La squadra maschile A.V.I.S.-Lipari, alla sua seconda partita del campionato di serie D, ha perso per 3 set a 1 contro l’Athlon Pace del Mela. Una partita caratterizzata da alti e bassi per la formazione di mister Biviano.
Il gruppo, a cui mancava il libero di ruolo, Gabriele Casamento, si è presentato in campo con i centrali, Bartolo Ziino e Francesco De Salvo, alzatore Andrea Biviano opposto Matteo Marino, di banda Christian Alizzo e Michele China.
Spicca per la sua giovane età e potenza fisica, Matteo Marino, il quale è una promessa per il futuro pallavolistico eoliano.
I padroni di casa hanno vinto soltanto il secondo set e, nonostante abbiano dominato a livello tecnico, non sono riusciti a mantenere la concentrazione necessaria per chiudere la partita. Un’amara sconfitta considerato che si trattava di una squadra già affrontata durante la coppa Trinacria.
A fine gara il tecnico Massimo Biviano ha commentato: “Non pretendiamo subito i risultati, in campionato è tutt’altra musica rispetto alla coppa. L’Athlon ha giocatori in campo di grande esperienza con diversi campionati sulle spalle di serie B e C mentre i miei ragazzi sono alle prime armi e stanno subendo la giusta lezione che serve a far sì che maturino. Non dimentichiamo che nel gruppo ci sono ragazzi di età tra i 16 e i 22 anni e che non hanno mai giocato a questi livelli; sto puntando principalmente su di loro perché so che l’esperienza che matureranno ora ci tornerà utile in futuro. Se raggiungeremo la salvezza avremo vinto la nostra scommessa. Non è un caso che il nostro bomber principe in questo momento si chiama Matteo Marino e ha solo 16 anni o il centrare Domenico Russo 17, il palleggiatore Andrea Biviano 18, Andrea Tassone 17, Matteo Iacolino 17 anni, li ho voluti nominare perché tutti capiscano chi metto in campo ogni domenica. Nessuna squadra schiera in serie D tanti atleti così giovani e continuerò su questa strada perché il futuro sono loro”.
E’ andata meglio alla squadra femminile che, nella terza giornata del campionato di prima divisione, si è imposta sul Pgs Hodeir per 3 set a 2.
Anche per le ragazze una partita non brillante, considerato che l’incontro poteva terminare con una secca vittoria per 3 set a 0.
Per la femminile di seconda divisione, impegnata in trasferta a Villafranca Tirrena, arriva la seconda sconfitta, ma stavolta c’è stato più gioco in campo; anche per loro è una questione di esperienza e stanno giocando questo campionato proprio per farne tanta, in fondo il loro obbiettivo non è salvarsi o vincere il campionato ma solo crescere per conquistarsi domani un posto in prima squadra.
Ufficio Stampa
Patrizia Lo Surdo
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martedì 15 dicembre 2009
Lipari. Invece del PRG arriva la determina del dirigente (di Aldo Natoli)
(Aldo Natoli) A quanti attendono notizie circa l’iter di approvazione del Piano Regolatore Generale del Comune la risposta arriva puntuale e chiara: non tanto presto.
A tale conclusione si giunge avendo avuto notizia dell’iniziativa del Dirigente del Servizio Urbanistica del Comune di modificare la Determina Dirigenziale n° 22 del 2001, che è stata a suo tempo adottata per far fronte alla vetustà del Regolamento Edilizio annesso al Programma di Fabbricazione approvato nel 1976.
La Determina proposta infatti detta delle norme che sono proprie del R.E.C. e che inevitabilmente si sovrappongo. Se qualcosa deve essere modificata o aggiornata non si comprende perché il Servizio Urbanistica non interviene sul documento adottato e giacente presso l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente anziché creare un doppione che inevitabilmente perderà efficacia con l’approvazione del nuovo R.E.C.
Sicuramente perché a conoscenza che i tempi di approvazione, e quindi di partecipazione alle esequie di P.R.G., sono molto, molto lontani. Ma l’iniziativa dirigenziale mira anche a ben altro.
Si legge infatti: “ si ritiene importante non sovraccaricare l’arretrato già pendente e procedere all’istruttoria delle pratiche in arrivo nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente, garantendo una giusta risposta ai cittadini richiedenti di un servizio amministrativo, non tralasciando le pratiche già acquisite”.
Cosa significa questo: che le richieste di autorizzazione o concessione edilizia che risalgono agli anni 2007, 2008 e 2009, e che in violazione alle norme vigenti sono state scavalcate da richieste successive, e da un’errata applicazione della Determina n° 27/00 che riguarda la composizione dell’o.d.g. per la C.E.C. e non l’istruttoria dei progetti (non a caso è stata modificata come già sospettato) che deve essere effettuata nel rigoroso rispetto del protocollo d’entrata all’Ente, costituiscono un”gravoso” funzionamento per il Servizio e debbono continuare a dormire ancora sonni tranquilli?
Ma la nuova Determina, se approvata dal Sindaco del Comune, nasconde anche qualche regalia, magari per le imminenti festività natalizie: un volume tecnologico di 10 mq. ed un’altezza di mt.3,00 del garage, per le attività produttive.
Naturalmente in barba alle previsioni di legge che fanno esclusivo riferimento alle abitazioni, per quanto riguarda il volume tecnico, ed al R.E.C., che fissa l’altezza utile del garage in mt. 2,60
A tale conclusione si giunge avendo avuto notizia dell’iniziativa del Dirigente del Servizio Urbanistica del Comune di modificare la Determina Dirigenziale n° 22 del 2001, che è stata a suo tempo adottata per far fronte alla vetustà del Regolamento Edilizio annesso al Programma di Fabbricazione approvato nel 1976.
La Determina proposta infatti detta delle norme che sono proprie del R.E.C. e che inevitabilmente si sovrappongo. Se qualcosa deve essere modificata o aggiornata non si comprende perché il Servizio Urbanistica non interviene sul documento adottato e giacente presso l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente anziché creare un doppione che inevitabilmente perderà efficacia con l’approvazione del nuovo R.E.C.
Sicuramente perché a conoscenza che i tempi di approvazione, e quindi di partecipazione alle esequie di P.R.G., sono molto, molto lontani. Ma l’iniziativa dirigenziale mira anche a ben altro.
Si legge infatti: “ si ritiene importante non sovraccaricare l’arretrato già pendente e procedere all’istruttoria delle pratiche in arrivo nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente, garantendo una giusta risposta ai cittadini richiedenti di un servizio amministrativo, non tralasciando le pratiche già acquisite”.
Cosa significa questo: che le richieste di autorizzazione o concessione edilizia che risalgono agli anni 2007, 2008 e 2009, e che in violazione alle norme vigenti sono state scavalcate da richieste successive, e da un’errata applicazione della Determina n° 27/00 che riguarda la composizione dell’o.d.g. per la C.E.C. e non l’istruttoria dei progetti (non a caso è stata modificata come già sospettato) che deve essere effettuata nel rigoroso rispetto del protocollo d’entrata all’Ente, costituiscono un”gravoso” funzionamento per il Servizio e debbono continuare a dormire ancora sonni tranquilli?
Ma la nuova Determina, se approvata dal Sindaco del Comune, nasconde anche qualche regalia, magari per le imminenti festività natalizie: un volume tecnologico di 10 mq. ed un’altezza di mt.3,00 del garage, per le attività produttive.
Naturalmente in barba alle previsioni di legge che fanno esclusivo riferimento alle abitazioni, per quanto riguarda il volume tecnico, ed al R.E.C., che fissa l’altezza utile del garage in mt. 2,60
lunedì 14 dicembre 2009
L’abusivismo, le costruzioni virtuali e la DIA (di Michele Giacomantonio)
(Michele Giacomantonio) Non c’è niente di più sconsiderato e antisociale dell’abusivismo. Dell’abusivismo in genere ma soprattutto di quello edilizio. Non parlo dei piccoli abusi, di una finestra a o della stanzetta in più. Ma parlo dell’abusivismo delle case e magari dei palazzi. Non solo deturpa l’ambiente e distrugge un bene comune quale è il paesaggio ma condiziona prepotentemente la vita degli altri perché impedisce un ordinato sviluppo del territorio. Una stagione di forte abusivismo nelle Eolie si è avuta fra gli anni 60 e gli anni 80 quando si cercava di investire nel turismo nascente costruendo seconde e terze case. Oggi, da più parti si sente dire che ci troviamo di fronte ad una nuova ondata. L’altro giorno un tecnico delle costruzioni mi raccontava come questa pratica si sia evoluta e sia arrivata a livelli di raffinatezza.
Si comincia con le costruzioni virtuali. Che cosa sono? Il proprietario di un terreno iscrive al catasto una costruzione, un rudere, un magazzino, due stanzette dove non esiste niente. Mi dicono che non sia una procedura difficile perché al catasto non controllano. Tu chiedi l’iscrizione e la fanno. Poi, dopo qualche tempo, qualche mese o qualche anno mandi al comune la dichiarazione di inizio lavori per la ristrutturazione di quel rudere o di quella costruzione inesistente. La DIA, si chiama così la dichiarazione di inizio lavori, è uno strumento formidabile perché serve per tagliare i tempi della burocrazia ed affrettare la nascita di nuove attività. Applicata alle costruzioni può avere effetti devastanti perché pretenderebbe che il comune facesse nell’arco di 30 giorni gli accertamenti del caso. Se non riesce in tempo tu puoi cominciare i lavori anche senza autorizzazione del comune cioè il silenzio del comune diventa assenso. E siccome, nello stato comatoso in cui si trova il settore urbanistica a Lipari – sono ormai mesi che non esiste un responsabile, cioè da quando è andato in pensione il geom.Martello - è praticamente impossibile che in 30 giorni scatti la verifica, tu puoi cominciare la costruzione. Quando poi, magari sulla base di una denuncia di un vicino o di un cittadino “dall’esasperato senso civico”, arriva il controllo, il proprietario del fondo oppone al vigile o al carabiniere l’atto catastale. “Costruzione abusiva? Ma se è persino catastata”. Ed il gioco, chiamiamolo così è fatto.
Questa è la storiella, o storiaccia, che ci hanno raccontato. Non vorremmo crederci ma abbiamo paura che sia vero.
Ci aspetteremmo una smentita da parte del Sindaco ma temiamo che non arriverà. Impegnato come è a cercare nuovi assessori per il rimpasto a queste cose è morto e sotterrato. Ma perché non si chiede una verifica su tutto il territorio a cominciare da tante nuove costruzioni sorte, per esempio, in quel di Pirrera un po’ come i funghi?
Per carità saranno tutte legali ma non si sa mai.
A pensare male, diceva un Santo Papa, si fa peccato ma qualche volta si indovina.
Si comincia con le costruzioni virtuali. Che cosa sono? Il proprietario di un terreno iscrive al catasto una costruzione, un rudere, un magazzino, due stanzette dove non esiste niente. Mi dicono che non sia una procedura difficile perché al catasto non controllano. Tu chiedi l’iscrizione e la fanno. Poi, dopo qualche tempo, qualche mese o qualche anno mandi al comune la dichiarazione di inizio lavori per la ristrutturazione di quel rudere o di quella costruzione inesistente. La DIA, si chiama così la dichiarazione di inizio lavori, è uno strumento formidabile perché serve per tagliare i tempi della burocrazia ed affrettare la nascita di nuove attività. Applicata alle costruzioni può avere effetti devastanti perché pretenderebbe che il comune facesse nell’arco di 30 giorni gli accertamenti del caso. Se non riesce in tempo tu puoi cominciare i lavori anche senza autorizzazione del comune cioè il silenzio del comune diventa assenso. E siccome, nello stato comatoso in cui si trova il settore urbanistica a Lipari – sono ormai mesi che non esiste un responsabile, cioè da quando è andato in pensione il geom.Martello - è praticamente impossibile che in 30 giorni scatti la verifica, tu puoi cominciare la costruzione. Quando poi, magari sulla base di una denuncia di un vicino o di un cittadino “dall’esasperato senso civico”, arriva il controllo, il proprietario del fondo oppone al vigile o al carabiniere l’atto catastale. “Costruzione abusiva? Ma se è persino catastata”. Ed il gioco, chiamiamolo così è fatto.
Questa è la storiella, o storiaccia, che ci hanno raccontato. Non vorremmo crederci ma abbiamo paura che sia vero.
Ci aspetteremmo una smentita da parte del Sindaco ma temiamo che non arriverà. Impegnato come è a cercare nuovi assessori per il rimpasto a queste cose è morto e sotterrato. Ma perché non si chiede una verifica su tutto il territorio a cominciare da tante nuove costruzioni sorte, per esempio, in quel di Pirrera un po’ come i funghi?
Per carità saranno tutte legali ma non si sa mai.
A pensare male, diceva un Santo Papa, si fa peccato ma qualche volta si indovina.
Le capanne di Canneto 2009 nel filmato di Giordano Gagianesi
Come l'anno scorso propongo una passeggiata-video a Canneto per mostrare le CAPANNE.
Anche quest'anno si è assistito al sorgere, come funghi, delle capanne, con una partecipazione volontaria della gente che con entusiasmo hanno composto questi piccoli gioielli.
Anche quest'anno si è assistito al sorgere, come funghi, delle capanne, con una partecipazione volontaria della gente che con entusiasmo hanno composto questi piccoli gioielli.
Per poter vedere il filmato cliccate sul link:
http://www.youtube.com/watch?v=Uzz3LutJ94w
Se siete curiosi di vedere il filmino dello scorso anno:
http://www.youtube.com/watch?v=oB4MtC61DWk
Potete vederli anche sul mio sito: http://modelligg.jimdo.com
Tanti auguri per il 2010 da parte di giordanogagianesi@alice.it
Se siete curiosi di vedere il filmino dello scorso anno:
http://www.youtube.com/watch?v=oB4MtC61DWk
Potete vederli anche sul mio sito: http://modelligg.jimdo.com
Tanti auguri per il 2010 da parte di giordanogagianesi@alice.it
Ciappazzi-Ludica vista dal presidente della formazione liparese
(Peppe Cirino) Non ha tradito le aspettative la partita di ieri tra Ciappazzi e Ludica Lipari, rivelatasi ricca di emozioni nonostante un solo goal segnato.
I padroni di casa partono subito all’attacco, senza riuscire a concretizzare tiri in porta, impegnando la difesa eoliana con rapide azioni a cui si ben contrappone la muraglia formata da capitan Renzo Giunta e company.
La Ludica non ci sta a subire e sfodera un gioco carico di grinta e ben congegnato: Ruben Caruso e Antonello Giunta diventano padroni del centrocampo e intercettando palloni su palloni riescono a rilanciare le pimpanti punte Licari e Tripi che fanno sudare le proverbiali sette camicie alla difesa del Ciappazzi.
La Ludica non ci sta a subire e sfodera un gioco carico di grinta e ben congegnato: Ruben Caruso e Antonello Giunta diventano padroni del centrocampo e intercettando palloni su palloni riescono a rilanciare le pimpanti punte Licari e Tripi che fanno sudare le proverbiali sette camicie alla difesa del Ciappazzi.
Buoni gli spunti e le azioni portate avanti dai bianco azzurri. Sotto tono invece la squadra di casa che subisce la costante supremazia dei giocatori di Caruso, i quali riescono a mettere nell’area avversaria un buon numero di palloni, senza però concretizzare.
Antonello Giunta al 30° minuto fa tremare il Ciappazzi con una splendida punizione diretta in porta che colpisce però la schiena di Tripi e non si trasforma in rete. Ed è proprio quest’ultimo che a 5 minuti dal termine del primo tempo mette di poco fuori uno splendido pallone fornitogli dal centrocampo. Le squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 0 – 0 .
Ricomincia in avanti la Ludica Lipari con Tripi che servito da Mazzeo, prende in contropiede la difesa ospite e, dopo avere intercettato il pallone di testa, viene colpito in pieno volto dal piede di un avversario.
Ricomincia in avanti la Ludica Lipari con Tripi che servito da Mazzeo, prende in contropiede la difesa ospite e, dopo avere intercettato il pallone di testa, viene colpito in pieno volto dal piede di un avversario.
Tutto regolare per il sig. Fazio di Messina che lascia correre. Tripi resta invece a terra sanguinante. I giocatori di Caruso restano temporaneamente con un uomo in meno e subiscono per dieci minuti il gioco avversario, con un rientrato Tripi non in grado di continuare e sostituito da Lo Schiavo, non nelle migliori condizioni fisiche a causa di una contrattura, che riesce, comunque, a mettere in seria difficoltà i difensori della Ciappazzi.
Arriva con una palla inattiva, al 25° del secondo tempo, il rocambolesco e fortunoso goal della Ciappazzi . Un pallone proveniente da calcio d’angolo, respinto da Mazzeo, carambola sul petto di Caggigi e, dopo aver colpito la traversa, si deposita in rete.
Arriva con una palla inattiva, al 25° del secondo tempo, il rocambolesco e fortunoso goal della Ciappazzi . Un pallone proveniente da calcio d’angolo, respinto da Mazzeo, carambola sul petto di Caggigi e, dopo aver colpito la traversa, si deposita in rete.
La Ludica non ci sta e spinge sull’acceleratore, con una difesa che appanna e riduce ad un ruolo marginale il capocannoniere Paolo Cannuni.
Al 85° è Zagami a impegnare l’estremo difensore di casa, poi all' 87° da evidenziare l’azione di Lo Schiavo il cui tiro è fermato dalla mano di un difensore, ma l’arbitro non assegna l’estrema punizione.
La Ludica conclude la sua partita in avanti ed anche se sconfitta per 1-0 esce dal campo tra gli applausi del pubblico.
Eolie. Viaggia solo la NGI
Dopo il primo collegamento mattutino Siremar da Salina per Lipari-Vulcano e Milazzo nessun mezzo veloce ha più raggiunto o lasciato le isole.
Fermi anche i traghetti della società di Stato.
L'unico traghetto a collegare Milazzo con Vulcano-Lipari-Salina e viceversa è stato quello della NGI. Ma questa, per fortuna degli eoliani, non è una novità.
Fermi anche i traghetti della società di Stato.
L'unico traghetto a collegare Milazzo con Vulcano-Lipari-Salina e viceversa è stato quello della NGI. Ma questa, per fortuna degli eoliani, non è una novità.
Cala il sipario sulla Biennale Internazionale d'Arte contemporanea. Ottimi riscontri per le tre opere della "Signora dei Vulcani" e per Linda Schipani
Ieri pomeriggio si è chiusa la settima edizione della Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze, manifestazione che ha visto la partecipazione di 680 artisti provenienti da 78 diverse nazioni.
Si è trattato di un evento di straordinaria importanza e di grande interesse sia per i visitatori, sia per gli esperti del settore, che hanno potuto apprezzare gli orientamenti e i metodi espressivi più attuali delle arti figurative contemporanee.
Alla Biennale ha partecipato con tre sue opere anche Loredana Salzano che, con il suo originale linguaggio pittorico e l'uso tutto particolare del vulcano come strumento espressivo metaforico, ha attratto la curiosità e l'interesse del folto pubblico e dei molti specialisti.
Da segnalare anche che, insieme alla Salzano, ha partecipato alla manifestazione Linda Schipani, entrambe sponsorizzate dalla Provincia di Messina grazie al concorso "arte contemporanea 2009" nel quale la Schipani si era classificata prima e la Salzano seconda. La Schipani ieri ha conseguito il terzo premio nella sua categoria ,quella delle"Installazioni".
Le opere presentate dalla Salzano, già esibite in occasione dei pomeriggi culturali presso il Centro Studi di Lipari e fruibili sul sito www.loredanasalzano.it, sono state "Estrattori d'allume" - dipinto che ha ottenuto il riconoscimento della Provincia e che le ha consentito di partecipare alla Biennale, "L'Esclusa" - dai contenuti tipicamente pirandelliani - e "Maddalene al Vulcano" - tela di forte impatto spirituale.
Opere che narrano delle vicende esistenziali di ciascuno ma nelle quali è possibile scorgere chiari riferimenti all'ambiente in cui la Salzano produce i suoi lavori.
La Biennale, che nel tempo ha sempre consacrato il valore d'importanti artisti internazionali, si chiude dunque consegnando al mondo dell'arte l'esperienza di due artiste di sicuro valore e dal promettente avvenire.
Il sostegno dell'Ente Pubblico può essere molto utile per la valorizzazione e della diffusione in campo internazionale delle risorse artistiche locali.
Si è trattato di un evento di straordinaria importanza e di grande interesse sia per i visitatori, sia per gli esperti del settore, che hanno potuto apprezzare gli orientamenti e i metodi espressivi più attuali delle arti figurative contemporanee.
Alla Biennale ha partecipato con tre sue opere anche Loredana Salzano che, con il suo originale linguaggio pittorico e l'uso tutto particolare del vulcano come strumento espressivo metaforico, ha attratto la curiosità e l'interesse del folto pubblico e dei molti specialisti.
Da segnalare anche che, insieme alla Salzano, ha partecipato alla manifestazione Linda Schipani, entrambe sponsorizzate dalla Provincia di Messina grazie al concorso "arte contemporanea 2009" nel quale la Schipani si era classificata prima e la Salzano seconda. La Schipani ieri ha conseguito il terzo premio nella sua categoria ,quella delle"Installazioni".
Le opere presentate dalla Salzano, già esibite in occasione dei pomeriggi culturali presso il Centro Studi di Lipari e fruibili sul sito www.loredanasalzano.it, sono state "Estrattori d'allume" - dipinto che ha ottenuto il riconoscimento della Provincia e che le ha consentito di partecipare alla Biennale, "L'Esclusa" - dai contenuti tipicamente pirandelliani - e "Maddalene al Vulcano" - tela di forte impatto spirituale.
Opere che narrano delle vicende esistenziali di ciascuno ma nelle quali è possibile scorgere chiari riferimenti all'ambiente in cui la Salzano produce i suoi lavori.
La Biennale, che nel tempo ha sempre consacrato il valore d'importanti artisti internazionali, si chiude dunque consegnando al mondo dell'arte l'esperienza di due artiste di sicuro valore e dal promettente avvenire.
Il sostegno dell'Ente Pubblico può essere molto utile per la valorizzazione e della diffusione in campo internazionale delle risorse artistiche locali.
Ginostra: Pontile inagibile. Le navi non scaricano le bombole di gas
(gazzetta del sud- Gianluca Giuffrè) Finite le scorte del gas nella minuscola borgata di Ginostra, nell'isola di Stromboli e gli abitanti sono costretti a cucinare e riscaldarsi con la legna. A lanciare l'allarme è il Portavoce della frazione, Mario Lo Schiavo. Da oltre un anno, le navi a Ginostra non attraccano più a causa del mancato intervento di completamento dei lavori del pontile di protezione civile. Approdo che era stato danneggiato da una mareggiata e i cui lavori di messa in sicurezza, iniziati la scorsa estate, non sono mai stati finiti.
La comunità ginostrina per tirare avanti spesso è costretta a noleggiare a proprie spese dei barconi per il trasporto dei viveri. Un economia paralizzata ed una borgata in ginocchio. Ferme tutte le attività del villaggio. Le scorte del gas in bombole, che a Ginostra viene utilizzato per cucinare e per il riscaldamento, sono finite. Nessuna nave attracca e quindi è impossibile rifornire la comunità del prezioso ed indispensabile gas che non può essere trasportato con mezzi privati ma solo con mezzi di linea autorizzati.
Della vicenda si è occupata, nei giorni scorsi, anche la trasmissione 'Buongiorno Regione di Raitre e il TG regionale. «Le istituzioni ci hanno abbandonato - afferma Marco Merlino, uno dei pochi giovani del villaggio- e Ginostra sta tornando indietro nel tempo. Siamo nel 2010 e ancora in Europa esiste un posto dove la gente per mangiare e scaldarsi è costretta ad accendere la legna come nell'ottocento».
Le navi potrebbero già attraccare ma alcune formalità burocratiche e poche migliaia di euro di lavori da completare lo impediscono.
Gli isolani, già da qualche mese, hanno chiesto una conferenza di servizi operativa tra i vari enti per stabilire modalità e tempi di ripristino dell'approdo .
Il prefetto di Messina scrive al sindaco di Lipari per sollecitarlo ad indire la conferenza di servizi ed il sindaco di Lipari scrive al prefetto per dire che lui non ha competenze sull'approdo e che la conferenza di servizi deve essere indetta dalla Prefettura. Un rimpallo di competenze che agli abitanti di Ginostra appare incomprensibile.
La comunità ginostrina per tirare avanti spesso è costretta a noleggiare a proprie spese dei barconi per il trasporto dei viveri. Un economia paralizzata ed una borgata in ginocchio. Ferme tutte le attività del villaggio. Le scorte del gas in bombole, che a Ginostra viene utilizzato per cucinare e per il riscaldamento, sono finite. Nessuna nave attracca e quindi è impossibile rifornire la comunità del prezioso ed indispensabile gas che non può essere trasportato con mezzi privati ma solo con mezzi di linea autorizzati.
Della vicenda si è occupata, nei giorni scorsi, anche la trasmissione 'Buongiorno Regione di Raitre e il TG regionale. «Le istituzioni ci hanno abbandonato - afferma Marco Merlino, uno dei pochi giovani del villaggio- e Ginostra sta tornando indietro nel tempo. Siamo nel 2010 e ancora in Europa esiste un posto dove la gente per mangiare e scaldarsi è costretta ad accendere la legna come nell'ottocento».
Le navi potrebbero già attraccare ma alcune formalità burocratiche e poche migliaia di euro di lavori da completare lo impediscono.
Gli isolani, già da qualche mese, hanno chiesto una conferenza di servizi operativa tra i vari enti per stabilire modalità e tempi di ripristino dell'approdo .
Il prefetto di Messina scrive al sindaco di Lipari per sollecitarlo ad indire la conferenza di servizi ed il sindaco di Lipari scrive al prefetto per dire che lui non ha competenze sull'approdo e che la conferenza di servizi deve essere indetta dalla Prefettura. Un rimpallo di competenze che agli abitanti di Ginostra appare incomprensibile.
Lettere al direttore. "C'era una volta il Carnevale eoliano...adesso chissà.."
Caro Direttore,
eccomi di nuovo qui, mio malgrado, a parlare del carnevale passato.
Forse le mie parole sono state fraintese, lungi da me qualsiasi tipo di critica nei confronti dei ragazzi di Vulcano (e della Loro ospitalita' e cortesia) che, come me e altre persone, fanno mille sacrifici (loro forse anche di piu') per far si che il carnevale vada avanti nelle nostre isole.
Potrei benissimo intitolare questa mia lettera cosi':....C'ERA UNA VOLTA IL CARNEVALE EOLIANO.........ADESSO CHISSA'........bello no?........PURTROPPO E' VERO.....
Ribadisco che la mia lettera era solamente un modo per far sapere a TUTTI le difficolta' che vi sono a riscuotere i premi (ci vuole piu' tempo a riscuotere i premi che a costruire un carro allegorico) e il trattamento subito lo scorso anno da noi partecipanti del carnevale.
Sulla sfilata di Vulcano io contestavo la sua inutilita'(come tutti del resto). Avete mai visto voi i carri di Viareggio sfilare a Massa Carrara? E quelli di Acireale a Giarre? E quelli di Cento a Bologna? E quelli di Sciacca a Licata?.......
Allora qui da noi era giusto fare una sfilata anche nelle altre isole?...no?
Un'altra cosa. Voi eravate consapevoli che le sfilate sarebbero state a Lipari......noi siamo stati COSTRETTI (invito chiunque a smentirmi) a venire a Vulcano.
Ancora.... io lamentavo i prezzi attuati nei locali e non altro!!!! . Poi se avete pagato il biglietto(questo lo scopro solo ora dalla vostra lettera, ed e' vergognoso) di tutte le corse(tranne quella offerta dal gentile Signor La Cava) questo dovreste dirlo a qualche politico (e la maggior parte abita a Vulcano) che non si e' prodigato abbastanza e non a me.
Mi dispiace veramente che abbiate dovuto anche pagare il biglietto delle navi o aliscafi che siano......
Allora siamo d'accordo che qualcosa non ha funzionato?
Per quanto riguarda il buffet la colpa non è vostra ma di chi a Lipari ai ragazzi aveva detto di non preoccuparsi per il cibo. I vostri"GIGGI"saranno stati buonissimi, non lo metto in dubbio. ma non potevano bastare 20 kg d"GIGGI"a sfamare tutti i partecipanti alla sfilata. Ripeto non e' colpa vostra!!.....ma di chi, come al solito, promette e non mantiene!!
E per quanto riguarda quell'insinuazione su chi ha rubato la cesta non ho capito cosa c'entrava. Alludete sia stato qualcuno dei partecipanti di Lipari?.......e' un gesto vergognoso e da condannare da chiunque sia stato commesso!!!
Per ultimo vorrei sapere di quali comportamenti parlate.....e di quali insulti ricevuti....e che c'entra la premiazione con la mia lettera?
Ahime'.......poveri eoliani come siamo ridotti riusciamo anche a litigare per il carnevale........chissa' dov'e' andato a finire la pace sociale di un tempo.... .....
C'ERA UNA VOLTA IL CARNEVALE EOLIANO....ADESSO CHISSA'....
Distinti Saluti
Pietro Di Grado
eccomi di nuovo qui, mio malgrado, a parlare del carnevale passato.
Forse le mie parole sono state fraintese, lungi da me qualsiasi tipo di critica nei confronti dei ragazzi di Vulcano (e della Loro ospitalita' e cortesia) che, come me e altre persone, fanno mille sacrifici (loro forse anche di piu') per far si che il carnevale vada avanti nelle nostre isole.
Potrei benissimo intitolare questa mia lettera cosi':....C'ERA UNA VOLTA IL CARNEVALE EOLIANO.........ADESSO CHISSA'........bello no?........PURTROPPO E' VERO.....
Ribadisco che la mia lettera era solamente un modo per far sapere a TUTTI le difficolta' che vi sono a riscuotere i premi (ci vuole piu' tempo a riscuotere i premi che a costruire un carro allegorico) e il trattamento subito lo scorso anno da noi partecipanti del carnevale.
Sulla sfilata di Vulcano io contestavo la sua inutilita'(come tutti del resto). Avete mai visto voi i carri di Viareggio sfilare a Massa Carrara? E quelli di Acireale a Giarre? E quelli di Cento a Bologna? E quelli di Sciacca a Licata?.......
Allora qui da noi era giusto fare una sfilata anche nelle altre isole?...no?
Un'altra cosa. Voi eravate consapevoli che le sfilate sarebbero state a Lipari......noi siamo stati COSTRETTI (invito chiunque a smentirmi) a venire a Vulcano.
Ancora.... io lamentavo i prezzi attuati nei locali e non altro!!!! . Poi se avete pagato il biglietto(questo lo scopro solo ora dalla vostra lettera, ed e' vergognoso) di tutte le corse(tranne quella offerta dal gentile Signor La Cava) questo dovreste dirlo a qualche politico (e la maggior parte abita a Vulcano) che non si e' prodigato abbastanza e non a me.
Mi dispiace veramente che abbiate dovuto anche pagare il biglietto delle navi o aliscafi che siano......
Allora siamo d'accordo che qualcosa non ha funzionato?
Per quanto riguarda il buffet la colpa non è vostra ma di chi a Lipari ai ragazzi aveva detto di non preoccuparsi per il cibo. I vostri"GIGGI"saranno stati buonissimi, non lo metto in dubbio. ma non potevano bastare 20 kg d"GIGGI"a sfamare tutti i partecipanti alla sfilata. Ripeto non e' colpa vostra!!.....ma di chi, come al solito, promette e non mantiene!!
E per quanto riguarda quell'insinuazione su chi ha rubato la cesta non ho capito cosa c'entrava. Alludete sia stato qualcuno dei partecipanti di Lipari?.......e' un gesto vergognoso e da condannare da chiunque sia stato commesso!!!
Per ultimo vorrei sapere di quali comportamenti parlate.....e di quali insulti ricevuti....e che c'entra la premiazione con la mia lettera?
Ahime'.......poveri eoliani come siamo ridotti riusciamo anche a litigare per il carnevale........chissa' dov'e' andato a finire la pace sociale di un tempo.... .....
C'ERA UNA VOLTA IL CARNEVALE EOLIANO....ADESSO CHISSA'....
Distinti Saluti
Pietro Di Grado
Eolie. Imperversa lo scirocco. Mezzi veloci al palo. Per Ginostra ennesimo giorno di isolamento
Imperversa lo scirocco sulle isole Eolie e i collegamenti marittimi veloci sono praticamente fermi. Da Milazzo nessun mezzo veloce ha raggiunto in mattinata l'arcipelago.
Collegate, invece, con la città del Capo, e quindi tra loro, tramite l'aliscafo Antioco della Siremar, Salina, Lipari e Vulcano. Il natante, poi, si è fermato nel porto mamertino.
Non collegate con aliscafi e catamarani, di conseguenza, Stromboli e la frazione di Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi.
Da Milazzo verso le Eolie alle 7 è partito il traghetto privato della Ngi "Brigde". Da Milazzo in mattinata potrebbe anche partire il traghetto della Siremar "Laurana" che ieri sera, dopo aver collegato la cottà del Capo con Vulcano-Lipari, non è riuscito a restare ormeggiato in sicurezza a Sottomonastero e, quindi, ha fatto rientro nella città mamertina.
Collegate, invece, con la città del Capo, e quindi tra loro, tramite l'aliscafo Antioco della Siremar, Salina, Lipari e Vulcano. Il natante, poi, si è fermato nel porto mamertino.
Non collegate con aliscafi e catamarani, di conseguenza, Stromboli e la frazione di Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi.
Da Milazzo verso le Eolie alle 7 è partito il traghetto privato della Ngi "Brigde". Da Milazzo in mattinata potrebbe anche partire il traghetto della Siremar "Laurana" che ieri sera, dopo aver collegato la cottà del Capo con Vulcano-Lipari, non è riuscito a restare ormeggiato in sicurezza a Sottomonastero e, quindi, ha fatto rientro nella città mamertina.
Calcio- Ludica con onore sul campo della capolista. Eoliani superati per uno a zero
Ciappazzi 1 Lipari 0
Marcatore: 60' Caggigi.
Ciappazzi: Drago, Catalfamo, La Macchia, Tillari, Di Bella, Donato II, Caggigi (85' Calabrò), Piccolo (65' Cicero), Cannuni, Rizzo, Donato I (65' Stagno).
Lipari: Billè, Formica, Natoli, Caruso, Giunta I, Fonti, Zagami (70' Sturniolo), Giunta II, Tripi (65' Lo Schiavo), Licari, Mazzeo.
Arbitro: Fabiano di Messina.
TERME VIGLIATORE La Ciappazzi conferma ancora una volta la sua schiacciante superiorità tecnica in questo ultimo traguardo del girone d'andata, confermandosi campione d'inverno e lasciando alle sue spalle, quasi certamente un vuoto che oggi appare quasi incolmabile.
La squadra ospite è stata sconfitta ma bisogna riconoscerlo per dovere di cronaca che dal confronto con i primi in classifica i ragazzi del Lipari sono usciti a testa alta, avendo affrontato i locali con un gioco collettivo che è apparso degno di meritare molto di più di quanto non appare dalla classifica. Ben schierati nei vari reparti gli ospiti hanno organizzato il loro gioco in modo da mantenere ben salda la difesa, lasciando spazio alle punte per qualche escursione offensiva che ha tenuto costantemente in apprensione la retroguardia locale. Solo che la difesa della Ciappazzi imperneata maggiormente sull'ottimo capitan Catalfamo era sempre vigile e in grado di stroncare sul nascere ogni tentativo di penetrazione da parte degli attanti ospiti. Si è assistito così ad un primo tempo durante il quale pochi sono stati i tiri in porta ad eccezione di un tiraccio da lontano di Tripi al 26' e subito dopo un altroda parte di Giunta II, tentativi che non hanno comunque impensierito l'ottimo portiere Drago.
La prima metà della gara è stata combattuta pertanto alla pari anche se alla fine gli ospiti hanno rallentato notevolmente il loro ritmo. Lo si è visto di più all'inizio della ripresa quando gli uomini del trainer Cambria (ieri era in tribuna) hanno sferrato un attacco più serrato che ha messo subito in difficoltà gli ospiti. Al 50' La Macchia da calcio d'angolo crossa alto in area, colpo di testa di Piccolo per Cannuni, che provoca una mischia in area, ma Cannuni si libera con destrezza in poco spazio ma da pochi metri dalla porta alza incredibilmente sulla traversa. Dopo pochi minuti parte un allungo di La Macchia verso l'area avversaria, Rizzo raccoglie e tira in porta ma Natoli si mette in mezzo e devia la traiettoria della sfera, Caggigi ne approfitta subito per sparare a rete e dal limite dell'area insacca con un forte e preciso tiro. Billè nell'occasione non si è potuto neppore rendere conto da dove fosse partito quel tiro che lo ha superato e che ha rappresentato il gol-partita per la formazione locale. Quindici minuti dopo Stagno subentrato a Donato I con un bolide dalla distanza manda la sfera a stamparsi sulla traversa. Il raddoppio non si realizza neppure all'88' quando Cicero lanciatosi dal centrocampo e giunto a tu per tu con Billè si è lasciato anticipare dai piedi del portiere. Il bottino questa volta è stato magro, non sostanzioso come ci si era abituati, ma la squadra di casa ha dimostrato finora di non avere rivali e che potrà dare spettacolo ancora per lungo tempo.
Ai cittadini di Terme Vigliatore un caloroso invito: la squadra ha bisogno anche del sostegno morale dei suoi tifosi, in pochi si recano al campo e non c'è scusa che tenga. La squadra c'è, è forte manca però del supporto del suo pubblico.
Salvatore Emilio Papa
Marcatore: 60' Caggigi.
Ciappazzi: Drago, Catalfamo, La Macchia, Tillari, Di Bella, Donato II, Caggigi (85' Calabrò), Piccolo (65' Cicero), Cannuni, Rizzo, Donato I (65' Stagno).
Lipari: Billè, Formica, Natoli, Caruso, Giunta I, Fonti, Zagami (70' Sturniolo), Giunta II, Tripi (65' Lo Schiavo), Licari, Mazzeo.
Arbitro: Fabiano di Messina.
TERME VIGLIATORE La Ciappazzi conferma ancora una volta la sua schiacciante superiorità tecnica in questo ultimo traguardo del girone d'andata, confermandosi campione d'inverno e lasciando alle sue spalle, quasi certamente un vuoto che oggi appare quasi incolmabile.
La squadra ospite è stata sconfitta ma bisogna riconoscerlo per dovere di cronaca che dal confronto con i primi in classifica i ragazzi del Lipari sono usciti a testa alta, avendo affrontato i locali con un gioco collettivo che è apparso degno di meritare molto di più di quanto non appare dalla classifica. Ben schierati nei vari reparti gli ospiti hanno organizzato il loro gioco in modo da mantenere ben salda la difesa, lasciando spazio alle punte per qualche escursione offensiva che ha tenuto costantemente in apprensione la retroguardia locale. Solo che la difesa della Ciappazzi imperneata maggiormente sull'ottimo capitan Catalfamo era sempre vigile e in grado di stroncare sul nascere ogni tentativo di penetrazione da parte degli attanti ospiti. Si è assistito così ad un primo tempo durante il quale pochi sono stati i tiri in porta ad eccezione di un tiraccio da lontano di Tripi al 26' e subito dopo un altroda parte di Giunta II, tentativi che non hanno comunque impensierito l'ottimo portiere Drago.
La prima metà della gara è stata combattuta pertanto alla pari anche se alla fine gli ospiti hanno rallentato notevolmente il loro ritmo. Lo si è visto di più all'inizio della ripresa quando gli uomini del trainer Cambria (ieri era in tribuna) hanno sferrato un attacco più serrato che ha messo subito in difficoltà gli ospiti. Al 50' La Macchia da calcio d'angolo crossa alto in area, colpo di testa di Piccolo per Cannuni, che provoca una mischia in area, ma Cannuni si libera con destrezza in poco spazio ma da pochi metri dalla porta alza incredibilmente sulla traversa. Dopo pochi minuti parte un allungo di La Macchia verso l'area avversaria, Rizzo raccoglie e tira in porta ma Natoli si mette in mezzo e devia la traiettoria della sfera, Caggigi ne approfitta subito per sparare a rete e dal limite dell'area insacca con un forte e preciso tiro. Billè nell'occasione non si è potuto neppore rendere conto da dove fosse partito quel tiro che lo ha superato e che ha rappresentato il gol-partita per la formazione locale. Quindici minuti dopo Stagno subentrato a Donato I con un bolide dalla distanza manda la sfera a stamparsi sulla traversa. Il raddoppio non si realizza neppure all'88' quando Cicero lanciatosi dal centrocampo e giunto a tu per tu con Billè si è lasciato anticipare dai piedi del portiere. Il bottino questa volta è stato magro, non sostanzioso come ci si era abituati, ma la squadra di casa ha dimostrato finora di non avere rivali e che potrà dare spettacolo ancora per lungo tempo.
Ai cittadini di Terme Vigliatore un caloroso invito: la squadra ha bisogno anche del sostegno morale dei suoi tifosi, in pochi si recano al campo e non c'è scusa che tenga. La squadra c'è, è forte manca però del supporto del suo pubblico.
Salvatore Emilio Papa
Calcio. In terza categoria domenica ok per le eoliane
Domenica positiva per le formazioni eoliane che disputano il campionato di terza categoria.
Il Canneto si è imposto per 4 a 2 al Contesse, lo Stromboli ha dilagato (7 a 2) con il Venetico, il Malfa ha superato per 3 a 1 il Messinaudace. Infine pari in trasferta per 0 a 0 del Filicudi sul campo della Robur.
Il Canneto si è imposto per 4 a 2 al Contesse, lo Stromboli ha dilagato (7 a 2) con il Venetico, il Malfa ha superato per 3 a 1 il Messinaudace. Infine pari in trasferta per 0 a 0 del Filicudi sul campo della Robur.
domenica 13 dicembre 2009
Tirrenia/Siremar. Lo stato crea la bad company e apre ai furbetti per la good company. Un’altra soluzione “Alitalia” in vista.
(DA OSSERVATORIO SICILIA) Le nostre più fosche previsioni sulla vicenda Tirrenia/Siremar si stanno rilevando esatte e la fumata nera di ieri in Prefettura a Palermo sembra proprio un fil letto e riletto dal titolo eloquente: “Alitalia”.
Prima di entrare nel merito della questione trattata, si fa per dire, in Prefettura (chissà poi perché politica e società civile si rivolge al prefetto quando è notorio che questi è una figura incostituzionale in Sicilia), cerchiamo di capire il crac Tirrenia.
Che la società statale sia stata utilizzata come ammortizzatore sociale da tutti i governi italiani senza distinzioni di colore politico è cosa risaputa, così come è risaputa e certificata da relazioni ministeriali e della Corte dei Conti, la storia di una gestione “allegra” e feudale di quanti fin qui guidata …
Il Gruppo Societario Tirrenia è gravato da debiti per circa Euro 900 milioni ma quello che tutti i responsabili politici fanno finta di ignorare è che circa 750 milioni sono dovuti essenzialmente alla deleteria politica dei ritardi nei trasferimenti dello stato a Tirrenia.
Un andazzo che dura da decenni al quale Tirrenia ha dovuto trovare rimedio per il “vivere quotidiano” e continuare a svolgere i servizi di collegamento a carattere sociale,che non avrebbe potuto garantire senza i trasferimenti dello stato attraverso mutui e fidi bancari perché appariva ovvio che non poteva assolutamente gestire i servizi a pareggio di bilancio attraverso i soli proventi.
Ecco quindi che alle colpe dello stato si aggiungono quelle della dirigenza Tirrenia che invece di pretendere dallo stato il rispetto di accordi economici e regolarità nei trasferimenti economici, ha chiuso gli occhi e acceso mutui bancari che, è ipotizzabile, hanno creato la sofferenza a 750 milioni di euro mentre il rimanente importo di 150 milioni può essere riferito all’ammortamento pluriennale del costo delle nuove costruzioni.
Importi così considerevoli lasciano intuire che il Gruppo abbia offerto in garanzie i propri beni (navi, aliscafi e immobili di proprietà quale potrebbe essere il Palazzo di Via Rione Sirignano a Napoli).
Va da se quindi che il Ministro Tremonti avrebbe l‘obbligo di coprire tale gap economico con un apposito titolo di spesa da inserire nella finanziaria.
Sembra invece che il governo si stia orientando verso una soluzione Alitalia perché in fin dei conti Tirrenia per la politica, è stata come l’Alitalia, un feudo.
Avanti quindi con la bad company e con la creazione di un good company per gli amici del quartierino che da tempo sembra stiano intorno alla seconda grande torta italiana.
La storia è maestra di insegnamenti, anche quella recente di Alitalia – CAI, ma ha anche corsi e ricorsi. Il tanto opinabile scudo fiscale sta producendo entrate insperate da cui potere trarre le risorse, sanare il Gruppo e indire poi la gara d’appalto. C’è anche il tempo per tale percorso perché la chiusura del cerchio, ovvero la privatizzazione del gruppo, dovrà entro il mese di settembre 2010.
In tale maniera si otterrebbe il massimo ricavo attraverso gara d’appalto
Ci vorrebbe l’onestà intellettuale e la volontà di operare le scelte coraggiose che il popolo si attende, ma siamo in Italia, uno stato governato dalle lobbie delle banche, dai finanzieri, dalle assicurazioni, dagli industriali del nord (vedi FIAT) e i furbetti del quartierino sono molto sentiti dalla politica che dipende ciecamente da loro.
Il torrente Tirrenia non può non travolgere anche Siremar ed il suo futuro assetto. Sembra infatti che ci sia l’intenzione di alienare il Mt Simone Martini, impiegato nella linea Trapani – I. Egadi. Questa vendita dovrebbe, se confermata, far quadrare i conti per la gestione operativa Siremar 2010.
Infatti, l’art. 3, titolato “Convenzione”, punto 2, dell’Accordo di Programma del 03 novembre 2009 tra il Governo e la Regione Sicilia si prevede uno stanziamento annuo pari a 55.694.895,00 euro, a fronte di un preventivo di costi di gestione di circa settanta milioni.
L’importo di cui all’art. 3 viene riproposto all’art. 4 sotto il titolo “fondi per l’esercizio”.
Ciò dimostrerebbe l’incapacità della politica di dimostrare lungimiranza e competenza ma soprattutto dimostrerebbe come la politica quando si trova davanti a problemi di grande importanza trovi sempre scappatoie per favorire i soliti furbi.
Per sopperire all’esigenza di fa quadrare i conti visto che lo stato dopo aver dissestato il Gruppo pretende tratte sociali senza pagare il dazio, cioè senza fornire adeguate contropartite economiche, bisognerebbe operare in modo fare economia con il buon senso.
Si dovrebbe quindi pensare ad un serio utilizzo dei mezzi riducendo nel periodo invernale le corse settimanali al numero oggettivamente e realmente necessario con la reintroduzione delle soste tecniche infrasettimanali, così come ad inizio anni ‘80 (Trapani – Pantelleria e Porto Empedocle – I. Pelagie 4 corse settimanali), ipotizzare di ridurre le corse del traghetto anche da Palermo per Ustica da 7 a 4 la settimane, e in ogni caso assicurare il collegamento nei casi in cui quello con aliscafo venisse a mancare.
Lo stesso discorso vale per le Isole Egadi, dove si potrebbe ridurre a 2 le corse settimanali per Marettimo e introdurre la sosta domenicale del traghetto, garantendole in caso di fermo aliscafo. Identica valutazione per i collegamenti con le Isole Eolie.
Ed ancora, ridisegnare il collegamento di linea con Pantelleria, spostando tutto l’anno il capolinea da Trapani a Mazara del Vallo, con itinerari orari e intermodalità di trasporto pubblico da e per Trapani ad hoc per i Panteschi.
In questo caso i costi di gestione della linea si ridurrebbero di circa un terzo.
Questa ipotesi sicuramente incontrerebbe l’opposizione di qualche politico poco accorto e sensibile al proprio feudo ma a questi bisognerebbe ricordare la scelta oculata di circa vent’anni fa di spostare su Milazzo il capolinea dei traghetti con le Isole Eolie.
Mazara, come Milazzo per le Eolie, è l’approdo più vicino da raggiungere da Pantelleria. Ecco quindi che spostare la Linea Trapani/Pantelleria su Mazara comporterebbe la riduzione dei costi e un beneficio per l’economia derivante dall’indotto.
Ciò eviterebbe la ventilata cessione del Simone Martini che dovrà essere soggetto ad adeguamento della doppia carena (adeguamento dovuto alla tutela ambientale), con una spesa stimabile intorno ad Euro 900.000 ovviamente a carico Siremar.
E se la vendita è in previsione sarà effettuata prima di tale ingente spesa oppure prima ? Questa ventilata vendita della nave Simone Martini può essere un mezzo per allarmare il governo regionale così da convincerlo a finanziare con proprie risorse la differenza tra quanto mette a disposizione Roma e quanto effettivamente serve per la gestione di Siremar nel 2010?
Misteri.
Rimane comunque incomprensibile come mai fino ad oggi non si è pensato ad un utilizzo diverso dell’attuale di quelle unità che invece si pensa di alienare.
Ed infine. L’orizzonte si fa scuro anche per le vertenze con il personale che è in procinto di adire per le vie legali per il riconoscimento dei proprio diritti.
Anche a questo si potrebbe dare una soluzione dando corso alle promozioni per cui la stragrande maggioranza dei dipendenti Siremar ha protestato.
Anche nella questione Siremar necessiterebbe che introno al tavolo si sedessero persone competenti in finanza ed amministrazione di società e non solo politici che di finanza ed amministrazione e gestione societaria non ne capiscono nulla.
Sarebbe necessario in definitiva che nella soluzione della questione Tirrenia si mettessero in campo competenza della politica ed indipendenza di questa rispetto ai furbetti del quartierino, competenza amministrativa, finanziaria e gestionale e, cosa non di poco conto, umiltà e buon senso.
Prima di entrare nel merito della questione trattata, si fa per dire, in Prefettura (chissà poi perché politica e società civile si rivolge al prefetto quando è notorio che questi è una figura incostituzionale in Sicilia), cerchiamo di capire il crac Tirrenia.
Che la società statale sia stata utilizzata come ammortizzatore sociale da tutti i governi italiani senza distinzioni di colore politico è cosa risaputa, così come è risaputa e certificata da relazioni ministeriali e della Corte dei Conti, la storia di una gestione “allegra” e feudale di quanti fin qui guidata …
Il Gruppo Societario Tirrenia è gravato da debiti per circa Euro 900 milioni ma quello che tutti i responsabili politici fanno finta di ignorare è che circa 750 milioni sono dovuti essenzialmente alla deleteria politica dei ritardi nei trasferimenti dello stato a Tirrenia.
Un andazzo che dura da decenni al quale Tirrenia ha dovuto trovare rimedio per il “vivere quotidiano” e continuare a svolgere i servizi di collegamento a carattere sociale,che non avrebbe potuto garantire senza i trasferimenti dello stato attraverso mutui e fidi bancari perché appariva ovvio che non poteva assolutamente gestire i servizi a pareggio di bilancio attraverso i soli proventi.
Ecco quindi che alle colpe dello stato si aggiungono quelle della dirigenza Tirrenia che invece di pretendere dallo stato il rispetto di accordi economici e regolarità nei trasferimenti economici, ha chiuso gli occhi e acceso mutui bancari che, è ipotizzabile, hanno creato la sofferenza a 750 milioni di euro mentre il rimanente importo di 150 milioni può essere riferito all’ammortamento pluriennale del costo delle nuove costruzioni.
Importi così considerevoli lasciano intuire che il Gruppo abbia offerto in garanzie i propri beni (navi, aliscafi e immobili di proprietà quale potrebbe essere il Palazzo di Via Rione Sirignano a Napoli).
Va da se quindi che il Ministro Tremonti avrebbe l‘obbligo di coprire tale gap economico con un apposito titolo di spesa da inserire nella finanziaria.
Sembra invece che il governo si stia orientando verso una soluzione Alitalia perché in fin dei conti Tirrenia per la politica, è stata come l’Alitalia, un feudo.
Avanti quindi con la bad company e con la creazione di un good company per gli amici del quartierino che da tempo sembra stiano intorno alla seconda grande torta italiana.
La storia è maestra di insegnamenti, anche quella recente di Alitalia – CAI, ma ha anche corsi e ricorsi. Il tanto opinabile scudo fiscale sta producendo entrate insperate da cui potere trarre le risorse, sanare il Gruppo e indire poi la gara d’appalto. C’è anche il tempo per tale percorso perché la chiusura del cerchio, ovvero la privatizzazione del gruppo, dovrà entro il mese di settembre 2010.
In tale maniera si otterrebbe il massimo ricavo attraverso gara d’appalto
Ci vorrebbe l’onestà intellettuale e la volontà di operare le scelte coraggiose che il popolo si attende, ma siamo in Italia, uno stato governato dalle lobbie delle banche, dai finanzieri, dalle assicurazioni, dagli industriali del nord (vedi FIAT) e i furbetti del quartierino sono molto sentiti dalla politica che dipende ciecamente da loro.
Il torrente Tirrenia non può non travolgere anche Siremar ed il suo futuro assetto. Sembra infatti che ci sia l’intenzione di alienare il Mt Simone Martini, impiegato nella linea Trapani – I. Egadi. Questa vendita dovrebbe, se confermata, far quadrare i conti per la gestione operativa Siremar 2010.
Infatti, l’art. 3, titolato “Convenzione”, punto 2, dell’Accordo di Programma del 03 novembre 2009 tra il Governo e la Regione Sicilia si prevede uno stanziamento annuo pari a 55.694.895,00 euro, a fronte di un preventivo di costi di gestione di circa settanta milioni.
L’importo di cui all’art. 3 viene riproposto all’art. 4 sotto il titolo “fondi per l’esercizio”.
Ciò dimostrerebbe l’incapacità della politica di dimostrare lungimiranza e competenza ma soprattutto dimostrerebbe come la politica quando si trova davanti a problemi di grande importanza trovi sempre scappatoie per favorire i soliti furbi.
Per sopperire all’esigenza di fa quadrare i conti visto che lo stato dopo aver dissestato il Gruppo pretende tratte sociali senza pagare il dazio, cioè senza fornire adeguate contropartite economiche, bisognerebbe operare in modo fare economia con il buon senso.
Si dovrebbe quindi pensare ad un serio utilizzo dei mezzi riducendo nel periodo invernale le corse settimanali al numero oggettivamente e realmente necessario con la reintroduzione delle soste tecniche infrasettimanali, così come ad inizio anni ‘80 (Trapani – Pantelleria e Porto Empedocle – I. Pelagie 4 corse settimanali), ipotizzare di ridurre le corse del traghetto anche da Palermo per Ustica da 7 a 4 la settimane, e in ogni caso assicurare il collegamento nei casi in cui quello con aliscafo venisse a mancare.
Lo stesso discorso vale per le Isole Egadi, dove si potrebbe ridurre a 2 le corse settimanali per Marettimo e introdurre la sosta domenicale del traghetto, garantendole in caso di fermo aliscafo. Identica valutazione per i collegamenti con le Isole Eolie.
Ed ancora, ridisegnare il collegamento di linea con Pantelleria, spostando tutto l’anno il capolinea da Trapani a Mazara del Vallo, con itinerari orari e intermodalità di trasporto pubblico da e per Trapani ad hoc per i Panteschi.
In questo caso i costi di gestione della linea si ridurrebbero di circa un terzo.
Questa ipotesi sicuramente incontrerebbe l’opposizione di qualche politico poco accorto e sensibile al proprio feudo ma a questi bisognerebbe ricordare la scelta oculata di circa vent’anni fa di spostare su Milazzo il capolinea dei traghetti con le Isole Eolie.
Mazara, come Milazzo per le Eolie, è l’approdo più vicino da raggiungere da Pantelleria. Ecco quindi che spostare la Linea Trapani/Pantelleria su Mazara comporterebbe la riduzione dei costi e un beneficio per l’economia derivante dall’indotto.
Ciò eviterebbe la ventilata cessione del Simone Martini che dovrà essere soggetto ad adeguamento della doppia carena (adeguamento dovuto alla tutela ambientale), con una spesa stimabile intorno ad Euro 900.000 ovviamente a carico Siremar.
E se la vendita è in previsione sarà effettuata prima di tale ingente spesa oppure prima ? Questa ventilata vendita della nave Simone Martini può essere un mezzo per allarmare il governo regionale così da convincerlo a finanziare con proprie risorse la differenza tra quanto mette a disposizione Roma e quanto effettivamente serve per la gestione di Siremar nel 2010?
Misteri.
Rimane comunque incomprensibile come mai fino ad oggi non si è pensato ad un utilizzo diverso dell’attuale di quelle unità che invece si pensa di alienare.
Ed infine. L’orizzonte si fa scuro anche per le vertenze con il personale che è in procinto di adire per le vie legali per il riconoscimento dei proprio diritti.
Anche a questo si potrebbe dare una soluzione dando corso alle promozioni per cui la stragrande maggioranza dei dipendenti Siremar ha protestato.
Anche nella questione Siremar necessiterebbe che introno al tavolo si sedessero persone competenti in finanza ed amministrazione di società e non solo politici che di finanza ed amministrazione e gestione societaria non ne capiscono nulla.
Sarebbe necessario in definitiva che nella soluzione della questione Tirrenia si mettessero in campo competenza della politica ed indipendenza di questa rispetto ai furbetti del quartierino, competenza amministrativa, finanziaria e gestionale e, cosa non di poco conto, umiltà e buon senso.
Lipari: interesse attorno al Presepe del mare. Questa sera le "ciaramedde"
Anche questa mattina si è registrata una presenza insperata di visitatori che hanno avuto il piacere di apprezzare il Presepe del Mare, realizzato nella Chiesetta delle Anime del Purgatorio a Marinacorta.
Apprezzamenti anche per la musica di sottofondo e per gli slids proiettati di immagini d'altri tempi di Marinacorta.
Partecipata la contribuzione che consente di partecipare al sorteggio dei bellissimi quadri esposti.
Questa sera, dopo la S.Messa celebrata alle 18,30 nella chiesa parrochiale di San Giuseppe, davanti al Presepe del Mare, si solverà un piccolo intrattenimento di musiche natalizie con "ciaramedde" o zampogne.
Questa sera, dopo la S.Messa celebrata alle 18,30 nella chiesa parrochiale di San Giuseppe, davanti al Presepe del Mare, si solverà un piccolo intrattenimento di musiche natalizie con "ciaramedde" o zampogne.
Gli " I' taliani " (diario australiano di Luciano Mondello)
(Luciano Mondello) Ieri ho incontrato un amico australiano che non vedevo da tempo: Ciao come stai mi fa, ma lo sai che guardi bene? Guardare bene(da to Look, guardare, sembrare ) in italiese vuol dire che avevo un bell'aspetto (esagerato)!
Qui se ti chiedono di ceccare bene, intendono dire che devi controllare (TO Ceck, controllare).
Il nuovo inno dei vigili del fuoco. Eseguito per la prima volta a Venezia
Eseguito per la prima volta il nuovo inno dei Vigili del fuoco nel corso della S.Messa per S. Barbara nella Basilica di S.Marco. Il brano diretto e composto dal maestro Vince Tempera e dal maestro Luigi Albertelli, è stato presentato alla presenza del Ministro dell'Interno Roberto Maroni, del Capo Dipartimento Francesco Paolo Tronca, del Capo del Corpo Antonio Gambardella e di numerose autorità civili, militari e religiose. Successivamente il brano è stato riproposto nel corso dello spettacolo "I custodi della sicurezza" al teatro Malibran di Venezia, alla presenza, oltre che delle autorità, di rappresentati del mondo della cultura e dello spettacolo.
Nell'occasione è stato presentato il nuovo Stemma Araldico dei Vigili del Fuoco, sul Gonfalone del Corpo Nazionale durante gli omaggi resi dai vertici del Dipartimento e del Corpo alle reliquie di S. Barbara, custodite nell'omonima cappella sull'isola di Burano lo scorso 4 dicembre.Lo stemma, istituito quest'anno con decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un drago, a simboleggiare il fuoco, pericolo principale da combattere e da domare, sormontato da una fascia in cui sono raffigurate tre coppie di asce incrociate, antico strumento di lavoro dei Vigili del fuoco, a rappresentarne l'attività. Il motto prescelto "flammas domamus donamus cordem" (domiamo le fiamme, doniamo il cuore) esprime tutto lo spirito dei Vigili del fuoco.
Il nuovo inno dei Vigili del fuoco [mp3]
Il testo dell'inno dei Vigli del fuoco
Il filmato
Nell'occasione è stato presentato il nuovo Stemma Araldico dei Vigili del Fuoco, sul Gonfalone del Corpo Nazionale durante gli omaggi resi dai vertici del Dipartimento e del Corpo alle reliquie di S. Barbara, custodite nell'omonima cappella sull'isola di Burano lo scorso 4 dicembre.Lo stemma, istituito quest'anno con decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un drago, a simboleggiare il fuoco, pericolo principale da combattere e da domare, sormontato da una fascia in cui sono raffigurate tre coppie di asce incrociate, antico strumento di lavoro dei Vigili del fuoco, a rappresentarne l'attività. Il motto prescelto "flammas domamus donamus cordem" (domiamo le fiamme, doniamo il cuore) esprime tutto lo spirito dei Vigili del fuoco.
Il nuovo inno dei Vigili del fuoco [mp3]
Il testo dell'inno dei Vigli del fuoco
Il filmato
sabato 12 dicembre 2009
SCUOLA: LEANZA, “PARI OPPORTUNITÀ PER L'ISTRUZIONE IN SICILIA”
Più fondi per la sicurezza nelle scuole, aumento del tempo pieno, la formazione professionale che diventa punto centrale nel rapporto con gli istituti di secondo grado e le Università, un tavolo tecnico permanente al ministero della Funzione pubblica per risolvere il problema degli agenti tecnici, la legge sul diritto allo studio che il prossimo anno andrà in discussione al Parlamento regionale.
L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, ha chiuso la prima conferenza regionale della scuola, che si è svolta a Giardini Naxos, tracciando il programmi di interventi da mettere al centro dell'agenda politica per migliorare il sistema scolastico. Una piattaforma programmatica che servirà a gettare le basi in vista della riorganizzazione degli assessorati, che vedrà la pubblica istruzione accorpata a formazione e ricerca, e in attesa dell'applicazione della riforma del titolo V della Costituzione che assegnerà alle Regioni più competenze, finora esercitate dallo Stato.
“La conferenza - ha sottolineato l'assessore Leanza – è servita per rilanciare la centralità della scuola siciliana e per consolidare il rapporto con il ministero, peraltro già saldo. L'assistenzialismo non ci interessa. Vogliamo essere apprezzati per ciò che siamo e per quello che sappiamo fare”.
Leanza ha poi lanciato una proposta al ministro Gelmini che a Giardini Naxos ha mandato il responsabile della segreteria tecnica, Giovanni Bocchieri, e Giovanni Biondi, capo del dipartimento del ministero dell'Istruzione.
“Il governo siciliano chiede pari opportunità – ha spiegato l'assessore – e una sperimentazione, inserita in un protocollo con il ministero, per la valutazione delle nostre potenzialità. La Sicilia ha già dimostrato, come nel caso del piano di rientro della sanità, che quando si tratta di scegliere un percorso nuovo, siamo nelle condizioni di recuperare velocemente il gap con le altre realtà italiane e anche di fare meglio. Competizione e qualità sono le due direttrici sulle quali deve muoversi la nostra scuola”.
“La Sicilia – ha confermato Giovanni Biondi, capo del dipartimento del ministero – si propone come un laboratorio sperimentale. Dalle esperienze delle scuole isolane sono nate infatti innovazioni che stiamo estendendo alle altre regioni italiane”.
Il primo obiettivo è comunque la legge sul diritto allo studio. “E' uno strumento concertato con tutte le componenti del mondo dell'istruzione – spiega Leanza -, speriamo che il Parlamento possa approvarla l'anno prossimo. Sarebbe importante visto che stiamo per affrontare la sfida del federalismo. Dobbiamo farci trovare pronti all'appuntamento”.
La prima conferenza regionale della scuola si chiude con risultati concreti. Il capo della segreteria tecnica del ministro Gelmini, Giovanni Bocchieri, ha infatti annunciato che il ministero ha concesso il tempo pieno ad altre 50 scuole siciliane. “Ma cercheremo di fare di più – ha promesso Bocchieri -. Così come stiamo pensando ad un accordo regionale per i fondi, stanziati dal Cipe, a favore dell'edilizia scolastica”.
L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, ha chiuso la prima conferenza regionale della scuola, che si è svolta a Giardini Naxos, tracciando il programmi di interventi da mettere al centro dell'agenda politica per migliorare il sistema scolastico. Una piattaforma programmatica che servirà a gettare le basi in vista della riorganizzazione degli assessorati, che vedrà la pubblica istruzione accorpata a formazione e ricerca, e in attesa dell'applicazione della riforma del titolo V della Costituzione che assegnerà alle Regioni più competenze, finora esercitate dallo Stato.
“La conferenza - ha sottolineato l'assessore Leanza – è servita per rilanciare la centralità della scuola siciliana e per consolidare il rapporto con il ministero, peraltro già saldo. L'assistenzialismo non ci interessa. Vogliamo essere apprezzati per ciò che siamo e per quello che sappiamo fare”.
Leanza ha poi lanciato una proposta al ministro Gelmini che a Giardini Naxos ha mandato il responsabile della segreteria tecnica, Giovanni Bocchieri, e Giovanni Biondi, capo del dipartimento del ministero dell'Istruzione.
“Il governo siciliano chiede pari opportunità – ha spiegato l'assessore – e una sperimentazione, inserita in un protocollo con il ministero, per la valutazione delle nostre potenzialità. La Sicilia ha già dimostrato, come nel caso del piano di rientro della sanità, che quando si tratta di scegliere un percorso nuovo, siamo nelle condizioni di recuperare velocemente il gap con le altre realtà italiane e anche di fare meglio. Competizione e qualità sono le due direttrici sulle quali deve muoversi la nostra scuola”.
“La Sicilia – ha confermato Giovanni Biondi, capo del dipartimento del ministero – si propone come un laboratorio sperimentale. Dalle esperienze delle scuole isolane sono nate infatti innovazioni che stiamo estendendo alle altre regioni italiane”.
Il primo obiettivo è comunque la legge sul diritto allo studio. “E' uno strumento concertato con tutte le componenti del mondo dell'istruzione – spiega Leanza -, speriamo che il Parlamento possa approvarla l'anno prossimo. Sarebbe importante visto che stiamo per affrontare la sfida del federalismo. Dobbiamo farci trovare pronti all'appuntamento”.
La prima conferenza regionale della scuola si chiude con risultati concreti. Il capo della segreteria tecnica del ministro Gelmini, Giovanni Bocchieri, ha infatti annunciato che il ministero ha concesso il tempo pieno ad altre 50 scuole siciliane. “Ma cercheremo di fare di più – ha promesso Bocchieri -. Così come stiamo pensando ad un accordo regionale per i fondi, stanziati dal Cipe, a favore dell'edilizia scolastica”.
Calcio. La Ludica in trasferta contro la capolista Ciappazzi. Osare non costa nulla
Sicuramente tra le tante sfide del Girone “C” campionato di 1^ Categoria, Ciappazzi – Ludica Lipari è tra le più attese.
I bianco azzurri di Caruso, che domenica scorsa hanno fatto il colpaccio contro il Mistretta, terzo in classifica (tra le papabili per il salto di categoria), rifilandogli tre goal, sono determinati a portare a casa punti preziosi, necessari alla scalata della classifica.
Due formazioni staccate da parecchi punti e distanti anche come mentalità. La Ciappazzi, secondo indiscrezioni, ha già speso circa € 70.000 per annoverare tra le sue fila diversi giocatori di categoria superiore ( Eccellenza e Promozione) tra cui la forte punta Cannuni.
La Ludica Lipari, invece, ha sempre impiegato ragazzi locali che, gratuitamente, si sono avvicinati al mondo dello sport. Ma indiscrezioni a parte, quella di domani sarà sicuramente una bella sfida e la Ludica, si sa, trova il suo miglior gioco quando l’ostacolo che ha davanti sembra insormontabile.
Forza ragazzi, osare non costa nulla!
I bianco azzurri di Caruso, che domenica scorsa hanno fatto il colpaccio contro il Mistretta, terzo in classifica (tra le papabili per il salto di categoria), rifilandogli tre goal, sono determinati a portare a casa punti preziosi, necessari alla scalata della classifica.
Due formazioni staccate da parecchi punti e distanti anche come mentalità. La Ciappazzi, secondo indiscrezioni, ha già speso circa € 70.000 per annoverare tra le sue fila diversi giocatori di categoria superiore ( Eccellenza e Promozione) tra cui la forte punta Cannuni.
La Ludica Lipari, invece, ha sempre impiegato ragazzi locali che, gratuitamente, si sono avvicinati al mondo dello sport. Ma indiscrezioni a parte, quella di domani sarà sicuramente una bella sfida e la Ludica, si sa, trova il suo miglior gioco quando l’ostacolo che ha davanti sembra insormontabile.
Forza ragazzi, osare non costa nulla!
Banco alimentare a Lipari. Diamo una mano a chi ha bisogno. Iniziativa della Caritas
E' attivo da stamani, davanti al Supermercato D'Anieri di C.so Vittorio Emanuele, e lo resterà sino a sera, il Banco Alimentare della Caritas di Lipari.
I clienti che si recano al supermercato per i propri acquisti possono, se vogliono, aggiungere alle loro compere anche prodotti alimentari da mettere in un sacchetto (consegnato dai volontari all'ingresso) da depositare poi negli appositi carrelli che si trovano all'uscita dalle casse.
I prodotti, ritirati dai volontari, confluiranno nella sede della Caritas di Viale Mons.Bernardino Re e verranno distribuiti, tramite le parrocchie, a chi ne ha particolarmente bisogno.
Invitiamo dunque gli eoliani a compiere un gesto di solidarietà nei confronti di chi ha materialmente più bisogno.
I clienti che si recano al supermercato per i propri acquisti possono, se vogliono, aggiungere alle loro compere anche prodotti alimentari da mettere in un sacchetto (consegnato dai volontari all'ingresso) da depositare poi negli appositi carrelli che si trovano all'uscita dalle casse.
I prodotti, ritirati dai volontari, confluiranno nella sede della Caritas di Viale Mons.Bernardino Re e verranno distribuiti, tramite le parrocchie, a chi ne ha particolarmente bisogno.
Invitiamo dunque gli eoliani a compiere un gesto di solidarietà nei confronti di chi ha materialmente più bisogno.
La "luce della Pace" arriverà stasera a Messina. Raggiungerà anche le Eolie (di Ginostra reporter)
Toccherà le rive dello Stretto intorno all’una di questa notte, la luce della Pace, la “fiaccola” che secondo la tradizione rappresenta la luce di Betlemme. Nella chiesa della natività, infatti, c’è una lampada ad olio che arde senza mai spegnersi ormai dai secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le nazioni cristiane della terra. Nel 1986, un bambino venuto un bambino, venuto appositamente dall'Austria, per iniziativa della Radio Televisione di Linz, accese una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme che fu poi portata a Linz con un aereo della linea austriaca, distribuita in Austria e, con la collaborazione degli scout, in tutta Europa. In Italia, le associazioni scout triestine la distribuiscono in tutta la penisola, isole comprese, grazie alla collaborazione di Trenitalia, un appuntamento che quest’anno vede protagonista anche Messina. I
l sacro simbolo in nottata verrà accolto alla stazione marittima dopo una veglia di preghiera dagli scout dell’A.G.E.S.C.I., dell’Assoraider, del C.N.G.E.I., del M.A.S.C.I. e i Foulards Bianchi di Messina. La fiamma accesa sarà dunque consegnata dagli scout triestini ai vari gruppi che la distribuiranno a loro volta nelle proprie parrocchie.
La Luce arriverà anche nelle Isole Eolie, grazie alla collaborazione della Comunità Masci di Milazzo. Poi il treno proseguirà verso Palermo mentre una staffetta regionale trasporterà la Luce sulla tratta jonica fino a Siracusa.
l sacro simbolo in nottata verrà accolto alla stazione marittima dopo una veglia di preghiera dagli scout dell’A.G.E.S.C.I., dell’Assoraider, del C.N.G.E.I., del M.A.S.C.I. e i Foulards Bianchi di Messina. La fiamma accesa sarà dunque consegnata dagli scout triestini ai vari gruppi che la distribuiranno a loro volta nelle proprie parrocchie.
La Luce arriverà anche nelle Isole Eolie, grazie alla collaborazione della Comunità Masci di Milazzo. Poi il treno proseguirà verso Palermo mentre una staffetta regionale trasporterà la Luce sulla tratta jonica fino a Siracusa.
MPA: Pronta la successione all'assessore Sparacino
Dopo aver ufficialmente informato il sindaco Mariano Bruno di voler procedere, entro l'anno, alla sostituzione della dottoressa Mimma Sparacino all'interno della giunta municipale, l'MPA di Lipari ha anche individuato (salvo clamorosi colpi di scena) il suo sostituto.
E' il giovane imprenditore Giuseppe Finocchiaro.
La notizia non ha i crismi dell'ufficialità ma è pressochè certa. In attesa della prima foto ufficiale da assessore noi lo abbiamo "intercettato", e fotografato, stamani a colloquio con il leader del MPA di Lipari, Salvatore Coppolina, e con l'ex assessore Alfredo Biancheri.
Carnevale 2009: Vulcano non ci sta e si difende
Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci dal gruppo di Vulcano che ha preso parte al Carnevale 2009. Si tratta di una lettera di risposta al carrista Piero Di Grado pubblicata da questo giornale on line e che troverete nell'archivio.
IL TESTO:
Gentile sig. Piero Di Grado,
ci spiace veramente leggere quanto da lei scritto in data 29 novembre scorso in merito alla sfilata a Vulcano dei gruppi mascherati. Vulcano è un’isola che ahimè! appartiene alle Isole Eolie e i Vulcanari, ci scusi la nostra presunzione, siamo “ospitali” e disposti a fare sacrifici a proprie spese senza lamentarci.
Le ricordiamo che Vulcano ha partecipato alle 4 sfilate con un gruppo formato da oltre 50 persone con tanti familiari a seguito oltre ai sostenitori. Lascio a lei immaginare cosa abbiamo consumato nei vari bar e rosticcerie dalle ore 16.00, ora in cui arrivavamo a Lipari, fino all’ora del rientro due volte alle 23.00 e due volte alle 2.00.
A queste spese aggiunga il costo dei biglietti degli aliscafi e delle barche dei pescatori per il rientro che hanno preteso 10 euro a persona, a viaggio, compresi i bambini, mentre il rientro con la NGI è stato offerto gentilmente dal dott. Sergio La Cava; questo solo per precisare, mentre voi avete avuto i due viaggi offerti.
In merito al buffet che è stato allestito per l’occasione, ci dispiace ma dobbiamo contraddirla, siamo convinti che le è stato riferito male, dato che lei non era presente perché intento a sistemare i carrelli. Sulla tavola ben apparecchiata e con tre belle ragazze mascherate per servire c’erano a disposizione 20 KG DI “GIGGI” (e non due vassoi) preparati con le nostre mani e da bere bibite a volontà compresa la malvasia. A conclusione, qualche “poco educato” ha ritenuto opportuno portarsi una grande cesta fatta a mano piena di giggi e ancora oggi la proprietaria continua a reclamare sperando di poterla riavere: intanto scherzosamente l’abbiamo consolata con il detto:” A Carnevale ogni scherzo vale”. Stendiamo inoltre un velo pietoso sul comportamento durante le sfilate e sulle offese ricevute e … in ultimo le premiazioni. ABBIAMO ACCETTATO TUTTO!!
La salutiamo cordialmente
Il gruppo di Vulcano.
IL TESTO:
Gentile sig. Piero Di Grado,
ci spiace veramente leggere quanto da lei scritto in data 29 novembre scorso in merito alla sfilata a Vulcano dei gruppi mascherati. Vulcano è un’isola che ahimè! appartiene alle Isole Eolie e i Vulcanari, ci scusi la nostra presunzione, siamo “ospitali” e disposti a fare sacrifici a proprie spese senza lamentarci.
Le ricordiamo che Vulcano ha partecipato alle 4 sfilate con un gruppo formato da oltre 50 persone con tanti familiari a seguito oltre ai sostenitori. Lascio a lei immaginare cosa abbiamo consumato nei vari bar e rosticcerie dalle ore 16.00, ora in cui arrivavamo a Lipari, fino all’ora del rientro due volte alle 23.00 e due volte alle 2.00.
A queste spese aggiunga il costo dei biglietti degli aliscafi e delle barche dei pescatori per il rientro che hanno preteso 10 euro a persona, a viaggio, compresi i bambini, mentre il rientro con la NGI è stato offerto gentilmente dal dott. Sergio La Cava; questo solo per precisare, mentre voi avete avuto i due viaggi offerti.
In merito al buffet che è stato allestito per l’occasione, ci dispiace ma dobbiamo contraddirla, siamo convinti che le è stato riferito male, dato che lei non era presente perché intento a sistemare i carrelli. Sulla tavola ben apparecchiata e con tre belle ragazze mascherate per servire c’erano a disposizione 20 KG DI “GIGGI” (e non due vassoi) preparati con le nostre mani e da bere bibite a volontà compresa la malvasia. A conclusione, qualche “poco educato” ha ritenuto opportuno portarsi una grande cesta fatta a mano piena di giggi e ancora oggi la proprietaria continua a reclamare sperando di poterla riavere: intanto scherzosamente l’abbiamo consolata con il detto:” A Carnevale ogni scherzo vale”. Stendiamo inoltre un velo pietoso sul comportamento durante le sfilate e sulle offese ricevute e … in ultimo le premiazioni. ABBIAMO ACCETTATO TUTTO!!
La salutiamo cordialmente
Il gruppo di Vulcano.
Leni: Morte del giovane Pittorino. Condannato per omicidio colposo il giovane di Milazzo
(gazzetta del sud - l.o.) Il gip Antonino Zappalà ha condannato a 4 mesi di reclusione (pena sospesa), nel processo celebrato con il rito abbreviato, un giovane di Milazzo, Francesco Maio 24 anni, riconosciuto responsabile di omicidio colposo per la morte di un ventiduenne di Leni, Vincenzo Pittorino, avvenuta per i gravi traumi subiti a seguito di un incidente stradale verificatosi sull'isola di Salina il 26 luglio del 2008 tra lo scooter condotto dall'imputato e la bicicletta su cui viaggiava la vittima. Il tragico incidente si è verificato intorno alle 17 di quel pomeriggio sulla strada provinciale 183 che dal porto di Rinella conduce a Leni.
Il conducente dello scooter 125 yamaha, Francesco Maio, era appena sbarcato sull'isola dal traghetto di linea per la vacanza estiva e si stava dirigendo verso Leni. Percorsi solo pochi metri dal porto, nell'affrontare una semicurva la cui carreggiata in parte era occupata da auto in sosta, il conducente dello scooter avrebbe parzialmente invaso la corsia opposta. In quel preciso istante stava sopraggiungendo da Leni Vincenzo Pittorino in sella alla sua bici. Per un singolare e tragico caso la bici sarebbe stata agganciata dalla moto che viaggiava in senso opposto. L'arresto improvviso della bicicletta ha fatto sbalzare dal sellino la vittima che si è schiantata sul selciato. Il giovane, trasportato in eliambulanza al Policlinico, è morto in nottata.
Nel processo, la pubblica accusa è stata sostenuta dal pm Francesco Massara, la difesa dall'avv. Antonella Lopresti, per la parte civile gli avv. Fabrizio Formica e Lorenzo Cudini.
Il conducente dello scooter 125 yamaha, Francesco Maio, era appena sbarcato sull'isola dal traghetto di linea per la vacanza estiva e si stava dirigendo verso Leni. Percorsi solo pochi metri dal porto, nell'affrontare una semicurva la cui carreggiata in parte era occupata da auto in sosta, il conducente dello scooter avrebbe parzialmente invaso la corsia opposta. In quel preciso istante stava sopraggiungendo da Leni Vincenzo Pittorino in sella alla sua bici. Per un singolare e tragico caso la bici sarebbe stata agganciata dalla moto che viaggiava in senso opposto. L'arresto improvviso della bicicletta ha fatto sbalzare dal sellino la vittima che si è schiantata sul selciato. Il giovane, trasportato in eliambulanza al Policlinico, è morto in nottata.
Nel processo, la pubblica accusa è stata sostenuta dal pm Francesco Massara, la difesa dall'avv. Antonella Lopresti, per la parte civile gli avv. Fabrizio Formica e Lorenzo Cudini.
venerdì 11 dicembre 2009
VERTENZA SIREMAR, SINDACATI SICILIA PREANNUNCIANO SCIOPERI
''Non possiamo accettare il paventato ricorso alla mobilita' del personale dalla Tirrenia alla Siremar se la compagnia di navigazione non provvedera' prima alla stabilizzazione dei lavoratori precari della societa' siciliana di navigazione''. Lo ha ribadito Franco Lo Bocchiaro, segretario della Fit Cisl marittimi dopo l'incontro, svoltosi questo pomeriggio in Prefettura a Palermo, sull'annuncio della Tirrenia che intende fare ricorso alla mobilita' di personale dalla Tirrenia alla Siremar.
''Prima si pensi alle promozioni e alla stipula dei contratti a tempo indeterminato per i lavoratori che da tempo prestano servizio alla Siremar, circa 200 unita' - prosegue il leader sindacale -, solo dopo si potra' pensare al personale della Tirrenia''. Il sindacato della Fit, che ha dunque chiesto la sistemazione del personale precario, annuncia cosi' possibili scioperi. ''La mobilita' - continua Lo Bocchiaro - causerebbe i ricorsi da parte degli aventi diritto. Ribadiamo lo stato di agitazione data la chiusura sull'argomento mostrata dalla societa'''.
Possibili dunque nei prossimi mesi giornate di sciopero. Intanto, resta incerto il futuro della Siremar dopo il mancato passaggio di competenza da Stato a Regione. ''Rimane l'incertezza - conclude Lo Bocchiaro -, la Siremar cosi' seguira' le sorti della Tirrenia, quelle della privatizzazione e fino a quando non saranno espletati i bandi di gara sara' impossibile conoscere il futuro della societa' e del personale, circa mille lavoratori''.
''Prima si pensi alle promozioni e alla stipula dei contratti a tempo indeterminato per i lavoratori che da tempo prestano servizio alla Siremar, circa 200 unita' - prosegue il leader sindacale -, solo dopo si potra' pensare al personale della Tirrenia''. Il sindacato della Fit, che ha dunque chiesto la sistemazione del personale precario, annuncia cosi' possibili scioperi. ''La mobilita' - continua Lo Bocchiaro - causerebbe i ricorsi da parte degli aventi diritto. Ribadiamo lo stato di agitazione data la chiusura sull'argomento mostrata dalla societa'''.
Possibili dunque nei prossimi mesi giornate di sciopero. Intanto, resta incerto il futuro della Siremar dopo il mancato passaggio di competenza da Stato a Regione. ''Rimane l'incertezza - conclude Lo Bocchiaro -, la Siremar cosi' seguira' le sorti della Tirrenia, quelle della privatizzazione e fino a quando non saranno espletati i bandi di gara sara' impossibile conoscere il futuro della societa' e del personale, circa mille lavoratori''.
Banco alimentare a Lipari. Per dare una mano a chi ha più bisogno
(Michele Giacomantonio) Domani, al supermercato di Lipari, Corso Vittorio Emanuele, si terrà la giornata del Banco Alimentare. Sono già diversi anni che la Caritas organizza a Lipari questa iniziativa e sempre con un buon successo.
Dalla mattina alla sera, i clienti che si recano al supermercato per i propri acquisti possono, se lo vogliono, aggiungere alle loro compere anche l’acquisto di prodotti alimentari da mettere in sacchetto a parte che dopo aver pagato alla cassa verrà ritirato dai volontari ed aggiunto agli altri sacchetti che altri clienti avranno riempito. A sera tutti gli acquisti confluiranno nella sede della Caritas di Viale Mons.Bernardino Re e verranno distribuiti, tramite le parrocchie, a chi ne ha particolarmente bisogno perché, almeno per Natale, sulla tavola di tutti ci sia un po’ di benessere. Probabilmente – con una parte della raccolta. durante le festività natalizie – sempre ad opera della Caritas, verrà organizzato un pranzo per gli anziani e le persone sole: un’ occasione per trascorrere una serata in serenità ed allegria.
Ma parliamo del Banco alimentare. In cosa consiste questa iniziativa, dove è nata, chi l’ha promossa?
La storia dei banchi alimentari ha inizio a fine anni sessanta quando a Phoenix in Arizona nasce la St.Mary’s food Banck. A fondarla è John Van Hengel, un filantropo, il quale inizia a distribuire ai bisognosi il cibo non venduto e destinato alla distruzione da parte di negozi e ristoranti. Da allora negli USA sono sorte più di duecento Food Banck. Il modello americano è stato poi adottato in Europa dove di banchi alimentari ne esistono oltre 150 cinquanta un po’ in tutti i paesi dalla Grecia, alla Spagna, alla Francia, alla Svizzera, alla Polonia, all’Ucraina. In Italia il primo magazzino del Banco Alimentare fu aperto a Meda in provincia di Milano nel 1989 su iniziativa di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, e di Danilo Fossati, patron dell’azienda alimentare Star. Oggi, in Italia, ogni anno, sono milioni le famiglie che beneficiano di questo sevizio; nel 2008 sono state più di sette milioni.
Quindi domani, quando vai al Supermercato, accetta la busta che ti viene offerta all’entrata dai volontari e – passando fra i vari scaffali - metti dentro qualcosa, secondo le tue possibilità. Prodotti non deperibili naturalmente perché la distribuzione andrà avanti per diversi giorni. Formaggio, biscotti, pomodori pelati, pasta, riso, legumi e magari anche un pensiero per i più piccoli per cui il Natale è una festa speciale: una tavoletta di cioccolato, un panettone, dei dolci.
C’è la crisi è vero ma la crisi non è uguale per tutti e per qualcuno è più dura degli altri.
Buon Natale.
Dalla mattina alla sera, i clienti che si recano al supermercato per i propri acquisti possono, se lo vogliono, aggiungere alle loro compere anche l’acquisto di prodotti alimentari da mettere in sacchetto a parte che dopo aver pagato alla cassa verrà ritirato dai volontari ed aggiunto agli altri sacchetti che altri clienti avranno riempito. A sera tutti gli acquisti confluiranno nella sede della Caritas di Viale Mons.Bernardino Re e verranno distribuiti, tramite le parrocchie, a chi ne ha particolarmente bisogno perché, almeno per Natale, sulla tavola di tutti ci sia un po’ di benessere. Probabilmente – con una parte della raccolta. durante le festività natalizie – sempre ad opera della Caritas, verrà organizzato un pranzo per gli anziani e le persone sole: un’ occasione per trascorrere una serata in serenità ed allegria.
Ma parliamo del Banco alimentare. In cosa consiste questa iniziativa, dove è nata, chi l’ha promossa?
La storia dei banchi alimentari ha inizio a fine anni sessanta quando a Phoenix in Arizona nasce la St.Mary’s food Banck. A fondarla è John Van Hengel, un filantropo, il quale inizia a distribuire ai bisognosi il cibo non venduto e destinato alla distruzione da parte di negozi e ristoranti. Da allora negli USA sono sorte più di duecento Food Banck. Il modello americano è stato poi adottato in Europa dove di banchi alimentari ne esistono oltre 150 cinquanta un po’ in tutti i paesi dalla Grecia, alla Spagna, alla Francia, alla Svizzera, alla Polonia, all’Ucraina. In Italia il primo magazzino del Banco Alimentare fu aperto a Meda in provincia di Milano nel 1989 su iniziativa di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, e di Danilo Fossati, patron dell’azienda alimentare Star. Oggi, in Italia, ogni anno, sono milioni le famiglie che beneficiano di questo sevizio; nel 2008 sono state più di sette milioni.
Quindi domani, quando vai al Supermercato, accetta la busta che ti viene offerta all’entrata dai volontari e – passando fra i vari scaffali - metti dentro qualcosa, secondo le tue possibilità. Prodotti non deperibili naturalmente perché la distribuzione andrà avanti per diversi giorni. Formaggio, biscotti, pomodori pelati, pasta, riso, legumi e magari anche un pensiero per i più piccoli per cui il Natale è una festa speciale: una tavoletta di cioccolato, un panettone, dei dolci.
C’è la crisi è vero ma la crisi non è uguale per tutti e per qualcuno è più dura degli altri.
Buon Natale.
Natale alle Eolie. Anche a Ginostra arriva l'albero della Provincia
La piccola frazione di Ginostra avrà il suo albero per il Natale. Arriverà nella frazione dell'isola di Stromboli grazie al Presidente della Provincia regionale Nanni Ricevuto. L'albero giungerà nella frazione strombolana giovedì prossimo trasportato dal traghetto della NGI che provvederà a portare a destinazione, in momenti diversi e gratuitamente, su richiesta del geometra Vito Torre della Provincia, anche gli altri alberi di Natale che l'amministrazione provinciale ha destinato a tutte le isole dell'arcipelago. Tre di essi, uno per comune, saranno trasferiti a Salina.
Rapina in pieno giorno a Lipari. E' caccia all'uomo
Due giovani si sono resi protagonisti di una rapina stamani di circa 4 mila euro ai danni di Nino Calabrò, funzionario dell'Ufficio Serit di piazza Mazzini a Lipari.
L'uomo stava spostandosi dall'ufficio al Monte dei Paschi di Siena per effettuare, come d'abitudine, un versamento.
Per raggiungere l'istituto, ubicato sul Corso, ha deciso di percorrere uno dei vicoli che dalla piazza arrivano al centro.
Da quanto ha dichiarato ai carabinieri qui è stato bloccato da due giovani, con il volto coperto, presumibilmente italiani, che lo hanno costretto a consegnare il denaro.
Gli stessi, poi, si sarebbero dileguati attraverso le viuzze.
Avvisati i carabinieri sono immediatamente scattate le ricerche, anche presso l'imbarcadero degli aliscafi, sino ad ora senza esito alcuno.
L'uomo stava spostandosi dall'ufficio al Monte dei Paschi di Siena per effettuare, come d'abitudine, un versamento.
Per raggiungere l'istituto, ubicato sul Corso, ha deciso di percorrere uno dei vicoli che dalla piazza arrivano al centro.
Da quanto ha dichiarato ai carabinieri qui è stato bloccato da due giovani, con il volto coperto, presumibilmente italiani, che lo hanno costretto a consegnare il denaro.
Gli stessi, poi, si sarebbero dileguati attraverso le viuzze.
Avvisati i carabinieri sono immediatamente scattate le ricerche, anche presso l'imbarcadero degli aliscafi, sino ad ora senza esito alcuno.
Vip alle Eolie. Elena Ossola: contadina sexy e giramondo con le Eolie nel cuore
(da liberoviaggi) È alta, bionda e con gli occhi azzurri. Elena Ossola è una varesotta doc, ma da qualche anno si è trasferita a Roma per fare l'assistente di Carlo Conti all'Eredità e, attualmente, a I Miglior Anni. E ora che si è staccata dalla sua adorata fattoria, è diventata una giramondo, con una predilezione per il Belpaese.
Sei una viaggiatrice?
Mi piace tantissimo viaggiare, anche se sono legatissima alla mia città, Varese, e alla mia terra. Amo spostarmi e scoprire le abitudini di altre popolazioni, posti nuovi e la natura dei luoghi.
Italia o estero?
Italia o estero?
Sono una di quelle che pensa sia giusto visitare anzitutto l’Italia, che è piena di posti meravigliosi. Non capisco quelli che magari sono stati alle Maldive o in Messico e non hanno mai visto la Sicilia e le nostre isole. Per questo negli ultimi tre anni ho girato parecchio per il Belpaese. Anche perché non ho cominciato a viaggiare da tanto: fino a 23 anni stavo su nella mia fattoria di Besozzo e giravo pochissimo.
Quindi non sei mai stata all’estero?
Beh, no: l'anno scorso sono stata a New York. Era uno dei miei sogni andarci.
Il tuo posto del cuore?
Sicuramente le isole Eolie: mi sono innamorata di tutte quante perché adoro i luoghi selvaggi e amo tanto il mare.
Ma come, una prealpina che ama il mare?
Eh sì, amo il caldo, il mare e stare a mollo tutto il giorno. Anche se sono cresciuta in montagna.
Anche il viaggio ti piace selvaggio?
Sono un po' pigra, quindi preferisco la comodità. La vacanza zaino e tenda, no.
Progetti di viaggio?
In Italia vorrei vedere tanti posti, che per fortuna sono facilmente raggiungibili. Tra le mete più impegnative mi piacerebbe visitare l’Australia con la sua natura e i suoi animali insoliti.
La cosa che porti sempre con te?
Mia mamma. Io e lei abbiamo un rapporto morboso, il cordone ombelicale non si è ancora spezzato: quando vado lontano mi piace renderla partecipe dei posti che visito. Ma raccontarli non è lo stesso, quindi voglio portarla con me.
Da "lumbarda" come ti trovi a Roma?
Mi sono "imburinata" completamente. Per me Roma è davvero "caput mundi" e continuo a pensare che i miei figli nasceranno qui: si sta bene e mi sono innamorata della Capitale. Poi c'è talmente tanta arte da vedere e scoprire che non si può non rimanere affascinati: un mio amico è venuto a trovarmi e mi ha detto che è «imbarazzante» per quanto è bella. Eppure, in questo periodo un po' incerto e instabile, ogni tanto sento l'esigenza di tornare su e fuggire dai miei a Besozzo.
Una cosa da non perdere a Roma?
Essendo io molto credente e religiosa, sicuramente San Pietro. Il primo anno che sono stata a Roma sono andata alla messa di Pasqua e ho incontrato il Papa: è stata un’emozione fortissima. Mi sarebbe piaciuto conoscere anche Karol Wojtyla, ma purtroppo quando sono arrivata non c'era già più.
Soppressione ufficio postale di Quattropani. Nuova interrogazione di Biviano
Una nuova interrogazione avente per oggetto "Ufficio postale di Quattropani" è stata inoltrata dal consigliere comunale Giacomo Biviano al sindaco di Lipari ed inviata, per conoscenza, al direttore Poste italiane S.p.a. Area Filiale Messina 2 - Servizio Sportelli
IL TESTO:
Egregio Sindaco,
Ritorno su una questione che credo debba al più presto trovare una soluzione al fine di non lasciare la frazione di Quattropani ancora per molto priva di un servizio essenziale quale quello postale.
Nella frazione di Quattropani, infatti, la più distante dal centro e tra le più popolose dell’isola di Lipari, da più di 5 mesi è stato soppresso l’ufficio postale, adducendo come motivazione principale che i locali, acquistati di recente dal Comune, sono stati impegnati per un progetto di riqualificazione ambientale dei punti panoramici della contrada approvato con delibera di G.M. n.77 del 18/05/2007.
E’ vero anche, però, che Lei stesso successivamente, insieme ai tecnici del Comune, aveva individuato e segnalato al Gruppo Poste Italiane altri stabili o magazzini da adibire a quella funzione lasciando per altro immutato il compendio economico di locazione. Evidentemente, però, i locali non sono stati ritenuti idonei dal suddetto Gruppo a tale funzione, per lo meno nell’immediato.
E’ ALTRETTANTO VERO, PERO’, SIGNOR SINDACO, CHE PRIMA D’IMPEGNARE I LOCALI PER IL SUDDETTO PROGETTO SAREBBE STATO OPPORTUNO ACCERTARSI PREVENTIVAMENTE CHE IL GRUPPO POSTE ITALIANE RITENESSE IDONEI I NUOVI LOCALI PROPOSTI E STIPULARE CONTEMPORANEAMENTE UN NUOVO CONTRATTO DI LOCAZIONE. SOLO ALLORA SAREBBE STATO GIUSTO E SENSATO IMPEGNARE LO STABILE OCCUPATO DA ANNI DA QUELL’UFFICIO POSTALE.
Invece, Lei ha proceduto ugualmente ad impegnare i locali senza fare tutto ciò e successivamente si è visto costretto a procedere, per non perdere il finanziamento del progetto accolto dalla Regione Sicilia, prima ad una regolare diffida datata 13 maggio 2009, Prot. N.18086, nei confronti di Poste Italiane affinchè lasciasse i locali entro dieci giorni dalla notifica della stessa e poi ad un successivo esposto datato 27 luglio 2009, Prot. N.29231, indirizzato alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., dove chiedeva contemporaneamente e mi lasci dire, paradossalmente, di valutare se potevano intravedersi fattispecie penalmente rilevanti da un lato per interruzione di un servizio pubblico (vista la chiusura dell’ufficio di circa due mesi) e dall’altro per non aver proceduto allo sgombero dei locali.
In poche parole li ha letteralmente “BUTTATI FUORI” e contemporaneamente ha interessato la Procura affinchè valutasse ipotesi di reato per la chiusura dell’ufficio postale. Forse c’è qualcosa che mi sfugge.…………
Signor Sindaco, quello che è stato fatto ormai non può più essere cambiato ma cerchi, perlomeno, di restituire a quella comunità un servizio pubblico e sociale che tale rimane a prescindere dalla caratterizzazione privatistica dell’Ente.
A tal fine La interrogo per sapere:
Le interlocuzioni serrate, come Lei scrive nella nota del 13 ottobre 2009 Prot. 38692, con la Direzione provinciale delle Poste italiane per la riapertura dell’Ufficio postale che fine hanno fatto?
Esistono ancora o sono stati solo degli scambi di veduta temporanei?
Sono stati trovati i nuovi locali per ospitare l’ufficio postale?
Se si, ha concertato con il Gruppo Poste Italiane le varie fasi e i tempi per la riapertura dello stesso?
Come pensa di procedere qualora il Gruppo Poste Italiane, nei fatti, non intendesse più riaprire l’ufficio postale?
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
IL TESTO:
Egregio Sindaco,
Ritorno su una questione che credo debba al più presto trovare una soluzione al fine di non lasciare la frazione di Quattropani ancora per molto priva di un servizio essenziale quale quello postale.
Nella frazione di Quattropani, infatti, la più distante dal centro e tra le più popolose dell’isola di Lipari, da più di 5 mesi è stato soppresso l’ufficio postale, adducendo come motivazione principale che i locali, acquistati di recente dal Comune, sono stati impegnati per un progetto di riqualificazione ambientale dei punti panoramici della contrada approvato con delibera di G.M. n.77 del 18/05/2007.
E’ vero anche, però, che Lei stesso successivamente, insieme ai tecnici del Comune, aveva individuato e segnalato al Gruppo Poste Italiane altri stabili o magazzini da adibire a quella funzione lasciando per altro immutato il compendio economico di locazione. Evidentemente, però, i locali non sono stati ritenuti idonei dal suddetto Gruppo a tale funzione, per lo meno nell’immediato.
E’ ALTRETTANTO VERO, PERO’, SIGNOR SINDACO, CHE PRIMA D’IMPEGNARE I LOCALI PER IL SUDDETTO PROGETTO SAREBBE STATO OPPORTUNO ACCERTARSI PREVENTIVAMENTE CHE IL GRUPPO POSTE ITALIANE RITENESSE IDONEI I NUOVI LOCALI PROPOSTI E STIPULARE CONTEMPORANEAMENTE UN NUOVO CONTRATTO DI LOCAZIONE. SOLO ALLORA SAREBBE STATO GIUSTO E SENSATO IMPEGNARE LO STABILE OCCUPATO DA ANNI DA QUELL’UFFICIO POSTALE.
Invece, Lei ha proceduto ugualmente ad impegnare i locali senza fare tutto ciò e successivamente si è visto costretto a procedere, per non perdere il finanziamento del progetto accolto dalla Regione Sicilia, prima ad una regolare diffida datata 13 maggio 2009, Prot. N.18086, nei confronti di Poste Italiane affinchè lasciasse i locali entro dieci giorni dalla notifica della stessa e poi ad un successivo esposto datato 27 luglio 2009, Prot. N.29231, indirizzato alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., dove chiedeva contemporaneamente e mi lasci dire, paradossalmente, di valutare se potevano intravedersi fattispecie penalmente rilevanti da un lato per interruzione di un servizio pubblico (vista la chiusura dell’ufficio di circa due mesi) e dall’altro per non aver proceduto allo sgombero dei locali.
In poche parole li ha letteralmente “BUTTATI FUORI” e contemporaneamente ha interessato la Procura affinchè valutasse ipotesi di reato per la chiusura dell’ufficio postale. Forse c’è qualcosa che mi sfugge.…………
Signor Sindaco, quello che è stato fatto ormai non può più essere cambiato ma cerchi, perlomeno, di restituire a quella comunità un servizio pubblico e sociale che tale rimane a prescindere dalla caratterizzazione privatistica dell’Ente.
A tal fine La interrogo per sapere:
Le interlocuzioni serrate, come Lei scrive nella nota del 13 ottobre 2009 Prot. 38692, con la Direzione provinciale delle Poste italiane per la riapertura dell’Ufficio postale che fine hanno fatto?
Esistono ancora o sono stati solo degli scambi di veduta temporanei?
Sono stati trovati i nuovi locali per ospitare l’ufficio postale?
Se si, ha concertato con il Gruppo Poste Italiane le varie fasi e i tempi per la riapertura dello stesso?
Come pensa di procedere qualora il Gruppo Poste Italiane, nei fatti, non intendesse più riaprire l’ufficio postale?
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano
Il bel gesto di capitan Currò descritto sul sito del Mistretta
(Dal sito del Mistretta calcio)
Nel resoconto della gara Ludica Lipari - Mistretta riportato sul sito della formazione ospite viene riportato, tra l'altro: "Da segnalare un bell'episodio verificatosi nei minuti finali della partita.
Il direttore di gara signor Mobilia espelle l'attaccante bianco azzurro Giaimi ritenendo che questi lo avrebbe apostrofato duramente.
Il capitano del Lipari (Fabio Currò) richiama l'attenzione dell'arbitro facendogli notare che c'è stata una incomprensione e fa rientrare il provvedimento.
Un gesto sportivo bellissimo che fa da contorno ad una gara sostanzialmente corretta nel giorno in cui in serie B l'allenatore dell'Ascoli decide di regalare un goal alla Reggina dopo che i suoi uomini si erano portati in vantaggio in modo non del tutto onesto.
Ci si augura che qualcosa possa cambiare nel mondo del calcio affinchè questi modi per manifestare il proprio Fair Play verso gli avversari si possano ripetere in ogni competizione".
Il direttore di gara signor Mobilia espelle l'attaccante bianco azzurro Giaimi ritenendo che questi lo avrebbe apostrofato duramente.
Il capitano del Lipari (Fabio Currò) richiama l'attenzione dell'arbitro facendogli notare che c'è stata una incomprensione e fa rientrare il provvedimento.
Un gesto sportivo bellissimo che fa da contorno ad una gara sostanzialmente corretta nel giorno in cui in serie B l'allenatore dell'Ascoli decide di regalare un goal alla Reggina dopo che i suoi uomini si erano portati in vantaggio in modo non del tutto onesto.
Ci si augura che qualcosa possa cambiare nel mondo del calcio affinchè questi modi per manifestare il proprio Fair Play verso gli avversari si possano ripetere in ogni competizione".
Il Centro Studi di Lipari "protagonista" a "Piu' libri, piu' liberi..."
(di Paola Centorrino *)Si è conclusa l’8ª edizione della fiera “più libri, più liberi”, che quest’anno, per la prima volta, ha visto partecipe anche l’arcipelago delle Eolie grazie al Centro Studi, che è stato presente all’evento con le sue pubblicazioni. L’espositore del Centro Studi Eoliano ha raccolto tutti i volumi da loro editi e riguardanti le Eolie. Pubblicazioni divise per categorie: sezione cinema; narrativa; guide; i grandi viaggiatori e le novità di quest’anno.
Moltissime persone hanno visitato lo stand eoliano, soffermandosi a ricordare le loro vacanze e ripromettendosi di tornare (nonostante i problemi coi collegamenti marittimi) a visitare l’arcipelago. Mentre gli altri, che non hanno mai visitato le Eolie, programmavano di farne meta per la prossima vacanza. Inoltre, allo stand del Centro Studi, si è appoggiata l’Associazione “Libera”, di Don Ciotti, per promuovere la raccolta di firme, che si sta effettuando in tutto il territorio nazionale, al fine di impedire che lo Stato metta in vendita i beni confiscati alla mafia. Ed ancora, durante la permanenza a Roma, alcuni rappresentanti del Centro Studi sono stati invitati a Viterbo, dove hanno incontrato Roberto Pepponi, titolare della “Union Printing” che da anni stampa i loro libri.
Riflettori accesi, sul Palazzo dei congressi, per l’occasione della Fiera, a cui erano presenti tantissimi giornalisti di numerose testate nazionali ed internazionali. Grandissimo il successo riscosso per l’aperitivo letterario che il Centro Studi ha organizzato, per presentare le novità editoriali di quest’anno, nell’ultima giornata della fiera. L’incontro, coordinato da Clara Raimondi, è stato aperto dal direttore e responsabile dei progetti editoriali del Centro Studi, Nino Paino, che ha anticipato le novità editoriali per l’anno 2010.
A seguire il direttore del Museo Archeologico Eoliano, Michele Benfari, ha spiegato quali saranno i progetti che impegneranno il museo per l’anno a venire. Il giornalista Paolo Mauri ha attualizzato ancora di più il libro di Paola Pajno, sullo sviluppo sostenibile, soffermandosi su quanto sta accadendo in Lombardia. La scrittrice Lidia Ravera ha esordito con un apprezzamento riguardo la serata: “Ho scritto 23 libri, fatto tantissime presentazioni, ma non avevo mai visto così tanta gente riunita”. La scrittrice ha poi parlato delle differenze dello stare su un’isola rispetto alla città ed ha introdotto, a seguire, il libro di Clara Raimondi: “Alle Eolie sulla scia di Ulisse”, diario dei grandi viaggiatori.
Il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto, ha parlato del libro di Pino La Greca, terzo volume riguardante la storia della pomice, facendo molti apprezzamenti all’autore, sottolineando come la trilogia fosse ben documentata. Il giornalista Alberto La Volpe ha introdotto il volume sull’emigrazione eoliana in Argentina, di Susanna Tesoriero, parlando dello spopolamento di Panarea e dell’importanza che hanno avuto le donne panarellesi dell’epoca. Dopo queste introduzioni, Clara Raimondi ha fatto intervenire gli autori: Pino La Greca (“ La storia della pomice di Lipari” – vol. III – Dal tentativo Haan alla legge del 1908”) ha ringraziato il Centro Studi per la fiducia ripostogli come autore; Paola Pajno (“Uno sviluppo sostenibile”) con un appassionato intervento, ha parlato della difesa dei più deboli e della povertà nel terzo mondo; Susanna Tesoriero (“L’emigrazione eoliana in Argentina”)ha ricordato invece la sua infanzia in Argentina.
L’ultimo intervento è stato di Giuseppe Ministeri, nuovo direttore artistico del festival “Un mare di cinema”, festival che il Centro Studi organizza ogni anno in Luglio, che ha anticipato l’edizione 2010 della rassegna “Un mare di cinema” e de “I corti di Un mare di cinema”.
Ha chiuso la serata Clara Raimondi, che sin dal primo momento ha voluto questo appuntamento, da lei organizzato, dando appuntamento al prossimo anno, per la 9ª edizione della fiera dell’editoria.
L’Associazione culturale eoliana ringrazia chi ha visitato, nei giorni della Fiera, lo stand del Centro Studi, che è stato uno dei più frequentati: Nicolò Ammaniti, Andrea Camilleri, Ascanio Celestini, Laura Delli Colli, Tullio De Mauro, Simonetta Fiore, Massimo Giletti, Pietro Grasso, Stefano Malatesta, Dacia Maraini, Giovanna Melandri, Sergio Rubini, Sandro Ruotolo, Vincenzo Salemme, Michele Santoro, Anna Maria Sciascia, Ettore Scola, Walter Veltroni, Ugo Zottin. Il Centro Studi ringrazia ancora quanti hanno reso possibile il successo(che ha superato ogni aspettativa) dell’evento.
Un grazie affettuoso a Giuliana Abate, Martina Iacolino, Mattia Paino, Francesco e Silvia Picone. Inoltre, si ringraziano: l’Azienda agricola “Criesia Vecchia” e “Virgona” ed il “Supermercato D’Anieri Bartolo”.
Il Centro Studi, ancora una volta, si rende promotore de e per le nostre isole. Questo evento, difatti, ha significato un’ottima pubblicità per l’intero arcipelago delle Eolie. Tanta, tantissima gente riunita nella capitale per il rilancio dell’editoria e della cultura: “leggere per conoscere, per aprire la mente; l’unico modo per essere, grazie ai libri… più liberi”. Appuntamento dunque al prossimo anno, per continuare a sponsorizzare sempre al meglio, le nostre isole.
*Ufficio Stampa Centro Studi Eoliano
Moltissime persone hanno visitato lo stand eoliano, soffermandosi a ricordare le loro vacanze e ripromettendosi di tornare (nonostante i problemi coi collegamenti marittimi) a visitare l’arcipelago. Mentre gli altri, che non hanno mai visitato le Eolie, programmavano di farne meta per la prossima vacanza. Inoltre, allo stand del Centro Studi, si è appoggiata l’Associazione “Libera”, di Don Ciotti, per promuovere la raccolta di firme, che si sta effettuando in tutto il territorio nazionale, al fine di impedire che lo Stato metta in vendita i beni confiscati alla mafia. Ed ancora, durante la permanenza a Roma, alcuni rappresentanti del Centro Studi sono stati invitati a Viterbo, dove hanno incontrato Roberto Pepponi, titolare della “Union Printing” che da anni stampa i loro libri.
Riflettori accesi, sul Palazzo dei congressi, per l’occasione della Fiera, a cui erano presenti tantissimi giornalisti di numerose testate nazionali ed internazionali. Grandissimo il successo riscosso per l’aperitivo letterario che il Centro Studi ha organizzato, per presentare le novità editoriali di quest’anno, nell’ultima giornata della fiera. L’incontro, coordinato da Clara Raimondi, è stato aperto dal direttore e responsabile dei progetti editoriali del Centro Studi, Nino Paino, che ha anticipato le novità editoriali per l’anno 2010.
A seguire il direttore del Museo Archeologico Eoliano, Michele Benfari, ha spiegato quali saranno i progetti che impegneranno il museo per l’anno a venire. Il giornalista Paolo Mauri ha attualizzato ancora di più il libro di Paola Pajno, sullo sviluppo sostenibile, soffermandosi su quanto sta accadendo in Lombardia. La scrittrice Lidia Ravera ha esordito con un apprezzamento riguardo la serata: “Ho scritto 23 libri, fatto tantissime presentazioni, ma non avevo mai visto così tanta gente riunita”. La scrittrice ha poi parlato delle differenze dello stare su un’isola rispetto alla città ed ha introdotto, a seguire, il libro di Clara Raimondi: “Alle Eolie sulla scia di Ulisse”, diario dei grandi viaggiatori.
Il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto, ha parlato del libro di Pino La Greca, terzo volume riguardante la storia della pomice, facendo molti apprezzamenti all’autore, sottolineando come la trilogia fosse ben documentata. Il giornalista Alberto La Volpe ha introdotto il volume sull’emigrazione eoliana in Argentina, di Susanna Tesoriero, parlando dello spopolamento di Panarea e dell’importanza che hanno avuto le donne panarellesi dell’epoca. Dopo queste introduzioni, Clara Raimondi ha fatto intervenire gli autori: Pino La Greca (“ La storia della pomice di Lipari” – vol. III – Dal tentativo Haan alla legge del 1908”) ha ringraziato il Centro Studi per la fiducia ripostogli come autore; Paola Pajno (“Uno sviluppo sostenibile”) con un appassionato intervento, ha parlato della difesa dei più deboli e della povertà nel terzo mondo; Susanna Tesoriero (“L’emigrazione eoliana in Argentina”)ha ricordato invece la sua infanzia in Argentina.
L’ultimo intervento è stato di Giuseppe Ministeri, nuovo direttore artistico del festival “Un mare di cinema”, festival che il Centro Studi organizza ogni anno in Luglio, che ha anticipato l’edizione 2010 della rassegna “Un mare di cinema” e de “I corti di Un mare di cinema”.
Ha chiuso la serata Clara Raimondi, che sin dal primo momento ha voluto questo appuntamento, da lei organizzato, dando appuntamento al prossimo anno, per la 9ª edizione della fiera dell’editoria.
L’Associazione culturale eoliana ringrazia chi ha visitato, nei giorni della Fiera, lo stand del Centro Studi, che è stato uno dei più frequentati: Nicolò Ammaniti, Andrea Camilleri, Ascanio Celestini, Laura Delli Colli, Tullio De Mauro, Simonetta Fiore, Massimo Giletti, Pietro Grasso, Stefano Malatesta, Dacia Maraini, Giovanna Melandri, Sergio Rubini, Sandro Ruotolo, Vincenzo Salemme, Michele Santoro, Anna Maria Sciascia, Ettore Scola, Walter Veltroni, Ugo Zottin. Il Centro Studi ringrazia ancora quanti hanno reso possibile il successo(che ha superato ogni aspettativa) dell’evento.
Un grazie affettuoso a Giuliana Abate, Martina Iacolino, Mattia Paino, Francesco e Silvia Picone. Inoltre, si ringraziano: l’Azienda agricola “Criesia Vecchia” e “Virgona” ed il “Supermercato D’Anieri Bartolo”.
Il Centro Studi, ancora una volta, si rende promotore de e per le nostre isole. Questo evento, difatti, ha significato un’ottima pubblicità per l’intero arcipelago delle Eolie. Tanta, tantissima gente riunita nella capitale per il rilancio dell’editoria e della cultura: “leggere per conoscere, per aprire la mente; l’unico modo per essere, grazie ai libri… più liberi”. Appuntamento dunque al prossimo anno, per continuare a sponsorizzare sempre al meglio, le nostre isole.
*Ufficio Stampa Centro Studi Eoliano
Grande successo per il 1° "Mercatino di Natale" a Santa Marina Salina
(Domenico Arabia) Si è conclusa ieri sera la prima edizione del “Mercatino di Natale “ a Santa Marina Salina , organizzato dalla parrocchia in collaborazione con il Comune e con l’ausilio di tanti volontari. L’iniziativa, il cui scopo era quello di raccogliere fondi da destinare all’oratorio della Parrocchia Maria SS. Addolorata di S. Marina, ha registrato un grande successo, dimostrato dalla numerosa partecipazione di pubblico.
“E’ stato un grande successo che non ha tradito le aspettative” ha confermato l’Assessore alla Cultura del Comune di S.Marina Salina, Linda Sidoti, durante una pausa dall’estenuate lavoro di supervisione della manifestazione “e il risultato più importante è stato quello di ritrovarsi dal vivo tutti insieme a fare qualcosa di utile per il sociale, soprattutto in questa epoca fatta di social network ed e-mail che tanto rafforzano l’individualismo, creando un gran bel momento di aggregazione generale. Chi ci ha visitato ha potuto acquistare manufatti e capi d’abbigliamento artigianali, sculture, libri usati e soprattutto ha potuto gustare i deliziosi dolci realizzati da volontari, le caldarroste e vin brulè e partecipare all’estrazione finale di un cesto con i prodotti tipici locali, il cui ricavato è stato devoluto interamente in beneficenza. Inoltre i numerosi bambini hanno potuto dare sfogo alla loro creatività nel laboratorio d’arte allestito all’interno del mercatino, e i cui disegni sono stati utilizzati per addobbare sia l’albero di Natale presente nel salone, sia quello ubicato nella piazza principale, e tutto sulle note delle tradizionali canzoni natalizie eseguite dai ragazzi del coro parrocchiale. Sicuramente sono state gettate le basi affinché questo mercatino di Natale diventi un appuntamento fisso”.
Visibilmente felice per la riuscita della manifestazione anche il parroco, Don Alessandro Lo Nardo, presente alla serata conclusiva:“ Devo esprimere la mia gratitudine per la partecipazione di quanti hanno reso possibile questo primo Mercatino di Natale e il mio sentito ringraziamento a tutti i volontari che ne hanno permesso la riuscita e all’Assessore Linda Sidoti. È stato molto bello vedere la presenza di tantissime persone, dai più piccoli ai più grandi, che attraverso i diversi momenti d’intrattenimento hanno gioito nello stare insieme e hanno permesso questa raccolta di beneficenza per la Parrocchia che permetterà di realizzare ciò che maggiormente giova ai nostri ragazzi”.
“E’ stato un grande successo che non ha tradito le aspettative” ha confermato l’Assessore alla Cultura del Comune di S.Marina Salina, Linda Sidoti, durante una pausa dall’estenuate lavoro di supervisione della manifestazione “e il risultato più importante è stato quello di ritrovarsi dal vivo tutti insieme a fare qualcosa di utile per il sociale, soprattutto in questa epoca fatta di social network ed e-mail che tanto rafforzano l’individualismo, creando un gran bel momento di aggregazione generale. Chi ci ha visitato ha potuto acquistare manufatti e capi d’abbigliamento artigianali, sculture, libri usati e soprattutto ha potuto gustare i deliziosi dolci realizzati da volontari, le caldarroste e vin brulè e partecipare all’estrazione finale di un cesto con i prodotti tipici locali, il cui ricavato è stato devoluto interamente in beneficenza. Inoltre i numerosi bambini hanno potuto dare sfogo alla loro creatività nel laboratorio d’arte allestito all’interno del mercatino, e i cui disegni sono stati utilizzati per addobbare sia l’albero di Natale presente nel salone, sia quello ubicato nella piazza principale, e tutto sulle note delle tradizionali canzoni natalizie eseguite dai ragazzi del coro parrocchiale. Sicuramente sono state gettate le basi affinché questo mercatino di Natale diventi un appuntamento fisso”.
Visibilmente felice per la riuscita della manifestazione anche il parroco, Don Alessandro Lo Nardo, presente alla serata conclusiva:“ Devo esprimere la mia gratitudine per la partecipazione di quanti hanno reso possibile questo primo Mercatino di Natale e il mio sentito ringraziamento a tutti i volontari che ne hanno permesso la riuscita e all’Assessore Linda Sidoti. È stato molto bello vedere la presenza di tantissime persone, dai più piccoli ai più grandi, che attraverso i diversi momenti d’intrattenimento hanno gioito nello stare insieme e hanno permesso questa raccolta di beneficenza per la Parrocchia che permetterà di realizzare ciò che maggiormente giova ai nostri ragazzi”.
Gli " I' taliani " (diario australiano di Luciano Mondello)
Secondo appuntamento con Luciano Mondello e gli " I' taliani", diario australiano di un eoliano alle prese con l' Italiese
(Luciano Mondello) Qualche settimana fa, io e mia cognata Giulia, mentre facevamo ritorno a casa in macchina, siamo stati tamponati da un auto che non ha rispettato lo stop.
L'auto, dopo aver percorso qualche metro in piu' del dovuto, si e' fermata e da lì è sceso un signore anziano con gli occhiali che, rivolgendosi a me mi ha detto in italiano : "Scusate non vi ho visto!" Ma come, ho risposto io, ci ha centrati in pieno..!
Dalle case vicine intanto erano uscite delle persone e sentivo anche i loro commenti anch'essi in italiano. "Cosa e' successo fa uno?" E l'altro: "Si sono smesciate due auto (da: Smash,urtarsi).
Mi capita spesso di prendere l'autobus per recarmi in città e magari che, nei posti vicini al mio, ci siano delle signore che parlano in italiano, o meglio, in italiese. Ad esempio l'altro giorno ho sentito questa frase: "Bella quella borsa, dove l'hai comprata e quanto te l' hanno ciargiata ?"(da charge,addebito)
(Luciano Mondello) Qualche settimana fa, io e mia cognata Giulia, mentre facevamo ritorno a casa in macchina, siamo stati tamponati da un auto che non ha rispettato lo stop.
L'auto, dopo aver percorso qualche metro in piu' del dovuto, si e' fermata e da lì è sceso un signore anziano con gli occhiali che, rivolgendosi a me mi ha detto in italiano : "Scusate non vi ho visto!" Ma come, ho risposto io, ci ha centrati in pieno..!
Dalle case vicine intanto erano uscite delle persone e sentivo anche i loro commenti anch'essi in italiano. "Cosa e' successo fa uno?" E l'altro: "Si sono smesciate due auto (da: Smash,urtarsi).
Mi capita spesso di prendere l'autobus per recarmi in città e magari che, nei posti vicini al mio, ci siano delle signore che parlano in italiano, o meglio, in italiese. Ad esempio l'altro giorno ho sentito questa frase: "Bella quella borsa, dove l'hai comprata e quanto te l' hanno ciargiata ?"(da charge,addebito)
Lettere al direttore. "Porci e porcini" di Aimée Carmoz
Riceviamo dalla signora Aimée Carmoz e pubblichiamo:
Gentile Direttore,
mercoledì sera, verso le 22, ho avuto la prima notizia dell'impatto, sui nostri amici turisti, della decisione brutale, ingiustificata e unilaterale, di bloccare l'esperimento di raccolta differenziata che era in corso a Stromboli.
Mi telefona un amico svizzero, turista di vecchia data nella nostra isola e che negli ultimi anni aveva sopportato a fatica il lento degrado che si accresce di un anno all'altro, al punto che ultimamente aveva ridotto considerevolmene la durata del suo soggiorno di vacanze da noi.
Era stato informato dal tentativo, e l'aveva molto apprezzato, essendo nel suo paese abituato da tempo ad una rigorosa disciplina per quanto riguarda la materia "rifiuti". E mi chiede ex abrupto : " Ma è vero che è già finito ? Che sono stati rimessi i bidoni ? E' tornata come prima l'isola dei porci ?"
Devo dire che ci sono rimasta male. E ho risposto come mi veniva :"Ma non è vero, qui nessuno è porco, o forse sì, magari ce ne saranno un paio, ma la maggior parte della gente era felice di vedere tutto pulito e contribuiva!"
Allora mi ha risposto con la ruvida sagezza del montanaro elvetico: "Signora, sa, è come con i funghi, ne basta uno brutto per avvelenare tutto il cestino!"
E non ho saputo rispondergli.
E per parlare d'altro, ma non sono notizie più allegre, la scuola di Stromboli è sempre senza riscaldamento.
Mi telefona un amico svizzero, turista di vecchia data nella nostra isola e che negli ultimi anni aveva sopportato a fatica il lento degrado che si accresce di un anno all'altro, al punto che ultimamente aveva ridotto considerevolmene la durata del suo soggiorno di vacanze da noi.
Era stato informato dal tentativo, e l'aveva molto apprezzato, essendo nel suo paese abituato da tempo ad una rigorosa disciplina per quanto riguarda la materia "rifiuti". E mi chiede ex abrupto : " Ma è vero che è già finito ? Che sono stati rimessi i bidoni ? E' tornata come prima l'isola dei porci ?"
Devo dire che ci sono rimasta male. E ho risposto come mi veniva :"Ma non è vero, qui nessuno è porco, o forse sì, magari ce ne saranno un paio, ma la maggior parte della gente era felice di vedere tutto pulito e contribuiva!"
Allora mi ha risposto con la ruvida sagezza del montanaro elvetico: "Signora, sa, è come con i funghi, ne basta uno brutto per avvelenare tutto il cestino!"
E non ho saputo rispondergli.
E per parlare d'altro, ma non sono notizie più allegre, la scuola di Stromboli è sempre senza riscaldamento.
Per fortuna il tempo, per farsi perdonare, ha bloccato le maestre nelle loro case in Sicilia e i bambini possono restare a casa loro, al calduccio, al riparo di raffreddore e polmonite.
Forse un po' di competenza ci vorrebbe anche lì ??
Buon Natale (O Buon Avvento?)
Forse un po' di competenza ci vorrebbe anche lì ??
Buon Natale (O Buon Avvento?)
Aimée Carmoz, Stromboli.
Centro Studi di Lipari: Scambio di auguri
Si terrà venerdì 18 dicembre p.v. alle ore 20,00 nel Salone delle feste dell’ “Hotel Tritone” di Lipari il tradizionale scambio di auguri per le prossime festività tra soci, amici e simpatizzanti del Centro Studi eoliano di Lipari.
L’appuntamento, oltre a rappresentare un’occasione di incontro, ci consentirà di analizzare e discutere l’attività svolta e programmare, per grandi linee, quella da svolgere nel prossimo anno.
Il programma prevede anche:
- Proiezione di un breve trailer delle manifestazioni 2009 del Centro Studi;
- Ricordo di Leonardo Sciascia a cura del Dott. Aldo Scimé, vicepresidente della Fondazione Sciascia;
- Consegna borsa di Studio "Anna Leone" per il biennio 2006-2008
L’appuntamento, oltre a rappresentare un’occasione di incontro, ci consentirà di analizzare e discutere l’attività svolta e programmare, per grandi linee, quella da svolgere nel prossimo anno.
Il programma prevede anche:
- Proiezione di un breve trailer delle manifestazioni 2009 del Centro Studi;
- Ricordo di Leonardo Sciascia a cura del Dott. Aldo Scimé, vicepresidente della Fondazione Sciascia;
- Consegna borsa di Studio "Anna Leone" per il biennio 2006-2008
giovedì 10 dicembre 2009
Salviamo la Chiesetta del Purgatorio (di Michele Giacomantonio)
(Michele Giacomantonio) Martedì sera, durante la presentazione del presepio nella chiesetta del Purgatorio, Antonio Iacullo, parlando a nome della nuova associazione Cosma e Damiano, disse che era intenzione di questa associazione, con i fondi ricavati dalla vendita di alcuni quadri ed altre iniziative, nonché dell’offerta di benefattori e della manodopera di volontari, di restaurare i locali limitrofi alla chiesetta e cioè la vecchia sacrestia ma anche gli antichi magazzini che una volta rappresentavano il piano terreno della costruzione ed oggi invece , per via del bradisismo negativo, sono divenuti gli scantinati. E questo per adibirli ad attività sociale e culturale. Per esempio, accennò Iacullo, nei vecchi locali dei magazzini – chiamati “delle decime” perché una volta , almeno nei secoli XVI - XVIII, si raccoglievano le decime dei prodotti delle terre che spettavano al vescovo - si potrebbe collocare un museo del mare.
Ho voluto visitare questi locali per rendermi conto della consistenza e del loro stato di conservazione. Erano forse quindici anni che non vi mettevo piede e la situazione mi è apparsa subito molto deteriorata rispetto a quando, nel 1994 credo, li avevo visitati. Allora era ultimata una prima fase dei lavori che aveva voluto realizzare la Sovrintendenza di Messina e l’architetto Gesualdo Campo in particolare, con finanziamento dell’Unione Europea per farne un visitor center su progetto dell’arch. Vincenzo Cabianca. Era stata, si disse allora, un lavoro di recupero imponente perché si erano adoperate tecniche di impermeabilizzazioni all’avanguardia che erano state sperimentate in Giappone. Tecniche che avrebbero permesso di rendere abitabili e vivibili magazzini che ormai erano scesi sotto il livello del mare. Purtroppo, a vederli oggi, si capisce subito che queste tecniche hanno avuto una efficacia solo parziale non sappiamo se perché i lavori non sono stati ultimati o non sono stati realizzati a regola d’arte. Si trattò allora di un lavoro di diversi miliardi di lire ed è veramente intollerabile che tutto sia stato abbandonato e che lentamente il mare vada riprendendo possesso degli ambienti (nella foto in alto) mettendo a rischio anche la stessa chiesetta. E sarebbe un danno imperdonabile per la comunità eoliana perché indubbiamente la chiesetta della penisoletta del purgatorio deve essere fra le più antiche dell’isola. Abbiamo qualche dubbio che sia la più antica e che esistesse già prima della “ruina” del 1544 – come pure è stato detto - perché nel disegno di Hieronimo Maurando ( o Jerome Maurand), il cappellano francese che era al seguito del Barbarossa, “Lipari e facta cusì” si vede benissimo la chiesa dove oggi c’è San Giuseppe ma allora vi era un tempio intitolato a S.Bartolomeo con annesso convento dei frati minori osservanti, si vede la piazza di Marina corta che allora si chiamava Marina di San Giovanni, si vede il castello, e si vedono gli scogli della penisoletta ma su quegli scogli non c’è costruzione alcuna. Comunque, si tratti di una costruzione anteriore al 1544 o di poco posteriore, è sempre un monumento importante della nostra storia e va salvaguardato.
I volontari dell’associazione Cosma e Damiano hanno compiuto nelle settimane passate un primo intervento individuando la falla o le falle da cui entrano il mare e l’acqua piovana, ma probabilmente occorro lavori di ben altro impegno. E sarebbe bene che le nostre istituzioni a cominciare dal Comune non se ne lavassero le mani.
Ho voluto visitare questi locali per rendermi conto della consistenza e del loro stato di conservazione. Erano forse quindici anni che non vi mettevo piede e la situazione mi è apparsa subito molto deteriorata rispetto a quando, nel 1994 credo, li avevo visitati. Allora era ultimata una prima fase dei lavori che aveva voluto realizzare la Sovrintendenza di Messina e l’architetto Gesualdo Campo in particolare, con finanziamento dell’Unione Europea per farne un visitor center su progetto dell’arch. Vincenzo Cabianca. Era stata, si disse allora, un lavoro di recupero imponente perché si erano adoperate tecniche di impermeabilizzazioni all’avanguardia che erano state sperimentate in Giappone. Tecniche che avrebbero permesso di rendere abitabili e vivibili magazzini che ormai erano scesi sotto il livello del mare. Purtroppo, a vederli oggi, si capisce subito che queste tecniche hanno avuto una efficacia solo parziale non sappiamo se perché i lavori non sono stati ultimati o non sono stati realizzati a regola d’arte. Si trattò allora di un lavoro di diversi miliardi di lire ed è veramente intollerabile che tutto sia stato abbandonato e che lentamente il mare vada riprendendo possesso degli ambienti (nella foto in alto) mettendo a rischio anche la stessa chiesetta. E sarebbe un danno imperdonabile per la comunità eoliana perché indubbiamente la chiesetta della penisoletta del purgatorio deve essere fra le più antiche dell’isola. Abbiamo qualche dubbio che sia la più antica e che esistesse già prima della “ruina” del 1544 – come pure è stato detto - perché nel disegno di Hieronimo Maurando ( o Jerome Maurand), il cappellano francese che era al seguito del Barbarossa, “Lipari e facta cusì” si vede benissimo la chiesa dove oggi c’è San Giuseppe ma allora vi era un tempio intitolato a S.Bartolomeo con annesso convento dei frati minori osservanti, si vede la piazza di Marina corta che allora si chiamava Marina di San Giovanni, si vede il castello, e si vedono gli scogli della penisoletta ma su quegli scogli non c’è costruzione alcuna. Comunque, si tratti di una costruzione anteriore al 1544 o di poco posteriore, è sempre un monumento importante della nostra storia e va salvaguardato.
I volontari dell’associazione Cosma e Damiano hanno compiuto nelle settimane passate un primo intervento individuando la falla o le falle da cui entrano il mare e l’acqua piovana, ma probabilmente occorro lavori di ben altro impegno. E sarebbe bene che le nostre istituzioni a cominciare dal Comune non se ne lavassero le mani.
Lipari: Ex Pumex...prendono le distanze e precisano
Riceviamo dal geometra Bartolo Natoli, a nome degli ex lavoratori della Pumex, e pubblichiamo:
COMUNICATO:
GLI EX LAVORATORI DELLA PUMEX S.p.A., PUR ESSENDO COSCIENTI DI COLPEVOLI INADEMPIENZE DA PARTE DI TUTTE LE ISTITUZIONI, TENGONO A PRECISARE CHE SI DISSOCIANO FORTEMENTE DA QUALSIASI COMUNICATO E/O ESTERNAZIONE FATTI A LORO NOME DA SINGOLI CITTADINI E/O EX LAVORATORI DELLA POMICE.
SI PRECISA CHE TUTTI I COMUNICATI UFFICIALI SARANNO RESI NOTI DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DELEGATE E DAI LEGALI DA LORO INCARICATI.
CHIEDENDO SCUSA SIN DA ADESSO SU EVENTUALI STRUMENTALIZZAZIONI PASSATE, PORGONO I PIU’ CORDIALI SALUTI.
Gli ex Lavoratori della Pomice
COMUNICATO:
GLI EX LAVORATORI DELLA PUMEX S.p.A., PUR ESSENDO COSCIENTI DI COLPEVOLI INADEMPIENZE DA PARTE DI TUTTE LE ISTITUZIONI, TENGONO A PRECISARE CHE SI DISSOCIANO FORTEMENTE DA QUALSIASI COMUNICATO E/O ESTERNAZIONE FATTI A LORO NOME DA SINGOLI CITTADINI E/O EX LAVORATORI DELLA POMICE.
SI PRECISA CHE TUTTI I COMUNICATI UFFICIALI SARANNO RESI NOTI DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DELEGATE E DAI LEGALI DA LORO INCARICATI.
CHIEDENDO SCUSA SIN DA ADESSO SU EVENTUALI STRUMENTALIZZAZIONI PASSATE, PORGONO I PIU’ CORDIALI SALUTI.
Gli ex Lavoratori della Pomice
Lettere al direttore. "Pomice e Unesco. Io resto della mia idea sono solo gli ex Pumex a pagare"
Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile direttore,
dopo aver letto sul suo notiziario online le riflessioni del dott. Giacomantonio sulle responsabilità o meno del calvario delle maestranze ex Pumex, vorrei anche io fare qualche considerazione.
Premesso che non sono un politico e premesso che penso di avere una modesta preparazione in materia, avendo a mie spese pagato il prezzo di tutto quello che è successo, vorrei ricordare al dott. Giacomantonio alcune vicende che lui ha tralasciato.
Intanto, come prima cosa, le ricordo che quel progetto mastodontico presentato dalla proprietà( guardi che lo conosco bene) consisteva nell' impossessarsi di un bene comune della collettività eoliana e non avrebbe più permesso a noi isolani di poter andare a pescare a pettini, di andare a fare il bagno a mare a Porticello e di farci vivere un pezzo importante della nostra isola.
Le ricordo, inoltre, che l'azienda chiese un mega finanziamento di circa 100 milioni di euro alla Regione ( soldi publici) che sì , creavano tanti posti di lavoro, ma arricchivano sempre di più la proprietà e impoverivano dal punto di vista paesaggistico le nostre isole e facevano sì che la realizzazione di un grande polo turistico colpisse tragicamente chi da tanto tempo, con professionalità, fà turismo alle Eolie, monopolizzando l'economia locale.
Parliamo della stessa proprietà che, ancora oggi, caro dott. Giacomantonio, deve dare il TFR (la liquidazione) agli operai ex Pumex, ma credo e lo spero he lei questo l'abbia dimenticato.
Forse un progetto serio era quello fatto dall'ex assessore La Greca, dove un bellissimo parco naturalistico e paesagistico avrebbe arricchito quella zona e sicuramente sarebbe stato un traino per il nostro turismo, ma soprattutto sarebbe stato un parco geominerario gestito dall'ente publico e avrebbe ugualmente dato lavoro a noi ex Pumex e non solo.
Caro dott. Giacomantonio non dimentichiamo cosa ha fatto e continua a fare la proprietà a noi ex dipendenti altrimenti facciamo molta confusione.
Adesso le spiego perchè l'entrata nell'Unesco l'hanno pagata i miei figli e i figli dei miei colleghi. Quando il sottoscritto (più volte), ha partecipato a diversi incontri alla regione e all'assesssorato al territorio e ambiente, ha ben visto come tutti i tentativi di trovare una soluzione alla problematica venivano rifiutati continuamente dalla proprietà perchè inspiegabilmente accettava solo il progetto presentato dall'azienda e non rinunciava ad una virgola.
A quel punto la Regione capì che non si poteva più collaborare e che non si potevano più dare concessioni perchè l'Unesco aveva dato dei termini ben precisi alla cessazione definitiva dell'escavazione oppure le Eolie sarebbero state tagliate fuori.
A questo punto mi dice gentilmente lei chi ha pagato lo scontrino di ingresso al sito Unesco da parte delle isole Eolie?
La risposta la sò già, ma su una cosa sono d'accordo con lei: in più di dieci anni il comune di Lipari e la Regione siciliana sapevano cosa stava succedendo e dei progetti seri erano stati presentati, ma i nostri politici sono stati incapaci di impadronirsi di un bene comune alla nosta collettività e di creare un'attrazione publica e meravigliosa a Porticello che ci avrebbe fatto fare davvero un salto di qualità.
Caro direttore, premesso che rimango della mia opinione, vorrei precisare una cosa e mi assumo le responsabilità di quello che dico. Essendo vincolante un punto dello statuto Unesco, che dice che una delle condizioni per cui Lipari rimanga dentro la fondazione e di riqualificare e ridare dignità lavorativa alle maestranze che vengono dalla dismissione delle attività estrattive dell'azienda Pumex s.p.a., il sottoscritto se non viene adempiuto tale impegno farà di tutto per non essere uno dei pochi a pagare e cercherà con tutte le forze di liberarsi del marchio Unesco inflitto sulla fronte dei propri familiari.
Distinti saluti
Profilio Tiziano
Gentile direttore,
dopo aver letto sul suo notiziario online le riflessioni del dott. Giacomantonio sulle responsabilità o meno del calvario delle maestranze ex Pumex, vorrei anche io fare qualche considerazione.
Premesso che non sono un politico e premesso che penso di avere una modesta preparazione in materia, avendo a mie spese pagato il prezzo di tutto quello che è successo, vorrei ricordare al dott. Giacomantonio alcune vicende che lui ha tralasciato.
Intanto, come prima cosa, le ricordo che quel progetto mastodontico presentato dalla proprietà( guardi che lo conosco bene) consisteva nell' impossessarsi di un bene comune della collettività eoliana e non avrebbe più permesso a noi isolani di poter andare a pescare a pettini, di andare a fare il bagno a mare a Porticello e di farci vivere un pezzo importante della nostra isola.
Le ricordo, inoltre, che l'azienda chiese un mega finanziamento di circa 100 milioni di euro alla Regione ( soldi publici) che sì , creavano tanti posti di lavoro, ma arricchivano sempre di più la proprietà e impoverivano dal punto di vista paesaggistico le nostre isole e facevano sì che la realizzazione di un grande polo turistico colpisse tragicamente chi da tanto tempo, con professionalità, fà turismo alle Eolie, monopolizzando l'economia locale.
Parliamo della stessa proprietà che, ancora oggi, caro dott. Giacomantonio, deve dare il TFR (la liquidazione) agli operai ex Pumex, ma credo e lo spero he lei questo l'abbia dimenticato.
Forse un progetto serio era quello fatto dall'ex assessore La Greca, dove un bellissimo parco naturalistico e paesagistico avrebbe arricchito quella zona e sicuramente sarebbe stato un traino per il nostro turismo, ma soprattutto sarebbe stato un parco geominerario gestito dall'ente publico e avrebbe ugualmente dato lavoro a noi ex Pumex e non solo.
Caro dott. Giacomantonio non dimentichiamo cosa ha fatto e continua a fare la proprietà a noi ex dipendenti altrimenti facciamo molta confusione.
Adesso le spiego perchè l'entrata nell'Unesco l'hanno pagata i miei figli e i figli dei miei colleghi. Quando il sottoscritto (più volte), ha partecipato a diversi incontri alla regione e all'assesssorato al territorio e ambiente, ha ben visto come tutti i tentativi di trovare una soluzione alla problematica venivano rifiutati continuamente dalla proprietà perchè inspiegabilmente accettava solo il progetto presentato dall'azienda e non rinunciava ad una virgola.
A quel punto la Regione capì che non si poteva più collaborare e che non si potevano più dare concessioni perchè l'Unesco aveva dato dei termini ben precisi alla cessazione definitiva dell'escavazione oppure le Eolie sarebbero state tagliate fuori.
A questo punto mi dice gentilmente lei chi ha pagato lo scontrino di ingresso al sito Unesco da parte delle isole Eolie?
La risposta la sò già, ma su una cosa sono d'accordo con lei: in più di dieci anni il comune di Lipari e la Regione siciliana sapevano cosa stava succedendo e dei progetti seri erano stati presentati, ma i nostri politici sono stati incapaci di impadronirsi di un bene comune alla nosta collettività e di creare un'attrazione publica e meravigliosa a Porticello che ci avrebbe fatto fare davvero un salto di qualità.
Caro direttore, premesso che rimango della mia opinione, vorrei precisare una cosa e mi assumo le responsabilità di quello che dico. Essendo vincolante un punto dello statuto Unesco, che dice che una delle condizioni per cui Lipari rimanga dentro la fondazione e di riqualificare e ridare dignità lavorativa alle maestranze che vengono dalla dismissione delle attività estrattive dell'azienda Pumex s.p.a., il sottoscritto se non viene adempiuto tale impegno farà di tutto per non essere uno dei pochi a pagare e cercherà con tutte le forze di liberarsi del marchio Unesco inflitto sulla fronte dei propri familiari.
Distinti saluti
Profilio Tiziano
Gli " I' taliani " (diario australiano di Luciano Mondello)
(di Luciano Mondello) Sono arrivato in Australia (sono qui dal 9 nov. 2009) e sto imparando una nuova lingua!
Voi direte: Certo, l'inglese? No, l'italiese! E' cioè quella lingua che e' nata nel tempo e che è una mistura tra l'italiano (appunto), i vari dialetti e la storpiatura di alcune parole inglesi.
Persino alcuni anziani d'origine italiana pur non parlando l'inglese ne fanno ormai largo uso. E cosi' per esempio dicono: Ci ringasti (to ring e' telefonare); a facisti a checca (torta)?
Non è l'Unesco il responsabile della chiusura della Pumex (di Michele Giacomantonio)
(Michele Giacomantonio) Circa una settimana fa, un ex operaio della Pumex, mandò una lettera ai blog dove sottolineava come un altro Natale è alle porte ma il problema di questi lavoratori è tutt’altro che risolto. Fra le tante osservazioni giuste che il sig. Tiziano Profilio faceva ce né una però che giusta non lo è. Non è vero, infatti, che questi lavoratori stiano pagando con la precarietà l’entrata delle Eolie a far parte del Patrimonio dell’Umanità. So che è una “vulgata” abbastanza diffusa ma è falsa. Non è questa la vera ragione per cui la Pumex ha chiuso. La vera ragione è che era venuta a scadenza la concessione e non è stata rinnovata. E non è stata rinnovata perché il Comune voleva che andasse avanti un progetto di riconversione e di riqualificazione di quell’area di cui oggi non si parla più. Un progetto ben più importante, dal punto di vista sociale e generale, che continuare a scavare la pomice che comunque era un’attività già segnata. Il signor Profilio e gli altri lavoratori farebbero bene a chiedersi perché si è arenato questo progetto sul quale al Comune si fecero diversi dibattiti in Consiglio Comunale e per il quale la stessa società Pumex presentò una sua idea progettuale all’Unesco.
Era un progetto importante perché prevedeva la creazione, nell’area dell’escavazione, di un pool di centri di interesse che avrebbero potenziato e qualificato l’idea delle Eolie come stazione turistica naturalistica e culturale ed avrebbero aperte le porte a quel processo di destagionalizzazione di cui si parla da anni. Cioè avrebbe creato una buona quantità di posti di lavoro anche qualificati riassorbendo non solo le maestranze di Pumex ed Italpomice ma dando possibilità anche a tanti giovani che oggi non vedono prospettiva per il loro futuro.
La vanificazione di questa prospettiva rappresenta la sconfitta più grossa per tutte le Eolie e mi ha sempre meravigliato che sia caduta nel dimenticatoio e non se ne parli più. Di chi la responsabilità di questo insuccesso? Si possono fare tanti discorsi ma è indubbio che la responsabilità maggiore fu dell’Amministrazione comunale che non seppe mettersi a capo di questa prospettiva interloquendo sia con le aziende che si dedicavano all’escavazione sia coi ministeri nazionale e gli assessorati regionali a cominciare dal ministero dei beni culturali che nel 2002 e negli anni successivi aveva manifestato interesse per questo progetto.
Forse era un obiettivo troppo alto per una Amministrazione che ha dimostrato di non sapere fronteggiare situazioni più alla portata di mano come la difesa dell’abitato d’Acquacalda e altri problemi della frazione, la progettazione del ciclo dell’acqua per il quale esistono decine di milioni di euro immobilizzati, la valorizzazione di Marina corta, e via di questo passo.
Si forse per una Amministrazione come questa che pure sembra piacere agli eoliani tanto che l’anno votata per due mandati consecutivi, il progetto di riqualificare la zona della pomice era troppo impegnativo. Ma, per favore, non si dica più che la responsabilità della condizione di precarietà delle ex maestranze Pumex è dell’Unesco e del fatto che le Eolie siano divenute patrimonio dell’umanità. E’ una grossa bugia che serve forse a tranquillizzare la coscienza di qualcuno.
Era un progetto importante perché prevedeva la creazione, nell’area dell’escavazione, di un pool di centri di interesse che avrebbero potenziato e qualificato l’idea delle Eolie come stazione turistica naturalistica e culturale ed avrebbero aperte le porte a quel processo di destagionalizzazione di cui si parla da anni. Cioè avrebbe creato una buona quantità di posti di lavoro anche qualificati riassorbendo non solo le maestranze di Pumex ed Italpomice ma dando possibilità anche a tanti giovani che oggi non vedono prospettiva per il loro futuro.
La vanificazione di questa prospettiva rappresenta la sconfitta più grossa per tutte le Eolie e mi ha sempre meravigliato che sia caduta nel dimenticatoio e non se ne parli più. Di chi la responsabilità di questo insuccesso? Si possono fare tanti discorsi ma è indubbio che la responsabilità maggiore fu dell’Amministrazione comunale che non seppe mettersi a capo di questa prospettiva interloquendo sia con le aziende che si dedicavano all’escavazione sia coi ministeri nazionale e gli assessorati regionali a cominciare dal ministero dei beni culturali che nel 2002 e negli anni successivi aveva manifestato interesse per questo progetto.
Forse era un obiettivo troppo alto per una Amministrazione che ha dimostrato di non sapere fronteggiare situazioni più alla portata di mano come la difesa dell’abitato d’Acquacalda e altri problemi della frazione, la progettazione del ciclo dell’acqua per il quale esistono decine di milioni di euro immobilizzati, la valorizzazione di Marina corta, e via di questo passo.
Si forse per una Amministrazione come questa che pure sembra piacere agli eoliani tanto che l’anno votata per due mandati consecutivi, il progetto di riqualificare la zona della pomice era troppo impegnativo. Ma, per favore, non si dica più che la responsabilità della condizione di precarietà delle ex maestranze Pumex è dell’Unesco e del fatto che le Eolie siano divenute patrimonio dell’umanità. E’ una grossa bugia che serve forse a tranquillizzare la coscienza di qualcuno.
Le Eolie sulla Gazzetta del sud di oggi
Associazione basata sulla solidarietà nel ricordo del comandante La Rosa
Salvatore Sarpi
Lipari
Due borse di studio da conferire a giovani diplomati delle scuole medie inferiori e superiori delle isole Eolie. E' la prima delle iniziative poste in essere dalla "Filippo La Rosa O.n.l.u.s.", l'associazione presentata ufficialmente, nei giorni scorsi, nell'aula magna dell'Istituto d'istruzione superiore "Isa Conti" di Lipari.
Lipari
Due borse di studio da conferire a giovani diplomati delle scuole medie inferiori e superiori delle isole Eolie. E' la prima delle iniziative poste in essere dalla "Filippo La Rosa O.n.l.u.s.", l'associazione presentata ufficialmente, nei giorni scorsi, nell'aula magna dell'Istituto d'istruzione superiore "Isa Conti" di Lipari.
Erano presenti, oltre al presidente ing. Gaetano Merlino, i componenti l'associazione, le famiglie Merlino-La Rosa, la vice-preside Mirella Nardacci, il presidente del consiglio d'istituto dott. Nando Corrado, alcuni docenti e una rappresentanza degli studenti del "Conti " e della scuola media "S. Lucia".
Il presidente dell'Associazione "Filippo La Rosa O.n.l.u.s." ha ricordato che questa è stata costituita il 20 maggio del 2009, che non ha fini di lucro e che essa, nello spirito che ha animato in vita il comandante La Rosa «si propone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale e di arrecare benefici a persone svantaggiate in ragione di condizioni economiche e familiari, ed attività di promozione culturale, sociale, scientifica ed artistica. L'attività vuole mantenere viva la lezione di meritocrazia, unita al bisogno, che il comandante Filippo La Rosa ha sempre insegnato e profuso nella sua vita, mediante l'erogazione di borse di studio per diplomati delle scuole medie inferiori delle Isole Eolie che volessero iscriversi ad istituti tecnici superiori con preferenza per istituto tecnico Nautico, Liceo scientifico o classico, Istituto tecnico professionale e per diplomati delle scuole superiori che volessero intraprendere corsi di laurea di materie scientifiche con preferenza in Ingegneria navale, meccanica o civile».
Eolie. Imperversa il maltempo. Collegamenti praticamente in tilt
Collegamenti marittimi praticamente "al palo" nelle Eolie. Il forte vento, che ha spirato per tutta la notte, ha sconsigliato ai mezzi veloci di Siremar e Ustica Lines di lasciare i porti di riferimento. Quest'ultima società ha fermato i propri mezzi già dal pomeriggio di ieri. Saltate, al momento, le corse veloci per Messina-Reggio Calabria, da e per Milazzo, verso le altre isole dell'arcipelago(escluso Vulcano) e verso la frazione di Ginostra nell'isola di Stromboli.
L'unico mezzo in navigazione verso Milazzo è il traghetto Siremar partito da Lipari e che ha toccato anche Vulcano.
L'unico mezzo in navigazione verso Milazzo è il traghetto Siremar partito da Lipari e che ha toccato anche Vulcano.
mercoledì 9 dicembre 2009
“IL MONDO VUOLE UN VERO ACCORDO CONCRETO”: L’ASSOCIAZIONE I-DEE DI LIPARI SI UNISCE ALLE VEGLIE AL LUME DI CANDELE IN TUTTO IL MONDO
Il 12 dicembre, persone di tutto il mondo si uniranno ad oltre 2000 veglie al lume di candele in oltre 130 paesi chiedendo un Vero Accordo Concreto ai negoziati sul clima di Copenhaghen.
Quale parte della giornata di azione mondiale, il nostro evento locale si terrà a Canneto – Lipari nel giardino dell’albergo CASAJANCA dalle 20.30 in poi. L’associazione I-Dee organizza una veglia a lume di candele, lettura di testi riguardante il summit di Copenaghen e un confronto sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro territorio.
Attivisti ed esperti dicono che un vero accordo concreto sul clima deve essere: a) Equo - $200 miliardi in finanziamenti per il clima in favore delle nazioni più povere. b) Ambizioso – riduzione delle emissioni di carbonio e un livello di carbonio sicuro di 350 parti per milione nell'atmosfera entro il 2015. c) Vincolante –legalmente esecutivo.
Gli eventi in tutto il mondo culmineranno in una veglia speciale guidata dal premio Nobel Desmond Tutu e dall’ex Commissario ONU per i Diritti Umani Mary Robinson di fronte al quartier generale dei negoziati a Copenhaghen.
PERCHE’: "Il messaggio ai leader mondiali dai participanti di questo nostro incontro e ovunque è: « vogliamo un vero accordo ».
"Abbiamo bisogno di un accordo che sia abbastanza ambizioso da lasciare il pianeta al sicuro per tutti noi. Equo per le nazioni più povere che non hanno provocato il cambiamento climatico ma che ne subiscono maggiormente gli effetti. E vincolante, con obiettivi reali che possono essere applicabili legalmente".
CHI: i membri dell’associazione I-Dee, e tutte le persone sensibili all’argomento.
COSA: Veglia al lume di candele con storie dal fronte del cambiamento climatico. Contemporaneamente, persone in ogni angolo del mondo terranno un’azione simile, dai monaci in India ai viticoltori in Francia.
QUANDO: 12 dicembre 2009 dalle 20.30 in poi
DOVE: Nei giardini di Casajanca a Canneto - Lipari
Per un’informazione completa su "il mondo vuole un vero accordo concreto" per favore visita www.avaaz.org o contatta media@avaaz.org o se è urgente chiama Lisa Main (New York): + 347 278 3763 o Alice Willson (Brussels/Copenhagen): + 32 470 860 660.
Quale parte della giornata di azione mondiale, il nostro evento locale si terrà a Canneto – Lipari nel giardino dell’albergo CASAJANCA dalle 20.30 in poi. L’associazione I-Dee organizza una veglia a lume di candele, lettura di testi riguardante il summit di Copenaghen e un confronto sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro territorio.
Attivisti ed esperti dicono che un vero accordo concreto sul clima deve essere: a) Equo - $200 miliardi in finanziamenti per il clima in favore delle nazioni più povere. b) Ambizioso – riduzione delle emissioni di carbonio e un livello di carbonio sicuro di 350 parti per milione nell'atmosfera entro il 2015. c) Vincolante –legalmente esecutivo.
Gli eventi in tutto il mondo culmineranno in una veglia speciale guidata dal premio Nobel Desmond Tutu e dall’ex Commissario ONU per i Diritti Umani Mary Robinson di fronte al quartier generale dei negoziati a Copenhaghen.
PERCHE’: "Il messaggio ai leader mondiali dai participanti di questo nostro incontro e ovunque è: « vogliamo un vero accordo ».
"Abbiamo bisogno di un accordo che sia abbastanza ambizioso da lasciare il pianeta al sicuro per tutti noi. Equo per le nazioni più povere che non hanno provocato il cambiamento climatico ma che ne subiscono maggiormente gli effetti. E vincolante, con obiettivi reali che possono essere applicabili legalmente".
CHI: i membri dell’associazione I-Dee, e tutte le persone sensibili all’argomento.
COSA: Veglia al lume di candele con storie dal fronte del cambiamento climatico. Contemporaneamente, persone in ogni angolo del mondo terranno un’azione simile, dai monaci in India ai viticoltori in Francia.
QUANDO: 12 dicembre 2009 dalle 20.30 in poi
DOVE: Nei giardini di Casajanca a Canneto - Lipari
Per un’informazione completa su "il mondo vuole un vero accordo concreto" per favore visita www.avaaz.org o contatta media@avaaz.org o se è urgente chiama Lisa Main (New York): + 347 278 3763 o Alice Willson (Brussels/Copenhagen): + 32 470 860 660.
Successo a Firenze per "Nostra Signora dei vulcani"
Nostra Signora dei vulcani", al secolo Loredana Salzano, (nella foto con il sindaco di Firenze), ottiene unanimi consensi alla Biennale d'arte di Firenze. Le sue opere, anche in quella prestigiosa sede, sono state giudicate di notevole interesse.
Loredana partecipa alla manifestazione grazie al secondo posto ottenuto in un concorso promosso dalla Provincia Regionale di Messina. Il Comune di Lipari, per la sua partecipazione alla Biennale, le ha riconosciuto un contributo economico a titolo di rimborso spese.
SPIAGGIA DI PORTICELLO: trasfert per la spazzatura? (di Aldo Natoli)
(Aldo Natoli) Una località che si propone come una delle mete turistiche del Mediterraneo dovrebbe, non mi stancherò mai di affermarlo, avere cura del proprio territorio. Per quanti sforzi vengono fatti la destagionalizzazione del turismo, anche per carenza di adeguate strutture e per una inverosimile strategia dei trasporti che anziché avvicinare le Eolie al Mondo li allontana, segna il passo, cosichè ancora bisogna fare riferimento al collaudato slogan: “Eolie, sole e mare”. Ma questo significa avere cura del nostro mare e delle nostre spiagge. Orbene, quella di Marina Lunga serve a ben altro, quelle di Portinenti e Marina Corta sono scomparse, e quella di Acquacalda è a rischio. Ma ormai tutta la frazione è abbandonata al proprio destino. Restano da utilizzare per la balneazione quella di Canneto, di Papisca, sempre meno candida, e di Porticello. Ogni sforzo dovrebbe quindi concentrarsi nel mantenere gelosamente queste spiagge come “un fiore all’occhiello”. Stranamente sono in corso di esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del molo di Porticello e della sua sistemazione. Ma, considerato che il trasporto della pomice si è esaurito cosa diventerà: una banchina per natanti da diporto? Un molo alternativo a quello di Sottomonastero in caso di scirocco? Niente di tutto questo. Da quanto riferito da alcuni abitanti della zona i lavori dovrebbero servire a realizzare un comodo approdo per la nave che trasporta la spazzatura, previa destinazione a terra, lungo la provinciale, di un’area necessaria per lo stoccaggio. Se questo è l’obiettivo ritengo che sia una vera e propria follia, perché verrebbe a mancare un’altra suggestiva spiaggia. Spero si converrà che non possono coesistere, balneazione e spazzatura. O, addirittura, spazzatura e Centro Universitario o Museo della Pomice. Naturalmente queste sono voci raccolte tra la gente del posto, che debbono preoccupare tutti gli imprenditori che sull’isola operano nel settore del turismo e del commercio, che mi auguro possano essere prontamente smentite, illustrando anche il progetto.
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