(Christian Del Bono) L’incontro di ieri a Palermo, all’A.R.S., organizzato dalle Commissioni presiedute dagli Onorevoli Caputo e Mancuso, alla presenza dell’Assessore Bufardeci, del Direttore Falgares e dei Sindaci delle Isole Minori Siciliane, se da una parte ha prodotto alcune proposte interessanti, dall’altra ha confermato l’esigenza di non trascurare un percorso che rischia di ingarbugliarsi ulteriormente e di condurre a pericolose soluzioni tampone.
Tra gli elementi positivi dell’incontro di Palermo, ascriverei l’istituzione dei un tavolo regionale, con cadenza mensile, per trattare le problematiche delle isole minori e la cui prima tappa sarà un incontro fissato per il 19 gennaio, alle ore 16.00. Nel corso di questo incontro dovranno essere definite le soluzioni e le richieste da prospettare al tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio dal Ministro Matteoli. Le Commissioni si sono impegnate ad elaborare un ordine del giorno sulla base delle criticità emerse nell’ambito della riunione di ieri e con riferimento aile mozioni deliberate dai Consigli Comunali delle isole minori della Sicilia. Questo sarà, prima della riunione del 19, sottoposto ai Sindaci per eventuali integrazioni.
Altro elemento positivo, rimarcato da tutti i parlamentari, è stata la coesione e la determinazione dei sindaci delle isole minori della Sicilia che sembrano aver metabolizzato l’esigenza di dover procedere congiuntamente su problematiche i cui punti di convergenza sono di gran lunga maggiori a quelli di contrasto.
Altro elemento positivo è stato l’accoglimento, unanime, dell’istanza avanzata dal Sindaco di Lipari, Mariano Bruno, di riproporre la famosa legge speciale per le isole minori.
Infine, tra gli elementi positivi, facendo un piccolo sforzo, potremmo anche inserire la dichiarata consapevolezza dell’Assessore Bufardeci che il problema sia ancora lontano dall’essere risolto e l’impegno, da parte dello stesso Bufardeci, a recepire e supportare di fronte al Ministro le istanze di razionalizzazione che saranno elaborate dai sindaci.
L’incontro all’ARS ha però fatto emergere anche alcuni segnali poco rassicuranti.
Inizierei dal fatto che soltanto dopo oltre 2 ore di discussione, sia stato davvero posto l’accento sul famoso scorporo della Siremar dalla Tirrenia; punto che figura al primo posto nel documento approvato dai 4 consigli comunali delle Isole Eolie. A mio modesto avviso, questo rappresenta il punto più controverso e sul quale sembra vigere ancora molta “confusione”. L’Assessore, per scorporo, intende la separazione dei problemi della Tirrenia da quelli della Siremar per concentrarsi sulle somme necessarie a garantire i collegamenti delle isole minori siciliane. Questa linea, ovviamente confermata dai Direttore Falgares e dalla funzionaria al ramo, Dott.ssa Severino, che senza tropi giri di parole parlano di bando pubblico per l’assegnazione di servizi da integrare a quelli già appaltati a NGI e Usticalines, sembra essere già stata recepita da altri come, ad esempio, il Comune di Pantelleria che nella propria mozione, non solo non parla di scorporo, ma chiede esplicitamente che si proceda alla gara di evidenza pubblica in ambito comunitario per l’assegnazione dei servizi.
Altro aspetto poco rassicurante, sempre connesso allo scorporo, che sembra essere diventato una costante nelle dichiarazioni del Vicepresidente Bufardeci, è il continuo richiamo alla presunta impossibilità da parte del Ministro Matteoli a concedere una proroga superiore ad un anno.
Mi sembra, pertanto, evidente che grossa attenzione dovrà essere posta nella stesura di quell’ordine del giorno che il 19 sarà oggetto di discussione all’A.R.S. e che il 20 potrebbe costituire l’ossatura attorno al quale sviluppare il tavolo tecnico di Roma alla presenza del Ministro.
Christian Del Bono
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martedì 13 gennaio 2009
Francesco Megna...la mareggiata di Canneto..e i tre milioni di Unci
Egregio direttore,
ti scrivo da Catania, dove mi trovo da alcuni giorni per motivi personali....
Ho avuto modo di vedere alcune immagini dell´odierna mareggiata che ha flagellato Canneto.
Con ciclicità assoluta, almeno un paio di volte l´anno, assistiamo ad eventi come quello odierno che certamente non sono di straordinaria entità, ma che tuttavia mettono letteralmente in ginocchio un´intera frazione, procurando enormi disagi agli abitanti ed alle attività commerciali della zona.
Sento parlare di lamentele dei cittadini di Canneto....appaiono a mio parere francamente ingiustificate, in quanto com´è ormai noto a tutti, l´Amministrazione Comunale risolverà di qui a breve l´annoso problema della protezione dell´abitato di Canneto!! Come?? Spendendo (sperperando???), circa tre milioni di Euro (poco meno di sei miliardi delle vecchie lire) per mettere in sicurezza e difendere dai marosi....la sola spiaggia di UNCI!!!
Complimenti, mi sento francamente rassicurato e grato all´Amministrazione per la sensibilità dimostrata!
Francesco Megna
ti scrivo da Catania, dove mi trovo da alcuni giorni per motivi personali....
Ho avuto modo di vedere alcune immagini dell´odierna mareggiata che ha flagellato Canneto.
Con ciclicità assoluta, almeno un paio di volte l´anno, assistiamo ad eventi come quello odierno che certamente non sono di straordinaria entità, ma che tuttavia mettono letteralmente in ginocchio un´intera frazione, procurando enormi disagi agli abitanti ed alle attività commerciali della zona.
Sento parlare di lamentele dei cittadini di Canneto....appaiono a mio parere francamente ingiustificate, in quanto com´è ormai noto a tutti, l´Amministrazione Comunale risolverà di qui a breve l´annoso problema della protezione dell´abitato di Canneto!! Come?? Spendendo (sperperando???), circa tre milioni di Euro (poco meno di sei miliardi delle vecchie lire) per mettere in sicurezza e difendere dai marosi....la sola spiaggia di UNCI!!!
Complimenti, mi sento francamente rassicurato e grato all´Amministrazione per la sensibilità dimostrata!
Francesco Megna
SANITA’: RIMBORSI FARMACIE RURALI, IN COMMISSIONE SCHEMA DI DDL
“L’assessorato regionale alla Sanità già ad agosto del 2008 ha attivato tutte le iniziative necessarie per lo stanziamento delle somme dovute alle farmacie rurali delle isole minori come indennità di disagiata residenza per il periodo 2004-2009”.
Lo sostiene l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, rispondendo alle critiche avanzate in questi giorni da alcuni amministratori locali.
Nei mesi scorsi era stato anche predisposto un apposito schema di disegno di legge, accompagnato dalla relativa relazione finanziaria, sul quale si erano già espressi sia la Ragioneria generale della Regione che l’Ufficio legislativo e legale.
Il testo è stato discusso in commissione sanità dell’Ars l’11 novembre 2008 con il seguente esito: “… non essendo ancora pervenuto il parere della commissione bilancio circa la copertura finanziaria si rinvia ad altra seduta l’approvazione definitiva per l’esame dell’Aula”.
La commissione bilancio darà il parere sul disegno di legge soltanto dopo l’approvazione del bilancio
Nella foto: La farmacia rurale di Canneto
Lo sostiene l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, rispondendo alle critiche avanzate in questi giorni da alcuni amministratori locali.
Nei mesi scorsi era stato anche predisposto un apposito schema di disegno di legge, accompagnato dalla relativa relazione finanziaria, sul quale si erano già espressi sia la Ragioneria generale della Regione che l’Ufficio legislativo e legale.
Il testo è stato discusso in commissione sanità dell’Ars l’11 novembre 2008 con il seguente esito: “… non essendo ancora pervenuto il parere della commissione bilancio circa la copertura finanziaria si rinvia ad altra seduta l’approvazione definitiva per l’esame dell’Aula”.
La commissione bilancio darà il parere sul disegno di legge soltanto dopo l’approvazione del bilancio
Nella foto: La farmacia rurale di Canneto
Trasporti marittimi: In una lettera al sindaco e al presidente del comitato il punto di vista e le proposte di La Greca
Lettera del dott. Giuseppe La Greca al sindaco di Lipari e al presidente del Comitato. Oggetto: trasporti marittimi
Signori,
quale cittadino delle Isole Eolie ed ex amministratore del Comune di Lipari (1994 -2001) già il 20 ottobre 2008 ed il 12 dicembre 2008 mi sono rivolto al signor sindaco per esprimere le mie opinioni e le mie perplessità sulla conduzione complessiva della problematica legata ai trasporti marittimi e segnatamente alla vicenda Siremar esprimendo le mie personali opinioni.
Non amo urlare, né tanto meno fare polemiche, né mi interessano, in questo momento, le corrispondenze sulla mancata partecipazione alle iniziative dei primi giorni di gennaio e dell’occupazione della nave; io c’ero come tanti altri concittadini delle Eolie e di Lipari e non intendo sprecare il mio tempo con chi oggi, consiglieri ed assessori della maggioranza, cerca di trovare scuse per giustificare la propria ignavia, consiglio a questi ultimi, brevemente, di leggere i primi canti della divina commedia, sono quelli più istruttivi.
Ritorno immediatamente alle questioni che mi stanno a cuore: quali soluzioni la nostra classe politica ci propone e quali possiamo proporre noi, comunità eoliana, a distanza di alcuni giorni dall’incontro romano dell’8 gennaio 2009. Ho appena finito di leggere la rassegna stampa della seduta delle due commissioni ARS e dalla lettura delle stesse scaturiscono alcune novità:
la prima, sappiamo che è stata convocata una nuova riunione il 19 gennaio a Palermo dal Vicepresidente della Regione Bufardeci, per raccogliere “proposte utili a concordare una linea comune da sottoporre all’indomani a Roma nel tavolo tecnico al Ministero Trasporti”.
Credo che su questo punto si debba, da subito iniziare, un confronto serio e proficuo all’interno del comitato, di un comitato allargato così come proposto dal consigliere Lo Cascio, per raccogliere tutte le istanze del Paese, delle altre isole del Comune di Lipari, di tutte le categorie, senza la prevalenza di una rispetto ad altre ed in modo da far sentire tutti i cittadini partecipi, non soltanto nella fase della protesta, ma soprattutto nella fase della proposta. Solo un comitato più ampio e più rappresentativo potrà, nei prossimi giorni, chiedere agli eoliani ulteriori massicce iniziative di protesta.
Ricordo, al signor sindaco ed al presidente del comitato, che giace agli atti del consiglio comunale una proposta di razionalizzazione delle corse presentata dalle minoranze ormai da più di un anno e che a mio parere può rappresentare una piattaforma seria di discussione all’interno della nostra comunità.
La seconda novità di cui il vicepresidente ha parlato è di una disponibilità di 174 mln di euro, attraverso la quale chiedere alla Tirrenia di attivare subito la convenzione con Siremar, a prescindere dagli assicurati 46 mln aggiuntivi che il Governo si era impegnato a trovare nell’incontro dell’8 gennaio 2009 (ipotesi, questa del prelievo dai fondi FAS, tuttavia, che appare assolutamente impraticabile come sostenuto da autorevoli parlamentari nazionali e regionali ed è stata foriera, da subito, di polemiche tra esponenti parlamentari siciliani ed il Ministro Tremonti, a conferma della insensibilità di questa classe politica nazionale rispetto alle aree del Mezzogiorno e segnatamente la Regione Siciliana così larga di consensi verso il governo Berlusconi)1.
la terza che il piano di gestione dei collegamenti marittimi venga migliorato con i suggerimenti che i sindaci sono stati invitati a produrre per il medio termine;
la quarta che la Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tale da poter programmare non solo per questo anno ma per il futuro.
Ritengo, in sintesi, che sia tutta materia per il comitato allargato, per il consiglio comunale e per l’amministrazione se si ha voglia di lavorare serenamente e che sin dal 2009 ci vengano garantiti i collegamenti già minimi e razionalizzati al 2007, includendo i collegamenti con Napoli fra i collegamenti storici che garantiscono la continuità territoriale delle nostre isole con il resto della Nazionale e alla luce del fatto che le Eolie non dispongono di nessun altra forma di collegamento con il continente, senza chiedere razionalizzazione o tagli che penalizzino ulteriormente e marginalizzino le nostre isole.
In merito, al medio termine ed al futuro della Siremar dopo il 2009 riconfermo le mie proposte anche alla luce di numerose, autorevoli, dichiarazioni di deputati regionali e nazionali, circa l’istituzione di un tavolo permanente presso la Regione per i problemi relativi alle Isole Minori ed all’eventuale emanazione di una nuova legge regionale a favore delle Isole Minori.2 E che dal 2010 la Siremar venga regionalizzata, scorporandola dalla Tirrenia, per poter accedere agli aiuti di Stato e per il superamento di quella perifericità che ci costringe in una situazione di sottosviluppo rispetto al resto della Sicilia.
In merito alla ipotesi di scorporo e regionalizzazione della Siremar ritengo che sia a conoscenza degli addetti ai lavori che la Regione Campania, in sede approvazione del bilancio, ha avviato l’iter per giungere alla costituzione dei una Società Regionale Marittima ad hoc, la Corema (Compagnia regionale marittima), che dovrà sostituire la Caremar in via di dismissione.
Ritengo, inoltre, che vadano previsti alcuni punti inderogabili:
la Regione Siciliana avvii speditamente il percorso che deve portare alla costituzione della Compagnia Regionale Marittima a capitale “Misto”, con le isole dotate di una propria capacità di intervento nei processi decisionali e gestionali, anche attraverso la sottoscrizione di quote azionarie e la presenza di propri rappresentanti;
che lo Stato garantisca continuità del trasferimento delle risorse necessarie alla gestione dei servizi e l’assegnazione di fondi di investimento per l'ammodernamento della flotta.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
1 Palermo, 12 gen - ''Invito il governo nazionale a non dimenticare le aree sottosviluppate della Sicilia''. A dirlo e' il deputato regionale del Pdl, Giovanni Greco, dopo aver appreso che il Ministro Tremonti vorrebbe indirizzare una parte delle risorse dei fondi Fas destinati al sud verso il nord Italia.''Il governo - afferma Greco - non sottragga al Mezzogiorno gli strumenti finanziari per lo sviluppo delle aree povere. Mi risulta che questi fondi siano nati per incentivare la crescita del Mezzogiorno. Ma attualmente - prosegue Greco - sembrerebbero vietati al Sud. Ultimo caso, e' il no al prelievo di 46 milioni di euro per la copertura delle spese per i collegamenti della Siremar con le isole minori. Inoltre, mi urge sottolineare che nel decreto anticrisi non solo non si specifica alcuna disposizione per il Mezzogiorno, ma un emendamento prevede un calcolo differenziato per il prezzo dell'energia elettrica, dividendo l'Italia in macro zone. Questo potrebbe ripercuotersi sulle nostre aziende e sulle tasche dei nostri imprenditori che pagherebbero l'energia a prezzi piu' alti''.Inoltre, il deputato del Pdl chiede al governo Nazionale maggiore attenzione a quelli che sono i problemi dell'isola, tra questi: lavoro, famiglie, giovani e anziani. ''Sono certo - conclude Greco - che il governo Nazionale si impegnera' nel risolvere al piu' presto i problemi che investono il Sud''.
Roma, 12 gen - ''Finalmente anche alcuni parlamentari siciliani appartenenti all'attuale maggioranza si accorgono che i fondi Fas vengono depredati continuamente per soddisfare altre logiche. Meglio tardi che mai. Ci auguriamo, se non altro, che ora sostengano le nostre preoccupazioni rivolte da mesi a questo Governo a vocazione leghista''. Lo afferma il deputato dell'Unione di Centro Giuseppe Ruvolo.''Lo sfogo denunciato giorni fa - afferma Ruvolo - da un autorevole esponente del Pdl, come Gianfranco Micciche', e' il sintomo di un malessere grave che, sebbene tutto interno alla maggioranza, va curato al piu' presto, perche' sta compromettendo lo sviluppo di un'intera regione e il futuro dei suoi abitanti. Il ''no' al prelievo di 46 milioni di euro per finanziare i collegamenti Siremar con le isole minori e' stato solo l'ultimo esempio vergognoso del modello di federalismo che in realta' ha in testa la Lega. I Fas rappresentano una risorsa vitale per colmare i gap infrastrutturali della Sicilia. Mettervi continuamente mano per mantenere certe promesse elettorali fatte al Nord e' un metodo sconsiderato e irresponsabile''.
2 Nel corso dei lavori l’On. Marianna Caronia ha confermato la necessità dello scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia, a garanzia degli attuali livelli occupazionali e dell’inalienabile diritto alla mobilità ed allo sviluppo socio-economico degli abitanti delle Isole minori. L’On. Fortunato Romano, segretario della Commissione Territorio ed Ambiente, ha ribadito l’urgenza di una legge speciale per le isole minori, e l’istituzione di un Assessorato con delega specifica per le isole minori, con pieni poteri in materia di trasporti, sanità, istruzione e rifiuti.
«Abbiamo approvato una risoluzione - dice Caputo - per avere un ulteriore impegno dal governo regionale per chiedere al premier Berlusconi di assicurare i 46 milioni di euro prelevati dai fondi Fas; in ogni caso questa vicenda è sintomatica in quanto non è più rinviabile l'approvazione di una legge speciale »
L’Assemblea regionale siciliana per contribuire fattivamente alla risoluzione dei numerosi problemi che attanagliano le isole minori deve istituzione immediatamente una Commissione parlamentare ad hoc. Lo chiedono numerosi parlamentari e i rappresentati istituzionali di quei territori”. Lo afferma il parlamentare siciliano del PdL Franco Mineo raccogliendo l’invito della Conferenza dei Sindaci delle isole minori siciliane che oggi ha partecipato ad una riunione congiunta della Commissioni Trasporti e Attivita’ Produttive dell’Ars. “E’ giunto il momento - sottolinea Mineo - che il parlamento siciliano affidi ad un organo autonomo la discussione dei temi inerenti le nostre isole minori. Le contingenze di natura economica e la specificita’ delle questioni, come ad esempio la discussione del processo di regionalizzazione della societa’ marittima Siremar, non possono che avere - conclude Mineo - un centro politico parlamentare che coordini e valuti preventivamente tutti gli interventi legislativi che riguardano questi territori”
Signori,
quale cittadino delle Isole Eolie ed ex amministratore del Comune di Lipari (1994 -2001) già il 20 ottobre 2008 ed il 12 dicembre 2008 mi sono rivolto al signor sindaco per esprimere le mie opinioni e le mie perplessità sulla conduzione complessiva della problematica legata ai trasporti marittimi e segnatamente alla vicenda Siremar esprimendo le mie personali opinioni.
Non amo urlare, né tanto meno fare polemiche, né mi interessano, in questo momento, le corrispondenze sulla mancata partecipazione alle iniziative dei primi giorni di gennaio e dell’occupazione della nave; io c’ero come tanti altri concittadini delle Eolie e di Lipari e non intendo sprecare il mio tempo con chi oggi, consiglieri ed assessori della maggioranza, cerca di trovare scuse per giustificare la propria ignavia, consiglio a questi ultimi, brevemente, di leggere i primi canti della divina commedia, sono quelli più istruttivi.
Ritorno immediatamente alle questioni che mi stanno a cuore: quali soluzioni la nostra classe politica ci propone e quali possiamo proporre noi, comunità eoliana, a distanza di alcuni giorni dall’incontro romano dell’8 gennaio 2009. Ho appena finito di leggere la rassegna stampa della seduta delle due commissioni ARS e dalla lettura delle stesse scaturiscono alcune novità:
la prima, sappiamo che è stata convocata una nuova riunione il 19 gennaio a Palermo dal Vicepresidente della Regione Bufardeci, per raccogliere “proposte utili a concordare una linea comune da sottoporre all’indomani a Roma nel tavolo tecnico al Ministero Trasporti”.
Credo che su questo punto si debba, da subito iniziare, un confronto serio e proficuo all’interno del comitato, di un comitato allargato così come proposto dal consigliere Lo Cascio, per raccogliere tutte le istanze del Paese, delle altre isole del Comune di Lipari, di tutte le categorie, senza la prevalenza di una rispetto ad altre ed in modo da far sentire tutti i cittadini partecipi, non soltanto nella fase della protesta, ma soprattutto nella fase della proposta. Solo un comitato più ampio e più rappresentativo potrà, nei prossimi giorni, chiedere agli eoliani ulteriori massicce iniziative di protesta.
Ricordo, al signor sindaco ed al presidente del comitato, che giace agli atti del consiglio comunale una proposta di razionalizzazione delle corse presentata dalle minoranze ormai da più di un anno e che a mio parere può rappresentare una piattaforma seria di discussione all’interno della nostra comunità.
La seconda novità di cui il vicepresidente ha parlato è di una disponibilità di 174 mln di euro, attraverso la quale chiedere alla Tirrenia di attivare subito la convenzione con Siremar, a prescindere dagli assicurati 46 mln aggiuntivi che il Governo si era impegnato a trovare nell’incontro dell’8 gennaio 2009 (ipotesi, questa del prelievo dai fondi FAS, tuttavia, che appare assolutamente impraticabile come sostenuto da autorevoli parlamentari nazionali e regionali ed è stata foriera, da subito, di polemiche tra esponenti parlamentari siciliani ed il Ministro Tremonti, a conferma della insensibilità di questa classe politica nazionale rispetto alle aree del Mezzogiorno e segnatamente la Regione Siciliana così larga di consensi verso il governo Berlusconi)1.
la terza che il piano di gestione dei collegamenti marittimi venga migliorato con i suggerimenti che i sindaci sono stati invitati a produrre per il medio termine;
la quarta che la Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tale da poter programmare non solo per questo anno ma per il futuro.
Ritengo, in sintesi, che sia tutta materia per il comitato allargato, per il consiglio comunale e per l’amministrazione se si ha voglia di lavorare serenamente e che sin dal 2009 ci vengano garantiti i collegamenti già minimi e razionalizzati al 2007, includendo i collegamenti con Napoli fra i collegamenti storici che garantiscono la continuità territoriale delle nostre isole con il resto della Nazionale e alla luce del fatto che le Eolie non dispongono di nessun altra forma di collegamento con il continente, senza chiedere razionalizzazione o tagli che penalizzino ulteriormente e marginalizzino le nostre isole.
In merito, al medio termine ed al futuro della Siremar dopo il 2009 riconfermo le mie proposte anche alla luce di numerose, autorevoli, dichiarazioni di deputati regionali e nazionali, circa l’istituzione di un tavolo permanente presso la Regione per i problemi relativi alle Isole Minori ed all’eventuale emanazione di una nuova legge regionale a favore delle Isole Minori.2 E che dal 2010 la Siremar venga regionalizzata, scorporandola dalla Tirrenia, per poter accedere agli aiuti di Stato e per il superamento di quella perifericità che ci costringe in una situazione di sottosviluppo rispetto al resto della Sicilia.
In merito alla ipotesi di scorporo e regionalizzazione della Siremar ritengo che sia a conoscenza degli addetti ai lavori che la Regione Campania, in sede approvazione del bilancio, ha avviato l’iter per giungere alla costituzione dei una Società Regionale Marittima ad hoc, la Corema (Compagnia regionale marittima), che dovrà sostituire la Caremar in via di dismissione.
Ritengo, inoltre, che vadano previsti alcuni punti inderogabili:
la Regione Siciliana avvii speditamente il percorso che deve portare alla costituzione della Compagnia Regionale Marittima a capitale “Misto”, con le isole dotate di una propria capacità di intervento nei processi decisionali e gestionali, anche attraverso la sottoscrizione di quote azionarie e la presenza di propri rappresentanti;
che lo Stato garantisca continuità del trasferimento delle risorse necessarie alla gestione dei servizi e l’assegnazione di fondi di investimento per l'ammodernamento della flotta.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
1 Palermo, 12 gen - ''Invito il governo nazionale a non dimenticare le aree sottosviluppate della Sicilia''. A dirlo e' il deputato regionale del Pdl, Giovanni Greco, dopo aver appreso che il Ministro Tremonti vorrebbe indirizzare una parte delle risorse dei fondi Fas destinati al sud verso il nord Italia.''Il governo - afferma Greco - non sottragga al Mezzogiorno gli strumenti finanziari per lo sviluppo delle aree povere. Mi risulta che questi fondi siano nati per incentivare la crescita del Mezzogiorno. Ma attualmente - prosegue Greco - sembrerebbero vietati al Sud. Ultimo caso, e' il no al prelievo di 46 milioni di euro per la copertura delle spese per i collegamenti della Siremar con le isole minori. Inoltre, mi urge sottolineare che nel decreto anticrisi non solo non si specifica alcuna disposizione per il Mezzogiorno, ma un emendamento prevede un calcolo differenziato per il prezzo dell'energia elettrica, dividendo l'Italia in macro zone. Questo potrebbe ripercuotersi sulle nostre aziende e sulle tasche dei nostri imprenditori che pagherebbero l'energia a prezzi piu' alti''.Inoltre, il deputato del Pdl chiede al governo Nazionale maggiore attenzione a quelli che sono i problemi dell'isola, tra questi: lavoro, famiglie, giovani e anziani. ''Sono certo - conclude Greco - che il governo Nazionale si impegnera' nel risolvere al piu' presto i problemi che investono il Sud''.
Roma, 12 gen - ''Finalmente anche alcuni parlamentari siciliani appartenenti all'attuale maggioranza si accorgono che i fondi Fas vengono depredati continuamente per soddisfare altre logiche. Meglio tardi che mai. Ci auguriamo, se non altro, che ora sostengano le nostre preoccupazioni rivolte da mesi a questo Governo a vocazione leghista''. Lo afferma il deputato dell'Unione di Centro Giuseppe Ruvolo.''Lo sfogo denunciato giorni fa - afferma Ruvolo - da un autorevole esponente del Pdl, come Gianfranco Micciche', e' il sintomo di un malessere grave che, sebbene tutto interno alla maggioranza, va curato al piu' presto, perche' sta compromettendo lo sviluppo di un'intera regione e il futuro dei suoi abitanti. Il ''no' al prelievo di 46 milioni di euro per finanziare i collegamenti Siremar con le isole minori e' stato solo l'ultimo esempio vergognoso del modello di federalismo che in realta' ha in testa la Lega. I Fas rappresentano una risorsa vitale per colmare i gap infrastrutturali della Sicilia. Mettervi continuamente mano per mantenere certe promesse elettorali fatte al Nord e' un metodo sconsiderato e irresponsabile''.
2 Nel corso dei lavori l’On. Marianna Caronia ha confermato la necessità dello scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia, a garanzia degli attuali livelli occupazionali e dell’inalienabile diritto alla mobilità ed allo sviluppo socio-economico degli abitanti delle Isole minori. L’On. Fortunato Romano, segretario della Commissione Territorio ed Ambiente, ha ribadito l’urgenza di una legge speciale per le isole minori, e l’istituzione di un Assessorato con delega specifica per le isole minori, con pieni poteri in materia di trasporti, sanità, istruzione e rifiuti.
«Abbiamo approvato una risoluzione - dice Caputo - per avere un ulteriore impegno dal governo regionale per chiedere al premier Berlusconi di assicurare i 46 milioni di euro prelevati dai fondi Fas; in ogni caso questa vicenda è sintomatica in quanto non è più rinviabile l'approvazione di una legge speciale »
L’Assemblea regionale siciliana per contribuire fattivamente alla risoluzione dei numerosi problemi che attanagliano le isole minori deve istituzione immediatamente una Commissione parlamentare ad hoc. Lo chiedono numerosi parlamentari e i rappresentati istituzionali di quei territori”. Lo afferma il parlamentare siciliano del PdL Franco Mineo raccogliendo l’invito della Conferenza dei Sindaci delle isole minori siciliane che oggi ha partecipato ad una riunione congiunta della Commissioni Trasporti e Attivita’ Produttive dell’Ars. “E’ giunto il momento - sottolinea Mineo - che il parlamento siciliano affidi ad un organo autonomo la discussione dei temi inerenti le nostre isole minori. Le contingenze di natura economica e la specificita’ delle questioni, come ad esempio la discussione del processo di regionalizzazione della societa’ marittima Siremar, non possono che avere - conclude Mineo - un centro politico parlamentare che coordini e valuti preventivamente tutti gli interventi legislativi che riguardano questi territori”
Canneto: In ginocchio la parte litoranea. Interventi in corso
I forti venti che imperversano sulle Eolie, come già anticipato, non hanno consentito anche oggi alcun tipo di collegamento e le isole risultano quindi isolate. A Lipari la frazione di Canneto risulta la più colpita. Il mare forza 6, superando il muraglione, ha allagato la Marina Garibaldi, la piazza di San Cristoforo e la zona di Calandra ed è entrato nelle case e nei negozi. La strada litoranea sembra essere diventata una "succursale" della vicina spiaggia, tante sono le pietre e i quantitativi di sabbia trasportati dal mare sulla sede stradale.
Si ripropone, quindi, la necessità di una adeguata protezione dai marosi. La barriera frangiflutti, posizionata nel passato, è ormai inefficace
Da qualche ora per liberare la sede stradale da quanto più materiale possibile sono al lavoro due mezzi meccanici. L'intervento, abbiamo appreso, è effettuato in sinergia con il comune
Michele Giacomantonio..sulla vertenza Siremar..sullo scorporo..sulle "disattenzioni" di Bufardeci
(MICHELE GIACOMANTONIO) Mi sia permessa una considerazione in questa vicenda dei trasporti marittimi ed in questo affannarsi ed accavallarsi di incontri e riunioni. Continua a preoccupare e sconcertare il silenzio da parte della Regione sul problema dello scorporo della Siremar dalla Tirrenia. Di scorporo non si parla nei tre punti indicati dal vicepresidente della Regione alla riunione congiunta della Commissione Attività produttive e Trasporti dell'ARS di ieri 12 gennaio ( almeno come riportato dalle agenzie e dai giornali locali), anche se ad un certo punto si dice " Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tale da poter programmare non solo per quest'anno ma per il futuro". Questo accenno al futuro lascia intravedere il tema dello "scorporo"? Ho paura di no. Infatti nella dichiarazione dello stesso on. Bufardeci apparsa sulla Gazzetta del Sud dell'11 gennaio si legge: "Devo anche ricordare come non sia possibile immaginare una proroga di quattro anni per Tirrenia e Siremar. Pensare a proroghe quadriennali è parlare di un percorso impraticabile: questa ipotesi configge con l'Unione europea".
Colpisce il fatto che l'on. Bufardeci continui a collegare Tirrenia e Siremar in riferimento alla Unione Europea e continui a parlare di proroga e non di deroga. Mostra così di sconoscere completamente quanto dice il Trattato di Amsterdam a proposito delle isole periferiche e dei servizi che le riguardano. Infatti il Trattato parla di deroga e non di proroga e lo scorporo della Siremar farebbe compiere un importante passo in avanti.Ma se questo ragionamento non sembra essere stato recepito dall'on. Bufardeci non c'è un Sindaco delle Isole minori che glielo possa ricordare?
Michele Giacomantonio
Colpisce il fatto che l'on. Bufardeci continui a collegare Tirrenia e Siremar in riferimento alla Unione Europea e continui a parlare di proroga e non di deroga. Mostra così di sconoscere completamente quanto dice il Trattato di Amsterdam a proposito delle isole periferiche e dei servizi che le riguardano. Infatti il Trattato parla di deroga e non di proroga e lo scorporo della Siremar farebbe compiere un importante passo in avanti.Ma se questo ragionamento non sembra essere stato recepito dall'on. Bufardeci non c'è un Sindaco delle Isole minori che glielo possa ricordare?
Michele Giacomantonio
L'isolamento e quei "20 metri" che non ci sono di ADOLFO SABATINI
Lipari: Imperversano i marosi. Difficoltà a Sottomonastero, sul lungomare di Marina Lunga e Canneto
Sottomonastero invasa dalle onde, Marina Lunga "quasi" con detriti lungo la strada.
Canneto quasi in tilt per via dei marosi che stanno investendo il lungomare della frazione e penetrando dalle aperture poste lungo il muraglione arrivano sin sulla sede stradale. Detriti, pietre e altro materiale è deposto ovunque. Praticamente intransitabile la zona di Calandra dove si è formato un ampio lago di acqua salmastra e acque meteoriche. Ovviamente fermi tutti i mezzi di collegamento. Viste le premesse si rischia un'altra giornata di totale isolamento.
La riunione delle due Commissioni Ars: Tirrenia attivi subito la convenzione Siremar. Il 19 nuovo incontro
La riunione congiunta della Commissione Attività produttive e di quella Trasporti è stata proficua e ha visto ieri la partecipazione del vicepresidente della Regione Titti Bufardeci, dei sindaci di Lipari, Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Salina, per esaminare la vicenda Siremar (gruppo Tirrenia) e i problemi relativi ai collegamenti marittimi.
Bufardeci ha invitato i sindaci a rivedersi il 19 a Palermo, con proposte utili a concordare una linea comune da sottoporre all'indomani a Roma nel tavolo tecnico al Ministero Trasporti.
Il vicepresidente della Regione ha sintetizzato in tre punti la situazione: all'interno delle somme già disponibili, ossia 174 mln di euro, la Tirrenia attivi subito la convenzione con Siremar, compagnia chiamata ad assicurare le tratte con le isole minori che presentano più problemi per i collegamenti data la loro posizione; il piano di gestione dei collegamenti marittimi venga migliorato con i suggerimenti che i sindaci sonio stati invitati a produrre per il medio termine; Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tala da poter programmare non solo per questo anno ma per il futuro.
In sostanza, a prescindere dai 46 mln aggiuntivi che il Governo si è impegnato a trovare - sostiene Bufardeci - vi è già la copertura di 174 mln, entro la quale intanto Tirrenia può attivare subito la convenzione Siremar.
Secondo il presidente della Commissione attività produttive Salvino caputo (Pdl), p serve una legge speciale per le isole minori, per garantire la soluzione che attendono le isole siciliane.
«Abbiamo approvato una risoluzione - dice Caputo - per avere un ulteriore impegno dal governo regionale per chiedere al premier Berlusconi di assicurare i 46 milioni di euro prelevati dai fondi Fas; in ogni caso questa vicenda è sintomatica in quanto non è più rinviabile l'approvazione di una legge speciale ».
Bufardeci ha invitato i sindaci a rivedersi il 19 a Palermo, con proposte utili a concordare una linea comune da sottoporre all'indomani a Roma nel tavolo tecnico al Ministero Trasporti.
Il vicepresidente della Regione ha sintetizzato in tre punti la situazione: all'interno delle somme già disponibili, ossia 174 mln di euro, la Tirrenia attivi subito la convenzione con Siremar, compagnia chiamata ad assicurare le tratte con le isole minori che presentano più problemi per i collegamenti data la loro posizione; il piano di gestione dei collegamenti marittimi venga migliorato con i suggerimenti che i sindaci sonio stati invitati a produrre per il medio termine; Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tala da poter programmare non solo per questo anno ma per il futuro.
In sostanza, a prescindere dai 46 mln aggiuntivi che il Governo si è impegnato a trovare - sostiene Bufardeci - vi è già la copertura di 174 mln, entro la quale intanto Tirrenia può attivare subito la convenzione Siremar.
Secondo il presidente della Commissione attività produttive Salvino caputo (Pdl), p serve una legge speciale per le isole minori, per garantire la soluzione che attendono le isole siciliane.
«Abbiamo approvato una risoluzione - dice Caputo - per avere un ulteriore impegno dal governo regionale per chiedere al premier Berlusconi di assicurare i 46 milioni di euro prelevati dai fondi Fas; in ogni caso questa vicenda è sintomatica in quanto non è più rinviabile l'approvazione di una legge speciale ».
Siremar: lettera aperta al Presidente del Consiglio Berlusconi della CO.DI.RES e della RES
Signor Presidente
le scriventi O.S. CODIRES ed Associazione RES, con la presente, facendosi interpreti e solidali dei disagi e la disperazione delle popolazioni residenti nelle ns. Isole Minori, che tra breve, considerate le decisioni assunte dalle Società di Navigazione, resteranno completamente isolate, intendono sollecitare la Sua attenzione e sensibilità al fine di trovare le giuste soluzioni definitive a questo GRAVE problema sociale che rappresenterebbe un ulteriore arretramento dell’economia Siciliana ed in particolar modo quella locale, considerato che la quasi totale delle attività si alimenta dai proventi derivanti dal turismo, e che la paventata interruzione del servizio costringerà i Tour Operators ad escludere tale Isole dalla imminente programmazione turistica, tranne che per i fortunati possessori di yacht, unici a potersi godere realmente le Isole.
Tra l’altro riteniamo discriminatoria ed anticostituzionale la mancanza di garanzia a tale cittadini di poter usufruire del diritto di accedere ” alla continuità territoriale”, considerato che tra l’altro traghetti ed aliscafi sono l’unico mezzo di mobilità con la Penisola e la Sicilia anche per il prezioso approvvigionamento di mezzi di prima necessità ( alimenti, carburante, acque, farmaci), considerato che l’auspicato ” Aeroporto delle Eolie ” non è stato realizzato.
Negare il diritto dei giovani ad andare a scuola, alle Università, e ai Cittadini di andare al lavoro e accedere ai servizi pubblici essenziali maggiormente presenti in Sicilia, è sicuramente illegittimo per una Comunità che nel momento elettorale e contributivo viene considerata ” Italiana ” a tutti gli effetti, ricordandoLe tra l’altro che i Siciliani fiduciosamente hanno espresso alla Sua coalizione Nazionale e Regionale ben il 70% dei consensi.
Ad aggravare ulteriormente le condizioni delle popolazioni locali, la notizia che “Federfarma Sicilia”, non avendo ricevuto i relativi contributi regionali per gli anni 2004/2008, ha disposto per le Farmacie presenti nelle Isole Minori il passaggio dell’assistenza in forma indiretta facendo pagare agli abitanti i farmaci per intero.
Troppo la Sicilia ha sofferto fin’ora per politiche che l’hanno sempre penalizzata, costringendo i propri figli ad emigrare e ne hanno impedito il vocazionale sviluppo per cui sarebbe criminale affossare ulteriormente il comparto turistico e produttivo che ad oggi rappresenta nel mare diffuso di precarietà, un settore fondamentale per l’economia isolana, malgrado la scarsa attenzione prestata per la diffusa costruzione di approdi nautici e la chiusura della Cava di pomice di Lipari.
Ci auguriamo che così come Ella è fattivamente intervenuto nella vicenda ” Alitalia” altrettanto si attiverà per la ricerca di una soluzione definitiva e immediata con la costituzione, se ritenuto utile, di un tavolo tecnico che veda partecipare Stato-Regione-Sindaci-Compagnie di Navigazione-Associazioni.
le scriventi O.S. CODIRES ed Associazione RES, con la presente, facendosi interpreti e solidali dei disagi e la disperazione delle popolazioni residenti nelle ns. Isole Minori, che tra breve, considerate le decisioni assunte dalle Società di Navigazione, resteranno completamente isolate, intendono sollecitare la Sua attenzione e sensibilità al fine di trovare le giuste soluzioni definitive a questo GRAVE problema sociale che rappresenterebbe un ulteriore arretramento dell’economia Siciliana ed in particolar modo quella locale, considerato che la quasi totale delle attività si alimenta dai proventi derivanti dal turismo, e che la paventata interruzione del servizio costringerà i Tour Operators ad escludere tale Isole dalla imminente programmazione turistica, tranne che per i fortunati possessori di yacht, unici a potersi godere realmente le Isole.
Tra l’altro riteniamo discriminatoria ed anticostituzionale la mancanza di garanzia a tale cittadini di poter usufruire del diritto di accedere ” alla continuità territoriale”, considerato che tra l’altro traghetti ed aliscafi sono l’unico mezzo di mobilità con la Penisola e la Sicilia anche per il prezioso approvvigionamento di mezzi di prima necessità ( alimenti, carburante, acque, farmaci), considerato che l’auspicato ” Aeroporto delle Eolie ” non è stato realizzato.
Negare il diritto dei giovani ad andare a scuola, alle Università, e ai Cittadini di andare al lavoro e accedere ai servizi pubblici essenziali maggiormente presenti in Sicilia, è sicuramente illegittimo per una Comunità che nel momento elettorale e contributivo viene considerata ” Italiana ” a tutti gli effetti, ricordandoLe tra l’altro che i Siciliani fiduciosamente hanno espresso alla Sua coalizione Nazionale e Regionale ben il 70% dei consensi.
Ad aggravare ulteriormente le condizioni delle popolazioni locali, la notizia che “Federfarma Sicilia”, non avendo ricevuto i relativi contributi regionali per gli anni 2004/2008, ha disposto per le Farmacie presenti nelle Isole Minori il passaggio dell’assistenza in forma indiretta facendo pagare agli abitanti i farmaci per intero.
Troppo la Sicilia ha sofferto fin’ora per politiche che l’hanno sempre penalizzata, costringendo i propri figli ad emigrare e ne hanno impedito il vocazionale sviluppo per cui sarebbe criminale affossare ulteriormente il comparto turistico e produttivo che ad oggi rappresenta nel mare diffuso di precarietà, un settore fondamentale per l’economia isolana, malgrado la scarsa attenzione prestata per la diffusa costruzione di approdi nautici e la chiusura della Cava di pomice di Lipari.
Ci auguriamo che così come Ella è fattivamente intervenuto nella vicenda ” Alitalia” altrettanto si attiverà per la ricerca di una soluzione definitiva e immediata con la costituzione, se ritenuto utile, di un tavolo tecnico che veda partecipare Stato-Regione-Sindaci-Compagnie di Navigazione-Associazioni.
A proposito della "difesa" dell'Assessore Maggiore. Di Mimmo Montalbano e Saverio Merlino
L’assessore Maggiore si difende di Mimmo Montalbano- Saverio Merlino
Pur rispettandone le argomentazioni leggiamo comunque con disappunto la lunga difesa d’ufficio dell’assessore Maggiore che desideriamo commentare.
Iniziamo dall’esasperata insistenza sulla legalità, tanto capziosa e così tanto superficialmente motivata da richiedere alcuni chiarimenti.
1) Se vogliamo parlare di legalità cominciamo col riconoscere che il primo a violarla è stato il Governo di cui Lei assessore fa parte negando, con la cancellazione della Siremar, diritti ai cittadini isolani garantiti da leggi dello Stato e sin qui usufruiti da decenni.
Sarebbe fuori luogo anche qui la citazione del Cardinale Bertone?
2) Lei assessore Maggiore può richiedere naturalmente forme di protesta più civili ma solo se, in quella che è la sua funzione istituzionale, è in grado di dare per primo ai cittadini che rappresenta a da cui è remunerato assicurazioni che i loro diritti non verranno calpestati.
3) Abbiamo invece notato che, a parte gli impegni professionali, come assessore ai trasporti si sia occupato più di come smorzare la protesta che della soluzione del caso Siremar, tanto è vero che nell’Assemblea che ha preceduto l’occupazione della Laurana, pur essendo presente in sala, Lei, assessore della partita, non rappresentava l’amministrazione, quasi a volersi defilare dalle responsabilità della sua carica (vedi anche l’assemblea che si è svolta nella sala del Palacongressi);
4) Non capiamo quindi perché Le sembri strano che si chiedano le sue dimissioni;
5) Le motivazioni storiche a supporto del suo concetto di legalità sono quanto meno “poco storiche”: Gandi ha iniziato la sua azione contro il Governo inglese in Sud Africa violando la legge che non gli avrebbe permesso di occupare posti in treno per bianchi, ha continuato inducendo i suoi connazionali a bruciare le loro carte di identità, sempre contro la legge, e sorvolando su altre azioni meno eclatanti, ha comunque raccolto il massimo della protesta spingendo gli indiani a produrre in proprio il sale contro le leggi sul monopolio degli inglesi.
Ha tanto violato le leggi vigenti che ha passato mesi in galera.
6) Chiediamo scusa se La citiamo: “Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita?” Non crediamo che coloro che hanno dato la propria vita per garantire a noi diritti consolidati da leggi democratiche siano stati apprezzati dal fascismo e dal nazismo per il loro rispetto delle leggi, sempre che abbiamo interpretato bene il senso della sua frase.
Mimmo Montalbano e Saverio Merlino
Pur rispettandone le argomentazioni leggiamo comunque con disappunto la lunga difesa d’ufficio dell’assessore Maggiore che desideriamo commentare.
Iniziamo dall’esasperata insistenza sulla legalità, tanto capziosa e così tanto superficialmente motivata da richiedere alcuni chiarimenti.
1) Se vogliamo parlare di legalità cominciamo col riconoscere che il primo a violarla è stato il Governo di cui Lei assessore fa parte negando, con la cancellazione della Siremar, diritti ai cittadini isolani garantiti da leggi dello Stato e sin qui usufruiti da decenni.
Sarebbe fuori luogo anche qui la citazione del Cardinale Bertone?
2) Lei assessore Maggiore può richiedere naturalmente forme di protesta più civili ma solo se, in quella che è la sua funzione istituzionale, è in grado di dare per primo ai cittadini che rappresenta a da cui è remunerato assicurazioni che i loro diritti non verranno calpestati.
3) Abbiamo invece notato che, a parte gli impegni professionali, come assessore ai trasporti si sia occupato più di come smorzare la protesta che della soluzione del caso Siremar, tanto è vero che nell’Assemblea che ha preceduto l’occupazione della Laurana, pur essendo presente in sala, Lei, assessore della partita, non rappresentava l’amministrazione, quasi a volersi defilare dalle responsabilità della sua carica (vedi anche l’assemblea che si è svolta nella sala del Palacongressi);
4) Non capiamo quindi perché Le sembri strano che si chiedano le sue dimissioni;
5) Le motivazioni storiche a supporto del suo concetto di legalità sono quanto meno “poco storiche”: Gandi ha iniziato la sua azione contro il Governo inglese in Sud Africa violando la legge che non gli avrebbe permesso di occupare posti in treno per bianchi, ha continuato inducendo i suoi connazionali a bruciare le loro carte di identità, sempre contro la legge, e sorvolando su altre azioni meno eclatanti, ha comunque raccolto il massimo della protesta spingendo gli indiani a produrre in proprio il sale contro le leggi sul monopolio degli inglesi.
Ha tanto violato le leggi vigenti che ha passato mesi in galera.
6) Chiediamo scusa se La citiamo: “Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita?” Non crediamo che coloro che hanno dato la propria vita per garantire a noi diritti consolidati da leggi democratiche siano stati apprezzati dal fascismo e dal nazismo per il loro rispetto delle leggi, sempre che abbiamo interpretato bene il senso della sua frase.
Mimmo Montalbano e Saverio Merlino
Eolie: Il maltempo non da tregua
Vento, pioggia, mare in tempesta, strade allagate dai marosi. Il maltempo anche oggi sembra intenzionato a non dare tregua, così come d'altronde era nelle previsioni, all'arcipelago eoliano. Foto: Il porto di Sottomonastero e la baia di Marina Lunga investiti dai marosi.(foto delle webcam di Eolnet. Visibili su www.eolnet.it
lunedì 12 gennaio 2009
ISOLE MINORI: MINEO (PDL), ISTITUIRE COMMISSIONE ALL’ARS
“L’Assemblea regionale siciliana per contribuire fattivamente alla risoluzione dei numerosi problemi che attanagliano le isole minori deve istituzione immediatamente una Commissione parlamentare ad hoc. Lo chiedono numerosi parlamentari e i rappresentati istituzionali di quei territori”. Lo afferma il parlamentare siciliano del PdL Franco Mineo raccogliendo l’invito della Conferenza dei Sindaci delle isole minori siciliane che oggi ha partecipato ad una riunione congiunta della Commissioni Trasporti e Attivita’ Produttive dell’Ars. “E’ giunto il momento - sottolinea Mineo - che il parlamento siciliano affidi ad un organo autonomo la discussione dei temi inerenti le nostre isole minori. Le contingenze di natura economica e la specificita’ delle questioni, come ad esempio la discussione del processo di regionalizzazione della societa’ marittima Siremar, non possono che avere - conclude Mineo - un centro politico parlamentare che coordini e valuti preventivamente tutti gli interventi legislativi che riguardano questi territori”.
AUDIZIONE DEI SINDACI ALL'ARS: IL COMUNICATO INVIATOCI DAI CONSIGLIERI DEL FARO
RICEVIAMO DAI CONSIGLIERI COMUNALI DEL FARO, GESUELE FONTI E FRANCESCO MEGNA UN COMUNICATO STAMPA SULL' AUDIZIONE DEI SINDACI DELLE ISOLE MINORI A PALERMO
Nel corso della riunione congiunta delle Commissioni Attività Produttive e Territorio ed Ambiente dell’ Assemblea Regionale Siciliana, alla presenza dei sindaci delle isole minori siciliane, presente l’on. Titti Bufardeci, assessore regionale per il turismo ed i trasporti, si è affrontato il tema dei collegamenti marittimi nelle isole minori.
Le Commissioni hanno congiuntamente deliberato l’istituzione di tavolo tecnico permanente su base regionale, con il compito di preparare i lavori in vista del tavolo nazionale istituito dal Ministero alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Nel corso dei lavori l’On. Marianna Caronia ha confermato la necessità dello scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia, a garanzia degli attuali livelli occupazionali e dell’inalienabile diritto alla mobilità ed allo sviluppo socio-economico degli abitanti delle Isole minori…
L’On. Fortunato Romano, segretario della Commissione Territorio ed Ambiente, ha ribadito l’urgenza di una legge speciale per le isole minori, e l’istituzione di un Assessorato con delega specifica per le isole minori, con pieni poteri in materia di trasporti, sanità, istruzione e rifiuti.
Nel corso della riunione congiunta delle Commissioni Attività Produttive e Territorio ed Ambiente dell’ Assemblea Regionale Siciliana, alla presenza dei sindaci delle isole minori siciliane, presente l’on. Titti Bufardeci, assessore regionale per il turismo ed i trasporti, si è affrontato il tema dei collegamenti marittimi nelle isole minori.
Le Commissioni hanno congiuntamente deliberato l’istituzione di tavolo tecnico permanente su base regionale, con il compito di preparare i lavori in vista del tavolo nazionale istituito dal Ministero alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Nel corso dei lavori l’On. Marianna Caronia ha confermato la necessità dello scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia, a garanzia degli attuali livelli occupazionali e dell’inalienabile diritto alla mobilità ed allo sviluppo socio-economico degli abitanti delle Isole minori…
L’On. Fortunato Romano, segretario della Commissione Territorio ed Ambiente, ha ribadito l’urgenza di una legge speciale per le isole minori, e l’istituzione di un Assessorato con delega specifica per le isole minori, con pieni poteri in materia di trasporti, sanità, istruzione e rifiuti.
"Caro assessore..in democrazia il popolo è sovrano e il governo un organo di rappresentanza" di PIERO ROUX
Gentile Assessore Maggiore,
vorrei evitare ogni sterile ed inutile polemica ma una considerazione, che Le prometto sarà l’ultima, mi consenta di farla: Come precedentemente scritto, ho apprezzato la Sua coerente posizione poiché , da uomo di legge, difende la costituzione, guida di ogni sistema democratico.
Ma esiste una legge al di sopra dei dettami costituzionali: il diritto di ogni popolo di autodeterminarsi proteggendo i propri diritti alla mobilità, alla crescita economico-sociale, all’istruzione ecc.
Se le leggi dovessero essere rispettate al di sopra di ogni legittima costituzione, non avremmo mai avuto una rivoluzione francese, base quest’ultima della odierna, nostra democrazia.
Le regole costituzionali sono emanazione di un popolo per il popolo che le ha espresse per regolamentare la propria civile convivenza. Vanno e debbono essere sovvertite se e quando non assolvono più a tale funzione.
In democrazia, Ella mi insegna, il popolo è sovrano. Il governo è ( o dovrebbe essere) solo un organo di rappresentanza. Quella stessa rappresentanza che il popolo eoliano, visto la gestione ed i recenti sviluppi della questione Tirrenia, oggi fa fatica a riconoscergli.
No, la Sua funzione di avvocato non contrasta con la funzione di Assessore ai trasporti, ma il popolo eoliano che Ella rappresenta ha, oggi più che mai, bisogno di avere dei rappresentanti disposti anche ad andare all’inferno per difendere un diritto inalienabile: essere cittadini di questo stato.
Con stima
Piero Roux
vorrei evitare ogni sterile ed inutile polemica ma una considerazione, che Le prometto sarà l’ultima, mi consenta di farla: Come precedentemente scritto, ho apprezzato la Sua coerente posizione poiché , da uomo di legge, difende la costituzione, guida di ogni sistema democratico.
Ma esiste una legge al di sopra dei dettami costituzionali: il diritto di ogni popolo di autodeterminarsi proteggendo i propri diritti alla mobilità, alla crescita economico-sociale, all’istruzione ecc.
Se le leggi dovessero essere rispettate al di sopra di ogni legittima costituzione, non avremmo mai avuto una rivoluzione francese, base quest’ultima della odierna, nostra democrazia.
Le regole costituzionali sono emanazione di un popolo per il popolo che le ha espresse per regolamentare la propria civile convivenza. Vanno e debbono essere sovvertite se e quando non assolvono più a tale funzione.
In democrazia, Ella mi insegna, il popolo è sovrano. Il governo è ( o dovrebbe essere) solo un organo di rappresentanza. Quella stessa rappresentanza che il popolo eoliano, visto la gestione ed i recenti sviluppi della questione Tirrenia, oggi fa fatica a riconoscergli.
No, la Sua funzione di avvocato non contrasta con la funzione di Assessore ai trasporti, ma il popolo eoliano che Ella rappresenta ha, oggi più che mai, bisogno di avere dei rappresentanti disposti anche ad andare all’inferno per difendere un diritto inalienabile: essere cittadini di questo stato.
Con stima
Piero Roux
Lettera aperta dell'assessore Giovanni Maggiore
Lettera aperta
Si è tanto scritto, parlato, dedotto sulla vicenda relativa alle manifestazioni di protesta inerenti il problema dei trasporti marittimi.Si sono lanciate accuse, si sono esternate invettive, si sono espresse richieste di dimissioni, si sono pronunciate ingiurie politiche e non.
Ho preferito aspettare qualche giorno al fine di far scendere leggermente la tensione per manifestare il mio pensiero e dare una spiegazione al mio comportamento.Devo innanzitutto sottolineare che la mia assenza alla grande iniziativa popolare dell'8/1/2009 estrinsecatasi nello sciopero generale e nel corteo per le vie della città non è frutto di indolenza, menefreghismo o, cosa più grave, dissenso, ma è stata la conseguenza di un impegno professionale inderogabile presso il Tribunale di Barcellona P.G..
Il mio ruolo di assessore non può esimermi di svolgere contestualmente un'attività professionale delicata e gravosa qual'è quella di avvocato laddove il dovere di lealtà, impegno, dedizione a favore dei miei assistiti, principi sui quali ho giurato formalmente all'inizio della mia carriera, mi impongono di difenderli e rappresentarli sempre e comunque.
Ho ritenuto che assentarmi dall'udienza di una fase fondamentale di un delicato e ormai annoso procedimento avrebbe causato notevoli danni ai miei assistiti, i cui diritti non potevano essere sacrificati sull'altare di una mia presenza fisica ad una legittima battaglia democratica.
Delle 2 l'una: abdicare al giuramento di fedeltà che costituisce il principio basilare della professione forense o assentarmi dalle manifestazioni.
Ho ritenuto di optare per la seconda soluzione sentendomi validamente rappresentato dai miei colleghi assessori nonché dai consiglieri comunali del mio schieramento politico. La mia presenza a Lipari avrebbe inciso poco o niente sull'esito della manifestazione se non per un puro aspetto formale, utile dal punto di vista dell'immagine ma del tutto relativo per la sostanza del problema.
Le mie considerazioni però non si fermano qui perchè intendo esprimere il mio pensiero sulle fasi successive al corteo.
Ho esternato con una lettera aperta del 27 dicembre scorso le motivazioni che mi vedevano assolutamente contrario all'occupazione della motonave "Laurana"; motivazioni che ribadisco e che anzi rafforzo anche alla luce dei fatti che si sono verificati a bordo della motonave nelle giornate del l'8 e 9 gennaio scorsi. Se fossi stato a Lipari non avrei occupato detta motonave perchè ciò avrebbe significato violare la legge e ciò, da assessore e da avvocato, sarebbe stato un pessimo esempio ed un forte segnale negativo a chi crede nelle istituzioni repubblicane, nello Stato democratico, nelle forza e nel significato delle regole.
Voglio risottolineare a chiarimento di chi avesse male intepretato la lettera richiamata che la LEGGE rappresenta il punto di riferimento, il caposaldo, la guida, di ogni sistema democratico, che senza la legge non solo non vi è democrazia ma si determina la sopraffazione del più debole da parte del più forte.
Ultimamente, nella querelle sulla riforma del sistema giudiziario, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone ha espresso pienanente detto assunto: " da sempre la legge è la forza di chi è più debole, ovvero la forza del diritto che supera la barbarie del diritto della forza".
Questi principi devono valere per tutti i cittadini di uno Stato democratico ma, ancora di più, devono valere per chi questo Stato rappresenta, anche se a livello locale, sindaci, assessori consiglieri comunali. Quale legittimazione potrei avere nella qualità di assessore nel pretendere dai miei concittadini il rispetto delle leggi se fossi il primo a violarle? Sono rimasto esterefatto nel sentire molti consiglieri comunali essere fieri del proprio gesto e sentire addirittura qualcuno che manifestava con orgoglio il desiderio del sacrificio estremo, della perdità della libertà, l'orgoglio di farsi arrestare. Novello Silvio Pellico scriverebbe " Le mie prigioni" nell'austera fortezza dell'Asinara. Ma è possibile che chi rappresenta le Istituzioni debba esprimere certi concetti?Tutti, dico tutti, dovrebbero indignarsi per certi frasi ed esprimere a viva voce il loro sdegno, invece di criticare, anzi ingiuriare, chi le leggi vuole salvaguardare.
Ho sentito qualcuno affermare che se dovesse essere giudicato e condannato si sentirebbe un eroe e considererebbe tale condanna come fulgido esempio di eroismo.Ma è possibile accettare tali deliri?
Ieri leggevo una lettera di Piero Roux il quale affermava che l'Avvocato Maggiore, Assessore ai Trasporti, di cui condivido la sua personale posizione incompatibile al ruolo di assessore, dovrebbe per coerenza dimettersi. Con tutti gli sforzi intellettuali che ho fatto non ho saputo dare un'intepretazione autentica a tale frase: la funzione di avvocato incompatibile con quella di assessore perchè l'avvocato non può violare la legge e l'assessore deve? O, piuttosto, non volendo violare legge non posso rappresentare validamente i miei concittadini? E rientrando tra i doveri di un buon amministratore anche quello di violare la legge per coerenza mi dovrei dimettere? In effetti qualcuno me lo ha espressamente detto: visto che non vuoi violare la legge non puoi fare l'assessore. Mah! Tutto è avvolto nel più fulgido mistero o nella vanagloria di chi viene per un momento fuori dalla frustrazioni quotidiane. Ma ci sentiamo cittadini italiani? Riconosciamo il valore e il significato di questa nostra appartenenza? Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita? Non siamo e dobbiamo sentirci italiani solo quando cantiamo l'inno e scendiamo in piazza con le bandiere tricolori per i successi della nazionale di calcio. Si è italiani anche e sopratutto rispettando le leggi dello Stato e il vincolo di solidarietà che ci unisce agli altri concittadini.Lotte sì, manifestazioni popolari pure, iniziative forti quali scioperi generali anche, ma sempre nel rispetto delle regole di convivenza e delle leggi.
I nostri avi ci insegnano che è possibile ottenere il rispetto dei propri diritti protestando nel rispetto della legge.Vorrei ricordare che il Padre dell'India, Ghandi, ha ottenuto l'indipendenza del suo popolo lottando contro un Impero nel rispetto di quelle leggi imposte dai dominatori, forse ingiuste, ma senza le quali egli riconosceva che il suo Stato non sarebbe mai potuto sorgere. E veniamo alla vicenda dell'occupazione della nave.
Mi si racconta che sino alle 19,30 tutto si è svolto nei crismi della legalità in quanto non si è interrotto alcun pubblico servizio stante che la nave era costretta in porto per ragioni tecniche. Alle 19,30 il Comandante ha chiesto ai visitatori di lasciare la nave perchè doveva mollare gli ormeggi e partire. Legittimo il comportamento di tutti coloro che hanno lasciato la nave, assessori, consiglieri comunali, cittadini e, mi si dice, anche di qualche leader delle forze politiche di minoranza.
Del resto allorquando i Sindaci di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni hanno comunicato ai presenti le risultanze dell'incontro con il Ministro le ragioni della protesta, alta e forte, vengono meno tant'è, fra l'altro, che i Consigli Comunali dell'isola di Salina vengono sciolti e quei consiglieri unitamente ai propri concittadini lasciano la nave.
Allora perchè si occupa la nave dopo le 19,30? Perchè non si è soddisfatti dall'esito dell'incontro? Perchè nessuno dei punti chiesti dal Comitato di protesta è stato accolto? Se così fosse e se le ragioni della protesta fossero rimaste inalterate per quale motivo a distanza di 24 ore dall'inizio dell'occupazione, cioè il giorno 9 gennaio alle 19,30 la nave è stata lasciata partire senza che nessun altro elemento di novità fosse emerso?
In sostanza da giorno 8 gennaio alle 19,30 al giorno 9 gennaio alla stessa ora nulla è cambiato.Se coloro che sono rimasti sulla nave fossero stati coerenti con le loro idee, vere o presunte, e con i loro comportamenti non avrebbero dovuto lasciare la nave e avrebbero dovuto proseguire l'occupazione sino all'ottenimento di un qualche, dal loro punto di vista, risultato conforme al documento del Comitato. Ma siccome il concetto di coerenza varia a secondo di chi lo manifesta si accusa di incoerenza chi coerente con le proprie idee e i propri comportamenti è stato.Il grido di "conigli, conigli" che ha accompagnato, mi è stato riferito, la fuoriuscita dalla nave di alcuni assessori e alcuni consiglieri di maggioranza nella giornata dell'8 gennaio che, per rispetto della legalità, quel comportamento avevano adottato, dovrebbe essere rivolto a tutti coloro che il giorno 9 gennaio la nave hanno lasciato senza alcuna plausibile ragione politica e sostanziale e senza avere ottenuto, ripeto dal loro punto di vista, alcun anche minimo risultato.
A meno che le ragioni fossero altre e cioè, da parte delle forze politiche di minoranza, sfruttare la grande partecipazione popolare a piccoli e strumentali fini di sterile politica quotidiana. Pensar male non costa nulla e spesso ci si azzecca. Se così fosse l'indignazione popolare dovrebbe salire forte e vigorosa contro tali soggetti.Mi auguro che tale mia serva a far riflettere e a riportare il dibattito e il confronto politico nell'ambito della serena e civile dialettica democratica.
Giovanni Maggiore
Si è tanto scritto, parlato, dedotto sulla vicenda relativa alle manifestazioni di protesta inerenti il problema dei trasporti marittimi.Si sono lanciate accuse, si sono esternate invettive, si sono espresse richieste di dimissioni, si sono pronunciate ingiurie politiche e non.
Ho preferito aspettare qualche giorno al fine di far scendere leggermente la tensione per manifestare il mio pensiero e dare una spiegazione al mio comportamento.Devo innanzitutto sottolineare che la mia assenza alla grande iniziativa popolare dell'8/1/2009 estrinsecatasi nello sciopero generale e nel corteo per le vie della città non è frutto di indolenza, menefreghismo o, cosa più grave, dissenso, ma è stata la conseguenza di un impegno professionale inderogabile presso il Tribunale di Barcellona P.G..
Il mio ruolo di assessore non può esimermi di svolgere contestualmente un'attività professionale delicata e gravosa qual'è quella di avvocato laddove il dovere di lealtà, impegno, dedizione a favore dei miei assistiti, principi sui quali ho giurato formalmente all'inizio della mia carriera, mi impongono di difenderli e rappresentarli sempre e comunque.
Ho ritenuto che assentarmi dall'udienza di una fase fondamentale di un delicato e ormai annoso procedimento avrebbe causato notevoli danni ai miei assistiti, i cui diritti non potevano essere sacrificati sull'altare di una mia presenza fisica ad una legittima battaglia democratica.
Delle 2 l'una: abdicare al giuramento di fedeltà che costituisce il principio basilare della professione forense o assentarmi dalle manifestazioni.
Ho ritenuto di optare per la seconda soluzione sentendomi validamente rappresentato dai miei colleghi assessori nonché dai consiglieri comunali del mio schieramento politico. La mia presenza a Lipari avrebbe inciso poco o niente sull'esito della manifestazione se non per un puro aspetto formale, utile dal punto di vista dell'immagine ma del tutto relativo per la sostanza del problema.
Le mie considerazioni però non si fermano qui perchè intendo esprimere il mio pensiero sulle fasi successive al corteo.
Ho esternato con una lettera aperta del 27 dicembre scorso le motivazioni che mi vedevano assolutamente contrario all'occupazione della motonave "Laurana"; motivazioni che ribadisco e che anzi rafforzo anche alla luce dei fatti che si sono verificati a bordo della motonave nelle giornate del l'8 e 9 gennaio scorsi. Se fossi stato a Lipari non avrei occupato detta motonave perchè ciò avrebbe significato violare la legge e ciò, da assessore e da avvocato, sarebbe stato un pessimo esempio ed un forte segnale negativo a chi crede nelle istituzioni repubblicane, nello Stato democratico, nelle forza e nel significato delle regole.
Voglio risottolineare a chiarimento di chi avesse male intepretato la lettera richiamata che la LEGGE rappresenta il punto di riferimento, il caposaldo, la guida, di ogni sistema democratico, che senza la legge non solo non vi è democrazia ma si determina la sopraffazione del più debole da parte del più forte.
Ultimamente, nella querelle sulla riforma del sistema giudiziario, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone ha espresso pienanente detto assunto: " da sempre la legge è la forza di chi è più debole, ovvero la forza del diritto che supera la barbarie del diritto della forza".
Questi principi devono valere per tutti i cittadini di uno Stato democratico ma, ancora di più, devono valere per chi questo Stato rappresenta, anche se a livello locale, sindaci, assessori consiglieri comunali. Quale legittimazione potrei avere nella qualità di assessore nel pretendere dai miei concittadini il rispetto delle leggi se fossi il primo a violarle? Sono rimasto esterefatto nel sentire molti consiglieri comunali essere fieri del proprio gesto e sentire addirittura qualcuno che manifestava con orgoglio il desiderio del sacrificio estremo, della perdità della libertà, l'orgoglio di farsi arrestare. Novello Silvio Pellico scriverebbe " Le mie prigioni" nell'austera fortezza dell'Asinara. Ma è possibile che chi rappresenta le Istituzioni debba esprimere certi concetti?Tutti, dico tutti, dovrebbero indignarsi per certi frasi ed esprimere a viva voce il loro sdegno, invece di criticare, anzi ingiuriare, chi le leggi vuole salvaguardare.
Ho sentito qualcuno affermare che se dovesse essere giudicato e condannato si sentirebbe un eroe e considererebbe tale condanna come fulgido esempio di eroismo.Ma è possibile accettare tali deliri?
Ieri leggevo una lettera di Piero Roux il quale affermava che l'Avvocato Maggiore, Assessore ai Trasporti, di cui condivido la sua personale posizione incompatibile al ruolo di assessore, dovrebbe per coerenza dimettersi. Con tutti gli sforzi intellettuali che ho fatto non ho saputo dare un'intepretazione autentica a tale frase: la funzione di avvocato incompatibile con quella di assessore perchè l'avvocato non può violare la legge e l'assessore deve? O, piuttosto, non volendo violare legge non posso rappresentare validamente i miei concittadini? E rientrando tra i doveri di un buon amministratore anche quello di violare la legge per coerenza mi dovrei dimettere? In effetti qualcuno me lo ha espressamente detto: visto che non vuoi violare la legge non puoi fare l'assessore. Mah! Tutto è avvolto nel più fulgido mistero o nella vanagloria di chi viene per un momento fuori dalla frustrazioni quotidiane. Ma ci sentiamo cittadini italiani? Riconosciamo il valore e il significato di questa nostra appartenenza? Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita? Non siamo e dobbiamo sentirci italiani solo quando cantiamo l'inno e scendiamo in piazza con le bandiere tricolori per i successi della nazionale di calcio. Si è italiani anche e sopratutto rispettando le leggi dello Stato e il vincolo di solidarietà che ci unisce agli altri concittadini.Lotte sì, manifestazioni popolari pure, iniziative forti quali scioperi generali anche, ma sempre nel rispetto delle regole di convivenza e delle leggi.
I nostri avi ci insegnano che è possibile ottenere il rispetto dei propri diritti protestando nel rispetto della legge.Vorrei ricordare che il Padre dell'India, Ghandi, ha ottenuto l'indipendenza del suo popolo lottando contro un Impero nel rispetto di quelle leggi imposte dai dominatori, forse ingiuste, ma senza le quali egli riconosceva che il suo Stato non sarebbe mai potuto sorgere. E veniamo alla vicenda dell'occupazione della nave.
Mi si racconta che sino alle 19,30 tutto si è svolto nei crismi della legalità in quanto non si è interrotto alcun pubblico servizio stante che la nave era costretta in porto per ragioni tecniche. Alle 19,30 il Comandante ha chiesto ai visitatori di lasciare la nave perchè doveva mollare gli ormeggi e partire. Legittimo il comportamento di tutti coloro che hanno lasciato la nave, assessori, consiglieri comunali, cittadini e, mi si dice, anche di qualche leader delle forze politiche di minoranza.
Del resto allorquando i Sindaci di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni hanno comunicato ai presenti le risultanze dell'incontro con il Ministro le ragioni della protesta, alta e forte, vengono meno tant'è, fra l'altro, che i Consigli Comunali dell'isola di Salina vengono sciolti e quei consiglieri unitamente ai propri concittadini lasciano la nave.
Allora perchè si occupa la nave dopo le 19,30? Perchè non si è soddisfatti dall'esito dell'incontro? Perchè nessuno dei punti chiesti dal Comitato di protesta è stato accolto? Se così fosse e se le ragioni della protesta fossero rimaste inalterate per quale motivo a distanza di 24 ore dall'inizio dell'occupazione, cioè il giorno 9 gennaio alle 19,30 la nave è stata lasciata partire senza che nessun altro elemento di novità fosse emerso?
In sostanza da giorno 8 gennaio alle 19,30 al giorno 9 gennaio alla stessa ora nulla è cambiato.Se coloro che sono rimasti sulla nave fossero stati coerenti con le loro idee, vere o presunte, e con i loro comportamenti non avrebbero dovuto lasciare la nave e avrebbero dovuto proseguire l'occupazione sino all'ottenimento di un qualche, dal loro punto di vista, risultato conforme al documento del Comitato. Ma siccome il concetto di coerenza varia a secondo di chi lo manifesta si accusa di incoerenza chi coerente con le proprie idee e i propri comportamenti è stato.Il grido di "conigli, conigli" che ha accompagnato, mi è stato riferito, la fuoriuscita dalla nave di alcuni assessori e alcuni consiglieri di maggioranza nella giornata dell'8 gennaio che, per rispetto della legalità, quel comportamento avevano adottato, dovrebbe essere rivolto a tutti coloro che il giorno 9 gennaio la nave hanno lasciato senza alcuna plausibile ragione politica e sostanziale e senza avere ottenuto, ripeto dal loro punto di vista, alcun anche minimo risultato.
A meno che le ragioni fossero altre e cioè, da parte delle forze politiche di minoranza, sfruttare la grande partecipazione popolare a piccoli e strumentali fini di sterile politica quotidiana. Pensar male non costa nulla e spesso ci si azzecca. Se così fosse l'indignazione popolare dovrebbe salire forte e vigorosa contro tali soggetti.Mi auguro che tale mia serva a far riflettere e a riportare il dibattito e il confronto politico nell'ambito della serena e civile dialettica democratica.
Giovanni Maggiore
Lipari: Catanese arrestato per detenzione di stupefacenti
I carabinieri della stazione di Lipari, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio isolano, hanno effettuato una serie di perquisizioni domiciliari, in particolare nella zona del centro storico dell’abitato liparese, dove è stato arrestato il 22enne Virgilio Cardì(nella foto), nato a Catania ma domiciliato sull'isola, che deteneva all’interno della propria abitazione sostanza stupefante "leggera". Da alcuni giorni i carabinieri della locale stazione avevano osservato i movimenti del giovane e nella serata di sabato hanno effettuato un controllo presso il suo domicilio. Quanto ipotizzato fino a quel momento dai carabinieri ha trovato pieno riscontro nel ritrovamento nell’appartamento di ben 215 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”. Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno accertato che la sostanza era stata ben nascosta in piccoli contenitori facilmente occultabili. La sostanza ed i contenitori sono stati sequestrati.
Dopo le formalità di rito il giovane è stato trasferito dall’isola al carcere di Messina Gazzi in attesa di essere interrogato dal magistrato di turno.
Dopo le formalità di rito il giovane è stato trasferito dall’isola al carcere di Messina Gazzi in attesa di essere interrogato dal magistrato di turno.
"Senza traghetti alle Isole Eolie diventeremo pirati (DA LA STAMPA ON LINE)
(DA LA STAMPA)
"Senza traghetti alle Isole Eolie diventeremo pirati"
I residenti: "Sfruttati dai vip e abbandonati"
È una Sicilia orgogliosa, lontana, quella sparpagliata nelle isole Eolie, terra di lava, zolfo, di gente orgogliosa, quella che combatte in questi giorni per il diritto ad avere navi che la colleghino al continente anche quando l’euforia estiva è cessata, anche quando l’ultima villa di vip è stata chiusa. Che si batte per poter continuare a pensare di essere «Italia», che le loro isole, Lipari, Stromboli, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea, meritino di essere assistite con trasposti pubblici che non guardino solo al profitto delle corse. Tra loro c’è Maria, solo 14 anni, che vive ad Alicudi ma che per andare a scuola deve prendere il traghetto fino a Lipari oppure farsi accogliere per la notte da qualcuno. Per lei la decisione del governo di privatizzare la Tirrenia e di conseguenza la Siremar significherà altre difficoltà. E, forse, anche la rinuncia agli studi.
La lunga battaglia
Una nave occupata è bastata solo a rimandare al venti di gennaio la sentenza che gli eoliani aspettano come un gong che cambierà le loro vite. Eccoli tutti i rivoltosi del comitato per i trasporti, capeggiati dal comandante Merenda che confessa di avere accettato di scendere dal traghetto anche perché «era pericoloso». «Lipari non ha un porto vero, è aperta ai venti e al mare e non potevamo rischiare». Eccoli, tutti qui, in una giornata di vento e di pioggia, riuniti nell’albergo «La Giara» a decidere del loro futuro, di quello che saranno costretti a fare se il governo non accetterà di versare i 46 milioni di euro necessari per fare andare avanti nel 2009 la Siremar. Il ministro Matteoli li ha garantiti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianfranco Miccichè ha spiegato che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ha nessuna intenzione di mollarli, poi è arrivata un’altra assicurazione, seguito da un’altra doccia fredda dettata da Salvino Caputo, presidente della Commissione Attività Produttive dell’Assemblea regionale siciliana che ha confermato la risposta negativa di Tremonti. Un balletto italiano. Comitato diviso
E intanto la nave se ne è andata lasciando in banchina il malcontento stretto alla paura. Umori che creano anche tensioni dentro il comitato. Carolina Conti, 75 anni, proprietaria dell’albergo dove nel 1949 Rossano Brazzi ha girato Vulcano, ci tiene a spiegare che i collegamenti sono fondamentali per i bilanci degli albergatori. Ma Piero Cascio, consigliere comunale di opposizione, si alza e se ne va non prima di avere urlato: «Che anche un solo studente che non va a scuola vale quanto i problemi economici degli albergatori», «che non ci sta a ridurre tutto a un problema di sviluppo». È Maria, la studentessa di Alicudi a cui si riferisce, una ragazzina trasformata in principio irrinunciabile, nel vessillo di questa battaglia. Ma lo sviluppo conta, eccome se conta in questa guerra per i traghetti visto che a dare forza alla richiesta di mantenere i collegamenti come sono ad oggi, anche quelli invernali per Napoli, certamente poco redditizi, si sventola la legge 684 del 1974 secondo la quale i «servizi di collegamento marittimo con le isole minori debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate...». Un problema che riguarda sicuramente anche le altre piccole isole italiane, come quelle campane e toscane, ma che qui, assicurano gli eoliani è molto più grave: «Siamo realtà simile ma diverse», assicura Emanuele Carnevale, presidente di una associazione di imprenditori. «Le nostre isole sono sette e molto lontane le une dalle altre, non è come per Capri e Ischia».
Ancora pochi giorni
Si aspetta con trepidazione il 14 gennaio quando, come da annuncio ufficiale, la Siremar dovrebbe scomparire dall’arcipelago eoliano diretta nelle braccia di qualche imprenditore privato. «Faranno come la Cai», dice qualcuno. «Non possiamo permettere che la Siremar venga privatizzata, spiega Christian Del Bon, presidente Federalberghi Isole Eolie, «considerato che è stato abbondantemente provato che in assenza di cospicui contributi pubblici, i vettori privati non sono in grado di garantire i servizi di collegamento necessari se non limitatamente ai brevi periodi di altissima stagione e solo sulle rotte principali. Fino al venti comunque siamo costretti alla tregua», dice. Ma i più battaglieri assicurano che sono disposti a tutto se il governo non accetterà di finanziare il dovuto e soprattutto di scorporare la Siremar dalla Tirrenia in modo che possa rimanere pubblica con una partecipazione della Regione Sicilia. Quel «tutto» dei più agguerriti comprende anche altre occupazioni ad oltranza di traghetti e aliscafi, oltre che del Consiglio comunale: «Come pirati, saliremo su tutte le navi che passano». Ma anche l’organizzazione di un referendum per fare delle Eolie un porto franco come Malta: «Se il governo ci abbandona non ci resta che fare da soli e allora lo faremo a modo nostro», spiegano i resistenti. «Giù la bandiera italiana e su quella eoliana».
Oltre i proclami
Provocazioni verbali, forse solo quelle, ma la spia di un grande disagio per sentirsi abbandonati dallo Stato. «Di noi si ricordano solo quando in estate vengono a fare i bagni», spiega Nino. «I vip devono avere tutte le comodità, noi dobbiamo arrangiarci. Succederà come quando tutti emigravano all’estero. E oggi dall’Australia, dall’America ci sono tanti nostri isolani che scrivono per darci la loro solidarietà e per chiederci di batterci».
Trasporti/Dalla Gazzetta del sud di oggi
Sollecitato lo scorporo di Siremar
Collegamenti marittimi all'esame dell'Ars Audizione di sindaci
Ribadire con forza che la Siremar venga scorporata dalla Tirrenia e rimanga servizio. Lo sostiene il presidente del consiglio comunale di Lipari Pino Longo(Alleanza nazionale) che a Roma ha preso parte alla riunione con il ministro Altero Matteoli. “Ciò dovrà avvenire- ha scritto in una nota- già nel tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio , presso il Ministero dei Trasporti. “A tale proposito- ha scritto Longo- rilancio la mia proposta di appropriarci finalmente e definitivamente dei collegamenti tra le isole e con la terra ferma, mediante la realizzazione di un sistema unitario di trasporti , interamente gestito a livello locale, con un organico e razionale utilizzo delle risorse, ivi comprese quelle previste dalle norma sul trasporto pubblico locale. Con l’obiettivo di affrancarci, una volta per tutte, da soggetti esterni, che fino ad oggi hanno interferito col nostro sviluppo, accumulando debiti e disservizi pagati dalle nostre tasche. Si dice che la Siremar sia la nostra società. Che lo diventi, dunque! Non avendo la presunzione di possedere la soluzione per ogni male, auspico sull’argomento un confronto civile e democratico, perché mi rendo responsabilmente conto che il percorso da compiere è ancora lungo e faticoso e richiede soluzioni partecipate. La mia tesi- conclude il presidente del consiglio comunale di Lipari- è stata oggetto di discussione con parecchi cittadini eoliani, ivi compresi alcuni esponenti delle amministrazioni comunali dell’isola di Salina e dell’Amministrazione Provinciale, suscitando interesse. Pertanto, ribadisco che è mio intendimento organizzare un convegno, aperto, sin da ora, alla collaborazione di chiunque abbia a cuore un serio confronto sull’argomento".
Intanto oggi a Palermo la questione sarà all'esame delle commissioni parlamentari Attività produttive e Territorio e ambiente, alla presenza dei sindaci delle Isole minori e del rappresentante del Governo regionale, per conoscere il destino dei trasporti via mare e la linea ufficiale del Governo nazionale.
Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, ieri sera ha partecipato alla fiaccolata a Pantelleria con tutti i sindaci delle isole minori. «Eravamo certi che il Governo nazionale - ha detto il deputato di An - avrebbe destinato i 46 milioni di euro necessari per mantenere i contatti via mare con le Isole e la Sicilia. Il no di Tremonti ancora una volta rappresenta la volontà del Governo centrale di boicottare la Sicilia, ma anche la non autorevolezza della Regione. In caso contrario chiederemo ai deputati nazionali di presentare per la Sicilia lo stesso emendamento presentato dai leghisti per Malpensa».(
Collegamenti marittimi all'esame dell'Ars Audizione di sindaci
Ribadire con forza che la Siremar venga scorporata dalla Tirrenia e rimanga servizio. Lo sostiene il presidente del consiglio comunale di Lipari Pino Longo(Alleanza nazionale) che a Roma ha preso parte alla riunione con il ministro Altero Matteoli. “Ciò dovrà avvenire- ha scritto in una nota- già nel tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio , presso il Ministero dei Trasporti. “A tale proposito- ha scritto Longo- rilancio la mia proposta di appropriarci finalmente e definitivamente dei collegamenti tra le isole e con la terra ferma, mediante la realizzazione di un sistema unitario di trasporti , interamente gestito a livello locale, con un organico e razionale utilizzo delle risorse, ivi comprese quelle previste dalle norma sul trasporto pubblico locale. Con l’obiettivo di affrancarci, una volta per tutte, da soggetti esterni, che fino ad oggi hanno interferito col nostro sviluppo, accumulando debiti e disservizi pagati dalle nostre tasche. Si dice che la Siremar sia la nostra società. Che lo diventi, dunque! Non avendo la presunzione di possedere la soluzione per ogni male, auspico sull’argomento un confronto civile e democratico, perché mi rendo responsabilmente conto che il percorso da compiere è ancora lungo e faticoso e richiede soluzioni partecipate. La mia tesi- conclude il presidente del consiglio comunale di Lipari- è stata oggetto di discussione con parecchi cittadini eoliani, ivi compresi alcuni esponenti delle amministrazioni comunali dell’isola di Salina e dell’Amministrazione Provinciale, suscitando interesse. Pertanto, ribadisco che è mio intendimento organizzare un convegno, aperto, sin da ora, alla collaborazione di chiunque abbia a cuore un serio confronto sull’argomento".
Intanto oggi a Palermo la questione sarà all'esame delle commissioni parlamentari Attività produttive e Territorio e ambiente, alla presenza dei sindaci delle Isole minori e del rappresentante del Governo regionale, per conoscere il destino dei trasporti via mare e la linea ufficiale del Governo nazionale.
Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, ieri sera ha partecipato alla fiaccolata a Pantelleria con tutti i sindaci delle isole minori. «Eravamo certi che il Governo nazionale - ha detto il deputato di An - avrebbe destinato i 46 milioni di euro necessari per mantenere i contatti via mare con le Isole e la Sicilia. Il no di Tremonti ancora una volta rappresenta la volontà del Governo centrale di boicottare la Sicilia, ma anche la non autorevolezza della Regione. In caso contrario chiederemo ai deputati nazionali di presentare per la Sicilia lo stesso emendamento presentato dai leghisti per Malpensa».(
Protesta delle farmacie rurali.Oggi il vertice con capigruppo e coordinatori dei partiti
Oggi a Palazzo d'Orleans il previsto vertice per definire un testo di sintesi sulla riforma sanitaria tra quello proposto dall'assessore Massimo Russo e il progetto indicato da una parte dei deputati del Pdl, primo firmatario il capogruppo Innocenzo Leontini.
Secondo Salvino Caputo, presidente della commissione parlamentare attività produttive dell'Ars, «ancora una volta saranno i cittadini più poveri e socialmente esposti a pagare i disastri della sanità siciliana. In particolare gli anziani e i malati residenti nelle isole»
Caputo fa sapere di aver presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a fare rientrare la legittima protesta dei titolari delle farmacie rurali. «Da domani nelle farmacie rurali per i medicinali sino a 5 euro si pagherà solo un ticket. Per quelli superiori a tale importo si dovrà pagare l'intero costo e solo per una tipologia di medicina. Se la protesta durerà ancora, tra venti giorni tutte le medicine dovranno essere pagate interamente con gravissimi disagi per i cittadini indigenti e economicamente disagiate». «Da tempo i titolari delle farmacie rurali avevano chiesto al Governo di provvedere al pagamento di quanto dovuto. Adesso i guasti del sistema sanitario ancora una voltà coinvolgeranno le categorie più deboli».
Secondo Salvino Caputo, presidente della commissione parlamentare attività produttive dell'Ars, «ancora una volta saranno i cittadini più poveri e socialmente esposti a pagare i disastri della sanità siciliana. In particolare gli anziani e i malati residenti nelle isole»
Caputo fa sapere di aver presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a fare rientrare la legittima protesta dei titolari delle farmacie rurali. «Da domani nelle farmacie rurali per i medicinali sino a 5 euro si pagherà solo un ticket. Per quelli superiori a tale importo si dovrà pagare l'intero costo e solo per una tipologia di medicina. Se la protesta durerà ancora, tra venti giorni tutte le medicine dovranno essere pagate interamente con gravissimi disagi per i cittadini indigenti e economicamente disagiate». «Da tempo i titolari delle farmacie rurali avevano chiesto al Governo di provvedere al pagamento di quanto dovuto. Adesso i guasti del sistema sanitario ancora una voltà coinvolgeranno le categorie più deboli».
Servizio idrico integrato nel comune di Lipari: "Quo vadis?" Interrogazione di Fonti e Megna
UNA INTERROGAZIONE E' STATA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FONTI E MEGNA AL SINDACO DI LIPARI, ALL'ASSESSORE AI SERVIZI IDRICI, AL DIRIGENTE IV SETTORE, AL DIRIGENTE II SETTORE, AL PRESIDENTE COMMISSIONE SERVIZI IDRICI
RAG. ANTONIO CASILLI. LA STESSA E' STATA INVIATA PER CONOSCENZA AL PREFETTO DI MESSINA E AL PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI
Prot. N. 130/2009
INTERROGAZIONE: Servizio idrico integrato
In data 24 Giugno 2008, l’Ente Acquedotti Siciliani rappresentato dall’Ing. Ciro di Corte, Capo del Servizio Tecnico, ha formalmente ceduto al Comune di Lipari gli impianti e le reti di approvvigionamento idrico presenti nelle isole di Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, così come descritti nella relazione sullo stato di Consistenza provvisoria degli acquedotti delle isole eolie, allegata al verbale per costituirne parte integrante.
L’atto sottoscritto dal Dirigente del IV settore Dott. Russo per il Comune di Lipari, contiene una serie imponente di obblighi e vincoli esclusivamente a carico del Comune di Lipari, senza che siano state di converso previste, le necessarie garanzie e gli inevitabili ammortizzatori, per far fronte agli impegni assunti.
E nello specifico il Comune si è formalmente impegnato a far data dal 1 Gennaio 2009:
a provvedere con mezzi propri a tutto quanto occorre per la gestione degli impianti acquedottistici senza alcuna esclusione;
a sollevare l’EAS da ogni responsabilità civile e penale anche nei confronti di terzi per il proprio operato;
a subentrare all’EAS in tutti i contratti di fornitura di energia elettrica su tutte le isole del Comune di Lipari;
a corrispondere all’EAS, un contributo vitalizio di € 2,79 per il nolo di ogni singolo contatore che è stato installato all’utenza;
a farsi carico dei mesi di locazione che eccedessero la data del 31-12-2008 per la disdetta dei locali ad uso ufficio di Lipari, Via Tenente Mariano Amendola;
Una serie imponente di obblighi contrattuali, che prevedono in alcuni casi addirittura il pagamento anticipato o comunque non dilazionabile né rateizzabile.
Solo a titolo meramente esemplificativo, ci si chiede come potrà il Comune fare fronte al pagamento delle fatture per le utenze elettriche, che di norma vengono emesse con cadenza bimestrale, oppure intervenire per la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza che siano state preliminarmente individuate ed organizzate le modalità di bollettazione e riscossione.
Va da sé, che anche qualora fossero già chiare tali modalità, non è possibile altresì prescindere da una radicale modifica del Regolamento Comunale sui servizi idrici, che in atto considera esclusivamente le utenze delle zone alte, servite dalla rete di proprietà comunale e non già l’intero territorio, con la conseguenza di un ulteriore pericoloso allungamento dei tempi di messa a regime.
Vanno anche definite le nuove tariffe alla luce della gestione unitaria, vanno previste le fasce di consumo, le tipologie di utenza, va individuato il gestore del servizio che potrà essere affidato in house ovvero assegnato con procedure ad evidenza pubblica. Insomma è evidente che non sono tecnicamente possibili tempi brevi ed è altrettanto certa la carenza di liquidità e l’esposizione finanziaria cui si esporrà il Comune per far fronte alle ingentissime spese che la gestione unitaria del servizio inevitabilmente comporta.
Continuando nell’analisi del contratto sottoscritto, al Comune di Lipari era riservata la facoltà di affiancare gratuitamente al personale EAS proprio personale, nel periodo 24 Giugno – 31 Dicembre, al fine di trasmettere al Comune le necessarie conoscenze e assicurare al contempo la continuità del servizio, senza arrecare disagi all’utenza.
Ci si chiede se il Comune abbia esercitato tale facoltà, fondamentale per la piena conoscenza del servizio?
In ultimo, apprendiamo dai media locali che il Dott. Russo, avrebbe inviato una nota al Responsabile locale dell’EAS, Riccardo Casamento, comunicando la volontà di prorogare la gestione del servizio idrico all’EAS, in quanto il Comune non sarebbe pronto a rilevare il servizio, nonostante siano trascorsi oltre 6 mesi dalla consegna ufficiale delle reti e delle utenze.
Ma cosa è stato fatto in questi 6 mesi in previsione delle gestione unitaria del servizio dal 1 Gennaio 2009?
Ci si chiede inoltre se una semplice nota, scritta dal Dirigente Russo ad un funzionario locale, possa avere efficacia abrogativa del contratto sottoscritto dal’EAS e dal Comune di Lipari, che non prevede alcuna facoltà di proroga, ma solo obblighi chiari e precisi in capo al Comune di Lipari a far data dal 01 Gennaio 2009.
Per le superiori argomentazioni i sottoscritti CONSIGLIERI COMUNALI
FRANCESCO MEGNA e GESUELE FONTI
INTERROGANO LE S.L. per conoscere:
con quali modalità operative il Comune intende fronteggiare le spese e gli impegni assunti con la sottoscrizione del verbale di consegna delle reti in data 24 Giugno 2008;
quali sono le modalità di gestione del servizio idrico, in house, evidenza pubblica, società mista etc… che il Comune intende perseguire e qual è la tempistica prevista per l’entrata a regime del servizio;
come il Comune intende conciliare l’appartenenza all’ATO acque n. 3, che comprende tutti i 108 comuni della provincia di Messina, essendo tale organismo deputato alla gestione unitaria del Servizio ai sensi della vigente normativa;
come mai né il Sindaco, né l’Assessore competente hanno preso parte alle Assemblee dei soci dell’ATO acque n. 3, l’ultima delle quali si è tenuta a Messina il 13 Novembre 2008;
a chi devono rivolgersi gli utenti EAS di Lipari, Canneto, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, per eventuali guasti, volturazioni o semplici informazioni, essendo ormai il Comune di Lipari subentrato formalmente all’EAS nella gestione, ed avendo la stessa disdetto la locazione dei propri uffici sul territorio eoliano;
quale personale comunale e con quali modalità e risultati, è stato affiancato alle maestranze EAS, nel periodo Giugno-Dicembre 2008, al fine di non arrecare disagi all’utenza, assicurare la continuità del servizio e trasmettere al Comune le necessarie conoscenze, così come previsto nella convenzione sottoscritta;
se è a conoscenza che l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici con delibera n. 65/2008 ha definito l’affidamento diretto alla società SOGESID, per quanto attiene al “ciclo delle acque” da parte del Sindaco Bruno in qualità di Commissario Delegato, come “un illegittima lesione del libero gioco della concorrenza, in violazione dei principi dell’ in house providing, che ha di fatto alterato gli equilibri concorrenziali nel mercato degli appalti pubblici;
quali sono le conseguenze ed i provvedimenti che le S.L. intendono adottare in conseguenza della predetta Delibera dell’Autorità di Vigilanza;
se e quando il Signor Sindaco intende mantenere l’impegno preso di recente, cioè convocare in pubblica audizione la società AQUA BLUE di Bubesheim, che ha presentato un progetto integrato per l’approvvigionamento idrico nel Comune di Lipari, prevedendo l’impiego a tempo indeterminato di 156 unità.
In attesa di sollecito riscontro scritto si porgono distinti ossequi.
Lipari lì 12/01/2009
________________ ________________
Francesco MEGNA Gesuele FONTI
RAG. ANTONIO CASILLI. LA STESSA E' STATA INVIATA PER CONOSCENZA AL PREFETTO DI MESSINA E AL PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNE DI LIPARI
Prot. N. 130/2009
INTERROGAZIONE: Servizio idrico integrato
In data 24 Giugno 2008, l’Ente Acquedotti Siciliani rappresentato dall’Ing. Ciro di Corte, Capo del Servizio Tecnico, ha formalmente ceduto al Comune di Lipari gli impianti e le reti di approvvigionamento idrico presenti nelle isole di Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, così come descritti nella relazione sullo stato di Consistenza provvisoria degli acquedotti delle isole eolie, allegata al verbale per costituirne parte integrante.
L’atto sottoscritto dal Dirigente del IV settore Dott. Russo per il Comune di Lipari, contiene una serie imponente di obblighi e vincoli esclusivamente a carico del Comune di Lipari, senza che siano state di converso previste, le necessarie garanzie e gli inevitabili ammortizzatori, per far fronte agli impegni assunti.
E nello specifico il Comune si è formalmente impegnato a far data dal 1 Gennaio 2009:
a provvedere con mezzi propri a tutto quanto occorre per la gestione degli impianti acquedottistici senza alcuna esclusione;
a sollevare l’EAS da ogni responsabilità civile e penale anche nei confronti di terzi per il proprio operato;
a subentrare all’EAS in tutti i contratti di fornitura di energia elettrica su tutte le isole del Comune di Lipari;
a corrispondere all’EAS, un contributo vitalizio di € 2,79 per il nolo di ogni singolo contatore che è stato installato all’utenza;
a farsi carico dei mesi di locazione che eccedessero la data del 31-12-2008 per la disdetta dei locali ad uso ufficio di Lipari, Via Tenente Mariano Amendola;
Una serie imponente di obblighi contrattuali, che prevedono in alcuni casi addirittura il pagamento anticipato o comunque non dilazionabile né rateizzabile.
Solo a titolo meramente esemplificativo, ci si chiede come potrà il Comune fare fronte al pagamento delle fatture per le utenze elettriche, che di norma vengono emesse con cadenza bimestrale, oppure intervenire per la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza che siano state preliminarmente individuate ed organizzate le modalità di bollettazione e riscossione.
Va da sé, che anche qualora fossero già chiare tali modalità, non è possibile altresì prescindere da una radicale modifica del Regolamento Comunale sui servizi idrici, che in atto considera esclusivamente le utenze delle zone alte, servite dalla rete di proprietà comunale e non già l’intero territorio, con la conseguenza di un ulteriore pericoloso allungamento dei tempi di messa a regime.
Vanno anche definite le nuove tariffe alla luce della gestione unitaria, vanno previste le fasce di consumo, le tipologie di utenza, va individuato il gestore del servizio che potrà essere affidato in house ovvero assegnato con procedure ad evidenza pubblica. Insomma è evidente che non sono tecnicamente possibili tempi brevi ed è altrettanto certa la carenza di liquidità e l’esposizione finanziaria cui si esporrà il Comune per far fronte alle ingentissime spese che la gestione unitaria del servizio inevitabilmente comporta.
Continuando nell’analisi del contratto sottoscritto, al Comune di Lipari era riservata la facoltà di affiancare gratuitamente al personale EAS proprio personale, nel periodo 24 Giugno – 31 Dicembre, al fine di trasmettere al Comune le necessarie conoscenze e assicurare al contempo la continuità del servizio, senza arrecare disagi all’utenza.
Ci si chiede se il Comune abbia esercitato tale facoltà, fondamentale per la piena conoscenza del servizio?
In ultimo, apprendiamo dai media locali che il Dott. Russo, avrebbe inviato una nota al Responsabile locale dell’EAS, Riccardo Casamento, comunicando la volontà di prorogare la gestione del servizio idrico all’EAS, in quanto il Comune non sarebbe pronto a rilevare il servizio, nonostante siano trascorsi oltre 6 mesi dalla consegna ufficiale delle reti e delle utenze.
Ma cosa è stato fatto in questi 6 mesi in previsione delle gestione unitaria del servizio dal 1 Gennaio 2009?
Ci si chiede inoltre se una semplice nota, scritta dal Dirigente Russo ad un funzionario locale, possa avere efficacia abrogativa del contratto sottoscritto dal’EAS e dal Comune di Lipari, che non prevede alcuna facoltà di proroga, ma solo obblighi chiari e precisi in capo al Comune di Lipari a far data dal 01 Gennaio 2009.
Per le superiori argomentazioni i sottoscritti CONSIGLIERI COMUNALI
FRANCESCO MEGNA e GESUELE FONTI
INTERROGANO LE S.L. per conoscere:
con quali modalità operative il Comune intende fronteggiare le spese e gli impegni assunti con la sottoscrizione del verbale di consegna delle reti in data 24 Giugno 2008;
quali sono le modalità di gestione del servizio idrico, in house, evidenza pubblica, società mista etc… che il Comune intende perseguire e qual è la tempistica prevista per l’entrata a regime del servizio;
come il Comune intende conciliare l’appartenenza all’ATO acque n. 3, che comprende tutti i 108 comuni della provincia di Messina, essendo tale organismo deputato alla gestione unitaria del Servizio ai sensi della vigente normativa;
come mai né il Sindaco, né l’Assessore competente hanno preso parte alle Assemblee dei soci dell’ATO acque n. 3, l’ultima delle quali si è tenuta a Messina il 13 Novembre 2008;
a chi devono rivolgersi gli utenti EAS di Lipari, Canneto, Vulcano, Stromboli, Panarea e Filicudi, per eventuali guasti, volturazioni o semplici informazioni, essendo ormai il Comune di Lipari subentrato formalmente all’EAS nella gestione, ed avendo la stessa disdetto la locazione dei propri uffici sul territorio eoliano;
quale personale comunale e con quali modalità e risultati, è stato affiancato alle maestranze EAS, nel periodo Giugno-Dicembre 2008, al fine di non arrecare disagi all’utenza, assicurare la continuità del servizio e trasmettere al Comune le necessarie conoscenze, così come previsto nella convenzione sottoscritta;
se è a conoscenza che l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici con delibera n. 65/2008 ha definito l’affidamento diretto alla società SOGESID, per quanto attiene al “ciclo delle acque” da parte del Sindaco Bruno in qualità di Commissario Delegato, come “un illegittima lesione del libero gioco della concorrenza, in violazione dei principi dell’ in house providing, che ha di fatto alterato gli equilibri concorrenziali nel mercato degli appalti pubblici;
quali sono le conseguenze ed i provvedimenti che le S.L. intendono adottare in conseguenza della predetta Delibera dell’Autorità di Vigilanza;
se e quando il Signor Sindaco intende mantenere l’impegno preso di recente, cioè convocare in pubblica audizione la società AQUA BLUE di Bubesheim, che ha presentato un progetto integrato per l’approvvigionamento idrico nel Comune di Lipari, prevedendo l’impiego a tempo indeterminato di 156 unità.
In attesa di sollecito riscontro scritto si porgono distinti ossequi.
Lipari lì 12/01/2009
________________ ________________
Francesco MEGNA Gesuele FONTI
domenica 11 gennaio 2009
"Questione Siremar". Le considerazioni di Mimmo Montalbano
Riceviamo e pubblichiamo:
"A coronamento di questa prima fase di sacrosante dimostrazioni di protesta contro i “Diritti Negati” mi vengono spontanee alcune considerazioni.
Ho seguito attivamente, per passione politica ma soprattutto in quanto eoliano per scelta, tutta la fase di preparazione che è poi sfociata in quella partecipata mobilitazione degli Eoliani che in pochi si aspettavano solo pochi giorni prima.
Il comitato di agitazione che si è venuto a formare ha fatto un lavoro egregio nel sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto nel coinvolgere trasversalmente organizzazioni di categoria, associazioni e partiti politici puntando sulla necessità di creare un fronte compatto e unito a sostegno dei diritti dei cittadini Eoliani e non solo, visto che la cancellazione della Siremar vedrebbe penalizzate anche le popolazioni delle altre isole minori siciliane.
In un consiglio comunale affollato da tutte le forze della maggioranza e della minoranza hanno trovato un accordo su undici punti, elaborati dal comitato di agitazione, da sottoporre al ministro Matteoli per risolvere la questione Siremar; in una assemblea partecipata poi da c.a 400/500 persone, il giorno prima dell’incontro con il ministro, le stesse forze politiche ed il comitato, corroborate dalla volontà dell’assemblea, hanno convenuto che il successo od insuccesso dell’incontro sarebbe stato determinato dall’accettazione da parte del ministro di almeno 3 degli 11 punti di cui sopra.
Soprassiedo all’elencazione pèrchè fuori dal contesto delle mie considerazioni.
Ciò che mi preme sottolineare è che maggioranza, opposizioni, comitato e popolazione hanno concordato una linea affidandone la perorazione presso il ministro ai rappresentanti istituzionali e cioè i sindaci eletti e, per dare maggior forza alle loro argomentazioni si è fatto un corteo partecipato da c.a 1500 eoliani concludendo la manifestazione sulla m/n Laurana, dove nel mentre si era spostato il Consiglio Comunale al completo.
Ebbene, dalle notizie riportate sia dai partecipanti all’incontro con il ministro Matteoli sia dai comunicati stampa non risulta che alcuno degli argomenti fondanti concordati siano nemmeno stati messi sul tavolo della discussione, nessun accenno allo scorporo della Siremar, nessun accenno, da parte della regione, alla formazione di una nuova società marittima sulla falsariga di ciò che ha già fatto la regione Campania.
I sindaci, in barba al mandato ricevuto, hanno però gridato alla vittoria per la promessa…di una promessa.
Di fatto i 46 milioni promessi rimangono una promessa, mentre al tavolo tecnico, che potrebbe aprire uno spiraglio di speranze, siederanno gli stessi attori che hanno plaudito al nulla del Ministro.
Lo stesso Bufardeci non accenna minimamente ad alcuno scorporo e continua, in linea con il governo nazionale a nascondersi dietro i deliberati dell’Unione Europea ignorando la convenzione di Amsterdam.
Sembrerebbe che il mantenimento dello staus quo per il solo 2009 sia, per la compagine di centro destra, l’obbiettivo da conseguire e che per gli anni a seguire non ci si preoccupi più di tanto perché la soluzione è già nell’agenda del governo…..il solito coniglio, stile Alitalia, da tirar fuori al momento opportuno dal cappello del prestigiatore …e gli Eoliani stanno a guardare!!!
Siamo ancora convinti che per vincere una sacrosanta causa la parola d’ordine debba essere “fuori la politica”, quasi fosse qualcosa in infetto, di nauseante? Eppure proprio la politica (con la p minuscola) ci sta condizionando. Non ci sfiora il sospetto che invece che nascondersi vi sono momenti in cui schierarsi diventa un obbligo morale? Alcuni lo hanno fatto proprio per confermare la propria autonomia di pensiero ed il loro senso di servizio alla comunità, altri ritengono si debba “appartenere” più che servire!"
Mimmo Montalbano
"A coronamento di questa prima fase di sacrosante dimostrazioni di protesta contro i “Diritti Negati” mi vengono spontanee alcune considerazioni.
Ho seguito attivamente, per passione politica ma soprattutto in quanto eoliano per scelta, tutta la fase di preparazione che è poi sfociata in quella partecipata mobilitazione degli Eoliani che in pochi si aspettavano solo pochi giorni prima.
Il comitato di agitazione che si è venuto a formare ha fatto un lavoro egregio nel sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto nel coinvolgere trasversalmente organizzazioni di categoria, associazioni e partiti politici puntando sulla necessità di creare un fronte compatto e unito a sostegno dei diritti dei cittadini Eoliani e non solo, visto che la cancellazione della Siremar vedrebbe penalizzate anche le popolazioni delle altre isole minori siciliane.
In un consiglio comunale affollato da tutte le forze della maggioranza e della minoranza hanno trovato un accordo su undici punti, elaborati dal comitato di agitazione, da sottoporre al ministro Matteoli per risolvere la questione Siremar; in una assemblea partecipata poi da c.a 400/500 persone, il giorno prima dell’incontro con il ministro, le stesse forze politiche ed il comitato, corroborate dalla volontà dell’assemblea, hanno convenuto che il successo od insuccesso dell’incontro sarebbe stato determinato dall’accettazione da parte del ministro di almeno 3 degli 11 punti di cui sopra.
Soprassiedo all’elencazione pèrchè fuori dal contesto delle mie considerazioni.
Ciò che mi preme sottolineare è che maggioranza, opposizioni, comitato e popolazione hanno concordato una linea affidandone la perorazione presso il ministro ai rappresentanti istituzionali e cioè i sindaci eletti e, per dare maggior forza alle loro argomentazioni si è fatto un corteo partecipato da c.a 1500 eoliani concludendo la manifestazione sulla m/n Laurana, dove nel mentre si era spostato il Consiglio Comunale al completo.
Ebbene, dalle notizie riportate sia dai partecipanti all’incontro con il ministro Matteoli sia dai comunicati stampa non risulta che alcuno degli argomenti fondanti concordati siano nemmeno stati messi sul tavolo della discussione, nessun accenno allo scorporo della Siremar, nessun accenno, da parte della regione, alla formazione di una nuova società marittima sulla falsariga di ciò che ha già fatto la regione Campania.
I sindaci, in barba al mandato ricevuto, hanno però gridato alla vittoria per la promessa…di una promessa.
Di fatto i 46 milioni promessi rimangono una promessa, mentre al tavolo tecnico, che potrebbe aprire uno spiraglio di speranze, siederanno gli stessi attori che hanno plaudito al nulla del Ministro.
Lo stesso Bufardeci non accenna minimamente ad alcuno scorporo e continua, in linea con il governo nazionale a nascondersi dietro i deliberati dell’Unione Europea ignorando la convenzione di Amsterdam.
Sembrerebbe che il mantenimento dello staus quo per il solo 2009 sia, per la compagine di centro destra, l’obbiettivo da conseguire e che per gli anni a seguire non ci si preoccupi più di tanto perché la soluzione è già nell’agenda del governo…..il solito coniglio, stile Alitalia, da tirar fuori al momento opportuno dal cappello del prestigiatore …e gli Eoliani stanno a guardare!!!
Siamo ancora convinti che per vincere una sacrosanta causa la parola d’ordine debba essere “fuori la politica”, quasi fosse qualcosa in infetto, di nauseante? Eppure proprio la politica (con la p minuscola) ci sta condizionando. Non ci sfiora il sospetto che invece che nascondersi vi sono momenti in cui schierarsi diventa un obbligo morale? Alcuni lo hanno fatto proprio per confermare la propria autonomia di pensiero ed il loro senso di servizio alla comunità, altri ritengono si debba “appartenere” più che servire!"
Mimmo Montalbano
Comunicato stampa: una riflessione aperta sulla differenza tra “manifestazione” e “trappolone”.
Comunicato stampa: una riflessione aperta sulla differenza tra “manifestazione” e “trappolone”.
È certamente noto, almeno a coloro che hanno partecipato a ogni fase della manifestazione tenuta sulla m/n Laurana contemporaneamente al consiglio comunale in seduta permanente, come quest’ultimo sia stato tenuto “in vita” dai consiglieri della minoranza, unitamente a quelli del “Faro”, in segno di rispetto nei confronti di quella larga maggioranza di manifestanti che aveva già chiaramente espresso l’intenzione di proseguire la protesta a bordo.
Questa premessa è doverosa per ribadire una fondamentale differenza tra il rispetto dell’espressione di una volontà democratica e popolare, generalmente intesa come “manifestaziONE”, e ciò che invece è stato riduttivamente trattato alla stregua di un “trappolONE” attuato da qualche “volpONE”.
Se proprio dovessimo ricorrere all’uso del suffisso accrescitivo “-ONE”, abbiamo una proposta per definire ciò che si è verificato la sera dell’8 gennaio: un goffo “scivolONE” della maggioranza, che ha rivelato l’assenza di qualsiasi sensibilità verso la volontà popolare. Riguardo tale comportamento, ci sarebbero altri aggettivi da suggerire in rima, ma preferiamo che sia la gente a giudicare l’opportunità del loro utilizzo.
I consiglieri di minoranza.
Questa premessa è doverosa per ribadire una fondamentale differenza tra il rispetto dell’espressione di una volontà democratica e popolare, generalmente intesa come “manifestaziONE”, e ciò che invece è stato riduttivamente trattato alla stregua di un “trappolONE” attuato da qualche “volpONE”.
Se proprio dovessimo ricorrere all’uso del suffisso accrescitivo “-ONE”, abbiamo una proposta per definire ciò che si è verificato la sera dell’8 gennaio: un goffo “scivolONE” della maggioranza, che ha rivelato l’assenza di qualsiasi sensibilità verso la volontà popolare. Riguardo tale comportamento, ci sarebbero altri aggettivi da suggerire in rima, ma preferiamo che sia la gente a giudicare l’opportunità del loro utilizzo.
I consiglieri di minoranza.
Vicenda Siremar. Salvino Caputo conferma che i soldi effettivamente non ci sono
(da http://www.osservatorio-sicilia.it/ la notizia è stata pubblicata alle 15 e 50 di oggi)
Contattato telefonicamente il Presidente della Commissione Attività Produttive dell’ARS, Salvino Caputo, ha confermato che le notizie riportate dai media sono corrette e che effettivamente il Ministro dell’Economia Tremonti ha risposto negativamente alla richiesta di finanziamento di 46 milioni di euro per tamponare il problema.
Caputo però ha affermato che il governo, dietro pressione della Regione, si starebbe operando per poter mantenere fede agli impegni presi dal Ministro Matteoli.
In ogni caso, la vicenda è seguita continuamente e con attenzione dalla Commissione Attività Produttive che domani pomeriggio alla 16,30 si riunirà congiuntamente alla Commissione Trasporti per valutare la situazione e decidere eventuali azioni politiche affinchè l’intera questione trovi una adeguata soluzione definitiva e non transitoria.
Caputo però ha affermato che il governo, dietro pressione della Regione, si starebbe operando per poter mantenere fede agli impegni presi dal Ministro Matteoli.
In ogni caso, la vicenda è seguita continuamente e con attenzione dalla Commissione Attività Produttive che domani pomeriggio alla 16,30 si riunirà congiuntamente alla Commissione Trasporti per valutare la situazione e decidere eventuali azioni politiche affinchè l’intera questione trovi una adeguata soluzione definitiva e non transitoria.
Caro Presidente...preferirei perdere cento elezioni, piuttosto che perdere la nave e la faccia. Una cittadina scrive a Longo
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Pino Longo
Lipari li, 10.01.2009
Caro Presidente del Consiglio,
sono una semplice cittadina che da sempre vive alle Eolie e che non si è mai tirata indietro di fronte alla difesa dei propri diritti.
Ho letto con molta attenzione il Suo Comunicato Stampa odierno ed ancora una volta, riferendosi alla vicenda dei trasporti, l’unica cosa che emerge è la difesa ad oltranza delle posizioni della maggioranza e del Partito che Ella rappresenta.
Ritengo che questo sia giusto, sia da parte Sua che dei suoi colleghi ma, Ella - caro Presidente del Consiglio- non ritiene che la cittadinanza, alla luce anche di quanto è successo con la vicenda dei lavoratori della Pumex che l’hanno vista garantire personalmente per l’assessore Formica oggi abbiano il diritto di manifestare , nei Suoi confronti e in quello del partito un po’ di diffidenza?
Non crede che di fronte al Sue esternazioni -in consiglio comunale - sulle compagnie di navigazione private delle isole greche, la gente pensi che per Lei la linea del Ministro Matteoli sia giusta? …D’altronde è un Ministro del Partito al quale Ella aderisce.
A me in questo momento non interessano i partiti, ma la mia partita e le assicuro che preferirei mille volte perdere cento elezioni, piuttosto che perdere la nave e la faccia.
Aurora Beninati
Lipari li, 10.01.2009
Caro Presidente del Consiglio,
sono una semplice cittadina che da sempre vive alle Eolie e che non si è mai tirata indietro di fronte alla difesa dei propri diritti.
Ho letto con molta attenzione il Suo Comunicato Stampa odierno ed ancora una volta, riferendosi alla vicenda dei trasporti, l’unica cosa che emerge è la difesa ad oltranza delle posizioni della maggioranza e del Partito che Ella rappresenta.
Ritengo che questo sia giusto, sia da parte Sua che dei suoi colleghi ma, Ella - caro Presidente del Consiglio- non ritiene che la cittadinanza, alla luce anche di quanto è successo con la vicenda dei lavoratori della Pumex che l’hanno vista garantire personalmente per l’assessore Formica oggi abbiano il diritto di manifestare , nei Suoi confronti e in quello del partito un po’ di diffidenza?
Non crede che di fronte al Sue esternazioni -in consiglio comunale - sulle compagnie di navigazione private delle isole greche, la gente pensi che per Lei la linea del Ministro Matteoli sia giusta? …D’altronde è un Ministro del Partito al quale Ella aderisce.
A me in questo momento non interessano i partiti, ma la mia partita e le assicuro che preferirei mille volte perdere cento elezioni, piuttosto che perdere la nave e la faccia.
Aurora Beninati
Giulia Adamo sul caso Siremar: troppi rimpalli di responsabilità tra Stato e Regione
Giulia Adamo, deputato regionale, afferma di essere estremamente preoccupata di come viene gestita dal governo regionale e nazionale la complessa questione dei collegamenti marittimi da e per la Sicilia con le isole minori.
Il governo regionale, secondo la Adamo, ancora una volta si è fatto trovare impreparato a risolvere un problema che doveva essere affrontato e risolto almeno sei mesi fa.
“Non è tollerabile - ha aggiunto - che la Sicilia debba sempre trovarsi sempre in emergenza ed è grave che l’assessore Bufardeci abbia suonato inutilmente le trombe della propaganda potendo contare solo su assicurazioni verbali del Ministro Matteoli, peraltro per una soluzione tampone, smentite dal Sottosegretario Gianfranco Miccichè che riporta il no del Ministro Tremonti ai 46 milioni che qualcuno asserisce siano stati trovati.
E’ inoltre grave che il governo regionale non abbia assunto le proprie responsabilità dando attuazione alle disposizioni di cui all’art 57 della l. 133/2008.
Se avesse predisposto le procedure di acquisizione a titolo gratuito dell’intera partecipazione delle Società Tirrenia e Siremar, come previsto dalla legge, e attivato le procedure per la richiesta contestuale dei finanziamenti necessari, adesso la regione non si troverebbe in questa situazione. Lo stop ai collegamenti o un loro drastico ridimensionamento potrebbero essere gravi sia sotto il profilo economico e sociale sia sotto il profilo prettamente occupazionale perchè riguarda almeno 500 persone”.
Autonomia vuol dire anche assunzione di responsabilità ma la logica della politica siciliana è quella di “chiedere” assistenza e contributi e di scaricare sempre verso altri le responsabilità della propria insipienza. (da osservatorio sicilia)
Il governo regionale, secondo la Adamo, ancora una volta si è fatto trovare impreparato a risolvere un problema che doveva essere affrontato e risolto almeno sei mesi fa.
“Non è tollerabile - ha aggiunto - che la Sicilia debba sempre trovarsi sempre in emergenza ed è grave che l’assessore Bufardeci abbia suonato inutilmente le trombe della propaganda potendo contare solo su assicurazioni verbali del Ministro Matteoli, peraltro per una soluzione tampone, smentite dal Sottosegretario Gianfranco Miccichè che riporta il no del Ministro Tremonti ai 46 milioni che qualcuno asserisce siano stati trovati.
E’ inoltre grave che il governo regionale non abbia assunto le proprie responsabilità dando attuazione alle disposizioni di cui all’art 57 della l. 133/2008.
Se avesse predisposto le procedure di acquisizione a titolo gratuito dell’intera partecipazione delle Società Tirrenia e Siremar, come previsto dalla legge, e attivato le procedure per la richiesta contestuale dei finanziamenti necessari, adesso la regione non si troverebbe in questa situazione. Lo stop ai collegamenti o un loro drastico ridimensionamento potrebbero essere gravi sia sotto il profilo economico e sociale sia sotto il profilo prettamente occupazionale perchè riguarda almeno 500 persone”.
Autonomia vuol dire anche assunzione di responsabilità ma la logica della politica siciliana è quella di “chiedere” assistenza e contributi e di scaricare sempre verso altri le responsabilità della propria insipienza. (da osservatorio sicilia)
Benvenuto Don Giuseppe!
Chiesa di San Giuseppe stracolma stamattina di fedeli e di autorità, fra cui il sindaco Mariano Bruno accompagnato dagli assessori Biancheri e Giannò, per dare il benvenuto nella parrocchia liparese a Don Giuseppe Mirabito. Presente anche una delegazione di fedeli del comune di Leni(dove don Giuseppe ha svolto il suo Ministero in precedenza) e il vice-sindaco di quella comunità Giacomo Montecristo. Ad "introdurre" Don Giuseppe in questo suo nuovo "viaggio" il vicario generale dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari e Santa Lucia del Mela Mons. Carmelo Lupò
In serata Don Giuseppe si insedierà nella parrocchia di Quattropani.
In basso una nostra carrellata fotografica dell'insediamento e quella realizzata con le foto del fotografo Gaetano Di Giovanni
Incontro Zaia-Pessotto. Verso uno Juve club liparese intitolato ad una delle bandiere della Vecchia Signora
Grazie allo juventino Pierino Zaia l'isola di Lipari potrebbe presto riavere uno Juventus Club. Sarà intitolato all'ex calciatore ed ora team manager bianconero Gianluca Pessotto. L'ex calciatore, che in occasione dell'incontro amichevole tra la Juve e il Monaco a Messina ha incontrato in albergo alcuni tifosi eoliani, tra i quali lo stesso Pierino Zaia, si è detto entusiasta dell'iniziativa.
Lo Juventus club "Gianluca Pessotto" potrebbe essere inaugurato già a Giugno alla presenza, oltre che del campione bianconero del passato, anche di un calciatore del team odierno
Lo Juventus club "Gianluca Pessotto" potrebbe essere inaugurato già a Giugno alla presenza, oltre che del campione bianconero del passato, anche di un calciatore del team odierno
Il presidente del consiglio comunale Pino Longo ci scrive..ringrazia i cittadini,attacca il populismo,le prime donne e guarda avanti
Caro direttore,
ti allego un mio comunicato relativo ai servizi marittimi, con preghiera di pubblicazione. Grazie
Pino Longo
"Ritengo innanzi tutto doveroso ringraziare l’intera cittadinanza per la vivace partecipazione alla manifestazione di protesta , indetta a causa della grave situazione di disagio, scaturita a seguito delle note problematiche riguardanti la società Siremar. Tra i molti aspetti apprezzabili della suddetta manifestazione, figurano certamente la notevole capacità di impegno, in difesa di interessi collettivi, di cui hanno dato prova i cittadini eoliani e la mancanza, almeno inizialmente, d’ogni bandiera o simbolo di parte, perché disagi e disservizi non hanno colore politico, ma pesano sulle spalle di tutti in ugual misura. Inoltre, pur essendo palese già da subito, la totale disponibilità del Ministro dei Trasporti ad affrontare e risolvere adeguatamente il problema, non bisogna per questo sottovalutare l’importanza di una forte presa di posizione della popolazione, in situazioni come queste ed in ogni altra occasione di partecipazione alla vita democratica, perché non mancano mai di avere un loro peso sull’esito finale delle decisioni.
Tuttavia, quella che era stata un’ occasione di rinascita e di riappropriazione della nostra identità e della nostra capacità di autonomia, si è purtroppo in seguito trasformata in un momento di protagonismo individuale, a scapito della collettività, per altro inutile sul piano pratico, con l’unico risultato di inasprire animi già lungamente e giustamente indignati da una lunga serie di disservizi.
Che senso ha avuto proseguire una manifestazione di protesta, quando si era già ottenuto tutto ciò che si poteva al momento ottenere? Tengo a ricordare, infatti, i punti su cui si è personalmente impegnato il Ministro dei Trasporti :
-istituzione di un tavolo tecnico e convocazione di una prima riunione il prossimo 20 gennaio;
-impegno al reperimento dei fondi (46 milioni di euro) per garantire, per tutto il 2009, gli stessi servizi dell’anno precedente;
-pieno sostegno alle nostre richieste di proroga, giorno 27/01 p.v., in sede comunitaria.
Singolare appare, a mio avviso, la seguente circostanza: quello che si è momentaneamente ottenuto, ovvero la regolare prosecuzione dei collegamenti Siremar per tutto il 2009, è senza dubbio da ascrivere soprattutto ad un Ministro di Alleanza Nazionale, tuttavia una certa parte dell’opinione pubblica, non certo maggioritaria, ritiene per questo di ringraziare tutti e di fischiare invece chi di quel partito rappresenta la memoria storica, seppure al livello locale, o la rappresentanza all’interno del Consiglio Comunale. Sia chiaro che il dissenso costruttivo è la linfa della vita democratica, quale io ritengo sia e debba continuare ad essere la vita di noi eoliani. Diversa è invece l’esibizione di una demagogia spicciola, inconsapevolmente al servizio di certi gatti cui i topi ben si prestano, non sapendo di esserne la prossima preda.
Non si capisce bene, in effetti, quali siano i termini del dissenso e soprattutto perché tale “spontaneo e democratico” dissenso si sia manifestato solo nei miei confronti. Perché, al mio arrivo sulla nave, appena rientrato in sede, è stata accelerata in modo anomalo la votazione per la chiusura del Consiglio Comunale? Perché alcune persone hanno fischiato solamente me? Io ero a Roma insieme con i sindaci dell’arcipelago ed il sindaco di Messina. A quanto mi risulta le decisioni in quel contesto sono state prese con l’accordo di tutti. Se una colpa mi ascrivo, è di non aver inseguito il Sindaco nella sua affannosa corsa alla ricerca dell’applauso, arrivando la sera stessa dell’8 gennaio sulla nave Laurana. Non è un caso infatti che la commedia dell’arte sia nata in questo paese . D’altronde si sa, prima donna si nasce.
Rimanendo nell’ambito della commedia, un poeta greco scrive: “il nemico era presso lo scudo, fummo in mille ad ucciderlo”. Altresì in questa vicenda, mi sembra che di quello che è solo un momentaneo traguardo, troppi personaggi politici e pseudo agitatori , tentino di attribuirsi la paternità. Soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di un traguardo parziale, in attesa di ben altri ostacoli da scavalcare.
Il problema è, infatti, solo rimandato di un anno, grazie alla partecipazione popolare, ma anche grazie al partito cui appartengo ed al sostegno dei suoi rappresentanti ad ogni livello, ivi incluso il sindaco di Messina e, per chi l’avesse dimenticato, il Ministro dei Trasporti.
Vorrei ricordare a tal punto, l’imbarazzo del Sindaco di Pantelleria, il quale sicuramente non è esponente di Alleanza Nazionale, quando di fronte all’estrema apertura manifestata dal Ministro Matteoli “dovremmo essere grati ai cittadini che abitano le isole..il Governo non può esimersi dal reperire i fondi necessari” , ha ritenuto di dover giustificare le precedenti forme di protesta davanti al Ministero (incatenamento).
Infatti, nelle altre isole, al raggiungimento dell’obiettivo concreto ma temporaneo, la protesta è spontaneamente cessata. Solo a Lipari si è atteso l’arrivo del Sindaco, in segno di rispetto, salvo poi, per inspiegabili ragioni, continuare malumori e mugugni contro altre persone, per acquisire frettolose e pirandelliane patenti di eroismo.
Nonostante i risultati già raggiunti, ritengo indispensabile mantenere vivo lo stato d’allerta e agitazione, con la programmazione di iniziative e contestuale opera di vigilanza sull’attuazione degli impegni assunti dal Ministro.
Proficuo, a mio avviso, sarebbe, per il futuro, impegnarci tutti da subito, per risolvere definitivamente un problema che è solo rinviato, invece di scadere nei modi e nei toni, soprattutto nei confronti di persone che non hanno, non avevano e non avranno mai interessi personali in questa vicenda, omaggiando invece altri, storicamente esperti, in materia di trasporto marittimo.
Il sottoscritto infatti, possiede soltanto un minuscolo gozzo in legno e, per utilizzarlo, non riceve alcuna forma di finanziamento, pubblico o privato .
Per tali motivi quindi, ritiene che, in vista del tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio , presso il Ministero dei Trasporti, bisognerà ribadire con forza la richiesta a che la Siremar venga scorporata dalla Tirrenia e rimanga servizio pubblico. A tale proposito, rilancio la mia proposta di appropriarci finalmente e definitivamente dei collegamenti tra le isole e con la terra ferma, mediante la realizzazione di un sistema unitario di trasporti , interamente gestito a livello locale, con un organico e razionale utilizzo delle risorse, ivi comprese quelle previste dalle norma sul trasporto pubblico locale. Con l’obiettivo di affrancarci, una volta per tutte, da soggetti esterni, che fino ad oggi hanno interferito col nostro sviluppo, accumulando debiti e disservizi pagati dalle nostre tasche. Si dice che la Siremar sia la nostra società. Che lo diventi, dunque!
Non avendo la presunzione di possedere la soluzione per ogni male, auspico sull’argomento un confronto civile e democratico, perché mi rendo responsabilmente conto che il percorso da compiere è ancora lungo e faticoso e richiede soluzioni partecipate. La mia tesi è stata oggetto di numerose discussioni con parecchi cittadini eoliani, ivi compresi alcuni esponenti delle amministrazioni comunali dell’isola di Salina e dell’Amministrazione Provinciale, suscitando interesse. Pertanto, ribadisco che è mio intendimento organizzare un convegno, aperto, sin da ora, alla collaborazione di chiunque abbia a cuore un serio confronto sull’argomento".
ti allego un mio comunicato relativo ai servizi marittimi, con preghiera di pubblicazione. Grazie
Pino Longo
"Ritengo innanzi tutto doveroso ringraziare l’intera cittadinanza per la vivace partecipazione alla manifestazione di protesta , indetta a causa della grave situazione di disagio, scaturita a seguito delle note problematiche riguardanti la società Siremar. Tra i molti aspetti apprezzabili della suddetta manifestazione, figurano certamente la notevole capacità di impegno, in difesa di interessi collettivi, di cui hanno dato prova i cittadini eoliani e la mancanza, almeno inizialmente, d’ogni bandiera o simbolo di parte, perché disagi e disservizi non hanno colore politico, ma pesano sulle spalle di tutti in ugual misura. Inoltre, pur essendo palese già da subito, la totale disponibilità del Ministro dei Trasporti ad affrontare e risolvere adeguatamente il problema, non bisogna per questo sottovalutare l’importanza di una forte presa di posizione della popolazione, in situazioni come queste ed in ogni altra occasione di partecipazione alla vita democratica, perché non mancano mai di avere un loro peso sull’esito finale delle decisioni.
Tuttavia, quella che era stata un’ occasione di rinascita e di riappropriazione della nostra identità e della nostra capacità di autonomia, si è purtroppo in seguito trasformata in un momento di protagonismo individuale, a scapito della collettività, per altro inutile sul piano pratico, con l’unico risultato di inasprire animi già lungamente e giustamente indignati da una lunga serie di disservizi.
Che senso ha avuto proseguire una manifestazione di protesta, quando si era già ottenuto tutto ciò che si poteva al momento ottenere? Tengo a ricordare, infatti, i punti su cui si è personalmente impegnato il Ministro dei Trasporti :
-istituzione di un tavolo tecnico e convocazione di una prima riunione il prossimo 20 gennaio;
-impegno al reperimento dei fondi (46 milioni di euro) per garantire, per tutto il 2009, gli stessi servizi dell’anno precedente;
-pieno sostegno alle nostre richieste di proroga, giorno 27/01 p.v., in sede comunitaria.
Singolare appare, a mio avviso, la seguente circostanza: quello che si è momentaneamente ottenuto, ovvero la regolare prosecuzione dei collegamenti Siremar per tutto il 2009, è senza dubbio da ascrivere soprattutto ad un Ministro di Alleanza Nazionale, tuttavia una certa parte dell’opinione pubblica, non certo maggioritaria, ritiene per questo di ringraziare tutti e di fischiare invece chi di quel partito rappresenta la memoria storica, seppure al livello locale, o la rappresentanza all’interno del Consiglio Comunale. Sia chiaro che il dissenso costruttivo è la linfa della vita democratica, quale io ritengo sia e debba continuare ad essere la vita di noi eoliani. Diversa è invece l’esibizione di una demagogia spicciola, inconsapevolmente al servizio di certi gatti cui i topi ben si prestano, non sapendo di esserne la prossima preda.
Non si capisce bene, in effetti, quali siano i termini del dissenso e soprattutto perché tale “spontaneo e democratico” dissenso si sia manifestato solo nei miei confronti. Perché, al mio arrivo sulla nave, appena rientrato in sede, è stata accelerata in modo anomalo la votazione per la chiusura del Consiglio Comunale? Perché alcune persone hanno fischiato solamente me? Io ero a Roma insieme con i sindaci dell’arcipelago ed il sindaco di Messina. A quanto mi risulta le decisioni in quel contesto sono state prese con l’accordo di tutti. Se una colpa mi ascrivo, è di non aver inseguito il Sindaco nella sua affannosa corsa alla ricerca dell’applauso, arrivando la sera stessa dell’8 gennaio sulla nave Laurana. Non è un caso infatti che la commedia dell’arte sia nata in questo paese . D’altronde si sa, prima donna si nasce.
Rimanendo nell’ambito della commedia, un poeta greco scrive: “il nemico era presso lo scudo, fummo in mille ad ucciderlo”. Altresì in questa vicenda, mi sembra che di quello che è solo un momentaneo traguardo, troppi personaggi politici e pseudo agitatori , tentino di attribuirsi la paternità. Soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di un traguardo parziale, in attesa di ben altri ostacoli da scavalcare.
Il problema è, infatti, solo rimandato di un anno, grazie alla partecipazione popolare, ma anche grazie al partito cui appartengo ed al sostegno dei suoi rappresentanti ad ogni livello, ivi incluso il sindaco di Messina e, per chi l’avesse dimenticato, il Ministro dei Trasporti.
Vorrei ricordare a tal punto, l’imbarazzo del Sindaco di Pantelleria, il quale sicuramente non è esponente di Alleanza Nazionale, quando di fronte all’estrema apertura manifestata dal Ministro Matteoli “dovremmo essere grati ai cittadini che abitano le isole..il Governo non può esimersi dal reperire i fondi necessari” , ha ritenuto di dover giustificare le precedenti forme di protesta davanti al Ministero (incatenamento).
Infatti, nelle altre isole, al raggiungimento dell’obiettivo concreto ma temporaneo, la protesta è spontaneamente cessata. Solo a Lipari si è atteso l’arrivo del Sindaco, in segno di rispetto, salvo poi, per inspiegabili ragioni, continuare malumori e mugugni contro altre persone, per acquisire frettolose e pirandelliane patenti di eroismo.
Nonostante i risultati già raggiunti, ritengo indispensabile mantenere vivo lo stato d’allerta e agitazione, con la programmazione di iniziative e contestuale opera di vigilanza sull’attuazione degli impegni assunti dal Ministro.
Proficuo, a mio avviso, sarebbe, per il futuro, impegnarci tutti da subito, per risolvere definitivamente un problema che è solo rinviato, invece di scadere nei modi e nei toni, soprattutto nei confronti di persone che non hanno, non avevano e non avranno mai interessi personali in questa vicenda, omaggiando invece altri, storicamente esperti, in materia di trasporto marittimo.
Il sottoscritto infatti, possiede soltanto un minuscolo gozzo in legno e, per utilizzarlo, non riceve alcuna forma di finanziamento, pubblico o privato .
Per tali motivi quindi, ritiene che, in vista del tavolo tecnico convocato per il 20 gennaio , presso il Ministero dei Trasporti, bisognerà ribadire con forza la richiesta a che la Siremar venga scorporata dalla Tirrenia e rimanga servizio pubblico. A tale proposito, rilancio la mia proposta di appropriarci finalmente e definitivamente dei collegamenti tra le isole e con la terra ferma, mediante la realizzazione di un sistema unitario di trasporti , interamente gestito a livello locale, con un organico e razionale utilizzo delle risorse, ivi comprese quelle previste dalle norma sul trasporto pubblico locale. Con l’obiettivo di affrancarci, una volta per tutte, da soggetti esterni, che fino ad oggi hanno interferito col nostro sviluppo, accumulando debiti e disservizi pagati dalle nostre tasche. Si dice che la Siremar sia la nostra società. Che lo diventi, dunque!
Non avendo la presunzione di possedere la soluzione per ogni male, auspico sull’argomento un confronto civile e democratico, perché mi rendo responsabilmente conto che il percorso da compiere è ancora lungo e faticoso e richiede soluzioni partecipate. La mia tesi è stata oggetto di numerose discussioni con parecchi cittadini eoliani, ivi compresi alcuni esponenti delle amministrazioni comunali dell’isola di Salina e dell’Amministrazione Provinciale, suscitando interesse. Pertanto, ribadisco che è mio intendimento organizzare un convegno, aperto, sin da ora, alla collaborazione di chiunque abbia a cuore un serio confronto sull’argomento".
Trasporti e sindaco "senza maggioranza" dalla Gazzetta del Sud di oggi
Conclusa l'occupazione del traghetto Laurana
Protesta in stand-by fino al 20 gennaio quando si verificherà l'esito degli incontri
Il Comitato di eoliani intende vigilare sui risultati.
Protesta in stand-by fino al 20 gennaio quando si verificherà l'esito degli incontri
Il Comitato di eoliani intende vigilare sui risultati.
Salvatore Sarpi
Si è chiusa con l'abbandono del traghetto "Laurana" la prima fase della protesta degli eoliani per mantenere nell'immediato un efficiente trasporto marittimo pubblico e pianificare il futuro. L'attenzione resta alta e per seguire l'evolversi della situazione il consiglio comunale di Lipari, ascoltato il parere del comitato trasporti Eolie, ha deliberato di aggiornarsi al 16 gennaio. Il comitato, nella sua componente tecnica, ha confermato l'intenzione di proseguire in altre sedi le forme di protesta attivate assieme alla popolazione e di concerto con le componenti politiche del comitato. «Tale decisione - si legge in un comunicato - è il frutto di un'analisi dei dati disponibili e cioè: le rassicurazioni provenienti dal ministro Matteoli e dall'assessore regionale ai Trasporti Bufardeci , raccolte dai racconti dei sindaci eoliani circa l'istituzione del tavolo tecnico, la cui prima riunione è fissata per il 20 gennaio, e il reperimento dei fondi necessari a garantire nel 2009 l'impianto trasporti dell'anno precedente; la garanzia che la motonave Laurana rimarrà nel nostro arcipelago almeno fino al 31 gennaio. Elemento che sembra essere confermato, oltre che dalle rassicurazioni fornite al sindaco Bruno dai vertici della Siremar anche dalla riapertura delle prenotazioni delle cabine della stessa "Laurana"».
Il comitato, ringraziando i cittadini per la corale protesta, e i sindaci per quanto fatto, ha anche annunciato che «conscio che gli eoliani abbiano ottenuto soltanto una parte dei risultati sperati, proseguirà la propria opera di sensibilizzazione per l'ottenimento degli altri obiettivi concordati e chiede di poter svolgere un ruolo attivo nell'ambito del tavolo tecnico.
Intanto l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci è ritornato sull'incontro romano con Matteoli: «Ribadisco - ha detto - l'apprezzamento per il costruttivo atteggiamento del ministro Altero Matteoli, impegnato in prima linea per superare la complessa vicenda che riguarda Siremar e quindi il nodo relativo ai collegamenti marittimi con le isole minori siciliane. In questi frangenti, anche in considerazione della delicatissima congiuntura economica internazionale, le polemiche preconcette non sono per nulla utili - continua Bufardeci - e credo che l'unica strada sia affrontare con unità e serietà il problema. Abbiamo bisogno di fatti concreti e la riunione col Ministro li ha delineati. In più, devo anche ricordare come non sia possibile immaginare una proroga di quattro anni per Tirrenia e Siremar. Pensare a proroghe quadriennali è parlare di un percorso impraticabile: questa ipotesi confligge con l'Unione europea. Sono convinto - ha concluso - che stiamo compiendo i passi giusti per risolvere la vicenda dei collegamenti marittimi con gli arcipelaghi e il fatto stesso che il Ministro si sia impegnato a reperire i 46 milioni di euro, risorse necessarie per mantenere lo stesso range di servizi dell'anno scorso, è il miglior viatico per sedersi tutti assieme al tavolo tecnico che si riunirà il prossimo 20 gennaio. In quella sede, sono certo verranno individuate le soluzioni per superare questa fase delicata ed essere pronti nel 2010 con una programmazione di servizi adeguata alle necessità delle isole minori».
D'altra parte appare improbabile che non si trovi una soluzione davanti a una situazione che ha visto il mobilitarsi compatto di tutte le isole minori che, insieme con le Eolie, seguono l'evolversi della situazione, acomunati da uno stesso destino, cui è legato lo sviluppo dei territori insulari, e cioè il mantenimento degli attuali standard di collegamenti via mare per garantire un diritto sintetizzato in uno slogan di molti cartelli di protesta, da Lipari a Salina, a Pantelleria e Ustica, per citare le isole più grandi: "isolani sì, isolati no".
Intanto è destinata a "sgonfiarsi" la notizia che il sindaco Mariano Bruno, a seguito di atteggiamenti tenuti durante la vertenza Siremar, rischi di perdere la maggioranza consiliare. Quella scatenatasi sembra essere la classica "tempesta in un bicchiere d'acqua". Il "continuare a svolgere il proprio operato in seno al consiglio comunale..... al di sopra e oltre ogni maggioranza precostituita" - si evidenzia- non significa nessuna fuoriuscita dalla maggioranza che sostiene Bruno.
Il comunicato dei consiglieri ha però aperto un'accesa discussione fra le anime locali del partito, sicuramente porterà a un confronto chiarificatore, e ha già prodotto le prese di distanza degli assessori Famà e D'Auria e di altri esponenti eoliani di primo piano di Alleanza nazionale.
Diversa la posizione di Gesuele Fonti e Francesco Megna (Il Faro), i quali dopo aver annunciato di lasciare la maggioranza potrebbero porsi al di sopra delle parti e agire da indipendenti in seno al consiglio comunale.
Si è chiusa con l'abbandono del traghetto "Laurana" la prima fase della protesta degli eoliani per mantenere nell'immediato un efficiente trasporto marittimo pubblico e pianificare il futuro. L'attenzione resta alta e per seguire l'evolversi della situazione il consiglio comunale di Lipari, ascoltato il parere del comitato trasporti Eolie, ha deliberato di aggiornarsi al 16 gennaio. Il comitato, nella sua componente tecnica, ha confermato l'intenzione di proseguire in altre sedi le forme di protesta attivate assieme alla popolazione e di concerto con le componenti politiche del comitato. «Tale decisione - si legge in un comunicato - è il frutto di un'analisi dei dati disponibili e cioè: le rassicurazioni provenienti dal ministro Matteoli e dall'assessore regionale ai Trasporti Bufardeci , raccolte dai racconti dei sindaci eoliani circa l'istituzione del tavolo tecnico, la cui prima riunione è fissata per il 20 gennaio, e il reperimento dei fondi necessari a garantire nel 2009 l'impianto trasporti dell'anno precedente; la garanzia che la motonave Laurana rimarrà nel nostro arcipelago almeno fino al 31 gennaio. Elemento che sembra essere confermato, oltre che dalle rassicurazioni fornite al sindaco Bruno dai vertici della Siremar anche dalla riapertura delle prenotazioni delle cabine della stessa "Laurana"».
Il comitato, ringraziando i cittadini per la corale protesta, e i sindaci per quanto fatto, ha anche annunciato che «conscio che gli eoliani abbiano ottenuto soltanto una parte dei risultati sperati, proseguirà la propria opera di sensibilizzazione per l'ottenimento degli altri obiettivi concordati e chiede di poter svolgere un ruolo attivo nell'ambito del tavolo tecnico.
Intanto l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci è ritornato sull'incontro romano con Matteoli: «Ribadisco - ha detto - l'apprezzamento per il costruttivo atteggiamento del ministro Altero Matteoli, impegnato in prima linea per superare la complessa vicenda che riguarda Siremar e quindi il nodo relativo ai collegamenti marittimi con le isole minori siciliane. In questi frangenti, anche in considerazione della delicatissima congiuntura economica internazionale, le polemiche preconcette non sono per nulla utili - continua Bufardeci - e credo che l'unica strada sia affrontare con unità e serietà il problema. Abbiamo bisogno di fatti concreti e la riunione col Ministro li ha delineati. In più, devo anche ricordare come non sia possibile immaginare una proroga di quattro anni per Tirrenia e Siremar. Pensare a proroghe quadriennali è parlare di un percorso impraticabile: questa ipotesi confligge con l'Unione europea. Sono convinto - ha concluso - che stiamo compiendo i passi giusti per risolvere la vicenda dei collegamenti marittimi con gli arcipelaghi e il fatto stesso che il Ministro si sia impegnato a reperire i 46 milioni di euro, risorse necessarie per mantenere lo stesso range di servizi dell'anno scorso, è il miglior viatico per sedersi tutti assieme al tavolo tecnico che si riunirà il prossimo 20 gennaio. In quella sede, sono certo verranno individuate le soluzioni per superare questa fase delicata ed essere pronti nel 2010 con una programmazione di servizi adeguata alle necessità delle isole minori».
D'altra parte appare improbabile che non si trovi una soluzione davanti a una situazione che ha visto il mobilitarsi compatto di tutte le isole minori che, insieme con le Eolie, seguono l'evolversi della situazione, acomunati da uno stesso destino, cui è legato lo sviluppo dei territori insulari, e cioè il mantenimento degli attuali standard di collegamenti via mare per garantire un diritto sintetizzato in uno slogan di molti cartelli di protesta, da Lipari a Salina, a Pantelleria e Ustica, per citare le isole più grandi: "isolani sì, isolati no".
Intanto è destinata a "sgonfiarsi" la notizia che il sindaco Mariano Bruno, a seguito di atteggiamenti tenuti durante la vertenza Siremar, rischi di perdere la maggioranza consiliare. Quella scatenatasi sembra essere la classica "tempesta in un bicchiere d'acqua". Il "continuare a svolgere il proprio operato in seno al consiglio comunale..... al di sopra e oltre ogni maggioranza precostituita" - si evidenzia- non significa nessuna fuoriuscita dalla maggioranza che sostiene Bruno.
Il comunicato dei consiglieri ha però aperto un'accesa discussione fra le anime locali del partito, sicuramente porterà a un confronto chiarificatore, e ha già prodotto le prese di distanza degli assessori Famà e D'Auria e di altri esponenti eoliani di primo piano di Alleanza nazionale.
Diversa la posizione di Gesuele Fonti e Francesco Megna (Il Faro), i quali dopo aver annunciato di lasciare la maggioranza potrebbero porsi al di sopra delle parti e agire da indipendenti in seno al consiglio comunale.
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