Caro Sarpi,
desidero rispondere – per quanto mi è possibile – ad alcuni dei quesiti da lei sollevati con l’“inchiesta” sulla fatidica riunione del 23 settembre tenuta presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in merito all’istituendo Parco Nazionale delle Eolie.
Innanzitutto, ricordo che, nei giorni immediatamente successivi, la signora Aimee Carmoz – anche lei, come me, delegata di Italia Nostra – ha inviato alla stampa locale un breve comunicato dove riassumeva l’esito di tale incontro, e mi pare che lei l’abbia pure pubblicato; mi sembra strano, pertanto, che lei affermi “come mai nessuno ha parlato delle osservazioni inviate il 1 ottobre ad esponenti eoliani non istituzionali”, dato che l’invio delle stesse era stato annunciato al termine della riunione. Per completezza, la informo che – pur avendo ricevuto il materiale dall’assessorato, che non mi pare sostanzialmente diverso da quello già noto – non ho prodotto né ho intenzione di produrre alcuna osservazione, e le spiego perché:
1) ritengo che l’assessorato disponga di tutti gli strumenti utili per esprimere ipotesi o bozze di perimetrazioni, e che il mio apporto sia assolutamente superfluo;
2) ho già sufficienti impegni e problemi, e di conseguenza scarso tempo a disposizione, che mi impediscono di mettermi a produrre eventuali osservazioni. Se Italia Nostra o le altre associazioni interpellate poi vorranno farlo, ben venga, sarò curioso di leggerle.
Ma andiamo al punto che, invece, ritengo più interessante. Lei parla di “esponenti eoliani non istituzionali” presenti e coinvolti in tale riunione, dove – beninteso – non si è deciso assolutamente nulla di nuovo. La mia presenza – perché è ovvio che lei allude, tra gli altri, a me – è dovuta a un invito che ho ricevuto dal direttivo regionale di Italia Nostra, con delega in sostituzione del Dr. Leandro Janni che non poteva partecipare, quindi – tecnicamente – esula dal profilo “eoliano” che lei sembra attribuirgli. Ma è evidente che, essendo un consigliere comunale (è una figura almeno blandamente istituzionale?) di Lipari, certamente potevo risultare più interessato di altri ad assistere e ascoltare cosa si sarebbe detto a proposito di un Parco Nazionale che coinvolge il Comune che, me lo consentirà, in qualche modo rappresento. Il suo stupore, però, è pari al mio. Infatti, mi sorprende che lei enfatizzi (anche) la mia presenza a questa riunione, e non abbia fatto altrettanto per: i consiglieri comunali Sabatini e Biviano, presenti a una riunione dello stesso tipo a Palermo svolta la scorsa primavera; il consigliere comunale Casilli e addirittura tre cittadini in “rappresentanza” delle frazioni di Quattropani e di Pianoconte, sempre a Palermo, sempre sullo stesso argomento, sempre la scorsa primavera. Dovrei chiederle come mai la disturba il fatto che anche io, per una volta, abbia potuto ascoltare cosa accade nella “stanza dei bottoni”, ma non lo farò, perché sono certo che lei non ha nulla di personale nei miei riguardi.
Convinto di aver contribuito – almeno in parte – a chiarire alcuni dei dubbi da lei avanzati, e augurandole come sempre buon lavoro, le porgo i miei cordiali saluti.
Pietro Lo Cascio
Caro Lo Cascio,
come ha modo di leggere nessun problema, come sempre d'altronde, a pubblicare la sua lettera, così come di altri. Motivo per cui mi appare superflua la sua nota d'accompagnamento che recita”
In allegato un breve chiarimento di alcuni dubbi espressi nell'"inchiesta" giornalistica con l'augurio che possa essere pubblicato".
Passiamo al dunque, comunque.
1) Lei si prende delle ”esclusive" (su a chi mi riferisco) che non ci sono anche perchè “salta” qualche rigo delle mie considerazioni. Il mio riferimento ad “
esponenti eoliani non istituzionali” non riguarda, infatti, la presenza alla riunione palermitana (come lei invece scrive) ma piuttosto l'invio della nota per le OSSERVAZIONI.
Al di là del fatto che quando scrivo di “
esponenti eoliani non istituzionali” non debbo necessariamente riferirmi a lei e/o esclusivamente a lei.
Rilegga i nomi a cui è stata inviata la mail e vedrà che non è solo.
Quindi nessuna enfatizzazione sulla sua presenza nella sede palermitana. Per quanto concerne quella riunione, visto che lei in qualche passaggio parla di “stupore”, debbo dirle che sono io ad essere altrettanto stupito sulla anomala (me lo consente?) presenza di ben tre rappresentanti di Italia nostra e di nessun componente l'associazione "La Voce eoliana" che piaccia o non piaccia ha raccolto oltre quattromila firme.
2) Ancora lei scrive nella sua nota virgolettandole queste parole, quindi, attribuendomele, “
come mai nessuno ha parlato delle osservazioni inviate il 1 ottobre ad esponenti eoliani non istituzionali”.
Veda consigliere Lo Cascio debbo evidenziarle, anche questa volta, che incorre in un piccolo errore. Anzi ha saltato qualche parolina e lei sa che una parola può anche cambiare il senso di una frase. Io ho scritto: “
Come mai della nota per le OSSERVAZIONI inviata il 1° di Ottobre anche ad esponenti eoliani non istituzionali (vedi sopra: indirizzi mail) nessuno ne ha ufficialmente parlato (la notizia è venuta fuori qualche settimana dopo) visti i tempi così ristretti?”.
Mi sembra non sia proprio quello che lei mi attribuisce di aver scritto.
Il mio nessuno ne ha ufficialmente parlato non era, quindi, riferito al comunicato (tempestivo ed efficace) della signora Carmoz che illustrava la riunione di Palermo ma alla richiesta (pervenuta anche a lei via mail) di presentare delle osservazioni entro fine ottobre. In ogni caso, mi creda, il “nessuno ne ha ufficialmente parlato” era riferito ai nostri amministratori che anche in questo caso non hanno ritenuto coinvolgere (giusto o sbagliato che sia) il consiglio e la popolazione. Le sembra giusto che, ad esempio, il presidente del consiglio comunale non sia fra coloro che ricevono la mail?
3) Per concludere tengo a precisare che nulla ho contro di lei, che sono contento della sua presenza “nella stanza dei bottoni”, se questo serve, e non ho dubbi, per il bene della collettività. Così come nulla in contrario ho avuto, pur evidenziandola (vada a rileggersi gli articoli), alla presenza dei consiglieri che lei cita in altre riunioni. Sempre nell'ottica del bene della collettività.
Concludo scrivendo che, quanto pubblicato, non voleva essere una “inchiesta” piuttosto il portare a conoscenza della gente (che non sa...decida lei quanti sono...ritengo tanti) determinati documenti. Quindi ne inchiesta ne inquisizione...semplicemente informazione. Sulla quale bene o male che la facciamo (dipende dai punti di vista) non accettiamo lezioni da nessuno ma siamo aperti ad un contradditorio costruttivo e non sterile.
Con la stima di sempre
Salvatore Sarpi