Un ponte(di competenza provinciale) ridotto davvero male e che, ogni giorno, si sgretola. Una strada(comunale) letteralmente abbandonato e dove i detriti trasportati dall'ultima pioggia la ricoprono in buona parte e costituiscono un serio pericolo per il transito pedonale di chi risiede nella zona. Di anziani e bambini sopratutto. Se a ciò si aggiunge che le griglie per il deflusso delle acque sono ostruite, con tutte le possibili conseguenze in caso di pioggia, il quadro dello stato di abbandono in cui versa la zona di Pirrera-Collo è completo. Eppure, sulla carta, almeno per quanto riguarda la pulizia della strada, l'intervento il comune lo ha garantito da almeno una settimana. Peccato che da queste parti non si sia ancora visto nessuno. Il signor Mario Famularo, che più volte nel passato ha provveduto a ripulire la strada, è stanco si sente preso in giro per quell'intervento promesso e sinora non mantenuto. A Eolienews, così come altri abitanti della zona, ha anticipato di essere intenzionato a non pagare nè il servizio idrico, nè la tassa sui rifiuti.
Eppure al comune, per ripulire la strada evitando incidenti e malaugurate situazioni di criticità in caso di eventi meteo, basterebbe davvero poco.
IN ALTO LE FOTO DELLA STRADA COMUNALE. IN BASSO IL VIDEO DEL PONTE E DELLA STESSA STRADA, RICOPERTA DA PIETRE E TERRICCIO:
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venerdì 9 ottobre 2009
Centro di raccolta "Pro Messina" a Lipari. Il comunicato ufficiale
COMUNICATO
CENTRO DI RACCOLTA PER GLI SFOLLATI DI MESSINA
SI RENDE NOTO CHE, DA DOMENICA 11 OTTOBRE, SARA´ ISTITUITO A LIPARI UN CENTRO DI RACCOLTA PER GLI SFOLLATI DI MESSINA PRESSO IL CENTRO GIOVANILE SITO IN VIA MONSIGNOR BERNARDINO RE(EX VIALE VESCOVILE)
CON I SEGUENTI ORARI:
MATTINA dalle ore 9,00 alle ore 13,00
POMERIGGIO dalle ore 16,00 alle ore 19,00
VOGLIAMO ESSERE VICINI AGLI ABITANTI DI GIAMPILIERI E ZONE LIMITROFE, CHE SONO STATI TRAVOLTI DA UNA TRAGEDIA INDESCRIVIBILE, CHE HANNO PERSO FAMILIARI E ABITAZIONI E CHE SI TROVANO ADESSO IN SITUAZIONI DI DISAGIO FISICO E MENTALE CHE E´ DIFFICILE IMMAGINARE.
PER QUESTO MOTIVO, UN AIUTO CONCRETO DA PARTE NOSTRA, CIOE´ DI TUTTI I CITTADINI LIPAROTI, PUO´ ESSERE QUELLO DI CONTRIBUIRE DONANDO ALCUNE DELLE COSE, RICOMPRESE NELL´ELENCO SOTTOSTANTE, CHE RAPPRESENTANO UNA PICCOLA SPESA PER NOI E, DI CONTRO, UNA FONDAMENTALE ESIGENZA PER CHI SI TROVA SENZA CASA, PRIVATO DI GESTI E BENI QUOTIDIANI ESSENZIALI.
SI ACCETTANO:
PRODOTTI ALIMENTARI (pasta, confetture, latte, olio etc.)
GIOCATTOLI PER I BAMBINI
INDUMENTI INTIMI CONFEZIONATI
PRODOTTI PER L´IGIENE (detergenti, detersivi, spazzolini, dentifrici, lamette, schiuma da barba etc.)
PER I BAMBINI (pannolini, omogeneizzati, latte in polvere etc.)
NON SI POSSONO ACCETTARE ABITI USATI, MENTRE SI ACCETTANO INDUMENTI INTIMI CONFEZIONATI.
I PRODOTTI RACCOLTI SARANNO INVIATI AL CENTRO DI RACCOLTA DI MESSINA, COORDINATO DAL CENTRO OPERATIVO COMUNALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, CHE SI TROVA IN VIA BONSIGNORE, NEL CAPANNONE MESSO A DISPOSIZIONE DALLE RETE FERROVIARIA ITALIANA, NEI PRESSI DI VIA ACIREALE E DEL COC (EX CENTRALE DEL LATTE) CON NUMERO TELEFONICO 090-6786461
Per Info :
FRANCESCA Tel.340 1456072
LUANA Tel.333 4584050
GIACOMO Tel.339 4995771
TIZIANA Tel.334 1677407
GIUSEPPE Tel.338 9065899
CENTRO DI RACCOLTA PER GLI SFOLLATI DI MESSINA
SI RENDE NOTO CHE, DA DOMENICA 11 OTTOBRE, SARA´ ISTITUITO A LIPARI UN CENTRO DI RACCOLTA PER GLI SFOLLATI DI MESSINA PRESSO IL CENTRO GIOVANILE SITO IN VIA MONSIGNOR BERNARDINO RE(EX VIALE VESCOVILE)
CON I SEGUENTI ORARI:
MATTINA dalle ore 9,00 alle ore 13,00
POMERIGGIO dalle ore 16,00 alle ore 19,00
VOGLIAMO ESSERE VICINI AGLI ABITANTI DI GIAMPILIERI E ZONE LIMITROFE, CHE SONO STATI TRAVOLTI DA UNA TRAGEDIA INDESCRIVIBILE, CHE HANNO PERSO FAMILIARI E ABITAZIONI E CHE SI TROVANO ADESSO IN SITUAZIONI DI DISAGIO FISICO E MENTALE CHE E´ DIFFICILE IMMAGINARE.
PER QUESTO MOTIVO, UN AIUTO CONCRETO DA PARTE NOSTRA, CIOE´ DI TUTTI I CITTADINI LIPAROTI, PUO´ ESSERE QUELLO DI CONTRIBUIRE DONANDO ALCUNE DELLE COSE, RICOMPRESE NELL´ELENCO SOTTOSTANTE, CHE RAPPRESENTANO UNA PICCOLA SPESA PER NOI E, DI CONTRO, UNA FONDAMENTALE ESIGENZA PER CHI SI TROVA SENZA CASA, PRIVATO DI GESTI E BENI QUOTIDIANI ESSENZIALI.
SI ACCETTANO:
PRODOTTI ALIMENTARI (pasta, confetture, latte, olio etc.)
GIOCATTOLI PER I BAMBINI
INDUMENTI INTIMI CONFEZIONATI
PRODOTTI PER L´IGIENE (detergenti, detersivi, spazzolini, dentifrici, lamette, schiuma da barba etc.)
PER I BAMBINI (pannolini, omogeneizzati, latte in polvere etc.)
NON SI POSSONO ACCETTARE ABITI USATI, MENTRE SI ACCETTANO INDUMENTI INTIMI CONFEZIONATI.
I PRODOTTI RACCOLTI SARANNO INVIATI AL CENTRO DI RACCOLTA DI MESSINA, COORDINATO DAL CENTRO OPERATIVO COMUNALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, CHE SI TROVA IN VIA BONSIGNORE, NEL CAPANNONE MESSO A DISPOSIZIONE DALLE RETE FERROVIARIA ITALIANA, NEI PRESSI DI VIA ACIREALE E DEL COC (EX CENTRALE DEL LATTE) CON NUMERO TELEFONICO 090-6786461
Per Info :
FRANCESCA Tel.340 1456072
LUANA Tel.333 4584050
GIACOMO Tel.339 4995771
TIZIANA Tel.334 1677407
GIUSEPPE Tel.338 9065899
Nuovi mercati, le Eolie in vetrina a Praga
(Michele Merenda-Gazzetta del Sud) L'associazione Salina Isola Verde, comprendente le imprese turistiche dell'isola di Salina, in collaborazione con la Presidenza della Regione Sicilia – Dipartimento Regionale di Bruxelles e degli affari extraregionali e dei tre comuni dell'isola, Leni, Malfa e Santa Marina, ha organizzato a Praga durante questi giorni di ottobre, la mostra "Da Praga si vede il mare" in occasione dell'evento "Sicilia da mille ed una notte". Tale mostra, curata dal Professore Angelo Raffa, aveva lo scopo di indivuduare il forte legame tra Praga e l'isola di Salina nelle opere storiche l'arciduca Luigi Salvatore Asburgo Lorena, che nel XIX sec. ebbe come meta proprio le Eolie e ne scrisse uno dei più importanti resoconti sociali, storici e naturalistici. La mostra è stata inaugurata all'interno della prestigiosa sede dell'Istituto Italiano di Cultura di Praga, antico convento del 1600, alla presenza e con l'alto patrocinio del dottor Fabio Pigliapoco, ambasciatore Italiano presso la Repubblica Ceca. Una delegazione dell'Associazione Salina Isola Verde ha poi offerto un buffet alla responsabile dell'Enit di Praga, Lenka Abasova, assieme ad una delegazione di giornalisti e tour operator cechi. Tale incontro è stato onorato nuovamente dalla presenza del dott. Pigliapoco, il quale si è augurato che tale incontro sia l'inizio di una collaborazione economica e culturale tra l'isola di Salina e la Repubblica Ceca.
MESSINA: CEI STANZIA UN MILIONE DI EURO DALL'8 PER MILLE
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, "per far fronte all"emergenza e ai bisogni essenziali delle persone colpite da questo immane disastro", ha stanziato per i soccorsi alla popolazione del messinese colpita dall'alluvione "un milione di euro dai fondi derivanti dall'otto per mille", e invita, inoltre, a "sostenere le iniziative di solidarieta' promosse dalla Caritas Italiana per alleviare le sofferenze di quelle popolazioni". Lo afferma una nota che esprime a nome dei vescovi italiani "vicinanza alla comunita' messinese, in particolare alle popolazioni di Scaletta Zanclea, Giampilieri Marina, Giampilieri Superiore, Molino, Altolia, Briga Marina Superiore del Comune di Messina, dell"Arcidiocesi di Messina-Lipari - S.Lucia del Mela, rimaste vittime del nubifragio del 1' ottobre 2009".
La Presidenza della Cei invita, inoltre, le comunita' ecclesiali a "pregare per le vittime e le persone colpite da questo drammatico evento". In particolare, "si unisce alla preghiera di suffragio per le vittime della tragica alluvione le cui esequie saranno celebrate dall'arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, il prossimo sabato in Cattedrale".
La Presidenza della Cei invita, inoltre, le comunita' ecclesiali a "pregare per le vittime e le persone colpite da questo drammatico evento". In particolare, "si unisce alla preghiera di suffragio per le vittime della tragica alluvione le cui esequie saranno celebrate dall'arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, il prossimo sabato in Cattedrale".
giovedì 8 ottobre 2009
Messina: Il sindaco di Lipari visita le zone del disastro. Presenti anche Giannò, Sparacino e Longo
Delegazione del comune di Lipari in visita questo pomeriggio a Giampilieri per portare la solidarietà ai cittadini dei paesi del messinese colpito dagli ultimi gravi e luttuosi eventi. La delegazione, guidata dal sindaco Mariano Bruno e composta dagli assessori Sparacino e Giannò e dal presidente del consiglio comunale Longo, ha incontrato alcuni dei rappresentanti delle cittadine peloritane. Era presente anche il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. Con questi il sindaco Bruno studierà una serie di iniziative in favore delle famiglie così duramente colpite. Sabato una delegazione, guidata dal sindaco Bruno, parteciperà ai funerali che si terranno nel Duomo di Messina.
Lipari. Tutto tace e il consigliere Biviano risollecita su "Piano di protezione civile e mappatura edifici con il più alto rischio di crollo”.
Mancata risposta e riformulazione interrogazione con all’oggetto “Piano di protezione civile e mappatura edifici con il più alto rischio di crollo”. E' l'oggetto di una nota, con contestuale interrogazione, che il consigliere comunale Giacomo Biviano ha inoltrato al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e per conoscenza al Prefetto di Messina Dott. Francesco Alecci,alla Procura della Repubblica Barcellona Pozzo di Gotto,al Presidente del Consiglio Comunale
Rag. Giuseppe Longo e al Dirigente del IV Settore Dott. Domenico Russo.
IL TESTO:
Egregio Sindaco,
In data 20 aprile 2008, con numero di protocollo 14801, ho inviato a Lei, per conoscenza al Prefetto di Messina e al Presidente del Consiglio Comunale, una mia interrogazione con oggetto “Piano di protezione civile e mappatura degli edifici con il più alto rischio di crollo”,
Nella stessa , infatti, Le si chiedeva principalmente di conoscere se il nostro Comune fosse dotato di un Piano di protezione civile per fronteggiare le emergenze, se questo fosse stato pubblicizzato o se lo si intendesse farlo (sempre in caso di un a sua esistenza), se fosse stata effettuata una mappatura degli edifici con il più alto rischio di crollo e che tipo d’interventi si rendessero necessari .
A parere del sottoscritto, infatti, un adeguato Piano di protezione civile rappresenta una struttura fondamentale per la gestione delle emergenze, non un progetto immediatamente esecutivo, ma un modello comportamentale. Ogni singolo cittadino deve essere sempre consapevole che non esistono luoghi completamente sicuri, ma che qualunque evento calamitoso può essere affrontato solo se si è stati preventivamente informati e preparati. Spiegare, quindi, alla cittadinanza come comportarsi in presenza di eventi calamitosi e far conoscere le aree sicure ed attrezzate in cui trovare rifugio in caso di terremoto, alluvione, eruzione vulcanica, incendio boschivo, tsunami, eventi meteorologici particolarmente intensi.
Purtroppo, però, non ho ancora ricevuto alcuna risposta se non una sua nota nella quale mi si informava di aver trasmesso copia dell’ interrogazione al Dirigente del 4° Settore, Dott. Russo, per la formulazione di compiuta risposta. Risposta, però, che a distanza di quasi sei mesi non è ancora giunta al sottoscritto nè da Lei, nè da un Assessore suo delegato e nè tantomeno, anche se non previsto dal regolamento comunale, da un qualsiasi Dirigente del nostro Comune. Questo, nonostante nella stessa Le si chiedesse risposta scritta e nonostante il regolamento di Consiglio Comunale preveda nella fattispecie, art. 55 comm. 2 e 4, così quanto segue:
“Alle interrogazioni il Sindaco o L’Assessore suo delegato risponde verbalmente salvo che l’interrogante richieda risposta scritta”.
“Alle interrogazioni deve essere data risposta non oltre 30 giorni la data della loro presentazione”.
Trovo, quindi, ingiustificabile non solo la violazione al Regolamento del Consiglio Comunale e alle attuali norme in vigore, ma la sua totale mancanza di rispetto nei confronti di un Consigliere Comunale e del ruolo che svolge.
Invitato, pertanto, le autorità che leggono per conoscenza, ad attivarsi affinchè vengano garantite le prerogative che la legge e i regolamenti comunali prescrivono in tal senso.
Nel ribadire, comunque, l’importanza dell’argomento trattato nell’interrogazione del 20 aprile 2009, prot. 14801, Le riformulo di seguito la parte interrogativa e finale della stessa alla quale spero di avere questa volta compiuta risposta.
La interrogo, pertanto, per sapere:
Se il nostro Comune è dotato di un piano di emergenza di protezione civile per poter fronteggiare un improvvisa calamità naturale come, ad esempio, quella di un possibile rischio sismico.
Se si, la prego di far predisporre al sottoscritto il rilascio di una copia entro i termini fissati dalla legge e dai vigenti regolamenti.
Se non ritenga opportuno, eventualmente, mettere a conoscenza la cittadinanza del suddetto piano, attraverso un adeguata campagna di comunicazione-informazione che indichi i vari centri di raccolta e le norme comportamentali da seguire, per cercare di fronteggiare l’emergenza nel migliore dei modi, anche dal punto di vista psicologico, evitando, così, che si vengano a creare prevedibili situazioni di panico, come già verificatesi in passato.
Se il nostro Comune ha mai effettuato una mappatura degli edifici con il più alto rischio di crollo.
Se si, la prego di far predisporre al sottoscritto il rilascio di una copia entro i termini fissati dalla legge e dai vigenti regolamenti.
Se ritiene opportuno, inoltre, dare il via, al più presto, ad una vera e propria ristrutturazione dei suddetti edifici.
Il Consigliere Comunale del Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
Rag. Giuseppe Longo e al Dirigente del IV Settore Dott. Domenico Russo.
IL TESTO:
Egregio Sindaco,
In data 20 aprile 2008, con numero di protocollo 14801, ho inviato a Lei, per conoscenza al Prefetto di Messina e al Presidente del Consiglio Comunale, una mia interrogazione con oggetto “Piano di protezione civile e mappatura degli edifici con il più alto rischio di crollo”,
Nella stessa , infatti, Le si chiedeva principalmente di conoscere se il nostro Comune fosse dotato di un Piano di protezione civile per fronteggiare le emergenze, se questo fosse stato pubblicizzato o se lo si intendesse farlo (sempre in caso di un a sua esistenza), se fosse stata effettuata una mappatura degli edifici con il più alto rischio di crollo e che tipo d’interventi si rendessero necessari .
A parere del sottoscritto, infatti, un adeguato Piano di protezione civile rappresenta una struttura fondamentale per la gestione delle emergenze, non un progetto immediatamente esecutivo, ma un modello comportamentale. Ogni singolo cittadino deve essere sempre consapevole che non esistono luoghi completamente sicuri, ma che qualunque evento calamitoso può essere affrontato solo se si è stati preventivamente informati e preparati. Spiegare, quindi, alla cittadinanza come comportarsi in presenza di eventi calamitosi e far conoscere le aree sicure ed attrezzate in cui trovare rifugio in caso di terremoto, alluvione, eruzione vulcanica, incendio boschivo, tsunami, eventi meteorologici particolarmente intensi.
Purtroppo, però, non ho ancora ricevuto alcuna risposta se non una sua nota nella quale mi si informava di aver trasmesso copia dell’ interrogazione al Dirigente del 4° Settore, Dott. Russo, per la formulazione di compiuta risposta. Risposta, però, che a distanza di quasi sei mesi non è ancora giunta al sottoscritto nè da Lei, nè da un Assessore suo delegato e nè tantomeno, anche se non previsto dal regolamento comunale, da un qualsiasi Dirigente del nostro Comune. Questo, nonostante nella stessa Le si chiedesse risposta scritta e nonostante il regolamento di Consiglio Comunale preveda nella fattispecie, art. 55 comm. 2 e 4, così quanto segue:
“Alle interrogazioni il Sindaco o L’Assessore suo delegato risponde verbalmente salvo che l’interrogante richieda risposta scritta”.
“Alle interrogazioni deve essere data risposta non oltre 30 giorni la data della loro presentazione”.
Trovo, quindi, ingiustificabile non solo la violazione al Regolamento del Consiglio Comunale e alle attuali norme in vigore, ma la sua totale mancanza di rispetto nei confronti di un Consigliere Comunale e del ruolo che svolge.
Invitato, pertanto, le autorità che leggono per conoscenza, ad attivarsi affinchè vengano garantite le prerogative che la legge e i regolamenti comunali prescrivono in tal senso.
Nel ribadire, comunque, l’importanza dell’argomento trattato nell’interrogazione del 20 aprile 2009, prot. 14801, Le riformulo di seguito la parte interrogativa e finale della stessa alla quale spero di avere questa volta compiuta risposta.
La interrogo, pertanto, per sapere:
Se il nostro Comune è dotato di un piano di emergenza di protezione civile per poter fronteggiare un improvvisa calamità naturale come, ad esempio, quella di un possibile rischio sismico.
Se si, la prego di far predisporre al sottoscritto il rilascio di una copia entro i termini fissati dalla legge e dai vigenti regolamenti.
Se non ritenga opportuno, eventualmente, mettere a conoscenza la cittadinanza del suddetto piano, attraverso un adeguata campagna di comunicazione-informazione che indichi i vari centri di raccolta e le norme comportamentali da seguire, per cercare di fronteggiare l’emergenza nel migliore dei modi, anche dal punto di vista psicologico, evitando, così, che si vengano a creare prevedibili situazioni di panico, come già verificatesi in passato.
Se il nostro Comune ha mai effettuato una mappatura degli edifici con il più alto rischio di crollo.
Se si, la prego di far predisporre al sottoscritto il rilascio di una copia entro i termini fissati dalla legge e dai vigenti regolamenti.
Se ritiene opportuno, inoltre, dare il via, al più presto, ad una vera e propria ristrutturazione dei suddetti edifici.
Il Consigliere Comunale del Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
Lipari: A Porticello effettuata già la prima parte dell'intervento all'interno della cava
Prosegue nell'area di Porticello, all'interno di quella che è stata la cava Pumex, l'intervento per evitare ulteriori situazioni di pericolo idro-geologico. La ditta Pittari ha già provveduto a ripristinare a mezza costa i canali di deflusso delle acque che, a causa di una consistente frana, erano rimasti di fatto preclusi. In conseguenza di ciò le acque meteoriche venivano dirottate in prossimità del muro limitrofo alla provinciale che, come si ricorderà, nei giorni scorsi ha ceduto.
Stamani la ditta Pittari ha cominciato ad operare proprio nell'area pomicifera(vedi foto) sovrastante il muro onde allegerire il carico che grava sullo stesso. Dovrebbero essere rimosse tre-quattro tonnellate di materiale.
Stamani la ditta Pittari ha cominciato ad operare proprio nell'area pomicifera(vedi foto) sovrastante il muro onde allegerire il carico che grava sullo stesso. Dovrebbero essere rimosse tre-quattro tonnellate di materiale.
Notizie da Messina
Messina, recuperati altri due cadaveri.Sale a 28 morti il bilancio delle vittime- Sale a 28 il numero delle vittime del nubifragio che ha colpito una settimana fa la provincia di Messina. Dopo la piccola Ilaria De Luca, 5 anni, la scorsa notte i soccorritori hanno ritrovato a Giampilieri i cadaveri della nonna, Giuseppa Calogero, 82 anni e dell'amica Maria Li Causi, 84 anni. Entrambi i corpi sono stati tirati fuori dal fango, ormai solidificato, sotto le macerie delle proprie abitazioni dopo un lungo lavoro di scavo da parte dei soccorritori.
IL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA SUI LUOGHI DELL’EMERGENZA ALLUVIONALE Duecento uomini e circa 30 mezzi sono schierati dal Corpo Forestale della Regione Siciliana nelle operazioni di soccorso alle popolazioni di Giampilieri,Molino,Altolia e Scaletta colpite dagli eventi alluvionali.
La struttura è composta da personale in divisa, personale Tecnico e dagli uomini dell’A.I.B.(Antincendio Boschivo),nei teatri delle operazioni di soccorso confluiscono anche uomini del Corpo Forestale della Regione Siciliana che provengono da altre provincie della Sicilia. In campo anche il Nucleo di Soccorso Montano del Corpo Forestale R.S. di stanza a Catania ed il N.O.P. di Messina.
Il personale in divisa e Tecnico coordina l’attività degli operai dell’A.I.B. che dislocati su Scaletta, Giampilieri, Molino e Altolia contribuiscono alla rimozione di fango e detriti nelle aree di pertinenza delle strutture colpite dall’evento oltre ad assistere logisticamente la popolazione in difficoltà.
Contemporaneamente sono operativi nell’approntato eliporto in località S. Margherita gli elicotteri del C.F.R.S. e del C.F.S. a supporto di tutte le attività di soccorso alla popolazione.
Per la durata e per complessità delle operazione sono stati allertati i componenti dei 21 Distaccamenti Forestali della provincia di Messina: Colle S. Rizzo–Rometta-Barcellona PG–Savoca–Floresta–Francavilla di Sicilia–Novara di Sicilia–Patti- Montalbano Elicona–Galati Mamertino–Naso-S.Angelo di Brolo–Tortorici–Cesarò-Militello Rosmarino-S.Fratello–Capizzi–Caronia–Mistretta–Tusa- Lipari.
IL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA SUI LUOGHI DELL’EMERGENZA ALLUVIONALE Duecento uomini e circa 30 mezzi sono schierati dal Corpo Forestale della Regione Siciliana nelle operazioni di soccorso alle popolazioni di Giampilieri,Molino,Altolia e Scaletta colpite dagli eventi alluvionali.
La struttura è composta da personale in divisa, personale Tecnico e dagli uomini dell’A.I.B.(Antincendio Boschivo),nei teatri delle operazioni di soccorso confluiscono anche uomini del Corpo Forestale della Regione Siciliana che provengono da altre provincie della Sicilia. In campo anche il Nucleo di Soccorso Montano del Corpo Forestale R.S. di stanza a Catania ed il N.O.P. di Messina.
Il personale in divisa e Tecnico coordina l’attività degli operai dell’A.I.B. che dislocati su Scaletta, Giampilieri, Molino e Altolia contribuiscono alla rimozione di fango e detriti nelle aree di pertinenza delle strutture colpite dall’evento oltre ad assistere logisticamente la popolazione in difficoltà.
Contemporaneamente sono operativi nell’approntato eliporto in località S. Margherita gli elicotteri del C.F.R.S. e del C.F.S. a supporto di tutte le attività di soccorso alla popolazione.
Per la durata e per complessità delle operazione sono stati allertati i componenti dei 21 Distaccamenti Forestali della provincia di Messina: Colle S. Rizzo–Rometta-Barcellona PG–Savoca–Floresta–Francavilla di Sicilia–Novara di Sicilia–Patti- Montalbano Elicona–Galati Mamertino–Naso-S.Angelo di Brolo–Tortorici–Cesarò-Militello Rosmarino-S.Fratello–Capizzi–Caronia–Mistretta–Tusa- Lipari.
Giornata di Orientamento "Open Day & Matricola Day 2009"
Riceviamo da Samuele Amendola e pubblichiamo:
La Facoltà di Scienze delle Formazione di Messina organizza una giornata di orientamento rivolta agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori e alle nuove matricole. L'evento si terrà Venerdì 23 Ottobre alle ore 9.00, presso la Facoltà di Scienze della Formazione, via Concezione 6/8, Aula 3. L'Associazione "Gruppo Latino" di Lipari vuole farsi portavoce di questa iniziativa presso gli studenti dell' Istituto d'Istruzione Superiore di Lipari ( Tecnico e Liceo Scientifico ); per ulteriori informazioni possono rivolgersi presso la segreteria dell'Associazione: 090-9217760.
Il programma della giornata può essere consultato a questo indirizzo:
http://www.scienzeformazione.unime.it/attachments/115_Programma_Matricola_Day.pdf
La Facoltà di Scienze delle Formazione di Messina organizza una giornata di orientamento rivolta agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori e alle nuove matricole. L'evento si terrà Venerdì 23 Ottobre alle ore 9.00, presso la Facoltà di Scienze della Formazione, via Concezione 6/8, Aula 3. L'Associazione "Gruppo Latino" di Lipari vuole farsi portavoce di questa iniziativa presso gli studenti dell' Istituto d'Istruzione Superiore di Lipari ( Tecnico e Liceo Scientifico ); per ulteriori informazioni possono rivolgersi presso la segreteria dell'Associazione: 090-9217760.
Il programma della giornata può essere consultato a questo indirizzo:
http://www.scienzeformazione.unime.it/attachments/115_Programma_Matricola_Day.pdf
Lipari: Traffico e parcheggio nel centro urbano dall'11 ottobre si cambia
Una nuova ordinanza(la 100/09) è stata emessa per disciplinare a decorrere dall'11 ottobre 2009 la circolazione veicolare nel centro urbano di Lipari.
Ecco cosa prevede:
. La libera circolazione nel centro urbano di Lipari dalle ore 06.00 alle ore 16,00;
. L'istituzione di una zona denominata "Area pedonale", nelle vie Vittorio Emanuele(tratto compreso tra la S.P. Pianoconte e la via Torr. Cappuccini incrocio con l'ingresso della zona Porto "Sottomonastero"), e nella via Maurolico, dalle ore 16,00 alle ore 06,00;
. In detta zona "Area pedonale" oltre al divieto di transito viene interdetta la sosta, con rimozione forzata, anche ai "Diversamente abili";
. Viene confermato il senso unico con direzione di marcia da Sud a Nord nella Via Vittorio Emanuele di Lipari, tratto compreso tra la S.P. Pianoconte e l'incrocio con la Via Cappuccini, consentendo la sosta in detta Via nel tratto compreso tra l'incrocio con la Via Maurolico e l'incrocio con la Via Ten. M. Amendola nel lato Est;
. Il doppio senso di circolazione nella via Mons. Bernardino Re con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati, con rimozione forzata;
. Il senso unico nella via XXIV Maggio di Lipari con direzione di marcia da Ovest verso Est con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati;
. Il senso unico, con direzione di marcia da Nord verso Sud, nella via Garibaldi di Lipari;
. Il senso unico, dalle ore 6,00 alle ore 16,00, nelle vie Umberto I con direzione di marcia da Sud verso Nord con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati e rimozione forzata.
Il senso unico alternato, regolato da semafori, nella predetta via dalle ore 16,00 alle ore 06,00;
. Il senso unico, con direzione di marcia da Est verso Ovest, nella via aurolico di Lipari con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati e rimozione forzata;
. La chiusura al traffico veicolare, dalle ore 16,00 alle ore 06,00, di tutti i giorni con conseguente divieto di sosta, nella fascia oraria sopra detta, con rimozione coatta nelle seguenti vie: Via Vittorio Emanuele dalla S.P. Lipari-Pianoconte all'incrocio con la Via Cappuccini, Via Maurolico, Via Umberto I°.
Nelle zone nelle quali è istituito il divieto di sosta è da considerarsi anche per i diversamente abili.
Viene istituita una zona "disco orario" (sosta consentita per due ore)dalle ore 08.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 nel parcheggio Sant'Anna;
zona disco con sosta consentita per un'ora (nell'arco orario compreso tra le ore 08,00 alle ore 13,00 e dalle 16.00 alle 20.00) nei posti già creati nel parcheggio di Via Torrente Cappuccini ed in Via Madre F. Profilio.
Viene revocata la zona disco in precedenza creata nella via F. Mancuso.
Vengono altresì istituiti i seguenti parcheggi per i mezzi a due ruote:
N. 20 posti in via F. Mancuso (lato monte);
N. 20 posti all'inizio della Via Madre Florenzia Profilio, in prosecuzione dello stallo riservato al servizio pubblico da piazza (taxi)
L'ordinanza porta le firme del responsabile del servizio, ispettore Francesco Cataliotti, e del dirigente del IV settore dott. Domenico Russo.
Ecco cosa prevede:
. La libera circolazione nel centro urbano di Lipari dalle ore 06.00 alle ore 16,00;
. L'istituzione di una zona denominata "Area pedonale", nelle vie Vittorio Emanuele(tratto compreso tra la S.P. Pianoconte e la via Torr. Cappuccini incrocio con l'ingresso della zona Porto "Sottomonastero"), e nella via Maurolico, dalle ore 16,00 alle ore 06,00;
. In detta zona "Area pedonale" oltre al divieto di transito viene interdetta la sosta, con rimozione forzata, anche ai "Diversamente abili";
. Viene confermato il senso unico con direzione di marcia da Sud a Nord nella Via Vittorio Emanuele di Lipari, tratto compreso tra la S.P. Pianoconte e l'incrocio con la Via Cappuccini, consentendo la sosta in detta Via nel tratto compreso tra l'incrocio con la Via Maurolico e l'incrocio con la Via Ten. M. Amendola nel lato Est;
. Il doppio senso di circolazione nella via Mons. Bernardino Re con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati, con rimozione forzata;
. Il senso unico nella via XXIV Maggio di Lipari con direzione di marcia da Ovest verso Est con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati;
. Il senso unico, con direzione di marcia da Nord verso Sud, nella via Garibaldi di Lipari;
. Il senso unico, dalle ore 6,00 alle ore 16,00, nelle vie Umberto I con direzione di marcia da Sud verso Nord con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati e rimozione forzata.
Il senso unico alternato, regolato da semafori, nella predetta via dalle ore 16,00 alle ore 06,00;
. Il senso unico, con direzione di marcia da Est verso Ovest, nella via aurolico di Lipari con contestuale divieto di sosta 0/24 ambo i lati e rimozione forzata;
. La chiusura al traffico veicolare, dalle ore 16,00 alle ore 06,00, di tutti i giorni con conseguente divieto di sosta, nella fascia oraria sopra detta, con rimozione coatta nelle seguenti vie: Via Vittorio Emanuele dalla S.P. Lipari-Pianoconte all'incrocio con la Via Cappuccini, Via Maurolico, Via Umberto I°.
Nelle zone nelle quali è istituito il divieto di sosta è da considerarsi anche per i diversamente abili.
Viene istituita una zona "disco orario" (sosta consentita per due ore)dalle ore 08.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 nel parcheggio Sant'Anna;
zona disco con sosta consentita per un'ora (nell'arco orario compreso tra le ore 08,00 alle ore 13,00 e dalle 16.00 alle 20.00) nei posti già creati nel parcheggio di Via Torrente Cappuccini ed in Via Madre F. Profilio.
Viene revocata la zona disco in precedenza creata nella via F. Mancuso.
Vengono altresì istituiti i seguenti parcheggi per i mezzi a due ruote:
N. 20 posti in via F. Mancuso (lato monte);
N. 20 posti all'inizio della Via Madre Florenzia Profilio, in prosecuzione dello stallo riservato al servizio pubblico da piazza (taxi)
L'ordinanza porta le firme del responsabile del servizio, ispettore Francesco Cataliotti, e del dirigente del IV settore dott. Domenico Russo.
Messina: Governo proclama per sabato il lutto nazionale
Restano in 9 nella lista dei dispersi, aspettando di scivolare verso l’elenco dei morti, finora fermo a 26, di cui tre non identificati. I numeri del disastro che il 1ottobre ha colpito Messina sono stati ribaditi ieri, durante l’audizione alla Camera, dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il quale non ha escluso la possibilità che sotto le macerie possano esserci anche cittadini stranieri, la cui scomparsa non è stata segnalata da nessuno.
Mentre la città dello Stretto prepara i funerali solenni che si svolgeranno sabato nel duomo, il sindaco Giuseppe Buzzanca sottolinea che, a sei giorni dall’alluvione, «il ministero delle Attività produttive non ha ancora fornito il numero telefonico a cui inviare gli sms per le donazioni dei cittadini». Buzzanca ringrazia però il premier Silvio Berlusconi, che sarà nuovamente a Messina per partecipare ai funerali.
Palazzo Chigi ha anche deciso di proclamare per sabato una giornata di lutto nazionale, dopo le sollecitazioni in tal senso avanzate dal sindaco e perfino dalla Curia, che aveva denunciato il rischio di «atteggiamenti diversi» rispetto ad altre tragedie.
Mentre la città dello Stretto prepara i funerali solenni che si svolgeranno sabato nel duomo, il sindaco Giuseppe Buzzanca sottolinea che, a sei giorni dall’alluvione, «il ministero delle Attività produttive non ha ancora fornito il numero telefonico a cui inviare gli sms per le donazioni dei cittadini». Buzzanca ringrazia però il premier Silvio Berlusconi, che sarà nuovamente a Messina per partecipare ai funerali.
Palazzo Chigi ha anche deciso di proclamare per sabato una giornata di lutto nazionale, dopo le sollecitazioni in tal senso avanzate dal sindaco e perfino dalla Curia, che aveva denunciato il rischio di «atteggiamenti diversi» rispetto ad altre tragedie.
mercoledì 7 ottobre 2009
GIOVANI & SCUOLE ALBERGHIERE (di Dimitri Greco)
(Dimitri Greco) Voglio sollevare una questione che dovrebbe fare tremare gli enti competenti (comune, provincia, regione), parlo della famosa costruzione di una struttura scolastica che è stata promessa dalla provincia regionale di Messina due anni fa in presenza di 600 studenti con fine di dare la possibilità ai giovani che lo vogliono, di frequentare un istituto tecnico turistico/alberghiero. Mi meraviglia che in tutti questi anni, nessuno si è fatto voce per la progettazione concreta di una struttura, ho visto da parte di qualche consigliere solo lettere e parole, a questo punto cosa dire: VERGNOGNA!!! Vivendo in modo concentrato di turismo, è indispensabile la presenza di una struttura del genere. Io in prima persona frequento un corso triennale di "Accoglienza alla promozione turistica" che è integrato con l'orario della scuola commerciale, posso assicurare a tutti che non basta un corso triennale per fare turismo, ma servono vere e proprie scuole alberghiere con attrezzature e docenti qualificati in materia. Spero che il mio "grido" serva a sensibilizzare tutti coloro che hanno la possibilità di leggere la mia nota e che si rendano conto che la situazione dal punto di vista professional-turistico non è una delle migliori.
Chi gira la frittata di PINO LA GRECA
(Pino La Greca) Leggendo alcune notizie provenienti dal Palazzo Municipale mi sono posto una domanda: “girare la frittata" è l'arte degli astuti o dei monotematici? La mia risposta: Degli astuti.
Chi è monotematico non riesce a girarla bene, la frittata, perché appare chiaro che non sa di cosa stia parlando e che le sue siano solo frasi ad effetto, previa riflessione.
Chi invece è astuto rigira la frittata con tanta maestria da incantarti e da impedirti di vedere che ciò che sta facendo è mero spettacolo.
Partiamo dal dissesto dell’area di Porticello. Per anni non si fa nulla o ancor peggio si finisce per assentire una determinata attività, poi si inizia a strillare. Sin dal 2002 il governo Berlusconi del tempo, sottosegretario Bono, ed il Governo Regionale, assessore Fabio Granata, chiedono all’amministrazione comunale del tempo (la ricordate?) di farsi carico di un Piano di riconversione delle cave di Pomice. Piano che doveva dare le indicazioni per lo sviluppo futuro dell’area e programmare la chiusura e la dismissione dell’attività estrattiva con la indispensabile messa in sicurezza dei pendii e delle scarpate. Piano di riconversione che non viene fatto. Nulla, niente, neanche di fronte alla disponibilità politica di governi, nazionali e regionali, dello stesso colore politico. Si insegue la facile strada delle proroghe, si chiedono proroghe ai ministri, si chiedono proroghe agli assessorati, si chiedono proroghe agli enti regionali competenti, vedi, Distretto Minerario. Si arriva, addirittura, a firmare delle Ordinanze di prosecuzione delle attività estrattive anche in regime di concessioni minerarie scadute e contro il parere degli uffici competenti, Sovrintendenza e Distretto Minerario in nome dello sviluppo e dell’occupazione. Invece di affrontare con coraggio la strada della pianificazione, ossia predisporre il Piano di riconversione, proprio per salvaguardare l’occupazione, salvaguardare l’azienda, salvaguardare il territorio e lo sviluppo eco-sostenibile del territorio, si preferisce vivere alla giornata, ossia chiedere le proroghe per l’attività di escavazione.
Lo stesso dicasi per gli operai, invece, di affrontare seriamente il piano di riconversione per garantire il lavoro agli operai e soprattutto alle future generazioni, si è preferito cercare delle scorciatoie, che hanno prodotto i risultati che giorno per giorno possiamo leggere sulla stampa a proposito degli ex operai della pomice.
Ma ecco il tocco dell’artista, quando pensa che nessuno ricordi più quello che ha fatto, o ancor meglio quello che non ha fatto, gira la frittata: è dal duemilacinque che lancio l’allarme, grida, attaccando tutto e tutti. Che maestria.
Passiamo al dissesto del territorio. Parliamo degli incendi e della mancata attuazione di quello che la legge prescrive per le aree percorse dal fuoco. Da anni giace indiscussa una richiesta di autoconvocazione in consiglio comunale proprio in merito alla lotta agli incendi e agli atti da porre in essere per le aree percorse dal fuoco. Ancora una volta niente è stato fatto dall’amministrazione del fare. Le aree incendiate perdono di anno in anno alberi e macchina mediterranea, si trasformano in aree a rischio con le prime piogge. Le nostre strade limitrofe alle aree bruciate si trasformano in paludi non appena arriva un acquazzone. Ma perché non si fa niente per la mappatura delle aree percorse dal fuoco? Perché non si attiva con gli enti regionali competenti un’opera di riforestazione del suolo per contenere e prevenire il depauperamento della nostra flora e della nostra fauna? Perché non si è data piena attuazione alla regolamentazione delle Riserve Naturali Orientate per le Isole di Lipari e Vulcano?
Ancora una volta chi, previdente, lancia gli allarmi viene tacciato di non volere “lo sviluppo” delle Isole Eolie, di voler “ingabbiare” il territorio. Ma di quale sviluppo stiamo parlando? Quello a cui assistiamo ad ogni temporale: via Roma (torrente Ponte),via Valle (Torrente Santa Lucia), via Boccetta, via torrente aurora, via calandra a Canneto. È questo lo sviluppo che vogliamo?
Anche su questo argomento, statene certi, nei prossimi giorni assisteremo al “giramento della frittata”, qualcuno si trasformerà nel paladino dello sviluppo eco-sostenibile.
Passiamo al dissesto delle coste. L’eco-sistema marino delle Isole è particolarmente delicato. Abbiamo visto nel tempo come un pontile, un pennello portuale, collocato più o meno a caso, finisce con il compromettere spiagge e coste. Gli esempi: basta andare a guardare il pontile di Porticello o in pontile della Protezione civile a Vulcano Ponente, o il relitto del pontile di Ficogrande a Stromboli, o ancora meglio il Pontile di Canneto e le due spiagge che si sono create nel tempo. Insabbiamenti o depauperamenti, disastri che negli anni successivi hanno richiesto milioni su milioni, per difendere gli abitati. Anche qui, come possiamo bene vedere, il voler a tutto i costi realizzare opere senza i necessari studi, senza i necessari piani regolatori, rischia di compromettere in maniera irreversibile il territorio. Naturalmente gli errori del passato vanno rimediati, gli abitati di Acquacalda, Canneto, Portinente, Vulcano e delle altre isole sono da farsi, anche con una certa urgenza perché oltre le case coinvolgono le vite umane, ma la lezione per il futuro?
Vogliamo veramente questi mega-porti che rischiano di distruggere irrimediabilmente il nostro eco-sistema costiero?
Diffido degli esperti, soprattutto di quelli che sono originari o vivono a Messina, hanno distrutto la loro città, rendendola una delle più invivibili della nazionale e mi chiedo che cosa hanno da insegnare a noi eoliani, soprattutto sui porti?
Ma anche qui, statene certi, si girerà la frittata.
Passiamo al dissesto delle colline o meglio degli alti versanti delle isole. Vi siete chiesti mai perché si verificare i fenomeni che possiamo vedere quando piove a Vulcano, sull’area adiacente al Gran Cratere, o a Canneto con il torrente Calandra?
La natura, nel tempo, ha realizzato delle conformazioni naturali all’interno delle nostre isole, conformazioni naturali che hanno regolato il deflusso delle acque ed il regime dei venti. Ma di questo non si deve tener conto in nome dello sviluppo. Allora che si fa? semplice, dove la natura ha disposto altrimenti l’uomo deve intervenire e modificare.
Prendiamo un progetto a caso, vediamo se i lettori indovinano quale. Si abbassa colle sant’Elmo per circa cinquanta metri (e non interessa nulla se questo modificherà irrimediabilmente il regime dei venti e delle acque) si prende il terreno scavato e si procede al riempimento dei canaloni di Vallone Bianco (la natura ha scavato, in centinaia di anni, i torrente di vallone bianco che canalizzano verso Quattropani le acque degli alti versanti di Lipari) lor signori in uno/due anni pensano di riempirli, trasformando quello che è una conca naturale in una pianura piatta, liscia.
A lor signori non viene nessun dubbio che distruggendo l’intero ecosistema tra il monte Sant’Angelo e il Monte Chirica rischiano di innescare processi di distruzione del territorio? Che succederà con l’acqua che naturalmente accumulerà l’opera di cui si parla? Dove verrà canalizzata, verso Quattropani, verso Lami, verso Canneto? E che ne sarà del regime dei venti dopo aver abbassato colle Sant’Elmo? Avete indovinato di cosa parlo? Statene certi, ancora una volta, l’artista girerà la frittata, “sono contro lo sviluppo” ripeterà ancora una volta.
È proprio vero chi non conosce la storia è condannato a ripeterla.
L’equazione sviluppo=cemento non esiste più, se mai è esistita. Quello che abbiamo visto in questi giorni a Messina e nei mesi passati in altre parti d’Italia è il risultato di questa equazione. Bisogna comprendere che l’equazione corretta è: sviluppo=eco-sostenibilità, soltanto così potremo tutelare il nostro territorio, il nostro vero patrimonio mondiale, e garantirci il nostro futuro, un futuro di sviluppo nel rispetto della natura che ci circonda e di cui siamo parte.
Come scriveva il grande scienziato francese Eliseo Reclus: L’uomo è la natura che prende coscienza di se stessa.
Chi è monotematico non riesce a girarla bene, la frittata, perché appare chiaro che non sa di cosa stia parlando e che le sue siano solo frasi ad effetto, previa riflessione.
Chi invece è astuto rigira la frittata con tanta maestria da incantarti e da impedirti di vedere che ciò che sta facendo è mero spettacolo.
Partiamo dal dissesto dell’area di Porticello. Per anni non si fa nulla o ancor peggio si finisce per assentire una determinata attività, poi si inizia a strillare. Sin dal 2002 il governo Berlusconi del tempo, sottosegretario Bono, ed il Governo Regionale, assessore Fabio Granata, chiedono all’amministrazione comunale del tempo (la ricordate?) di farsi carico di un Piano di riconversione delle cave di Pomice. Piano che doveva dare le indicazioni per lo sviluppo futuro dell’area e programmare la chiusura e la dismissione dell’attività estrattiva con la indispensabile messa in sicurezza dei pendii e delle scarpate. Piano di riconversione che non viene fatto. Nulla, niente, neanche di fronte alla disponibilità politica di governi, nazionali e regionali, dello stesso colore politico. Si insegue la facile strada delle proroghe, si chiedono proroghe ai ministri, si chiedono proroghe agli assessorati, si chiedono proroghe agli enti regionali competenti, vedi, Distretto Minerario. Si arriva, addirittura, a firmare delle Ordinanze di prosecuzione delle attività estrattive anche in regime di concessioni minerarie scadute e contro il parere degli uffici competenti, Sovrintendenza e Distretto Minerario in nome dello sviluppo e dell’occupazione. Invece di affrontare con coraggio la strada della pianificazione, ossia predisporre il Piano di riconversione, proprio per salvaguardare l’occupazione, salvaguardare l’azienda, salvaguardare il territorio e lo sviluppo eco-sostenibile del territorio, si preferisce vivere alla giornata, ossia chiedere le proroghe per l’attività di escavazione.
Lo stesso dicasi per gli operai, invece, di affrontare seriamente il piano di riconversione per garantire il lavoro agli operai e soprattutto alle future generazioni, si è preferito cercare delle scorciatoie, che hanno prodotto i risultati che giorno per giorno possiamo leggere sulla stampa a proposito degli ex operai della pomice.
Ma ecco il tocco dell’artista, quando pensa che nessuno ricordi più quello che ha fatto, o ancor meglio quello che non ha fatto, gira la frittata: è dal duemilacinque che lancio l’allarme, grida, attaccando tutto e tutti. Che maestria.
Passiamo al dissesto del territorio. Parliamo degli incendi e della mancata attuazione di quello che la legge prescrive per le aree percorse dal fuoco. Da anni giace indiscussa una richiesta di autoconvocazione in consiglio comunale proprio in merito alla lotta agli incendi e agli atti da porre in essere per le aree percorse dal fuoco. Ancora una volta niente è stato fatto dall’amministrazione del fare. Le aree incendiate perdono di anno in anno alberi e macchina mediterranea, si trasformano in aree a rischio con le prime piogge. Le nostre strade limitrofe alle aree bruciate si trasformano in paludi non appena arriva un acquazzone. Ma perché non si fa niente per la mappatura delle aree percorse dal fuoco? Perché non si attiva con gli enti regionali competenti un’opera di riforestazione del suolo per contenere e prevenire il depauperamento della nostra flora e della nostra fauna? Perché non si è data piena attuazione alla regolamentazione delle Riserve Naturali Orientate per le Isole di Lipari e Vulcano?
Ancora una volta chi, previdente, lancia gli allarmi viene tacciato di non volere “lo sviluppo” delle Isole Eolie, di voler “ingabbiare” il territorio. Ma di quale sviluppo stiamo parlando? Quello a cui assistiamo ad ogni temporale: via Roma (torrente Ponte),via Valle (Torrente Santa Lucia), via Boccetta, via torrente aurora, via calandra a Canneto. È questo lo sviluppo che vogliamo?
Anche su questo argomento, statene certi, nei prossimi giorni assisteremo al “giramento della frittata”, qualcuno si trasformerà nel paladino dello sviluppo eco-sostenibile.
Passiamo al dissesto delle coste. L’eco-sistema marino delle Isole è particolarmente delicato. Abbiamo visto nel tempo come un pontile, un pennello portuale, collocato più o meno a caso, finisce con il compromettere spiagge e coste. Gli esempi: basta andare a guardare il pontile di Porticello o in pontile della Protezione civile a Vulcano Ponente, o il relitto del pontile di Ficogrande a Stromboli, o ancora meglio il Pontile di Canneto e le due spiagge che si sono create nel tempo. Insabbiamenti o depauperamenti, disastri che negli anni successivi hanno richiesto milioni su milioni, per difendere gli abitati. Anche qui, come possiamo bene vedere, il voler a tutto i costi realizzare opere senza i necessari studi, senza i necessari piani regolatori, rischia di compromettere in maniera irreversibile il territorio. Naturalmente gli errori del passato vanno rimediati, gli abitati di Acquacalda, Canneto, Portinente, Vulcano e delle altre isole sono da farsi, anche con una certa urgenza perché oltre le case coinvolgono le vite umane, ma la lezione per il futuro?
Vogliamo veramente questi mega-porti che rischiano di distruggere irrimediabilmente il nostro eco-sistema costiero?
Diffido degli esperti, soprattutto di quelli che sono originari o vivono a Messina, hanno distrutto la loro città, rendendola una delle più invivibili della nazionale e mi chiedo che cosa hanno da insegnare a noi eoliani, soprattutto sui porti?
Ma anche qui, statene certi, si girerà la frittata.
Passiamo al dissesto delle colline o meglio degli alti versanti delle isole. Vi siete chiesti mai perché si verificare i fenomeni che possiamo vedere quando piove a Vulcano, sull’area adiacente al Gran Cratere, o a Canneto con il torrente Calandra?
La natura, nel tempo, ha realizzato delle conformazioni naturali all’interno delle nostre isole, conformazioni naturali che hanno regolato il deflusso delle acque ed il regime dei venti. Ma di questo non si deve tener conto in nome dello sviluppo. Allora che si fa? semplice, dove la natura ha disposto altrimenti l’uomo deve intervenire e modificare.
Prendiamo un progetto a caso, vediamo se i lettori indovinano quale. Si abbassa colle sant’Elmo per circa cinquanta metri (e non interessa nulla se questo modificherà irrimediabilmente il regime dei venti e delle acque) si prende il terreno scavato e si procede al riempimento dei canaloni di Vallone Bianco (la natura ha scavato, in centinaia di anni, i torrente di vallone bianco che canalizzano verso Quattropani le acque degli alti versanti di Lipari) lor signori in uno/due anni pensano di riempirli, trasformando quello che è una conca naturale in una pianura piatta, liscia.
A lor signori non viene nessun dubbio che distruggendo l’intero ecosistema tra il monte Sant’Angelo e il Monte Chirica rischiano di innescare processi di distruzione del territorio? Che succederà con l’acqua che naturalmente accumulerà l’opera di cui si parla? Dove verrà canalizzata, verso Quattropani, verso Lami, verso Canneto? E che ne sarà del regime dei venti dopo aver abbassato colle Sant’Elmo? Avete indovinato di cosa parlo? Statene certi, ancora una volta, l’artista girerà la frittata, “sono contro lo sviluppo” ripeterà ancora una volta.
È proprio vero chi non conosce la storia è condannato a ripeterla.
L’equazione sviluppo=cemento non esiste più, se mai è esistita. Quello che abbiamo visto in questi giorni a Messina e nei mesi passati in altre parti d’Italia è il risultato di questa equazione. Bisogna comprendere che l’equazione corretta è: sviluppo=eco-sostenibilità, soltanto così potremo tutelare il nostro territorio, il nostro vero patrimonio mondiale, e garantirci il nostro futuro, un futuro di sviluppo nel rispetto della natura che ci circonda e di cui siamo parte.
Come scriveva il grande scienziato francese Eliseo Reclus: L’uomo è la natura che prende coscienza di se stessa.
Il dubbio... sulle cave di pomice
Abbiamo letto nei giorni scorsi che l'imprenditore pomicifero dott. Enzo D'Ambra si sarebbe offerto, nei mesi scorsi, di effettuare gratuitamente la messa in sicurezza della cava di Porticello.
Ci è sorto un dubbio. Lo lanciamo pur evidenziando che siamo profani del settore e che, di conseguenza, potremmo anche sbagliarci.
Ma la società che aveva in concessione l'area pomicifera non doveva al momento della scadenza della stessa attuare i cosidetti "profili di abbandono" e lasciare la cava "in sicurezza"?
Ovviamente non ci riferiamo all' agosto del 2007, quando il tutto venne sequestrato proprio perchè i magistrati ritennero si stesse continuando a scavare nonostante la concessione scaduta, ma a qualche tempo prima...e cioè alla scadenza della concessione..o dell'allora accordata proroga sindacale..
Ribadiamo siamo profani in materia e ci piacerebbe che, chi è più competente di noi, desse una risposta al quesito. Anche perchè se il nostro dubbio fosse fondato non dovremmo stare a parlare di "messa in sicurezza a titolo gratuito" ma di "messa in sicurezza" non effettuata!
Ci è sorto un dubbio. Lo lanciamo pur evidenziando che siamo profani del settore e che, di conseguenza, potremmo anche sbagliarci.
Ma la società che aveva in concessione l'area pomicifera non doveva al momento della scadenza della stessa attuare i cosidetti "profili di abbandono" e lasciare la cava "in sicurezza"?
Ovviamente non ci riferiamo all' agosto del 2007, quando il tutto venne sequestrato proprio perchè i magistrati ritennero si stesse continuando a scavare nonostante la concessione scaduta, ma a qualche tempo prima...e cioè alla scadenza della concessione..o dell'allora accordata proroga sindacale..
Ribadiamo siamo profani in materia e ci piacerebbe che, chi è più competente di noi, desse una risposta al quesito. Anche perchè se il nostro dubbio fosse fondato non dovremmo stare a parlare di "messa in sicurezza a titolo gratuito" ma di "messa in sicurezza" non effettuata!
MESSINA: PRESTIGIACOMO, RISORSE ANTI-DISSESTO IN FINANZIARIA
(ansa ambiente) Contro il dissesto idrogeologico ''occorre un serio programma di risorse ordinarie in Finanziaria a partire da quest'anno'' per un ''programma pluriennale'' che si faccia subito carico ''delle situazione a piu' alto rischio''. ''Ho presentato queste richieste al Governo e credo che il Governo rispondera' in maniera adeguata'. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, rispondendo durante un Question Time alla Camera sull'emergenza Messina e dissesto idrogeologico. Il ministro ha sottolineato come sulla questione dissesto ''c'e' stata una sottovalutazione storica'' e una ''cronica disattenzione'' rispetto alla quale ''occorre un intervento serio''. In particolare il capitolo fondi. In dieci anni 250 milioni di euro sono stati investiti sulla difesa del suolo ma, ha sottolineato Prestigiacomo ''per far fronte alle catastrofi naturali sono stati spesi 2,5 miliardi l'anno''. Da qui la necessita' di "investire in prevenzione'' ma anche vigilare perche' le risorse vengano spese per questa finalita'.
LIPARI: LEGALITA’ E SVILUPPO di Aldo Natoli
(Aldo Natoli)Sono molte le segnalazioni che giungono dai cittadini ai vari Notiziari che evidenziano lo stato di abbandono in cui versano le nostre isole ed il crescente degrado culturale e sociale.
Oggi il Paese vive senza regole e quelle poche che esistono non vengono rispettate, o peggio ancora, non vengono fatte rispettare. E’ vietata la collocazione di infissi in alluminio, ed ecco che il nostro centro storico si sta riempiendo di questo tipo di strutture. I portatori di handicap hanno diritto ad avere un passaggio riservato sui marciapiedi, e subito si collocano i lampioni che ne impediscono il passaggio, e così via. Naturalmente queste sono piccolezze dinanzi a situazioni molto più vistose che si riscontrano nella gestione del Suolo Pubblico, dell’Urbanistica, dei LL.PP. e dei servizi vari.
Oggi siamo giunti al punto che se ad un cittadino viene negato il rilascio legittimo di un documento, e questi ricorre a quanti si presume abbiano il dovere di dare “certezza di diritto” e garantire la legalità nell’Ente, s’imbatte in tanti “Ponzio Pilato”. S’impone una riflessione generale, dalle Istituzioni ai cittadini, perché tutti ci siamo abituati a “tirare la coperta”. A mio parere bisogna ridisegnare un nuovo modello di vita sociale, culturale e di sviluppo economico. Bisogna dettare delle regole ben precise che tutti dobbiamo rispettare. L’identikit di un Amministratore non deve essere dato dall’orticello di voti che gestisce lui o chi lo rappresenta, ma bensì dalle sue competenze specifiche nel settore che gli viene assegnato. L’improvvisazione non ripaga e non giova a nessuno. Bisogna premiare la meritocrazia e la professionalità. Oggi possiamo contare su dei giovani meravigliosi preparati ed istruiti che hanno bisogno soltanto di acquisire delle esperienze. Dobbiamo essere in grado di valutarli, di affiancarli, per preparare la futura classe politica. I posti di lavoro debbono essere occupati dai più meritevoli. Bisogna smetterla di far entrare dalla porta chi esce dalla finestra, con incarichi particolari o con l’assunzione di figli e nipoti. Poi, poca importa se negli uffici turistici si collocano persone che non conoscono lingue straniere. E’ impensabile che alle soglie del 2010 si debbano dare delle informazioni turistiche con il “linguaggio dei segni”. Nel nostro Comune da anni, tra bandi e controbandi, ruotano sempre le stesse persone. Viene spontaneo damandarsi se gli altri giovani sono tutti deficienti. E’ quindi l’ora di svegliarsi.
Ricordo che il Cardinale Pappalardo in una delle tante omelie contro la mafia ebbe a dire: Palermo alzati! Ben lungi da me considerarmi un personaggio di tanta autorevolezza. Ma come vecchio amministratore del nostro Comune mi permetto appropriarmi di questo monito, e dico: Lipari alzati! Le insidie, che il dottore Michele Giacomantonio ha evidenziato la sera dell’otto agosto al Centro Studi nel suo intervento, che mi permetto giudicare coraggioso, se già non albergano nei meandri del Palazzo sono sicuramente dietro l’angolo. Tocca a noi, Istituzioni e cittadini, vigilare affinché ciò non avvenga prendendo delle decisioni non a parole ma con fatti concreti, sul quello che deve essere il nostro futuro e quello dei nostri giovani, tenendo ben presente che la politica del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto non è più percorribile, e che con i tempi che corrono risalire dal fondo, in cui stiamo precipitando, sarà sempre più difficile.
Oggi il Paese vive senza regole e quelle poche che esistono non vengono rispettate, o peggio ancora, non vengono fatte rispettare. E’ vietata la collocazione di infissi in alluminio, ed ecco che il nostro centro storico si sta riempiendo di questo tipo di strutture. I portatori di handicap hanno diritto ad avere un passaggio riservato sui marciapiedi, e subito si collocano i lampioni che ne impediscono il passaggio, e così via. Naturalmente queste sono piccolezze dinanzi a situazioni molto più vistose che si riscontrano nella gestione del Suolo Pubblico, dell’Urbanistica, dei LL.PP. e dei servizi vari.
Oggi siamo giunti al punto che se ad un cittadino viene negato il rilascio legittimo di un documento, e questi ricorre a quanti si presume abbiano il dovere di dare “certezza di diritto” e garantire la legalità nell’Ente, s’imbatte in tanti “Ponzio Pilato”. S’impone una riflessione generale, dalle Istituzioni ai cittadini, perché tutti ci siamo abituati a “tirare la coperta”. A mio parere bisogna ridisegnare un nuovo modello di vita sociale, culturale e di sviluppo economico. Bisogna dettare delle regole ben precise che tutti dobbiamo rispettare. L’identikit di un Amministratore non deve essere dato dall’orticello di voti che gestisce lui o chi lo rappresenta, ma bensì dalle sue competenze specifiche nel settore che gli viene assegnato. L’improvvisazione non ripaga e non giova a nessuno. Bisogna premiare la meritocrazia e la professionalità. Oggi possiamo contare su dei giovani meravigliosi preparati ed istruiti che hanno bisogno soltanto di acquisire delle esperienze. Dobbiamo essere in grado di valutarli, di affiancarli, per preparare la futura classe politica. I posti di lavoro debbono essere occupati dai più meritevoli. Bisogna smetterla di far entrare dalla porta chi esce dalla finestra, con incarichi particolari o con l’assunzione di figli e nipoti. Poi, poca importa se negli uffici turistici si collocano persone che non conoscono lingue straniere. E’ impensabile che alle soglie del 2010 si debbano dare delle informazioni turistiche con il “linguaggio dei segni”. Nel nostro Comune da anni, tra bandi e controbandi, ruotano sempre le stesse persone. Viene spontaneo damandarsi se gli altri giovani sono tutti deficienti. E’ quindi l’ora di svegliarsi.
Ricordo che il Cardinale Pappalardo in una delle tante omelie contro la mafia ebbe a dire: Palermo alzati! Ben lungi da me considerarmi un personaggio di tanta autorevolezza. Ma come vecchio amministratore del nostro Comune mi permetto appropriarmi di questo monito, e dico: Lipari alzati! Le insidie, che il dottore Michele Giacomantonio ha evidenziato la sera dell’otto agosto al Centro Studi nel suo intervento, che mi permetto giudicare coraggioso, se già non albergano nei meandri del Palazzo sono sicuramente dietro l’angolo. Tocca a noi, Istituzioni e cittadini, vigilare affinché ciò non avvenga prendendo delle decisioni non a parole ma con fatti concreti, sul quello che deve essere il nostro futuro e quello dei nostri giovani, tenendo ben presente che la politica del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto non è più percorribile, e che con i tempi che corrono risalire dal fondo, in cui stiamo precipitando, sarà sempre più difficile.
Brevi
Serra(Lipari) Riprendono le Celebrazioni eucaristiche- Da domenica prossima- così come ci informa il signor Mimmo Ziino- sarà di nuovo celebrata la Santa Messa nella chiesa di Maria SS.ma Assunta di Serra. L'orario della Santa Messa è alle 18.00
Lipari: E' sempre tempo di "souvenir degradanti" - Non si placa a Lipari il fenomeno del deposito indiscriminato di suppelletili varie in ogni zona, anche in quelle del centro che in teoria(ma solo in questa) dovrebbero essere più controllate. Stamani, come si evince dalla foto, proprio davanti alla scuola elementare di Lipari centro, dietro ai cassonetti dei rifiuti sono spuntate una bella rete ed un altrettanto "godibile" materasso.
Per i giovanissimi che frequentano la scuola sicuramente una "bella lezione" di educazione civica e di "corretto" smaltimento dei rifiuti.
Messina: Bertolaso, 40 mln di aiuti.- Domani sara' emanata un'ordinanza di Protezione civile che stanzia 20 milioni per le prime emergenze dopo il disastro di Messina. Altri 20 erano stati stanziati dalla Sicilia. Lo dice il capo della Protezione civile Bertolaso, secondo cui il bilancio e' fermo a 25 vittime accertate e 10 dispersi, ma potrebbero esserci tra i morti immigrati non segnalati. Intanto la foce del Nisi e' stata individuata come deposito temporaneo dei detriti provenienti dagli scavi dei soccorritori
MESSINA: 90 COMUNI DELLA PROVINCIA SU 108 AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO- Novanta comuni della provincia di Messina su 108 sono a elevato rischio idrogeologico. Il dato emerge da uno studio sul territorio siciliano del servizio difesa del suolo della Regione che ha preparato i piani di assestamento idrogeologico della Sicilia (Pai). La provincia di Messina e' quella che piu' delle altre richiederebbe massicci interventi di messa in sicurezza ma le risorse finora impegnate non sono sufficienti.
Lipari: E' sempre tempo di "souvenir degradanti" - Non si placa a Lipari il fenomeno del deposito indiscriminato di suppelletili varie in ogni zona, anche in quelle del centro che in teoria(ma solo in questa) dovrebbero essere più controllate. Stamani, come si evince dalla foto, proprio davanti alla scuola elementare di Lipari centro, dietro ai cassonetti dei rifiuti sono spuntate una bella rete ed un altrettanto "godibile" materasso.
Per i giovanissimi che frequentano la scuola sicuramente una "bella lezione" di educazione civica e di "corretto" smaltimento dei rifiuti.
Messina: Bertolaso, 40 mln di aiuti.- Domani sara' emanata un'ordinanza di Protezione civile che stanzia 20 milioni per le prime emergenze dopo il disastro di Messina. Altri 20 erano stati stanziati dalla Sicilia. Lo dice il capo della Protezione civile Bertolaso, secondo cui il bilancio e' fermo a 25 vittime accertate e 10 dispersi, ma potrebbero esserci tra i morti immigrati non segnalati. Intanto la foce del Nisi e' stata individuata come deposito temporaneo dei detriti provenienti dagli scavi dei soccorritori
MESSINA: 90 COMUNI DELLA PROVINCIA SU 108 AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO- Novanta comuni della provincia di Messina su 108 sono a elevato rischio idrogeologico. Il dato emerge da uno studio sul territorio siciliano del servizio difesa del suolo della Regione che ha preparato i piani di assestamento idrogeologico della Sicilia (Pai). La provincia di Messina e' quella che piu' delle altre richiederebbe massicci interventi di messa in sicurezza ma le risorse finora impegnate non sono sufficienti.
Lipari: L'intervento a Porticello nella cava (Dalla Gazzetta del sud di oggi)
Lipari Provvedimento del sostituto Massara dopo la caduta di massi e detriti sulla strada
Dissequestrata la cava
Salvatore Sarpi- Lipari
La questione dei detriti di pomice finiti sulla Provinciale e probabile causa di ben più consistenti danni trova un significativom seppur temporaneo sbocco,
La Procura della Repubblica di Barcellona ha infatti concesso il via libera per un momentaneo dissequestro dell'area pomicifera di Porticello. Un dissequestro finalizzato all'ormai indispensabile intervento di prevenzione del rischio idro-geologico legato alla cava ex Pumex. Cava dalla quale, sempre più spesso, in occasioni di precipitazioni intense si distaccano consistenti quantitativi di pomice e massi che finiscono nella limitrofa sede stradale mettendo in pericolo la pubblica incolumità e che rischiano, in caso di eventi meteo più consistenti, di generare situazioni a forte rischio per gli abitati di Porticello-Acquacalda.
L'ok è arrivato ieri mattino da parte del dottor Francesco Massara che ha autorizzato il comune di Lipari e la Provincia regionale di Messina ad intervenire, per quanto di loro competenza, al fine di creare le necessarie condizioni di sicurezza.
Ad operare sarà la ditta liparese di Franco Pittari e figlio. I sigilli ad uno dei cancelli della cava sono stati rimossi ieri pomeriggio ad opera di un carabiniere della stazione di Lipari e subito dopo si è proceduto a prendere possesso dell'area e ad effettuare i primi necessari lavori di bonifica. L'intervento non è sicuramente dei più facili e richiederà solo per l'area di cava dai quattro ai cinque giorni di lavoro.
Da quanto trapela, dopo il sopralluogo effettuato dalla ditta incaricata, dal geologo e dirigente del IV settore Domenico Russo, dal geometra Vito Torre della Provincia e da Carmelo Maieli, responsabile del distaccamento forestale delle Eolie, a circa mezza costa di quella che era l'area di cava, una frana di enormi proporzioni ha creato un ammasso di un notevole quantitativo di pomice e pietre che ha di fatto bloccato quello che era il canale di deflusso delle acque incanalandole, in modo forzoso, verso l'area oggetto adesso di continui sversamenti sulla sede stradale.
In quella zona, tra l'altro, si è creato una specie di invaso che, in caso di ulteriori piogge, potrebbe scatenare una vera e propria catastrofe.
Subito dopo questo intervento, che la ditta Pittari effettuerà per conto del comune i lavori si sposteranno sulla strada provinciale, in atto chiusa al traffico con apposita ordinanza, dove dovrà essere ricostruito il muro delimitatorio spazzato via nei giorni scorsi ed "alleggerita" la parte del costone pomicifero che grava sulla stessa.
Si parla della rimozione di diverse tonnellate di materiale. Questi ultimi due interventi saranno effettuati a spese della Provincia. Si tratta è bene dirlo di un necessario intervento tampone che non può comunque prescindere dalla totale messa in sicurezza dell'area di cava, letteralmente abbandonata dal 31 agosto del 2007 giorno in cui la Procura dispose il sequestro, per reati di natura ambientale, non solo di quell'area ma anche dello stabilimento Pumex e della zona di Punta Castagna. Questione, com'è noto, sollevata dopo i sopralluoghi degli esperti dell'Unesco che ha riconosciuto le Eolie patrimonio dell'umanità.
Dissequestrata la cava
Salvatore Sarpi- Lipari
La questione dei detriti di pomice finiti sulla Provinciale e probabile causa di ben più consistenti danni trova un significativom seppur temporaneo sbocco,
La Procura della Repubblica di Barcellona ha infatti concesso il via libera per un momentaneo dissequestro dell'area pomicifera di Porticello. Un dissequestro finalizzato all'ormai indispensabile intervento di prevenzione del rischio idro-geologico legato alla cava ex Pumex. Cava dalla quale, sempre più spesso, in occasioni di precipitazioni intense si distaccano consistenti quantitativi di pomice e massi che finiscono nella limitrofa sede stradale mettendo in pericolo la pubblica incolumità e che rischiano, in caso di eventi meteo più consistenti, di generare situazioni a forte rischio per gli abitati di Porticello-Acquacalda.
L'ok è arrivato ieri mattino da parte del dottor Francesco Massara che ha autorizzato il comune di Lipari e la Provincia regionale di Messina ad intervenire, per quanto di loro competenza, al fine di creare le necessarie condizioni di sicurezza.
Ad operare sarà la ditta liparese di Franco Pittari e figlio. I sigilli ad uno dei cancelli della cava sono stati rimossi ieri pomeriggio ad opera di un carabiniere della stazione di Lipari e subito dopo si è proceduto a prendere possesso dell'area e ad effettuare i primi necessari lavori di bonifica. L'intervento non è sicuramente dei più facili e richiederà solo per l'area di cava dai quattro ai cinque giorni di lavoro.
Da quanto trapela, dopo il sopralluogo effettuato dalla ditta incaricata, dal geologo e dirigente del IV settore Domenico Russo, dal geometra Vito Torre della Provincia e da Carmelo Maieli, responsabile del distaccamento forestale delle Eolie, a circa mezza costa di quella che era l'area di cava, una frana di enormi proporzioni ha creato un ammasso di un notevole quantitativo di pomice e pietre che ha di fatto bloccato quello che era il canale di deflusso delle acque incanalandole, in modo forzoso, verso l'area oggetto adesso di continui sversamenti sulla sede stradale.
In quella zona, tra l'altro, si è creato una specie di invaso che, in caso di ulteriori piogge, potrebbe scatenare una vera e propria catastrofe.
Subito dopo questo intervento, che la ditta Pittari effettuerà per conto del comune i lavori si sposteranno sulla strada provinciale, in atto chiusa al traffico con apposita ordinanza, dove dovrà essere ricostruito il muro delimitatorio spazzato via nei giorni scorsi ed "alleggerita" la parte del costone pomicifero che grava sulla stessa.
Si parla della rimozione di diverse tonnellate di materiale. Questi ultimi due interventi saranno effettuati a spese della Provincia. Si tratta è bene dirlo di un necessario intervento tampone che non può comunque prescindere dalla totale messa in sicurezza dell'area di cava, letteralmente abbandonata dal 31 agosto del 2007 giorno in cui la Procura dispose il sequestro, per reati di natura ambientale, non solo di quell'area ma anche dello stabilimento Pumex e della zona di Punta Castagna. Questione, com'è noto, sollevata dopo i sopralluoghi degli esperti dell'Unesco che ha riconosciuto le Eolie patrimonio dell'umanità.
Lipari: A Porticello strada provinciale quasi "in sospeso" sulle voragini
Prosegue anche stamattina l'intervento della ditta Pittari e figlio di Lipari nella cava di Porticello per ricreare le condizioni ideali per eliminare il rischio idro-geologico venutosi a creare a mezza costa per via di una frana.
Intanto si aggrava sempre più la situazione sull'arteria stradale che si sviluppa prima dell'area di cava.
Le voragini, venutesi a creare(lato mare) proprio in prossimità dei due ponti e da noi evidenziate oltre un anno fa, si sono ulteriormente "dilatate".
Come visibile dalle tre foto scattate ieri tra la voragine e il muro su cui poggia la strada non ci sono più di cinquanta centimetri. Inutile dire che il rischio è elevato e che interventi non sono più procrastinabili.
Intanto si aggrava sempre più la situazione sull'arteria stradale che si sviluppa prima dell'area di cava.
Le voragini, venutesi a creare(lato mare) proprio in prossimità dei due ponti e da noi evidenziate oltre un anno fa, si sono ulteriormente "dilatate".
Come visibile dalle tre foto scattate ieri tra la voragine e il muro su cui poggia la strada non ci sono più di cinquanta centimetri. Inutile dire che il rischio è elevato e che interventi non sono più procrastinabili.
Lipari: Una strada per l'«uomo della luce». (Dalla Gazzetta del sud di oggi)
Collocata la targa in ricordo di Zagami Nonostante i vandali
(s.s.) Ha dato la luce a Lipari e da ieri una strada dell'isola, la bretella che collega Marina Lunga alla Falcone Borsellino, porta il suo nome. Si tratta del commendator Bartolo Zagami, nativo di Alicudi e fondatore della Sel, la società elettrica liparese, che a partire dal 1926 eroga la luce nella maggiore isola delle Eolie. L'iniziativa, portata avanti dalla giunta Bruno, in collaborazione con il Rotary club delle Eolie, si è sviluppata lungo due momenti: uno religioso e uno civile. La celebrazione liturgica-commemorativa, tenuasi nella chiesa di Porto Salvo, è stata presieduta da Mons. Gaetano Sardella e vi hanno preso parte il figlio Bartolino Zagami, familiari, parenti, amici, le autorità politiche (sindaco Bruno in testa), civili e militari. Tutti hanno poi raggiunto l'area dove è stata posizionata la targa.
«L'amministrazione, aderendo anche alla proposta del Rotary – si legge nella motivazione – ha inteso attribuire il giusto riconoscimento al commendator Zagami evidenziando il grande spessore umano e professionale dell'illustre personaggio, connotato di particolari doti umane e meriti che, nel lungo esercizio della sua attività di industriale, ne hanno contraddistinto il proficuo operato sul piano sociale e civile». Una intitolazione che ha rischiato di saltare per l'azione di vandali che, nottempo, hanno danneggiato, presumibilmente a martellate, la targa indicante la nuova denominazione della strada. Il vergognoso episodio si è sicuramente verificato dopo le 2 di ieri. Infatti, sino a quell'ora, è rimasto aperto il bar limitrofo. Ad accorgersi dell'accaduto gli operai del comune e gli uomini della polizia municipale giunti in zona per definire gli ultimi dettagli. C'è voluto tutto l'impegno e la pazienza certosina degli operai comunali Acquaro, Favata e Lo Schiavo per fare in modo che la cerimonia non saltasse. Dopo aver provveduto a recuperare i vari pezzi (la targa era frantumata in più parti), si sono dedicati ad una operazione di assemblaggio perfettamente riuscita (in pochi si sono accorti del danno che era stato causato) e conclusa giusto in tempo. Il comune e il Rotary hanno fatto sapere che hanno già ordinato una nuova targa.
(s.s.) Ha dato la luce a Lipari e da ieri una strada dell'isola, la bretella che collega Marina Lunga alla Falcone Borsellino, porta il suo nome. Si tratta del commendator Bartolo Zagami, nativo di Alicudi e fondatore della Sel, la società elettrica liparese, che a partire dal 1926 eroga la luce nella maggiore isola delle Eolie. L'iniziativa, portata avanti dalla giunta Bruno, in collaborazione con il Rotary club delle Eolie, si è sviluppata lungo due momenti: uno religioso e uno civile. La celebrazione liturgica-commemorativa, tenuasi nella chiesa di Porto Salvo, è stata presieduta da Mons. Gaetano Sardella e vi hanno preso parte il figlio Bartolino Zagami, familiari, parenti, amici, le autorità politiche (sindaco Bruno in testa), civili e militari. Tutti hanno poi raggiunto l'area dove è stata posizionata la targa.
«L'amministrazione, aderendo anche alla proposta del Rotary – si legge nella motivazione – ha inteso attribuire il giusto riconoscimento al commendator Zagami evidenziando il grande spessore umano e professionale dell'illustre personaggio, connotato di particolari doti umane e meriti che, nel lungo esercizio della sua attività di industriale, ne hanno contraddistinto il proficuo operato sul piano sociale e civile». Una intitolazione che ha rischiato di saltare per l'azione di vandali che, nottempo, hanno danneggiato, presumibilmente a martellate, la targa indicante la nuova denominazione della strada. Il vergognoso episodio si è sicuramente verificato dopo le 2 di ieri. Infatti, sino a quell'ora, è rimasto aperto il bar limitrofo. Ad accorgersi dell'accaduto gli operai del comune e gli uomini della polizia municipale giunti in zona per definire gli ultimi dettagli. C'è voluto tutto l'impegno e la pazienza certosina degli operai comunali Acquaro, Favata e Lo Schiavo per fare in modo che la cerimonia non saltasse. Dopo aver provveduto a recuperare i vari pezzi (la targa era frantumata in più parti), si sono dedicati ad una operazione di assemblaggio perfettamente riuscita (in pochi si sono accorti del danno che era stato causato) e conclusa giusto in tempo. Il comune e il Rotary hanno fatto sapere che hanno già ordinato una nuova targa.
Lipari: Graduatoria per n°3 istruttori geometra con incarico trimestrale
La commissione giudicatrice ha reso noto la graduatoria per il bando proposto dal comune per l'assunzione a tempo determinato di n.3 "Istruttore tecnico geometra" per la durata di mesi 3(tre).
GRADUATORIA
l Geom. Naso Salvatore punti 24;
2 Geom. Mollica Luciano punti 22;
3 Ceom. La Greca Domenica punti 20;
4 Geom. Carbonaro Concetto punti -18;
5 Geom. Merlino Fausto punti 16.
Candidati non inclusi in graduatoria, perché carenti dei requisiti richiesti dall'avviso di selezione.
Ing. Cortese Massimiliano, Arch. Natoli Giuseppe.
GRADUATORIA
l Geom. Naso Salvatore punti 24;
2 Geom. Mollica Luciano punti 22;
3 Ceom. La Greca Domenica punti 20;
4 Geom. Carbonaro Concetto punti -18;
5 Geom. Merlino Fausto punti 16.
Candidati non inclusi in graduatoria, perché carenti dei requisiti richiesti dall'avviso di selezione.
Ing. Cortese Massimiliano, Arch. Natoli Giuseppe.
A Quattropani (Lipari) incendio doloso distrugge tettoia. Provvidenziale intervento di un vigile del fuoco fuori servizio e di due cittadini
Un incendio di probabile natura dolosa ha interessato ieri sera intorno alle 21 e 30 la struttura di proprietà di Petrino Beninati, posta lungo la strada provinciale che da Quattropani porta verso Acquacalda.
La struttura, che oltre a rivendere ai turisti alcuni dei prodotti tipici locali è anche un punto di degustazione, ubicato in un belvedere che si affaccia sullo stupendo scenario dell'isola di Salina, ha subito danni per almeno un paio di migliaia di euro.
Le fiamme hanno interessato tutta la tettoia lunga circa una decina di metri, sedie e tavoli.
I danni sono stati comunque limitati dal provvidenziale intervento di un vigile del fuoco, libero dal servizio, che stava facendo rientro a casa e dai signori Onofrio Favaloro e Mario Casamento(anch'essi in transito) che si sono prodigati con ogni mezzo a disposizione per spegnere le fiamme.
Contestualmente il vigile del fuoco ha allertato la sala operativa che ha inviato in zona i colleghi del distaccamento di Lipari che hanno portato a compimento l'intervento.
La struttura, che oltre a rivendere ai turisti alcuni dei prodotti tipici locali è anche un punto di degustazione, ubicato in un belvedere che si affaccia sullo stupendo scenario dell'isola di Salina, ha subito danni per almeno un paio di migliaia di euro.
Le fiamme hanno interessato tutta la tettoia lunga circa una decina di metri, sedie e tavoli.
I danni sono stati comunque limitati dal provvidenziale intervento di un vigile del fuoco, libero dal servizio, che stava facendo rientro a casa e dai signori Onofrio Favaloro e Mario Casamento(anch'essi in transito) che si sono prodigati con ogni mezzo a disposizione per spegnere le fiamme.
Contestualmente il vigile del fuoco ha allertato la sala operativa che ha inviato in zona i colleghi del distaccamento di Lipari che hanno portato a compimento l'intervento.
Nubifragio a Messina. Impegnati anche i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari
In occasione del nubrifagio che ha colpito Giampilieri, Scaletta, Altolia, ecc, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Messina ha provveduto, sin dalle prime ore, a richiamare il personale libero dal servizio. Appena sono giunte notizie sulla reale gravità della situazione e dichiarato lo stato di calamità, la Direzione Regionale ha chiesto l'intervento di personale e mezzi provenienti da altre regioni italiane. Sul posto operano circa 300 vigili del fuoco e 150 mezzi tra cui personale specializzato nelle ricerche dei dispersi sotto le macerie, i nuclei SAF (speleo-alpino-fluviali), i cinofili ed i sommozzatori. Sono giunte in poche ore a Messina le 'Colonne Mobili' provenienti dalla Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Il personale del Comando di Messina ha disposto il raddoppiamento dei normali turni di servizio. Anche il Distaccamento dei vigili del fuoco di Lipari, al pari degli altri, fornisce unità operative per le operazioni di ricerca e recupero nelle località colpite dal nubifragio.
Intanto sulle polemiche esplose a proposito delle responsabilità e degli abusi sui tragici fatti di Messina, interviene il Presidente della Regione Siciliana, on. Raffaele Lombardo.“Qualche ricostruzione di mia opinione-ha detto- sui fatti di Messina è quantomeno eccessiva e fuorviante. Sarà la magistratura, a cui il governo regionale assicura piena collaborazione, a individuare responsabilità e abusi.”
Le istituzioni regionali hanno il dovere di avviare, al di là delle polemiche e delle distinzioni partitiche, una collaborazione incondizionata che permetta di investire ogni risorsa e di impegnare ogni energia, per avviare il recupero di un equilibrio idrogeologico ampiamente compromesso, che metta a riparo le vite e i beni dei cittadini siciliani.”
Intanto sulle polemiche esplose a proposito delle responsabilità e degli abusi sui tragici fatti di Messina, interviene il Presidente della Regione Siciliana, on. Raffaele Lombardo.“Qualche ricostruzione di mia opinione-ha detto- sui fatti di Messina è quantomeno eccessiva e fuorviante. Sarà la magistratura, a cui il governo regionale assicura piena collaborazione, a individuare responsabilità e abusi.”
Le istituzioni regionali hanno il dovere di avviare, al di là delle polemiche e delle distinzioni partitiche, una collaborazione incondizionata che permetta di investire ogni risorsa e di impegnare ogni energia, per avviare il recupero di un equilibrio idrogeologico ampiamente compromesso, che metta a riparo le vite e i beni dei cittadini siciliani.”
Filicudi: Salvate tre tartarughe "caretta-caretta"
Tre stupendi esemplari di tartaruga "Caretta - Caretta", in difficoltà, sono stati recuperati nel limpido tratto di mare tra Filicudi e Alicudi ieri pomeriggio e trasferiti a Lipari. I rettili marini sono stati individuati al largo di un vero e proprio monumento naturale: il caratteristico scoglio de "la Canna". Avvistate dal giovane Antonello Berenati in barca con alcuni amici sono state caricate a bordo per le difficoltà accusate, secondo i soccorritori, nell'immersione. Le "Caretta- Caretta", sono state, quindi, precauzionalmente trasferite al porto dove sono state accudite da Francesco Scaldati e Pippo Santamaria. Sono state quindi consegnate alla Guardia Costiera che questa mattina le invierà, sempre a bordo di un altro aliscafo, a Messina (p.p.)
Lipari: Oggi conferenza del prof. Rossi su "Tempi, miti e catastrofi della natura"
COMUNICATO STAMPA
Oggi Mercoledì 07 Ottobre 2009 alle ore 18,30 presso il Centro Studi, l'eminente vulcanologo Prof. Piermaria Luigi Rossi, terrà una conferenza che ha per titolo “Tempi, miti, catastrofi della natura” con a seguito proiezioni di foto inerenti al tema.
Il Professore Rossi, cittadino onorario del Comune di Lipari, è docente di Vulcanologia all'Università di Bologna, già Direttore del Dipartimento di Scienze Mineralogiche dal 1989 al 1992, ha costituito il Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico Ambientali che attualmente dirige. E' stato coordinatore nazionale del Progetto Finalizzato Oceanografia e Fondi Marini (Risorse minerarie) del C.N.R. e coordinatore del Progetto Vulcanismo del Ministero dell'Università e della Ricerca. In tale ambito ha prodotto ricerche sul vulcanismo sottomarino contribuendo anche alla realizzazione della cartografia tematica, quale quella relativa ai fondali delle Eolie, e dal gennaio 2007 è responsabile del Progetto Cartografia geologica e geotematica dell'arcipelago siciliano. E' autore e coautore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionale ed internazionali, di saggi e di libri a carattere divulgativo su tematiche geoambientali. Ricordiamo: L'antropico e l'entropico; L'uomo tra necessità e libertà: alla ricerca del filo conduttore tra scienze ambientali e beni culturali, a cura di Enrico Acquaro (Longo, 1996); La “Guida ai vulcani e alla natura” con N. Calanchi, P. Lo Cascio, F. Lucchi e C. A. Tranne (Litografia Artistica Cartografica, 2007) e molti altri.
La conferenza svolgerà alcuni concetti geologici di variazione sull’idea di conoscenza dei fenomeni del passato: nei tempi “classici” quando era la filosofia ad interpretare il fenomeno naturale fino al periodo dei “Lumi” quando comincia a delinearsi come “scienza” la descrizione e comprensione del fenomeno “fisico” e la sua conoscenza trae significato dalla sperimentazione, sulle orme di Galileo.
"Da sempre - osserva Rossi - il fenomeno vulcanico ha attratto l'uomo, affascinandolo o terrorizzandolo, come leggende e miti ci tramandano. Nelle civiltà di cui abbiamo conoscenza, le catastrofi del passato certamente sono state collegate ad interventi divini. Attraverso i miti possiamo rivivere la conoscenza di eventi naturali del passato e di percorsi del pensiero che, come scrive Kierkegaard, non era figlio del dubbio ma della meraviglia […] In tal senso la scienza non appare distaccata dalla filosofia, non essendo il fenomeno naturale distaccato dalla sensazione emotiva. Il rapporto degli eventi geodinamici con l'interiorità dell'uomo, la sacralità attribuita alle aree vulcaniche e quindi l'interpretazione mitologica di eruzioni del passato preistorico, si esprimono nelle forme mitiche del racconto omerico di Polifemo e della lotta tra dei e giganti, la Gigantomachia, come pure nei testi di Esiodo e nel mito di Atlantide: raffigurazioni di vere e proprie dinamiche eruttive. Non era d’altra parte possibile un approccio scientifico.
Data la mia preparazione professionale è chiaro che il mio interesse per tali fenomeni è fondamentalmente legato alle grandi eruzioni del passato. Si prenderanno in esame eventi naturali (per lo più vulcanici) del passato preistorico, cercando di estrarli dai miti della cultura greca, quella di un popolo animato dalle conoscenze attraverso l’osservazione e l’immaginazione.
A tale scopo vengono riconsiderati i miti dei Ciclopi, dei Titani e di Atlantide e, al contorno, la spiritualità delle aree vulcaniche e le grandi eruzioni dell’Etna, Vesuvio, Santorini con qualche accenno ai racconti di antiche eruzioni extramediterranee”.
Paola Centurrino
Oggi Mercoledì 07 Ottobre 2009 alle ore 18,30 presso il Centro Studi, l'eminente vulcanologo Prof. Piermaria Luigi Rossi, terrà una conferenza che ha per titolo “Tempi, miti, catastrofi della natura” con a seguito proiezioni di foto inerenti al tema.
Il Professore Rossi, cittadino onorario del Comune di Lipari, è docente di Vulcanologia all'Università di Bologna, già Direttore del Dipartimento di Scienze Mineralogiche dal 1989 al 1992, ha costituito il Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico Ambientali che attualmente dirige. E' stato coordinatore nazionale del Progetto Finalizzato Oceanografia e Fondi Marini (Risorse minerarie) del C.N.R. e coordinatore del Progetto Vulcanismo del Ministero dell'Università e della Ricerca. In tale ambito ha prodotto ricerche sul vulcanismo sottomarino contribuendo anche alla realizzazione della cartografia tematica, quale quella relativa ai fondali delle Eolie, e dal gennaio 2007 è responsabile del Progetto Cartografia geologica e geotematica dell'arcipelago siciliano. E' autore e coautore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionale ed internazionali, di saggi e di libri a carattere divulgativo su tematiche geoambientali. Ricordiamo: L'antropico e l'entropico; L'uomo tra necessità e libertà: alla ricerca del filo conduttore tra scienze ambientali e beni culturali, a cura di Enrico Acquaro (Longo, 1996); La “Guida ai vulcani e alla natura” con N. Calanchi, P. Lo Cascio, F. Lucchi e C. A. Tranne (Litografia Artistica Cartografica, 2007) e molti altri.
La conferenza svolgerà alcuni concetti geologici di variazione sull’idea di conoscenza dei fenomeni del passato: nei tempi “classici” quando era la filosofia ad interpretare il fenomeno naturale fino al periodo dei “Lumi” quando comincia a delinearsi come “scienza” la descrizione e comprensione del fenomeno “fisico” e la sua conoscenza trae significato dalla sperimentazione, sulle orme di Galileo.
"Da sempre - osserva Rossi - il fenomeno vulcanico ha attratto l'uomo, affascinandolo o terrorizzandolo, come leggende e miti ci tramandano. Nelle civiltà di cui abbiamo conoscenza, le catastrofi del passato certamente sono state collegate ad interventi divini. Attraverso i miti possiamo rivivere la conoscenza di eventi naturali del passato e di percorsi del pensiero che, come scrive Kierkegaard, non era figlio del dubbio ma della meraviglia […] In tal senso la scienza non appare distaccata dalla filosofia, non essendo il fenomeno naturale distaccato dalla sensazione emotiva. Il rapporto degli eventi geodinamici con l'interiorità dell'uomo, la sacralità attribuita alle aree vulcaniche e quindi l'interpretazione mitologica di eruzioni del passato preistorico, si esprimono nelle forme mitiche del racconto omerico di Polifemo e della lotta tra dei e giganti, la Gigantomachia, come pure nei testi di Esiodo e nel mito di Atlantide: raffigurazioni di vere e proprie dinamiche eruttive. Non era d’altra parte possibile un approccio scientifico.
Data la mia preparazione professionale è chiaro che il mio interesse per tali fenomeni è fondamentalmente legato alle grandi eruzioni del passato. Si prenderanno in esame eventi naturali (per lo più vulcanici) del passato preistorico, cercando di estrarli dai miti della cultura greca, quella di un popolo animato dalle conoscenze attraverso l’osservazione e l’immaginazione.
A tale scopo vengono riconsiderati i miti dei Ciclopi, dei Titani e di Atlantide e, al contorno, la spiritualità delle aree vulcaniche e le grandi eruzioni dell’Etna, Vesuvio, Santorini con qualche accenno ai racconti di antiche eruzioni extramediterranee”.
Paola Centurrino
martedì 6 ottobre 2009
Il commendator Zagami. Un breve ricordo e una carrellata fotografica dell'odierna giornata (di Antonio Iacullo)
(Antonio Iacullo) Oggi è stata intitolata una via di Lipari ad una persona speciale: Il Comm. Bartolo Zagami, imprenditore illustre, esempio di capacità, correttezza, umanità e lungimiranza. Un eoliano di cui si può essere fieri di averlo conosciuto.
Vi proponiamo il video fotografico da noi realizzato con le foto inviateci da Antonio Iacullo
Vi proponiamo il video fotografico da noi realizzato con le foto inviateci da Antonio Iacullo
Cave ex Pumex. Video fotografico della "riapertura" e sunto dell'articolo che domani sarà pubblicato sulla Gazzetta del Sud
La Procura della Repubblica di Barcellona ha acconsentito oggi (come già da noi anticipato e documentato in esclusiva) ad un momentaneo dissequestro della cava di Porticello. Un dissequestro finalizzato all'ormai indispensabile intervento di prevenzione del rischio idro-geologico e a salvaguardia della pubblica incolumità. L'okay è arrivato stamattina da parte del dottor Francesco Massara che ha autorizzato l'ingresso in cava al di creare le necessarie condizioni di sicurezza. Ad operare sarà la ditta liparese di Franco Pittari e figlio. I sigilli ad uno dei cancelli della cava sono stati rimossi nel pomeriggio ad opera dei carabinieri della stazione di Lipari. L'intervento non è sicuramente dei più facili e richiederà solo per l'area di cava dai quattro ai cinque giorni di lavoro. Subito dopo questo primo intervento, che la ditta Pittari effettuerà per conto del comune, i lavori si sposteranno sulla strada provinciale, in atto chiusa al traffico con apposita ordinanza, dove dovrà essere ricostruito il muro delimitatorio spazzato via nei giorni scorsi ed “alleggerita” la parte del costone pomicifero che grava sulla stessa. Quello pubblicato è solo uno stralcio dell'intero articolo che sarà pubblicato domani sulla Gazzetta del Sud di Messina Il video fotografico della "riapertura":
Lipari: Cava di Porticello. La riapertura del cancello per l'effettuazione dell'intervento per la prevenzione del rischio idro-geologico
Vi proponiamo il video della riapertura "momentanea", oggi pomeriggio, ad opera della ditta Pittari, di uno dei cancelli della cava di Porticello.
A seguire un ampio servizio di cronaca, corredato da foto
A seguire un ampio servizio di cronaca, corredato da foto
Lipari: A Porticello dissequestrata momentaneamente l'ex cava della Pumex. Il dissequestro finalizzato alla mitigazione del rischio idro-geologico
Via libera della Procura della Repubblica di Barcellona ad un momentaneo dissequestro dell'area pomicifera di Porticello. Un dissequestro finalizzato all'ormai indispensabile intervento di prevenzione del rischio idro-geologico nella cava ex Pumex. Nel pomeriggio sono stati rimossi i sigilli per permettere alla ditta di Franco Pittari e figlio di effettuare l'intervento. Prima che ciò accadesse abbiamo intervistato il dottor Domenico Russo facendoci spiegare le modalità dell'intervento e più in generale cosa si sta facendo per il rischio idro-geologico nel comune di Lipari. L'INTERVISTA:
Un angelo vicentino/eoliano per i siciliani isolati
(da Il Giornale di Vicenza.it) L'aiuto, del tutto inatteso, è arrivato dal cielo. E altrimenti non poteva essere; via terra sarebbe stato impossibile, con migliaia e migliaia di metri cubi di fango a ricoprire tutto, ad annichilire ogni via di transito. Tutto cancellato, tutto distrutto. Un orizzonte inzuppato d'acqua al punto da soffocare ogni cosa, ogni cenno di vita. La natura, quando diventa matrigna per l'input dell'incoscienza umana, ha effetti devastanti. Non resta che sperare nella provvidenza, nell'intervento del cielo, appunto.
L'ANGELO VICENTINO. A Molino, uno dei comuni del Messinese più colpiti dal terrificante nubifragio che la scorsa settimana ha provocato morte e distruzione, gli abitanti non finiranno mai di ringraziare un angelo giunto all'improvviso, nel bel mezzo del nubifragio che pareva non finire mai. Un angelo dalle ali vicentine. Si chiama Lorenzo Vielmo, pilota gli elicotteri della Air Panarea. Venerdì scorso si è levato in volo per una ricognizione con a bordo un operatore di una emittente privata del messinese, tanto per verificare cosa fosse accaduto. Lorenzo è nato a Lonigo e lavora in Sicilia da una decina d'anni: si è fatto la fama di pilota tra i migliori, se non il migliore, di tutta l'isola.
«Ci siamo resi conto ben presto che l'area del cataclisma era molto più vasta di quanto si potesse supporre. Siamo arrivati prima dei soccorsi, a Molino e Atolia ancora non si vedeva nessuno...», racconta Vielmo.
SUL TETTO DI UNA SCUOLA. La gente da terra si sbracciava chiamando aiuto sotto una pioggia battente, ma posti per atterrare in sicurezza non se ne vedevano. Lorenzo Vielmo è però un pilota con una perizia ben sopra la media, e non si è scoraggiato. Nessuno gli aveva chiesto niente, il suo non era un volo di soccorso, ma non ci ha pensato due volte a mettere il suo Ecureuil a disposizione della popolazione in balia del nubifragio che lo implorava da terra.
«L'unico posto di atterraggio era il tetto di una scuola e lì mi sono diretto, ma senza appoggiarmi, avrei sfondato tutto con il peso dell'elicottero. Sono stato così in sospensione con i motori accesi e ho iniziato a caricare gente, che raggiungeva l'area di atterraggio di fortuna servendosi di una scala a pioli di legno...».
IL VIA-VAI DELLA SPERANZA. È iniziato così il via-vai della speranza: decolli e atterraggi continui, manovre rese difficoltose da una condizione metereologica che si è mantenuta proibitiva per tutta la giornata di venerdì.
«Caricavo gente e la trasportavo in un campo allestito dalla protezione civile a Santa Margherita, vicino a Messina. Trasportavo a valle anziani e bambini e risalivo con viveri e acqua. La gente non finiva mai di ringraziarmi, mentre tra le lacrime abbandonavano le case travolte dal fango...», ricorda Lorenzo Vielmo, che ha fatto salire nel suo elicottero non meno di 150 persone in un solo giorno.
«Poi sono stato contattato dalla protezione civile e ho continuato a traghettare persone dalle zone colpite fino a Messina anche durante tutta la giornata di sabato...».
«PEGGIO DI STROMBOLI». L'elicotterista vicentino non è nuovo a imprese estreme alla guida del velivolo. Nel 2002 è stato il primo a raggiungere l'isola di Stromboli per portare soccorso agli abitanti dopo la terrificante eruzione del vulcano, volando con il solo ausilio di un faro dentro una enorme nube di fumo nero.
«Ma una cosa del genere come quella accaduta a Messina, non l'avevo mai vista. È stato un evento davvero eccezionale; al di là delle responsabilità umane, una pioggia del genere resterà alla storia...». Un diluvio che comunque non ha bloccato a terra Vielmo e il suo elicottero. Ha trascorso l'estate trasportando "Vip" di tutto il mondo nell'esclusivo paradiso naturale che è l'isola di Panarea. Tutti infatti, vogliono solo lui, magnati russi o americani, stelle del cinema o della televisione provenienti a Panarea come ogni anno dal tutto il mondo, per la sua professionalità e la sua assoluta discrezione. Il medesimo impegno che lui ha messo a disposizione della popolazione colpita dal terribile nubifragio di venerdì scorso. «C'era gente che volava in elicottero per la prima volta; i bambini soprattutto, erano eccitatissimi. È stata una gioia regalare a chi aveva perso tutto, almeno un quarto d'ora di spensieratezza...». Proprio come un angelo venuto dal cielo.
Claudio Tessarolo
L'ANGELO VICENTINO. A Molino, uno dei comuni del Messinese più colpiti dal terrificante nubifragio che la scorsa settimana ha provocato morte e distruzione, gli abitanti non finiranno mai di ringraziare un angelo giunto all'improvviso, nel bel mezzo del nubifragio che pareva non finire mai. Un angelo dalle ali vicentine. Si chiama Lorenzo Vielmo, pilota gli elicotteri della Air Panarea. Venerdì scorso si è levato in volo per una ricognizione con a bordo un operatore di una emittente privata del messinese, tanto per verificare cosa fosse accaduto. Lorenzo è nato a Lonigo e lavora in Sicilia da una decina d'anni: si è fatto la fama di pilota tra i migliori, se non il migliore, di tutta l'isola.
«Ci siamo resi conto ben presto che l'area del cataclisma era molto più vasta di quanto si potesse supporre. Siamo arrivati prima dei soccorsi, a Molino e Atolia ancora non si vedeva nessuno...», racconta Vielmo.
SUL TETTO DI UNA SCUOLA. La gente da terra si sbracciava chiamando aiuto sotto una pioggia battente, ma posti per atterrare in sicurezza non se ne vedevano. Lorenzo Vielmo è però un pilota con una perizia ben sopra la media, e non si è scoraggiato. Nessuno gli aveva chiesto niente, il suo non era un volo di soccorso, ma non ci ha pensato due volte a mettere il suo Ecureuil a disposizione della popolazione in balia del nubifragio che lo implorava da terra.
«L'unico posto di atterraggio era il tetto di una scuola e lì mi sono diretto, ma senza appoggiarmi, avrei sfondato tutto con il peso dell'elicottero. Sono stato così in sospensione con i motori accesi e ho iniziato a caricare gente, che raggiungeva l'area di atterraggio di fortuna servendosi di una scala a pioli di legno...».
IL VIA-VAI DELLA SPERANZA. È iniziato così il via-vai della speranza: decolli e atterraggi continui, manovre rese difficoltose da una condizione metereologica che si è mantenuta proibitiva per tutta la giornata di venerdì.
«Caricavo gente e la trasportavo in un campo allestito dalla protezione civile a Santa Margherita, vicino a Messina. Trasportavo a valle anziani e bambini e risalivo con viveri e acqua. La gente non finiva mai di ringraziarmi, mentre tra le lacrime abbandonavano le case travolte dal fango...», ricorda Lorenzo Vielmo, che ha fatto salire nel suo elicottero non meno di 150 persone in un solo giorno.
«Poi sono stato contattato dalla protezione civile e ho continuato a traghettare persone dalle zone colpite fino a Messina anche durante tutta la giornata di sabato...».
«PEGGIO DI STROMBOLI». L'elicotterista vicentino non è nuovo a imprese estreme alla guida del velivolo. Nel 2002 è stato il primo a raggiungere l'isola di Stromboli per portare soccorso agli abitanti dopo la terrificante eruzione del vulcano, volando con il solo ausilio di un faro dentro una enorme nube di fumo nero.
«Ma una cosa del genere come quella accaduta a Messina, non l'avevo mai vista. È stato un evento davvero eccezionale; al di là delle responsabilità umane, una pioggia del genere resterà alla storia...». Un diluvio che comunque non ha bloccato a terra Vielmo e il suo elicottero. Ha trascorso l'estate trasportando "Vip" di tutto il mondo nell'esclusivo paradiso naturale che è l'isola di Panarea. Tutti infatti, vogliono solo lui, magnati russi o americani, stelle del cinema o della televisione provenienti a Panarea come ogni anno dal tutto il mondo, per la sua professionalità e la sua assoluta discrezione. Il medesimo impegno che lui ha messo a disposizione della popolazione colpita dal terribile nubifragio di venerdì scorso. «C'era gente che volava in elicottero per la prima volta; i bambini soprattutto, erano eccitatissimi. È stata una gioia regalare a chi aveva perso tutto, almeno un quarto d'ora di spensieratezza...». Proprio come un angelo venuto dal cielo.
Claudio Tessarolo
Lipari: L'intervista al dottor Bartolino Zagami
Per chiudere il giusto e meritato spazio da noi riservato all'iniziativa del comune di Lipari e del Rotary club Lipari-Arcipelago eoliano, che hanno intitolato una via dell'isola al commendator Bartolo Zagami, vi proponiamo l'intervista con il dottor Bartolino Zagami, figlio del pionere dell'elettricità a Lipari. L'Intervista:
Lipari: L' intervista al sindaco Bruno
Un fax avente per oggetto: "intitolazione strada comunale al nome del Comm. Bartolo Zagami" è stato inviato da Christian Del Bono a nome della Federalberghi delle Eolie al dottor Bartolino Zagami e alla sua famiglia. IL TESTO:
Carissimo Bartolino,
ho il piacere di comunicarTi gli auguri e le felicitazioni della Federalberghi Isole Eolie per l´intitolazione della strada comunale alla memoria del Commendator Bartolo Zagami.
Vi proponiamo adesso l'interviste da noi realizzata con il sindaco di Lipari, Mariano Bruno subito dopo che è stato tolto il drappo sulla targa e sancita l'intitolazione della strada al "pionere della luce" commendator Bartolo Zagami. L'INTERVISTA:
Carissimo Bartolino,
ho il piacere di comunicarTi gli auguri e le felicitazioni della Federalberghi Isole Eolie per l´intitolazione della strada comunale alla memoria del Commendator Bartolo Zagami.
Vi proponiamo adesso l'interviste da noi realizzata con il sindaco di Lipari, Mariano Bruno subito dopo che è stato tolto il drappo sulla targa e sancita l'intitolazione della strada al "pionere della luce" commendator Bartolo Zagami. L'INTERVISTA:
Lipari: Intitolata una via al commendator Zagami. Diede la luce all'isola
Da oggi una strada di Lipari, la bretella che collega Marina Lunga alla Falcone Borsellino, è intitolata al commendator Bartolo Zagami, nativo di Alicudi e fondatore della Sel, la società elettrica liparese, che a partire dal 1926 eroga la luce nella maggiore isola delle Eolie. L'iniziativa, portata avanti dalla giunta Bruno, in collaborazione con il Rotary club delle Eolie, si è sviluppata lungo due momenti: uno religioso e uno civile. La celebrazione liturgica-commemorativa, tenuasi nella chiesa di Porto Salvo, è stata presieduta da Mons. Gaetano Sardella e vi hanno preso parte il figlio Bartolino Zagami, familiari, parenti, amici, le autorità politiche (sindaco Bruno in testa) civili e militari.
Tutti hanno poi raggiunto in corteo l'area dove è stata posizionata la targa.
L’Amministrazione, aderendo anche alla proposta del Consiglio Direttivo del Rotary Club di Lipari - Arcipelago Eoliano, ha inteso attribuire il giusto riconoscimento al commendator Zagami evidenziando il "grande spessore umano e professionale dell’illustre personaggio, connotato di particolari doti umane e meriti che, nel lungo esercizio della sua attività di industriale, ne hanno contraddistinto il proficuo operato sul piano sociale e civile".
Vi proponiamo il video del corteo che raggiunge la via Bartolo Zagami:
Tutti hanno poi raggiunto in corteo l'area dove è stata posizionata la targa.
L’Amministrazione, aderendo anche alla proposta del Consiglio Direttivo del Rotary Club di Lipari - Arcipelago Eoliano, ha inteso attribuire il giusto riconoscimento al commendator Zagami evidenziando il "grande spessore umano e professionale dell’illustre personaggio, connotato di particolari doti umane e meriti che, nel lungo esercizio della sua attività di industriale, ne hanno contraddistinto il proficuo operato sul piano sociale e civile".
Vi proponiamo il video del corteo che raggiunge la via Bartolo Zagami:
Lipari, che squallore! Presa a martellate la targa apposta sulla strada intitolata al commendator Zagami
Si è da poco conclusa la cerimonia dell'intitolazione (a breve vi proporremo foto ed interviste) della bretella che collega la Francesco Crispi e la via Falcone-Borsellino all'imprenditore Bartolo Zagami.
Una intitolazione che ha rischiato di saltare per l'azione di ignoti vandali che, nottempo, hanno danneggiato, presumibilmente a martellate, la targa apposta nei giorni scorsi ed indicante la nuova denominazione della strada.
Il vergognoso episodio si è sicuramente verificato dopo le 2.00 di stanotte. Infatti, sino a querll'ora, è rimasto aperto il bar limitrofo.
Ad accorgersi dell'accaduto stamani sono stati gli operai del comune e gli uomini della polizia municipale giunti in zona per definire gli ultimi dettagli.
C'è voluto tutto l'impegno e la pazienza certosina degli operai comunali Acquaro, Favata e Lo Schiavo per fare in modo che la cerimonia non saltasse. Armati di colla e di quant'altro necessario, dopo aver provveduto a recuperare i vari pezzi (la targa era frantumata in più parti), si sono dedicati ad una operazione di assemblaggio perfettamente riuscita(in pochi si sono accorti del danno che era stato causato) e conclusa giusto in tempo.
Il comune e il Rotary hanno fatto sapere che hanno già ordinato una nuova targa.
Resta la vergogna per un gesto che ha dell'incredibile.
Nelle foto, nell'ordine: Alcuni dei "cocci" della targa; Acquaro, Favata e Lo Schiavo si concedono il meritato riposo dopo il lavoro di assemblaggio; la targa "riparata"
Una intitolazione che ha rischiato di saltare per l'azione di ignoti vandali che, nottempo, hanno danneggiato, presumibilmente a martellate, la targa apposta nei giorni scorsi ed indicante la nuova denominazione della strada.
Il vergognoso episodio si è sicuramente verificato dopo le 2.00 di stanotte. Infatti, sino a querll'ora, è rimasto aperto il bar limitrofo.
Ad accorgersi dell'accaduto stamani sono stati gli operai del comune e gli uomini della polizia municipale giunti in zona per definire gli ultimi dettagli.
C'è voluto tutto l'impegno e la pazienza certosina degli operai comunali Acquaro, Favata e Lo Schiavo per fare in modo che la cerimonia non saltasse. Armati di colla e di quant'altro necessario, dopo aver provveduto a recuperare i vari pezzi (la targa era frantumata in più parti), si sono dedicati ad una operazione di assemblaggio perfettamente riuscita(in pochi si sono accorti del danno che era stato causato) e conclusa giusto in tempo.
Il comune e il Rotary hanno fatto sapere che hanno già ordinato una nuova targa.
Resta la vergogna per un gesto che ha dell'incredibile.
Nelle foto, nell'ordine: Alcuni dei "cocci" della targa; Acquaro, Favata e Lo Schiavo si concedono il meritato riposo dopo il lavoro di assemblaggio; la targa "riparata"
Lipari: Provincia e comune opereranno in sinergia per l'area di Porticello. Intanto è ufficiale la chiusura al transito nella zona
Un sopraluogo congiunto è stato effettuato stamani a Porticello da un geologo della Provincia, dal dirigente del IV settore del comune di Lipari, dott. Nico Russo e dal geometra Vito Torre della Provincia.
Nel "mirino" la situazione venutasi a creare sulla strada provinciale e nell'area limitrofa a seguito degli eventi meteo dei giorni scorsi.
Comune e provincia hanno deciso di operare in sinergia attivandosi affinchè al più presto venga eliminato il pericolo sull'arteria stradale (in atto chiusa, vedi ordinanza) ma anche e principalmente vengano create le condizioni affinchè la "tracimazione" non abbia a ripetersi. Per questo è necessario un intervento di all'interno delle ex cave Pumex di Porticello. Contatti in questo senso sono stati già avviati con il dott. Massara della Procura della Repubblica di Barcellona che dovrebbe dare il via libera ad un momentaneo dissequestro dell'area, onde consentire l'intervento.
Intanto, come anticipato, è stata emessa a firma del dirigente ing. Giuseppe Celi l'ordinanza n, 68/09 con la quale la Provincia "che a causa di condimeteo avverse, piogge torrenziali, si sono abbattute ordina "con effetto immediato la chiusura al transito della strada provinciale 180 di Canneto al km. 8+000 (Porticello) nel comune di Lipari. Il provvedimento di cui sopra, nonchè il percorso alternativo, sarà reso noto al pubblico mediante l'apposizione di segnaletica locale".
Nella premessa dell'ordinanza di chiusura viene evidenziato che "nelle condizioni attuali non è più possibile garantire il transito in sicurezza" e che il provvedimento segue le piogge torrenziali che hanno causato "riversamento di pomice e detriti vari sulla carreggiata della SP 180 e il crollo di parte di muro a monte della stessa".
Nel "mirino" la situazione venutasi a creare sulla strada provinciale e nell'area limitrofa a seguito degli eventi meteo dei giorni scorsi.
Comune e provincia hanno deciso di operare in sinergia attivandosi affinchè al più presto venga eliminato il pericolo sull'arteria stradale (in atto chiusa, vedi ordinanza) ma anche e principalmente vengano create le condizioni affinchè la "tracimazione" non abbia a ripetersi. Per questo è necessario un intervento di all'interno delle ex cave Pumex di Porticello. Contatti in questo senso sono stati già avviati con il dott. Massara della Procura della Repubblica di Barcellona che dovrebbe dare il via libera ad un momentaneo dissequestro dell'area, onde consentire l'intervento.
Intanto, come anticipato, è stata emessa a firma del dirigente ing. Giuseppe Celi l'ordinanza n, 68/09 con la quale la Provincia "che a causa di condimeteo avverse, piogge torrenziali, si sono abbattute ordina "con effetto immediato la chiusura al transito della strada provinciale 180 di Canneto al km. 8+000 (Porticello) nel comune di Lipari. Il provvedimento di cui sopra, nonchè il percorso alternativo, sarà reso noto al pubblico mediante l'apposizione di segnaletica locale".
Nella premessa dell'ordinanza di chiusura viene evidenziato che "nelle condizioni attuali non è più possibile garantire il transito in sicurezza" e che il provvedimento segue le piogge torrenziali che hanno causato "riversamento di pomice e detriti vari sulla carreggiata della SP 180 e il crollo di parte di muro a monte della stessa".
Il sindaco di Lipari, la polemica sui fondi e l'emergenza Acquacalda (dalla Gazzetta del Sud di oggi)
Lipari Dopo le polemiche sui fondi
Il sindaco Mariano Bruno «Le Eolie hanno bisogno di sicurezza e protezione»
Salvatore Sarpi
Lipari
«Abbinare il dramma di centinaia di famiglie messinesi ai fondi destinati alle Eolie per indispensabili interventi di natura ambientale significa voler semplicemente gettare discredito su queste isole, indicandole al mondo quali "responsabili" dei luttuosi eventi verificatisi in quei luoghi». È furioso il sindaco di Lipari Mariano Bruno non appena viene portato a conoscenza che, anche ad opera di deputati regionali, si sta montando un caso sui fondi destinati dallo Stato alle Eolie, nell'ambito di interventi che riguardano il rischio idrogeologico e la riqualificazione ambientale, che sarebbero stati "sottratti" ai comuni messinesi. Interventi che riguardano la protezione, il ripascimento e il risanamento ambientale della baia di Levante nell'isola di Vulcano; la protezione e sistemazione dell'area costiera e del water-front in località San Pietro nell'isola di Panarea; i lavori urgenti di sistemazione e riqualificazione ambientale della costa in località Acquacalda a protezione dell'abitato e della strada litoranea; i lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell'abitato in zona Sopra Lena dell'isola di Stromboli; i lavori urgenti di consolidamento del versante in località Acquacalda a salvaguardia del centro abitato e della viabilità esistente. «Gli interventi finanziati – continua Bruno – mirano a salvaguarduare territorio e popolazione in isole che, forse si dimentica, sono a forte rischio idrogeologico e vulcanico e che debbono solo ringraziare la sorte se lo tsunami, causato dallo Stromboli, si è verificato il 30 dicembre e non in piena estate».
Il sindaco Bruno, chiedendo a tutti di andare a vedere le carte e le relazioni che giustificano tali interventi, pone con forza l'accento sulla drammatica situazione dell'area di Porticello-Acquacalda dove la mancata messa in sicurezza delle cave e il continuo slittamento verso i centri abitati del materiale pomicifero è «una vera e propria bomba che incombe sui cittadini di quelle frazioni». «Eppure – afferma Bruno – nonostante le relazioni, gli allarmi lanciati a più riprese, nessuno sinora si è preoccupato di intervenire concretamente. Si sappia chiaramente, al di là di ogni strumentalizzazione, che Acquacalda e Porticello rischiano oggi volta che piove di essere seppellite sotto una valanga di acqua e pomice. E questa è solo la punta di un iceberg di un dissesto che, giorno dopo giorno, interessa sempre più altre aree delle isole. Ultima, in ordine di tempo, la grossa frana verificatasi ieri a Filicudi».
Il sindaco Mariano Bruno «Le Eolie hanno bisogno di sicurezza e protezione»
Salvatore Sarpi
Lipari
«Abbinare il dramma di centinaia di famiglie messinesi ai fondi destinati alle Eolie per indispensabili interventi di natura ambientale significa voler semplicemente gettare discredito su queste isole, indicandole al mondo quali "responsabili" dei luttuosi eventi verificatisi in quei luoghi». È furioso il sindaco di Lipari Mariano Bruno non appena viene portato a conoscenza che, anche ad opera di deputati regionali, si sta montando un caso sui fondi destinati dallo Stato alle Eolie, nell'ambito di interventi che riguardano il rischio idrogeologico e la riqualificazione ambientale, che sarebbero stati "sottratti" ai comuni messinesi. Interventi che riguardano la protezione, il ripascimento e il risanamento ambientale della baia di Levante nell'isola di Vulcano; la protezione e sistemazione dell'area costiera e del water-front in località San Pietro nell'isola di Panarea; i lavori urgenti di sistemazione e riqualificazione ambientale della costa in località Acquacalda a protezione dell'abitato e della strada litoranea; i lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell'abitato in zona Sopra Lena dell'isola di Stromboli; i lavori urgenti di consolidamento del versante in località Acquacalda a salvaguardia del centro abitato e della viabilità esistente. «Gli interventi finanziati – continua Bruno – mirano a salvaguarduare territorio e popolazione in isole che, forse si dimentica, sono a forte rischio idrogeologico e vulcanico e che debbono solo ringraziare la sorte se lo tsunami, causato dallo Stromboli, si è verificato il 30 dicembre e non in piena estate».
Il sindaco Bruno, chiedendo a tutti di andare a vedere le carte e le relazioni che giustificano tali interventi, pone con forza l'accento sulla drammatica situazione dell'area di Porticello-Acquacalda dove la mancata messa in sicurezza delle cave e il continuo slittamento verso i centri abitati del materiale pomicifero è «una vera e propria bomba che incombe sui cittadini di quelle frazioni». «Eppure – afferma Bruno – nonostante le relazioni, gli allarmi lanciati a più riprese, nessuno sinora si è preoccupato di intervenire concretamente. Si sappia chiaramente, al di là di ogni strumentalizzazione, che Acquacalda e Porticello rischiano oggi volta che piove di essere seppellite sotto una valanga di acqua e pomice. E questa è solo la punta di un iceberg di un dissesto che, giorno dopo giorno, interessa sempre più altre aree delle isole. Ultima, in ordine di tempo, la grossa frana verificatasi ieri a Filicudi».
Teatro. Il "Piccolo Borgo Antico" di Lipari premiato anche ad Acate
(Ivano Biviano) Domenica 4 ottobre si è svolta la premiazione della rassegna teatrale organizzata dall´associazione culturale Hobby Club di Acate (Ragusa). Il gruppo artistico Piccolo Borgo Antico, che ha partecipato alla manifestazione con lo spettacolo "Se devi dire una bugia dilla grossa" di Ray Cooney, si è aggiudicato due ambiti premi, quello come migliore attrice protagonista a Sara Manti e per la migliore regia a Tindara Falanga, nonché una nomination per la migliore scenografia per Angelo Biviano e Natalie Brandt.
Gli attori eoliani dunque continuano a suscitare numerose approvazioni fuori dal contesto eoliano.
La regista Tindara Falanga ha espresso grande soddisfazione per questo gruppo, che da anni, con forte senso di coesione e grande passione trasmette agli amanti del teatro amatoriale forti emozioni.
Gli attori eoliani dunque continuano a suscitare numerose approvazioni fuori dal contesto eoliano.
La regista Tindara Falanga ha espresso grande soddisfazione per questo gruppo, che da anni, con forte senso di coesione e grande passione trasmette agli amanti del teatro amatoriale forti emozioni.
lunedì 5 ottobre 2009
"Vittime inconsapevoli". L'ex segretario del PD, La Greca : "Panarello sulla questione Giampilieri non ha fatto alcun riferimento alle Eolie"
Riceviamo dal dottor Pino La Greca e pubblichiamo:
Nelle ultime ore ho letto sia delle dichiarazioni dell’onorevole Prestigiacomo sia delle dichiarazioni del sindaco di Lipari polemico nei confronti di un intervento dell’onorevole Filippo Panarello del P.D. Conosco Filippo da oltre venti anni, condivido con lui i miei trascorsi politici nel PCI, PDS, DS e nel PD ed in tutte le sue battaglie è sempre stato attento ed ha sostenuto le richieste che arrivavano dalle Isole Eolie, anche quando l’amministrazione era di colore politico diverso (ricordo un intervento preciso e puntuale a favore del finanziamento da parte del Governo Regionale del tempo per il Piano regolatore dei Porti a seguito di un incontro con l’attuale sindaco, per non citare le decine e decine di interventi in aula a Palermo). Alla luce della mia personale esperienza Le Sue dichiarazioni mi sono apparse un po’ sospette ed allora ho sentito il bisogno di chiamarlo direttamente per riferirgli quanto stavo leggendo sui siti di informazione delle Eolie e per chiedergli direttamente cosa aveva dichiarato alla stampa nei giorni scorsi. L’onorevole Panarello mi ha confermato di aver dichiarato che “la critica verso il Ministero dell’Ambiente nasceva dal fatto che su cinquanta interventi finanziati in Sicilia, il ministero non era riuscito a trovare un milione di euro per Giampilieri, anche alla luce degli eventi del 2007.” Nessun riferimento, nessun accostamento, è stato fatto dall’onorevole Panarello alle Isole Eolie, tanto meno a Panarea.
Non voglio buttare la croce addosso ai giornalisti, ci sono ottimi, buoni e scarsi giornalisti, come in tutte le categorie umane, ma posso portare un’esperienza personale: a seguito di una intervista al giornale “Il Manifesto”, qualche anno fa, mi sono trovato coinvolto in una querela da parte del Sindaco di Lipari, querela presentata a Roma; sono certo di non aver detto quello che ha affermato la giornalista in questione, la quale, per rafforzare le sue considerazione, mi ha attribuito la carica di consigliere comunale, carica che non ho mai ricoperto.
La sensazione che ho tratto ed espresso all’onorevole Panarello è quella di essermi sentito una “vittima inconsapevole” come tutti gli eoliani.
Mi auguro che non si vogliano “scaricare” sull’onorevole Panarello responsabilità che sono proprie di chi governa il territorio a livello, Locale, Provinciale, Regionale e Nazionale, e colgo l’occasione per inviare i giornalisti eoliani, per un corretto contraddittorio, a contattare direttamente l’onorevole.
Non voglio entrare ulteriormente nel merito della questione, posso invitare i cittadini eoliani a sintonizzarsi stasera sul TG3 dove sarà ospite l’onorevole Panarello per ascoltare dalla sua voce le affermazioni sopra riportate.
Giuseppe La Greca
Nelle ultime ore ho letto sia delle dichiarazioni dell’onorevole Prestigiacomo sia delle dichiarazioni del sindaco di Lipari polemico nei confronti di un intervento dell’onorevole Filippo Panarello del P.D. Conosco Filippo da oltre venti anni, condivido con lui i miei trascorsi politici nel PCI, PDS, DS e nel PD ed in tutte le sue battaglie è sempre stato attento ed ha sostenuto le richieste che arrivavano dalle Isole Eolie, anche quando l’amministrazione era di colore politico diverso (ricordo un intervento preciso e puntuale a favore del finanziamento da parte del Governo Regionale del tempo per il Piano regolatore dei Porti a seguito di un incontro con l’attuale sindaco, per non citare le decine e decine di interventi in aula a Palermo). Alla luce della mia personale esperienza Le Sue dichiarazioni mi sono apparse un po’ sospette ed allora ho sentito il bisogno di chiamarlo direttamente per riferirgli quanto stavo leggendo sui siti di informazione delle Eolie e per chiedergli direttamente cosa aveva dichiarato alla stampa nei giorni scorsi. L’onorevole Panarello mi ha confermato di aver dichiarato che “la critica verso il Ministero dell’Ambiente nasceva dal fatto che su cinquanta interventi finanziati in Sicilia, il ministero non era riuscito a trovare un milione di euro per Giampilieri, anche alla luce degli eventi del 2007.” Nessun riferimento, nessun accostamento, è stato fatto dall’onorevole Panarello alle Isole Eolie, tanto meno a Panarea.
Non voglio buttare la croce addosso ai giornalisti, ci sono ottimi, buoni e scarsi giornalisti, come in tutte le categorie umane, ma posso portare un’esperienza personale: a seguito di una intervista al giornale “Il Manifesto”, qualche anno fa, mi sono trovato coinvolto in una querela da parte del Sindaco di Lipari, querela presentata a Roma; sono certo di non aver detto quello che ha affermato la giornalista in questione, la quale, per rafforzare le sue considerazione, mi ha attribuito la carica di consigliere comunale, carica che non ho mai ricoperto.
La sensazione che ho tratto ed espresso all’onorevole Panarello è quella di essermi sentito una “vittima inconsapevole” come tutti gli eoliani.
Mi auguro che non si vogliano “scaricare” sull’onorevole Panarello responsabilità che sono proprie di chi governa il territorio a livello, Locale, Provinciale, Regionale e Nazionale, e colgo l’occasione per inviare i giornalisti eoliani, per un corretto contraddittorio, a contattare direttamente l’onorevole.
Non voglio entrare ulteriormente nel merito della questione, posso invitare i cittadini eoliani a sintonizzarsi stasera sul TG3 dove sarà ospite l’onorevole Panarello per ascoltare dalla sua voce le affermazioni sopra riportate.
Giuseppe La Greca
Eolie & Democrazia. La Greca propone referendum popolare per l'istituzione dei comitati di quartiere a Lipari
Riceviamo dal dottor Pino La Greca e pubblichiamo:
La comunità eoliana ha poche occasioni di confronto democratico; la possibilità, per circoli, associazioni, partiti politici, di organizzare dibattiti, incontri, confronti su progetti, proposte, idee, sono rese difficoltose sia dalla conformazione geografica del territorio sia dall’assenza di strutture pubbliche dedicate a ciò.
L’idea di scrivere “Eolie & Democrazia” nasce dalla sempre più attiva presenza dei cittadini, di tutti i cittadini, nei vari siti internet che trattano delle Isole Eolie; ognuno con la propria sensibilità, con le proprie idee, con i propri desideri, tuttavia, i siti non possono assolvere a tutta una serie di compiti che spettano ai luoghi della politica.
Lo Statuto del Comune di Lipari ha dedicato un ampio spazio alla partecipazione democratica dei cittadini:
all'art. 1, comma 3, recita:
Il Comune di Lipari promuove ogni forma di partecipazione alla vita politica, sociale, economica e culturale, valorizzando le libere aggregazioni sociali attraverso cui si esprime la personalità umana, promuove altresì, azioni positive per favorire pari opportunità tra donne e uomini ed aiutare i giovani nell'inserimento nella vita sociale e lavorativa, anche in collaborazione con le organizzazioni di volontariato.
L'art. 52, avente per oggetto: la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa, recita:
Al fine di garantire la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa il Comune promuove:
a) organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale;
b) il collegamento dei propri organi con gli organismi di partecipazione di circoscrizione;
c) le assemblee di quartiere e di zona sulle principali questioni sottoposte all'esame degli organi comunali;
d) la partecipazione di forme associative operanti nei settori economico, sociale, culturale, sportivo, turistico, assistenziale, ecc.
Con apposito regolamento sono stabiliti la disciplina, le forme, i modi ed i termini delle predette partecipazioni.
L'autogoverno di una comunità si realizza, per lo Statuto, attraverso la effettiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Nel corso degli ultimi anni alcuni organismi a carattere privato sono sorti a Canneto, Acquacalda, Lami, ma non hanno le caratteristiche democratiche per potersi dire “organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale e/o assemblee di quartiere e di zona”.
Per realizzare tale “organismo di partecipazione” si devono organizzare le assemblee di quartiere nell’isola di Lipari, (a Canneto, Pirrera-Serra, Pianoconte, Quattropani, Lami, Acquacalda) naturalmente a totale titolo gratuito, senza ulteriori costi a carico delle casse comunali, con la partecipazione volontaria e democratica dei cittadini che vivono nelle singole realtà attraverso una consultazione elettorale. Attraverso il confronto democratico chi si propone potrà ottenere il consenso dai cittadini per poter dire di parlare, non a semplice titolo personale, ma in nome e per conto della propria comunità.
Soltanto attraverso la costituzione di questi organismi di partecipazione il cittadino potrà concorrere democraticamente alle scelte che coinvolgono il proprio quartiere; i rappresentanti democraticamente eletti, consiglieri e presidente del quartiere saranno autorizzati a fare le proposte e le segnalazioni che riterranno più opportune, a chiedere la visione degli atti pubblici negli uffici comunali, a partecipare alle sedute del consiglio comunale con diritto di parola e soprattutto a non essere insultati da dipendenti comunali più o meno educati (ai quali rammento l’articolo 54 della Costituzione, 2° comma “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”), i quali, forse per assimilazione, ritengono i cittadini sudditi e non i reali detentori del potere politico nel nostro paese, come assicura la costituzione.
In questa direzione si sono mosse le forze di opposizione presenti in consiglio con una propria richiesta di autoconvocazione rimasta ad oggi “nel cassetto” come molte altre questioni di vitale importanza per la nostra comunità.
Adesso i cittadini, soprattutto quelli della generazione internet, devono fare un passo impegnativo che invii all’attuale classe politica dirigente un chiaro segnale di partecipazione e di democrazia, attraverso la richiesta di un referendum popolare ai sensi dell’articolo 58 dello Statuto e chiedere L’indizione di un referendum popolare per la istituzione volontaria e gratuita dei comitati di quartiere nell’isola di Lipari, specificatamente per le frazione di Acquacalda-Porticello, Canneto, Pirrera-Serra, Lami, Pianoconte e Quattropani.
Mi propongo, sin d’ora, come primo firmatario della raccolta firme attraverso tutti i siti on-line eoliani .
Lipari, 05 ottobre 2009
Giuseppe (Pino) La Greca
La comunità eoliana ha poche occasioni di confronto democratico; la possibilità, per circoli, associazioni, partiti politici, di organizzare dibattiti, incontri, confronti su progetti, proposte, idee, sono rese difficoltose sia dalla conformazione geografica del territorio sia dall’assenza di strutture pubbliche dedicate a ciò.
L’idea di scrivere “Eolie & Democrazia” nasce dalla sempre più attiva presenza dei cittadini, di tutti i cittadini, nei vari siti internet che trattano delle Isole Eolie; ognuno con la propria sensibilità, con le proprie idee, con i propri desideri, tuttavia, i siti non possono assolvere a tutta una serie di compiti che spettano ai luoghi della politica.
Lo Statuto del Comune di Lipari ha dedicato un ampio spazio alla partecipazione democratica dei cittadini:
all'art. 1, comma 3, recita:
Il Comune di Lipari promuove ogni forma di partecipazione alla vita politica, sociale, economica e culturale, valorizzando le libere aggregazioni sociali attraverso cui si esprime la personalità umana, promuove altresì, azioni positive per favorire pari opportunità tra donne e uomini ed aiutare i giovani nell'inserimento nella vita sociale e lavorativa, anche in collaborazione con le organizzazioni di volontariato.
L'art. 52, avente per oggetto: la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa, recita:
Al fine di garantire la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa il Comune promuove:
a) organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale;
b) il collegamento dei propri organi con gli organismi di partecipazione di circoscrizione;
c) le assemblee di quartiere e di zona sulle principali questioni sottoposte all'esame degli organi comunali;
d) la partecipazione di forme associative operanti nei settori economico, sociale, culturale, sportivo, turistico, assistenziale, ecc.
Con apposito regolamento sono stabiliti la disciplina, le forme, i modi ed i termini delle predette partecipazioni.
L'autogoverno di una comunità si realizza, per lo Statuto, attraverso la effettiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Nel corso degli ultimi anni alcuni organismi a carattere privato sono sorti a Canneto, Acquacalda, Lami, ma non hanno le caratteristiche democratiche per potersi dire “organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale e/o assemblee di quartiere e di zona”.
Per realizzare tale “organismo di partecipazione” si devono organizzare le assemblee di quartiere nell’isola di Lipari, (a Canneto, Pirrera-Serra, Pianoconte, Quattropani, Lami, Acquacalda) naturalmente a totale titolo gratuito, senza ulteriori costi a carico delle casse comunali, con la partecipazione volontaria e democratica dei cittadini che vivono nelle singole realtà attraverso una consultazione elettorale. Attraverso il confronto democratico chi si propone potrà ottenere il consenso dai cittadini per poter dire di parlare, non a semplice titolo personale, ma in nome e per conto della propria comunità.
Soltanto attraverso la costituzione di questi organismi di partecipazione il cittadino potrà concorrere democraticamente alle scelte che coinvolgono il proprio quartiere; i rappresentanti democraticamente eletti, consiglieri e presidente del quartiere saranno autorizzati a fare le proposte e le segnalazioni che riterranno più opportune, a chiedere la visione degli atti pubblici negli uffici comunali, a partecipare alle sedute del consiglio comunale con diritto di parola e soprattutto a non essere insultati da dipendenti comunali più o meno educati (ai quali rammento l’articolo 54 della Costituzione, 2° comma “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”), i quali, forse per assimilazione, ritengono i cittadini sudditi e non i reali detentori del potere politico nel nostro paese, come assicura la costituzione.
In questa direzione si sono mosse le forze di opposizione presenti in consiglio con una propria richiesta di autoconvocazione rimasta ad oggi “nel cassetto” come molte altre questioni di vitale importanza per la nostra comunità.
Adesso i cittadini, soprattutto quelli della generazione internet, devono fare un passo impegnativo che invii all’attuale classe politica dirigente un chiaro segnale di partecipazione e di democrazia, attraverso la richiesta di un referendum popolare ai sensi dell’articolo 58 dello Statuto e chiedere L’indizione di un referendum popolare per la istituzione volontaria e gratuita dei comitati di quartiere nell’isola di Lipari, specificatamente per le frazione di Acquacalda-Porticello, Canneto, Pirrera-Serra, Lami, Pianoconte e Quattropani.
Mi propongo, sin d’ora, come primo firmatario della raccolta firme attraverso tutti i siti on-line eoliani .
Lipari, 05 ottobre 2009
Giuseppe (Pino) La Greca
MESSINA: PRESTIGIACOMO "QUERELO L'UNITA' PER ARTICOLO SU GIAMPILIERI". E' l'articolo in cui si "accusano" le Eolie
Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo citera' per danni il quotidiano ''l'Unita''' in relazione alla notizia pubblicata oggi nella quale si ipotizza che fondi destinati a Giampilieri sarebbero stati dirottati verso altre realta' siciliane fra cui le Eolie, dove la stessa Prestigiacomo possiede una ''villa di famiglia''. E' quanto comunica una nota diffusa dallo stesso ministro nella quale si definisce la notizia ''totalmente falsa'' e pubblicata allo scopo di innescare ''una polemica strumentale, vergognosa in un momento di grande lutto nazionale. In un momento in cui il paese, di fronte ai morti sotto le macerie ed al fango, dovrebbe apparire unito, - si legge ancora nel comunicato - si sparge fango mediatico in nome della lotta politica''.
Quindi, si rileva che i ''fondi a disposizione del Ministero non sono sufficienti a finanziarie le migliaia di richieste di intervento che provengono dai Comuni italiani'' e che ''il criterio di selezione utilizzato e' quello della segnalazione di un rischio idrogeologico nel Piano assetto idrogeologico (Pai)''. Che, ad oggi, Giampilieri non figura fra le zone ad alto rischio idrogeologico nel Pai della Regione Siciliana e che ''i fondi assegnati alle Eolie e a tanti altri Comuni non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico ma di un'altra norma della Finanziaria 2007''.
''I fondi cui si fa riferimento negli articoli sono stati destinati nel dicembre 2008. - si puntualizza ancora nella nota -. Purtroppo non un euro e' stato ancora speso dai comuni, ne' un'opera realizzata dopo 9 mesi, dovendosi rispettare le procedure ordinarie sia per le progettazioni che per la realizzazione delle opere. Adombrare che quei fondi potevano evitare il disastro - si conclude - e' esercizio di cinismo politico sconcertante''.
COSA AVEVA SCRITTO L'UNITA'
Non sanno nemmeno dove cercare i morti, se in terra o per mare. A Scaletta Zanclea il torrente si è ripreso il suo posto, travolgendo le case costruite sul greto e risucchiando verso lo Ionio un palazzo che occupava la foce: lo abitavano i Bonfiglio e i Ruscica, che non sono fra i vivi e non sono fra i morti. Ci sono ancora due metri di fango da spaccare e tutto unmare da battere. A Giampilieri si è invece trovato il corpo di Simone Neri, 29enne sottocapo della Marina, che ha salvato nove persone, trascinandole sui tetti. Per cercare di risalire il pianto di un bambino, è rimasto travolto. Battista invece è vivo, gli trema la bocca quando parla, sta seduto ma scomodo sulla grande poltrona bianca del residence di Ganzirri, dove soggiornano gli sfollati. Gli s’è impastata la memoria, “dovrei avere 73 anni, al massimo 74. Sono nato nel gennaio del 1932”. Vuole tornare nella casa di tutta una vita, ma non c’è più. Non è l’unico ad aver perso la memoria.
I governanti, per esempio, in questo Paese di profeti: “Sapevamo del rischio”, dice il premier e così come il ministro Stefania Prestigiacomo. Lo sapeva, ma il suo ministero aveva scelto – d’intesa con quello dell’Economia – di destinare i soldi per combattere il dissesto idrogeologico a zone assai meno pericolanti, ma molto più patinate. Al suo tavolo era arrivata nell’ottobre del 2008 (nell’anniversario dell’alluvione, quella sì realmente profetica, del 2007) la richiesta della giunta siciliana sugli interventi da compiere per mettere in sicurezza il territorio. L’assessore regionale Giuseppe Sorbello (poi rimosso) era venuto a Giampilieri, accompagnato da Filippo Panarello, deputato dell’Ars nato sulle rampe della montagna mutilata. Con loro, la gente del posto, costituita in comitato civico. Sorbello definì con i tecnici e con il Comune di Messina un intervento urgente, dal costo di circa 1 milione di euro. Il progetto del geologo Carmelo Gioè da 11 milioni – che avrebbe assicurato tutta la zona in modo robusto – rimaneva sul tavolo, ma sarebbe stato finanziato con i fondi dell’Europa, che arriveranno entro il 2013. “Intanto servivano opere di assestamento, limitate ma certe”, ricorda Panarello. La Sicilia bolla questa richiesta con la sigla R4, rischio 4, il più alto nel pacchetto che deve valutare il ministero. Ma Tremonti e la Prestigiacomo cambiano la classifica. Il decreto 0931 del novembre 2008 rende operativo “il Piano strategico nazionale e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico”, e “finanzia n.150 interventi di difesa del suolo”. Per la Sicilia, si legge, sono approvati “n.6 interventi per un importo complessivo di euro 7.607.600,00”. Nello stesso decreto ci sono altri 105 milioni per “sistemazione del suolo”, e 71 progetti isolani ne giovano. Giampilieri e Scaletta vengono ignorati. È più urgente la “riqualificazione ambientale della litoranea nord di Trapani”, in parole povere: una bella lustrata al lungomare. Il costo: 10 milioni. A Trapani vanno altri 1.800.000 per opere di difesa costiera.
Poi ci sono le spiagge dei turisti e tre interventi sono previsti alle Eolie per un complessivo milione di euro, quanto aveva chiesto la Regione per rinforzare la montagna messinese. “Lavori urgenti per la protezione, il ripascimento ed il risanamento ambientale della baia di levante nell’Isola di Vulcano”, e poi “lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell’abitato in zona Sopra Lena dell’isola di Stromboli”. Infine un ritocco anche per la più piccola delle perle, quella Panarea dove la Prestigiacomo va a rilassarsi nella villa di famiglia, durante le ferie: e così altri 288 mila euro se ne vanno “per la protezione e sistemazione dell’area costiera e del water front in località San Pietro, Panarea”. E nonostante tutti – giurano loro – sapessero della montagna friabile di Giampilieri e delle case azzardate a Scaletta, il governo considerò più urgente “il ripristino della barriera artificiale di Ganzirri, dissestata dai marosi”. Costo: 500 mila euro. I “cavalloni” stavano davvero allarmando gli abitanti a due passi da Cariddi, dove lo Sicilia è più vicina al continente. Tanto che la Regione li aveva classificati “R3”, rischio 3: un grado sotto rispetto alle zone straziate. Questi territori sono stati ignorati dal governo, eppure il caso di Giampilieri è da manuale di quel dissesto idrogeologico che è causa dei finanziamenti: “Fino a 30 anni fa era tutto terrazzato, si coltivavano agrumi, c’erano gli olivi, i vigneti”, ricorda Domenico Vasile, anche lui sfollato. La montagna era sana, i campi drenavano, le radici dissetavano anche i temporali, che sono sempre esistiti ma fanno danni solo da quando l’agricoltura è stata abbandonata e le terre bruciate. E le vite spezzate: Simone Neri, prima di risalire il fango per cercare il bambino e trovare la morte, ha telefonato alla ragazza. “Qualsiasi cosa mi succeda, ricordati che ti amo”.
Quindi, si rileva che i ''fondi a disposizione del Ministero non sono sufficienti a finanziarie le migliaia di richieste di intervento che provengono dai Comuni italiani'' e che ''il criterio di selezione utilizzato e' quello della segnalazione di un rischio idrogeologico nel Piano assetto idrogeologico (Pai)''. Che, ad oggi, Giampilieri non figura fra le zone ad alto rischio idrogeologico nel Pai della Regione Siciliana e che ''i fondi assegnati alle Eolie e a tanti altri Comuni non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico ma di un'altra norma della Finanziaria 2007''.
''I fondi cui si fa riferimento negli articoli sono stati destinati nel dicembre 2008. - si puntualizza ancora nella nota -. Purtroppo non un euro e' stato ancora speso dai comuni, ne' un'opera realizzata dopo 9 mesi, dovendosi rispettare le procedure ordinarie sia per le progettazioni che per la realizzazione delle opere. Adombrare che quei fondi potevano evitare il disastro - si conclude - e' esercizio di cinismo politico sconcertante''.
COSA AVEVA SCRITTO L'UNITA'
Non sanno nemmeno dove cercare i morti, se in terra o per mare. A Scaletta Zanclea il torrente si è ripreso il suo posto, travolgendo le case costruite sul greto e risucchiando verso lo Ionio un palazzo che occupava la foce: lo abitavano i Bonfiglio e i Ruscica, che non sono fra i vivi e non sono fra i morti. Ci sono ancora due metri di fango da spaccare e tutto unmare da battere. A Giampilieri si è invece trovato il corpo di Simone Neri, 29enne sottocapo della Marina, che ha salvato nove persone, trascinandole sui tetti. Per cercare di risalire il pianto di un bambino, è rimasto travolto. Battista invece è vivo, gli trema la bocca quando parla, sta seduto ma scomodo sulla grande poltrona bianca del residence di Ganzirri, dove soggiornano gli sfollati. Gli s’è impastata la memoria, “dovrei avere 73 anni, al massimo 74. Sono nato nel gennaio del 1932”. Vuole tornare nella casa di tutta una vita, ma non c’è più. Non è l’unico ad aver perso la memoria.
I governanti, per esempio, in questo Paese di profeti: “Sapevamo del rischio”, dice il premier e così come il ministro Stefania Prestigiacomo. Lo sapeva, ma il suo ministero aveva scelto – d’intesa con quello dell’Economia – di destinare i soldi per combattere il dissesto idrogeologico a zone assai meno pericolanti, ma molto più patinate. Al suo tavolo era arrivata nell’ottobre del 2008 (nell’anniversario dell’alluvione, quella sì realmente profetica, del 2007) la richiesta della giunta siciliana sugli interventi da compiere per mettere in sicurezza il territorio. L’assessore regionale Giuseppe Sorbello (poi rimosso) era venuto a Giampilieri, accompagnato da Filippo Panarello, deputato dell’Ars nato sulle rampe della montagna mutilata. Con loro, la gente del posto, costituita in comitato civico. Sorbello definì con i tecnici e con il Comune di Messina un intervento urgente, dal costo di circa 1 milione di euro. Il progetto del geologo Carmelo Gioè da 11 milioni – che avrebbe assicurato tutta la zona in modo robusto – rimaneva sul tavolo, ma sarebbe stato finanziato con i fondi dell’Europa, che arriveranno entro il 2013. “Intanto servivano opere di assestamento, limitate ma certe”, ricorda Panarello. La Sicilia bolla questa richiesta con la sigla R4, rischio 4, il più alto nel pacchetto che deve valutare il ministero. Ma Tremonti e la Prestigiacomo cambiano la classifica. Il decreto 0931 del novembre 2008 rende operativo “il Piano strategico nazionale e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico”, e “finanzia n.150 interventi di difesa del suolo”. Per la Sicilia, si legge, sono approvati “n.6 interventi per un importo complessivo di euro 7.607.600,00”. Nello stesso decreto ci sono altri 105 milioni per “sistemazione del suolo”, e 71 progetti isolani ne giovano. Giampilieri e Scaletta vengono ignorati. È più urgente la “riqualificazione ambientale della litoranea nord di Trapani”, in parole povere: una bella lustrata al lungomare. Il costo: 10 milioni. A Trapani vanno altri 1.800.000 per opere di difesa costiera.
Poi ci sono le spiagge dei turisti e tre interventi sono previsti alle Eolie per un complessivo milione di euro, quanto aveva chiesto la Regione per rinforzare la montagna messinese. “Lavori urgenti per la protezione, il ripascimento ed il risanamento ambientale della baia di levante nell’Isola di Vulcano”, e poi “lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell’abitato in zona Sopra Lena dell’isola di Stromboli”. Infine un ritocco anche per la più piccola delle perle, quella Panarea dove la Prestigiacomo va a rilassarsi nella villa di famiglia, durante le ferie: e così altri 288 mila euro se ne vanno “per la protezione e sistemazione dell’area costiera e del water front in località San Pietro, Panarea”. E nonostante tutti – giurano loro – sapessero della montagna friabile di Giampilieri e delle case azzardate a Scaletta, il governo considerò più urgente “il ripristino della barriera artificiale di Ganzirri, dissestata dai marosi”. Costo: 500 mila euro. I “cavalloni” stavano davvero allarmando gli abitanti a due passi da Cariddi, dove lo Sicilia è più vicina al continente. Tanto che la Regione li aveva classificati “R3”, rischio 3: un grado sotto rispetto alle zone straziate. Questi territori sono stati ignorati dal governo, eppure il caso di Giampilieri è da manuale di quel dissesto idrogeologico che è causa dei finanziamenti: “Fino a 30 anni fa era tutto terrazzato, si coltivavano agrumi, c’erano gli olivi, i vigneti”, ricorda Domenico Vasile, anche lui sfollato. La montagna era sana, i campi drenavano, le radici dissetavano anche i temporali, che sono sempre esistiti ma fanno danni solo da quando l’agricoltura è stata abbandonata e le terre bruciate. E le vite spezzate: Simone Neri, prima di risalire il fango per cercare il bambino e trovare la morte, ha telefonato alla ragazza. “Qualsiasi cosa mi succeda, ricordati che ti amo”.
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