(MICHELE GIACOMANTONIO) Sono convinto che uno dei problemi più grossi che pende sul futuro della comunità eoliana sia quello dei trasporti marittimi. Basterebbe questo problema a suggerire una mobilitazione permanente delle amministrazioni comunali e dei cittadini anche perché la confusione è incredibile e le notizie che si accavallano rischiano di accrescerla. La scorsa settimana il Sindaco di Lipari ha dichiaro che per il prossimo anno alla Siremar tutto rimarrà invariato. Vorrebbe essere una buona notizia ed invece non lo è perché la situazione dei trasporti marittimi è divenuta per i cittadini insostenibile. Non si sa più se un aliscafo o una nave parte o non parte; non si sa se partendo la mattina per Milazzo in giornata si possa tornare indietro. E non sempre e solo problema delle condizioni meteo marine con cui gli isolani si sono abituati a convivere. Si tratta anche di corse tagliate per avarie improvvise, per spostamenti di mezzi su altre rotte, per probabili peggioramenti dei venti e dei mari percepiti con sei-sette ore di anticipo e subito applicati come se fossero in atto. Sarebbe stato meglio che ci fosse garantito che le corse in programma, per il prossimo anno, funzionassero regolarmente salvo nei casi di cattivo tempo particolarmente grave (come accadeva una volta).
Ma rassegnati a vedere andare le cose avanti nell’andazzo degli ultimi tempi chiediamoci a che punto è la tanto strombazzata privatizzazione. Una privatizzazione che si continua a ripetere voluta dalla Unione Europea ma che in realtà è stata decisa dal nostro governo probabilmente per venire incontro a richieste di gruppi privati. Intanto ci viene confermata la proroga, oggi divenuta legge, di nove mesi dell’attuale convenzione. Essa scadrà il 30 settembre 2010. E’ l’elemento sulla base del quale il Sindaco può dire che le corse della Siremar saranno garantite anche per il prossimo anno.
Entro il 31 dicembre deve essere lanciata la gara per l’attribuzione a privati della Tirrenia e della Siremar ma ci assicurano che con ogni probabilità si anticiperanno i tempi alla prossima settimana. E questo anche se ci sono almeno tre punti che non risultano chiari: quali servizi essenziali di continuità territoriale con le isole saranno garantiti; come saranno garantite le 3.800 unità occupate; come si intende impostare i bandi visto che il 2008 si è chiuso per la Tirrenia con 725 milioni di euro di debiti.
Giustamente una agenzia di stampa che ha circolato anche su qualche blog eoliano ha parlato del rischio concreto che venga riproposto il modello Alitalia e cioè che si privatizzino gli utili e si socializzino le perdite offrendo ai privati una compagnia ripulita dei debiti mentre questi rimarrebbero a carico dei contribuenti.
Ora può darsi che i problemi occupazionali dei dipendenti e quelli della finanza pubblica interessino poco ai nostri primi cittadini ma il nodo dei servizi per le isole, questo dovrebbe riguardarli in prima persona. Ed allora come mai sono così tranquilli e non sono a premere dietro la porta del ministro per conoscere le condizioni? Hanno notizie che noi non abbiamo? Ce le facciano conoscere. Ma per carità non si mettano a piangere il giorno dopo dell’emissione del bando e dell’espletamento della gara.