«Lo sviluppo di una portualità importante – ha detto Scoma – è fondamentale per lo sviluppo e la crescita economica delle Eolie così come per la mobilità di residenti e turisti. La mia presenza qui è la dimostrazione di come il Governo regionale creda allo sviluppo e all'importanza delle isole minori». Oltre all'approdo per le navi da crociera sono circa trecento i posti barca che si intendono realizzare, supportati anche da aree di alaggio. Due i punti d'approdo(doppio posto) per gli aliscafi previsti a Sottomonastero. In quest'area, comunque, tutto è indissolubilmente legato all'entità dei ritrovamenti archeologici sottomarini.
Gli esperti della Sovrintendenza del mare, presenti alla riunione, da noi avvicinati, hanno annunciato che solo dopo che sarà stabilito il tipo e la dimensione del bene archeologico che si trova in quei fondali si potrà decidere il da farsi e dare le relative indicazioni. Non mancano, comunque, le perplessità che potranno accentuarsi nei prossimi giorni nel momento in cui le "carte" potranno essere attentamente studiate e visionate.
Una delle perplessità, che si trascina ormai sin dal progetto iniziale, è legata ad eventuali contraccolpi che lo sviluppo di strutture collaterali e la gestione stessa della portualità potrebbe avere sull'economia isolana. La "Porti di Lipari", la società mista nata per realizzare e gestire tale portualità, ha più volte evidenziato che nessun aggravio vi sarà nè per i pescatori nè per gli utenti eoliani a livello di incidenza sul costo del biglietto di trasporto. Alla riunione mattutina avevano chiesto di partecipare anche alcuni consiglieri comunali di minoranza che, come evidenziano in una nota, «si sono visti negare l'accesso dal sindaco Mariano Bruno in persona. Non vi faccio entrare – scrivono Giacomo Biviano, Adolfo Sabatini e Pietro Lo Cascio – ha subito puntualizzato il sindaco al nostro arrivo, invitandoci a tornare per l'incontro del pomeriggio. Ci scusiamo – continuano i tre consiglieri di minoranza – con i cittadini di Lipari che ci hanno accordato la loro fiducia eleggendoci loro rappresentanti presso la più alta istituzione del paese, il consiglio comunale. Ci scusiamo perché, in buona fede, eravamo convinti di poter rappresentare le loro istanze, manifestare le loro esigenze, esprimere la loro volontà, in merito alle tante, delicate questioni che investono la vita del nostro comune. Stamattina, invece, abbiamo compreso che la realtà è diversa da come la immaginavamo. Abbiamo scoperto di ricoprire un ruolo privato dell'effettiva capacità di incidere nel dibattito e nelle scelte del paese. E lo abbiamo scoperto presentandoci a una fantomatica "conferenza di servizi" (che è stata definita tale, senza realmente esserlo) o, forse, a una "riunione tecnica" indetta dal sindaco e aperta a tutti, assessori regionali, tecnici comunali, capitanerie di porto, soprintendenze del mare e di terra, farmacisti esperti di porti, ma non a noi».
Fonti interne all'amministrazione hanno precisato che si trattava di una riunione di servizio e che consiglieri, associazioni e semplici cittadini sono stati messi in condizione di portare il loro contributo nella riunione svoltasi nel pomeriggio.
E in questa riunione non sono mancate le prese di posizione(giuste), i distinguo e le polemiche(quest'ultime inutili). L'impressione finale è che, se si vuole arrivare a dotare l'isola di una portualità efficiente, bisogna smussare(nell'interesse di tutti) gli angoli, così come qualcuna delle strutture previste. Logico chiedersi se Condotte e la Porti di Lipari ci staranno.