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lunedì 6 dicembre 2010

Milazzo: Il Comune pensi a una strategia per rilanciare il porto

(Andrea Italiano/Gazzetta del sud) Con un documento il consigliere comunale Santo Napoli ha smosso le acque del porto. L'ha fatto sostenendo che tocca al Comune deciderne il destino forse più dell'Autorità Portuale che sta effettuando interventi in funzione delle specifiche esigenze delle Isole Eolie. Il consigliere Napoli ha chiesto una convocazione urgente del consiglio comunale con la presenza del presidente dell'Autorità portuale. Tra l'altro – ha aggiunto poi il consigliere Francesco Antonio Cusumano – all'interno dell'Autorità portuale il Comune è rappresentato da soggetti che sono portatori di interessi di categoria. Con l'adesione all'iniziativa di quasi tutti i consiglieri comunali, Napoli ha sostenuto che il Consiglio deve proporsi sulla portualità in maniera più costruttiva rispetto al passato.

A tal fine ha indicato quelli che a suo avviso sono i dati necessari per un esame approfondito e complessivo dei problemi inerenti il porto di Milazzo. Premettendo che la situazione è caratterizzata dalla mancanza fisica degli spazi oggettivamente indispensabili, Napoli ha rappresentato l'esigenza dell'attuazione di un piano regolatore che sia adeguato alle necessità operative. Conseguentemente ha proposto: prosecuzione del molo Marullo con la previsione di idonei attracchi per le navi da crociera; netta separazione tra zona destinata al terminal dei mezzi veloci e alla nautica da diporto da altre zone portuali; una zona destinata all'invasatura delle navi traghetto che collegano il porto di Milazzo con le Isole Eolie, Napoli ed altri scali; spostamento verso la zona Acqueviole delle banchine destinate al traffico commerciale con la previsione di sufficienti aree per lo stoccaggio delle merci. È stato fatto presente come la Compagnia portuale si sia sempre lamentata per essere stata costretta quotidianamente ad affrontare problemi gravissimi per la mancanza di spazi adeguati. Ma per potere realizzare adeguatamente tutto ciò che comprenderà il piano regolatore del porto – è la conclusione di Santo Napoli – si dovrà rendere libera la zona di Acqueviole attualmente data in concessione.

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