Al Sindaco del Comune di Lipari; Al Vice Sindaco del Comune di Lipari; Al Comandante dell’Ufficio Circondariale marittimo di Lipari; Al Prefetto di Messina; Al Corpo Forestale - Distaccamento di Lipari; Alla Corte dei Conti di Palermo
Oggetto: Verifica di costi ed eventuali responsabilità a seguito dei dissesti idrogeologici e degli straripamenti dei Torrenti Calandra e Aurora.
Durante il nubifragio di venerdì 16 u.s. la frazione di Canneto è stata invasa dai detriti di due dei torrenti che sfociano nel suo asse viario, il torrente Calandra e il torrente Aurora. Inutile ricordare le numerose interrogazioni fatte dal sottoscritto e alle quali sono seguite delle risposte per nulla soddisfacenti e piene di contraddizioni.
Per ciò che riguarda il torrente Aurora si tratta di un secondo e consistente straripamento, dopo quello avvenuto nella scorsa primavera, ma è anche vero che prima di allora, per oltre un ventennio, non si ricorda una tale quantità di detriti e fango portati a valle. Una situazione di reale pericolo per la viabilità stradale, in quanto il fango ha reso il fondo sconnesso ed in molti tratti scivoloso. Ci si interroga cosa mai abbia mutato l’assetto dei fondi a monte a tal punto da provocare un simile fenomeno? Il comune di Lipari si è mai preoccupato di verificare i lavori che hanno interessato alcuni fondi nella zona di Culia? La forestale ha rilasciato le giuste autorizzazione per lo sbancamento effettuato in questi fondi, ha effettuato i dovuti controlli durante l’esecuzione dei lavori? Il Comune ha mai verificato il pericolo di un possibile dissesto idro-geologico per l’incolumità pubblica? Chi paga i danni derivanti da tali fenomeni sanati con opere di bonifica appaltati attraverso il sistema delle somme urgenze? E i danni alle attività commerciali? E’possibile qualora sussistano responsabilità da parte di terzi rivalersi su questi?
Per quanto riguarda invece il torrente Calandra è stata realizzata dalla ditta Kruber di Nicosia una vasca il cui scopo tecnico doveva essere quello di evitare lo straripamento del torrente, quindi il suo contenimento. L’opera è stata vincolata dall’Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia al riutilizzo del materiale prelevato dalla vasca per il ripascimento della spiaggia di Calandra, al fine di non interrompere il naturale processo di deposito. Per la storia: i lavori vengono consegnati nella primavera del 2008 ma il Comune ottiene il collaudo dell’opera solo nell’estate del 2009. Nel frattempo i fenomeni di adduzione del torrente riempiono la vasca di contenimento, annullando, quindi, la funzione per la quale è stata costruita. Prima con Ordinanza n. 60/09 e successivamente con ordinanza n°103/09 vengono stanziate le somme di € 55.000 e di € 40.000 per la pulizia del torrente Ponte e del torrente Calandra, compreso lo svuotamento della vasca.. A questo punto, però, interviene la capitaneria di porto che vieta il riversamento del materiale del Torrente nella spiaggia a mare. Il risultato ad oggi è sotto gli occhi di tutti: venerdì sera per l’ennesima volta il torrente ha invaso la Marina Garibaldi interrompendo il traffico veicolare. Contemporaneamente è stato istituito nella Cesare battisti un doppio senso alternato con elevatissimi problemi per la viabilità e per la pubblica incolumità. Il fango ha invaso le abitazioni e ha impedito l’accesso in alcune, con danni economici per i cittadini e per lo stesso Comune che ha dovuto ricorrere all’ormai consuetudinaria procedura di somma urgenza. Ma mi chiedo: quanto costa tutto questo ogni anno al Comune di Lipari ed ai suoi contribuenti? Esistono delle responsabilità che fanno si che i cittadini debbano pagare per l’inettitudine , l’irresponsabilità o l’incapacità altrui? Il Sindaco, funzionario di protezione civile, nonostante il diniego della Capitaneria di Porto, come mai non si è investito dei suoi poteri per far depositare i detriti della vasca nella spiaggia di Calandra, così come raccomandato dallo stesso Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia? Non esiste un problema di pubblica incolumità e di protezione civile per ciò che attiene il torrente Calandra? Se realmente esiste un divieto da parte del Comando della Capitaneria di Porto questo è fondato o si tratta solo dell’ennesimo rimpallo di responsabilità?
Desidero dunque sapere dagli organi in indirizzo chi debba realmente pagare per tutto questo e se esistano eventuali responsabilità da parte di terzi.
Mi permetto, inoltre, di suggerire al Vice Sindaco Giulio China, nelle sue lodevoli intenzioni di ripascimento delle spiagge, di far predisporre uno studio d’ingegneria idraulica per realizzare barriere che frenino l’erosione della sabbia altrimenti si tratterebbe solo di “acqua duci ittata a mari”.
Le consiglio, quindi, se non l’avesse già fatto, d’interloquire con il Comandante Donato per porre fine a questo rimpallo di responsabilità e di DEPOSITARE IL MATERIALE LA’ DOVE SAREBBE STATO CONDOTTO NATURALMENTE DALLO STESSO TORRENTE, sulla spiaggia di Calandra.
Distinti saluti.
Il Consigliere Comunale del Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
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