"Signor sindaco,
Lei nell'invito trasmesso l'8 luglio 2008 agli enti in indirizzo esplicitamente ammettere che l'incontro è indirizzata alla ricerca di un percorso condiviso per stabile una procedura normativa per la realizzazione delle strutture portuale, infatti, scrive “in considerazione della valenza dell'iniziativa, si ravvisa la necessità di avviare un percorso condiviso, sia sotto il profilo procedimentale che squisitamente tecnico, in merito alla realizzazione delle infrastrutture, il cui costo per la realizzazione è totalmente a carico della società”.
Nell'incontro pomeridiano del 18 luglio u.s. Lei ha affermato di poter realizzare le opere previsti dalla Lipari porti S.p.A., senza dover dotare il nostro Comune del Piano Regolatore dei Porti, menzionando un non meglio specificato Accordo di Programma Quadro ed il recepimento in Sicilia della Legge Burlando, senza citare specifici riferimenti legislativi né esempi concreti, come andrò a fare nel proseguo della nota.
In merito al decreto Burlando, le faccio presente sin d'ora, che evita di realizzare strumenti di programmazione solo e soltanto per i porti che hanno destinazione turistica non vale per i porti commerciali, passeggeri e pescherecci, nel nostro caso, Sottomonastero e Marina Corta sono classificati come commerciale e servizio passeggeri, Pignataro come commerciale, peschereccia, turistica e diporto, ed infine Marina Lunga come Commerciale – Petrolifera dal Decreto 156 del 2004, quindi se stiamo alle Sue affermazioni la Lipari Porti S.p.A., potrebbe realizzare soltanto una parte del porto di Pignataro.
Alla luce di queste affermazioni incerte e in assenza di un chiaro “percorso condiviso” ritengo di poter esprimere una serie di valutazioni su quello che deve essere, a mio parere, il corretto percorso per risolvere la complessa ed annosa problematica dei porti nelle nostre isole e soprattutto per Lipari.
Lei nell'invito trasmesso l'8 luglio 2008 agli enti in indirizzo esplicitamente ammettere che l'incontro è indirizzata alla ricerca di un percorso condiviso per stabile una procedura normativa per la realizzazione delle strutture portuale, infatti, scrive “in considerazione della valenza dell'iniziativa, si ravvisa la necessità di avviare un percorso condiviso, sia sotto il profilo procedimentale che squisitamente tecnico, in merito alla realizzazione delle infrastrutture, il cui costo per la realizzazione è totalmente a carico della società”.
Nell'incontro pomeridiano del 18 luglio u.s. Lei ha affermato di poter realizzare le opere previsti dalla Lipari porti S.p.A., senza dover dotare il nostro Comune del Piano Regolatore dei Porti, menzionando un non meglio specificato Accordo di Programma Quadro ed il recepimento in Sicilia della Legge Burlando, senza citare specifici riferimenti legislativi né esempi concreti, come andrò a fare nel proseguo della nota.
In merito al decreto Burlando, le faccio presente sin d'ora, che evita di realizzare strumenti di programmazione solo e soltanto per i porti che hanno destinazione turistica non vale per i porti commerciali, passeggeri e pescherecci, nel nostro caso, Sottomonastero e Marina Corta sono classificati come commerciale e servizio passeggeri, Pignataro come commerciale, peschereccia, turistica e diporto, ed infine Marina Lunga come Commerciale – Petrolifera dal Decreto 156 del 2004, quindi se stiamo alle Sue affermazioni la Lipari Porti S.p.A., potrebbe realizzare soltanto una parte del porto di Pignataro.
Alla luce di queste affermazioni incerte e in assenza di un chiaro “percorso condiviso” ritengo di poter esprimere una serie di valutazioni su quello che deve essere, a mio parere, il corretto percorso per risolvere la complessa ed annosa problematica dei porti nelle nostre isole e soprattutto per Lipari.
Progettualità della “Lipari Porti S.p.A.”e Piano Regolatore dei Porti
La L.R. 29 aprile 1985 n. 21 “Norme per l’esecuzione dei lavori pubblici in Sicilia. all'art. 30, II comma, (Piano Regolatore dei Porti) prevede che i piani regolatori dei porti regionali sono approvati con decreto dell'assessore regionale al territorio e l'ambiente, su proposta del Consiglio Comunale.
Negli ultimi due anni diversi sono stati i Piani regolatori dei Porti approvati dall'assessorato Territorio e Ambiente: con Decreto 9 gennaio 20071, è stato approvato il piano regolatore del porto turistico, da diporto e peschereccio di S. Nicola L'Arena, nel comune di Trabia, mentre con Decreto 15 novembre 20072, è stato approvato il piano regolatore portuale del comune di Palma di Montechiaro.
Le faccio osservare, inoltre, che il porto di Trabia, è classificato secondo il D.P.R. n. 156 dell'1 giugno 2004, di categoria II - classe III con destinazione turistica e da diporto, peschereccia; lo stesso dicasi per quello di Palma di Montechiarodi categoria II – classe III con destinazione turistica e da diporto, ambedue, quindi, come tutti i porti delle Isole Eolie.
I piani regolatori dei porti sono stati redatti secondo le "Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali" emanate nel 2004 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.”
Naturalmente non ho riportato le indicazioni relative all'approvazione del Piani dei Porti delle città di Palermo e Catania ma sono disponibile a fornirle parte degli elaborati.
Come vede non c'è nessun bisogno di inventarsi proprio nulla di particolare, la strada maestra è dettata dalla legge; l'amministrazione deve completare l'iter di approvazione del Piano regolatore dei Porti e consegnare le direttive al Consiglio Comunale per le approvazioni relative.
Progettuali della “Lipari Porti S.p.A.” e Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie
Ferme restando le considerazioni di cui sopra vorrei sapere se la progettualità della Lipari Porti S.p.A., rispetta le indicazioni detate dal Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie.
Il P.T.P., prevede due articoli in merito alla portualità l’art. 44, “Opere Marittimi costiere e portuali”, e l’art. 45 per la portualità dell’isola di Lipari.
L' Art. 44 richiede che “La progettazione di nuove opere marittime, l'adeguamento o la trasformazione di opere esistenti e delle strutture di servizio connesse, ai fini della possibilità di esame ed eventuale nulla osta della soprintendenza, devono essere sempre studiate, progettate e proposte in unica soluzione con il contesto delle aree e delle infrastrutture connesse.”
Comunque tutti i progetti di opere marittime debbono essere accompagnati da studi approfonditi di valutazione di impatto ambientale, relative all'opera ed al contesto delle aree ed infrastrutture connesse, come previsto dalla normativa in materia e da studi sul paesaggio che assicurino un corretto inserimento nel paesaggio visivo circostante.
L'articolo 45, sul sistema portuale di Lipari, detta norme ancora più precise:
Il problema, con particolare riferimento al sistema portuale di Lipari, non può essere affrontato a livello di semplici attrezzature portuali, di opere a mare e singole infrastrutture. Infatti l'indotto urbanistico della portualità è rilevantissimo in fatto di viabilità, servizi, parcheggi di scambio, parcheggi di sosta, rimessaggi, ricettività a rotazione d'uso, servizi di vendita specifici e generali, capitaneria di porto, rifornimento di carburanti a mare e a terra connessi agli attracchi, modificazione del tessuto urbano a monte ai fini della permeabilità verso il mare e delle destinazioni d'uso e di nuove coerenti destinazioni d'uso.
Inoltre le zone di attracco, così come le parti esposte alla vista delle rotte interisole, richiedono speciali attenzioni paesistiche in relazione al livello mondiale del loro interesse culturale.
Il Piano territoriale paesistico prescrive ai fini dell'esame per nulla osta di compatibilità paesistica:
1) un piano esecutivo che includa e metta in sistema tra loro le attrezzature portuali a mare e quelle a terra relativamente a tutto il vasto entroterra implicato nell'organizzazione del nuovo sistema portuale e dei suoi sviluppi in corso di definizione;
2) un piano dei porti conforme a detto piano urbanistico esecutivo.
Come si può leggere anche il P.T.P., rinvia esplicitamente al Piano regolatore dei porti. Il Piano dei Porti del Comune di Lipari, quindi, deve essere conforme non solo al PRG ma addirittura ad un Piano Urbanistico esecutivo PUE, specifico per l'area portuale.
Quindi, ancora una volta, mi chiedo cosa pensa Lei di poter approvare un sistema portuale che investe bel quattro strutture portuali e l'intera baia dell'isola di Lipari senza predisporre il Piano regolatore dei Porti, conformandosi alle prescrizione del PTP e del PRG.?
Interazione tra Piano dei Porti e Piano Regolatore Generale
Mentre i Piani regolatori dei porti precedenti alla Legge 84/94 consistevano semplicemente in un disegno, più o meno valido, delle opere marittime per l’ampliamento dei porti, le nuove metodologie di redazione del Piano regolatore dei Porti si propone di governare lo sviluppo del porto, inteso come spazio fisico e sistema infrastrutturale, ma anche centro dinamico di traffici e di attività economiche, snodo di sistemi complessi, parte vitale del territorio, dell’ambiente e della società, a maggior ragione nel caso delle nostre Isole e in special modo di Lipari.
In questa direzione si inquadrano le indicazioni sommarie e sintetiche dettate nella relazione generale del Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari
Portualità e infrastrutture della mobilità e dell’energia.
(....) Molto ampia è la dimensione degli studi e delle proposte che si sono succeduti sulla questione portuale. Dallo «Studio delle rade di particolare interesse delle Isole del Comune di Lipari», condotto dallo Studio Volta nel 1979 per la Regione Siciliana, agli Studi e alle proposte degli Ing. Mallandrino e Napolitano, al più recente «Progetto di fattibilità tecnico economica per le opere portuali delle isole Eolie», condotto dall’Ing. Rodriquez con la collaborazione della Eolie Servizi Spa, il quadro appare completo e ricco di interessanti soluzioni.
Nel merito il Prg non può che individuare ambiti entro cui verranno allestiti i progetti finalizzati al miglioramento delle aree portuali esistenti e alla definizione degli attracchi e scali di nuovo impianto, sulla base degli studi in atto, in buona parte già compiuti. Gli interventi si attueranno con Pue o progetti unitari di iniziativa pubblica anche, se possibile, con la partecipazione dei privati. Essi dovranno essere definiti secondo principi ispirati al minore impatto ambientale e sono soggetti alla preventiva approvazione della Soprintendenza BB.CC.AA., oltre che degli Uffici competenti per le opere marittime.
Appare evidente, ancora una volta, che, nel predisporre il PRP, l'intera impostazione del waterfront urbano e l'uso degli specchi acquei protetti, ferme restando le esigenze di carattere operativo e gestionali, devono integrarsi armoniosamente con il PRG adottato dal Comune di Lipari. A titolo di esempio nel caso del Comune di Palma di Montechiaro la redazione del piano regolatore del porto risulta contemporanea alla definizione del piano regolatore generale. Gli strumenti di programmazione urbanistica hanno quindi avuto la possibilità di essere concepiti sinergicamente, e di fatto completano la pianificazione del territorio di Palma di Montechiaro in linea con una visione complessiva di sviluppo sociale ed economico, che appare assente o carente nel caso delle Isole del Comune di Lipari e per la stessa Lipari.
Portualità e Piano di Gestione del sito Unesco
Sfatiamo, infine, un mito, che in qualche modo il Piano di Gestione del sito Unesco abbiamo “approvato” il porto di Lipari. La legge non indica nessuna competenza in capo all'Unesco per l'approvazione dei Porti in Sicilia. Il decreto di approvazione è emanato dall'assessorato Regionale Territorio e Ambiente dopo un iter chiaro e preciso, il cui primo tassello è l'approvazione del Piano regolatore dei Porti da parte del Consiglio Comunale di Lipari. Il Piano di Gestione del sito Unesco si limita a dare dei consigli ed in effetti esplicitamente dice: “L'Unesco ha chiesto di valutare esaurientemente ed ampiamente l'impatto ambientale dell'allargamento del Porto di Lipari incluso la stima dell'impatto delle navi da crociera”.
Naturalmente una loro valutazione negativa non implica la mancata approvazione del Piano dei Porti ma l'eventuale esclusione del nostro comune dalla lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità, ma molto prima della valutazione della Fondazione Unesco il Piano dei Porti deve raccogliere i pareri positivi degli enti regionali preposti, come, il servizio VIA – VAS, l'assessorato ai BB.CC.AA.. ecc. ecc.
Incarico Mallandrino – Napolitano
Infine, per evitare ulteriori debiti fuori bilancio per il nostro Comune sulla portualità (vista la recente emersione del debito per i componenti la commissione di selezione della gara per l'individuazione del socio privato) le ricordo che La Giunta Municipale con deliberazione n. 833/94 del 10.11.1994 ha conferito incarico al Prof. GiuseppeMallandrino ed al dott. Ing. Michelangelo Napolitano di Palermo per la redazione e la progettazione del Piano Regolatore dei Porti del Comune di Lipari come intende regolarsi nei confronti di questi professionisti?
Le rammento che Lei con nota 40969 del 18 novembre 2004 a scritto all'assessorato regionale al turismo comunicazioni e trasporti per chiedere un finanziamento specifico a copertura del suddetto incarico. Addirittura nel corpo delle lettere Lei scrive : ”Tenuto conto che la definizione e l'acquisizione di detto piano rappresenta il raggiungimento di uno degli obiettivi prioritari dell'amministrazione, poiché finalizzato ad una espasione e qualificazione della portualità turistica che costituisce uno snodo determinate per la crescita sociale ed economica della comunità eoliana” (..) aggiungendo infine che il Piano Regolatore dei Porti “costituisce elemento importante del Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari, come meglio espresso in narrativa”
appare strano che Lei a distanza di quattro anni senza la necessità di individiare un “percorso condiviso” il merito alla realizzazione delle nuove opere portuali.
Ritengo che Lei sia in dovere di fornire i documenti in grado di dimostrare le Sue affermazioni e chiedo agli Enti in indirizzo di dare una risposta esaustiva alla delicatissima problematica, chiarendo se è possibile programmare un intervento portuale su tutte le strutture portuali della rada di Lipari in assenza del Piano regolare dei porti, invito, infine, il Consiglio Comunale di Lipari (ove giace una richiesta di autoconvocazione da parte di un gruppo di consigli comunali di minoranza) a riappropriarsi del proprio ruolo sulla della delicatissima materia per dare risposte chiare alla nostra comunità".
Distinti Saluti
Giuseppe La Greca
La L.R. 29 aprile 1985 n. 21 “Norme per l’esecuzione dei lavori pubblici in Sicilia. all'art. 30, II comma, (Piano Regolatore dei Porti) prevede che i piani regolatori dei porti regionali sono approvati con decreto dell'assessore regionale al territorio e l'ambiente, su proposta del Consiglio Comunale.
Negli ultimi due anni diversi sono stati i Piani regolatori dei Porti approvati dall'assessorato Territorio e Ambiente: con Decreto 9 gennaio 20071, è stato approvato il piano regolatore del porto turistico, da diporto e peschereccio di S. Nicola L'Arena, nel comune di Trabia, mentre con Decreto 15 novembre 20072, è stato approvato il piano regolatore portuale del comune di Palma di Montechiaro.
Le faccio osservare, inoltre, che il porto di Trabia, è classificato secondo il D.P.R. n. 156 dell'1 giugno 2004, di categoria II - classe III con destinazione turistica e da diporto, peschereccia; lo stesso dicasi per quello di Palma di Montechiarodi categoria II – classe III con destinazione turistica e da diporto, ambedue, quindi, come tutti i porti delle Isole Eolie.
I piani regolatori dei porti sono stati redatti secondo le "Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali" emanate nel 2004 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.”
Naturalmente non ho riportato le indicazioni relative all'approvazione del Piani dei Porti delle città di Palermo e Catania ma sono disponibile a fornirle parte degli elaborati.
Come vede non c'è nessun bisogno di inventarsi proprio nulla di particolare, la strada maestra è dettata dalla legge; l'amministrazione deve completare l'iter di approvazione del Piano regolatore dei Porti e consegnare le direttive al Consiglio Comunale per le approvazioni relative.
Progettuali della “Lipari Porti S.p.A.” e Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie
Ferme restando le considerazioni di cui sopra vorrei sapere se la progettualità della Lipari Porti S.p.A., rispetta le indicazioni detate dal Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie.
Il P.T.P., prevede due articoli in merito alla portualità l’art. 44, “Opere Marittimi costiere e portuali”, e l’art. 45 per la portualità dell’isola di Lipari.
L' Art. 44 richiede che “La progettazione di nuove opere marittime, l'adeguamento o la trasformazione di opere esistenti e delle strutture di servizio connesse, ai fini della possibilità di esame ed eventuale nulla osta della soprintendenza, devono essere sempre studiate, progettate e proposte in unica soluzione con il contesto delle aree e delle infrastrutture connesse.”
Comunque tutti i progetti di opere marittime debbono essere accompagnati da studi approfonditi di valutazione di impatto ambientale, relative all'opera ed al contesto delle aree ed infrastrutture connesse, come previsto dalla normativa in materia e da studi sul paesaggio che assicurino un corretto inserimento nel paesaggio visivo circostante.
L'articolo 45, sul sistema portuale di Lipari, detta norme ancora più precise:
Il problema, con particolare riferimento al sistema portuale di Lipari, non può essere affrontato a livello di semplici attrezzature portuali, di opere a mare e singole infrastrutture. Infatti l'indotto urbanistico della portualità è rilevantissimo in fatto di viabilità, servizi, parcheggi di scambio, parcheggi di sosta, rimessaggi, ricettività a rotazione d'uso, servizi di vendita specifici e generali, capitaneria di porto, rifornimento di carburanti a mare e a terra connessi agli attracchi, modificazione del tessuto urbano a monte ai fini della permeabilità verso il mare e delle destinazioni d'uso e di nuove coerenti destinazioni d'uso.
Inoltre le zone di attracco, così come le parti esposte alla vista delle rotte interisole, richiedono speciali attenzioni paesistiche in relazione al livello mondiale del loro interesse culturale.
Il Piano territoriale paesistico prescrive ai fini dell'esame per nulla osta di compatibilità paesistica:
1) un piano esecutivo che includa e metta in sistema tra loro le attrezzature portuali a mare e quelle a terra relativamente a tutto il vasto entroterra implicato nell'organizzazione del nuovo sistema portuale e dei suoi sviluppi in corso di definizione;
2) un piano dei porti conforme a detto piano urbanistico esecutivo.
Come si può leggere anche il P.T.P., rinvia esplicitamente al Piano regolatore dei porti. Il Piano dei Porti del Comune di Lipari, quindi, deve essere conforme non solo al PRG ma addirittura ad un Piano Urbanistico esecutivo PUE, specifico per l'area portuale.
Quindi, ancora una volta, mi chiedo cosa pensa Lei di poter approvare un sistema portuale che investe bel quattro strutture portuali e l'intera baia dell'isola di Lipari senza predisporre il Piano regolatore dei Porti, conformandosi alle prescrizione del PTP e del PRG.?
Interazione tra Piano dei Porti e Piano Regolatore Generale
Mentre i Piani regolatori dei porti precedenti alla Legge 84/94 consistevano semplicemente in un disegno, più o meno valido, delle opere marittime per l’ampliamento dei porti, le nuove metodologie di redazione del Piano regolatore dei Porti si propone di governare lo sviluppo del porto, inteso come spazio fisico e sistema infrastrutturale, ma anche centro dinamico di traffici e di attività economiche, snodo di sistemi complessi, parte vitale del territorio, dell’ambiente e della società, a maggior ragione nel caso delle nostre Isole e in special modo di Lipari.
In questa direzione si inquadrano le indicazioni sommarie e sintetiche dettate nella relazione generale del Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari
Portualità e infrastrutture della mobilità e dell’energia.
(....) Molto ampia è la dimensione degli studi e delle proposte che si sono succeduti sulla questione portuale. Dallo «Studio delle rade di particolare interesse delle Isole del Comune di Lipari», condotto dallo Studio Volta nel 1979 per la Regione Siciliana, agli Studi e alle proposte degli Ing. Mallandrino e Napolitano, al più recente «Progetto di fattibilità tecnico economica per le opere portuali delle isole Eolie», condotto dall’Ing. Rodriquez con la collaborazione della Eolie Servizi Spa, il quadro appare completo e ricco di interessanti soluzioni.
Nel merito il Prg non può che individuare ambiti entro cui verranno allestiti i progetti finalizzati al miglioramento delle aree portuali esistenti e alla definizione degli attracchi e scali di nuovo impianto, sulla base degli studi in atto, in buona parte già compiuti. Gli interventi si attueranno con Pue o progetti unitari di iniziativa pubblica anche, se possibile, con la partecipazione dei privati. Essi dovranno essere definiti secondo principi ispirati al minore impatto ambientale e sono soggetti alla preventiva approvazione della Soprintendenza BB.CC.AA., oltre che degli Uffici competenti per le opere marittime.
Appare evidente, ancora una volta, che, nel predisporre il PRP, l'intera impostazione del waterfront urbano e l'uso degli specchi acquei protetti, ferme restando le esigenze di carattere operativo e gestionali, devono integrarsi armoniosamente con il PRG adottato dal Comune di Lipari. A titolo di esempio nel caso del Comune di Palma di Montechiaro la redazione del piano regolatore del porto risulta contemporanea alla definizione del piano regolatore generale. Gli strumenti di programmazione urbanistica hanno quindi avuto la possibilità di essere concepiti sinergicamente, e di fatto completano la pianificazione del territorio di Palma di Montechiaro in linea con una visione complessiva di sviluppo sociale ed economico, che appare assente o carente nel caso delle Isole del Comune di Lipari e per la stessa Lipari.
Portualità e Piano di Gestione del sito Unesco
Sfatiamo, infine, un mito, che in qualche modo il Piano di Gestione del sito Unesco abbiamo “approvato” il porto di Lipari. La legge non indica nessuna competenza in capo all'Unesco per l'approvazione dei Porti in Sicilia. Il decreto di approvazione è emanato dall'assessorato Regionale Territorio e Ambiente dopo un iter chiaro e preciso, il cui primo tassello è l'approvazione del Piano regolatore dei Porti da parte del Consiglio Comunale di Lipari. Il Piano di Gestione del sito Unesco si limita a dare dei consigli ed in effetti esplicitamente dice: “L'Unesco ha chiesto di valutare esaurientemente ed ampiamente l'impatto ambientale dell'allargamento del Porto di Lipari incluso la stima dell'impatto delle navi da crociera”.
Naturalmente una loro valutazione negativa non implica la mancata approvazione del Piano dei Porti ma l'eventuale esclusione del nostro comune dalla lista dei Siti Patrimonio dell'Umanità, ma molto prima della valutazione della Fondazione Unesco il Piano dei Porti deve raccogliere i pareri positivi degli enti regionali preposti, come, il servizio VIA – VAS, l'assessorato ai BB.CC.AA.. ecc. ecc.
Incarico Mallandrino – Napolitano
Infine, per evitare ulteriori debiti fuori bilancio per il nostro Comune sulla portualità (vista la recente emersione del debito per i componenti la commissione di selezione della gara per l'individuazione del socio privato) le ricordo che La Giunta Municipale con deliberazione n. 833/94 del 10.11.1994 ha conferito incarico al Prof. GiuseppeMallandrino ed al dott. Ing. Michelangelo Napolitano di Palermo per la redazione e la progettazione del Piano Regolatore dei Porti del Comune di Lipari come intende regolarsi nei confronti di questi professionisti?
Le rammento che Lei con nota 40969 del 18 novembre 2004 a scritto all'assessorato regionale al turismo comunicazioni e trasporti per chiedere un finanziamento specifico a copertura del suddetto incarico. Addirittura nel corpo delle lettere Lei scrive : ”Tenuto conto che la definizione e l'acquisizione di detto piano rappresenta il raggiungimento di uno degli obiettivi prioritari dell'amministrazione, poiché finalizzato ad una espasione e qualificazione della portualità turistica che costituisce uno snodo determinate per la crescita sociale ed economica della comunità eoliana” (..) aggiungendo infine che il Piano Regolatore dei Porti “costituisce elemento importante del Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari, come meglio espresso in narrativa”
appare strano che Lei a distanza di quattro anni senza la necessità di individiare un “percorso condiviso” il merito alla realizzazione delle nuove opere portuali.
Ritengo che Lei sia in dovere di fornire i documenti in grado di dimostrare le Sue affermazioni e chiedo agli Enti in indirizzo di dare una risposta esaustiva alla delicatissima problematica, chiarendo se è possibile programmare un intervento portuale su tutte le strutture portuali della rada di Lipari in assenza del Piano regolare dei porti, invito, infine, il Consiglio Comunale di Lipari (ove giace una richiesta di autoconvocazione da parte di un gruppo di consigli comunali di minoranza) a riappropriarsi del proprio ruolo sulla della delicatissima materia per dare risposte chiare alla nostra comunità".
Distinti Saluti
Giuseppe La Greca