Il Ministero, proprio nell'imminenza della scadenza dei termini, ha presentato ricorso al CGA avverso la sentenza che lo vedeva soccombente.
La storia prende il via il 7 marzo del 2006 quando viene bandito il concorso che prevede quale requisito “l'iscrizione da almeno un anno negli elenchi del personale volontario del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco in servizio presso la sede di Lipari”.
Dopo la presentazione delle domande e l'iter previsto, scattarono le assunzioni. Contestualmente a queste anche il ricorso da parte di dieci degli esclusi che contestavano come sette fra gli assunti non avessero, al momento della pubblicazione del bando, il titolo richiesto.
Tesi che, dopo una prima sentenza del TAR, una seconda del CGA (25 giugno 2008) ed una ulteriore del TAR di Catania (26 maggio 2009), è stata accolta con obbligo di immediata esecuzione da parte dell'autorità amministrativa.
Il Ministero, così come disposto dagli organismi giudiziari e come richiesto dagli avvocati Vincenzo La Cava e Assunta Massaro (che difendeva solo uno dei dieci ricorrenti), avrebbe dovuto assumere i primi sette esclusi della graduatoria stilata a suo tempo e cioè (secondo l'ordine di graduatoria) Flavio Quadara, Maurizio Moretto, Santo Cambria, Antonino Natoli, Salvatore D'Angelo, Davide Favaloro e Masino Spanò.
Ad essi dovevano fare posto i sette vigili che, a seguito della sentenza, risultavano impropriamente assunti. Inoltre dalla graduatoria del concorso per undici posti dovevano essere depennati altri 16 partecipanti che alla data dello stesso non erano in possesso dei requisiti.
Come anticipato, il Ministero ha deciso di opporsi alla sentenza e, in attesa della prossima determinazione, ricorrenti e pompieri ritenuti non in possesso del requisito richiesto restano in stand-by.
Per la cronaca degli undici vigili del fuoco, assunti a suo tempo, restano fuori dal contenzioso, e quindi al loro posto, in quanto in possesso dei requisiti richiesti Nicola Bombaci, Fabio Sottile, Maurizio Mandarano e Gennaro Biviano.