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martedì 6 gennaio 2009
Trasporti: Cosa chiedono gli eoliani
Cosa chiedono gli eoliani è riportato nella mozione approvata a bordo del traghetto "Laurana" ed inviata al Governo nazionale. Questi i punti salienti: scorporo immediato della Siremar spa dalla capogruppo Tirrenia; blocco del processo di privatizzazione della Siremar in quanto questa garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell'Unione Europea; per la Siremar si preveda nel medio e nel lungo termine una compagine sociale costituita da Stato, Regione e Comuni isolani interessati; radicale ristrutturazione aziendale della Siremar che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio; stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell'art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone, servizi "adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane" (comma 1 dell'art. 8 della legge n° 684/74); apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali, i rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni e dei sindacati, che possa partecipare all'organizzazione dei servizi oggetto di convenzione e monitorarne l'efficienza; stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006; blocco della dismissione del naviglio e rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei ed in grado quindi anche di ottenere un considerevole contenimento dei costi di gestione; considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell'arcipelago eoliano; la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità a entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane, stanziando a tal fine le risorse adeguate in compartecipazione con lo Stato; mantenimento degli attuali livelli occupazionali. (s.s.)
Le isole minori tagliate fuori dal turismo mondiale.Il presidente europeo dei tour operator teme che la rotta venga esclusa dall'offerta
Il rischio reale per il turismo isolano è che quando tra qualche giorno sarà dato il "visto si stampi", dalle brochure e da tutto il materiale promozionale dei pacchetti turistici offerti dai tour operator, manchino le rotte delle Isole Eolie, delle Egadi, delle Pelagie, sole "minori" di un'isola più grande, ma capaci di catalizzare e catturare migliaia e migliaia di forestieri ogni anno.
Il pericolo serio lo descrive chiaramente il presidente per l'Europa della Universal Federation of Travel Agent Association (Uftaa), Mario Bevacqua, l'associazione che raggruppa milioni di tour operator. «Ho chiesto ai miei colleghi di attendere ancora una settimana per avere una risposta certa. Dopo di che nelle loro offerte mancheranno le isole miniri nella promozione turistica del 2009».Bevacqua spiega anche perchè e lo ha spiegato subito anche ai politici nella consapevolezza che difficilmente recepiranno il grido di allarme, abituati come sono a ricordarsi di intervenire sempre in extremis e mai programmando alcunchè. «Sono convinto che anche stavolta la situazione si risolverà, ma forse tra dieci o quindici giorni, quando però, sarà tardi».
I nostri politici - die Bevacqua - devono sapere che la globalizzazione porta a fare circolare notizie in campo mondiale e gli imprenditori interessati ad un qualsiasi business, attenzionano ciò che avviene. Una vicenda che potrebbe sembrare solo italiana o solo siciliana, invece, può interessare un imprenditore - e nel nostro caso un tour operator di Mosca o di Londra. Finite le feste di Natale, l'offerta turistica estiva parte e se qualcuno degli operatori ha un solo dubbio sui collegamenti con le isole minori, elimina il problema alla base: con l'esclusione dell'offerta stessa, anche in considerazione delle leggi europee del settore in difesa del consumatore che subìsce disservizi. Ovviamente nessuno vorrà rischiare di pagare danni in mancanza di certezze anche sui collegamenti».(do.ca.)
Il pericolo serio lo descrive chiaramente il presidente per l'Europa della Universal Federation of Travel Agent Association (Uftaa), Mario Bevacqua, l'associazione che raggruppa milioni di tour operator. «Ho chiesto ai miei colleghi di attendere ancora una settimana per avere una risposta certa. Dopo di che nelle loro offerte mancheranno le isole miniri nella promozione turistica del 2009».Bevacqua spiega anche perchè e lo ha spiegato subito anche ai politici nella consapevolezza che difficilmente recepiranno il grido di allarme, abituati come sono a ricordarsi di intervenire sempre in extremis e mai programmando alcunchè. «Sono convinto che anche stavolta la situazione si risolverà, ma forse tra dieci o quindici giorni, quando però, sarà tardi».
I nostri politici - die Bevacqua - devono sapere che la globalizzazione porta a fare circolare notizie in campo mondiale e gli imprenditori interessati ad un qualsiasi business, attenzionano ciò che avviene. Una vicenda che potrebbe sembrare solo italiana o solo siciliana, invece, può interessare un imprenditore - e nel nostro caso un tour operator di Mosca o di Londra. Finite le feste di Natale, l'offerta turistica estiva parte e se qualcuno degli operatori ha un solo dubbio sui collegamenti con le isole minori, elimina il problema alla base: con l'esclusione dell'offerta stessa, anche in considerazione delle leggi europee del settore in difesa del consumatore che subìsce disservizi. Ovviamente nessuno vorrà rischiare di pagare danni in mancanza di certezze anche sui collegamenti».(do.ca.)
Arriva la Juve, è festa a Messina
Torna il grande calcio a Messina a distanza di un anno e mezzo dall'ultima esibizione della squadra siciliana in serie A (2-2 con la Fiorentina) risalente al maggio 2007. Poi sul calcio locale è calata l'oscurità: un torneo anonimo di B e la mancata iscrizione l'estate successiva con un deprimente ripescaggio nella serie D. E le accuse alla famiglia Franza e le inchieste della magistratura sino al fallimento della Fc Messina.
Oggi alle 18 allo stadio San Filippo si potrà respirare nuovamente aria di grande calcio grazie alla Juventus che giocherà in amichevole contro i francesi del Monaco.
FEBBRE JUVE - Il richiamo di Buffon, Del Piero e compagni ha fatto salire la febbre per cui domani sono da prevedere circa 20.000 spettatori, provenienti anche dai numerosi club bianconeri siciliani e calabresi. Una delegazione capeggiata da Pierino Zaia è partita anche da Lipari. D'altronde la Juve ha probabilmente un bacino di grande tifoseria proprio a Messina: non è un caso che il record d'incasso del San Filippo risale proprio alla sfida tra giallorossi e bianconeri nel 2005. Ben 39.500 spettatori per un incasso di 750.000 euro. Ranieri sfrutterà l'occasione per far disputare almeno un tempo a Buffon, fermo da tre mesi, per valutare il recupero di Camoranesi, e probabilmente anche di Poulsen. Ma ci saranno tanti altri campioni, primo fra tutti quell'Amauri che proprio a Messina, in serie B, si fece conoscere nel calcio italiano. Sarà il primo vero esame dopo la lunga pausa del Natale e in vista della gara casalinga di domenica pomeriggio col Siena. Sul fronte opposto la squadra transalpina, allenata dal tecnico brasiliano Ricardo, annovera il portiere italiano Roma, già nel giro della Nazionale di Lippi tre anni addietro, l'ex romanista Cufrè, l'ex cagliaritano Modesto, l'ex milanista Simic e il coreano Park. Juve e Monaco si sono affrontate solo due volte: l'unico doppio confronto risale alla semifinale di Champions League 1997/98. La Juve di Lippi vinse a Torino 4-1, mentre nel ritorno venne sconfitta 3-2 dai transalpini.
Oggi alle 18 allo stadio San Filippo si potrà respirare nuovamente aria di grande calcio grazie alla Juventus che giocherà in amichevole contro i francesi del Monaco.
FEBBRE JUVE - Il richiamo di Buffon, Del Piero e compagni ha fatto salire la febbre per cui domani sono da prevedere circa 20.000 spettatori, provenienti anche dai numerosi club bianconeri siciliani e calabresi. Una delegazione capeggiata da Pierino Zaia è partita anche da Lipari. D'altronde la Juve ha probabilmente un bacino di grande tifoseria proprio a Messina: non è un caso che il record d'incasso del San Filippo risale proprio alla sfida tra giallorossi e bianconeri nel 2005. Ben 39.500 spettatori per un incasso di 750.000 euro. Ranieri sfrutterà l'occasione per far disputare almeno un tempo a Buffon, fermo da tre mesi, per valutare il recupero di Camoranesi, e probabilmente anche di Poulsen. Ma ci saranno tanti altri campioni, primo fra tutti quell'Amauri che proprio a Messina, in serie B, si fece conoscere nel calcio italiano. Sarà il primo vero esame dopo la lunga pausa del Natale e in vista della gara casalinga di domenica pomeriggio col Siena. Sul fronte opposto la squadra transalpina, allenata dal tecnico brasiliano Ricardo, annovera il portiere italiano Roma, già nel giro della Nazionale di Lippi tre anni addietro, l'ex romanista Cufrè, l'ex cagliaritano Modesto, l'ex milanista Simic e il coreano Park. Juve e Monaco si sono affrontate solo due volte: l'unico doppio confronto risale alla semifinale di Champions League 1997/98. La Juve di Lippi vinse a Torino 4-1, mentre nel ritorno venne sconfitta 3-2 dai transalpini.
Trasporti: Il consiglio congiunto e la protesta degli eoliani. NOSTRO ARTICOLO SULLA GAZZETTA DEL SUD DI OGGI
Amministratori all'unisono contro la prospettiva di privatizzazione della Siremar con conseguente riduzione dei collegamenti
Giovedì la protesta si sposterà a Roma
I sindaci e l'assessore Bufardeci convocati dal ministro Matteoli. L'assemblea dei consigli comunali sul traghetto
Salvatore Sarpi
Dopodomani i sindaci delle isole minori siciliane saranno a Roma per incontrare, unitamente all'assessore Titti Bufardeci e ai presidenti dei consigli comunali isolani, il ministro ai Trasporti Altero Matteoli. La convocazione è stata ufficializzata nel corso del consiglio comunale congiunto che le municipalità di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa hanno tenuto, unitamente alle amministrazioni Bruno, Lo Schiavo, Podetti e Longhitano a bordo del traghetto "Laurana" della Siremar in navigazione sulla rotta Lipari-Salina-Milazzo-Lipari.
Vi hanno presenziato circa duecento persone tra esponenti delle quattro municipalità, cittadini e componenti il comitato sui trasporti (presieduto da Pino Merenda) e che ha prodotto un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati e idonei collegamenti con traghetti e aliscafi Siremar. «Nave, traghetto e aliscafi rappresentano per chi vive nelle nostre isole un cardine, gli indispensabili mezzi per poter godere del diritto alla mobilità, per poter soddisfare le proprie esigenze lavorative e culturali, per una crescita sociale ed economica. Far cessare o tagliare il servizio pubblico significa non solo condannare le isole all'isolamento ma anche massacrare un'economia sana legata al turismo, aprendo di fatto le porte a una nuova dolorosa emigrazione. In questo contesto va letta la decisione di riunire i consigli e le amministrazioni dei quattro comuni eoliani a bordo di un traghetto in navigazione» ha affermato il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Tutti hanno sottolineato, come quello di ieri, è solo uno dei passaggi che saranno posti in essere per richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità di idonei collegamenti da e per le Eolie e di scongiurare lo "scippo" di servizi e mezzi indispensabili.
«Ciò non significa - ha evidenziato il sindaco di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo - che non si debba puntare su un programma concreto e razionale dei trasporti che passi attraverso un tavolo tecnico nel quale gli amministratori direttamente coinvolti possano individuare quello che serve alle nostre collettività».
Il primo concreto faccia a faccia tra tutte le parti, a vario livello interessate, è servito anche a discutere, approvare e pianificare un crescendo di iniziative di protesta che, passando attraverso la maxi-assemblea pubblica di domani e lo sciopero generale dell'8, potrebbe portare i sindaci (e non solo quelli eoliani) a incatenarsi a Roma davanti ai palazzi del potere e all'occupazione di un traghetto di linea.
A manifestare solidarietà e pieno appoggio agli eoliani nel porto di Milazzo vi erano i sindaci di Pantelleria, Salvatore Gabriele, e di Ustica, Aldo Messina; il sindaco di Milazzo, Lorenzo Italiano; il deputato regionale del PD Filippo Panarello, una consistente rappresentanza della giunta provinciale. A bordo del mezzo Siremar, in precedenza, aveva partecipato ai lavori anche l'assessore provinciale Gaetano Duca.
I sindaci di Pantelleria e Ustica hanno evidenziato come la loro presenza a Milazzo «è il segnale di come la problematica che rischia di seppellire le comunità isolane ci trova tutti uniti e solidali, pronti a qualsiasi iniziativa».
Prima di sbarcare a Lipari i consigli comunali hanno aderito allo stato di agitazione e allo sciopero di giovedì indetto dal comitato per i trasporti.
I consigli comunali torneranno a riunirsi congiuntamente domani a Lipari. La protesta delle isole minori siciliane proseguirà a Favignana dove saranno presenti anche i sindaci di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa. Giorno dodici sarà la volta di Pantelleria.
Giovedì la protesta si sposterà a Roma
I sindaci e l'assessore Bufardeci convocati dal ministro Matteoli. L'assemblea dei consigli comunali sul traghetto
Salvatore Sarpi
Dopodomani i sindaci delle isole minori siciliane saranno a Roma per incontrare, unitamente all'assessore Titti Bufardeci e ai presidenti dei consigli comunali isolani, il ministro ai Trasporti Altero Matteoli. La convocazione è stata ufficializzata nel corso del consiglio comunale congiunto che le municipalità di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa hanno tenuto, unitamente alle amministrazioni Bruno, Lo Schiavo, Podetti e Longhitano a bordo del traghetto "Laurana" della Siremar in navigazione sulla rotta Lipari-Salina-Milazzo-Lipari.
Vi hanno presenziato circa duecento persone tra esponenti delle quattro municipalità, cittadini e componenti il comitato sui trasporti (presieduto da Pino Merenda) e che ha prodotto un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati e idonei collegamenti con traghetti e aliscafi Siremar. «Nave, traghetto e aliscafi rappresentano per chi vive nelle nostre isole un cardine, gli indispensabili mezzi per poter godere del diritto alla mobilità, per poter soddisfare le proprie esigenze lavorative e culturali, per una crescita sociale ed economica. Far cessare o tagliare il servizio pubblico significa non solo condannare le isole all'isolamento ma anche massacrare un'economia sana legata al turismo, aprendo di fatto le porte a una nuova dolorosa emigrazione. In questo contesto va letta la decisione di riunire i consigli e le amministrazioni dei quattro comuni eoliani a bordo di un traghetto in navigazione» ha affermato il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Tutti hanno sottolineato, come quello di ieri, è solo uno dei passaggi che saranno posti in essere per richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità di idonei collegamenti da e per le Eolie e di scongiurare lo "scippo" di servizi e mezzi indispensabili.
«Ciò non significa - ha evidenziato il sindaco di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo - che non si debba puntare su un programma concreto e razionale dei trasporti che passi attraverso un tavolo tecnico nel quale gli amministratori direttamente coinvolti possano individuare quello che serve alle nostre collettività».
Il primo concreto faccia a faccia tra tutte le parti, a vario livello interessate, è servito anche a discutere, approvare e pianificare un crescendo di iniziative di protesta che, passando attraverso la maxi-assemblea pubblica di domani e lo sciopero generale dell'8, potrebbe portare i sindaci (e non solo quelli eoliani) a incatenarsi a Roma davanti ai palazzi del potere e all'occupazione di un traghetto di linea.
A manifestare solidarietà e pieno appoggio agli eoliani nel porto di Milazzo vi erano i sindaci di Pantelleria, Salvatore Gabriele, e di Ustica, Aldo Messina; il sindaco di Milazzo, Lorenzo Italiano; il deputato regionale del PD Filippo Panarello, una consistente rappresentanza della giunta provinciale. A bordo del mezzo Siremar, in precedenza, aveva partecipato ai lavori anche l'assessore provinciale Gaetano Duca.
I sindaci di Pantelleria e Ustica hanno evidenziato come la loro presenza a Milazzo «è il segnale di come la problematica che rischia di seppellire le comunità isolane ci trova tutti uniti e solidali, pronti a qualsiasi iniziativa».
Prima di sbarcare a Lipari i consigli comunali hanno aderito allo stato di agitazione e allo sciopero di giovedì indetto dal comitato per i trasporti.
I consigli comunali torneranno a riunirsi congiuntamente domani a Lipari. La protesta delle isole minori siciliane proseguirà a Favignana dove saranno presenti anche i sindaci di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa. Giorno dodici sarà la volta di Pantelleria.
Lipari: La gestione della rete idrica
(Peppe Paino) Il problema trasporti marittimi sta distraendo il Comune di Lipari dai nodi quotidiani che sono parecchi, uno dei quali di notevole importanza: la gestione delle reti idriche. Un tesoro da capitalizzare. Dallo scorso 1 gennaio sono state restituite all'ente anche le condotte Eas, così come stabilito in luglio dall'Amministrazione prima e dal consiglio comunale dopo, concretizzando ben cinque lustri di, più o meno, pressanti richieste all'Ente acquedotti siciliani. Ma al palazzo di via Falcone e Borsellino, paradossalmente, ora non sanno da dove iniziare dal momento che, nonostante i solleciti di ottobre e novembre dello stesso Eas, non si è ancora chiarito chi e come, di fatto, dovrà gestire il delicato settore idrico liparese ed eoliano composto, va ricordato, da sette isole e che un giorno, non ancora ipotizzabile, dovrà passare nelle mani dell'Ato Me 3.
Dallo stesso Comune, nonostante siano passati sei mesi dalla decisione della Giunta e del Consiglio, hanno quindi chiesto al locale personale dell'Eas in servizio nell'isola, coordinato da Riccardo Casamento, gestore del rifornimento con le navi cisterna per tutto l'arcipelago, di continuare a fornire fino alla fine del mese in corso tutto il supporto tecnico necessario. Ciò, quanto meno, per rispondere alle telefonate degli utenti, ora tutti comunali, che chiedono lumi su volture e pagamenti di bollette e per guasti alle condotte. Dal punto di vista operativo, invece, situazione di stallo: non si trova chi possa intervenire per ripristinare tratti di strada dissestati a causa di perdite fognarie e idriche. E non potrebbe essere altrimenti perchè lo scorso 31 dicembre, dopo più di dieci anni, è scaduta la gestione di quelle che fino a qualche giorno fa erano le reti idriche comunali da parte della ditta di Nino Bellino. Urge, di conseguenza, formare una struttura comunale, anche se di transizione, per la gestione del settore. Anche perchè le condizioni di alcune strade, ad esempio Zinzolo, stanno a dimostrare come tratti di carreggiata potrebbero drammaticamente sprofondare da un momento all'altro, provocando danni alla pubblica incolumità. Per non parlare di perdite idriche che vanno avanti da mesi, a spese dei cittadini, come in via Roma.
Dallo stesso Comune, nonostante siano passati sei mesi dalla decisione della Giunta e del Consiglio, hanno quindi chiesto al locale personale dell'Eas in servizio nell'isola, coordinato da Riccardo Casamento, gestore del rifornimento con le navi cisterna per tutto l'arcipelago, di continuare a fornire fino alla fine del mese in corso tutto il supporto tecnico necessario. Ciò, quanto meno, per rispondere alle telefonate degli utenti, ora tutti comunali, che chiedono lumi su volture e pagamenti di bollette e per guasti alle condotte. Dal punto di vista operativo, invece, situazione di stallo: non si trova chi possa intervenire per ripristinare tratti di strada dissestati a causa di perdite fognarie e idriche. E non potrebbe essere altrimenti perchè lo scorso 31 dicembre, dopo più di dieci anni, è scaduta la gestione di quelle che fino a qualche giorno fa erano le reti idriche comunali da parte della ditta di Nino Bellino. Urge, di conseguenza, formare una struttura comunale, anche se di transizione, per la gestione del settore. Anche perchè le condizioni di alcune strade, ad esempio Zinzolo, stanno a dimostrare come tratti di carreggiata potrebbero drammaticamente sprofondare da un momento all'altro, provocando danni alla pubblica incolumità. Per non parlare di perdite idriche che vanno avanti da mesi, a spese dei cittadini, come in via Roma.
Appello da Lampedusa, Linosa e Ustica "Salvateci dal naufragio, è un nostro diritto"
«Siamo italiani anche noi salvateci dal naufragio, vogliamo collegamenti stabili con la terraferma sia aerei che marittimi è un nostro diritto civile». Lo scrive il sindaco di Lampedusa e Linosa, Dino De Rubeis, al ministro dei Trasporti Altero Matteoli in merito ai collegamenti aerei e marittimi da e per l'isola. «Le festività natalizie di solito portano gioia e serenità agli uomini di buona volontà - dice il sindaco - non così è stato per gli abitanti delle isole minori della Sicilia: mi riferisco ai trasporti aerei e marittimi, non ci hanno consentito di trascorrere serenamente le festività».
Il sindaco sottolinea che «i cittadini delle isole di Lampedusa e Linosa sono mobilitati, anche attraverso un sit-in permanente nella piazza antistante il comune, approfittando della venuta del ministro dell'Interno Roberto Maroni, per chiedere alle istituzioni nazionali e regionali anche trasporti più efficienti e idonei». Il 12 gennaio a Lampedusa si raduneranno tutti i sindaci delle isole minori per manifestare «il loro disappunto per la soppressione dei collegamenti dal 15 gennaio 2009» per via del mancato rinnovo della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia.
Solidarietà anche dalla Provincia regionale di Palermo che «è a fianco dell'isola di Ustica e delle altre isole siciliane che stanno conducendo una vera e propria battaglia di sopravvivenza contro la riduzione del numero dei collegamenti marittimi». Lo afferma Giovanni Avanti, presidente della Provincia il quale aggiunge che «è necessario intraprendere nuove iniziative oltre a quelle già adottate dai sindaci di Ustica, Favignana, Lipari e Pantelleria, per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l'eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti avrebbe gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili».
Il sindaco sottolinea che «i cittadini delle isole di Lampedusa e Linosa sono mobilitati, anche attraverso un sit-in permanente nella piazza antistante il comune, approfittando della venuta del ministro dell'Interno Roberto Maroni, per chiedere alle istituzioni nazionali e regionali anche trasporti più efficienti e idonei». Il 12 gennaio a Lampedusa si raduneranno tutti i sindaci delle isole minori per manifestare «il loro disappunto per la soppressione dei collegamenti dal 15 gennaio 2009» per via del mancato rinnovo della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia.
Solidarietà anche dalla Provincia regionale di Palermo che «è a fianco dell'isola di Ustica e delle altre isole siciliane che stanno conducendo una vera e propria battaglia di sopravvivenza contro la riduzione del numero dei collegamenti marittimi». Lo afferma Giovanni Avanti, presidente della Provincia il quale aggiunge che «è necessario intraprendere nuove iniziative oltre a quelle già adottate dai sindaci di Ustica, Favignana, Lipari e Pantelleria, per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l'eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti avrebbe gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili».
Legambiente Lipari aderisce alla manifestazione di protesta sui trasporti marittimi
La lettera di Legambiente Lipari al Capitano Merenda-Responsabile comitato di protesta SIREMAR
Oggetto: Adesione alla manifestazione di protesta
Legambiente nel ritenere che la programmata privatizzazione della TIRRENIA sia da ritenersi – per gli eoliani- estremamente lesiva dei diritti elementari sanciti dalla costituzione quali: il diritto alla mobilità, alla crescita culturale, civile ed economica;
considerando inaccettabile la privatizzazione del servizio pubblico che non tiene conto delle necessità delle popolazioni delle Isole ed il loro diritto ad avere servizi efficienti e collegamenti che li facciano sentire parte di una unica nazione e “cittadini italiani”;
biasimando l’operato del Governo centrale che genererà - con la soppressione del servizio pubblico -grave danno all’immagine dei prestigiosi territori insulari che rappresentano la vera ricchezza dell’Arcipelago;
condannando la colpevole inazione ed il tacito assenso dell’amministrazione Bruno al continuo disservizio e allo stillicidio di mezzi perpetrato negli ultimi anni della Siremar;
auspicando la totale indipendenza politico-organizzativa del Comitato dall’influenza dell’amministrazione comunale;
dichiara di aderire a tutte le manifestazioni ed atti di protesta che Codesto Comitato vorrà porre in atto a difesa del mantenimento del servizio stesso, per il maggior benessere di tutta la comunità che vive e lavora alle Eolie.
Legambiente
Piero Roux
Oggetto: Adesione alla manifestazione di protesta
Legambiente nel ritenere che la programmata privatizzazione della TIRRENIA sia da ritenersi – per gli eoliani- estremamente lesiva dei diritti elementari sanciti dalla costituzione quali: il diritto alla mobilità, alla crescita culturale, civile ed economica;
considerando inaccettabile la privatizzazione del servizio pubblico che non tiene conto delle necessità delle popolazioni delle Isole ed il loro diritto ad avere servizi efficienti e collegamenti che li facciano sentire parte di una unica nazione e “cittadini italiani”;
biasimando l’operato del Governo centrale che genererà - con la soppressione del servizio pubblico -grave danno all’immagine dei prestigiosi territori insulari che rappresentano la vera ricchezza dell’Arcipelago;
condannando la colpevole inazione ed il tacito assenso dell’amministrazione Bruno al continuo disservizio e allo stillicidio di mezzi perpetrato negli ultimi anni della Siremar;
auspicando la totale indipendenza politico-organizzativa del Comitato dall’influenza dell’amministrazione comunale;
dichiara di aderire a tutte le manifestazioni ed atti di protesta che Codesto Comitato vorrà porre in atto a difesa del mantenimento del servizio stesso, per il maggior benessere di tutta la comunità che vive e lavora alle Eolie.
Legambiente
Piero Roux
Federmar-Cisal indette 36 di sciopero dei mezzi del gruppo Tirrenia
La Federmar – Cisal dichiara uno sciopero che si svolgerà nei giorni 8 e 9 gennaio 2009, con astensione dal lavoro di una giornata e mezza del personale navigante ed amministrativo delle aziende del gruppo Tirrenia.
L’astensione dal lavoro sarà effettuata con le seguenti modalità: equipaggi:
- Società Tirrenia, Siremar,Saremar, Caremar, Toremar: 36 (trentasei) ore dalle ore 12.00 dell’08/01/2009 alle ore 24.00 del 09/01/2009. Saranno, in ogni caso, assicurati i servizi essenziali contemplati dalla legge 146/90, nonché dagli accordi in essere amministrativi:
- mezza giornata in data 08/01/2009 nella seconda parte del periodo lavorativo o di turno ed una giornata il 09/01/2009.
La protesta è rivolta contro la politica del Governo significando, in merito alla privatizzazione della flottapubblica, procedure e atti che sollecitano una sconcertante confusione tra i lavoratori con una crescente preoccupazione sul futuro del postodi lavoro. Contrariamente a quanto era stato stabilito dal Governo Prodi, cioè, estendere la convenzione tra Stato e Gruppo Tirrenia fino al 2012, in modo da realizzare le condizioni, tra le quali l’attuazione di un nuovo piano industriale, d'altronde, già predisposto, per una corretta e remunerata privatizzazione del Gruppo stesso, questo Governo sembra deciso ad affrettare i tempi nel tentativo di chiudere l’interapartita, al massimo, entro il 2009. Da questa precipitosa accelerazione emerge con forza che, più che di una privatizzazione, si tratterà di una svendita della flotta pubblica, con beneficio per i privati, operazione destinata ad incidere duramente sulla salvaguardia dell’occupazione, sia dei marittimi che degli amministrativi, ed in particolare sui lavoratori che rischieranno di perdere il posto di lavoro dal momento che nel settore marittimo non esiste né cassa integrazione guadagni, né altro tipo di ammortizzatore sociale che non sia l’indennità di disoccupazione.In questo quadro a fosche tinte si aggiunge la vacanza delle Regioni, Enti ai quali sono state trasferite le società minori, Siremar, Saremar, Caremar, Toremar, ma che non ritengono di dovere assumere responsabilità diretta nella gestione dei servizi di collegamento con le isole minori. La garanzia sulla continuità territoriale, grande tema della richiesta degli isolani che vede impegnati i consigli comunali delle Isole Eolie in un confronto con i Governi Regionali e Centrale, è anche la richiesta della Federmar – Cisal, convinti che la logica del profitto non è garante dei bisogni delle popolazioni e dello sviluppo socio economico del loro territorio.La lotta dei dipendenti della Gruppo Tirrenia ha le stesse finalità delle popolazioni isolane: lavoro e sicurezza per il futuro.
lunedì 5 gennaio 2009
Crisi dei collegamenti marittimi: proteste e tavoli tecnici per la razionalizzazione di Christian Del Bono
Finalmente sui canali di informazione sembra essersi ristabilito l’equilibrio tra lo spazio riservato ai contenuti della protesta sulla dolente tematica dei collegamenti marittimi e quello dedicato alle diatribe localistiche tra minoranze ed opposizione, tra i membri della stesa maggioranza, tra i Sindaci dello stesso arcipelago ecc. È auspicabile che lo stesso possa avvenire nel corso dei prossimi incontri nell’ambito dei quali dovranno, a mio modo di vedere, essere approfondite due principali direttrici.
La prima, volta a definire ed organizzare le forme di protesta da porre in essere qualora, per l’ennesima volta, la strada istituzionale - che culminerà con l’incontro dell’8 di gennaio a Roma tra il Ministro Matteoli e le rappresentanze locali - dovesse rivelarsi fallimentare. La seconda, volta a creare quel tavolo tecnico richiesto da più parti per l’elaborazione di un reale piano di razionalizzazione dei trasporti.
Per ciò che attiene alla prima direttrice, oggi è stato fatto un grosso passo avanti: i 4 consigli comunali eoliani, i loro 4 Sindaci, alcuni assessori, alcune associazioni di categoria ed una buona rappresentanza della cittadinanza si sono uniti e in segno di protesta hanno partecipato ad un consiglio comunale tenutosi sulla motonave Laurana. Allo sbarco a Milazzo, oltre ad essere intervistati da alcune TV locali e nazionali, i rappresentanti eoliani, hanno ricevuto la solidarietà di altri Sindaci delle isole minori, del Sindaco di Milazzo, dell’On. Panarello e di alcuni amministratori della Provincia di Messina. A questo punto diventa fondamentale, da una parte continuare ad aumentare il grado di coinvolgimento della popolazione, dall’altra attivare forme di protesta intelligenti e sostenibili. In entrambi i casi, sono necessari programmi chiari e adeguatamente pubblicizzati; incentrati su obiettivi comuni e di ampia portata che non vengano sminuiti o indeboliti da quelli partitici che troppo spesso, nel corso delle riunioni, tolgono troppo spazio e troppe energie al dibattito.
L’obiettivo della protesta è quello di far rispettare la legge ed in particolare: il comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74; l’art. 3 Legge 169/75; e l’art. 4 legge 169/75 (già ampiamente citati nel documento approvato dai Consigli Comunali dei quattro Comuni eoliiani). Il fine è quello di ottenere la stipula di una convenzione che garantisca quei collegamenti marittimi che lo Stato aveva già ritenuto di sovvenzionare negli anni precedenti, per un numero di anni sufficiente a poter pianificare ed attuare il processo di razionalizzazione.
Con riferimento alla seconda direttrice, sarà fondamentale prendere il coraggio a due mani e, se le analisi lo riterranno necessario, procedere ad una radicale ristrutturazione del nostro sistema trasporti. Questo non potrà prescindere dal valutare: mezzi alternativi e di diversa tipologia; una riorganizzazione delle infrastrutture portuali; un’analisi dei flussi rispetto agli scali di provenienza attuali e potenziali; una riorganizzazione dinamica delle fasce orarie sulla base delle reali esigenze della stagionalità; lo sfruttamento delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione; l’attivazione e la gestione di sistemi innovativi di prenotazione e commercializzazione dei servizi.
Christian Del Bono
La prima, volta a definire ed organizzare le forme di protesta da porre in essere qualora, per l’ennesima volta, la strada istituzionale - che culminerà con l’incontro dell’8 di gennaio a Roma tra il Ministro Matteoli e le rappresentanze locali - dovesse rivelarsi fallimentare. La seconda, volta a creare quel tavolo tecnico richiesto da più parti per l’elaborazione di un reale piano di razionalizzazione dei trasporti.
Per ciò che attiene alla prima direttrice, oggi è stato fatto un grosso passo avanti: i 4 consigli comunali eoliani, i loro 4 Sindaci, alcuni assessori, alcune associazioni di categoria ed una buona rappresentanza della cittadinanza si sono uniti e in segno di protesta hanno partecipato ad un consiglio comunale tenutosi sulla motonave Laurana. Allo sbarco a Milazzo, oltre ad essere intervistati da alcune TV locali e nazionali, i rappresentanti eoliani, hanno ricevuto la solidarietà di altri Sindaci delle isole minori, del Sindaco di Milazzo, dell’On. Panarello e di alcuni amministratori della Provincia di Messina. A questo punto diventa fondamentale, da una parte continuare ad aumentare il grado di coinvolgimento della popolazione, dall’altra attivare forme di protesta intelligenti e sostenibili. In entrambi i casi, sono necessari programmi chiari e adeguatamente pubblicizzati; incentrati su obiettivi comuni e di ampia portata che non vengano sminuiti o indeboliti da quelli partitici che troppo spesso, nel corso delle riunioni, tolgono troppo spazio e troppe energie al dibattito.
L’obiettivo della protesta è quello di far rispettare la legge ed in particolare: il comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74; l’art. 3 Legge 169/75; e l’art. 4 legge 169/75 (già ampiamente citati nel documento approvato dai Consigli Comunali dei quattro Comuni eoliiani). Il fine è quello di ottenere la stipula di una convenzione che garantisca quei collegamenti marittimi che lo Stato aveva già ritenuto di sovvenzionare negli anni precedenti, per un numero di anni sufficiente a poter pianificare ed attuare il processo di razionalizzazione.
Con riferimento alla seconda direttrice, sarà fondamentale prendere il coraggio a due mani e, se le analisi lo riterranno necessario, procedere ad una radicale ristrutturazione del nostro sistema trasporti. Questo non potrà prescindere dal valutare: mezzi alternativi e di diversa tipologia; una riorganizzazione delle infrastrutture portuali; un’analisi dei flussi rispetto agli scali di provenienza attuali e potenziali; una riorganizzazione dinamica delle fasce orarie sulla base delle reali esigenze della stagionalità; lo sfruttamento delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione; l’attivazione e la gestione di sistemi innovativi di prenotazione e commercializzazione dei servizi.
Christian Del Bono
Ginostra: Torna l'energia elettrica
E' tornata l'energia elettrica a Ginostra dopo oltre 48 ore. I tecnici dell'Enel hanno completato gli interventi necessari al ripristino dell'erogazione.
Abusivismo: Ancora un sequestro della polizia municipale
Ancora un sequestro della polizia municipale per una struttura realizzata senza le necessarie autorizzazioni. I sigilli sono stati apposti a Lipari ad un manufatto di 30 mq. L'operazione è stata posta in essere dagli ispettori capo Giacomo Marino e Franco Cataliotti. Il proprietario C.R., sarà denunciato alla procura della Repubblica di Barcellona.
Il consiglio comunale congiunto e straordinario approva mozione e aderisce allo stato di agitazione e allo sciopero
Si è chiuso(per meglio dire è stato sospeso e aggiornato a mercoledì prossimo) poco prima di approdare a Lipari il consiglio comunale congiunto e straordinario che le municipalità di Lipari, S. Marina, Leni e Malfa hanno tenuto a bordo del traghetto "Laurana" in navigazione sulla rotta Eolie-Milazzo e viceversa. Approvata all'unanimità una mozione da inviare al Governo nazionale e regionale. Poco prima della sospensione dei lavori i consigli comunali hanno aderito allo stato di agitazione e allo sciopero di giorno otto indetto dal comitato presieduto dal capitano Pino Merenda.
Questo il testo della mozione approvata all'unanimità:
MOZIONE SUI TRASPORTI MARITTIMI ESSENZIALI PER LE ISOLE EOLIE
I Consigli Comunali dei Comuni di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni con la presente mozione esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie con il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha previsto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
che per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
che l'Unione Europea, che sollecita il processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
che in ragione di ciò, la Commissione dell’Unione Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,……” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
che la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo ha avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile in atto caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni economiche per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico erogato dalla Regione Siciliana;
che rimane necessario un sostegno pubblico a questo servizio essenziale sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
che il collegamento Milazzo-Eolie-Napoli rappresenta, da quasi un secolo, il sostegno per lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute ed hanno investito nella consapevolezza di tale collegamento;
che attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione, l’ampliamento e l’ammodernamento di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento qualitativo e l’incremento quantitativo dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati effettuati.
Considerato altresì
che la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della direzione della Siremar ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando notevoli disagi sia ai residenti che ai turisti che hanno deciso di raggiungere le Isole Eolie, quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2 e ALC4 e ALC2bis alcune delle quali fondamentali per il trasporto degli studenti e altre previste addirittura dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che i servizi appaltati dalla Regione Siciliana, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines, sono da considerare come integrativi di quelli erogati dalla Siremar ed a supporto dello sviluppo socio-economico quello relativo ai mezzi veloci e per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose quello relativo al servizio ro-ro;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato, in diverse occasioni, di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti dai contratti.
Il Consiglio comunale ….
CHIEDONO
lo scorporo, immediato, della Siremar S.p.A. dalla capogruppo Tirrenia;
il blocco del processo di privatizzazione della Siremar S.p.A. in quanto questa garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar S.p.A. si preveda nel medio e nel lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar S.p.A. che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar S.p.A. sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone Siciliana, servizi (vedi allegato 1) “adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane” (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali, i rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni e dei sindacati, che possa partecipare all’organizzazione dei servizi oggetto di convenzione e monitorarne l’efficienza;
lo stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee e le frequenze dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei ed in grado quindi anche di ottenere un considerevole contenimento dei costi di gestione;
di considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell’arcipelago eoliano;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate in compartecipazione con lo Stato;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici del personale marittimo imbarcato sulle unità della Siremar S.p.A., nonché del personale occupato dal relativo indotto, quali gli ormeggiatori e il personale delle agenzie marittime.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
I Consigli Comunali dei Comuni di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni con la presente mozione esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie con il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha previsto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
che per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
che l'Unione Europea, che sollecita il processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
che in ragione di ciò, la Commissione dell’Unione Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,……” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
che la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo ha avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile in atto caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni economiche per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico erogato dalla Regione Siciliana;
che rimane necessario un sostegno pubblico a questo servizio essenziale sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
che il collegamento Milazzo-Eolie-Napoli rappresenta, da quasi un secolo, il sostegno per lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute ed hanno investito nella consapevolezza di tale collegamento;
che attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione, l’ampliamento e l’ammodernamento di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento qualitativo e l’incremento quantitativo dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati effettuati.
Considerato altresì
che la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della direzione della Siremar ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando notevoli disagi sia ai residenti che ai turisti che hanno deciso di raggiungere le Isole Eolie, quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2 e ALC4 e ALC2bis alcune delle quali fondamentali per il trasporto degli studenti e altre previste addirittura dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che i servizi appaltati dalla Regione Siciliana, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines, sono da considerare come integrativi di quelli erogati dalla Siremar ed a supporto dello sviluppo socio-economico quello relativo ai mezzi veloci e per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose quello relativo al servizio ro-ro;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato, in diverse occasioni, di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti dai contratti.
Il Consiglio comunale ….
CHIEDONO
lo scorporo, immediato, della Siremar S.p.A. dalla capogruppo Tirrenia;
il blocco del processo di privatizzazione della Siremar S.p.A. in quanto questa garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar S.p.A. si preveda nel medio e nel lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar S.p.A. che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti e mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar S.p.A. sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regone Siciliana, servizi (vedi allegato 1) “adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane” (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali, i rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni e dei sindacati, che possa partecipare all’organizzazione dei servizi oggetto di convenzione e monitorarne l’efficienza;
lo stanziamento per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 delle somme necessarie a garantire le linee e le frequenze dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelle poste in essere nelle annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei ed in grado quindi anche di ottenere un considerevole contenimento dei costi di gestione;
di considerare la tratta Milazzo-Eolie-Napoli quale trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con i porti della Sicilia, in quanto il concetto di continuità territoriale non può essere considerato soltanto in termini geografici ma deve contemplare tutti gli aspetti commerciali e socio-economici del territorio dell’arcipelago eoliano;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate in compartecipazione con lo Stato;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici del personale marittimo imbarcato sulle unità della Siremar S.p.A., nonché del personale occupato dal relativo indotto, quali gli ormeggiatori e il personale delle agenzie marittime.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
Milazzo ha ospitato le "rivendicazioni" dele Eolie. A sposarle diversi rappresentanti politici locali
E' sbarcata a Milazzo la protesta dei cittadini eoliani e dei loro rappresentanti istituzionali. All'arrivo del traghetto "Laurana" nel porto mamertino tutti coloro che si trovavano a bordo, e che avevano partecipato a vario titolo al consiglio comunale congiunto, sono scesi a terra soffermandosi per una ventina di minuti sul portellone del mezzo. Ad attendere nel porto mamertino vi erano Aldo Messina sindaco di Ustica, Salvatore Gabriele, sindaco di Pantelleria, Lorenzo Italiano, sindaco di Milazzo, Filippo Panarello, deputato regionale del PD, e una delegazione della giunta provinciale guidata dall'assessore Bisignano. Tutti hanno solidarizzato con gli eoliani promettendo il loro interessamento, secondo il proprio ruolo e le proprie competenze, affinchè vengano garantiti i diritti posti oggi in discussione.
I sindaci di Pantelleria e Ustica hanno evidenziato come la loro presenza a Milazzo "è il segnale di come la problematica che rischia di seppellire le comunità isolane ci trova tutti uniti e solidali, pronti a qualsiasi iniziativa".
Presenti inoltre diverse testate giornalistiche televisive fra cui Rai uno e Tg5.
Da qualche minuto il gruppo di amministratori, consiglieri comunali e cittadini è tornato a bordo del traghetto dove proseguiranno i lavori del consesso straordinario e congiunto.
Trasporti: La protesta degli eoliani sta per toccare Milazzo
Prosegue il consiglio comunale congiunto delle 4 municipalità eoliane a bordo del traghetto "Laurana". Sul mezzo, che ormai è in vista del porto di Milazzo, si continua a discutere sia sulla bozza di mozione che di altre iniziative da porre in essere.
In linea di massima vengono accettate le linee fissate all'interno della bozza di mozione ma vengono poste all'attenzione dell'assemblea altre iniziative. Il consigliere Sabatini ha proposto l'occupazione del traghetto già da oggi. Una tesi sposata anche da altri consiglieri (Fonti su tutti) e dall'imprenditrice Caterina Conti.
Sembra, comunque, prevalere la tesi di aggiornare i lavori del consiglio congiunto a bordo della "Laurana" a mercoledì pomeriggio.
A Milazzo vi sono ad attendere i sindaci di Ustica e Pantelleria.
I consigli eoliani in riunione sulla Laurana
Consigli comunali, sindaci e giunte municipali dei quattro comuni eoliani sono in questo momento a bordo del traghetto "Laurana" della Siremar che, dopo aver toccato Rinella, nell'isola di Salina, è in navigazione verso Milazzo. Nella cittadina salinara sono saliti a bordo gli aministratori e i consiglieri comunali di Santa Marina, Leni e Malfa. Ad accoglierli, andandogli incontro, non appena si è abbassato il portellone del traghetto, il sindaco di Lipari Mariano Bruno, la giunta e i consiglieri comunali liparesi. Nel porto di Rinella sono saliti a bordo anche una cinquantina di residenti.
A bordo del Laurana ha avuto inizio il consiglio comunale congiunto, presieduto da Pino Longo, che dovrà produrre un documento unitario condiviso anche dal comitato per i trasporti. L'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie" sta portando a conoscenza di tutti la bozza di mozione che è stata predisposta
L'otto gennaio i sindaci delle isole minori a Roma incontreranno il ministro Matteoli.
Crisi trasporti. Nota dell'UDC sezione delle isole Eolie
Trasporti. La nota dell'UDC
L’ UDC di Lipari esprime la più ampia solidarietà alle comunità Eoliane colpite dagli inaccettabili effetti prodotti dalle riduzioni nel servizio trasporti, conseguenti alla privatizzazione della Siremar per la programmata privatizzazione della Tirrenia. Questo evento rischia di provocare un recesso nei servizi e nella vivibilità delle Eolie e di tutte le isole minori siciliane senza precedenti, riportando le stesse isole ai livelli dei servizi di trasporto e mobilità del secolo scorso, annullando per i loro abitanti i diritti di mobilità e continuità territoriale che lo stato assicura a tutti gli altri cittadini.
Siamo disponibili a ogni forma di legittima protesta, rammentando che sull’argomento già da tempo insieme alle altre forze di opposizione abbiamo sollecitato una azione forte dell’Amministrazione. Abbiamo pertanto chiesto lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia. In assenza di una tempestiva ed adeguata iniziativa da parte dell’Amministrazione locale, attraverso l’azione del Senatore D’Alia, Capogruppo UDC , che ha presentato una mozione al Senato su questo argomento, abbiamo tentato di costringere il Governo ad affrontare il problema.
Anche oggi, i nostri rappresentanti, presenti al programmato incontro degli organi direttivi provinciali, chiederanno che il nostro partito faccia della questione “trasporti Eolie” la priorità da affrontare ai più alti livelli.
Abbiamo dato alla amministrazione la nostra disponibilità a posizioni comuni nell’interesse della soluzione del problema, ma, allo tesso tempo chiediamo a tutte le forze politiche, ed in particolare quelle che appoggiano l’azione di questo governo, di chiedere ai loro rappresentanti nazionali di discutere la mozione presentata dal Sen.D’Alia al più presto. Chiediamo a chi effettivamente opera per il bene delle isole minori, di assicurare, a questa mozione, che esprime la tesi votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Lipari, il dovuto sostegno.
UDC ISOLE EOLIE
L’ UDC di Lipari esprime la più ampia solidarietà alle comunità Eoliane colpite dagli inaccettabili effetti prodotti dalle riduzioni nel servizio trasporti, conseguenti alla privatizzazione della Siremar per la programmata privatizzazione della Tirrenia. Questo evento rischia di provocare un recesso nei servizi e nella vivibilità delle Eolie e di tutte le isole minori siciliane senza precedenti, riportando le stesse isole ai livelli dei servizi di trasporto e mobilità del secolo scorso, annullando per i loro abitanti i diritti di mobilità e continuità territoriale che lo stato assicura a tutti gli altri cittadini.
Siamo disponibili a ogni forma di legittima protesta, rammentando che sull’argomento già da tempo insieme alle altre forze di opposizione abbiamo sollecitato una azione forte dell’Amministrazione. Abbiamo pertanto chiesto lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia. In assenza di una tempestiva ed adeguata iniziativa da parte dell’Amministrazione locale, attraverso l’azione del Senatore D’Alia, Capogruppo UDC , che ha presentato una mozione al Senato su questo argomento, abbiamo tentato di costringere il Governo ad affrontare il problema.
Anche oggi, i nostri rappresentanti, presenti al programmato incontro degli organi direttivi provinciali, chiederanno che il nostro partito faccia della questione “trasporti Eolie” la priorità da affrontare ai più alti livelli.
Abbiamo dato alla amministrazione la nostra disponibilità a posizioni comuni nell’interesse della soluzione del problema, ma, allo tesso tempo chiediamo a tutte le forze politiche, ed in particolare quelle che appoggiano l’azione di questo governo, di chiedere ai loro rappresentanti nazionali di discutere la mozione presentata dal Sen.D’Alia al più presto. Chiediamo a chi effettivamente opera per il bene delle isole minori, di assicurare, a questa mozione, che esprime la tesi votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Lipari, il dovuto sostegno.
UDC ISOLE EOLIE
Trasporti: Partita la "spedizione" con la Laurana
Un centinaio di cittadini, oltre ai consiglieri comunali e ai componenti della giunta Bruno, all'assessore provinciale Gaetano Duca e ai componenti del comitato per i trasporti, è partito da Lipari con il traghetto "Laurana" della Siremar alla volta dell'isola di Salina. Tutto sommato, quindi, positivo il primo riscontro per quello che sarà il consiglio comunale congiunto con le municipalità dell'isola di Salina. Nell'isola verde saliranno a bordo, per l'effettuazione della seduta del civico consesso, i tre consigli comunali e le amministrazioni di Santa Marina, Leni e Malfa.
A bordo del Laurana si è proceduto a chiamare l'appello. Presenti 14 consiglieri. Si è poi votata la sospensione del consiglio comunale in attesa dell'imbarco delle municipalità salinara.
A bordo del Laurana si è proceduto a chiamare l'appello. Presenti 14 consiglieri. Si è poi votata la sospensione del consiglio comunale in attesa dell'imbarco delle municipalità salinara.
La "bozza" di mozione sui trasporti marittimi proposta dal comitato che sarà sottoposto alla valutazione e approvazione dei consigli comunali eoliani
MOZIONE SUI TRASPORTI MARITTIMI ESSENZIALI PER LE ISOLE EOLIE
Le Amministrazioni Comunali di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, le Forze Politiche locali rappresentate nei Consigli Comunali e le Associazioni di Categoria interessate di intesa con l’ANCIM Sicilia esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie ed il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
Per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
Che l'Unione Europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale.
Che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”.
Che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime.
Che in ragione di ciò, la Commissione della Comunità Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private.
Che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
Che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,………….” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato, da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica ma che rimane necessario, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico, erogato dalla Regione Siciliana;
il collegamento Eolie-Napoli rappresenta da quasi un secolo il sostegno e lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute nella consapevolezza di tale collegamento;
attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati pianificati ed attuati.
Considerato
la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della Siremar che ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando disagi notevoli a cittadini e visitatori delle Isole Eolie, tra i quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2, alcune delle quali rientrano tra quelle previste dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che servizi appaltati, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines sono ad integrazione di quelli erogati dalla Siremar, a supporto dello sviluppo socio-economico e (nel caso della N.G.I.) per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato in diverse occasioni di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti.
CHIEDONO
lo scorporo immediato della società Siremar dalla Tirrenia con il blocco del processo di privatizzazione della stessa Siremar, in quanto la suddetta società garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar si preveda nel medio e lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire – unitamente a quelli erogati da Usticalines e N.G.I., attualmente finanziati dalla Regione Siciliana - servizi (vedi allegato 1) adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali e i rappresentanti delle forze politiche, associazioni e dei sindacati, che possa valutare e monitorare l’efficienza dei servizi oggetto di convenzione;
lo stanziamento per gli ani 2009, 2010 e 2011 delle somme necessarie a garantire i servizi dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelli già previsti per le annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei e pertanto in grado di ottenere una considerevole riduzione dei costi di gestione;
di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici della società Siremar.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
Le Amministrazioni Comunali di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, le Forze Politiche locali rappresentate nei Consigli Comunali e le Associazioni di Categoria interessate di intesa con l’ANCIM Sicilia esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie ed il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
Per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
Che l'Unione Europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale.
Che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”.
Che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime.
Che in ragione di ciò, la Commissione della Comunità Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private.
Che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
Che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,………….” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato, da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica ma che rimane necessario, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico, erogato dalla Regione Siciliana;
il collegamento Eolie-Napoli rappresenta da quasi un secolo il sostegno e lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute nella consapevolezza di tale collegamento;
attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati pianificati ed attuati.
Considerato
la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della Siremar che ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando disagi notevoli a cittadini e visitatori delle Isole Eolie, tra i quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2, alcune delle quali rientrano tra quelle previste dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che servizi appaltati, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines sono ad integrazione di quelli erogati dalla Siremar, a supporto dello sviluppo socio-economico e (nel caso della N.G.I.) per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato in diverse occasioni di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti.
CHIEDONO
lo scorporo immediato della società Siremar dalla Tirrenia con il blocco del processo di privatizzazione della stessa Siremar, in quanto la suddetta società garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar si preveda nel medio e lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire – unitamente a quelli erogati da Usticalines e N.G.I., attualmente finanziati dalla Regione Siciliana - servizi (vedi allegato 1) adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali e i rappresentanti delle forze politiche, associazioni e dei sindacati, che possa valutare e monitorare l’efficienza dei servizi oggetto di convenzione;
lo stanziamento per gli ani 2009, 2010 e 2011 delle somme necessarie a garantire i servizi dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelli già previsti per le annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei e pertanto in grado di ottenere una considerevole riduzione dei costi di gestione;
di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici della società Siremar.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
Eolie: E' scattata la giornata di mobilitazione per i trasporti. Riunito il consiglio comunale di Lipari
Come già anticipato è scattata la prima giornata di mobilitazione nelle Eolie per la difesa dei collegamenti marittimi pubblici. Alle 9 e 20 si è riunito il consiglio comunale di Lipari presieduto da Pino Longo. In apertura quattordici i consiglieri comunali presenti. Hanno partecipato anche il sindaco e i componenti della giunta municipale. Fuori dalle transenne diversi esponenti delle forze politiche locali.
Il consiglio alle 11,10 si sposterà bordo del traghetto "Laurana" in partenza per l'isola di Salina. Qui saliranno a bordo i consiglieri e gli amministratori delle tre municipalità dell'isola e mentre il mezzo Siremar navigherà alla volta di Milazzo si terrà un consiglio comunale congiunto a conclusione del quale sarà stilato un documento da inviare al Governo nazionale e regionale.
La mattinata si è aperta però con un "giallo" Alle 9 la porta della sala consiliare era chiusa perchè nessun dipendente si era preoccupato di aprirla. Cosi' i consiglieri sono rimasti fuori per quasi quindici minuti.
Trasporti marittimi. Dalla Gazzetta del sud di oggi
A bordo del "Laurana" la protesta contro l'imminente riduzione dei collegamenti
Oggi sul traghetto l'assemblea congiunta dei quattro consigli comunali eoliani
Salvatore Sarpi
Lipari
I presidenti delle commissioni Attività produttive e Trasporti dell'Ars, Salvino Caputo e Fabio Mancuso, hanno convocato una riunione congiunta, in seduta straordinaria, per incontrare i sindaci e i presidenti dei consigli comunali delle isole minori che in questi giorni stanno manifestando contro il blocco dei collegamenti tra la terraferma e le isole siciliane a seguito del mancato rinnovo della convenzione con Siremar. Alla riunione dovrebbero partecipare l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci e l'amministratore della società.
Bufardeci, incontrerà a Roma il ministro Altero Matteoli per affrontare la vicenda "Siremar" il cui stop, o ridimensionamento, corre il rischio di mettere in ginocchio le isole minori della Sicilia e la loro economia. L'incontro, dovrebbe tenersi subito dopo l'Epifania. Allo stesso potrebbe prendere parte Mariano Bruno nelle sue vesti di presidente dell' "Ancim Sicilia".
Intanto la tensione, e l'attenzione, nelle isole minori siciliane resta alta. Oggi a "scendere in campo" saranno le Eolie, con i consigli comunali e le amministrazioni di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa che terranno una seduta straordinaria e congiunta sul traghetto "Laurana" in navigazione tra l'arcipelago e Milazzo.
Si comincerà alle 9 quando al palazzo municipale di Lipari si riunirà il civico consesso liparese, allargato all'amministrazione Bruno, che poi alle 11 si sposterà sul traghetto "Siremar" con il quale si raggiungerà Salina. Nell'isola verde si imbarcheranno i tre sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini di Santa Marina, Leni e Malfa. A questo punto avrà inizio il consiglio congiunto ed itinerante che, mentre il traghetto navigherà alla volta di Milazzo, approverà un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati ed idonei collegamenti con traghetti e aliscafi "Siremar". Una ulteriore iniziativa, tuttora in fase di valutazione, si potrebbe tenere a Milazzo da dove la "Laurana" dovrebbe ripartire alla volta delle Eolie-Napoli.
Intanto nella vicenda in corso si inserisce, alimentando la discussione, anche un paventato disinteresse della Regione siciliana alla luce di quanto accaduto in Campania. Quel consiglio regionale, nella seduta del 30 dicembre scorso, ha approvato l'emendamento che prevede l'istituzione della "Compagnia Regionale Marittima" (Co.Re.Ma. spa) che, di fatto, nei prossimi mesi prenderà il posto della "Caremar", la società regionale del gruppo "Tirrenia": in poche parole l'equivalente della "Si.re.mar." in Sicilia. La "Co.Re.Ma", è scritto nell'emendamento, «sarà costituita in ossequio alla normativa nazionale e a quanto disposto dalla Ue al fine di garantire regolari servizi verso porti che collegano comunità isolane con la regione stessa, nonché assicurare rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo socio-economico della Campania, nel rispetto del principio della continuità territoriale».
Oggi sul traghetto l'assemblea congiunta dei quattro consigli comunali eoliani
Salvatore Sarpi
Lipari
I presidenti delle commissioni Attività produttive e Trasporti dell'Ars, Salvino Caputo e Fabio Mancuso, hanno convocato una riunione congiunta, in seduta straordinaria, per incontrare i sindaci e i presidenti dei consigli comunali delle isole minori che in questi giorni stanno manifestando contro il blocco dei collegamenti tra la terraferma e le isole siciliane a seguito del mancato rinnovo della convenzione con Siremar. Alla riunione dovrebbero partecipare l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci e l'amministratore della società.
Bufardeci, incontrerà a Roma il ministro Altero Matteoli per affrontare la vicenda "Siremar" il cui stop, o ridimensionamento, corre il rischio di mettere in ginocchio le isole minori della Sicilia e la loro economia. L'incontro, dovrebbe tenersi subito dopo l'Epifania. Allo stesso potrebbe prendere parte Mariano Bruno nelle sue vesti di presidente dell' "Ancim Sicilia".
Intanto la tensione, e l'attenzione, nelle isole minori siciliane resta alta. Oggi a "scendere in campo" saranno le Eolie, con i consigli comunali e le amministrazioni di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa che terranno una seduta straordinaria e congiunta sul traghetto "Laurana" in navigazione tra l'arcipelago e Milazzo.
Si comincerà alle 9 quando al palazzo municipale di Lipari si riunirà il civico consesso liparese, allargato all'amministrazione Bruno, che poi alle 11 si sposterà sul traghetto "Siremar" con il quale si raggiungerà Salina. Nell'isola verde si imbarcheranno i tre sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini di Santa Marina, Leni e Malfa. A questo punto avrà inizio il consiglio congiunto ed itinerante che, mentre il traghetto navigherà alla volta di Milazzo, approverà un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati ed idonei collegamenti con traghetti e aliscafi "Siremar". Una ulteriore iniziativa, tuttora in fase di valutazione, si potrebbe tenere a Milazzo da dove la "Laurana" dovrebbe ripartire alla volta delle Eolie-Napoli.
Intanto nella vicenda in corso si inserisce, alimentando la discussione, anche un paventato disinteresse della Regione siciliana alla luce di quanto accaduto in Campania. Quel consiglio regionale, nella seduta del 30 dicembre scorso, ha approvato l'emendamento che prevede l'istituzione della "Compagnia Regionale Marittima" (Co.Re.Ma. spa) che, di fatto, nei prossimi mesi prenderà il posto della "Caremar", la società regionale del gruppo "Tirrenia": in poche parole l'equivalente della "Si.re.mar." in Sicilia. La "Co.Re.Ma", è scritto nell'emendamento, «sarà costituita in ossequio alla normativa nazionale e a quanto disposto dalla Ue al fine di garantire regolari servizi verso porti che collegano comunità isolane con la regione stessa, nonché assicurare rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo socio-economico della Campania, nel rispetto del principio della continuità territoriale».
Ganzirri ha accolto con grande gioia don Antonello Angemi
Un nuovo capitolo si apre per la folta comunità parrocchiale di Ganzirri. Una comunità che, dopo aver festeggiato il Natale, ieri ha tributato un caloroso benvenuto al nuovo parroco, padre Antonello Angemi. L'antica e splendida chiesa di San Nicolò di Bari a stento riusciva a contenere i tanti fedeli accorsi alla solenne messa d'ingresso officiata dall'arcivescovo mons. Calogero La Piana.
Ad accogliere il nuovo pastore, anche il parroco uscente, padre Gaetano Tripodo, che è stato chiamato a ricoprire l'incarico di direttore della Caritas diocesana e di Vicario episcopale, dopo aver esercitato per 11 anni un'instancabile e preziosa opera pastorale per la quale è stato tanto amato e stimato dai suoi parrocchiani. Il legame tra padre Tripodo e Ganzirri ovviamente resterà indissolubile.
«Il significato di questa giornata non è quello di un semplice avvicendamento di persone – ha sottolineato l'arcivescovo La Piana, durante l'omelia – ma qualcosa di più grande che va al di là dei volti. Nella successione si esprime l'indole pastorale della Chiesa – ha aggiunto il presule – ovvero la continuità della presenza di Cristo che attraverso i suoi ministri ci fa conoscere la sua Parola che è luce che illumina il nostro cammino».
Alla cerimonia di insediamento di padre Angemi non potevano mancare, per esprimere gratitudine e commozione, anche molti dei "suoi" fedeli provenienti dalle due parrocchie di San Giuseppe e Purità di Maria Santissima di Quattropani a Lipari dove, subito dopo l'ordinazione sacerdotale nel 1999, ha svolto il suo servizio pastorale per circa 10 anni.
Ma questa nuova destinazione per il giovane presbitero di 37 anni, originario di Messina, non rappresenta però, come lui stesso ha voluto evidenziare, "un ritorno a casa" ma «una scelta cosciente nella consapevolezza di compiere la volontà del Signore. A Lipari ho iniziato il mio cammino di pastore – afferma padre Antonello – e ho costruito legami di profonda comunione e amicizia, e per questo motivo accettare questo nuovo compito non è stato indolore. Ma i disegni di Dio sono meravigliosi. E ai fedeli di Ganzirri che già sento come figli miei carissimi chiedo di pregare affinché questa comunità possa crescere nella santità».
Ad accogliere il nuovo pastore, anche il parroco uscente, padre Gaetano Tripodo, che è stato chiamato a ricoprire l'incarico di direttore della Caritas diocesana e di Vicario episcopale, dopo aver esercitato per 11 anni un'instancabile e preziosa opera pastorale per la quale è stato tanto amato e stimato dai suoi parrocchiani. Il legame tra padre Tripodo e Ganzirri ovviamente resterà indissolubile.
«Il significato di questa giornata non è quello di un semplice avvicendamento di persone – ha sottolineato l'arcivescovo La Piana, durante l'omelia – ma qualcosa di più grande che va al di là dei volti. Nella successione si esprime l'indole pastorale della Chiesa – ha aggiunto il presule – ovvero la continuità della presenza di Cristo che attraverso i suoi ministri ci fa conoscere la sua Parola che è luce che illumina il nostro cammino».
Alla cerimonia di insediamento di padre Angemi non potevano mancare, per esprimere gratitudine e commozione, anche molti dei "suoi" fedeli provenienti dalle due parrocchie di San Giuseppe e Purità di Maria Santissima di Quattropani a Lipari dove, subito dopo l'ordinazione sacerdotale nel 1999, ha svolto il suo servizio pastorale per circa 10 anni.
Ma questa nuova destinazione per il giovane presbitero di 37 anni, originario di Messina, non rappresenta però, come lui stesso ha voluto evidenziare, "un ritorno a casa" ma «una scelta cosciente nella consapevolezza di compiere la volontà del Signore. A Lipari ho iniziato il mio cammino di pastore – afferma padre Antonello – e ho costruito legami di profonda comunione e amicizia, e per questo motivo accettare questo nuovo compito non è stato indolore. Ma i disegni di Dio sono meravigliosi. E ai fedeli di Ganzirri che già sento come figli miei carissimi chiedo di pregare affinché questa comunità possa crescere nella santità».
domenica 4 gennaio 2009
Trasporti è mobilitazione..non solo eoliana
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA LETTERA INVIATA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI ON. SEN ALTERO MATTEOLI DA UNA COPPIA DI TURISTI ROMANI
Preg,mo Sig, Ministro,
le notizie che ci giungono dalle Isole Eolie ed in genere dalle isole degli arcipelaghi siciliani sulla dismissione della Soc. Siremar con la conseguente interruzione dei collegamenti con la terraferma, ci preoccupano molto ed intendiamo manifestarLe con la presente, la più ferma protesta per la mancanza di Sue risposte ufficiali a tutti i messaggi che amministratori locali, cittadini, associazioni, operatori economici Le hanno rivolto. Noi cittadini romani cheamiamo l'arcipelago eoliano e che trascorriamo qualche periodo di vacanza in quella zona, cerchiamo di farlo nel massimo rispetto dell'Ambiente e degli abitanti che meriterebbero un plauso per il coraggio che dimostrano ogni giorno nel sostenere le loro radici, la loro cultura e la difesa del proprio territorio. Capiamo che questo può sembrarLe un "sistema" di valori che di per sè stesso non basta a giustificare la necessità di un Suo pronto e risolutivo intervento in sede di Governo. Tagliare dei costi ritenuti "inutili" anche se quei costi rappresentano un elemento disicurezza e sviluppo per un gruppo numeroso di cittadini, non è una ragione della quale sentirsi fieri. Amministrare "bene" non vuol dire farlo a danno di qualcuno. Se anche gli aspetti economici legati al turismo e quindi alla sopravvivenza dei nostri concittadini siciliani non fossero sufficienti, pensi che costoro hanno gli stessi nostri diritti di spostarsi liberamente, di produrre un reddito, di garantire a sè stessi e ai propri familiari i diritti fondamentali come la tutela della salute. Da parte nostra, oltre ad esprimere la nostra solidarietà, ci adopereremo perchè quello che sta accadendo in Sicilia abbia il massimo di pubblicità possibile. Diffonderemo le notizie che raccoglieremo a parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Non Le chiediamo semplicemente uno "sforzo" solo perchè sarebbe un Suo dovere occuparsi del benessere e della salute dei suoi concittadini siciliani che vivono nei diversi arcipelaghi, ma vogliamo che Lei sappia che da tutto ciò ed anche con il nostro microscopico aiuto, Lei trarrà una pubblicità positiva o negativa in funzione del Suo comportamento. Noi faremo la nostra parte perchè il maggior numero possibile di persone La possa giudicare.
Marina Torregiani & Fabio Bartoli - ROMA
Preg,mo Sig, Ministro,
le notizie che ci giungono dalle Isole Eolie ed in genere dalle isole degli arcipelaghi siciliani sulla dismissione della Soc. Siremar con la conseguente interruzione dei collegamenti con la terraferma, ci preoccupano molto ed intendiamo manifestarLe con la presente, la più ferma protesta per la mancanza di Sue risposte ufficiali a tutti i messaggi che amministratori locali, cittadini, associazioni, operatori economici Le hanno rivolto. Noi cittadini romani cheamiamo l'arcipelago eoliano e che trascorriamo qualche periodo di vacanza in quella zona, cerchiamo di farlo nel massimo rispetto dell'Ambiente e degli abitanti che meriterebbero un plauso per il coraggio che dimostrano ogni giorno nel sostenere le loro radici, la loro cultura e la difesa del proprio territorio. Capiamo che questo può sembrarLe un "sistema" di valori che di per sè stesso non basta a giustificare la necessità di un Suo pronto e risolutivo intervento in sede di Governo. Tagliare dei costi ritenuti "inutili" anche se quei costi rappresentano un elemento disicurezza e sviluppo per un gruppo numeroso di cittadini, non è una ragione della quale sentirsi fieri. Amministrare "bene" non vuol dire farlo a danno di qualcuno. Se anche gli aspetti economici legati al turismo e quindi alla sopravvivenza dei nostri concittadini siciliani non fossero sufficienti, pensi che costoro hanno gli stessi nostri diritti di spostarsi liberamente, di produrre un reddito, di garantire a sè stessi e ai propri familiari i diritti fondamentali come la tutela della salute. Da parte nostra, oltre ad esprimere la nostra solidarietà, ci adopereremo perchè quello che sta accadendo in Sicilia abbia il massimo di pubblicità possibile. Diffonderemo le notizie che raccoglieremo a parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Non Le chiediamo semplicemente uno "sforzo" solo perchè sarebbe un Suo dovere occuparsi del benessere e della salute dei suoi concittadini siciliani che vivono nei diversi arcipelaghi, ma vogliamo che Lei sappia che da tutto ciò ed anche con il nostro microscopico aiuto, Lei trarrà una pubblicità positiva o negativa in funzione del Suo comportamento. Noi faremo la nostra parte perchè il maggior numero possibile di persone La possa giudicare.
Marina Torregiani & Fabio Bartoli - ROMA
La protesta sui trasporti dalla Gazzetta del sud di oggi
Bloccato a Palermo il primo traghetto Iniziative congiunte nelle isole minori
Salvatore Sarpi
Lipari
Alla protesta palermitana dei sindaci, dei consigli comunali e dei cittadini di Ustica, Favignana e Pantelleria, culminata ieri nell'occupazione e nella ritardata partenza del traghetto "Filippo Lippi" dal porto di Palermo, ha preso parte anche il sindaco di Lipari e presidente dell'Ancim Sicilia, Mariano Bruno. "Quello palermitano - ci ha dichiarato - è solo il primo passo di una protesta, che, in tutte le isole, unitamente ai cittadini e alle forze sociali ed economiche, porteremo avanti per impedire che con la cessazione della Siremar o, in alternativa con sensibili tagli, le isole vengano tagliate fuori e facciano un salto indietro di trent'anni". Bruno ha anche ricordato come le Eolie si stiano preparando a tutta una serie di iniziative che prenderanno il via domani con il consiglio comunale itinerante che i quattro civici consessi eoliani (Lipari e i tre comuni dell'Isola di Salina, cioè S. Marina, Leni e Malfa) terranno a bordo del traghetto Laurana.
"Il 7 gennaio - ha affermato Bruno - si terrà una pubblica assemblea; il giorno successivo alle Eolie sarà sciopero generale e non solo delle attività. Nel frattempo continuerò a percorrere tutte le vie istituzionali. Se poi questo non dovesse sortire effetto alcuno si passerà ad iniziative sicuramente ancora più forti ed incisive". Una di queste azioni da "ultima ratio" porterebbe all'occupazione di un traghetto. A tal proposito, e per smorzare le polemiche degli ultimi giorni, Bruno è stato molto chiaro. "Se il sindaco - ha affermato il primo cittadino liparese durante un incontro con il comitato per i trasporti - occuperà un traghetto tutti gli assessori, essendo stati da lui nominati, dovranno seguirlo. Chi non ritiene di doverlo fare dovrà rassegnare il mandato".
Intanto si cominciano ad avere i primi riscontri all'iniziativa che ha portato all'invio di un telegramma di protesta all'indirizzo del ministro Altero Mattioli. Dalle Eolie, ma anche da cittadini eoliani che risiedono altrove, sarebbero stati inoltrati circa 2.000 telegrammi. Lo ha reso noto l'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie". Sulla problematica Siremar è intervenuto anche il segretario regionale di Fit Cisl marittimi Franco Lo Bocchiaro che ieri ha preso parte alla riunione del consiglio comunale di Ustica a bordo della "Antonello da Messina" al porto di Palermo. E' ora - ha affermato - che il Governo nazionale intervenga. Il 31 dicembre è scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sarà sospeso. Il piano industriale della compagnia di navigazione non è stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se è parzialmente operativo in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, sono a rischio".
Per il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia «sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della "Tirrenia", pesano evidenti responsabilità da parte di questo governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere». «Chiediamo - aggiunge D'Alia - l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a bloccare la privatizzazione della Siremar. Il Governo faccia con la "Tirrenia" ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori».
Tonino Russo, parlamentare nazionale e vicesegretario regionale del Pd siciliano definisce «la riduzione del 50 per cento dei servizi di collegamento delle isole minori, logica conseguenza dei tagli indiscriminati operati dal ministro Tremonti e dal governo Berlusconi. Avevamo già avuto modo di denunciare – aggiunge - l'irresponsabilità delle scelte del governo volte a liberarsi, più in fretta possibile, della Tirrenia e delle società regionali che assicurano i collegamenti marittimi. Oggi appare evidente la superficialità e l'approssimazione contenute in quei provvedimenti che dal 14 gennaio dimezzano di fatto le linee di collegamento marittimo con grave disagio per le popolazioni e in prospettiva per i turisti che nella stagione estiva affollano le nostre isole». Russo sostiene l'esigenza «di tornare all'impostazione del precedente governo Prodi che prevedeva il rinnovo della convenzione con la Siremar fino al 31 dicembre 2012, in modo tale da programmare adeguatamente un percorso serio, responsabile ed efficiente». Nell'immediato è necessario convocare, secondo l'esponente del Pd, un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione e l'intero percorso da istruire: «A questo tavolo, ovviamente, non può mancare il ministro dell'Economia che ha il dovere di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità».
Salvatore Sarpi
Lipari
Alla protesta palermitana dei sindaci, dei consigli comunali e dei cittadini di Ustica, Favignana e Pantelleria, culminata ieri nell'occupazione e nella ritardata partenza del traghetto "Filippo Lippi" dal porto di Palermo, ha preso parte anche il sindaco di Lipari e presidente dell'Ancim Sicilia, Mariano Bruno. "Quello palermitano - ci ha dichiarato - è solo il primo passo di una protesta, che, in tutte le isole, unitamente ai cittadini e alle forze sociali ed economiche, porteremo avanti per impedire che con la cessazione della Siremar o, in alternativa con sensibili tagli, le isole vengano tagliate fuori e facciano un salto indietro di trent'anni". Bruno ha anche ricordato come le Eolie si stiano preparando a tutta una serie di iniziative che prenderanno il via domani con il consiglio comunale itinerante che i quattro civici consessi eoliani (Lipari e i tre comuni dell'Isola di Salina, cioè S. Marina, Leni e Malfa) terranno a bordo del traghetto Laurana.
"Il 7 gennaio - ha affermato Bruno - si terrà una pubblica assemblea; il giorno successivo alle Eolie sarà sciopero generale e non solo delle attività. Nel frattempo continuerò a percorrere tutte le vie istituzionali. Se poi questo non dovesse sortire effetto alcuno si passerà ad iniziative sicuramente ancora più forti ed incisive". Una di queste azioni da "ultima ratio" porterebbe all'occupazione di un traghetto. A tal proposito, e per smorzare le polemiche degli ultimi giorni, Bruno è stato molto chiaro. "Se il sindaco - ha affermato il primo cittadino liparese durante un incontro con il comitato per i trasporti - occuperà un traghetto tutti gli assessori, essendo stati da lui nominati, dovranno seguirlo. Chi non ritiene di doverlo fare dovrà rassegnare il mandato".
Intanto si cominciano ad avere i primi riscontri all'iniziativa che ha portato all'invio di un telegramma di protesta all'indirizzo del ministro Altero Mattioli. Dalle Eolie, ma anche da cittadini eoliani che risiedono altrove, sarebbero stati inoltrati circa 2.000 telegrammi. Lo ha reso noto l'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie". Sulla problematica Siremar è intervenuto anche il segretario regionale di Fit Cisl marittimi Franco Lo Bocchiaro che ieri ha preso parte alla riunione del consiglio comunale di Ustica a bordo della "Antonello da Messina" al porto di Palermo. E' ora - ha affermato - che il Governo nazionale intervenga. Il 31 dicembre è scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sarà sospeso. Il piano industriale della compagnia di navigazione non è stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se è parzialmente operativo in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, sono a rischio".
Per il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia «sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della "Tirrenia", pesano evidenti responsabilità da parte di questo governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere». «Chiediamo - aggiunge D'Alia - l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a bloccare la privatizzazione della Siremar. Il Governo faccia con la "Tirrenia" ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori».
Tonino Russo, parlamentare nazionale e vicesegretario regionale del Pd siciliano definisce «la riduzione del 50 per cento dei servizi di collegamento delle isole minori, logica conseguenza dei tagli indiscriminati operati dal ministro Tremonti e dal governo Berlusconi. Avevamo già avuto modo di denunciare – aggiunge - l'irresponsabilità delle scelte del governo volte a liberarsi, più in fretta possibile, della Tirrenia e delle società regionali che assicurano i collegamenti marittimi. Oggi appare evidente la superficialità e l'approssimazione contenute in quei provvedimenti che dal 14 gennaio dimezzano di fatto le linee di collegamento marittimo con grave disagio per le popolazioni e in prospettiva per i turisti che nella stagione estiva affollano le nostre isole». Russo sostiene l'esigenza «di tornare all'impostazione del precedente governo Prodi che prevedeva il rinnovo della convenzione con la Siremar fino al 31 dicembre 2012, in modo tale da programmare adeguatamente un percorso serio, responsabile ed efficiente». Nell'immediato è necessario convocare, secondo l'esponente del Pd, un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione e l'intero percorso da istruire: «A questo tavolo, ovviamente, non può mancare il ministro dell'Economia che ha il dovere di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità».
Trasporti marittimi: Pianificata la giornata di domani
Confermato per domani il consiglio comunale straordinario. Il consiglio liparese, su convocazione del presidente Pino Longo, si riunirà alle 9 al comune. Alle 11 proseguirà a bordo del traghetto della Siremar "Laurana" in partenza per l'isola di Salina. Nell'isola verde si imbarcheranno i tre sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini. A questo punto si terrà un consiglio congiunto che approverà un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati ed idonei collegamenti con traghetti e aliscafi Siremar.
A proposito dell'occupazione della Piero della Francesca DI SAVERIO MERLINO
(SAVERIO MERLINO) Per dovere di cronaca desidero precisare che nessun consigliere e nessun assessore dei tempi dell'occupazionre della Mt. Piero della Francesca, avvenuto alla fine dell'estate del 1982, è stato mai accusato di interruzione di pubblico servizio.
L'accusa che ci venne mossa, a seguito di denuncia, in un processo che durò ben 13 anni, fu perchè nella qualità di consiglieri comunali avevamo deliberato ( il 2/12/1982) di assumere a carico dell'amministrazione l'acquisto di pasti per i concittadini di Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli, che, in difficoltà per un grave problema sociale, quale quello della soppressione del collegamento Napoli/Eolie, avvertito indistintamente in tutte le isole dell'Arcipelago, da oltre un mese occupavano la MT Piero della Francesca.
Va detto anche che i pasti per i soli concittadini delle isole minori furono pagati personalmente dai consiglieri che avevano deliberato l'aiuto dovuto a quella gente che non ci pensò neanche un attimo a lasciare le proprie case e a trasferirsi a bordo della MT Piero della Francesca per difendere i propri diritti e quanto sancito dalla nostra Costituzione (il diritto alla mobilità) che i nostri governanti intendono ignorare .
Non fummo noi amministratiori del tempo ad incidere nella scelta delle numerose persone che difendevano tali diritti ma lo abbiamo fatto, convinti, insieme ad essi e senza alcun tentennamento tanto che il Consiglio Comunale rimase convocato e aperto in seduta permanente sulla MT Piero della Francesca sino a quando non arrivò la decisione del Ministro dei trasporti dell'epoca, On. Calogero Mannino.
Anche la posizione dei parlamentari messinesi del tempo fu sicuramente molto incisiva e deteminante nei confronti del Ministro ( ricordo, per chi ha memoria, quella dell'on. Perrone e del sen. Gigi Genovese) che non aspettarano di essere convocati dal Ministro ma , con determinazione .........si presentarono per essere ben ascoltati.
Altri tempi.........
Saverio Merlino.
L'accusa che ci venne mossa, a seguito di denuncia, in un processo che durò ben 13 anni, fu perchè nella qualità di consiglieri comunali avevamo deliberato ( il 2/12/1982) di assumere a carico dell'amministrazione l'acquisto di pasti per i concittadini di Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli, che, in difficoltà per un grave problema sociale, quale quello della soppressione del collegamento Napoli/Eolie, avvertito indistintamente in tutte le isole dell'Arcipelago, da oltre un mese occupavano la MT Piero della Francesca.
Va detto anche che i pasti per i soli concittadini delle isole minori furono pagati personalmente dai consiglieri che avevano deliberato l'aiuto dovuto a quella gente che non ci pensò neanche un attimo a lasciare le proprie case e a trasferirsi a bordo della MT Piero della Francesca per difendere i propri diritti e quanto sancito dalla nostra Costituzione (il diritto alla mobilità) che i nostri governanti intendono ignorare .
Non fummo noi amministratiori del tempo ad incidere nella scelta delle numerose persone che difendevano tali diritti ma lo abbiamo fatto, convinti, insieme ad essi e senza alcun tentennamento tanto che il Consiglio Comunale rimase convocato e aperto in seduta permanente sulla MT Piero della Francesca sino a quando non arrivò la decisione del Ministro dei trasporti dell'epoca, On. Calogero Mannino.
Anche la posizione dei parlamentari messinesi del tempo fu sicuramente molto incisiva e deteminante nei confronti del Ministro ( ricordo, per chi ha memoria, quella dell'on. Perrone e del sen. Gigi Genovese) che non aspettarano di essere convocati dal Ministro ma , con determinazione .........si presentarono per essere ben ascoltati.
Altri tempi.........
Saverio Merlino.
sabato 3 gennaio 2009
Orlando su trasporti marittimi: "Lombardo faccia e dica qualcosa da siciliano"
(AGI) - Palermo, 3 gen. - “Ancora un’umiliazione per la Sicilia, ancora un’azione di isolamento che suona come disprezzo per i siciliani da parte del governo nazionale e di quello regionale che sta a guardare. E’ sacrosanta la protesta di quei sindaci che denunciano il taglio dei collegamenti tra le isole Eolie ed il resto del territorio. Raffaele Lombardo faccia e dica qualcosa di siciliano: piu’ che preoccuparsi di servire la cattiva volonta’ del governo nazionale serva realmente gli interessi dei siciliani”. Lo afferma il portavoce nazionale dell’Italia dei valori Leoluca Orlando, che annuncia un’interrogazione urgente ai ministri Matteoli e Scajola alla riapertura dei lavori parlamentari. “Italia dei Valori manifesta tutta la propria solidarieta’ ai sindaci delle isole che hanno avviato variegate forme di protesta nei confronti della miopia gestionale dei trasporti promossa e avallata sia al livello nazionale che regionale. Un ennesimo schiaffo per l’economia e il turismo siciliano”, ha concluso Orlando. (AGI)
La mozione "Tirrenia" presentata a novembre(primo firmatario D'Alia)
D'ALIA , CINTOLA , GIAI , RANUCCI , FOSSON , CUFFARO , PINZGER , PETERLINI , THALER AUSSERHOFER
Il Senato,
premesso che:
la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori italiane in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) all’articolo 1, comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
il comma 999 prevede, nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
successivamente, in data 18 giugno 2008, il Consiglio dei ministri nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-20013, ha confermato la volontà di attuare tempestivamente il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all’articolo 57, ha attribuito alle Regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo, che si svolgono all’interno del loro territorio, stabilendo, al comma 2, che le risorse attualmente previste nel bilancio dello Stato per il finanziamento dei contratti di servizio pubblico di cabotaggio marittimo sono, altresì, destinate alla compartecipazione dello Stato alla spesa sostenuta dalle Regioni per l’erogazione di tali servizi;
lo stesso articolo ha stabilito anche la cessione gratuita delle società regionali controllate dalla Tirrenia alle rispettive Regioni di competenza, su richiesta delle stesse, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del suddetto decreto;
il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri per il passaggio in mano privata della Tirrenia che avverrà in tempi non brevi, quindi lo stesso Governo avanzerà alla Commissione europea una richiesta di proroga dell’attuale convenzione con l’impegno di arrivare alla dismissione della società entro il 2009;
la IX Commissione permanente (Trasporti) della Camera dei deputati ha iniziato la discussione della risoluzione Valducci 7-00033, volta ad impegnare il Governo “a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia (...); ad assumere sollecitamente le opportune iniziative finalizzate al completamento dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con particolare riferimento ai collegamenti con le isole minori; a procedere tempestivamente alla notifica delle nuove convenzioni alla Commissione europea, presentandone la stipula come elemento essenziale della privatizzazione e della liberalizzazione del cabotaggio marittimo pubblico; a definire la procedura di privatizzazione e le clausole di cessione del gruppo in modo tale da assicurare il mantenimento in esercizio dei collegamenti sulle tratte di cui al n. 2 anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni; a prevedere altresì, nell'ambito della privatizzazione, adeguate misure di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia”;
risulta che nella nota del Ministro dell’economia e delle finanze, consegnata in sede di esame della risoluzione Valducci, si precisa tra l’altro che nell’attuale situazione, la procedura di privatizzazione che investe la capogruppo Tirrenia potrebbe dover ricomprendere anche società regionali marittime, qualora le Regioni non esercitassero l’opzione suddetta; che i servizi che dovranno essere oggetto di convenzione di carattere locale sono in corso di valutazione da parte delle amministrazioni centrali e regionali; che per quanto riguarda la Tirrenia, solo alcuni collegamenti dovranno ancora essere oggetto di convenzione, essendo di preminente interesse pubblico, che le convenzioni per quanto riguarda gli schemi predisposti secondo un ‘impostazione coerente con i più moderni ed efficienti criteri regolatori, approvati dal Nucleo di Analisi dei Servizi Pubblici, sono disponibili nella loro veste pressoché definitiva e verrà trasmesso alla Commissione Europea per le relative valutazioni; che la privatizzazione del Gruppo Tirrenia e la stipula delle nuove convenzioni, sono elementi interdi pendenti ed assolutamente necessari per il successo dell’operazione;
per quanto sopra il Ministero dell’economia e delle finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31 dicembre 2009;
considerato che:
l’Unione europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche: in particolare, con riferimento all’articolo 158, la Conferenza intergovernativa ha approvato la dichiarazione n. 30 sulle regioni insulari, allegata al Trattato, nella quale si riconosce che queste realtà soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
in ragione di ciò, la Commissione europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche, senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare, ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato;
ritenuto che:
in virtù del vigente quadro normativo i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, ed in particolare del Mezzogiorno” (articolo 8, comma 1, della legge 20 dicembre 1974, n. 684);
“Il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio-economico di ciascuna isola” (articolo 3 della legge 19 maggio 1975, n. 169);
le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (articolo 4, comma 2, della legge n. 169 del 1975);
considerata la natura delle isole della regione Sicilia, tutte abitate per l’intero anno, collocate in zone decentrate del Paese, che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
considerato che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, ma rimane necessario, almeno per un sufficiente numero di anni, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo economico,
impegna il Governo:
a rispettare anzitutto il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l’uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31 dicembre 2012 così come previsto nel comma 998 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
all’apertura di un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
a promuovere un aumento della spesa prevista dall’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per il sostegno della convenzione;
a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l’Unione europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni, in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
a far sì che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
Il Senato,
premesso che:
la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori italiane in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) all’articolo 1, comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
il comma 999 prevede, nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
successivamente, in data 18 giugno 2008, il Consiglio dei ministri nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-20013, ha confermato la volontà di attuare tempestivamente il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all’articolo 57, ha attribuito alle Regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo, che si svolgono all’interno del loro territorio, stabilendo, al comma 2, che le risorse attualmente previste nel bilancio dello Stato per il finanziamento dei contratti di servizio pubblico di cabotaggio marittimo sono, altresì, destinate alla compartecipazione dello Stato alla spesa sostenuta dalle Regioni per l’erogazione di tali servizi;
lo stesso articolo ha stabilito anche la cessione gratuita delle società regionali controllate dalla Tirrenia alle rispettive Regioni di competenza, su richiesta delle stesse, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del suddetto decreto;
il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri per il passaggio in mano privata della Tirrenia che avverrà in tempi non brevi, quindi lo stesso Governo avanzerà alla Commissione europea una richiesta di proroga dell’attuale convenzione con l’impegno di arrivare alla dismissione della società entro il 2009;
la IX Commissione permanente (Trasporti) della Camera dei deputati ha iniziato la discussione della risoluzione Valducci 7-00033, volta ad impegnare il Governo “a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia (...); ad assumere sollecitamente le opportune iniziative finalizzate al completamento dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con particolare riferimento ai collegamenti con le isole minori; a procedere tempestivamente alla notifica delle nuove convenzioni alla Commissione europea, presentandone la stipula come elemento essenziale della privatizzazione e della liberalizzazione del cabotaggio marittimo pubblico; a definire la procedura di privatizzazione e le clausole di cessione del gruppo in modo tale da assicurare il mantenimento in esercizio dei collegamenti sulle tratte di cui al n. 2 anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni; a prevedere altresì, nell'ambito della privatizzazione, adeguate misure di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia”;
risulta che nella nota del Ministro dell’economia e delle finanze, consegnata in sede di esame della risoluzione Valducci, si precisa tra l’altro che nell’attuale situazione, la procedura di privatizzazione che investe la capogruppo Tirrenia potrebbe dover ricomprendere anche società regionali marittime, qualora le Regioni non esercitassero l’opzione suddetta; che i servizi che dovranno essere oggetto di convenzione di carattere locale sono in corso di valutazione da parte delle amministrazioni centrali e regionali; che per quanto riguarda la Tirrenia, solo alcuni collegamenti dovranno ancora essere oggetto di convenzione, essendo di preminente interesse pubblico, che le convenzioni per quanto riguarda gli schemi predisposti secondo un ‘impostazione coerente con i più moderni ed efficienti criteri regolatori, approvati dal Nucleo di Analisi dei Servizi Pubblici, sono disponibili nella loro veste pressoché definitiva e verrà trasmesso alla Commissione Europea per le relative valutazioni; che la privatizzazione del Gruppo Tirrenia e la stipula delle nuove convenzioni, sono elementi interdi pendenti ed assolutamente necessari per il successo dell’operazione;
per quanto sopra il Ministero dell’economia e delle finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31 dicembre 2009;
considerato che:
l’Unione europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche: in particolare, con riferimento all’articolo 158, la Conferenza intergovernativa ha approvato la dichiarazione n. 30 sulle regioni insulari, allegata al Trattato, nella quale si riconosce che queste realtà soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
in ragione di ciò, la Commissione europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche, senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare, ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato;
ritenuto che:
in virtù del vigente quadro normativo i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, ed in particolare del Mezzogiorno” (articolo 8, comma 1, della legge 20 dicembre 1974, n. 684);
“Il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio-economico di ciascuna isola” (articolo 3 della legge 19 maggio 1975, n. 169);
le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (articolo 4, comma 2, della legge n. 169 del 1975);
considerata la natura delle isole della regione Sicilia, tutte abitate per l’intero anno, collocate in zone decentrate del Paese, che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
considerato che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, ma rimane necessario, almeno per un sufficiente numero di anni, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo economico,
impegna il Governo:
a rispettare anzitutto il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l’uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31 dicembre 2012 così come previsto nel comma 998 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
all’apertura di un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
a promuovere un aumento della spesa prevista dall’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per il sostegno della convenzione;
a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l’Unione europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni, in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
a far sì che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
D'Alia: "Governo responsabile del caos trasporti in Sicilia" e lancia una stoccata a Bruno
"Sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della Tirrenia, pesano evidenti responsabilità da parte di questo Governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere". E' quanto afferma, in una nota, il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia.
"Chiediamo l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a 'bloccare la privatizzazione della Siremar'. Il Governo - chiede D'Alia - faccia con la Tirrenia ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori".
Ufficio Stampa Gruppo Udc Senato della Repubblica
"Chiediamo l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a 'bloccare la privatizzazione della Siremar'. Il Governo - chiede D'Alia - faccia con la Tirrenia ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori".
Ufficio Stampa Gruppo Udc Senato della Repubblica
Comunicato stampa del circolo di Lipari di Sinistra democratica: il ministro Matteoli e le isole minori
Comunicato stampa: il ministro Matteoli e le isole minori.
Di fronte ai tentativi messi in atto dal capo dell’amministrazione comunale di uno degli arcipelaghi più importanti del Paese per ottenere una udienza presso il ministro Matteoli, udienza che necessita della mediazione di un assessore regionale, di un sottosegretario e persino di un ministro, è inevitabile che sorgano alcune brevi riflessioni. La prima, alquanto triste, riguarda la sensazione di feudalesimo che caratterizza le lunghe e farraginose procedure per ottenere un incontro, cosa solo apparentemente normale e banale, su un tema di prioritaria importanza per gli abitanti delle Eolie e di altre isole minori; triste poiché è facile constatare come i nostri rappresentanti istituzionali siano tenuti in conto al pari delle ultime ruote del carro feudale. Ma davvero i pochi abitanti che vivono nelle isole minori non godono di alcuna considerazione da parte del ministro Matteoli?
Non è proprio così. Desideriamo ricordare a chi non conoscesse la biografia di questo irraggiungibile personaggio del carrozzone della PDL, come l’onorevole Matteoli, in altre occasioni, abbia dimostrato grande attenzione verso gli isolani; per esempio quando, allora esponente regionale di Alleanza Nazionale, capeggiava il fronte “anti-parco” dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, formato essenzialmente da cacciatori e da speculatori dell’edilizia, che costituivano il suo principale bacino elettorale in Toscana. La sua solerzia, in questa battaglia (persa), fu tale che gli valse un posto di ministro nel primo governo Berlusconi, ed esattamente quello di ministro dell’Ambiente, ruolo nel quale si distinse soprattutto per avere depenalizzato alcuni reati di inquinamento industriale.
Questi, purtroppo, sono i nostri interlocutori. Questa sono le realtà politiche e istituzionali con le quali dobbiamo confrontarci, e dalle quali attenderci risposte concrete sul nostro avvenire, sulle nostre esigenze sociali, di mobilità, sul rispetto dei nostri diritti di cittadini di uno stato democratico.
Di fronte ai tentativi messi in atto dal capo dell’amministrazione comunale di uno degli arcipelaghi più importanti del Paese per ottenere una udienza presso il ministro Matteoli, udienza che necessita della mediazione di un assessore regionale, di un sottosegretario e persino di un ministro, è inevitabile che sorgano alcune brevi riflessioni. La prima, alquanto triste, riguarda la sensazione di feudalesimo che caratterizza le lunghe e farraginose procedure per ottenere un incontro, cosa solo apparentemente normale e banale, su un tema di prioritaria importanza per gli abitanti delle Eolie e di altre isole minori; triste poiché è facile constatare come i nostri rappresentanti istituzionali siano tenuti in conto al pari delle ultime ruote del carro feudale. Ma davvero i pochi abitanti che vivono nelle isole minori non godono di alcuna considerazione da parte del ministro Matteoli?
Non è proprio così. Desideriamo ricordare a chi non conoscesse la biografia di questo irraggiungibile personaggio del carrozzone della PDL, come l’onorevole Matteoli, in altre occasioni, abbia dimostrato grande attenzione verso gli isolani; per esempio quando, allora esponente regionale di Alleanza Nazionale, capeggiava il fronte “anti-parco” dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, formato essenzialmente da cacciatori e da speculatori dell’edilizia, che costituivano il suo principale bacino elettorale in Toscana. La sua solerzia, in questa battaglia (persa), fu tale che gli valse un posto di ministro nel primo governo Berlusconi, ed esattamente quello di ministro dell’Ambiente, ruolo nel quale si distinse soprattutto per avere depenalizzato alcuni reati di inquinamento industriale.
Questi, purtroppo, sono i nostri interlocutori. Questa sono le realtà politiche e istituzionali con le quali dobbiamo confrontarci, e dalle quali attenderci risposte concrete sul nostro avvenire, sulle nostre esigenze sociali, di mobilità, sul rispetto dei nostri diritti di cittadini di uno stato democratico.
Black-out a Ginostra. Allertati prefetto e sindaco
Da questa mattina il borgo di Ginostra, nell'isola di Stromboli,non può contare sull'erogazione di energia elettrica. Un guasto al generatore ha mandato in tilt la centralina dell'Enel.
Senza luce anche la guardia medica. I ginostresi hanno chiesto un intervento urgente del Prefetto di Messina e del sindaco di Lipari sull'Enel per far ripristinare il servizio.
L'Enel, la scorsa estate, ha fatto giuungere a Ginostra un generatore di emergenza: non è mai entrato in funzione e giace inutilizzato accanto alla centrale.
Senza luce anche la guardia medica. I ginostresi hanno chiesto un intervento urgente del Prefetto di Messina e del sindaco di Lipari sull'Enel per far ripristinare il servizio.
L'Enel, la scorsa estate, ha fatto giuungere a Ginostra un generatore di emergenza: non è mai entrato in funzione e giace inutilizzato accanto alla centrale.
La protesta sui trasporti: Cosa scrivono le agenzie e i giornali on line
Da sinistra: Lucio Antinoro, sindaco di Favignana, Aldo Messina sindaco di Ustica, Salvatore Gabriele, sindaco di Pantelleria e Mariano Bruno sindaco di Lipari durante la loro protesta al porto di Palermo.
I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato la motonave ´Filippo Lippi´ della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Presente anche il sindaco di Lipari e presidente Ancim Sicilia Mariano Bruno. La protesta, alla quale hanno aderito anche i sindacati dei lavoratori, contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla metà di gennaio.
SICILIA: SINDACO USTICA BLOCCA TRAGHETTO CONTRO TAGLI SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - Inizia in Sicilia la protesta dei sindaci delle isole minori contro i tagli annunciati dalla Siremar, gruppo Tirrenia, previsti dal 15 gennaio. Questa mattina il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale hanno bloccato e occupato la motonave ''Filippo Lippi'', nel porto di Palermo impedendone la partenza. La protesta - cosi' come hanno sempre indicato tutti i sindaci delle isole minori siciliane - non e' contro la Siremar ma contro il governo che si sta disinteressando dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le isole minori.Ma oltre ai sindaci, protestano anche i cittadini che hanno inviato telegrammi al ministro Matteoli per chiedere di interessarsi del problema.
SICILIA/ISOLE MINORI: FIT CISL, GOVERNO INTERVENGA SU SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - ''Dopo tanti appelli della Fit Cisl si alza il tono della protesta e della mobilitazione contro i tagli dei collegamenti con le isole minori, e' ora che il governo nazionale intervenga''. A commentare cosi' la preoccupante situazione della Siremar e il possibile blocco dei collegamenti con le isole minori della Sicilia, e' il Segretario regionale della Fit Cisl Marittimi Franco Lo Bocchiaro che stamani ha preso parte alla speciale riunione del consiglio comunale di Ustica all’interno della nave Filippo Lippi al porto di Palermo. Il 31 dicembre e' scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sara' sospeso.''Il piano industriale della compagnia di navigazione non e' stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se e' parzialmente operativo, in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, a rischio''.
PALERMO: OCCUPATO TRAGHETTO
(ANSA)- PALERMO, 3 GEN -I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato una motonave nel porto di Palermo per protestare contro i tagli ai collegamenti. I primi cittadini hanno bloccato la motonave 'Filippo Lippi' della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto del capoluogo siciliano, impedendone la partenza. La protesta, alla quale stanno aderendo anche i sindacati dei lavoratori, e' contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla meta' di gennaio.
PALERMO: SINDACO USTICA OCCUPA TRAGHETTO PER PROTESTA CONTRO TAGLI A COLLEGAMENTI
Palermo, 3 dic. - (Adnkronos) - Il sindaco di Ustica, Aldo Messina, ha occupato per protesta il traghetto 'Antonello da Messina'. A bordo della motonave, che collega Palermo con Ustica e che doveva partire alle 9 dal porto del capoluogo siciliano, si sta tenendo un Consiglio comunale straordinario. Alla base della protesta i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dal 15 gennaio, annunciati dalla Siremar (Tirrenia). Gia' ieri il primo cittadino di Favignana (Trapani), Lucio Antinoro, aveva annunciato a partire dal 6 gennaio uno sciopero della fame a oltranza.
I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato la motonave ´Filippo Lippi´ della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Presente anche il sindaco di Lipari e presidente Ancim Sicilia Mariano Bruno. La protesta, alla quale hanno aderito anche i sindacati dei lavoratori, contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla metà di gennaio.
SICILIA: SINDACO USTICA BLOCCA TRAGHETTO CONTRO TAGLI SIREMAR
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SICILIA/ISOLE MINORI: FIT CISL, GOVERNO INTERVENGA SU SIREMAR
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PALERMO: OCCUPATO TRAGHETTO
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Eolie: Arrivati i primi bebè del 2009. Il primo è di Filicudi
Sono maschietti i primi due nati del 2009 nelle isole Eolie. Il primo si chiama Ottaviano Oancea ed è figlio di una coppia di rumeni che vive a Filicudi.
Il secondo bimbo a vedere la luce è stato Gennaro Diego Famularo, figlio della cubana Sabori Ortega e di Bartolo Famularo di Lipari.
Entrambi i parti sono avvenuti all'ospedale di Lipari e hanno tenuto fortemente impegnata l'equipe del professore Gianpiero Di Marco.
Il secondo bimbo a vedere la luce è stato Gennaro Diego Famularo, figlio della cubana Sabori Ortega e di Bartolo Famularo di Lipari.
Entrambi i parti sono avvenuti all'ospedale di Lipari e hanno tenuto fortemente impegnata l'equipe del professore Gianpiero Di Marco.
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