Una lettera di diffida è stata inviata dal consigliere Giacomo Biviano (Pd) al Sindaco di Lipari e per conoscenza al al Segretario e Direttore Generale del Comune di Lipari, al Vicesegretario del Comune di Lipari e al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari:
Oggetto: Mancata risposta ad interrogazione del 15/09/2009, prot. N° 34705, con all’oggetto “Deposito di materiale ferroso e carcasse d’auto in area provinciale nella frazione di Quattropani” –DIFFIDA.
Il sottoscritto Giacomo Biviano, Consigliere Comunale del Comune di Lipari, specifica quanto segue:
PREMESSO
Che in data 15/09/2009, con protocollo N° 34705, lo scrivente ha presentato una interrogazione con all’oggetto “Deposito di materiale ferroso e carcasse d’auto in area provinciale nella frazione di Quattropani” nella quale si chiedeva:
“Se corrisponde al vero che l’Ente Provincia ha avviato delle azioni giudiziarie nei confronti del nostro Comune per deposito di materiale ferroso e carcasse d’auto in un’area di proprietà provinciale senza nessuna formale autorizzazione e in violazione delle attuali leggi;
Per quale motivo e chi ha autorizzato il deposito del suddetto materiale senza alcuna autorizzazione;
Per quale motivo il Dirigente del IV settore, Dott. Domenico Russo, in un incontro tenutosi a Quattropani il 21 agosto scorso, ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’Ass.Giannò, che era stata data la piena disponibilità dell’area da parte dei rappresentanti provinciali, durante un sopralluogo congiunto, quando, invece, stante le precisazioni ufficiali dell’Ing. Celi, “la Provincia non ha mai autorizzato a mezzo suoi funzionari depositi di sorta su siti di proprietà, anche e soprattutto perchè si sarebbe trattato di violazione di legge”.
Che tipo di azioni intende intraprendere e se ha programmato un eventuale, quanto auspicato, incontro con l’Ente Provincia per porre rimedio a questa imbarazzante vicenda e ripulire al più presto l’area dai materiali ferrosi e dalle carcasse d’auto accumulati.
Che la stessa non ha ricevuto alla data odierna, nonostante venisse esplicitamente richiesta per iscritto, alcuna compiuta risposta se non l‘ennesima e ripetitiva nota, assunta al N°35698 del protocollo generale dell’Ente in data 22 settembre 2009, nella quale mi comunica:
“In riferimento alla interrogazione indicata a margine e riguardante l’oggetto, assunta al N° 34705 del protocollo genrale dell’Ente in data 15 Settembre 2009, si comunica di aver trasmesso copia della stessa al Dirigente del 4° Settore, Dott. Russo, che legge per conoscenza, al fine di poterLe formulare compiuta risposta in merito a quanto forma oggetto della Sua interrogazione”.
Che la suddetta nota non può assolutamente considerarsi una compiuta risposta o una richiesta di rinvio dei termini ma, bensì, una semplice comunicazione di trasmissione dell’interrogazione al Dirigente del IV Settore al fine di formulare una compiuta risposta, anche questa alquanto discutibile (il nostro regolamento di Consiglio Comunale all’art. 55 prevede che il Sindaco possa delegare a rispondere i soli assessori).
Che il Dirigente del IV Settore non ha, comunque, formulato nessuna risposta in merito, né tantomeno ha inviato al sottoscritto alcuna comunicazione sull’iter della stessa;
Che ciò pregiudica pesantemente la funzione e il ruolo del Consigliere Comunale compromettendone, di fatto, l’esercizio del proprio mandato amministrativo;
CONSTATATA LA PALESE VIOLAZIONE
Dell’art. 43, comma 3, del D.Lgs. 267/2000, che recita testualmente:
“Il sindaco o il presidente della provincia o gli assessori da essi delegati rispondono, entro trenta giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri presentata dai consiglieri. Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dallo statuto e dal regolamento consiliare”;
Dell'art. 43, comma 2, del D, Lgs. 267/2000, che recita testualmente:
“I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato…..”.
Dell'art. 27, della Legge Regionale 26 agosto 1992, n. 7, che recita testualmente:
1. “Il sindaco è tenuto a rispondere agli atti ispettivi dei consiglieri comunali entro trenta giorni dalla loro presentazione presso la segreteria del comune”.
2. “Le ripetute e persistenti violazioni degli obblighi di cui al comma 1 del presente articolo, al comma 9 dell’art. 12 e dell’art. 17 sono rilevanti per l’applicazione dell’art. 40 della legge n. 142/1990 così come recepito e modificato dall’art. 1, lettera g) della legge regionale n. 48/1991. 3. Il consiglio comunale, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, può istituire al suo interno commissioni di indagini su qualsiasi materia attinente all’amministrazione comunale. I poteri, la composizione e il funzionamento delle stesse sono indicati nei relativi statuti comunali”.
Dell’art. 55 comm. 2 e 4 del Regolamento del Consiglio Comunale, che recita testualmente:2° comma - “Alle interrogazioni il Sindaco o L’Assessore suo delegato risponde verbalmente salvo che l’interrogante richieda risposta scritta”.
3° comma - “Alle interrogazioni deve essere data risposta non oltre 30 giorni la data della loro presentazione”.
Dell'art. 15 (consiglieri comunali – Status ed attribuzioni), comma 2 e 3 dello Statuto del Comune di Lipari, che recita testualmente:
2° comma - “Il consigliere comunale esercita il diritto di iniziativa sulle questioni sottoposte a deliberazioni del consiglio e può formulare nterrogazioni e mozioni.”
3°comma – “Il sindaco è tenuto a rispondere agli atti ispettivi dei consiglieri comunali entro trenta giorni dalla loro presentazione presso la segreteria generale”.
RITENUTO
Che i consiglieri comunali hanno diritto d’iniziativa e di controllo su ogni argomento di interesse della comunità locale ed esercitano tale diritto mediante la presentazione di interrogazioni e di richiesta di atti;
Che la mancata risposta scritta da parte del Sindaco viola tale diritto fondamentale evidenziando un chiaro tentativo di ritardare e/o delegittimare l'azione dei consiglieri compromettendone la funzione e il ruolo;
Per quanto sopra, lo scrivente
DIFFIDA IL SINDACO DI LIPARI
in base a quanto disposto dall’art. 43, comma 2 e 3 del D.Lgs. 267/2000, dall’art. 27 della Legge Regionale 26 agosto 1992 n.7, dall’art. 55 – comma 2 e 4 del Regolamento del Consiglio Comunale di Lipari e dell’art. 15 comma 2 e 3 dello Statuto del Comune di Lipari, a voler rispondere nei termini di legge all’interrogazione con risposta scritta presentata e assunta al N° 34705 del protocollo generale dell’Ente in data 15 settembre 2009.
Qualora a seguito della presente non pervenga alcuna risposta entro ulteriori 20 giorni il sottoscritto adirà per ulteriori vie che riterrà opportuno.
Il Consigliere Comunale Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano