emergono in un meraviglioso contrasto inserendosi, col loro abbagliante bianco, nel ridente splendore delle pendici", ed ancora "Lungo la spiaggia di Scari sorgono, allineate, piccole case bianche"; a pag. 6 si legge: "In cima all’altura sorge la chiesa di San Vicienzu intonacata di un bianco accecante"; a pag. 27: "Ginostra appare distintamente con le sue bianche casette"; a pag. 38: "La contrada Lazzaru mostra bianche e isolate casette e proseguendo verso Ginostra si scoprono le sue case bianche anche da mare, sparse tra ulivi e vigneti".
Quindi fino agli anni ’80 del secolo scorso, dalla testimonianza riportata dall’illustre visitatore, si evince che il colore utilizzato nei prospetti dei fabbricati era il bianco e solo il bianco.
Solo alla fine dell’800, particolari situazioni storiche ed economiche, non ultimo l’imperversare della filossera che ha danneggiato la produzione vinicola, hanno provocato la prima grande emigrazione che ha determinato un continuo depauperamento demografico. Ma ogni risparmio del faticoso lavoro all’estero di molti eoliani è stato destinato a realizzare il sogno di una vita: una casa per sé e per i propri figli.
Con le rimesse fatte dal padre famiglia ed in sua assenza, vengono chiamati nelle isole, per costruire le case, delle maestranze siciliane, calabresi e napoletane che, abituati alla policromia più sconvolgente, introducono dei colori diversi dal bianco nelle case eoliane. Le facciate sono dipinte con terre coloranti ed i colori dominanti diventano il rosso, il giallo, l’azzurro ed il bianco.
Esistevano vari accostamenti di colorazione: il rosso per i fondi e il giallo o il bianco per i rilievi o viceversa.
Oggi, nei restauri dei vecchi edifici e nelle nuove costruzioni, purtroppo si assiste al progressivo abbandono del colore bianco e dei colori originari, utilizzando delle tonalità troppo sature e con materiali sintetici, alla ricerca di un improbabile Mediterranean style.
Questo fenomeno, che sta assumendo il carattere di un nuovo stile, contribuisce indubbiamente ad alterare in modo irreversibile il modello cromatico originario, banalizzando la stessa architettura.
Se questo processo non verrà arrestato, fra pochi anni non sarà più possibile renderci conto della tavolozza dei colori originari e dei criteri con cui essi erano combinati e del loro rapporto con l’architettura e con l’ambiente vegetale e minerale delle isole. Anche del candido bianco resterà un ricordo da ammirare nelle collezioni di vecchie cartoline.
Si impone quindi un immediato intervento che introduca nel R.E.C. una regolamentazione per l’impiego del colore secondo una precisa direttiva della Soprintendenza BB. CC. AA. ed un costante controllo sull’intero territorio comunale, al fine di evitarne l’uso indiscriminato.
L’AGE si rende disponibile per dibattere il problema sia con il Comune che con la Soprintendenza BB. CC .AA. al fine di definire il corretto impiego del colore nel centro storico di Lipari e nelle isole minori, tendente al recupero dell’ambiente originario.
L’Associazione Geometri delle isole Eolie
(Il Presidente )
Oggetto: "Tutti i colori delle mie isole........"
Siamo molto preoccupati per quanto succede attualmente nel territorio eoliano ed, in particolare, nel centro storico di Lipari e nei borghi delle varie isole minori, ambiti RCS, RNS, REP, etcc..,. ovvero ambiti da proteggere, recuperare, salvaguardare del Piano Territoriale Paesistico, per l’uso di fantasmagorici colori nelle facciate delle case, che provocano il progressivo abbandono dei colori originari ed un’inarrestabile trasformazione dell’ambiente. Assistiamo con rabbia ed impotenza, forse inconsci delle responsabilità che gravano su ognuno di noi, al depauperamento del contesto in cui viviamo, lasciatoci integro dai nostri antenati.
Tutto è affidato agli operatori del settore, non necessitando l’intervento di specifica autorizzazione amministrativa, che, con il proprio estro e gusto, utilizzano tinte estranee all’ambiente eoliano.
Ciò è anche possibile per una carenza normativa. Infatti, il P.T.P. rinvia la scelta dei colori da utilizzare nei prospetti dei fabbricati al R.E.C. annesso al P.R.G., già adottato dal Commissario Regionale, ma quest’ultimo strumento di pianificazione edilizia non affronta minimamente la problematica dei colori.
Tra l’altro, di un incarico per la redazione di un "Piano del colore" all’arch. Lo Cascio, da parte delle passate Amministrazioni, ad oggi non si ha alcuna contezza.
L’architettura eoliana è fatta di costruzioni e colori che rispecchiano l’esigenza dei suoi abitanti, la tradizione e la vocazione spontanea e le condizioni climatiche di questi luoghi. Ogni cosa, dai nostri avi, è stata realizzata in armonia con la natura. Tutto essi hanno basato sulla spontaneità e nel rispetto dell’ambiente e, guardando le vecchie case, troviamo infatti, inequivocabilmente, il chiaro riflesso delle usanze e del modo di vita dell’isolano.
Le trasformazioni avvenute si possono evidenziare attraverso il raffronto tra il quadro edilizio odierno e la rappresentazione iconografica che ci ha lasciato il più attento e scrupoloso descrittore delle Eolie, l’Arciduca Luigi Salvatore d’Austria nella sua rara e preziosa opera "Die Liparischen Inseln" – Praga 1896 (tradotta e rielaborata da Pino Paino – Edinixe Editrice).
L’opera di Luigi Salvatore ci consente di affermare che le case di Lipari fino al 1782 e, quelle delle isole minori, fino al 1804, venivano imbiancate a calce tutti gli anni, sia all’interno che all’esterno. Solo dopo quell’epoca invalse l’uso di intonacare i prospetti dei fabbricati con malta di calce e lapillo per restare più a lungo bianchi. Il colore bianco veniva usato anche per i monumenti, le chiese, i palazzi pubblici, ecc.
Infatti, nel volume IV (Panaria), a pag. 2 si legge: "Dappertutto piccole casette intonacate di bianco" .
Nel volume V (Filicuri), a pag. 4 si legge: "Le case della Fussedda sono tutte bianche con luoggi e pulèra " ; a pag. 11: "La chiesa di Santu Stefanu presenta un prospetto imbiancato a
calce"; a pag. 37: " Ancora bianche casette"; a pag. 4: "A criesia i San Vartulumeu è intonacata di bianco" ed ancora "Le case nei pressi della chiesa sono tutte bianche".
Nel volume VII (Stromboli), a pag. 4, a proposito dell’abitato di San Vincenzo si legge:
" Emergono in un meraviglioso contrasto inserendosi, col loro abbagliante bianco, nel ridente splendore delle pendici", ed ancora "Lungo la spiaggia di Scari sorgono, allineate, piccole case bianche"; a pag. 6 si legge: "In cima all’altura sorge la chiesa di San Vicienzu intonacata di un bianco accecante"; a pag. 27: "Ginostra appare distintamente con le sue bianche casette"; a pag. 38: "La contrada Lazzaru mostra bianche e isolate casette e proseguendo verso Ginostra si scoprono le sue case bianche anche da mare, sparse tra ulivi e vigneti".
Quindi fino agli anni ’80 del secolo scorso, dalla testimonianza riportata dall’illustre visitatore, si evince che il colore utilizzato nei prospetti dei fabbricati era il bianco e solo il bianco.
Solo alla fine dell’800, particolari situazioni storiche ed economiche, non ultimo l’imperversare della filossera che ha danneggiato la produzione vinicola, hanno provocato la prima grande emigrazione che ha determinato un continuo depauperamento demografico. Ma ogni risparmio del faticoso lavoro all’estero di molti eoliani è stato destinato a realizzare il sogno di una vita: una casa per sé e per i propri figli.
Con le rimesse fatte dal padre famiglia ed in sua assenza, vengono chiamati nelle isole, per costruire le case, delle maestranze siciliane, calabresi e napoletane che, abituati alla policromia più sconvolgente, introducono dei colori diversi dal bianco nelle case eoliane. Le facciate sono dipinte con terre coloranti ed i colori dominanti diventano il rosso, il giallo, l’azzurro ed il bianco.
Esistevano vari accostamenti di colorazione: il rosso per i fondi e il giallo o il bianco per i rilievi o viceversa.
Oggi, nei restauri dei vecchi edifici e nelle nuove costruzioni, purtroppo si assiste al progressivo abbandono del colore bianco e dei colori originari, utilizzando delle tonalità troppo sature e con materiali sintetici, alla ricerca di un improbabile Mediterranean style.
Questo fenomeno, che sta assumendo il carattere di un nuovo stile, contribuisce indubbiamente ad alterare in modo irreversibile il modello cromatico originario, banalizzando la stessa architettura.
Se questo processo non verrà arrestato, fra pochi anni non sarà più possibile renderci conto della tavolozza dei colori originari e dei criteri con cui essi erano combinati e del loro rapporto con l’architettura e con l’ambiente vegetale e minerale delle isole. Anche del candido bianco resterà un ricordo da ammirare nelle collezioni di vecchie cartoline.
Si impone quindi un immediato intervento che introduca nel R.E.C. una regolamentazione per l’impiego del colore secondo una precisa direttiva della Soprintendenza BB. CC. AA. ed un costante controllo sull’intero territorio comunale, al fine di evitarne l’uso indiscriminato.
L’AGE si rende disponibile per dibattere il problema sia con il Comune che con la Soprintendenza BB. CC .AA. al fine di definire il corretto impiego del colore nel centro storico di Lipari e nelle isole minori, tendente al recupero dell’ambiente originario.
L’Associazione Geometri delle isole Eolie
(Il Presidente )
S. Marina Salina confluisce nell'Autorità Portuale di Messina.Accordi in corso tra il sindaco Lo Schiavo e il presidente Lo Bosco
(Peppe Paino- Gazzetta del sud) Lipari parla e straparla, un appello "pro assorbimento" fu lanciato un paio di anni fa dal sindaco Mariano Bruno, Santa Marina invece concretizza.
È da sempre così. La storia insegna. E si ripete. È dunque tutto sommato clamorosa, ma fino ad un certo punto, la notizia che il porto del piccolo comune salinaro, passerà presto sotto la gestione dell'Autorità portuale di Messina. Organismo che, quindi non si farà mancare proprio nulla: dal consistente traffico merci e passeggeri di Messina e Milazzo alla piccola realtà insulare dell'arcipelago eoliano.
Una procedura avviata al tal punto che il presidente Dario Lo Bosco starebbe per trasmettere o presentare la relativa delibera al Ministero per il via libera definitivo. «Ma come – si commenta già nell'isola dove non è ancora ben chiaro cosa accadrà – tanti anni per costruire un porto per poi farlo gestire ad altri ?».
Alla considerazione risponde direttamente il giovane sindaco, Massimo Lo Schiavo, non nuovo a simili colpi di scena a dimostrazione, piaccia o meno, della credibilità politica di cui gode. «Il nostro Comune – osserva – non può più permettersi di farsi carico degli onerosi costi per le manutenzione delle strutture portuali. Pensate alle mareggiate e alle continue richieste di intervento alla Regione. Non si può perdere tempo sulle lungaggini burocratiche per accedere ai finanziamenti. Abbiamo rischiato la chiusura del porto. Voglio ricordare – evidenzia Lo Schiavo – quanto accaduto con il finanziamento di 900 mila euro per la nostra struttura prima assegnato, poi revocato per la scadenza del Por e il parere mancante della Soprintendenza del mare, e poi nuovamente tornato nelle nostre casse. Insomma – conclude il primo cittadino – dobbiamo superare l'emergenza e guardare al porto come ad una risorsa che deve generare sviluppo». Il ragionamento non fa una piega.
Del resto, se si guarda quanto avvenuto per tutto l'inverno a Lipari, cioè nulla, per la ricostruzione della banchina delle navi del porto di Sottomonastero distrutta ad ottobre da una nave della Siremar e i cui lavori, iniziati solo da pochi giorni sono in fase di ultimazione, si può ben comprendere l'utilità dell'operazione.
Il sindaco Lo Schiavo, ovviamente farà parte del comitato portuale in rappresentanza della sua comunità e sarà interpellato prima di ogni decisione da parte dell'Authority che, fino ad oggi, si è distinta sia a Messina che a Milazzo per l'avvio di importanti interventi nelle aree portuali di competenza
È da sempre così. La storia insegna. E si ripete. È dunque tutto sommato clamorosa, ma fino ad un certo punto, la notizia che il porto del piccolo comune salinaro, passerà presto sotto la gestione dell'Autorità portuale di Messina. Organismo che, quindi non si farà mancare proprio nulla: dal consistente traffico merci e passeggeri di Messina e Milazzo alla piccola realtà insulare dell'arcipelago eoliano.
Una procedura avviata al tal punto che il presidente Dario Lo Bosco starebbe per trasmettere o presentare la relativa delibera al Ministero per il via libera definitivo. «Ma come – si commenta già nell'isola dove non è ancora ben chiaro cosa accadrà – tanti anni per costruire un porto per poi farlo gestire ad altri ?».
Alla considerazione risponde direttamente il giovane sindaco, Massimo Lo Schiavo, non nuovo a simili colpi di scena a dimostrazione, piaccia o meno, della credibilità politica di cui gode. «Il nostro Comune – osserva – non può più permettersi di farsi carico degli onerosi costi per le manutenzione delle strutture portuali. Pensate alle mareggiate e alle continue richieste di intervento alla Regione. Non si può perdere tempo sulle lungaggini burocratiche per accedere ai finanziamenti. Abbiamo rischiato la chiusura del porto. Voglio ricordare – evidenzia Lo Schiavo – quanto accaduto con il finanziamento di 900 mila euro per la nostra struttura prima assegnato, poi revocato per la scadenza del Por e il parere mancante della Soprintendenza del mare, e poi nuovamente tornato nelle nostre casse. Insomma – conclude il primo cittadino – dobbiamo superare l'emergenza e guardare al porto come ad una risorsa che deve generare sviluppo». Il ragionamento non fa una piega.
Del resto, se si guarda quanto avvenuto per tutto l'inverno a Lipari, cioè nulla, per la ricostruzione della banchina delle navi del porto di Sottomonastero distrutta ad ottobre da una nave della Siremar e i cui lavori, iniziati solo da pochi giorni sono in fase di ultimazione, si può ben comprendere l'utilità dell'operazione.
Il sindaco Lo Schiavo, ovviamente farà parte del comitato portuale in rappresentanza della sua comunità e sarà interpellato prima di ogni decisione da parte dell'Authority che, fino ad oggi, si è distinta sia a Messina che a Milazzo per l'avvio di importanti interventi nelle aree portuali di competenza
lunedì 23 marzo 2009
Stromboli. Sospese le escursioni sul cratere su input della Protezione civile a causa dello "stato di criticità" del vulcano
ORDINANZA n° 14 del 23 marzo 2009
I L S I N D A C O
RICHIAMATA
la propria ordinanza n. 46 del 06 agosto 2007, con la quale veniva posta una nuova regolamentazione per l’accesso alla sommità del vulcano Stromboli e per le escursioni accompagnate dalle guide alpine e/o vulcanologiche autorizzate;
CONSIDERATO che, in forza del sopra citato provvedimento sindacale, veniva, segnatamente:
1) consentito il libero accesso dei visitatori escursionisti, al vulcano Stromboli, sino alla quota di 400 mt. s.l.m. ;
2) consentito l’accesso dei visitatori escursionisti al successivo tratto, da quota 400 mt. s.l.m. e sino all’area sommitale del vulcano Stromboli, soltanto se accompagnati da guide alpine e vulcanologiche autorizzate, le quali vorranno consultare il bollettino di vigilanza emesso giornalmente dal Centro Funzionale Centrale - Rischio Vulcanico del Dipartimento della protezione civile ed affisso presso il Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli, assumendo informazioni circa le condizioni dello stato di attività del vulcano e uniformandosi alle prescrizioni di cui alla nuova citata regolamentazione;
VISTA la nota prot. n.DPC/VATO/21741 del 23/03/09, a firma del Vice Capo del Dipartimento della Protezione Civile - Area Tecnico-Operativa -, prof. Bernardo De Bernardinis, trasmessa via fax dall’Ufficio Previsione, Valutazione, Prevenzione e Mitigazione dei Rischi Naturali - Servizio Rischio Vulcanico – dello stesso dipartimento nazionale, con la quale si trasmette il bollettino di vigilanza e criticità del vulcano Stromboli;
RAVVISATI i caratteri della necessità e dell’urgenza di pervenire alla emanazione di provvedimento atto ad interdire l’accesso al vulcano Stromboli, interessato dai fenomeni notificati da parte della summenzionata autorità di protezione civile nazionale, con consequenziale sospensione di tutte le attività escursionistiche, a salvaguardia della incolumità pubblica e per motivi di protezione civile;
VISTO l’art. n°54 del D. Lg.vo n°267/2000;VISTO il Testo Coordinato delle ll.rr. relative all’ordinamento degli Enti Locali 2008 (GURS 09/05/2008);
O R D I N A
1.E’ fatto divieto immediato ed assoluto di accesso al vulcano Stromboli, con consequenziale sospensione di tutte le attività escursionistiche, fino a nuove e diverse comunicazioni da parte del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale che rassicurino in ordine al superamento dell’attuale stato di criticità del vulcano medesimo.
2. Il Corpo di Polizia Municipale e tutti gli Agenti della Forza Pubblica sono incaricati dell’esecuzione della presente ordinanza e della sua scrupolosa osservanza, anche attraverso controllo e posti di blocco lungo i sentieri di accesso agli alti versanti, e sono chiamati a darne la massima diffusione, in collaborazione con i responsabili della Circoscrizione di Stromboli.
3. Dal presente provvedimento consegue la sospensione dell’efficacia della precedente ordinanza sindacale di regolamentazione n.46/2007, citata in premessa.
D I S P O N E
Che il Dirigente del 4° Settore e l’Ufficio di Protezione Civile del medesimo Settore, siano incaricati degli adempimenti e degli atti eventualmente nascenti dalla presente ordinanza.
La trasmissione del presente provvedimento al Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri di Roma, al Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana, alla Prefettura - Ufficio Territoriale di Governo - di Messina, , all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, al Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli, al Consiglio Circoscrizionale di Stromboli, alle Guide Alpine e/o Vulcanologiche operanti su Stromboli, agli Agenti della Forza Pubblica, al Corpo di Polizia Municipale, al Dirigente del 4° Settore. Il presente provvedimento, che avrà immediata esecutività, sarà affisso all’Albo Pretorio della Casa Comunale ed all’Albo della Sede della Circoscrizione di Stromboli.Dalla Residenza Municipale lì, 23/03/2009
IL SINDACO (Dott. Mariano Bruno)
I L S I N D A C O
RICHIAMATA
la propria ordinanza n. 46 del 06 agosto 2007, con la quale veniva posta una nuova regolamentazione per l’accesso alla sommità del vulcano Stromboli e per le escursioni accompagnate dalle guide alpine e/o vulcanologiche autorizzate;
CONSIDERATO che, in forza del sopra citato provvedimento sindacale, veniva, segnatamente:
1) consentito il libero accesso dei visitatori escursionisti, al vulcano Stromboli, sino alla quota di 400 mt. s.l.m. ;
2) consentito l’accesso dei visitatori escursionisti al successivo tratto, da quota 400 mt. s.l.m. e sino all’area sommitale del vulcano Stromboli, soltanto se accompagnati da guide alpine e vulcanologiche autorizzate, le quali vorranno consultare il bollettino di vigilanza emesso giornalmente dal Centro Funzionale Centrale - Rischio Vulcanico del Dipartimento della protezione civile ed affisso presso il Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli, assumendo informazioni circa le condizioni dello stato di attività del vulcano e uniformandosi alle prescrizioni di cui alla nuova citata regolamentazione;
VISTA la nota prot. n.DPC/VATO/21741 del 23/03/09, a firma del Vice Capo del Dipartimento della Protezione Civile - Area Tecnico-Operativa -, prof. Bernardo De Bernardinis, trasmessa via fax dall’Ufficio Previsione, Valutazione, Prevenzione e Mitigazione dei Rischi Naturali - Servizio Rischio Vulcanico – dello stesso dipartimento nazionale, con la quale si trasmette il bollettino di vigilanza e criticità del vulcano Stromboli;
RAVVISATI i caratteri della necessità e dell’urgenza di pervenire alla emanazione di provvedimento atto ad interdire l’accesso al vulcano Stromboli, interessato dai fenomeni notificati da parte della summenzionata autorità di protezione civile nazionale, con consequenziale sospensione di tutte le attività escursionistiche, a salvaguardia della incolumità pubblica e per motivi di protezione civile;
VISTO l’art. n°54 del D. Lg.vo n°267/2000;VISTO il Testo Coordinato delle ll.rr. relative all’ordinamento degli Enti Locali 2008 (GURS 09/05/2008);
O R D I N A
1.E’ fatto divieto immediato ed assoluto di accesso al vulcano Stromboli, con consequenziale sospensione di tutte le attività escursionistiche, fino a nuove e diverse comunicazioni da parte del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale che rassicurino in ordine al superamento dell’attuale stato di criticità del vulcano medesimo.
2. Il Corpo di Polizia Municipale e tutti gli Agenti della Forza Pubblica sono incaricati dell’esecuzione della presente ordinanza e della sua scrupolosa osservanza, anche attraverso controllo e posti di blocco lungo i sentieri di accesso agli alti versanti, e sono chiamati a darne la massima diffusione, in collaborazione con i responsabili della Circoscrizione di Stromboli.
3. Dal presente provvedimento consegue la sospensione dell’efficacia della precedente ordinanza sindacale di regolamentazione n.46/2007, citata in premessa.
D I S P O N E
Che il Dirigente del 4° Settore e l’Ufficio di Protezione Civile del medesimo Settore, siano incaricati degli adempimenti e degli atti eventualmente nascenti dalla presente ordinanza.
La trasmissione del presente provvedimento al Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri di Roma, al Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana, alla Prefettura - Ufficio Territoriale di Governo - di Messina, , all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, al Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli, al Consiglio Circoscrizionale di Stromboli, alle Guide Alpine e/o Vulcanologiche operanti su Stromboli, agli Agenti della Forza Pubblica, al Corpo di Polizia Municipale, al Dirigente del 4° Settore. Il presente provvedimento, che avrà immediata esecutività, sarà affisso all’Albo Pretorio della Casa Comunale ed all’Albo della Sede della Circoscrizione di Stromboli.Dalla Residenza Municipale lì, 23/03/2009
IL SINDACO (Dott. Mariano Bruno)
Convegno sui trasporti. Le "riflessioni" di Sinistra Democratica
A metà strada tra una manifestazione di regime e un’autentica celebrazione di un novello “caro leader” delle isole minori, il convegno sui trasporti marittimi di oggi 23 marzo ha registrato il brillante risultato di non avere prodotto assolutamente nulla, se non la attendibile notizia della nuova nomina a “Commissario straordinario all’emergenza” vulcanica e turistica (quale emergenza? quella del declino del turismo eoliano?) con la quale il governo Berlusconi ha deciso di gratificare il sindaco Mariano Bruno.
Più che in un palcoscenico, la pedana della sala congressi è stata trasformata per qualche ora in una postazione balistica, dalla quale si è sparato senza tregua su una nave che affonda, la Siremar, grazie al contributo di una classe politica che per anni ha ignorato il problema, evitando accuratamente di attuare, in tempo utile, misure concrete per restituirle dignità e autonomia societaria. La tragica conseguenza di questo fuoco “amico” si traduce nell’incertezza attuale che caratterizza le sorti di trasporti marittimi essenziali per le comunità delle isole minori, e delle Eolie in particolare.
La dottoressa Severino, in rappresentanza dell’Assessore regionale ai Trasporti, ha illustrato nel dettaglio tutti i passaggi tecnici e burocratici che hanno permesso alla Regione Siciliana di procedere spedita verso gare di evidenza pubblica, evitando di sopperire ai tagli effettuati dal governo nazionale, e di accreditarsi addirittura oggi come parte lesa in un tranello ordito da quest’ultimo in combutta con l’Unione Europea. Peccato che non abbia speso una parola sul perché la stessa Regione, a dispetto di un magro bilancio, non abbia esitato a raddoppiare lo sforzo economico a favore dei vettori privati (leggasi Usticalines e N.G.I.), in cambio di servizi addirittura inferiori a quelli effettuati nell’ambito delle precedenti convenzioni.
Ma l’apoteosi di questa manifestazione si è raggiunta con l’intervento dell’onorevole Corona, che non ha fatto mistero di essere un grande estimatore del sindaco Bruno, elogiandolo ripetutamente di fronte a studenti che avevano rinunciato a una giornata di lezione per capire qualcosa del futuro dei loro trasporti marittimi. Di questi ultimi, per la verità, non ha detto molto, tranne un breve ma eloquente passaggio, “ai cittadini delle isole non interessa se i trasporti vengono effettuati da servizi pubblici o privati”, affermazione rivelatrice di quella che è – ormai palesemente – la strategia del governo regionale e nazionale a favore della privatizzazione. Tuttavia, questa dichiarazione offende la volontà espressa proprio dai cittadini chiamati in causa e dai loro rappresentanti in consiglio comunale, che hanno votato più di una mozione dove si faceva esplicita richiesta di uno scorporo della Siremar da Tirrenia e, dunque, di una difesa della società pubblica. Così come in tante altre “chicche”, dalle cave di pomice chiuse “dal Ministero dell’Ambiente” anziché per un sequestro disposto dalla magistratura, l’onorevole Corona ha dimostrato come questa classe politica sia incapace di rapportarsi alla realtà dei fatti e alle istanze delle comunità che vorrebbe rappresentare, preferendo ignorarle per definire in altri tavoli il futuro del diritto a vivere dignitosamente in queste isole.
Ci auguriamo, infine, che al termine di tale inutile fatica i convegnisti abbiano almeno gradito la trasferta in aliscafo per Milazzo, magari su un aliscafo della Siremar. Chissà non abbiano versato una lacrima da coccodrillo …
Sinistra Democratica Circolo di Lipari
Più che in un palcoscenico, la pedana della sala congressi è stata trasformata per qualche ora in una postazione balistica, dalla quale si è sparato senza tregua su una nave che affonda, la Siremar, grazie al contributo di una classe politica che per anni ha ignorato il problema, evitando accuratamente di attuare, in tempo utile, misure concrete per restituirle dignità e autonomia societaria. La tragica conseguenza di questo fuoco “amico” si traduce nell’incertezza attuale che caratterizza le sorti di trasporti marittimi essenziali per le comunità delle isole minori, e delle Eolie in particolare.
La dottoressa Severino, in rappresentanza dell’Assessore regionale ai Trasporti, ha illustrato nel dettaglio tutti i passaggi tecnici e burocratici che hanno permesso alla Regione Siciliana di procedere spedita verso gare di evidenza pubblica, evitando di sopperire ai tagli effettuati dal governo nazionale, e di accreditarsi addirittura oggi come parte lesa in un tranello ordito da quest’ultimo in combutta con l’Unione Europea. Peccato che non abbia speso una parola sul perché la stessa Regione, a dispetto di un magro bilancio, non abbia esitato a raddoppiare lo sforzo economico a favore dei vettori privati (leggasi Usticalines e N.G.I.), in cambio di servizi addirittura inferiori a quelli effettuati nell’ambito delle precedenti convenzioni.
Ma l’apoteosi di questa manifestazione si è raggiunta con l’intervento dell’onorevole Corona, che non ha fatto mistero di essere un grande estimatore del sindaco Bruno, elogiandolo ripetutamente di fronte a studenti che avevano rinunciato a una giornata di lezione per capire qualcosa del futuro dei loro trasporti marittimi. Di questi ultimi, per la verità, non ha detto molto, tranne un breve ma eloquente passaggio, “ai cittadini delle isole non interessa se i trasporti vengono effettuati da servizi pubblici o privati”, affermazione rivelatrice di quella che è – ormai palesemente – la strategia del governo regionale e nazionale a favore della privatizzazione. Tuttavia, questa dichiarazione offende la volontà espressa proprio dai cittadini chiamati in causa e dai loro rappresentanti in consiglio comunale, che hanno votato più di una mozione dove si faceva esplicita richiesta di uno scorporo della Siremar da Tirrenia e, dunque, di una difesa della società pubblica. Così come in tante altre “chicche”, dalle cave di pomice chiuse “dal Ministero dell’Ambiente” anziché per un sequestro disposto dalla magistratura, l’onorevole Corona ha dimostrato come questa classe politica sia incapace di rapportarsi alla realtà dei fatti e alle istanze delle comunità che vorrebbe rappresentare, preferendo ignorarle per definire in altri tavoli il futuro del diritto a vivere dignitosamente in queste isole.
Ci auguriamo, infine, che al termine di tale inutile fatica i convegnisti abbiano almeno gradito la trasferta in aliscafo per Milazzo, magari su un aliscafo della Siremar. Chissà non abbiano versato una lacrima da coccodrillo …
Sinistra Democratica Circolo di Lipari
Convegno sui trasporti. Le "riflessioni" di Saverio Merlino (PD)
Riceviamo da Saverio Merlino e pubblichiamo:
Dopo il Convegno di oggi, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Lipari sull’importante questione servizi marittimi nelle isole minori (ero convinto che l’incontro continuasse almeno nel pomeriggio per avere più possibilità di confronto) sono uscito più confuso e preoccupato di prima.
Non si sono assolutamente chiariti gli aspetti normativi che da oltre 3 mesi si dibattono circa la possibilità dello scorporo della SIREMAR o delle altre società regionali.
L’unica cosa certa che si è capita e che possiamo dimenticarci lo “scorporo” e pensare ormai a come sarà fatta la privatizzazione della Tirrenia e come potrebbe finire per i nostri servizi marittimi.
Quello che mi fa rabbia è come si può far finta di niente da parte di alcune autorità governative nazionali e regionali rispetto al dramma che da tempo stanno vivendo le isole minori siciliane e le Eolie in particolare e mi chiedo: dobbiamo ancora civilmente “lottare” (e in che modo?) per richiedere la massima attenzione per avere garantiti i nostri diritti costituzionali e un adeguato futuro del nostro turismo e delle diverse attività imprenditoriali?
Tutti sanno che il settore dei trasporti, in particolare quello marittimo, nelle isole minori, è un valore aggiunto ed è così complesso che ha bisogno di un solido supporto tecnico che si ponga sopra le parti interpretando bisogni oggettivi e proponendo soluzioni coerenti con gli obiettivi unanimemente riconosciuti come fondamentali per lo sviluppo delle stesse isole e spesso per i territori prospicienti.
Le vicende di questi ultimi mesi e i vuoti richiami (penso anche quello consumatosi oggi) legati a quest’importante settore, con tutte le continue incertezze, hanno messo in discussione seria i diritti fondamentali dei cittadini delle isole e le possibilità di sviluppo economico delle stesse.
A che sono valse le iniziative intraprese e adottate dai sindaci e dai consigli comunali di Lipari, Ustica, Favignana, Lampedusa e Pantelleria per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l’eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti (che ci sono già stati per alcuni aspetti) avrebbe anche gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili.
Forte è stato il mio disappunto all’intervento dell’On. Roberto Corana, quando ha affermato che tutti e 90 deputati regionali sono attenti e impegnati sui vari problemi delle isole minori (trasporti, pesca, turismo, lavoratori della pomice, etc).
Meno male che sono tutti e 90 attenti e siamo in queste condizioni, figuriamoci, quando sono distratti!
Perché, invece, non avere il coraggio politico di affermare che il Governo regionale non è stato in grado di chiedere le giuste spiegazioni al Governo Nazionale (né ora, né nel 2007) non riuscendo a dimostrare che il collegamento marittimo è l’unica infrastruttura di mobilità per queste isole e anche perché alle difficoltà menzionate si aggiunge quella concernente il futuro occupazionale dei circa 500 marittimi della Siremar.
Anche il Senatore Strano (oggi rappresentante del Ministro Matteoli) come tutto il Governo Nazionale, nonostante le decine d’interrogazioni e d’incontri con sindaci e parti sociali non sono riusciti a fare chiarezza sull’intera materia e dopo promesse su promesse il risultato è stato quel decreto sulla privatizzazione del 100% della Tirrenia, cosa sicuramente già decisa da tempo anche quando il Ministro ha incontrato i sindaci e gli altri rappresentanti nel mese di gennaio prima e di febbraio dopo.
Non riesco a capire come mai la Comunità Europea nel famoso LIBRO BIANCO del 12/09/2001 sulla politica europea dei trasporti fino al 2010, indicava le scelte future per salvaguardare la vita di 3.800 dipendenti e 15 mila lavoratori dell’indotto, che meritano sicuramente un’attenzione particolare, e parlava anche della completa aderenza al Trattato d’Amsterdam per assicurare la continuita’ territoriale alle Isole Minori”, oggi si continua dire che questo è impossibile (la nota d’oggi del Commissario europeo On. Taviani, letta dal sindaco nell’assemblea).
Il senatore Strano ha richiamato tutti a non fraintendere e a non definire ambigue le dichiarazioni del Ministro Matteoli, ma vorrei sapere come interpretare e definire le recenti dichiarazioni del Ministro sulla privatizzazione che, a detta di molti, non tengono assolutamente conto delle direttive dell’Unione Europea e non sono assolutamente in linea con le stesse direttive.
Egli ha dichiarato, in aula:
“ Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società”. Sulle dichiarazioni del Ministro qualcosa non quadra, poiché la norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”. Lo stesso articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112.
Da un’attenta lettura combinata delle due norme appare evidente che, alla data delle sue dichiarazioni (quindi prima del decreto sulla privatizzazione della Tirrenia di marzo 2009) era possibile (e forse lo è ancora) procedere allo scorporo della SIREMAR Spa dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapriva” i termini e le modalità che il Governo ha stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il Governo non vende a queste ultime assolutamente niente e di conseguenza non c’è violazione d’alcuna norma comunitaria, né nazionale in termini di gare d’appalto.
Non si comprende qual è la fonte legislativa comunitaria dalla quale si può evincere il divieto che l’Unione Europea opporrebbe allo scorporo delle società regionali Caremar, Toremar, Siremar e Saremar dalla capogruppo Tirrenia, operazione questa definita, molto impropriamente dal Ministro, come spezzettamento e che è invece esplicitamente prevista dall’articolo 57 comma 3 della Legge 133/08, legge che per altro ribadisce che le funzioni e i compiti in materia di cabotaggio marittimo sono esercitati dalle regioni in cui si svolgono i servizi medesimi.
Lo scorporo della SIREMAR, come richiesto da tutte le amministrazioni comunali delle isole minori, costituisce assicurazione della continuita’ territoriale dello Stato dal resto dei servizi gestiti dal Gruppo Tirrenia di Navigazione.
I servizi di primario interesse pubblico, come spiegano all’Unione Europea, possono essere derogati dal processo di privatizzazione, cosi’ come stabilito dal Trattato d’Amsterdam, nella parte in cui la normativa “riconosce le sofferenze e gli svantaggi provocati dalla insularita’ quali ostacoli per lo sviluppo socio-economico delle relative popolazioni e non penso che possano essere solo quelle isole indicate nel comunicato d’oggi del Commissario Taviani.
La sensazione, a detta di molti, è che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia potrebbero essere stati fatti da tempo (tipo Alitalia), puntando ad un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio e se si ha la bontà e la voglia di leggere gli articoli giornalistici (da “la Repubblica”) di qualche anno or sono, forse…….si capisce il perché di tutto e quanto inutili sono stati i nostri coraggiosi sforzi.
Lipari, 23/03/2009
Saverio Merlino
Segretario Partito Democratico Lipari
Componente Commissione Regionale Programma
Non si sono assolutamente chiariti gli aspetti normativi che da oltre 3 mesi si dibattono circa la possibilità dello scorporo della SIREMAR o delle altre società regionali.
L’unica cosa certa che si è capita e che possiamo dimenticarci lo “scorporo” e pensare ormai a come sarà fatta la privatizzazione della Tirrenia e come potrebbe finire per i nostri servizi marittimi.
Quello che mi fa rabbia è come si può far finta di niente da parte di alcune autorità governative nazionali e regionali rispetto al dramma che da tempo stanno vivendo le isole minori siciliane e le Eolie in particolare e mi chiedo: dobbiamo ancora civilmente “lottare” (e in che modo?) per richiedere la massima attenzione per avere garantiti i nostri diritti costituzionali e un adeguato futuro del nostro turismo e delle diverse attività imprenditoriali?
Tutti sanno che il settore dei trasporti, in particolare quello marittimo, nelle isole minori, è un valore aggiunto ed è così complesso che ha bisogno di un solido supporto tecnico che si ponga sopra le parti interpretando bisogni oggettivi e proponendo soluzioni coerenti con gli obiettivi unanimemente riconosciuti come fondamentali per lo sviluppo delle stesse isole e spesso per i territori prospicienti.
Le vicende di questi ultimi mesi e i vuoti richiami (penso anche quello consumatosi oggi) legati a quest’importante settore, con tutte le continue incertezze, hanno messo in discussione seria i diritti fondamentali dei cittadini delle isole e le possibilità di sviluppo economico delle stesse.
A che sono valse le iniziative intraprese e adottate dai sindaci e dai consigli comunali di Lipari, Ustica, Favignana, Lampedusa e Pantelleria per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l’eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti (che ci sono già stati per alcuni aspetti) avrebbe anche gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili.
Forte è stato il mio disappunto all’intervento dell’On. Roberto Corana, quando ha affermato che tutti e 90 deputati regionali sono attenti e impegnati sui vari problemi delle isole minori (trasporti, pesca, turismo, lavoratori della pomice, etc).
Meno male che sono tutti e 90 attenti e siamo in queste condizioni, figuriamoci, quando sono distratti!
Perché, invece, non avere il coraggio politico di affermare che il Governo regionale non è stato in grado di chiedere le giuste spiegazioni al Governo Nazionale (né ora, né nel 2007) non riuscendo a dimostrare che il collegamento marittimo è l’unica infrastruttura di mobilità per queste isole e anche perché alle difficoltà menzionate si aggiunge quella concernente il futuro occupazionale dei circa 500 marittimi della Siremar.
Anche il Senatore Strano (oggi rappresentante del Ministro Matteoli) come tutto il Governo Nazionale, nonostante le decine d’interrogazioni e d’incontri con sindaci e parti sociali non sono riusciti a fare chiarezza sull’intera materia e dopo promesse su promesse il risultato è stato quel decreto sulla privatizzazione del 100% della Tirrenia, cosa sicuramente già decisa da tempo anche quando il Ministro ha incontrato i sindaci e gli altri rappresentanti nel mese di gennaio prima e di febbraio dopo.
Non riesco a capire come mai la Comunità Europea nel famoso LIBRO BIANCO del 12/09/2001 sulla politica europea dei trasporti fino al 2010, indicava le scelte future per salvaguardare la vita di 3.800 dipendenti e 15 mila lavoratori dell’indotto, che meritano sicuramente un’attenzione particolare, e parlava anche della completa aderenza al Trattato d’Amsterdam per assicurare la continuita’ territoriale alle Isole Minori”, oggi si continua dire che questo è impossibile (la nota d’oggi del Commissario europeo On. Taviani, letta dal sindaco nell’assemblea).
Il senatore Strano ha richiamato tutti a non fraintendere e a non definire ambigue le dichiarazioni del Ministro Matteoli, ma vorrei sapere come interpretare e definire le recenti dichiarazioni del Ministro sulla privatizzazione che, a detta di molti, non tengono assolutamente conto delle direttive dell’Unione Europea e non sono assolutamente in linea con le stesse direttive.
Egli ha dichiarato, in aula:
“ Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società”. Sulle dichiarazioni del Ministro qualcosa non quadra, poiché la norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”. Lo stesso articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112.
Da un’attenta lettura combinata delle due norme appare evidente che, alla data delle sue dichiarazioni (quindi prima del decreto sulla privatizzazione della Tirrenia di marzo 2009) era possibile (e forse lo è ancora) procedere allo scorporo della SIREMAR Spa dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapriva” i termini e le modalità che il Governo ha stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il Governo non vende a queste ultime assolutamente niente e di conseguenza non c’è violazione d’alcuna norma comunitaria, né nazionale in termini di gare d’appalto.
Non si comprende qual è la fonte legislativa comunitaria dalla quale si può evincere il divieto che l’Unione Europea opporrebbe allo scorporo delle società regionali Caremar, Toremar, Siremar e Saremar dalla capogruppo Tirrenia, operazione questa definita, molto impropriamente dal Ministro, come spezzettamento e che è invece esplicitamente prevista dall’articolo 57 comma 3 della Legge 133/08, legge che per altro ribadisce che le funzioni e i compiti in materia di cabotaggio marittimo sono esercitati dalle regioni in cui si svolgono i servizi medesimi.
Lo scorporo della SIREMAR, come richiesto da tutte le amministrazioni comunali delle isole minori, costituisce assicurazione della continuita’ territoriale dello Stato dal resto dei servizi gestiti dal Gruppo Tirrenia di Navigazione.
I servizi di primario interesse pubblico, come spiegano all’Unione Europea, possono essere derogati dal processo di privatizzazione, cosi’ come stabilito dal Trattato d’Amsterdam, nella parte in cui la normativa “riconosce le sofferenze e gli svantaggi provocati dalla insularita’ quali ostacoli per lo sviluppo socio-economico delle relative popolazioni e non penso che possano essere solo quelle isole indicate nel comunicato d’oggi del Commissario Taviani.
La sensazione, a detta di molti, è che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia potrebbero essere stati fatti da tempo (tipo Alitalia), puntando ad un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio e se si ha la bontà e la voglia di leggere gli articoli giornalistici (da “la Repubblica”) di qualche anno or sono, forse…….si capisce il perché di tutto e quanto inutili sono stati i nostri coraggiosi sforzi.
Lipari, 23/03/2009
Saverio Merlino
Segretario Partito Democratico Lipari
Componente Commissione Regionale Programma
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