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domenica 11 gennaio 2009

Trasporti e sindaco "senza maggioranza" dalla Gazzetta del Sud di oggi

Conclusa l'occupazione del traghetto Laurana
Protesta in stand-by fino al 20 gennaio quando si verificherà l'esito degli incontri
Il Comitato di eoliani intende vigilare sui risultati.
Salvatore Sarpi
Si è chiusa con l'abbandono del traghetto "Laurana" la prima fase della protesta degli eoliani per mantenere nell'immediato un efficiente trasporto marittimo pubblico e pianificare il futuro. L'attenzione resta alta e per seguire l'evolversi della situazione il consiglio comunale di Lipari, ascoltato il parere del comitato trasporti Eolie, ha deliberato di aggiornarsi al 16 gennaio. Il comitato, nella sua componente tecnica, ha confermato l'intenzione di proseguire in altre sedi le forme di protesta attivate assieme alla popolazione e di concerto con le componenti politiche del comitato. «Tale decisione - si legge in un comunicato - è il frutto di un'analisi dei dati disponibili e cioè: le rassicurazioni provenienti dal ministro Matteoli e dall'assessore regionale ai Trasporti Bufardeci , raccolte dai racconti dei sindaci eoliani circa l'istituzione del tavolo tecnico, la cui prima riunione è fissata per il 20 gennaio, e il reperimento dei fondi necessari a garantire nel 2009 l'impianto trasporti dell'anno precedente; la garanzia che la motonave Laurana rimarrà nel nostro arcipelago almeno fino al 31 gennaio. Elemento che sembra essere confermato, oltre che dalle rassicurazioni fornite al sindaco Bruno dai vertici della Siremar anche dalla riapertura delle prenotazioni delle cabine della stessa "Laurana"».
Il comitato, ringraziando i cittadini per la corale protesta, e i sindaci per quanto fatto, ha anche annunciato che «conscio che gli eoliani abbiano ottenuto soltanto una parte dei risultati sperati, proseguirà la propria opera di sensibilizzazione per l'ottenimento degli altri obiettivi concordati e chiede di poter svolgere un ruolo attivo nell'ambito del tavolo tecnico.
Intanto l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci è ritornato sull'incontro romano con Matteoli: «Ribadisco - ha detto - l'apprezzamento per il costruttivo atteggiamento del ministro Altero Matteoli, impegnato in prima linea per superare la complessa vicenda che riguarda Siremar e quindi il nodo relativo ai collegamenti marittimi con le isole minori siciliane. In questi frangenti, anche in considerazione della delicatissima congiuntura economica internazionale, le polemiche preconcette non sono per nulla utili - continua Bufardeci - e credo che l'unica strada sia affrontare con unità e serietà il problema. Abbiamo bisogno di fatti concreti e la riunione col Ministro li ha delineati. In più, devo anche ricordare come non sia possibile immaginare una proroga di quattro anni per Tirrenia e Siremar. Pensare a proroghe quadriennali è parlare di un percorso impraticabile: questa ipotesi confligge con l'Unione europea. Sono convinto - ha concluso - che stiamo compiendo i passi giusti per risolvere la vicenda dei collegamenti marittimi con gli arcipelaghi e il fatto stesso che il Ministro si sia impegnato a reperire i 46 milioni di euro, risorse necessarie per mantenere lo stesso range di servizi dell'anno scorso, è il miglior viatico per sedersi tutti assieme al tavolo tecnico che si riunirà il prossimo 20 gennaio. In quella sede, sono certo verranno individuate le soluzioni per superare questa fase delicata ed essere pronti nel 2010 con una programmazione di servizi adeguata alle necessità delle isole minori».
D'altra parte appare improbabile che non si trovi una soluzione davanti a una situazione che ha visto il mobilitarsi compatto di tutte le isole minori che, insieme con le Eolie, seguono l'evolversi della situazione, acomunati da uno stesso destino, cui è legato lo sviluppo dei territori insulari, e cioè il mantenimento degli attuali standard di collegamenti via mare per garantire un diritto sintetizzato in uno slogan di molti cartelli di protesta, da Lipari a Salina, a Pantelleria e Ustica, per citare le isole più grandi: "isolani sì, isolati no".
Intanto è destinata a "sgonfiarsi" la notizia che il sindaco Mariano Bruno, a seguito di atteggiamenti tenuti durante la vertenza Siremar, rischi di perdere la maggioranza consiliare. Quella scatenatasi sembra essere la classica "tempesta in un bicchiere d'acqua". Il "continuare a svolgere il proprio operato in seno al consiglio comunale..... al di sopra e oltre ogni maggioranza precostituita" - si evidenzia- non significa nessuna fuoriuscita dalla maggioranza che sostiene Bruno.
Il comunicato dei consiglieri ha però aperto un'accesa discussione fra le anime locali del partito, sicuramente porterà a un confronto chiarificatore, e ha già prodotto le prese di distanza degli assessori Famà e D'Auria e di altri esponenti eoliani di primo piano di Alleanza nazionale.
Diversa la posizione di Gesuele Fonti e Francesco Megna (Il Faro), i quali dopo aver annunciato di lasciare la maggioranza potrebbero porsi al di sopra delle parti e agire da indipendenti in seno al consiglio comunale.