Sabato 11 dicembre, alle ore 10.00, presso il Salone delle Bandiere di palazzo Zanca, sarà presentato il Centro Antiviolenza – Antistalking – Famiglia “ Oikìa ”, creato dall’associazione “Circolo Messina”.
L’iniziativa, presentata dall’avv. Carmelo Raspaolo, segretario dell’Associazione “Circolo Messina”, dall’avv. Alessia Giorgianni, responsabile legale del centro e dalla sig.ra Mary Graziano, coordinatrice dell’Associazione, si ispira all’esigenza di offrire un ulteriore punto di riferimento a tutti coloro che hanno subito, o subiscono violenza nella vita quotidiana.
Interverranno: il sindaco Giuseppe Buzzanca, l’Assessore alle Politiche Sociali e per le Pari Opportunità avv. Pinella Aliberti, il maggiore del Nucleo investigativo dei Carabinieri dott. Piero Vinci, la Dirigente della Squadra mobile Questura di Messina - reati contro la persona dott.ssa Rosalba Stramandino, l’ispettore della Polizia Postale Mario Crisafulli oltre a varie personalità politiche e professionali.
Il centro “Oikìa”, innovativo e unico, nella provincia di Messina, oltre ad occuparsi di prevenzione e contrasto alla violenza su donne e minori, dà, per la prima volta, pari opportunità anche agli uomini.
Pensato e voluto da alcuni soci, dell’Associazione “Circolo Messina”, che ne hanno curato la realizzazione, ha trovato largo consenso nei numerosi professionisti che, con lo stesso entusiasmo, hanno dato la loro disponibilità, in regime di volontariato.
Il centro Oikìa, s’insedia nel territorio come luogo in cui tutti coloro che subiscono o hanno subìto violenza e/o sono vittime di stalking, trovano uno spazio di ascolto, condivisione, sostegno e aiuto, nel rispetto della segretezza e dell’anonimato, attraverso una relazione efficace di supporto con le diverse figure professionali (sociologhe, psicologhe, psichiatre, medici e avvocati) che offrono la loro collaborazione, in regime di volontariato, al centro.
Il Centro Oikìa vuole dare anche una risposta concreta a quelle famiglie che, nelle diverse situazioni della vita, si sentono disorientate, smarrite e hanno bisogno di un punto di riferimento in cui poter ricevere sostegno.
Sono sempre più frequenti i casi, resi pubblici dai mass media, di famiglie distrutte da tensioni e violenze in genere che, se gestiti o mediati in tempo utile e in modo professionale, avrebbero avuto epiloghi diversi.
I servizi offerti dal “ Centro Oikìa”- antiviolenza, antistalking e famiglia sono: colloqui telefonici per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni. Colloqui che si svolgono con operatrici che instaurano con la persona, vittima della molestia o dell’abuso, una relazione di fiducia basata sull’empatia e sul riconoscimento della centralità del vissuto del soggetto.
Colloqui informativi di carattere legale, con avvocati specializzati, sugli strumenti giuridici cui la persona può far ricorso per tutelare i propri diritti. Percorsi di autostima. Gruppi di auto aiuto, per creare spazi di confronto e di condivisione tra vittime che hanno simili esperienze di vita.
L'obiettivo del centro è di offrire, alle vittime, la possibilità di elaborare i vissuti di maltrattamento e creare nuove reti di relazioni positive, basate sul rispetto e la valorizzazione di sé e degli altri. Creare un collegamento diretto e continuo con le Forze dell’Ordine, per offrire supporto, nel percorso di accoglienza, a chi denuncia la violenza.
Affiancamenti, quando richiesti, nella fruizione di servizi quali: Forze dell’Ordine, visite mediche, colloqui con assistenti sociali, pratiche presso Ufficio del Lavoro, Centro Immigrati o altri luoghi, in cui la presenza delle operatrici, rappresenti un punto di forza per la vittima; questi momenti sono importanti per realizzare una rete integrata di sostegno indispensabile alla vittima per costruire efficaci strategie di uscita dalla situazione di violenza.
Inoltre è stata realizzata, a fine divulgativo, una brochure nella quale, con terminologie di facile comprensione, sono spiegate le finalità del Centro, le modalità d’intervento e soprattutto si dà una definizione di violenza in tutte le sfaccettature, affinché chiunque ne fosse vittima, si possa riconoscere.