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mercoledì 29 gennaio 2025
Acqua: Ripetuti i prelievi nei serbatoi "incriminati". Venerdì si dovrebbe avere il riscontro
Tanti auguri!
STROMBOLI: RISTORI A SOGGETTI PRIVATI E ATTIVITA' PRODUTTIVE PER DANNI CAUSATI DAGLI EVENTI METEO DEL 12 AGOSTO 2022. APPROVATI CRITERI E COMMISSIONE
La documentazione è rilevabile sul sito istituzionale del Comune di Lipari all'Albo pretorio. L'indirizzo del sito è www.comunelipari.it
Stromboli: ad alta quota un tappeto impermeabile su cui "scivola il fango", ecco perché ogni pioggia è un rischio
Fonte: https://www.messinatoday.it/cronaca/stromboli-sicurezza-studio-rischi-alluvione-rimedi-nunziante-di-lascio-rolandi.html
(di Andrea Castorina) Gli esperti lo chiamano "rischio interferenziale". Una combinazione di fattori che rendono Stromboli ancora più vulnerabile alle intense ondate di maltempo. Mentre i residenti, a due mesi dalla manifestazione di protesta contro i mancati interventi, attendono la definitiva messa in sicurezza del territorio, un team di studiosi ha acceso i riflettori sulle cause che hanno innescato le recenti alluvioni. Qualcosa sull'isola è cambiato e il luglio 2024 si può considerare una data simbolo. Partono da questo assunto gli autori di una recente relazione che indica una via alternativa per la progettazione di opere per la mitigazione del rischio idrogeologico di Stromboli e Ginostra. A firmarla una equipe di esperti dell'università Federico II di Napoli formata dai professori Luciano Nunziante, Massimo Di Lascio e dal vulcanologo Giuseppe Rolandi con la collaborazione di Barbara Liguori, Gabriella Di Natale, Alessandra Marano, Clorinda Salvi e Marco Trifuoggi. L'indagine è basata su robuste e approfondite analisi e prove di laboratorio dei prodotti vulcanici recenti di tipo chimico, fisico, granulometrico, sedimentologico, meccanico, anche con l'ausilio del microscopio elettronico.
C'è una correlazione tra le recenti eruzioni dell'estate scorsa e le violente alluvioni avvenute alcuni mesi dopo. Lo avevano già detto gli stessi isolani, ma adesso gli esperti mettono nero su bianco quanto avvenuto sull'isola partendo da quella nube "gialla" e da quel "tappeto di cenere" che ha reso impermeabile il terreno, formando di fatto un percorso privilegiato per le acque meteoriche che hanno invaso in più occasioni il centro abitato.
"Come si è osservato, nella fase evolutiva delle Pyroclastic Density Currents con caratteristiche idromagmatiche, che hanno chiuso la sequenza eruttiva del luglio 2024, è apparsa evidente - si legge nella relazione - l’invasione di una nuvola calda su gran parte dell’apparato vulcanico nella zona superiore ai 400 m. s.l.m, la cui superficie è stata ricoperta da una ash fall di colore ocra, carica di sale marino depositata dalla stessa nuvola. Tale coltre si è solidificata in poco tempo, formando un mantello duro e impermeabile con uno spessore decimetrico. Tale mantello ha, in sostanza, determinato una notevole riduzione della permeabilità del terreno, limitando notevolmente la capacità di assorbimento delle acque meteoriche. Si è costituita, quindi, una superficie che è’ stata in grado di favorire un più rapido deflusso delle acque meteoriche, che hanno dilavato i versanti dell’edificio vulcanico successivamente agli eventi eruttivi, accelerando i deflussi nelle aree bacinali che insistono nei due versanti mutuamente opposti di NE e di SW dello stesso cono vulcanico".
Quattro alluvioni in tre mesi dopo le eruzioni estive
Gli studiosi hanno quindi analizzato i recenti eventi alluvionali che da agosto a novembre 2024, hanno prodotto quattro nuove colate di fango che hanno investito Stromboli provocando ingenti danni. Eventi che si sono verificati fino a qualche giorno fa anche con pioggia meno intensa. E secondo lo studio si tratta di fenomeni correlati alla solidificazione e impermeabilizzazione del terreno causati dalle eruzioni di luglio 2024.
"Tali colate - scrivono i componenti dell'equipe - hanno originato con il loro passaggio impetuoso anche profondi solchi sulla montagna. Le colate di fango che si riversano nelle valli storiche e poi negli alvei dei torrenti, in particolare in località Piscità (torrenti San Bartolo e Montagna Russo, Scalo Balordi, ecc.) hanno, in definitiva, causato l'innalzamento degli alvei dei torrenti con depositi di sabbie fino a raggiungere altezze di 3-5 m., occlusioni di strade, con trasporto di massi rocciosi di oltre 2 tonnellate, interramento di spiagge, ecc. In conclusione, l’insieme di questi fattori, che certamente testimoniano un aggravio delle condizioni idrologico-idrauliche, determinando un aumento della velocità di deflusso superficiale in occasione degli eventi alluvionali dell’ottobre e inizio novembre 2024, rappresentano una condizione di rischio interferenziale, in quanto derivante dalla interferenza di attività vulcaniche da flussi idro-magmatici ed idrologico-idrauliche che si sono verificate l’una di seguito all’altra. Questa situazione sostanzialmente variata in peggio del rischio idrogeologico interviene su uno stato già molto precario del territorio, che al di là delle periodiche azioni di rimozione dei detriti fanghi e sabbie che ostruiscono alvei e strade dopo gli eventi alluvionali, soffre tuttora la mancanza di un serio piano di manutenzione preventiva basata su importanti ed efficaci provvedimenti e sistemazioni di ingegneria naturalistica".
Gli esperti: "Qualcosa è cambiato rispetto al passato"
Nella relazione, gli autori hanno sviluppato indagini "sui prodotti eruttivi dello Stromboli dell’estate 2024 da diversi punti di vista, per tentare di comprendere la natura e il motivo degli aspetti fenomenologici “diversi” da quelli “di norma” osservati nel passato, e consistenti essenzialmente nel colore giallo ocra del deposito superficiale, e nella solidificazione dello strato superficiale per spessori che raggiungono anche la dimensione del decimetro, rendendo sostanzialmente impermeabile la coltre superficiale con effetti dirompenti sulla formazione di impetuose colate di fango e detriti anche in presenza di piogge di piccola intensità".
I sei bacini a rischio
Per gli esperti sono sei i bacini a forte rischio in caso di alluvione. Quattro si trovano a monte dell'abitato di Stromboli, due a Ginostra. Per un totale di ventidue aree censite e monitorate. "Risulta confermato che la già rilevata morfologia territoriale a facce triangolari ha condizionato la forma delle aree bacinali che, di fatto, risultano più allungate nel settore centrale e più limitate spostandosi verso gli spartiacque periferici. Le evidenze di ciò si riscontrano negli alvei San Bartolo e nel Montagna Russo che raggiungono quote superiori agli 800 m slm e negli alvei a monte della località San Vincenzo con quote all’apice tra 750 e 850 m slm. Sono proprio questi alvei che in seguito alle esondazioni del periodo 2022 – 2024, hanno riversato detriti, massi e fango sulle aree abitate".
La strategia per "frenare" le colate di fango ed evitare altri disastri
Lo studio suggerisce due tipologie di intervento finalizzate a ridurre l’energia dei deflussi e a contenere gli stessi in percorsi preferenziali a protezione degli abitati di Stromboli e Ginostra.
La prima tipologia prevede una sistemazione delle aree a monte dei bacini che raggiungono quote superiori ai 500 metri con deflussi che iniziano sul cono vulcanico semipermeabile con scarsa o nulla vegetazione. "La finalità è quella di attenuare l’energia cinetica delle acque acquisita in discesa dal cono vulcanico. L’intervento prevede la sistemazione a terrazzi degli impluvi torrentizi operando con strutture a secco utilizzanti tecniche di ingegneria naturalistica e contemporaneamente con limitati movimenti di terra sul bordo interno in modo da spianare le aree lungo le linee di impluvio. Le quote degli interventi per ogni alveo sono quelle del cambio di pendenza alla base del cono vulcanico".
Il secondo intervento è finalizzato alla canalizzazione dei deflussi a bassa percentuale della frazione solida. Il fine principale è quello di intercettare a monte dell’abitato le incisioni torrentizie evitando che le acque si incanalino su alvei strada riversandosi tra case e viottoli. Si prevedono canalizzazioni effettuate con movimenti di terra con una larghezza variabile in base al numero di alvei che vengono intercettati. Gli argini devono necessariamente essere progettati con tecniche di ingegneria naturalistica e se opportuno anche il fondo canale.
Ma c'è anche una soluzione più immediata e facilmente attuabile. Prevede di scavare sotto lo strato di cenere e riportare alla luce il materiale accumulato dopo le eruzioni del passato. “Da osservazioni effettuate sul campo, e da colloqui e notizie raccolte a Stromboli nella recente emergenza, si è potuto accertare che al disotto dello strato di cenere solidificata e impermeabile formatosi in superficie, gli strati sottostanti di materiali piroclastici sciolti derivanti da precedenti eruzioni, di colore nero e di grana grossolana (sabbie e ghiaie) sono per loro natura molto assorbenti e drenanti delle acque meteoriche, circostanza questa confermata dalle analisi eseguite da ricercatori del presente gruppo di ricerca su campioni classificati. Questa situazione suggerisce un rimedio abbastanza semplice e speditivo da applicare per attenuare nell’immediato il rischio connesso con la formazione di colate di fango: quello di frantumare la parte superiore solidificata delle ceneri sul cono vulcanico dove hanno inizio le colate, e inoltre determinare ivi delle strisce, della larghezza di qualche metro, sulle quali venga frantumata la cenere solidificata, che costituiscano barriera drenante in quota per le nascenti colate di fango. Queste barriere realizzate in zone opportunamente scelte, possono essere eseguite con relativa semplicità, con l’osservazione di opportune misure di sicurezza, da personale qualificato e autorizzato, o manualmente o anche con piccoli mezzi meccanici, in dipendenza della configurazione dei siti".
Tuttavia, gli autori dello studio specificano che "la via maestra per la riduzione del rischio da colate di fango in un sito dalle caratteristiche ambientali eccezionali riconosciute nell’ambito della Comunità Europea come quelle di Stromboli, rimane quella degli interventi di ingegneria naturalistica e del recupero ambientale basati su inerbimento, rinverdimento, rimboschimento, sistemazione disgaggio e risagomatura dei versanti instabili, oltre che quello della continua manutenzione e rafforzamento delle opere idrauliche, così come la rimozione e il riutilizzo dei materiali trasportati e depositi".
Oggi 29 Gennaio: San Costanzo di Perugia

A Perugia, fuori della Porta San Pietro, lungo la strada che scende verso Foligno, si può vedere la chiesa dedicata a San Costanzo, che risale all'epoca romanica. In quella chiesa, e non nella cattedrale, furono venerate le reliquie di San Costanzo, Patrono, con Sant'Ercolano, della città umbra.
Sulla metà del II secolo, Costanzo era un giovane cristiano che già emergeva nella recente ecclesia perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri, unita ad una grande severità verso se stesso. Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent'anni. Era però già prudente, saggio nell'apostolato, maturo nella carità, saldo nelI'autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marc'Aurelio.
Neanche l'lmperatore saggio e filosofo, infatti, aveva abrogato o mitigato le disposizioni dei suoi predecessori. A norma di queste, chi veniva accusato come cristiano, doveva essere processato, e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale.
Non si sa chi denunziò l'attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per questo, per strappargli cioè vantaggiose informazioni, il Vescovo Costanzo venne torturato a lungo e crudelmente, insieme con diversi altri compagni di fede. Non mancano le leggende sulla sua Passione, dato che gli studiosi han rintracciato ben quattro distinte vite del Martire, a testimoniarne la popolarità e la suggestione tra i fedeli. E non è escluso che queste leggende abbiano qualche fondamento di verità.
Egli, per esempio, sarebbe stato rinchiuso nel calidarium delle Terme romane, dove i cittadini rispettabili e raffinati facevano il bagno di vapore. Quella volta però il calidarium venne scaldato alla temperatura di un forno, ma San Costanzo uscì incolume dal bagno mortale.
Ebbe la grazia di convertire i suoi guardiani, e poté scappare una prima volta. Chiamato di nuovo in giudizio, venne condannato a camminare sui carboni ardenti. Ma né questo né altri supplizi ebbero potere su di lui. Liberato miracolosamente e arrestato una terza volta ebbe finalmente la testa tagliata con la spada, verso l'anno 178.
Così cadde il primo Patrono di Perugia, uomo virtuoso, cittadino probo, cristiano generoso, Vescovo soccorrevole. Cadde per insegnare al suo popolo, e anche ai persecutori, la vera fede e la legge del Signore, non imposta con la violenza ma attuata con l'amore.
Tratto da:(Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi editore, 1977)
martedì 28 gennaio 2025
SANITÀ ISOLE MINORI: RIUNIONE TAVOLO TECNICO A PALERMO
Presenti i rappresentati istituzionali delle Asp di Messina, Palermo e Trapani e di tutti i comuni delle isole di Sicilia.
Si riattiva così un organismo, fermo da alcuni anni, che ha lo scopo di affrontare il tema dei servizi sanitari nei territori geograficamente svantaggiati della regione, con particolare riguardo per le isole minori. L’obiettivo, come ha sottolineato la D.ssa Rosalia Murè - Responsabile del Servizio 6 “Emergenza Urgenza Sanitaria – Isole minori ed Aree disagiate”, che ha condotto l’incontro, è quello di aumentare lo standard delle prestazioni sanitarie di questi territori, uniformandolo a quello nazionale. Una missione molto concreta e pragmatica, volta a predisporre una programmazione sanitaria che tenga nella giusta considerazione le specificità di ciascuna isola.
Per le Isole Eolie erano presenti l’Assessore alla Sanità del Comune di Lipari Cristina Roccella, l’Assessore alle politiche sociali di Salina Anna Re, La responsabile dell’Ufficio Piano del Distretto Sociosanitario delle Isole Eolie Claudia Schilirò, il Direttore Generale dell’Asp di Messina dott. Cuccì, il Direttore Sanitario dott. Trimarchi, il Responsabile del Servizio Emergenza urgenza dott. Picciolo, il capo Distretto dott. Quaranta.
Dopo aver ascoltato i rappresentanti delle Asp che hanno relazionato riguardo le proprie attività, sono state raccolte le segnalazioni dei rappresentanti istituzionali di ciascuna isola.
Oltre al problema della carenza di medici che, purtroppo, in questo momento riguarda tutto il territorio nazionale, sono stati affrontati anche i problemi delle isole più piccole, e la necessità di rafforzare i servizi territoriali. Per esempio, la possibilità di eseguire analisi del sangue presso le Guardie mediche locali di ciascuna isola. L’accento è stato posto anche sul rafforzamento dei Servizi di salute mentale, sulla difficoltà dei pazienti che si devono sottoporre a terapie chemioterapiche, sul miglioramento del servizio di emergenza-urgenza e sul trasporto delle medicine.
A questo primo incontro, utile per raccogliere in maniera puntuale necessità e proposte di ogni singola isola, seguirà da parte dell’Assessorato regionale la valutazione di un programma di interventi specifici.
Il Tavolo Tecnico, oggi finalmente riattivato, si riunirà tre volte l’anno con la possibilità di convocazioni aggiuntive ad hoc.
Nel corso della riunione, tutti i presenti, ciascuno per la propria competenza, hanno manifestato massima disponibilità a mettere in piedi un organismo di coordinamento istituzionale che affronti in maniera concreta le necessità sanitarie delle isole minori. Un segnale forte, e la volontà di lavorare con determinazione per equiparare le isole agli standard sanitari nazionali.
ORDINANZA DI NON POTABILITA' DELL'ACQUA IMMESSA NELLA RETE CITTADINA EMESSA DAL SINDACO GULLO
Questa l'ordinanza emessa oggi dal sindaco di Lipari, Riccardo Gullo
VISTA la PEC del 21/01/2025 trasmessa da AMBIENTE & SICUREZZA S.R.L. con la quale sono stati comunicati gli esiti delle determinazioni analitiche sui campioni di acqua potabile prelevati nell’acquedotto comunale, e dai quali è stata rilevata la presenza di coliformi totali non conformi ai valori di parametro nei serbatoi di Lami, Annunziata 2 Vie, Varesana e Mt. S. Angelo;
RITENUTO opportuno, in attesa di ricevere ulteriori comunicazioni sull’esito delle nuove analisi disposte dal Responsabile del Servizio Idrico alla AMBIENTE & SICUREZZA S.R.L., vietare in via precauzionale l’utilizzo dell’acqua proveniente dalla rete comunale per fini alimentari e potabili, fino al rientro nella norma dei parametri fissati dalla legge;
VISTA la nota del Responsabile del Servizio Idrico con la quale propone l’adozione di Ordinanza di non potabilità dell’acqua immessa nella rete cittadina per le seguenti frazioni e località:
1. Annunziata; 2. Pianoconte; 3. Quattropani; 4. Santa Margherita; 5. Piano Greca 6. Lami; 7. Sparanello; 8.Lipari limitatamente alla contrada di Valle e di Ponte;
RICONOSCIUTA la necessità di vietare il consumo dell’acqua proveniente dalla rete pubblica comunale per il consumo umano diretto nelle frazioni sopraelencate, come misura precauzionale a salvaguardia della salute pubblica in attesa dell’espletamento delle opportune verifiche e degli
adempimenti necessari al rientro dei parametri di potabilità dell’acqua;
ORDINA
Alla popolazione delle frazioni e località di Annunziata, di Pianoconte, di Quattropani, di Santa Margherita, di Piano Greca, di Lami, di Sparanello e di Lipari (contrada di Valle e Ponte) di astenersi dall’utilizzare della acqua della rete pubblica comunale per il consumo umano diretto e per la preparazione di bevande o alimenti; invero la stessa potrà essere utilizzata per l’igiene della persona e della casa.
DISPONE La trasmissione del presente provvedimento alla Prefettura di Messina, all’ASP di Messina, all’ATI di Messina, alla Bel.Mar. Costruzioni S.r.l.
Contro il presente provvedimento può essere proposto, entro 60 giorni dalla sua pubblicazione all'Albo Pretorio, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, in alternativa, entro
120 giorni dalla pubblicazione, ricorso straordinario al Presidente della Regione.
"Pescando" nell'archivio video di Eolienews - Carnevale Eoliano 2015: 1° Video fotografico (16 Febbraio 2015)
Carnevale Eoliano 2015: 1° Video fotografico (16 Febbraio 2015)
Rischio botulino in 16 prodotti del marchio Mentuccia di Zavone Anita, disposto il ritiro dai supermercati
Nel dettaglio, il maxi ritiro dal commercio è stato disposto in via precauzionale da parte dello stesso produttore e riguarda una serie di prodotti come conserve, confetture e salse, tutte vendute a marchio “Mentuccia”.
Come spiegano gli avvisi di richiamo datati 22 gennaio, il ritiro è scattato a causa del “rischio di una contaminazione da tossina botulinica”. I prodotti sono veduti in vasetti di vetro di vario peso e con varie scadenze e lotti. C’è un’avvertenza: ai consumatori si raccomanda di non consumare i prodotti in questione, con i lotti indicati, e di restituirli al punto vendita.
Per questo i prodotti, su richiesta dell’operatore, sono stati ritirati dal mercato e il Ministero invita chi li ha acquistati a restituirli senza consumarli.
“L’azienda produttrice Mentuccia di Zavone Anita – ha scritto l’azienda sulle proprie pagine social qualche giorno fa – comunica il richiamo immediato di tutti i lotti di tutte le conserve vegetali, di frutta e ortaggi, distribuiti sul mercato, a seguito della riscontrata presenza di tossina botulinica IN ALCUNI CAMPIONI analizzati del prodotto “Patè di capperi con mentuccia e mandorle”, lotto PC138/24, con data di scadenza 08/2026.
Data la gravità del rischio per la salute connesso all’ingestione di tali sostanze, invitiamo chiunque sia in possesso dei prodotti elencati nei cartelli di richiamo pubblicati a non consumarli e a smaltirli.
Per garantire la massima tutela dei consumatori, la nostra Azienda ha già avviato tutte le procedure di richiamo e di ritiro previste dalla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare precauzionalmente anche dei prodotti non afferenti il lotto direttamente interessato dalla tossinfezione.
Ci scusiamo per ogni disagio arrecato e sottolineiamo che la salute e la sicurezza dei consumatori rappresentano la nostra priorità assoluta.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti, vi invitiamo a contattarci attraverso i consueti canali di assistenza. Vi ringraziamo per la comprensione e la collaborazione".
Di seguito, tutti i prodotti e i lotti interessati:Aperitivo salinaro, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto AS178/23 e il termine minimo di conservazione (TMC) 08/2026;
Caponata di melanzane con capperi di salina, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto C310/24 e TMC 10/2026, e numero di lotto C109/23 con il TMC 09/2025;
Composta di pomodoro piccante, in vasetti da 210 grammi e 100 grammi, con il numero di lotto COP201/24 e COP410/24 con il TMC 10/2026, e COP111/24 con il TMC 11/2026;
Composta di cipolle in agrodolce, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto CC2210/24 e CC2110/24 con il TMC 10/26, e CC198/24 con il TMC 08/2026;
Confetti di pomodoro, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto AL31124 e il TMC 11/2026;
Mostarda di peperoni piccante, in vasetti da 210 grammi e 100 grammi, con il numero di lotto MOP178/24 con il TMC 08/2026, MOP1910/24 e MOP1810/24 con il TMC 10/2026, e MOP305/24 con il TMC 05/2026;
Oro di Salina (capperi sott’olio), in vasetti da 180 grammi e 85 grammi, con il numero di lotto OS234/23 con il TMC 04/2025, OS285/23 con il TMC 05/2025, OS013/23 con il TMC 03/2025, e OS510/24 con il TMC 10/2026;
Pomodori secchi sott’olio, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto PS110/24 con il TMC 10/2026, e PS081/24 con il TMC 01/2026;
Confettura extra di fichi con mandorle, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto CFM296/24 e il TMC 06/2026;
Confettura extra di fichi, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto CF194/24, CF206/24, CF216/24, CF276/24 e CF286/24 con il TMC 06/2026;
Marmellata di arance amare, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto Ma253/24 e il TMC 03/2026;
Marmellata di cedro e malvasia, in vasetti da 210 grammi e 100 grammi, con il numero di lotto MCM712/24 e il TMC 12/2026, e MCM081/25 con il TMC 01/2027;
Marmellata di mandarini, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto MM212/24 e il TMC 02/2026;
Paté di agrumi con mentuccia e mandorle, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto PA2111/24 con il TMC 03/2026, e PA213/24 con il TMC 11/2026;
Paté di melanzane con mentuccia, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto PM048/23 con il TMC 08/2025, PM119/23 con il TMC 09/2025, PM1610/24 e PM210/24 con il TMC 10/2026;
Pesto alla filicudara, in vasetti da 180 grammi, 85 grammi e 580 grammi, con il numero di lotto PF163/24, PF183/24, PF203/24 e PF193/24 con il TMC 03/2026.
Tanti auguri!
Oggi: San Tommaso d'Aquino
Nacque ad Aquino nell'anno 1227 dal conte Landolfo e dalla contessa Teodora, parente di Federico Barbarossa, signori fra i più illustri di quei tempi.
Educato cristianamente fin dalla più tenera età, diede molti segni della sua futura scienza e grandezza.
A cinque anni fu affidato per l'educazione ai monaci benedettini di Montecassino. Vi rimase fino ai quattordici anni, fino a quando cioè i torbidi politici non decisero i genitori a riprenderlo entro le mura del proprio castello. Più tardi fu mandato all'Università di Napoli, ove, sebbene assai giovane, manifestò il suo potente ingegno, acquistandosi fama presso i condiscepoli e stima presso i maestri. Già si concepivano su di lui le più lusinghiere speranze, già i conti d'Aquino ed altri vedevano in lui il futuro campione del foro napoletano o romano, quando egli di colpo fece crollare tutti questi sogni, annunciando la sua decisione di entrare nell'Ordine di S. Domenico.
Da Napoli, per timore della famiglia che gli si opponeva decisamente, fu mandato a Parigi, ma nel viaggio, raggiunto dai fratelli, venne arrestato e ricondotto nel castello paterno di S. Giovanni a Roccasecca. Rimase prigioniero per circa un anno, vincendo tutte le difficoltà e le lusinghe. Per il suo angelico candore ed in premio della sua fortezza contro una grave tentazione, meritò d'essere cinto del cingolo di purezza da due Angeli, così che dopo d'allora mai più ebbe a subire tentazioni contro la bella virtù.
Aiutato dalle sorelle riuscì a fuggire, e tosto rientrò nel convento da cui era stato strappato. All'Università di Parigi studiò filosofia e teologia sotto il celeberrimo S. Alberto Magno e a 25 anni cominciò con somma lode a interpretare filosofi e teologi. Passò indi col suo maestro a Colonia, e qui ricevette la sacra ordinazione. Ritornato a Parigi come insegnante universitario sostenne lotte coi maestri secolari. Chiamato poi alla Corte Pontificia in qualità di teologo della curia romana vi rimase qualche anno, poi tornò a Parigi. È questo il tempo più fecondo del suo insegnamento. Da Parigi entrò in Italia e fu inviato da Gregorio X al Concilio di Lione. Ma nel viaggio mori a Fossanova, il 7 marzo 1274.
Raccolse, sistemò ed espose tutto lo scibile antico, e segnò le vie alle scienze nuove, tanto che non si esita a chiamarlo uno dei più grandi ingegni dell'umanità.
Mirabili ed eccelse furono le sue virtù. Tale e tanta fu la sua umiltà che ricusò l'arcivescovado di Napoli ripetutamente offertogli dal Sommo Pontefice. Il suo confessore ebbe a dire: « Fra Tommaso a 50 anni aveva il candore e la semplicità di un bambino di cinque anni ».
lunedì 27 gennaio 2025
"Eoliani che non ci sono più" (Riproposizione 31° video - durata 4 minuti e 30 circa)
Tennis: Per la prima volta nella storia una coppia eoliana vince torneo nel Messinese
Tanti auguri!
Le Isole di Sicilia per la prima volta insieme alla FITUR di Madrid
La partecipazione alla FITUR rientra nel Programma di Promozione 2025, predisposto dalla DMO con il supporto degli otto Comuni delle isole siciliane (Favignana, Lampedusa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria e Santa Marina Salina). L'obiettivo è integrare, in un contesto più ampio e condiviso, le iniziative dei singoli comuni o delle isole e arcipelaghi. Il programma è reso possibile anche grazie alla partecipazione di oltre 80 soggetti privati, che stanno collaborando attivamente all'iniziativa.
Il brand delle Isole di Sicilia, collegato a quello della Sicilia, sta dimostrando di avere un proprio forte appeal, con riscontri particolarmente positivi dall’estero, dove in molti casi le isole sono ancora poco conosciute. La presenza in fiera è stata sostenuta da post sponsorizzati sui social media. La partecipazione alla FITUR non solo apporterà benefici a tutto il territorio delle isole di Sicilia, ma garantirà anche vantaggi diretti per gli oltre 80 partecipanti, che avranno accesso ai numerosi contatti raccolti durante la fiera.
I prossimi appuntamenti fieristici vedranno la DMO Islands of Sicily presente a Milano (BIT), Monaco (F.RE.E), Berlino (ITB), Parigi (Salon Mondial du Tourisme), Rimini (TTG) e Londra (WTM).
27 gennaio: PER NON DIMENTICARE! Lipari, fu Campo d'internamento e Centro raccolta profughi
(Comunicato Centro studi eoliano)
27 Gennaio Per non dimenticare
L’isola di Lipari fu utilizzata dal regime fascista per l’internamento di ebrei Italiani e stranieri sin dal 1941 al 1943. Il Campo d’internamento venne chiuso con l’arrivo degli Alleati e lo sbarco in Sicilia e numerose famiglie vennero trasferite in altri campi di concentramento nell’Italia Centro Settentrionale e successivamente nei lager tedeschi. Diversi anche i casi di alcune famiglie ebree italiane; con lo sgombero del campo di Lipari, un padre decise di nascondere a Lipari, presso una famiglia eoliana amica, la giovane figlia Eva. La ragazza fu nascosta e aiutata ed è sopravvissuta, ritornando negli anni a Lipari per rivedere quella che lei chiamava la sua famiglia. (Su questo caso stiamo conducendo una profonda ricerca per ricostruire tutte le vicende di questa giovane donna).
Con l‘inizio dell‘occupazione militare alleata, la prima questione a cui gli angloamericani dovettero far fronte riguardava la gestione dei territori occupati. Per questa ragione, tra il 9 e il 10 luglio del 1943, cominciò ad operare il Governo Militare Alleato (AMGOT), il cui presidente era il generale inglese Harold Rupert Alexander. Una delle primarie questioni di cui l‘AMGOT dovette occuparsi fu la crisi dei profughi, tra cui vi erano migliaia di ebrei. Ancora una volta l’isola di Lipari si trovò costretta ad ospitare un campo di internamento. Numerose le proteste da parte del Comitato di Liberazione Nazionale di Lipari, presieduto da Don Eduardo Bongiorno.
Alla fine del conflitto, dopo alcuni mesi di tranquillità, ancora una volta Lipari viene individuata quale Centro Raccolta Profughi dal nuovo governo repubblicano. Nel corso del 1946, all’indomani della riattivazione ad opera del direttore Girolamo Laquaniti, Lipari ospitò gruppi di ebrei stranieri classificati come “Indesiderabili”.
Il 14 dicembre 1946, un primo gruppo di dieci ebrei venne inviato a Lipari. Come emerge dalle loro testimonianze, le condizioni di vita erano molto dure, sia per le disciplina che veniva imposta al suo interno, che per le ristrettezza economiche ed i problemi di convivenza tra gli internati. Particolarmente insopportabile era l‘isolamento geografico.
Il 7 gennaio del 1947 il gruppo scriveva a Raffaele Cantoni (un rappresentante delle organizzazioni dei Profughi Ebrei in Italia), per sottoporre le terribili condizioni in cui erano costretti a vivere ed alludendo esplicitamente a problemi di convivenza all‘interno della struttura:
Egregio Signor Presidente Raffaele Cantoni, Vi abbiamo informato con precedente corrispondenza dello sciopero della fame al quale ci prepariamo per il 15.01.1947 se a quest‘epoca non dovessimo essere liberati. Vi facciamo sapere che siamo costretti ad iniziare lo sciopero della fame, sabato 11 gennaio giacché tutto il campo composto di 360 persone cominceranno da questo giorno lo sciopero in questione, e quindi noi ebrei non possiamo astenerci, se non mettiamo la nostra vita in pericolo. (…) Lo sciopero generale della fame è già stato portato a conoscenza del direttore del campo e di ciò sarà anche informato il Ministero.
Raffaele Cantoni rispose garantendo tutta l‘attenzione e l‘aiuto materiale e burocratico necessari al loro allontanamento, chiedendo in cambio di soprassedere all’intenzione di iniziare lo sciopero della fame.
Le proteste erano numerose, gli ebrei lamentavano di essere affamati, abbandonati, disperati, senza aver commesso nessuno reato. Tra loro c’erano anche dei ragazzi minorenni che erano fuggiti dalla Polonia e diretti in Palestina. Per la maggior parte degli ebrei di Lipari, tuttavia, l‘ottenimento della liberazione si rivelò essere un percorso estremamente tortuoso, a causa soprattutto delle lungaggini burocratiche e dei problemi di comunicazione tra il Ministero dell‘Interno e la Questura di Messina; il fatto che Lipari si trovasse in una posizione di isolamento rispetto alla penisola complicava ulteriormente la situazione. Numerose le storie personali dei singoli troppo lunghe e complesse per raccontarle in questa sede. Lentamente nel giro di un anno tutto gli ebrei vennero trasferiti in altri campi ed ottennero l’agognata liberazione.
Possiamo paragonare l’internamento fascista di civili con i lager nazisti? Assolutamente no!, tuttavia, occorre rilevare che le condizioni di restrizione della libertà, le difficoltà di rifornimento imposte dall’inasprimento della guerra, l’affollamento degli alloggiamenti rendevano difficile e penosa la vita dei civili internati. I campi di concentramento italiani sottoposti all’autorità civile, tra il giugno del 1940 e l’agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti. A guerra conclusa, di fronte all’immane orrore degli oltre cinque milioni di ebrei morti per mano dei nazisti, il bilancio dell’internamento civile italiano sembrò apparire come un male minore, anche perché le migliaia di ebrei italiani e stranieri internati nei campi del Sud, non rientrarono nelle zone di occupazione tedesca e del governo della Repubblica sociale italiana e furono salvati. Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.
Lipari, 27 gennaio 2025
Ufficio Stampa – Centro Studi
Oggi è il 27 Gennaio. Santo del giorno: Sant'Angela Merici

Nacque a Desenzano sul lago di Garda, nel 1474. Vigilata dai pii genitori, custodì diligentemente fin dai primi anni il giglio della verginità che propose di serbare intatto per tutta la vita. Aborriva ogni fasto muliebre, fino al punto di sfigurarsi il volto e recidersi la bella chioma, affine di piacere solo al celeste Sposo dei vergini.
Quando la morte le rapì gli amati genitori, fu accolta dallo zio, insieme con un suo fratellino. Quivi visse nel ritiro, nella penitenza, col cilicio e coi flagelli, nella preghiera quotidiana e notturna. Dietro consiglio del suo confessore, abbracciò la regola del terz'ordine francescano, e tornata alla natia Desenzano, il Signore le manifestò quanto voleva da lei.
Un giorno Angela stava pregando con il suo solito fervore, quando vide aprirsi i cieli, e da una lunga scala che dalla terra saliva sopra le nubi, vide scendere e salire Angeli e Vergini, mentre una musica soavissima si spandeva all'intorno. Udì allora una voce che la invitava a fondare una Compagnia di Vergini che lodassero Iddio e portassero anime al suo cuore.
Tenuta in gran concetto di santità, ovunque era chiamata a consolare, a comporre dissidi, a richiamare sulla via della virtù anime perdute.
Affamata del pane degli Angeli, si accostava spesso alla sacra Mensa, con sì infuocato amore da essere spesso rapita fuor dei sensi.
Intraprese poi con somma devozione un viaggio in Terra Santa. Approdata all'isola di Candia, divenne cieca; nel ritorno, alla stessa isola, miracolosamente riebbe la vista, sfuggì ai Saraceni, e da sicuro naufragio.
Desiderosa di venerare il Vicario di Cristo e di lucrare l'indulgenza del Santo Giubileo, venne a Roma e si portò a piedi dal Papa Clemente VII.
Ritornò a Brescia, e qui stabilitasi presso la chiesa di S. Afra, nel centro della città, diede inizio nel 1535 alla nuova congregazione detta delle Orsoline. Le diede una sicura disciplina e regola di vita santa e la pose sotto il patrocinio di S. Orsola. Molte furono le vocazioni, così che in breve tempo le Orsoline si diffusero in Italia ed in tutta Europa, poi oltre oceano. Loro scopo è l'educazione delle giovanette. Chi ne può misurare il bene?
Aveva ormai settant'anni quando cadde inferma; ricca di meriti se ne volò all'amplesso del suo celeste Sposo 1'11 febbraio del 1540.
Il suo corpo rimase esposto per ben trenta giorni, finchè fu tumulato nella stessa chiesa di S. Afra. S'iniziò presso il suo sepolcro una sequela di portentosi miracoli, per cui i fedeli accorsero in folla a glorificarla e ad impetrar grazie. Fu canonizzata da Pio VII nell'anno 1807.
domenica 26 gennaio 2025
Calcio. Sconfitto il LIpari IC, vittorioso il Malfa
Confitta casalinga per 1 a 0 del Lipari IC, decimato dalle squalifiche, contro la Mamertina. Gli eolliani restano fermi a quota 11 in classifica, posizione a rischio.
In terza categoria il Malfa si è imposto per tre a zero al Pompei. Marcatori A. Di Losa, W. Taranto e M. Abdenbauoi
Il Malfa sale a quota 14 in classifica, in zona play off
LETTERA APERTA DI MARIO LO SCHIAVO – DECANO DI GINOSTRA
Da sempre, con la mia famiglia, e con
alcuni compaesani, ho lottato per vedere riconosciuti quei diritti essenziali
per condurre, nella mia terra, una vita civile e dignitosa, riuscendo a
ottenere l’acquedotto, la pista eliportuale, la centralina fotovoltaica e il
pontile, infrastrutture che forniscono servizi fondamentali di cui oggi TUTTI godono
(compresi coloro che alla realizzazione di tali opere si sono opposti sempre e in
ogni maniera).
Di questo sono orgoglioso!!!
Con la mia avanzata età, ho sempre cercato
di dare il buon esempio e buoni consigli ai pochi giovani dell’isola,
insegnando loro a lottare per il bene del paese, senza essere di fastidio per
nessuno, ma nel contempo senza farsi intimidire da nessuno!
Sento il bisogno di confessare, alla
società civile che, alla mia veneranda età, forse per la prima volta, mi sento mortificato
e umiliato per quanto è successo venerdì scorso a Ginostra, quella stessa
umiliazione provata anche da Pasquale Giuffrè, 76 anni, compagno di mille
battaglie condotte per il bene comune, che, lo scorso venerdì mattina,
incontratomi con gli occhi bassi e tristi mi ha sussurrato: “andiamocene
Mario, andiamocene, perché non siamo graditi!!!”
I GINOSTRESI NON GRADITI A GINOSTRA!! A
casa loro!!!!
Considero ugualmente indegno e vergognoso
far allontanare il giovane Gianluca Giuffrè - una gioventù sacrificata, come
quella di mio figlio Riccardo, in decennali battaglie di civiltà - in quanto
“non gradito”.
Vi assicuro che quanto accaduto non si è
MAI verificato! Con nessuna amministrazione, a prescindere dal colore politico.
Nonostante certi comunicati palesemente
contraddittori, cui solo chi non è in buona fede può dare credito, nonché il
misero, triste, strumentale tentativo di chi ha cercato di ribaltare la verità
- come può una persona, per sua stessa ammissione, ASSENTE!!!
asserire cosa sia successo o no a terzi???!!! - penso che gli accadimenti
siano noti a tutti e sia superfluo tornarci sopra.
Esprimo dunque la mia piena solidarietà
alla famiglia Giuffrè e nel contempo li invito a perdonare chi forse pensa di
essere chissà chi, di essere “non uguale” a tutti o che non farà la stessa fine
di tutti, dimenticando che invece tutti siamo accomunati da un medesimo destino
e che, un giorno, dovremo rendere conto al nostro Creatore.
A chi ha palesemente sbagliato suggerisco
semplicemente di tornare a Ginostra, accettare il DEMOCRATICO CONFRONTO con la
comunità, chiedere scusa oppure di dimettersi.
Ginostra, 26 gennaio 2025.
MARIO LO SCHIAVO
Per gli esperti comunicatori (di Pasquale Giuffrè)
Giuffrè Pasquale Ginostra
Iacolino : “Alto Gradimento”, 50 anni dopo
Gag continue, improvvisazioni e fatti inventati al momento dal comico di turno , con intrusioni improvvide di personaggi strampalati, vittime delle loro ossessioni , con frasi ripetute e tormentoni .
Ed eccoli, uno dopo l'altro, intervenire con i loro deliri : il ragioniere Affastellati, traumatizzato dalla mancata presenza ,in trasmissione , della sua amata che chiede incessantemente "perché non sei venuta? ". Max Vinella, sedicente giornalista di cronaca , che cerca di mascherare la propria pochezza professionale con stratagemmi vari. Ermanno Catenacci ex federale fascista che col sodale gerarca Pavanat si vantava di avere assistito personalmente ad eclatanti gesta del Duce, sfuggite agli storici.
E poi di seguito il generale Buttiglione, Patroclo, Bonsampo, il dottor Marsala, il maestro Benito Cerbottana, il professore Onorato Spadone, Scarpantibus, Malik Maluk e tanti altri che certamente hanno fatto da apripista ad una serie di personaggi affaccendati, oggi, a chi le spara più grosse .
La lettura di certi post mi riporta alla mente Marius Marenco, altro personaggio chiave della trasmissione che pretendeva di declamare di continuo le sue poesie surreali, minacciando, in caso contrario , tentativi di suicidio, ogni qualvolta gli veniva impedito di intrufolarsi durante la diretta . Pasquale Zambuto, di professione ladro pregiudicato, che ovviamente nega la sua attività ed i suoi precedenti , presentandoli ,invece, come " sperimentazione " nella sua nuova veste di informato ed acuto comunicatore controcorrente.
Che dire poi dello strillone della rivista "Menzogna Illustrata" , che giornalmente produceva quelle che oggi chiamiamo fake news, ma che allora erano chiamate balle.
Si basava il tutto su un clima goliardico con sovrapposizione di voci e di improvvise interruzioni fatte da questi personaggi surreali, deliranti , tuttologi e fanfaroni che sicuramente hanno fatto scuola, anticipando lo stile che, anni dopo, con l'avvento dei social, si sarebbe diffuso alla grande, non più come spettacolo goliardico a chi la spara più grossa, ma con le pretese della professionalità e del ragionamento politico politico.
I tormentoni comici di allora si sono trasformati in tormentoni patetici dei nostri giorni, tentativi maldestri di una comicità perduta.
Attenti ed allarmati osservatori spuntano i come i funghi e si affannano ad emulare i comici di allora, riducendo il tutto a modesti, patetici pastrocchi.
In questi giorni abbiamo superato i limiti dell'insularità ed anche del grottesco.
Attendiamo con trepidazione gli interventi di 'Gnazio da Roma per chiudere il cerchio dei grandi uomini del partito.
Per mantenerci sempre al livello di farsa , se non fosse passato ad altra vita, avremmo gradito anche un videoclip di Ugo Tognazzi nel ruolo di federale. Sarebbe stato più adeguato lui di tanti altri che si strappano le vesti da tre giorni.
Di Gianni Iacolino
Assessore Elvira Amata (FdI): “Solidarietà a Gianluca Giuffrè e agli abitanti ddi Ginostra fatti allontanare dal sindaco Gullo. Il primo cittadino dovrebbe rappresentare tutti i cittadini”
Messina, 26 gennaio - “Esprimo la mia solidarietà nei confronti di Gianluca Giuffrè, Presidente del Circolo Fratelli di Italia – Isole Eolie e degli abitanti di Ginostra che sono stati fatti allontanare dal primo cittadino di Lipari, Riccardo Gullo, mentre si trovava nella piccola frazione insieme ad alcuni tecnici della Protezione Civile e funzionari della Regione Siciliana, per effettuare alcuni sopralluoghi per la valutazione del dissesto idrogeologico.
Un atteggiamento ostile e immotivato nei confronti della sua stessa comunità che, oggi più che mai, necessita di essere coesa per far fronte alle serie criticità che sta affrontando l’isola di Stromboli”, dichiara l'on. Elvira Amata (FdI), Assessore per il Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.
“Un sindaco, per il ruolo istituzionale che occupa, dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, senza distinzione di colore politico e senza avere il timore di andare incontro alle eventuali critiche sul suo operato. Un atto molto grave che mette a rischio la libertà di espressione e la democrazia. Mi auguro che il sindaco Gullo chieda pubblicamente scusa a tutti - a chi lo sostiene e a chi no - per quanto accaduto”, conclude l’assessore messinese.
Rifiuti come risorsa. “Eolian Regeneration” lancia progetto pilota su plastica e tessile
L’associazione Eolian Regeneration parteciperà al progetto di ricerca Horizon Europe “ReBoat” (Circular Systemic Solution for Sustainable Tourism in European Islands by movable plant on a Boat and cocreation with island stakeholders) approvato dalla Commissione Europea.
Il Kick Off si terrà il 27 e 28 gennaio 2025 presso il Politecnico di Milano.
ReBoat mira a progettare, sviluppare e dimostrare una nuova soluzione circolare sistemica decentralizzata, incentrata su plastica e tessuti, per compensare il sovraccarico di rifiuti generato dalle presenze turistiche nei mesi estivi nelle piccole isole.
Il progetto utilizzerà un impianto modulare mobile (trasportato via nave) per lo smistamento, riciclaggio e “re-processing”, che trasformerà i rifiuti locali (plastica e tessile) in nuovi prodotti, utili per le esigenze degli isolani e dei turisti, coinvolgendo nella loro produzione artigiani e lavoratori locali.
Tre progetti pilota complementari nelle isole Eolie, Ioniche e Azzorre, co-creeranno nuovi oggetti, spazi ed esperienze attraverso un approccio partecipativo della popolazione, supportato da strumenti digitali collaborativi, dall'infrastruttura tecnica dell’impianto mobile di riciclaggio e riprocessamento e da artisti, studenti in vacanza-lavoro e designer che animeranno un evento di 2 settimane in ogni progetto pilota.
15 partner provenienti da 7 Paesi Europei, esperti in settori eterogenei e complementari, coopereranno per dimostrare la fattibilità del progetto e per fornire un'esperienza concreta a cittadini e turisti in vacanza nelle isole.
L’Associazione Eolian Regeneration è uno dei partner con il compito, insieme ad altri, di organizzare il pilota nelle isole Eolie.
A seguito del Kick Off, con l’avvio ufficiale di ReBoat, inizieranno i colloqui informativi per illustrare le varie fasi del progetto agli stakeholders locali (enti pubblici e privati, cittadinanza e turisti) al fine avviare il progetto che vedrà la sua fase esecutiva nell’estate del 2027.