Fu tra il 1000 e il 1009 che
Sant’Odilone,abate di Cluny (962-1049) istituì la festività della
commemorazione dei defunti e l’introdusse nei monasteri della sua
giurisdizione.
La festa si estese rapidamente in
Francia e nei paesi nordici, mentre in Italia arriva nel secolo XIII
e a Roma all’inizio del sec. XIV.
Sull’istituzione di questa festa è
interessante quanto racconta il monaco Jotsuald (sec. XII) nella
biografia del santo abate: un monaco che tornava da Gerusalemme,
sostando in una delle Eolie, molto probabilmente Lipari (dove era
ancora attivo il vulcano di Monte Pelato), trovò qui un eremita il
quale gli disse che dentro un vicino vulcano ardente erano punite le
anime purganti, le quali invocavano preghiere dai vivi, ed in
particolare dai monaci di Cluny, per la remissione o abbreviazione
della loro pena; e perciò l’eremita gli raccomandò di riferite
ciò all’abate di Cluny.
[in questi luoghi le anime dei reprobi
soffrono diversi tormenti a seconda dei loro peccati e innumerevoli
demonii rinnovano sempre le loro pene. Egli ode sovente questi
demonii strillare con piagnucolosi lamenti perché frequentemente le
anime dei dannati vengono sottratte alle loro mani a causa delle
preghiere e delle elemosine di alcuni che lottano contro di loro
senza tregua].
Sant’Odilone, appena appresa la
notizia dal monaco rientrato dal viaggio, decise d’istituire la
festa della commemorazione dei defunti, collocandola all’indomani
della festa d’Ognisanti.
Questo racconto fu ripetuto da San Pier
Damiano (sec. XI) nella biografia dello stesso sant’Odilone e da
Iacopo da Varazze nella sua “Legenda aurea” (secolo XIII)
Il Purgatorio nasce alle Eolie?
La Chiesa Cattolica, attraverso la
commemorazione dei defunti (e la intercessione per le anime dei
morti), esprime la sua dottrina del Purgatorio. Come sostenuto dallo
storico Jacques Le Goff, ne "La nascita del Purgatorio",
tale dottrina si afferma piuttosto tardi nella Chiesa Cattolica,
inizialmente come fuoco purgatorio, e solo successivamente
strutturandosi nel paradigma dantesco man a mano che lo sviluppo dei
commerci e i miglioramenti economici rendevano necessario integrare
nella comunità anche quei "peccatori di mestiere", come
banchieri o mercanti, dai quali in definitiva ne dipendeva la
prosperità.
Dante descrive così la struttura del Purgatorio: esso è un monte,
costituito della materia che Lucifero ha innalzato nella sua caduta,
scavando l'abisso dell'Inferno; inoltre, è circondato dal mare, e si
troverebbe nell'emisfero antartico del mondo. Sulla cima del Monte
Sacro si trova l’Eden, il Paradiso Terrestre.Per approfondimenti:
Luigi Bernabò Brea, Le Isole Eolie dal
tardo antico ai Normanni, Mario Lapucci, edizioni del Girasole,
Ravenna, 1988.
Giuseppe Iacolino, Le Isole Eolie, nel
risveglio delle memorie sopite, Aldo Natoli editore, Lipari, 1996.
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