Parco delle Eolie. Pubblichiamo un documento in forma integrale venuto fuori dalla riunione tenutasi a Roma al Ministero dell'Ambiente il 21/01/10.
Precisiamo che non si tratta di un documento riservato, probabilmente indicativo, ma sicuramente interessante per capire cosa si intende per parco nazionale, i "cavilli" che un parco comporta, quali sono gli organi del parco. Nello specifico caso del Parco delle Eolie: le risorse finanziarie e gli assi d'intervento. Il documento, tra l'altro, da quanto apprendiamo è a disposizione dei consiglieri comunali trovandosi lo stesso agli atti del consiglio comunale stesso.
CAPITOLO I – IL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE
1. Il Parco Nazionale
Un parco nazionale è un ampio territorio in cui convivono insieme, uomo e natura. E’ un territorio di rilevante valore naturalistico e ambientale, che viene tutelato e gestito in modo che si conservi per le generazioni presenti e future.
Nella definizioni di “Parco Nazionale” rientrano tutte le aree terrestri, fluviali, lacuali e marine che contengano uno o più ecosistemi intatti o, anche se parzialmente alterati da interventi antropici, contengano una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi, tali da richiedere l’intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.
Il Parco Nazionale delle Isole Eolie è stato istituito con legge n. 244 del 24 dicembre 2007.
Oggi in Italia sono stati istituiti 24 parchi nazionali che integrano e completano la salvaguardia operata dalle riserve regionali e provinciali all’interno del Sistema Nazionale Complessivo di Aree Protette, coinvolgendo Enti territoriali e associazioni no profit nella gestione del perimetro tutelato e nelle politiche di accesso e beneficio delle popolazioni locali.
Oltre alla funzioni collegate alla pianificazione del territorio e alla vigilanza sulla salvaguardia degli ecosistemi e dei valori naturali ricollegati al territorio italiano, il Parco nazionale ha una precisa missione di fungere da strumento di collegamento e valorizzazione delle realtà locali che devono trovare nella bellezza (e delicatezza) del territorio su cui abitano l’elemento di coesione, la risorsa chiave del loro sviluppo.
2. Le finalità e la politica ambientale
Le finalità dell’Ente Parco vertono su cinque assi principali:
1. Conservazione: difendere l’ambiente nei suoi aspetti originari deve essere la premessa fondamentale per qualsiasi sviluppo della nostra società e ne testimonia il grado di civiltà.
2. Integrazione tra uomo ed ambiente: creare le condizioni perché lo sviluppo delle condizioni di vita delle popolazioni locali si basi sulla conservazione, sulla valorizzazione e sulla razionale gestionale delle risorse naturali e culturali che l’area protetta custodisce. Per questo il Parco tutela e promuove le attività tradizionali e di qualità, legate alla cultura materiale sedimentata nel territorio.
3. Fruibilità e accesso: aperto a tutti e fruibile, al fine della conoscenza del territorio ed a beneficio dei visitatori, nel pieno rispetto dell’ambiente in parco intende portare avanti attività di educazione ambientale, centri visita, musei, aree faunistiche e sentieri costituiscono un insieme organico che favorisce le visite orientate, di gruppo o individuali. Questo “sistema” operante sul territorio intende porsi come una delle forme più avanzate ed importanti di organizzazione del turismo di scoperta ed esperienziale.
4. Divulgazione: il Parco promuove e valorizza il territorio anche attraverso conferenze, pubblicazioni, libri, sito web, scambi tra aree protette, coinvolgimento di scuole ed Istituzioni, a livello nazionale ed internazionale.
5. Ricerca: in base al principio per cui per proteggere si deve conoscere, il Parco studia il territorio in modo approfondito ed esteso a tutte le sue componenti storiche, sociali, geologiche, faunistiche e vegetazionali; l’effettivo valore di questi elementi può essere compreso soltanto attraverso l’attuazione di un articolato piano di ricerca, i cui risultati vengono poi impiegati per stabilire i più efficaci criteri di protezione e conservazione.
3. Gli strumenti di pianificazione
La concreta gestione del patrimonio naturale, culturale ed economico del parco viene realizzata adottando gli organi e gli strumenti di gestione introdotti dalla Legge Quadro n. 394 del 6 dicembre 1991.
In particolare, per l’elaborazione di specifiche politiche di sviluppo delle aree parco che, attraverso il coinvolgimento delle popolazioni interessate, possano conciliare gli obiettivi di conservazione della natura con quelli di sviluppo socio – economico, la legge quadro introduce negli art. 11, 12 e 14 (Regolamento del Parco – Piano per il parco – Iniziative per la promozione economica e sociale) gli strumenti di gestione adottati dell’Ente parco e dalla Comunità del parco.
Il regolamento del parco disciplina l’esercizio delle attività consentite entro il territorio del parco rispettando le caratteristiche proprie del parco stesso, disciplina in particolare:
· la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti;
· lo svolgimento e la circolazione del pubblico con qualsiasi mezzo di trasporto;
· lo svolgimento delle attività di ricerca scientifica e biosanitaria;
· i limite alle emissioni sonore, luminose;
· lo svolgimento delle attività da affidare a interventi i occupazione giovanile, di volontariato, con particolare riferimento alle comunità terapeutiche, e al servizio civile alternativo;
· l’accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap e anziani.
3.1 Il Piano del Parco ed il Piano pluriennale economico e sociale
Il Piano per il parco è lo strumento attraverso cui l’Ente parco persegue la tutela dei valori naturali ed ambientali attraverso il piano per il parco che disciplina quanto segue:
· l’organizzazione generale del territorio;
· vincoli, destinazioni di uso pubblico o privato e norme di attuazione relative con riferimento alle varie aree o parti del piano;
· sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo ai percorsi, accessi e strutture riservati ai disabili, ai portatori handicap e agli anziani;
· sistemi di attrezzature e servizi per la gestione e la funzione sociale del parco, musei, centri di visite, uffici informativi, aree di campeggio, attività agroturistiche;
· indirizzi e criteri per gli interventi sulla flora, sulla fauna e sull’ambiente naturale in genere.
Il pano, cha ha durata quadriennale, è predisposto dall’Ente parco entro sei mesi dalla sua istituzione ed è adottato dalla regione entro i successivi quattro mesi, sentiti gli enti locali.
La comunità del parco per promuovere le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività residenti all’interno del parco, elabora, entro un anno dalla sua costituzione, un piano pluriennale economico e sociale. Il piano prevede inoltre:
a. la concessione di sovvenzioni;
b. la predisposizione di attrezzature, impianti di depurazione e per il risparmio energetico, servizi ed impianti di carattere turistico – naturalistico;
c. l’agevolazione o la promozione, anche in forma cooperativa, di attività tradizionali artigianali, agro – silvo – pastorali, culturali, servizi sociali e biblioteche, restauro;
d. iniziative volte a favorire lo sviluppo del turismo e delle attività locali, nel rispetto delle esigenze di conservazione del parco;
f. attività ed interventi diretti a favorire l’occupazione giovanile ed il volontariato, nonché l’accessibilità e la fruizione, in particolare per i portatori di handicap;
g. l’organizzazione, d’intesa con la regione o le regioni interessate, di speciali corsi di formazione al termine dei quali viene rilasciato il titolo ufficiale ed esclusivo di guida del parco.
La tutela dei valori naturali e ambientali, che la Legge affida all’Ente Parco, è perseguita attraverso lo strumento del piano per il parco, che suddivide il territorio in funzione del diverso grado di protezione. Il territorio del Parco è dunque articolato ‘in aree o parti caratterizzate da forme differenziate di uso, godimento e tutela’.
La zonizzazione del parco prevede quindi:
· riserve integrali nelle quali l’ambiente naturale è conservato nella sua integrità.
· riserve generali orientate nelle quali è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio. Possono essere tuttavia consentite le utilizzazioni produttive tradizionali, la realizzazione delle infrastrutture strettamente necessarie, nonché interventi di gestione delle risorse naturali a cura dell’Ente Parco. Sono altresì ammesse opere di manutenzione alle opere esistenti.
· aree di protezione nelle quali, in armonia con finalità istitutive e in conformità ai criteri generali fissati dall’Ente Parco, possono continuare, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di agricoltura biologica, le attività agro – silvo – pastorali nonché di pesca e raccolta dei prodotti naturali, ed è incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità.
· aree di promozione economica e sociale facenti parte del medesimo ecosistema, più estesamente modificate dai processi di antropizzazione, nelle quali sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del Parco e finalizzate al miglioramento della vita socio – culturale delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori.
Altresì il piano economico e sociale ha la peculiarità di garantire lo sviluppo economico sociale del territorio in quanto il medesimo piano viene redatto dalla Comunità del Parco (in questo caso composta da Comuni di Provincia e Regione) che rappresentano le necessità, le opportunità e le azioni necessarie sia per un miglioramento della qualità della vita che di uno sviluppo economico mirato alle strettissime esigenze territoriali avendo particolare riguardo alla situazione dei collegamenti con la terraferma alla tutela e salvaguardia del patrimonio vulcanologico, nonché delle prospettive di sviluppo turistico regolamentato e disciplinato in base alla legge 349/91.
La globalità dell’azione del PPES è in particolare curata raccogliendo una selezione delle azioni operative (quelle a più diretta valenza socioeconomica) già suggerite dal Piano del Parco e dagli altri Piani. In questa stessa direzione, le attività e gli interventi migliorativi hanno l’obiettivo prioritario di essere riassunti nel bilancio previsionale dell’Ente che costituisce lo strumento programmatico annuale per l’Ente Parco.
L’obiettivo è evidente: il PPES, raccoglie il frutto delle implicazioni socio economiche della generale azione di programmazione del Parco attraverso le decisioni finanziarie adottate ed in corso di attuazione, e si pone come il riferimento fondamentale della futura formazione delle decisioni di spesa del Parco – con particolare riguardo alla tutela e salvaguardia del sito UNESCO – e come organico quadro di riferimento della sua azione politica.
3.2 Il sistema di gestione ambientale e gli assi di intervento
Per il conseguimento delle finalità sopra esposte l’Ente Parco intende altresì dotarsi di un sistema di gestione ambientale nel rispetto del regolamento comunitario EMAS, il quale consente un efficace controllo delle proprie attività, gestite e promosse secondo diversi assi strategici di intervento, tra cui:
· conservazione del patrimonio naturale
· gestione del patrimonio storico culturale e delle tradizioni
· sistema dell’accessibilità e dell’integrazione
· fruizione del parco e delle sue risorse
· promozione della sostenibilità nei settori agricoltura foresta e pesca
· controllo e gestione della pressione insediativa
· controllo dei fattori inquinanti e di instabilità idrogeologica
· valorizzazione e qualificazione delle risorse umane
· attività amministrativo contabili
L’Ente Parco, attraverso l’ottimizzazione degli aspetti ambientali significativi – diretti ed indiretti – legati all’attuazione degli assi di intervento, si impegna a:
1. favorire ed intraprendere iniziative utili al recupero e alla valorizzazione delle caratteristiche naturali, paesaggistiche, storiche e culturali del territorio;
2. attivare un processo continuo di miglioramento delle prestazioni ambientali delle proprie attività e di quelle svolte sul territorio sulle quali può avere un’influenza;
3. adottare le precauzioni e le disposizioni necessarie per prevenire, eliminare o ridurre qualsiasi forma di inquinamento ambientale;
4. promuovere ed organizzare il territorio per la fruizione ai fini didattici, culturali, scientifici, ricreativi e turistici;
5. promuovere ogni iniziativa utile alla qualificazione delle attività esistenti sul territorio e alla valorizzazione dei prodotti tipici;
6. coniugare lo sviluppo economico con la compatibilità ambientale;
7. promuovere una fruizione sostenibile;
8. adottare metodi e procedure che consentano il rispetto delle prescrizioni legali applicabili agli propri aspetti ambientali soggetti alla competenza dell’Ente Parco;
9. sensibilizzare e formare tutto il personale interno o che opera per esso, al fine di migliorare il senso di responsabilità ambientale anche al fine di creare un dialogo aperto con tutte le parti interessate comunicando sia all’interno che all’esterno tutte le informazioni necessarie a comprendere gli effetti ambientali delle attività;
10. fornire alle pubbliche amministrazioni e alle altre parti interessate i dati sulle condizioni ambientali del territorio e i possibili obiettivi di miglioramento favorendo ogni forma di sinergie finalizzate ad una corretta gestione del territorio stesso;
11. realizzare il recupero delle ex aree di cava attraverso la messa in sicurezza, la rimozione del materiale di scarto di pietra pomice e la predisposizione di progetti scientifici per il ripristino della vegetazione autoctona (previa autorizzazione della Procura della Repubblica poiché alcune delle ex aree di cava sono sottoposte a sequestro giudiziario);
12. realizzare un piano per la riconversione a fini didattici ed eco – turistici delle infrastrutture delle miniere, in connessione con un programma di reimpiego e/o riqualificazione degli operai delle cave;
13. presentare una proposta di modifica dei confini del sito UNESCO in base ai perimetri del Parco e, segnatamente, per quanto riguarda l’isola di Lipari;
14. formulare una proposta per l’inclusione degli habitat costieri e marini all’interno del perimetro l’UNESCO in base alle linee – guida operative della Convenzione del 1972;
15. definire un piano di obiettivi e principi di guida da inserire nell’istruttoria in corso della valutazione ambientale strategica sul progetto di allargamento del porto di Lipari.
Nota della redazione: i punti 13/14/15 sono stati evidenziati in rosso poichè nel documento in nostro possesso accanto ad essi vi è scritto: NO
3.3 Gli organi del Parco
La legge quadro sulle aree protette degli art. 9, 10, 11, 12 e 14 individua gli organi e gli strumenti di gestione per perseguire le finalità istitutive del Parco e i più generali obiettivi di conservazione e sviluppo sostenibile.
Gli organi di gestione che compongono l’Ente Parco, che ha personalità di diritto pubblico, sede legale e amministrativa nel territorio del parco ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’ambiente, sono:
· Il Presidente
· Il Consiglio Direttivo
· La Giunta esecutiva
· Il Collegio dei Revisori dei Conti
· La Comunità del Parco
Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell’ambiente d’intesa con i presidenti delle regioni nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell’Ente parco, ne coordina l’attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal Consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del Consiglio direttivo nella seduta successiva.
Il Consiglio Direttivo è formato dal Presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell’ambiente, sentite le regioni interessate, scelti tra persone particolarmente qualificate per le attività in materia di conservazione della natura o tra i rappresentanti della Comunità del parco, secondo le seguenti modalità:
a) cinque, su designazione della Comunità del parco, con voto limitato;
b) due, su designazione delle associazioni di protezione ambientale individuate ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, scelti tra esperti in materia naturalistico – ambientale;
c) due, su designazione dell’Accademia nazionale dei Lincei, della Società botanica italiana, dell’Unione zoologica italiana, del Consiglio nazionale delle ricerche e delle Università degli studi con sede nelle province nei cui territori ricade il parco; in caso di designazione di un numero superiore a due la scelta tra i soggetti indicati è effettuata dal Ministro dell’ambiente;
d) uno, su designazione del Ministro dell’agricoltura e delle foreste;
e) due, su designazione del Ministro dell’ambiente.
Il Consiglio direttivo delibera in merito a tutte le questione generali ed in particolare sui bilanci che sono approvati dal Ministro dell’ambiente di concerto con il Ministro del tesoro, sui regolamenti e sulla proposta di piano per il parco, esprime parere vincolante sul piano pluriennale economico e sociale, elabora lo statuto dell’Ente parco, che è adottato con decreto del Ministro dell’ambiente, d’intesa con la regione.
Il Consiglio direttivo elegge al proprio interno un vice presidente ed eventualmente una giunta esecutiva formata da cinque componenti, compreso il Presidente, secondo le modalità e con le funzioni stabilite nello statuto dell’Ente parco.
Il Collegio dei revisori dei conti esercita il riscontro contabile sugli atti dell’Ente parco secondo le norme di contabilità dello Stato e sulla base dei regolamenti di contabilità dell’Ente parco, approvati dal Ministro del tesoro di concerto con il Ministro dell’ambiente. Il Collegio dei revisori dei conti è nominato con decreto del Ministro del tesoro ed è formato da tre componenti scelti tra funzionari della Ragioneria generale dello Stato ovvero tra iscritti nel ruolo dei revisori ufficiali dei conti. Essi sono designati: due dal Ministro del tesoro, di cui uno in qualità di Presidente del Collegio; uno dalla regione o, d’intesa, dalle regioni interessate.
La Comunità del parco è costituita dai presidenti delle regioni e delle province, dai sindaci dei comuni e dai presidenti delle comunità montane nei cui territori sono ricomprese le aree del parco.
La Comunità del parco è costituita dai presidenti delle regioni e delle province, dai sindaci dei comuni e dai presidenti delle comunità montane nei cui territori sono ricomprese le aree del parco.
La Comunità del parco è organo consultivo e propositivo dell’Ente parco. In particolare, il suo parere è obbligatorio:
a) sul regolamento del parco
b) sul piano per il parco
c) su altre questioni, a richiesta di un terzo dei componenti del Consiglio direttivo;
d) sul bilancio e sul conto consuntivo.
La Comunità del parco delibera, previo parere vincolante del Consiglio direttivo, il piano pluriennale economico e sociale e vigila sulla sua attenzione; adotta altresì il proprio regolamento.
La Comunità del parco elegge al suo interno un Presidente e un Vice Presidente. E’ convocata dal Presidente almeno due volte l’anno e quando venga richiesto dal Presidente dell’Ente parco o da un terzo dei suoi componenti. Gli organi dell’Ente parco durano in carica cinque anni ed i membri possono essere confermati una sola volta.
4. Le risorse finanziarie
La normativa vigente ha previsto l’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie.
Al parco spettano le risorse finanziarie derivanti dalla ripartizione del contributo ordinario a tutti i Parchi nazionali. In particolare la medesimo sono attribuite le risorse di prima istituzione dell’Ente (circa € 1.000.000) oltre al contributo ordinario previsto di circa € 350,000 annui a regime.
CAPITOLO II – GLI ASSI D’INTERVENTO
1 Il recupero delle ex aree di cava (la messa in sicurezza, la rimozione del materiale di scarto di pietra pomice e progetti scientifici per il ripristino della vegetazione autoctona)
2 Proposta di modifica dei confini del sito UNESCO in base ai perimetri del Parco e, segnatamente, per quanto riguarda l’isola di Lipari
3 Piano per la riconversione a fini didattici ed eco – turistici delle infrastrutture delle miniere, in connessione con un programma di reimpiego e/o riqualificazione degli operai delle cave
4 Proposta per l’inclusione degli habitat costieri e marini all’interno del perimetro l’UNESCO in base alle linee – guida operative della Convenzione del 1972
5 Piano di obiettivi e principi guida da inserire nell’istruttoria in corso della valutazione ambientale strategica sul progetto di allargamento del porto di Lipari.
Nota della redazione: i punti 4 e 5 sono stati evidenziati in rosso poichè nel documento in nostro possesso accanto ad essi vi è scritto: NO
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sabato 24 aprile 2010
Tirrenia e Siremar. Le iniziative
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa (dichiarazione del Presidente Nazionale USCLAC/UNCDiM, aderente a Federmanager) e una formale richiesta avanzata dalla stessa sigla per tutelare i risvolti sociali della privatizzazione Società di Navigazione Gruppo Tirrenia (Tirrenia e Siremar).
COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione del Presidente Com.te Antonino Nobile
Il 23 aprile si è svolto il programmato incontro presso il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti per trattare le problematiche relative alla privatizzazione del Gruppo Tirrenia (Tirrenia di Navigazione e Siremar) presente l’avv. Pierpaolo Dominedò in rappresentanza di Fintecna.
L’incontro è stato presieduto dal dott. Enrico Maria Pujia, essendo il Ministro Matteoli impossibilitato a parteciparvi per i suoi noti impegni politici.
L’incontro a natura meramente interlocutorio è da ritenersi preparatorio a quello che si terrà entro il corrente mese. In subordine, avendone avuto possibilità, sono state rappresentate quelle che per la scrivente Organizzazione Sindacale sono i minimi traguardi da garantire ai Lavoratori rappresentai per la loro tutela occupazionale e reddituale. Al riguardo
Nel prossimo incontro sarà formalmente richiesto di conoscere i piani industriali di coloro che il prossimo 26 aprile 2010 confermeranno la loro partecipazione alla gara d’appalto. Il rilancio industriale delle Società di Navigazione interessate è condizione essenziale per garantire l’occupazione nel settore, prevalentemente meridionale, e la certezza di potere continuare a garantire un ottimale servizio sociale alle utenze interessate ai collegamenti gestiti oggi da Tirrenia e Siremar.
Resta confermato lo stato di agitazione. Appare chiaro che, in presenza di risultati non soddisfacenti a conclusione del prossimo incontro, calendarizzeremo degli scioperi a sostegno della vertenza.
Com.te Antonino Nobile
La richiesta avanzata per tutelare i risvolti sociali della privatizzazione Società di Navigazione Gruppo Tirrenia (Tirrenia e Siremar) da F E D E R M A N A G E R
e U.S.C.L.A.C. / U.N.C.Di.M. al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici Direzione generale per il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne
OGGETTO : RICHIESTA CLAUSOLE SOCIALI DA INSERIRE NEI BANDI
DI GARA D’APPALTO SOCIETÀ GRUPPO TIRRENIA
La scrivente O.S. avanza la richiesta di inserire nel bando di gara le seguenti clausole sociali a
tutela dei propri rappresentati :
1. obbligo per il vincitore della gara di mantenere in vigore la contrattualistica vigente per anni cinque e di discutere con noi OO.SS. i riflessi occupazionali del piano industriale per il rilancio dei servizi oggi espletati dalle Società di Navigazione in fase di privatizzazione;
2. effettuazione preventiva, o contestuale alla fase di privatizzazione, delle necessarie promozioni in seno a ciascuna Società di Navigazione, in maniera da potere affrontare la privatizzazione con un quadro reale della situazione occupazionale che possa permettere un’esatta quantificazione degli esuberi per categoria;
3. ipotizzare le necessarie risorse per accompagnare al pensionamento quanti in esubero;
4. sistemazione dei precari in seno alle Società per cui da anni prestano servizio.
Con i migliori saluti.
USCLAC/UNCDIM
Il Presidente
(Com.te Antonino Nobile)
COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione del Presidente Com.te Antonino Nobile
Il 23 aprile si è svolto il programmato incontro presso il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti per trattare le problematiche relative alla privatizzazione del Gruppo Tirrenia (Tirrenia di Navigazione e Siremar) presente l’avv. Pierpaolo Dominedò in rappresentanza di Fintecna.
L’incontro è stato presieduto dal dott. Enrico Maria Pujia, essendo il Ministro Matteoli impossibilitato a parteciparvi per i suoi noti impegni politici.
L’incontro a natura meramente interlocutorio è da ritenersi preparatorio a quello che si terrà entro il corrente mese. In subordine, avendone avuto possibilità, sono state rappresentate quelle che per la scrivente Organizzazione Sindacale sono i minimi traguardi da garantire ai Lavoratori rappresentai per la loro tutela occupazionale e reddituale. Al riguardo
Nel prossimo incontro sarà formalmente richiesto di conoscere i piani industriali di coloro che il prossimo 26 aprile 2010 confermeranno la loro partecipazione alla gara d’appalto. Il rilancio industriale delle Società di Navigazione interessate è condizione essenziale per garantire l’occupazione nel settore, prevalentemente meridionale, e la certezza di potere continuare a garantire un ottimale servizio sociale alle utenze interessate ai collegamenti gestiti oggi da Tirrenia e Siremar.
Resta confermato lo stato di agitazione. Appare chiaro che, in presenza di risultati non soddisfacenti a conclusione del prossimo incontro, calendarizzeremo degli scioperi a sostegno della vertenza.
Com.te Antonino Nobile
La richiesta avanzata per tutelare i risvolti sociali della privatizzazione Società di Navigazione Gruppo Tirrenia (Tirrenia e Siremar) da F E D E R M A N A G E R
e U.S.C.L.A.C. / U.N.C.Di.M. al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici Direzione generale per il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne
OGGETTO : RICHIESTA CLAUSOLE SOCIALI DA INSERIRE NEI BANDI
DI GARA D’APPALTO SOCIETÀ GRUPPO TIRRENIA
La scrivente O.S. avanza la richiesta di inserire nel bando di gara le seguenti clausole sociali a
tutela dei propri rappresentati :
1. obbligo per il vincitore della gara di mantenere in vigore la contrattualistica vigente per anni cinque e di discutere con noi OO.SS. i riflessi occupazionali del piano industriale per il rilancio dei servizi oggi espletati dalle Società di Navigazione in fase di privatizzazione;
2. effettuazione preventiva, o contestuale alla fase di privatizzazione, delle necessarie promozioni in seno a ciascuna Società di Navigazione, in maniera da potere affrontare la privatizzazione con un quadro reale della situazione occupazionale che possa permettere un’esatta quantificazione degli esuberi per categoria;
3. ipotizzare le necessarie risorse per accompagnare al pensionamento quanti in esubero;
4. sistemazione dei precari in seno alle Società per cui da anni prestano servizio.
Con i migliori saluti.
USCLAC/UNCDIM
Il Presidente
(Com.te Antonino Nobile)
Il doppio incarico deputato regionale- amministratore di comune con più di 20mila abitanti è incostituzionale
Il doppio incarico deputato regionale-amministratore di un comune con più di 20 mila abitanti è incostituzionale. La Consulta ha dichiarato in parte illegittima la legge sulle elezioni dei deputati dell'Ars così come modificata, sotto il profilo delle incompatibilità e delle ineleggibilità, dalla legge regionale 22 del 2007.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 143 scritta dal vicepresidente Ugo De Siervo, ha pertanto accolto la questione sollevata dal Tribunale di Palermo. «La dichiarazione di incostituzionalità dell'omessa previsione della causa di incompatibilità in esame non può ritenersi preclusa dall'essere la materia riservata alla discrezionalità del legislatore, giacché il limite dimensionale cui si rapporta l'operatività della causa di incompatibilità discende direttamente ed univocamente dall'assetto normativo vigente nella Regione Siciliana». Nel caso di specie, la Consulta sostiene che va data «attuazione ai principi del divieto del cumulo delle cariche e del parallelismo fra le cause di ineleggibilità e quelle di incompatibilità sopravvenute. Il legislatore siciliano, con la legge regionale 22 del 2007 – è scritto nella sentenza – se da un lato ha disatteso tali principi, ha dall'altro lato contestualmente rideterminato la categoria dell'ineleggibilità a consigliere regionale dei sindaci e degli assessori dei comuni, compresi nel territorio della regione, circoscrivendola a quelli con popolazione superiore a 20mila abitanti».
La Corte conclude sostenendo di dare «semplicemente attuazione al principio sopra individuato che impone di configurare l'incompatibilità nelle medesime ipotesi e dentro gli stessi limiti in cui la legge regionale prevede una causa di ineleggibilità».
Il caso è stato sollevato direttamente nei confronti del vicesindaco di Messina, il deputato all'Ars dell'Udc Giovanni Ardizzone, dall'avv. Antonio Catalioto che in tal senso aveva ricevuto mandato da Antonino Reitano, primo dei non eletti a Sala d'Ercole nella lista provinciale Udc alle consultazioni del 2008. Ma, ampliando lo spettro, riguarda nel complesso 7 parlamentari regionali, sebbene nessuno, ad eccezione appunto di Ardizzone, sia al centro – non ancora almeno – di ricorsi. Si tratta dell'on. Francesco Scoma (Pdl), deputato Ars e vicesindaco di Palermo, degli onorevoli Salvino Caputo (Pdl) e Nino Dina (Udc), rispettivamente vicesindaco e assessore a Monreale (37mila abitanti), dell'on. Raffaele Nicotra (Pdl), vicesindaco di Acicatena (28mila abitanti), degli on. Giuseppe Buzzanca (Pdl) e Fortunato Romano (Mpa), sindaco e assessore di Messina. La sentenza della Consulta invece nessun riferimento fa agli amministratori provinciali, pertanto non viene sfiorata la posizione del presidente della Provincia di Caltanissetta Pino Federico, deputato autonomista.
Cosa accadrà adesso? Innanzitutto va detto che siamo al cospetto di una una sentenza "additiva di regola", che colma un vuoto e pertanto la legge va integrata con quanto deciso dai giudici costituzionali, altra cosa sarebbe stata se invece si fosse trattato di una sentenza "addidiva di principio", che suggerisce al legislatore cosa fare. Sicché, l'on. Ardizzone, contro la cui posizione è stato presentato ricorso, avrà 10 giorni di tempo per optare per l'incarico di deputato o amministratore dal momento in cui la sentenza viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Ma ha già fatto sapere che si dimetterà lunedì . La possibilità dell'opzione gli viene offerta dalla legge regionale 8 del 10 luglio 2009, rispetto alla quale l'avv. Catalioto ha già fatto sapere di voler sollevare nuova questione di legittimità costituzionale.
E gli altri deputati Ars-amministratori di comuni superiori a 20mila abitanti? Nel caso in cui si dovessero registrare ricorsi nei confronti della posizione di ciascuno, si attiverebbe un procedimento giudiziario a conclusione del quale, in caso di accertata incompatibilità anche in Cassazione dunque, il deputato amministratore potrà optare entro i dieci giorni successivi al deposito della sentenza.
Sul piano più strettamente politico, se Ardizzone si dimetterà ed è sul punto di farlo anche l'on. Romano, il sindaco di Messina Buzzanca ha fatto sapere che andrà avanti con i doppio incarico fino a eventuale sentenza passata in giudicato. Sulla medesima posizione il vicesindaco di Palermo, Scoma. Un dato è intanto incontrovertibile: il doppio incarico non sarà più possibile, capitolo chiuso dalla prossima tornata elettorale per il rinnovo dell'Ars. Epperò sindaci e assessori di comuni con più di ventimila abitanti potranno sempre essere eletti alla Camera e al Senato.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 143 scritta dal vicepresidente Ugo De Siervo, ha pertanto accolto la questione sollevata dal Tribunale di Palermo. «La dichiarazione di incostituzionalità dell'omessa previsione della causa di incompatibilità in esame non può ritenersi preclusa dall'essere la materia riservata alla discrezionalità del legislatore, giacché il limite dimensionale cui si rapporta l'operatività della causa di incompatibilità discende direttamente ed univocamente dall'assetto normativo vigente nella Regione Siciliana». Nel caso di specie, la Consulta sostiene che va data «attuazione ai principi del divieto del cumulo delle cariche e del parallelismo fra le cause di ineleggibilità e quelle di incompatibilità sopravvenute. Il legislatore siciliano, con la legge regionale 22 del 2007 – è scritto nella sentenza – se da un lato ha disatteso tali principi, ha dall'altro lato contestualmente rideterminato la categoria dell'ineleggibilità a consigliere regionale dei sindaci e degli assessori dei comuni, compresi nel territorio della regione, circoscrivendola a quelli con popolazione superiore a 20mila abitanti».
La Corte conclude sostenendo di dare «semplicemente attuazione al principio sopra individuato che impone di configurare l'incompatibilità nelle medesime ipotesi e dentro gli stessi limiti in cui la legge regionale prevede una causa di ineleggibilità».
Il caso è stato sollevato direttamente nei confronti del vicesindaco di Messina, il deputato all'Ars dell'Udc Giovanni Ardizzone, dall'avv. Antonio Catalioto che in tal senso aveva ricevuto mandato da Antonino Reitano, primo dei non eletti a Sala d'Ercole nella lista provinciale Udc alle consultazioni del 2008. Ma, ampliando lo spettro, riguarda nel complesso 7 parlamentari regionali, sebbene nessuno, ad eccezione appunto di Ardizzone, sia al centro – non ancora almeno – di ricorsi. Si tratta dell'on. Francesco Scoma (Pdl), deputato Ars e vicesindaco di Palermo, degli onorevoli Salvino Caputo (Pdl) e Nino Dina (Udc), rispettivamente vicesindaco e assessore a Monreale (37mila abitanti), dell'on. Raffaele Nicotra (Pdl), vicesindaco di Acicatena (28mila abitanti), degli on. Giuseppe Buzzanca (Pdl) e Fortunato Romano (Mpa), sindaco e assessore di Messina. La sentenza della Consulta invece nessun riferimento fa agli amministratori provinciali, pertanto non viene sfiorata la posizione del presidente della Provincia di Caltanissetta Pino Federico, deputato autonomista.
Cosa accadrà adesso? Innanzitutto va detto che siamo al cospetto di una una sentenza "additiva di regola", che colma un vuoto e pertanto la legge va integrata con quanto deciso dai giudici costituzionali, altra cosa sarebbe stata se invece si fosse trattato di una sentenza "addidiva di principio", che suggerisce al legislatore cosa fare. Sicché, l'on. Ardizzone, contro la cui posizione è stato presentato ricorso, avrà 10 giorni di tempo per optare per l'incarico di deputato o amministratore dal momento in cui la sentenza viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Ma ha già fatto sapere che si dimetterà lunedì . La possibilità dell'opzione gli viene offerta dalla legge regionale 8 del 10 luglio 2009, rispetto alla quale l'avv. Catalioto ha già fatto sapere di voler sollevare nuova questione di legittimità costituzionale.
E gli altri deputati Ars-amministratori di comuni superiori a 20mila abitanti? Nel caso in cui si dovessero registrare ricorsi nei confronti della posizione di ciascuno, si attiverebbe un procedimento giudiziario a conclusione del quale, in caso di accertata incompatibilità anche in Cassazione dunque, il deputato amministratore potrà optare entro i dieci giorni successivi al deposito della sentenza.
Sul piano più strettamente politico, se Ardizzone si dimetterà ed è sul punto di farlo anche l'on. Romano, il sindaco di Messina Buzzanca ha fatto sapere che andrà avanti con i doppio incarico fino a eventuale sentenza passata in giudicato. Sulla medesima posizione il vicesindaco di Palermo, Scoma. Un dato è intanto incontrovertibile: il doppio incarico non sarà più possibile, capitolo chiuso dalla prossima tornata elettorale per il rinnovo dell'Ars. Epperò sindaci e assessori di comuni con più di ventimila abitanti potranno sempre essere eletti alla Camera e al Senato.
venerdì 23 aprile 2010
Detenzione di sostanze stupefacenti. Arrestato il consigliere comunale Giuffrè. Il comunicato stampa ufficiale dell'Arma
COMUNICATO STAMPA
Compagnia di Milazzo
Filicudi (ME); prevenzione dei reati e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti: finisce in manette un 24enne del luogo.
Nel pomeriggio odierno, intorno alle ore 16.00, nell’isola di Filicudi, i Carabinieri della locale Stazione traevano in arresto GIUFFRÉ Cristian, nato a Lipari (ME), impiegato.
In particolare i Carabinieri nel corso di un servizio svolto nei pressi dello scalo portuale dell’isola, notavano che il citato giovane alla vista dei Carabinieri assumeva un atteggiamento sospetto.
Immediatamente, i Carabinieri insospettiti, si avvicinavano al citato GIUFFRÈ Cristian che, nella circostanza, era appena sbarcato dall’aliscafo, e lo sottoponevano a perquisizione personale.
Nel corso della perquisizione, i Carabinieri accertavano che il giovane stava trasportando contenuti in dei piccoli contenitori del marsupio, circa 45 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish” e 37 semi di cannabis indica.
Stante la flagranza di reato il giovane veniva tratto in arresto per illecita detenzione di sostanza stupefacente.
Inoltre, atteso che all’atto della perquisizione personale lo stesso veniva trovato in possesso di un coltello del genere vietato, il GIUFFRÉ veniva altresì denunciato a p.l. per porto di armi o oggetti atti ad offendere.
Su disposizione del Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto il giovane veniva accompagnato presso il proprio domicilio per ivi permanere in regime di arresti domiciliari.
Compagnia di Milazzo
Filicudi (ME); prevenzione dei reati e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti: finisce in manette un 24enne del luogo.
Nel pomeriggio odierno, intorno alle ore 16.00, nell’isola di Filicudi, i Carabinieri della locale Stazione traevano in arresto GIUFFRÉ Cristian, nato a Lipari (ME), impiegato.
In particolare i Carabinieri nel corso di un servizio svolto nei pressi dello scalo portuale dell’isola, notavano che il citato giovane alla vista dei Carabinieri assumeva un atteggiamento sospetto.
Immediatamente, i Carabinieri insospettiti, si avvicinavano al citato GIUFFRÈ Cristian che, nella circostanza, era appena sbarcato dall’aliscafo, e lo sottoponevano a perquisizione personale.
Nel corso della perquisizione, i Carabinieri accertavano che il giovane stava trasportando contenuti in dei piccoli contenitori del marsupio, circa 45 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish” e 37 semi di cannabis indica.
Stante la flagranza di reato il giovane veniva tratto in arresto per illecita detenzione di sostanza stupefacente.
Inoltre, atteso che all’atto della perquisizione personale lo stesso veniva trovato in possesso di un coltello del genere vietato, il GIUFFRÉ veniva altresì denunciato a p.l. per porto di armi o oggetti atti ad offendere.
Su disposizione del Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto il giovane veniva accompagnato presso il proprio domicilio per ivi permanere in regime di arresti domiciliari.
CASTA chiede convocazione conferenza di servizi su Acquacalda al Prefetto
COMUNICATO STAMPA
A seguito della lettera del 14 u.s. a firma dell’Ing. Celi, Dirigente del competente Dipartimento della Provincia di Messina, abbiamo chiesto un immediato colloquio con il Sindaco dott. Mariano Bruno.
Questa mattina, sollecitamente, siamo stati ricevuti dal Sindaco al quale abbiamo “rivolto la nostra indignazione” così come indicatoci dal Dirigente Provinciale.
Di fronte a questo ormai ben noto rimpallarsi di responsabilità, che in concreto non giova a nessuno, riteniamo sia necessario rivolgersi al Signor Prefetto di Messina affinché convochi con la massima urgenza tutte le parti politiche e tecniche della Provincia, del Comune, della Protezione Civile, dell’Imprenditoria privata, unitamente ad una ristretta rappresentanza del Comitato.
Ci auguriamo così, che finalmente emergano, alla presenza di un arbitro super partes, le responsabilità inerenti a ciascun soggetto coinvolto in questa storia senza fine, non allo scopo di far cadere qualche testa, ma per risolvere una volta per tutte, le tante problematiche che fanno di Acquacalda un borgo invisibile.
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.
A seguito della lettera del 14 u.s. a firma dell’Ing. Celi, Dirigente del competente Dipartimento della Provincia di Messina, abbiamo chiesto un immediato colloquio con il Sindaco dott. Mariano Bruno.
Questa mattina, sollecitamente, siamo stati ricevuti dal Sindaco al quale abbiamo “rivolto la nostra indignazione” così come indicatoci dal Dirigente Provinciale.
Di fronte a questo ormai ben noto rimpallarsi di responsabilità, che in concreto non giova a nessuno, riteniamo sia necessario rivolgersi al Signor Prefetto di Messina affinché convochi con la massima urgenza tutte le parti politiche e tecniche della Provincia, del Comune, della Protezione Civile, dell’Imprenditoria privata, unitamente ad una ristretta rappresentanza del Comitato.
Ci auguriamo così, che finalmente emergano, alla presenza di un arbitro super partes, le responsabilità inerenti a ciascun soggetto coinvolto in questa storia senza fine, non allo scopo di far cadere qualche testa, ma per risolvere una volta per tutte, le tante problematiche che fanno di Acquacalda un borgo invisibile.
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.
Lipari: In fase di costituzione consulta comunale giovanile
COSTITUZIONE DELLA CONSULTA COMUNALE GIOVANILE
Si sta istituendo la Consulta Comunale Giovanile sono invitati ad iscriversi tutti i giovani dai 18 ai 29 anni che vogliono progettare, proporre ed incentivare nuove iniziative inerenti alle politiche giovanili, allo sport e al tempo libero.
Per eventuali contatti e adesioni chiamare il 334/1921506 o scrivere a dimitrigreco@alice.it.
Promotore C.C.G.
Dimitri Greco
Si sta istituendo la Consulta Comunale Giovanile sono invitati ad iscriversi tutti i giovani dai 18 ai 29 anni che vogliono progettare, proporre ed incentivare nuove iniziative inerenti alle politiche giovanili, allo sport e al tempo libero.
Per eventuali contatti e adesioni chiamare il 334/1921506 o scrivere a dimitrigreco@alice.it.
Promotore C.C.G.
Dimitri Greco
Emergenza rifiuti. Minoranza chiede convocazione urgente del consiglio comunale
Comunicato stampa del 23 aprile 2010
Nella giornata odierna alcuni dipendenti dell’azienda che opera il servizio di spezzamento e raccolta dei r.s.u. nel territorio del nostro comune dichiaravano che, molto probabilmente, per problemi di ordine economico-finanziario, dal 26 aprile prossimo sarà sospeso il servizio di spezzamento e racconta dei r.s.u., il problema, a detta dei medesimi, riguarda anche la discarica di Mazzarà S. Andrea nella quale vengono conferiti e rifiuti provenienti dalle Isole Eolie, per il mancato pagamento di circa 110.000,00 euro, mentre il debito nei confronti dell’impresa esecutrice del servizio ammontare a circa 520.000,00 euro.
Invitiamo, pertanto, vista la gravità della situazione, il Presidente del Consiglio Comunale, Rag. Pino Longo, a voler convocare una seduta urgente del consiglio comunale per conoscere il reale stato dei fatti e scongiurare eventuali sospensioni del servizio che provocherebbero danni e disagi alla nostra comunità.
Ricordiamo che da oltre un anno chiediamo, invano, al Consiglio Comunale, all’amministrazione ed ai vertici dell’A.T.O. di poter affrontare le complessive problematiche della gestione del rifiuti all’interno del nostro comune in seno al civico consesso, proprio per prevenire tali disastri e per tutelare i nostri concittadini che negli ultimi anni si sono visti pesantemente intaccati dall’aumento dei costi relativi al detto servizio. Aumento le spese ma, di contro, i servizi sono sempre più carenti, ed adesso, si arriva, addirittura, a minacciare la sospensione della raccolta in prossimità della stagione turistica con un danno d’immagine incalcolabile.
I consiglieri di minoranza
Eolie nel Cuore – PD – SEL – UDC – Nuovo Giorno
Nella giornata odierna alcuni dipendenti dell’azienda che opera il servizio di spezzamento e raccolta dei r.s.u. nel territorio del nostro comune dichiaravano che, molto probabilmente, per problemi di ordine economico-finanziario, dal 26 aprile prossimo sarà sospeso il servizio di spezzamento e racconta dei r.s.u., il problema, a detta dei medesimi, riguarda anche la discarica di Mazzarà S. Andrea nella quale vengono conferiti e rifiuti provenienti dalle Isole Eolie, per il mancato pagamento di circa 110.000,00 euro, mentre il debito nei confronti dell’impresa esecutrice del servizio ammontare a circa 520.000,00 euro.
Invitiamo, pertanto, vista la gravità della situazione, il Presidente del Consiglio Comunale, Rag. Pino Longo, a voler convocare una seduta urgente del consiglio comunale per conoscere il reale stato dei fatti e scongiurare eventuali sospensioni del servizio che provocherebbero danni e disagi alla nostra comunità.
Ricordiamo che da oltre un anno chiediamo, invano, al Consiglio Comunale, all’amministrazione ed ai vertici dell’A.T.O. di poter affrontare le complessive problematiche della gestione del rifiuti all’interno del nostro comune in seno al civico consesso, proprio per prevenire tali disastri e per tutelare i nostri concittadini che negli ultimi anni si sono visti pesantemente intaccati dall’aumento dei costi relativi al detto servizio. Aumento le spese ma, di contro, i servizi sono sempre più carenti, ed adesso, si arriva, addirittura, a minacciare la sospensione della raccolta in prossimità della stagione turistica con un danno d’immagine incalcolabile.
I consiglieri di minoranza
Eolie nel Cuore – PD – SEL – UDC – Nuovo Giorno
Lipari: Il comune non paga. Rischio rifiuti per strada e accesso vietato in discarica. Fonti, a.d. dell'ATO, scrive al sindaco
Da lunedi prossimo a Lipari potrebbe essere sospeso il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani . Ma non è l'unica preoccupazione. Dalla discarica di Mazzarrà S. Andrea, dove vengono trasferiti i rifiuti eoliani, fanno sapere che non si consentirà lo scarico dei container scarrabili provenienti dal Comune di Lipari in quanto risulta debitore di € 112.776,56 per non aver saldato le fatture di ottobre, novembre e dicembre 2009.
Sulla questione proprio ieri, dopo iniziative prese in precedenza e che non hanno ottenuto alcun riscontro, è intervenuto il rag. Mimmo Fonti (amministratore delegato dell'ATO Eolie) che ha inviato una nota al sig. Sindaco Dr. Marino Bruno, all’Assessore ai Servizi Ambientali Sig. Giulio China, al Presidente del Consiglio Comunale Rag. Giuseppe Longo, al Dirigente del 4° Settore
Dr. Domenico Russo, al responsabile del servizio rr.ss.uu. Geom. Alessandra Dal Zotto e, p.c. a S. E. il Prefetto di Messina Dr. Francesco Alecci e al Comandante dei Carabinieri di Lipari Francesco Villari
Questa la nota:
Oggetto: Comunicazioni inerenti il servizio di rr.ss.uu.=
In data 12 u.s. questa società Vi ha comunicato con nota prot. 405/10/2.3.5 la grave difficoltà a gestire il servizio in quanto non erano state evase le ultime quattro fatture.
Nella stessa nota veniva evidenziata la sospensione del servizio dal prossimo 26.04 c.a. qualora non venisse liquidata almeno una fattura, necessaria per consentire alla ditta esecutrice del servizio di pagare le maestranze.
Purtroppo nessuna notizia in merito ci è pervenuta ne è stata effettuata alcuna liquidazione di fattura, pertanto la ditta esecutrice dei servizi ha confermato alle maestranze che non potrà provvedere al pagamento del mese di marzo u.s. in quanto non è in grado di anticipare altre risorse, in data odierna ci è stato comunicato che viene confermato la stop del servizio con decorrenza 26.04 p.v.=
Inoltre comunichiamo che la discarica di Mazzarrà S. Andrea, tramite loro personale (sig. Villarà) ci riferisce che non consentirà lo scarico dei container scarrabili provenienti dal Comune di Lipari in quanto risulta debitore di € 112.776,56 per non aver saldato le fatture di ottobre, novembre e dicembre 2009.
Ribadiamo che, malgrado le nostre innumerevoli sollecitazioni ai vari funzionari e dirigenti oltre agli amministratori, ad oggi non siamo riusciti ad avere i pagamenti del mese di dicembre 2009 e dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2010 che ammontano ad € 517.708,48. In data odierna nel tentativo di scongiurare il blocco del servizio, dopo un incontro con il vice Sindaco del comune di Lipari, sig. Giulio China ed il funzionario comunale rag. Giovanni Biviano (addetto al servizio liquidazione fatture) non possiamo che registrare lo stato di impotenza degli stessi alla soluzione del problema; l’evidente disorganizzazione degli uffici comunali e la carenza di precise, chiare e legittime direttive da parte dei dirigenti, induce il singolo funzionario a prese di posizione arbitrarie che creano, oggi, un danno enorme alla realizzazione e funzionalità del servizio, domani, un danno irreparabile. Con grande rammarico non possiamo fare altro che esimerci da ogni responsabilità nascente dalla mancata esecuzione del sevizio e quindi del potenziale problema igienico sanitario.
Tanto per dovere d’ufficio.
L’Amministratore Delegato
D. Fonti
Sulla questione proprio ieri, dopo iniziative prese in precedenza e che non hanno ottenuto alcun riscontro, è intervenuto il rag. Mimmo Fonti (amministratore delegato dell'ATO Eolie) che ha inviato una nota al sig. Sindaco Dr. Marino Bruno, all’Assessore ai Servizi Ambientali Sig. Giulio China, al Presidente del Consiglio Comunale Rag. Giuseppe Longo, al Dirigente del 4° Settore
Dr. Domenico Russo, al responsabile del servizio rr.ss.uu. Geom. Alessandra Dal Zotto e, p.c. a S. E. il Prefetto di Messina Dr. Francesco Alecci e al Comandante dei Carabinieri di Lipari Francesco Villari
Questa la nota:
Oggetto: Comunicazioni inerenti il servizio di rr.ss.uu.=
In data 12 u.s. questa società Vi ha comunicato con nota prot. 405/10/2.3.5 la grave difficoltà a gestire il servizio in quanto non erano state evase le ultime quattro fatture.
Nella stessa nota veniva evidenziata la sospensione del servizio dal prossimo 26.04 c.a. qualora non venisse liquidata almeno una fattura, necessaria per consentire alla ditta esecutrice del servizio di pagare le maestranze.
Purtroppo nessuna notizia in merito ci è pervenuta ne è stata effettuata alcuna liquidazione di fattura, pertanto la ditta esecutrice dei servizi ha confermato alle maestranze che non potrà provvedere al pagamento del mese di marzo u.s. in quanto non è in grado di anticipare altre risorse, in data odierna ci è stato comunicato che viene confermato la stop del servizio con decorrenza 26.04 p.v.=
Inoltre comunichiamo che la discarica di Mazzarrà S. Andrea, tramite loro personale (sig. Villarà) ci riferisce che non consentirà lo scarico dei container scarrabili provenienti dal Comune di Lipari in quanto risulta debitore di € 112.776,56 per non aver saldato le fatture di ottobre, novembre e dicembre 2009.
Ribadiamo che, malgrado le nostre innumerevoli sollecitazioni ai vari funzionari e dirigenti oltre agli amministratori, ad oggi non siamo riusciti ad avere i pagamenti del mese di dicembre 2009 e dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2010 che ammontano ad € 517.708,48. In data odierna nel tentativo di scongiurare il blocco del servizio, dopo un incontro con il vice Sindaco del comune di Lipari, sig. Giulio China ed il funzionario comunale rag. Giovanni Biviano (addetto al servizio liquidazione fatture) non possiamo che registrare lo stato di impotenza degli stessi alla soluzione del problema; l’evidente disorganizzazione degli uffici comunali e la carenza di precise, chiare e legittime direttive da parte dei dirigenti, induce il singolo funzionario a prese di posizione arbitrarie che creano, oggi, un danno enorme alla realizzazione e funzionalità del servizio, domani, un danno irreparabile. Con grande rammarico non possiamo fare altro che esimerci da ogni responsabilità nascente dalla mancata esecuzione del sevizio e quindi del potenziale problema igienico sanitario.
Tanto per dovere d’ufficio.
L’Amministratore Delegato
D. Fonti
Lipari: Intervista al sindaco Mariano Bruno
Dal potenziamento dell'impianto di dissalazione alla strada Porticello-Acquacalda e ai lavori che saranno effettuati, dal Parco delle Eolie e annesse prese di posizione all'emendamento ex Pumex.
Intervista a 360° gradi con il sindaco di Lipari, Mariano Bruno.
Intervista a 360° gradi con il sindaco di Lipari, Mariano Bruno.
Cimiteri. Degrado non solo a Lipari. E l'assessore China non sa a che Santo votarsi
Non è solo il cimitero di Lipari (vedi nostro servizio di ieri) ad essere abbandonato, con le tombe ricoperte dalle erbacce. Segnalazioni, in tal senso, sono giunte anche per quanto riguarda il cimitero di Canneto.
Per capire cosa accade e sollecitare un intervento abbiamo contattato l'assessore Giulio China. Sconsolato, allargando le braccia, ci ha detto :" Più volte ho segnalato la cosa al sindaco di Lipari, chiedendo di potere avere degli uomini a disposizione per effettuare l'intervento. Sino ad oggi le mie richieste non sono state prese in considerazione".
Portualità e Parco delle Eolie sulla Gazzetta del sud di oggi
Nuova portualità La Regione chiede parere legale sulla gestione privata
Parco Eolie: funzionari del Ministero nell'arcipelago per la zonizzazione. A Malfa hanno incontrato i cittadini.
Salvatore Sarpi
Lipari
La gestione della progettata nuova portualità di Lipari, che la "Lipari porto" (società mista tra comune e Condotte d'acqua) intende realizzare con un investimento di circa 140 milioni di euro, finisce nel mirino della Regione siciliana che ha richiesto un parere legale (oltre alla documentazione) per verificare se la società in questione potrà gestire direttamente tale portualità una volta realizzata o se bisognerà procedere ad una gara.
La notizia è stata resa nota dal prof. Sebastiano Tusa (direttore della Sovrintendenza del Mare) a margine dell'incontro dibattito "Mare e/è cultura: il patrimonio eoliano sottomarino tra tutela e valorizzazione" tenutosi a Lipari.
È chiaro che – a seconda di quelle che saranno le risultanze provenienti dal parere richiesto dalla Regione – si potrebbe assistere ad un cambiamento di rotta o meno da parte della società. La "Lipari porto Spa", che ha, ovviamente, tra gli obiettivi anche la gestione diretta delle strutture potrebbe anche decidere di fare marcia indietro e non effettuare i lavori. Come si ricorderà il prof. Sebastiano Tusa, nei giorni scorsi, era intervenuto, con un parere strettamente personale, sul progetto del nuovo porto di Lipari.
«D'accordo con tanti cittadini ed esponenti della cultura – aveva affermato – ritengo il progetto del nuovo porto, da realizzare nell'area tra Sottomonastero e Pignataro, fortemente invasivo».
Intanto resta "calda" a Lipari la questione legata al Parco delle Eolie. Nell'arcipelago sono sbarcati i funzionari regionali incaricati dal Ministero dell'Ambiente di definire le aree del Parco (il "nocciolo" dovrebbero essere le SIC, ZPS e le costituite o costituende riserve) attraverso la zonizzazione e la predisposizione del regolamento. Dopo i sopralluoghi hanno avuto un incontro a Salina, per la precisione nel comune di Malfa, con i cittadini e gli amministratori locali.
A maggio torneranno a Lipari per confrontarsi con l'amministrazione, il consiglio comunale e i cittadini del maggior comune eoliano. L'amministrazione ha indetto due riunioni per il 5 e il 6. Il sindaco Mariano Bruno, intervendo in aula in apertura dei lavori dello scorso consiglio comunale dove è stato trattato l'argomento, dichiarandosi soddisfatto per i risultati ottenuti a Palermo, ha affermato «Questo parco, così come disegnato non va bene al sindaco, all'amministrazione comunale» e ha annunciato, se dovessero rendersi necessarie, iniziative amministrative e legali.
Parco Eolie: funzionari del Ministero nell'arcipelago per la zonizzazione. A Malfa hanno incontrato i cittadini.
Salvatore Sarpi
Lipari
La gestione della progettata nuova portualità di Lipari, che la "Lipari porto" (società mista tra comune e Condotte d'acqua) intende realizzare con un investimento di circa 140 milioni di euro, finisce nel mirino della Regione siciliana che ha richiesto un parere legale (oltre alla documentazione) per verificare se la società in questione potrà gestire direttamente tale portualità una volta realizzata o se bisognerà procedere ad una gara.
La notizia è stata resa nota dal prof. Sebastiano Tusa (direttore della Sovrintendenza del Mare) a margine dell'incontro dibattito "Mare e/è cultura: il patrimonio eoliano sottomarino tra tutela e valorizzazione" tenutosi a Lipari.
È chiaro che – a seconda di quelle che saranno le risultanze provenienti dal parere richiesto dalla Regione – si potrebbe assistere ad un cambiamento di rotta o meno da parte della società. La "Lipari porto Spa", che ha, ovviamente, tra gli obiettivi anche la gestione diretta delle strutture potrebbe anche decidere di fare marcia indietro e non effettuare i lavori. Come si ricorderà il prof. Sebastiano Tusa, nei giorni scorsi, era intervenuto, con un parere strettamente personale, sul progetto del nuovo porto di Lipari.
«D'accordo con tanti cittadini ed esponenti della cultura – aveva affermato – ritengo il progetto del nuovo porto, da realizzare nell'area tra Sottomonastero e Pignataro, fortemente invasivo».
Intanto resta "calda" a Lipari la questione legata al Parco delle Eolie. Nell'arcipelago sono sbarcati i funzionari regionali incaricati dal Ministero dell'Ambiente di definire le aree del Parco (il "nocciolo" dovrebbero essere le SIC, ZPS e le costituite o costituende riserve) attraverso la zonizzazione e la predisposizione del regolamento. Dopo i sopralluoghi hanno avuto un incontro a Salina, per la precisione nel comune di Malfa, con i cittadini e gli amministratori locali.
A maggio torneranno a Lipari per confrontarsi con l'amministrazione, il consiglio comunale e i cittadini del maggior comune eoliano. L'amministrazione ha indetto due riunioni per il 5 e il 6. Il sindaco Mariano Bruno, intervendo in aula in apertura dei lavori dello scorso consiglio comunale dove è stato trattato l'argomento, dichiarandosi soddisfatto per i risultati ottenuti a Palermo, ha affermato «Questo parco, così come disegnato non va bene al sindaco, all'amministrazione comunale» e ha annunciato, se dovessero rendersi necessarie, iniziative amministrative e legali.
Regione. Varata la Finanziaria. Esenzione ticket sanitari per i disagiati. Pdl e Udc annunciano voto contrario
Ritorno alla gestione pubblica l'acqua, credito d'imposta per l'occupazione, esenzione dal pagamento dell'aliquota Irpef per cassintegrati e lavoratori in mobilità, abbattimento dei ticket sanitari diagnostici per le fasce più deboli, proroga dei contributi per le cooperative edilizie, istituzione delle zone franche urbane (almeno una per ogni provincia), apertura pomeridiana delle scuole nei quartieri disagiati, 25 milioni di euro per i comuni del messinese colpiti da frane, fondi per il ripianamento dei debiti dei comuni con le società di gestione degli Ato rifiuti a completamento della riforma, dismissione delle società partecipate dalla Regione ritenute inutili e stop alle pensioni d'oro: sono questi i punti qualificanti della Finanziaria approvata ieri dalla commissione Bilancio dell'Ars, a conclusione di una seduta fiume durata 27 ore, che sarà discussa a Sala d'Ercole a partire da sabato mattina. Per sabato mattina, infatti, è previsto l'avvio della discussione generale, mentre i singoli articoli, circa 150, saranno esaminati nella seduta di lunedì pomeriggio e in quelle seguenti, in modo da arrivare alla votazione finale prima del 30 aprile, data di scadenza dell'esercizio provvisorio del bilancio. Nel corso della seduta fiume della commissione sono stati esaminati oltre mille emendamenti e restano ancora da definire la cosiddetta "tabella H", con i contributi per enti e associazioni, e le altre tabelle allegate alla manovra. Motivo per cui la commissione Bilancio tornerà a riunirsi ancora una volta questa mattina. "Una Finanziaria corposa, coraggiosa, complessa e condivisa con le parti sociali - ha commentato, a conclusione dei lavori il vicepresidente della Regione con delega all'Economia, Michele Cimino - che mostra la serietà e l'impegno del lavoro del governo regionale". Ricordato, quindi, che fra le norme approvate è previsto anche "il rilancio produttivo del settore industriale nell'area di Termini Imerese, con un finanziamento di 150 milioni per interventi urgenti e i processi di patrimonializzazione dei Confidi", l'assessore ha sottolineato l'importanza del provvedimento per "i settori che maggiormente soffrono la crisi, come l'agricoltura per la quale si dà il via libera al fondo del settore, le risorse per i danni subiti dalla peronospera e per il settore vitivinicolo". "E' una Finanziaria - ha concluso - che non lascia spazio agli sprechi, che taglia le spese superflue della pubblica amministrazione, delle società partecipate e che al contempo getta le basi per l'azzeramento definitivo del precariato". Più che soddisfatto anche il capogruppo del Pd Antonello Cracolici. E non solo per lo stop alle pensioni d'oro per i dirigenti della Regione, che non potranno superare i 250 mila euro lordi annui. "Senza sotterfugi e giochi di potere - ha aggiunto Cracolici - abbiamo dimostrato che cambiare si può e che le riforme si possono fare". D'accordo con lui il segretario regionale Giuseppe Lupo. "E' stato fatto un buon lavoro".
Fra le norme proposte dal Pd, anche quella per la liquidazione delle aziende e delle Spa delle Terme di Sciacca e Acireale. La commissione ha approvato, inoltre, due emendamenti che prevedono un finanziamento di 15 milioni di euro per gli Atenei di Palermo, Catania e Messina e 1,5 milioni per la Scuola superiore d'eccellenza di Catania, come ha reso noto il primo firmatario Pogliese.
Altri 25 milioni sono stati destinati al rifacimento delle strade devastate dalla recente alluvione nel messinese, è stato previsto, su proposta di Formica, il rifinanziamento di un corso di formazione Giovani dei Nebrodi, in favore di 42 precari e è stato stanziato un milione per la Crias per il ripiano economico delle aree artigianali e in particolare di quella messinese di Larderia. Inoltre, è stato deciso che ai comuni con più di quattro frazioni sarà aumentata del 5% la quota di fondi trasferiti dalla Regione. "Il governo di Raffaele Lombardo - hanno commentato il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini e Fabio Mancuso - coprirà la spesa del bilancio, indebitando la Regione per 846 milioni di euro". E hanno annunciato il voto contrario del Pdl. Stessa valutazione dell'Udc.
Fra le norme proposte dal Pd, anche quella per la liquidazione delle aziende e delle Spa delle Terme di Sciacca e Acireale. La commissione ha approvato, inoltre, due emendamenti che prevedono un finanziamento di 15 milioni di euro per gli Atenei di Palermo, Catania e Messina e 1,5 milioni per la Scuola superiore d'eccellenza di Catania, come ha reso noto il primo firmatario Pogliese.
Altri 25 milioni sono stati destinati al rifacimento delle strade devastate dalla recente alluvione nel messinese, è stato previsto, su proposta di Formica, il rifinanziamento di un corso di formazione Giovani dei Nebrodi, in favore di 42 precari e è stato stanziato un milione per la Crias per il ripiano economico delle aree artigianali e in particolare di quella messinese di Larderia. Inoltre, è stato deciso che ai comuni con più di quattro frazioni sarà aumentata del 5% la quota di fondi trasferiti dalla Regione. "Il governo di Raffaele Lombardo - hanno commentato il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini e Fabio Mancuso - coprirà la spesa del bilancio, indebitando la Regione per 846 milioni di euro". E hanno annunciato il voto contrario del Pdl. Stessa valutazione dell'Udc.
Tirrenia, i sindacati: "Sciopero confermato per il 5 maggio"
I sindacati dei trasporti restano preoccupati per il futuro dei lavoratori di Tirrenia dopo l'incontro di ieri giudicato "insoddisfacente" al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per fare il punto sulla privatizzazione del gruppo di navigazione. E hanno confermato lo sciopero di 24 ore proclamato per il 5 maggio.
Assente il ministro Altero Matteoli, i sindacati chiedono che partecipi alla prossima riunione di fine mese e, secondo il segretario nazionale della Fit Cisl Beniamino Leone, "ci dovrebbe essere la regia di palazzo Chigi per avere la fotografia esatta sulla situazione, in particolare a livello regionale, perché ci potrebbero essere spazi in caso di esuberi". I tempi "si accorciano e siamo preoccupati perché nel contratto di vendita non è inserita la clausola sociale". I lavoratori, ha aggiunto, "non hanno la cassa integrazione come tutti gli altri e se non c'é la volontà del governo si rischia una macelleria sociale in una situazione generale ormai depressa".
Per il segretario generale dell'Ugl Roberto Panella "é urgente un incontro con la presenza del ministro perché il tempo a disposizione per definire la procedura di privatizzazione, che scade a luglio, è breve". Nell'incontro "non è emerso nulla di nuovo sulla garanzia dei livelli occupazionali né sul trasferimento del personale dalle società regionali alla capogruppo. Quella sarebbe un'opportunità per evitare gli esuberi".
Il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso ha detto che "non è la riunione che ci aspettavamo, più il tempo passa e più restano le preoccupazioni".
Attualmente, è in corso la data room da parte delle società che hanno manifestato interesse per Tirrenia, il 26 aprile è attesa la conferma e successivamente chi procederà passerà alla seconda fase della data room con la visita delle navi. Entro fine maggio, hanno riferito i sindacati secondo quanto illustrato nella riunione dal presidente di Fintecna, Maurizio Prato, è attesa la presentazione del piano industriale da parte dei potenziali acquirenti, ed entro fine giugno è prevista la presentazione delle offerte vincolanti.
Assente il ministro Altero Matteoli, i sindacati chiedono che partecipi alla prossima riunione di fine mese e, secondo il segretario nazionale della Fit Cisl Beniamino Leone, "ci dovrebbe essere la regia di palazzo Chigi per avere la fotografia esatta sulla situazione, in particolare a livello regionale, perché ci potrebbero essere spazi in caso di esuberi". I tempi "si accorciano e siamo preoccupati perché nel contratto di vendita non è inserita la clausola sociale". I lavoratori, ha aggiunto, "non hanno la cassa integrazione come tutti gli altri e se non c'é la volontà del governo si rischia una macelleria sociale in una situazione generale ormai depressa".
Per il segretario generale dell'Ugl Roberto Panella "é urgente un incontro con la presenza del ministro perché il tempo a disposizione per definire la procedura di privatizzazione, che scade a luglio, è breve". Nell'incontro "non è emerso nulla di nuovo sulla garanzia dei livelli occupazionali né sul trasferimento del personale dalle società regionali alla capogruppo. Quella sarebbe un'opportunità per evitare gli esuberi".
Il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso ha detto che "non è la riunione che ci aspettavamo, più il tempo passa e più restano le preoccupazioni".
Attualmente, è in corso la data room da parte delle società che hanno manifestato interesse per Tirrenia, il 26 aprile è attesa la conferma e successivamente chi procederà passerà alla seconda fase della data room con la visita delle navi. Entro fine maggio, hanno riferito i sindacati secondo quanto illustrato nella riunione dal presidente di Fintecna, Maurizio Prato, è attesa la presentazione del piano industriale da parte dei potenziali acquirenti, ed entro fine giugno è prevista la presentazione delle offerte vincolanti.
A Malfa incontro sul Parco. Federalberghi chiede confronto
(Christian Del Bono) Mercoledì pomeriggio a Salina, i tecnici dell´Assessorato Territorio e Ambiente e le amministrazioni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina hanno incontrato la cittadinanza e le associazioni di categoria. In una sala gremita del centro congressi di Malfa, sono state numerose le richieste di chiarimento provenienti dal basso alle quali i tecnici hanno cercato di rispondere con gli argomenti tecnico-giuridici a loro disposizione. Dal dibattito sono emersi alcuni elementi che appare utile rimarcare. Innanzitutto, sembra che a Salina la perimetrazione del parco debba andare a ricalcare quella dell´attuale ZPS, senza quindi l´"aggravio" di ulteriori vincoli per il territorio e lasciando fuori dal perimetro la zona costiera antropizzata. In seconda istanza, i tecnici hanno garantito il mantenimento dei posti di lavoro per quanti impegnati nell´attuale Riserva Naturale. È stato, inoltre, evidenziato che da una gestione Provinciale dell´attuale riserva, il territorio di Salina, per le aree perimetrate, passerebbe sotto la gestione dell´ente Parco, all´interno del quale i tre Comuni dell´isola troverebbero ciascuno una propria rappresentanza assieme al Comune di Lipari. Apertamente favorevole al parco si è dichiarata l´amministrazione di Santa Marina Salina che vede nel parco un´importante opportunità di sviluppo per l´intero arcipelago eoliano. Disponibile anche l´atteggiamento di Malfa. Decisamente più guardingo, invece, e non necessariamente favorevole il Comune di Leni che, a seguito di un´analisi sociopolitica, ha manifestato chiaramente le proprie preoccupazioni per il futuro dei lavoratori impegnati nell´attuale riserva e per i rischi connessi ad un´eventuale perdita di controllo degli abitanti di Salina sul proprio territorio.
Appare fuor di dubbio che il parco rappresenta un´opportunità le cui potenzialità saranno massimizzate nella misura in cui saremo in grado di gestirlo al meglio. È altrettanto vero che, come ricordatoci dai tecnici dell´Assessorato, il Parco è già stato decretato e verrà istituito dal Ministero, su proposta della Regione, ascoltate le amministrazioni locali. Non perdiamo, quindi, l´occasione di disegnare il nostro parco e confrontiamoci sulle cartografie, sul regolamento e sulla composizione e il funzionamento dell´organo di gestione.
Christian Del Bono
Presidente Federlaberghi Isole Eolie
Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Appare fuor di dubbio che il parco rappresenta un´opportunità le cui potenzialità saranno massimizzate nella misura in cui saremo in grado di gestirlo al meglio. È altrettanto vero che, come ricordatoci dai tecnici dell´Assessorato, il Parco è già stato decretato e verrà istituito dal Ministero, su proposta della Regione, ascoltate le amministrazioni locali. Non perdiamo, quindi, l´occasione di disegnare il nostro parco e confrontiamoci sulle cartografie, sul regolamento e sulla composizione e il funzionamento dell´organo di gestione.
Christian Del Bono
Presidente Federlaberghi Isole Eolie
Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia
giovedì 22 aprile 2010
Stromboli. La Chiesa di San Bartolo chiusa da quattro anni tra l'indifferenza generale (di Dario Famularo)
(Dario Famularo) Da abitante dell’isola di Stromboli, mi preme far conoscere a tutti gli Eoliani e non , la vicenda relativa alla chiusura della chiesa di San Bartolo nella frazione di Piscità.
Circa quattro anni fa, a seguito di un evento sismico, la struttura dell’antica chiesa, ha subito dei lievi danni al cornicione (tra l’altro demolito per ragioni di sicurezza). Tengo a precisare che a mio avviso più che dal sisma i danni all’elemento decorativo sono stati apportati da fenomeni di ossidazione che hanno interessato il ferro al suo interno. Si è provveduto pertanto far chiudere il luogo di Culto, in attesa che venissero reperiti i fondi per riparare i danni.
In tutto questo tempo, il silenzio e l’indifferenza totale, si sono abbattuti sulla Chiesa di San Bartolo e le sacre porte così care alla popolazione strombolana, continuano a restare chiuse e le campane che ogni domenica chiamavano a raccolta i fedeli continuano a restare mute.
Ritengo che questa situazione sia davvero vergognosa, perché in tutti questi anni, sull’isola non è arrivato nessun tecnico per far sopralluoghi, ne per conto del Comune di Lipari, ne per Conto della Soprintendenza beni Culturali, ne da parte dell’Arcidiocesi di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela, ne tanto meno si sono stati posti in essere interventi di riparazione.
Eppure la chiesa di San Bartolo, con la sua architettura semplice, ha attirato negli anni l’attenzione dei tanti turisti ed artisti che l’hanno immortalata nelle loro opere e nei loro cuori, ritagliandosi così un posto di rilievo nel panorama dei beni culturali delle Eolie e della Sicilia.
Ma la cosa che ancor più mi indigna, è vedere la gente di Piscità privata del proprio luogo di culto e di preghiera, costretta a compiere salti mortali per partecipare alla messa domenicale nella chiesa di San Vincenzo o addirittura privarsi del pane Eucaristico. Molti infatti sono gli anziani che non potendo compiere lunghi tratti di strada a piedi, non prendono parte alle funzioni.
Mi vergogno nel vedere i fedeli, inginocchiarsi in segno di devozione davanti al cancello chiuso del sagrato e vedere scendere sui loro volti le lacrime, per non potere esprimere nel Tempio la loro gratitudine per i tanti scampati pericoli ( e per chi vive su un vulcano sono davvero molti).
Chiedo pertanto a tutti coloro che hanno responsabilità, di volersi VERAMENTE IMPEGNARE AFFINCHE LE PORTE SI APRANO E LE CAMPANE POSSANO TORNARE A SUONARE… ricordatevi che UCCIDERE LA FEDE E LA CULTURA DI UN POPOLO ( PER QUANTO PICCOLO POSSA ESSERE) COSTITUISCE UN ABOMINIO VERSO GLI UOMINI E VERSO DIO…
Un saluto a tutti i lettori
Dario Famularo
Circa quattro anni fa, a seguito di un evento sismico, la struttura dell’antica chiesa, ha subito dei lievi danni al cornicione (tra l’altro demolito per ragioni di sicurezza). Tengo a precisare che a mio avviso più che dal sisma i danni all’elemento decorativo sono stati apportati da fenomeni di ossidazione che hanno interessato il ferro al suo interno. Si è provveduto pertanto far chiudere il luogo di Culto, in attesa che venissero reperiti i fondi per riparare i danni.
In tutto questo tempo, il silenzio e l’indifferenza totale, si sono abbattuti sulla Chiesa di San Bartolo e le sacre porte così care alla popolazione strombolana, continuano a restare chiuse e le campane che ogni domenica chiamavano a raccolta i fedeli continuano a restare mute.
Ritengo che questa situazione sia davvero vergognosa, perché in tutti questi anni, sull’isola non è arrivato nessun tecnico per far sopralluoghi, ne per conto del Comune di Lipari, ne per Conto della Soprintendenza beni Culturali, ne da parte dell’Arcidiocesi di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela, ne tanto meno si sono stati posti in essere interventi di riparazione.
Eppure la chiesa di San Bartolo, con la sua architettura semplice, ha attirato negli anni l’attenzione dei tanti turisti ed artisti che l’hanno immortalata nelle loro opere e nei loro cuori, ritagliandosi così un posto di rilievo nel panorama dei beni culturali delle Eolie e della Sicilia.
Ma la cosa che ancor più mi indigna, è vedere la gente di Piscità privata del proprio luogo di culto e di preghiera, costretta a compiere salti mortali per partecipare alla messa domenicale nella chiesa di San Vincenzo o addirittura privarsi del pane Eucaristico. Molti infatti sono gli anziani che non potendo compiere lunghi tratti di strada a piedi, non prendono parte alle funzioni.
Mi vergogno nel vedere i fedeli, inginocchiarsi in segno di devozione davanti al cancello chiuso del sagrato e vedere scendere sui loro volti le lacrime, per non potere esprimere nel Tempio la loro gratitudine per i tanti scampati pericoli ( e per chi vive su un vulcano sono davvero molti).
Chiedo pertanto a tutti coloro che hanno responsabilità, di volersi VERAMENTE IMPEGNARE AFFINCHE LE PORTE SI APRANO E LE CAMPANE POSSANO TORNARE A SUONARE… ricordatevi che UCCIDERE LA FEDE E LA CULTURA DI UN POPOLO ( PER QUANTO PICCOLO POSSA ESSERE) COSTITUISCE UN ABOMINIO VERSO GLI UOMINI E VERSO DIO…
Un saluto a tutti i lettori
Dario Famularo
PDL Eolie e PDL. Le precisazioni del dottor La Cava
Riveviamo dal dott. Sergio La Cava e pubblichiamo:
Gentile sig.Vassallo,
apprezzo sinceramente i toni garbati della sua lettera al direttore (http://eolienews.blogspot.com/2010/04/pdl-eolie-ci-scrive-giuseppe-vassallo.html) ma ciò non mi esime dal dover precisare alcuni aspetti altrettanto garbatamente.
Il gruppo preannunciato a Lipari da notizie in mio possesso sarà denominato "Pdl" semplicemente, perchè il Pdl è uno e uno solo, appunto quello che ha nominato regolarmente i suoi coordinatori a livello nazionale e a livello regionale.
Quanto alla confusione tra gli elettori, questa si genera proprio fondando costole del partito ,come in Sicilia, e ,ancor peggio ,alleandosi con il Pd per sostenere un governo che è esattamente l'opposto di quello che aveva indicato il corpo elettorale, che a un attento lettore come lei di certo non sfuggirà, e precisamente con l'Udc,con il Pdl tutto (e non una parte) e sopratutto non con il Pd partito uscito nettamente in minoranza dalle urne.
Questa(la confusione) si genera quando chi ricopre incarichi "ricevuti" dalla maggioranza uscita dalle urne(sempre perchè metto il corpo elettorale al primo posto) comincia a votare o inciuciare con l'opposizione seza avere il coraggio di dimettersi dagli incarichi che ricopre e schierarsi sgombrando il campo da equivoci in maniera lineare e netta per non disorientare la gente.
La chiarezza prima di tutto!
Massima stima infine per il presidente Fini anche se non appare condivisibile questo scalpitare in una coalizione che a lui può riservare solo cose positive, forte del grande consenso elettorale.
Facile potrebbe essere la strumentalizzazione di coloro che, incoraggiando il presidente Fini, mirano a scopi molto meno nobili dei suoi come a un distinguo necessario a creare correnti per entrare di forza in future spartizioni.
Con sincera stima
Sergio La Cava
Gentile sig.Vassallo,
apprezzo sinceramente i toni garbati della sua lettera al direttore (http://eolienews.blogspot.com/2010/04/pdl-eolie-ci-scrive-giuseppe-vassallo.html) ma ciò non mi esime dal dover precisare alcuni aspetti altrettanto garbatamente.
Il gruppo preannunciato a Lipari da notizie in mio possesso sarà denominato "Pdl" semplicemente, perchè il Pdl è uno e uno solo, appunto quello che ha nominato regolarmente i suoi coordinatori a livello nazionale e a livello regionale.
Quanto alla confusione tra gli elettori, questa si genera proprio fondando costole del partito ,come in Sicilia, e ,ancor peggio ,alleandosi con il Pd per sostenere un governo che è esattamente l'opposto di quello che aveva indicato il corpo elettorale, che a un attento lettore come lei di certo non sfuggirà, e precisamente con l'Udc,con il Pdl tutto (e non una parte) e sopratutto non con il Pd partito uscito nettamente in minoranza dalle urne.
Questa(la confusione) si genera quando chi ricopre incarichi "ricevuti" dalla maggioranza uscita dalle urne(sempre perchè metto il corpo elettorale al primo posto) comincia a votare o inciuciare con l'opposizione seza avere il coraggio di dimettersi dagli incarichi che ricopre e schierarsi sgombrando il campo da equivoci in maniera lineare e netta per non disorientare la gente.
La chiarezza prima di tutto!
Massima stima infine per il presidente Fini anche se non appare condivisibile questo scalpitare in una coalizione che a lui può riservare solo cose positive, forte del grande consenso elettorale.
Facile potrebbe essere la strumentalizzazione di coloro che, incoraggiando il presidente Fini, mirano a scopi molto meno nobili dei suoi come a un distinguo necessario a creare correnti per entrare di forza in future spartizioni.
Con sincera stima
Sergio La Cava
LETTERA APERTA AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX
RICEVIAMO DAL DOTTOR ENZO D'AMBRA E PUBBLICHIAMO:
LETTERA APERTA AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX
Premesso che non è mio intendimento entrare in polemica con chicchessia, tanto meno con gli ex dipendenti della Pumex, non posso non precisare agli estensori della lettera aperta inviata alla stampa alcuni giorni fa, fatti e circostanze da richiamare alla loro memoria, per correggere alcune inesattezze contenute nel comunicato stesso.
Nella lettera vi è un giudizio decisamente negativo sul mio modo di fare impresa e non sono certamente io a dover esprimere un’opinione in proposito. Però so per certo che per tanti anni la mia gestione dell’azienda è stata apprezzata non solo a Lipari ma anche fuori dall’isola. Coloro che oggi mi accusano di essere un pessimo imprenditore, non possono aver dimenticato che per molti anni la Pumex è stata in continua espansione, assumendo dipendenti ed aumentando il numero dei collaboratori, garantendo per tutti dignità nel lavoro, corsi di formazione per il miglioramento della professionalità, la possibilità di lavorare in condizioni di sicurezza ed in condizioni ambientali idonee. Per non parlare, in un territorio con problemi cronici dal punto di vista economico come Lipari, della sicurezza retributiva e del contributo dato per decenni alla crescita ed allo sviluppo.
In merito all’obbligo di firma da parte degli ex dipendenti della Pumex ed al loro sporadico impiego nei giorni successivi alla chiusura dell’attività produttiva nell’agosto 2007, è bene chiarire una volta per tutte che le prestazioni sono state rese in locali affittati all’azienda o messi a disposizione della stessa per esigenze di varia natura. Dopo il blocco delle attività produttive, invece di licenziarli subito o di avviare le procedure per la messa in mobilità (fatto che avrebbe sensibilmente decurtato le loro retribuzioni), consapevole delle difficoltà economiche di molti, per un altro mese li ho regolarmente stipendiati, impegnandoli in piccoli lavori di sistemazione nei siti aziendali e nei locali sopra citati. Ho fatto tutto questo anche con la speranza di ottenere nel giro di poche settimane una revoca del blocco totale. Non mi è stato concesso, ma in questo modo i miei ex dipendenti hanno ricevuto un mese in più di retribuzione al cento per cento, invece che ridotta dalla mobilità o annullata dal licenziamento.
Le altre notazioni rispetto a cessioni del quinto dello stipendio, pressioni sulla stampa, strategie per affamare i miei ex dipendenti e le loro famiglie, posso solo ascriverle ad un’involontaria ignoranza delle materie trattate (SpA, concordati, ecc.) oltre che a pettegolezzi e ad asserzioni incaute, perché non voglio credere che siano il frutto di malafede o della capacità altrui di strumentalizzare chi è debole economicamente.
Un ultimo appunto rispetto al TFR. La proposta di concordato preventivo presentata dall’azienda, strumento che gli estensori della lettera evidentemente non conoscono molto bene, prevede il pagamento del 100 % delle spettanze per tutti, con i relativi interessi. Senza tema di smentita, affermo che è quanto meno inusuale che un concordato offra ai propri dipendenti una simile condizione.
Per concludere, ringrazio tutte le testate giornalistiche che intendono informare pubblicando le notizie in maniera imparziale, dopo averle controllate ed approfondite, e seguirne gli sviluppi.
Ad esse, nel pieno ed assoluto rispetto della deontologia professionale, è ovviamente riconosciuto il diritto alle opinioni personali, purché siano manifestate come tali e non come fatti oggettivi di cronaca.
Grazie per l’attenzione che vorrete dare a questa mia lettera,
Vincenzo D’Ambra
NDD- Come è nelle abitudini di Eolienews, e nella deontologia propessionale di questo direttore, la lettera aperta del dott. D'Ambra è stata pubblicata in modo integrale. Ciò a dimostrazione che questa testata giornalistica non ha problemi di "parzialità" nei confronti di alcuno ne tantomeno dell'ex imprenditore del settore pomicifero.
L'unica cosa che ci sta a cuore sono i nostri concittadini (in questo momento gli ex Pumex in particolare) e le nostre isole.
Per quanto riguarda il "diritto alle opinioni personali "di chi scrive su testate giornalistiche e a quanto altro segue, citate a conclusione della lettera del dott.D'Ambra (e chiudiamo qui l'argomento senza voler creare polemiche che non servono a nessuno), ancora una volta non posso che evidenziare come il dott. D'Ambra faccia quella che in gergo calcistico si chiama "invasione di campo".
Lasci a noi decidere come scrivere e cosa scrivere. Sempre e , comunque, almeno per quanto riguarda questo giornale e questo direttore con "cognizione di causa" e pronti ad accogliere, come in questo caso, i chiarimenti che le parti interessate vorranno fornire.
Per quanto riguarda le affermazioni del dott. D'Ambra riferite direttamente ai suoi ex dipendenti non intendiamo entrare nel merito, non ci compete. Saranno gli stessi ex Pumex, che a dire il vero avevano annunciato di non volere avere più rapporti epistolari con il loro ex datore di lavoro, a valutare se è necessaria o meno una risposta.
Il direttore
Salvatore Sarpi
LETTERA APERTA AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX
Premesso che non è mio intendimento entrare in polemica con chicchessia, tanto meno con gli ex dipendenti della Pumex, non posso non precisare agli estensori della lettera aperta inviata alla stampa alcuni giorni fa, fatti e circostanze da richiamare alla loro memoria, per correggere alcune inesattezze contenute nel comunicato stesso.
Nella lettera vi è un giudizio decisamente negativo sul mio modo di fare impresa e non sono certamente io a dover esprimere un’opinione in proposito. Però so per certo che per tanti anni la mia gestione dell’azienda è stata apprezzata non solo a Lipari ma anche fuori dall’isola. Coloro che oggi mi accusano di essere un pessimo imprenditore, non possono aver dimenticato che per molti anni la Pumex è stata in continua espansione, assumendo dipendenti ed aumentando il numero dei collaboratori, garantendo per tutti dignità nel lavoro, corsi di formazione per il miglioramento della professionalità, la possibilità di lavorare in condizioni di sicurezza ed in condizioni ambientali idonee. Per non parlare, in un territorio con problemi cronici dal punto di vista economico come Lipari, della sicurezza retributiva e del contributo dato per decenni alla crescita ed allo sviluppo.
In merito all’obbligo di firma da parte degli ex dipendenti della Pumex ed al loro sporadico impiego nei giorni successivi alla chiusura dell’attività produttiva nell’agosto 2007, è bene chiarire una volta per tutte che le prestazioni sono state rese in locali affittati all’azienda o messi a disposizione della stessa per esigenze di varia natura. Dopo il blocco delle attività produttive, invece di licenziarli subito o di avviare le procedure per la messa in mobilità (fatto che avrebbe sensibilmente decurtato le loro retribuzioni), consapevole delle difficoltà economiche di molti, per un altro mese li ho regolarmente stipendiati, impegnandoli in piccoli lavori di sistemazione nei siti aziendali e nei locali sopra citati. Ho fatto tutto questo anche con la speranza di ottenere nel giro di poche settimane una revoca del blocco totale. Non mi è stato concesso, ma in questo modo i miei ex dipendenti hanno ricevuto un mese in più di retribuzione al cento per cento, invece che ridotta dalla mobilità o annullata dal licenziamento.
Le altre notazioni rispetto a cessioni del quinto dello stipendio, pressioni sulla stampa, strategie per affamare i miei ex dipendenti e le loro famiglie, posso solo ascriverle ad un’involontaria ignoranza delle materie trattate (SpA, concordati, ecc.) oltre che a pettegolezzi e ad asserzioni incaute, perché non voglio credere che siano il frutto di malafede o della capacità altrui di strumentalizzare chi è debole economicamente.
Un ultimo appunto rispetto al TFR. La proposta di concordato preventivo presentata dall’azienda, strumento che gli estensori della lettera evidentemente non conoscono molto bene, prevede il pagamento del 100 % delle spettanze per tutti, con i relativi interessi. Senza tema di smentita, affermo che è quanto meno inusuale che un concordato offra ai propri dipendenti una simile condizione.
Per concludere, ringrazio tutte le testate giornalistiche che intendono informare pubblicando le notizie in maniera imparziale, dopo averle controllate ed approfondite, e seguirne gli sviluppi.
Ad esse, nel pieno ed assoluto rispetto della deontologia professionale, è ovviamente riconosciuto il diritto alle opinioni personali, purché siano manifestate come tali e non come fatti oggettivi di cronaca.
Grazie per l’attenzione che vorrete dare a questa mia lettera,
Vincenzo D’Ambra
NDD- Come è nelle abitudini di Eolienews, e nella deontologia propessionale di questo direttore, la lettera aperta del dott. D'Ambra è stata pubblicata in modo integrale. Ciò a dimostrazione che questa testata giornalistica non ha problemi di "parzialità" nei confronti di alcuno ne tantomeno dell'ex imprenditore del settore pomicifero.
L'unica cosa che ci sta a cuore sono i nostri concittadini (in questo momento gli ex Pumex in particolare) e le nostre isole.
Per quanto riguarda il "diritto alle opinioni personali "di chi scrive su testate giornalistiche e a quanto altro segue, citate a conclusione della lettera del dott.D'Ambra (e chiudiamo qui l'argomento senza voler creare polemiche che non servono a nessuno), ancora una volta non posso che evidenziare come il dott. D'Ambra faccia quella che in gergo calcistico si chiama "invasione di campo".
Lasci a noi decidere come scrivere e cosa scrivere. Sempre e , comunque, almeno per quanto riguarda questo giornale e questo direttore con "cognizione di causa" e pronti ad accogliere, come in questo caso, i chiarimenti che le parti interessate vorranno fornire.
Per quanto riguarda le affermazioni del dott. D'Ambra riferite direttamente ai suoi ex dipendenti non intendiamo entrare nel merito, non ci compete. Saranno gli stessi ex Pumex, che a dire il vero avevano annunciato di non volere avere più rapporti epistolari con il loro ex datore di lavoro, a valutare se è necessaria o meno una risposta.
Il direttore
Salvatore Sarpi
Ancora un terremoto in mare nel distretto sismico delle isole Eolie
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.8 si è verificato alle ore 13:24:32 di oggi nel distretto sismico delle isole Eolie (o Lipari).
Il terremoto, con epicentro in mare, è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV in mare, ad una profondità di 216,2 km.
Non si registrano danni ne a persone ne a cose. L'evento, inoltre, non è stato avvertito dalla popolazione eoliano.
Il terremoto, con epicentro in mare, è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV in mare, ad una profondità di 216,2 km.
Non si registrano danni ne a persone ne a cose. L'evento, inoltre, non è stato avvertito dalla popolazione eoliano.
PDL -Eolie. Ci scrive Giuseppe Vassallo
Riceviamo e pubblichiamo:
Preg.mo direttore,
Vorrei far notare che è violazione della legge elettorale creare confusione nell’elettorato e pertanto nei cittadini, i quali sono parte attiva della vita politica e non solo durante le tornate elettorali.
Tutto ciò sta accadendo nel comune eoliano, con la formazione del gruppo denominato PDL-Eolie, che rischia di creare confusione con il già esistente PDL-Sicilia formatosi all’Assemblea Regionale Siciliana e avente intenti completamente opposti.
Infatti, il gruppo denominato PDL-Eolie, che se si rispecchia con l’organigramma ufficiale del movimento PDL non ha scopo di esser formato, al quale stanno aderendo una parte dei consiglieri comunali ex A.N. del comune eoliano e aventi come riferimento il duo formato dall’onorevole Giuseppe Castiglione e dal senatore Domenico Nania, è in perfetta contrapposizione con il gruppo PDL-Sicilia, che tra i promotori vede oltre che l’onorevole Gianfranco Miccichè, i deputati nazionali, l’onorevole Fabio Granata e l’onorevole Carmelo Briguglio e che nasce con il fine di destare nel governo nazionale, maggiore attenzione nei riguardi di una Sicilia purtroppo dimenticata.
Dalle ultime vicissitudini, inoltre, quelle che vedono, lo stimatissimo Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, porre maggiore attenzione a quelli che sono i reali problemi del paese e che ha tra i suoi fedelissimi proprio i sovra indicati deputati, Fabio Granata e Carmelo Briguglio, con differenti punti di vista in relazione con la maggioranza del PDL nazionale, ex Forza Italia, ed inoltre firmatari di un documento diverso rispetto a quello firmato dal senatore Domenico Nania. Pertanto, per chiarezza nei confronti del cittadino, si precisi se si parla di organizzare il PDL ufficiale nelle Eolie al fine di unire i gruppi di Forza Italia ed Alleanza Nazionale che è legittimo, o se al contrario si sta costituendo una corrente PDL-Eolie che è contrapposta per i motivi precedentemente indicati a PDL-Sicilia e che genera confusione.
Ben vengano le correnti, sale della democrazia, ma senza sovrapposizione di nominativi specie se con intenti opposti, in modo che ciascuno possa riconoscere la propria identità; a tal proposito gli interessati sono invitati a non creare confusione in quello che è l’elettorato, ed in tal caso, soprattutto in quella buona fetta di elettorato vicina al Presidente Gianfranco Fini.
A concludere, ci si documenti prima sulle vicende politiche nazionali e regionali, si attendino eventuali sviluppi e poi si trae spunto per denominare un gruppo o una corrente, perché prima di tutto viene la tutela dell’elettore.
Si sottolinea inoltre, che lo scrivente da sempre segue le vicende politiche e elabora il ragionamento formato da libero cittadino, non vuole creare alcuna polemica ma chiede chiarezza per tutti coloro che seguono l’evoluzione politica della nostra terra.
Cordiali saluti
Giuseppe Vassallo
Preg.mo direttore,
Vorrei far notare che è violazione della legge elettorale creare confusione nell’elettorato e pertanto nei cittadini, i quali sono parte attiva della vita politica e non solo durante le tornate elettorali.
Tutto ciò sta accadendo nel comune eoliano, con la formazione del gruppo denominato PDL-Eolie, che rischia di creare confusione con il già esistente PDL-Sicilia formatosi all’Assemblea Regionale Siciliana e avente intenti completamente opposti.
Infatti, il gruppo denominato PDL-Eolie, che se si rispecchia con l’organigramma ufficiale del movimento PDL non ha scopo di esser formato, al quale stanno aderendo una parte dei consiglieri comunali ex A.N. del comune eoliano e aventi come riferimento il duo formato dall’onorevole Giuseppe Castiglione e dal senatore Domenico Nania, è in perfetta contrapposizione con il gruppo PDL-Sicilia, che tra i promotori vede oltre che l’onorevole Gianfranco Miccichè, i deputati nazionali, l’onorevole Fabio Granata e l’onorevole Carmelo Briguglio e che nasce con il fine di destare nel governo nazionale, maggiore attenzione nei riguardi di una Sicilia purtroppo dimenticata.
Dalle ultime vicissitudini, inoltre, quelle che vedono, lo stimatissimo Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, porre maggiore attenzione a quelli che sono i reali problemi del paese e che ha tra i suoi fedelissimi proprio i sovra indicati deputati, Fabio Granata e Carmelo Briguglio, con differenti punti di vista in relazione con la maggioranza del PDL nazionale, ex Forza Italia, ed inoltre firmatari di un documento diverso rispetto a quello firmato dal senatore Domenico Nania. Pertanto, per chiarezza nei confronti del cittadino, si precisi se si parla di organizzare il PDL ufficiale nelle Eolie al fine di unire i gruppi di Forza Italia ed Alleanza Nazionale che è legittimo, o se al contrario si sta costituendo una corrente PDL-Eolie che è contrapposta per i motivi precedentemente indicati a PDL-Sicilia e che genera confusione.
Ben vengano le correnti, sale della democrazia, ma senza sovrapposizione di nominativi specie se con intenti opposti, in modo che ciascuno possa riconoscere la propria identità; a tal proposito gli interessati sono invitati a non creare confusione in quello che è l’elettorato, ed in tal caso, soprattutto in quella buona fetta di elettorato vicina al Presidente Gianfranco Fini.
A concludere, ci si documenti prima sulle vicende politiche nazionali e regionali, si attendino eventuali sviluppi e poi si trae spunto per denominare un gruppo o una corrente, perché prima di tutto viene la tutela dell’elettore.
Si sottolinea inoltre, che lo scrivente da sempre segue le vicende politiche e elabora il ragionamento formato da libero cittadino, non vuole creare alcuna polemica ma chiede chiarezza per tutti coloro che seguono l’evoluzione politica della nostra terra.
Cordiali saluti
Giuseppe Vassallo
Lipari: Incontro in previsione della stagione estiva al comune
Incontro stamani al comune di Lipari tra l'amministrazione comunale, il Circomare-Guardia Costiera di Lipari , la Federalberghi delle Eolie, alcuni consiglieri comunali e gli esponenti delle diverse categorie che a Lipari operano nel settore del turismo.
Obiettivo dell'incontro le iniziative da porre in essere in vista della stagione estiva per quanto riguarda l'attività nelle aree portuali e in quelle strettamente limitrofe, l'accesso al porto di Sottomonastero, l'attività illecita di procacciamento affari e tutta un'altra serie di problematiche più o meno rilevanti.
Le azioni dovranno essere il più possibile in sintonia. Si è anche parlato della futura stazione marittima di Sottomonastero per cui- come ha detto l'assessore Corrado Giannò- è stato recuperato il finanziamento. Il problema è che, a seguito di alcuni intoppi burocratici, i lavori non potrebbero iniziare prima di luglio. Cosa, ovviamente - come ha sostenuto lo stesso assessore- impensabile. A questo punto potrebbero prendere il via ad inizio settembre.
L'eredità (di Nando Bianchi)
Riceviamo e pubblichiamo:
L´eredità che questa amministrazione ci lascerà ( ci vorrà veramente un gran coraggio per candidarsi a Sindaco nel nostro comune) è veramente distruttiva e non so quanto tempo ci vorrà per azzerare tutto quello che sin qui non si è fatto.
Perché la realtà parla chiaro: il non fare è stato il risultato più eclatante.
La verità è che le nostre isole diventano interessanti solamente se si creano possibilità di guadagno sempre e solo per una ristretta cerchia di personaggi che, nonostante tutto e grazie al partito dei " a me non me ne fotte niente", può continuare a non amministrare .
Qui mi rivolgo in ordine di apparizione sia alla comunità passiva, cioè noi, sia agli imprenditori di queste isole che, pur avendo un interesse maggiore, sono i più passivi dell´intera comunità .
Mi domando come faranno ad affrontare un´altra stagione negativa con i costi che hanno e i non guadagni di questa nuova stagione.
Cosa hanno di bisogno per far sentire la loro autorevole voce (autorevole voce non perché capaci, ma perché hanno una forza elettorale da poter eleggere il sindaco.)
La forza lavorativa a disposizione supera le 3000 unità utili a poter indicare loro il nome del sindaco, ma sono anche coloro che dall´agosto 2009, dopo le dimissioni dell´Assessore Maggiore, dimissioni giustificate dalla non possibilità a poter lavorare in questa amministrazione, hanno atteso pacificamente la primavera del 2010 per conoscere il nome del nuovo assessore al turismo ( i giochi di potere non hanno permesso di individuarlo prima). La domanda sorge spontanea: Come hanno concordato e con chi la programmazione della stagione 2010? Quali sono state le proposte avanzate per fronteggiare la difficile stagione?
Volevo dire a proposito delle tante lamentele in merito ai passaggi dei barconi " mordi e fuggi", che se è vero che in alta stagione hanno passeggeri siciliani, in bassa stagione e cioè adesso, arrivano con gruppi di turisti stranieri,che sicuramente hanno trovato ospitalità in Sicilia.
Chiediamoci perché, anche se la risposta viene naturale: offerta, organizzazione e convenienza. Meditiamo invece di inveire a priori e su tutto. Quando in una coppia il rapporto non va bene e considerazione comune definire le colpe al 50%. Nel nostro caso invece di chi è la colpa?Abbiamo atteso decenni di proposte e contrasti per la realizzazione del porto per venire a conoscenza adesso che non è ancora sicuro chi sarà il titolare della gestione! Quindi con impegno da parte del comune di immobili e onorari da manager per sei dipendenti. E come disse Totò, ..ed io pago.
Ora parliamo di parco ed anche qui possiamo già inventarci il " parco scommesse"di come andrà a finire. Le scommesse sono aperte.
Ed a proposito di colpe , vorrei proporre un sondaggio per capire cosa ne pensiamo a proposito di colpe con i seguenti candidati:
Politici
Imprenditori
Partito dei " a me non me ne fotte niente".
Saluti
Nando Bianchi
L´eredità che questa amministrazione ci lascerà ( ci vorrà veramente un gran coraggio per candidarsi a Sindaco nel nostro comune) è veramente distruttiva e non so quanto tempo ci vorrà per azzerare tutto quello che sin qui non si è fatto.
Perché la realtà parla chiaro: il non fare è stato il risultato più eclatante.
La verità è che le nostre isole diventano interessanti solamente se si creano possibilità di guadagno sempre e solo per una ristretta cerchia di personaggi che, nonostante tutto e grazie al partito dei " a me non me ne fotte niente", può continuare a non amministrare .
Qui mi rivolgo in ordine di apparizione sia alla comunità passiva, cioè noi, sia agli imprenditori di queste isole che, pur avendo un interesse maggiore, sono i più passivi dell´intera comunità .
Mi domando come faranno ad affrontare un´altra stagione negativa con i costi che hanno e i non guadagni di questa nuova stagione.
Cosa hanno di bisogno per far sentire la loro autorevole voce (autorevole voce non perché capaci, ma perché hanno una forza elettorale da poter eleggere il sindaco.)
La forza lavorativa a disposizione supera le 3000 unità utili a poter indicare loro il nome del sindaco, ma sono anche coloro che dall´agosto 2009, dopo le dimissioni dell´Assessore Maggiore, dimissioni giustificate dalla non possibilità a poter lavorare in questa amministrazione, hanno atteso pacificamente la primavera del 2010 per conoscere il nome del nuovo assessore al turismo ( i giochi di potere non hanno permesso di individuarlo prima). La domanda sorge spontanea: Come hanno concordato e con chi la programmazione della stagione 2010? Quali sono state le proposte avanzate per fronteggiare la difficile stagione?
Volevo dire a proposito delle tante lamentele in merito ai passaggi dei barconi " mordi e fuggi", che se è vero che in alta stagione hanno passeggeri siciliani, in bassa stagione e cioè adesso, arrivano con gruppi di turisti stranieri,che sicuramente hanno trovato ospitalità in Sicilia.
Chiediamoci perché, anche se la risposta viene naturale: offerta, organizzazione e convenienza. Meditiamo invece di inveire a priori e su tutto. Quando in una coppia il rapporto non va bene e considerazione comune definire le colpe al 50%. Nel nostro caso invece di chi è la colpa?Abbiamo atteso decenni di proposte e contrasti per la realizzazione del porto per venire a conoscenza adesso che non è ancora sicuro chi sarà il titolare della gestione! Quindi con impegno da parte del comune di immobili e onorari da manager per sei dipendenti. E come disse Totò, ..ed io pago.
Ora parliamo di parco ed anche qui possiamo già inventarci il " parco scommesse"di come andrà a finire. Le scommesse sono aperte.
Ed a proposito di colpe , vorrei proporre un sondaggio per capire cosa ne pensiamo a proposito di colpe con i seguenti candidati:
Politici
Imprenditori
Partito dei " a me non me ne fotte niente".
Saluti
Nando Bianchi
De profundis per l’A.A.S.T. di Aldo Natoli
(Aldo Natoli) Non passano giorni che apprendiamo che ci viene tolto qualche pezzo della nostra autonomia. Gli avvenimenti si susseguono, ora importanti, ora meno, con una velocità tale che, come mi ha confidato il Presidente della Federalberghi, Christian Del Bono mentre ci recavamo a Catania per partecipare alla Conferenza Regionale sul Turismo, anziché lavorare dovremmo stare in perenne ammutinamento. Avendo perso la nostra classe politica autorevolezza e credibilità a noi cittadini non resta che accettare con serena rassegnazione la sempre più crescente marginalità e dipendenza. Sappiamo tutti che le Aziende di Soggiorno e Turismo, costituite con grande faciloneria, ed in numero eccessivo, sono state sopresse. Non sempre questi uffici periferici hanno assolto ai compiti istituzionali, ma sicuramente hanno rappresentato sul territorio un punto di riferimento per il settore del turismo. Dopo anni di studi per trovare una soluzione ragionevole era stato deciso dall’Assessorato al Turismo di costituire dei Servizi Turistici Regionali in ogni capoluogo di Provincia. Apprendo invece che con apposito decreto l’ex Azienda di Taormina è divenuta Servizio Turistico Regionale oltre Messina, quindi con una propria autonomia operativa, mentre quella di Lipari è stata declassata ad Unità Operativa di Base dipendente dalla Provincia Regionale di Messina. Sicuramente uno schiaffo per il ruolo che le Eolie ricoprono nel comparto regionale del Turismo, ed una grande limitazione per il nostro turismo. Comprendo benissimo che arrivati a questo punto schiaffo più, schiaffo meno, non fa molta differenza. Ma spero che il nuovo assessore comunale al Turismo, Anna Spinella, alla quale colgo l’occasione per inviare le mie congratulazioni, sappia far sentire la propria voce, unitamente a quella della Federalberghi, per impedire che si compia anche questo misfatto a danno delle nostre isole.
Cimitero di Lipari: Che vergogna! Ma non è certo una novità
Sollecitati da alcuni lettori stamattina abbiamo effettuato un sopralluogo al cimitero di Lipari centro. Constatando, amaramente, come le erbacce siano tornate in ogni zona a ricoprire le tombe. Ovunque erbacce e , come visibile da una delle foto, diversi "alberi" di finocchio selvatico. Oltre a rovi,ecc.ecc.
Ma il cimitero "giungla" non è, comunque, una novità.
Si presentava più o meno nello stesso modo tempo un anno fa (come da link http://eolienews.blogspot.com/2009/05/lipari-reportage-dal-cimitero-giungla.html )
L'incredibile è che lo scorso anno, dopo che il cimitero fu ripulito dagli Ex Pumex, si scoprì che vi erano dei fondi a disposizione che avrebbero permesso in tempi più rapidi l'intervento. Fu garantita una maggiore attenzione ma...evidentemente sono rimaste solo parole.Vulcano Marsili, il gigante sommerso nel Tirreno.
(virgilio notizie) «Di certo c'è che in qualunque istante potrebbe accadere l’irreparabile e noi non lo possiamo stabilire». Queste le parole pronunciate qualche giorno fa dal presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Enzo Boschi, in relazione a possibile eventi franosi lungo i versanti del vulcano sommerso Marsili.
La montagna che svetta per 3000 metri dai fondali al largo delle isole Eolie non manca di preoccupare geologi e sismologi: difficile fare previsioni, ma l'Ingv sostiene che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all'improvviso. Il problema sono le possibili frane lungo i versanti: il cedimento delle pareti, infatti, muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un'onda di grande potenza.
Con i suoi 70 km in lunghezza e 30 km in larghezza, il Marsili è il più grande vulcano d'Europa ed eventuali smottamenti lungo le sue falde, innescati da movimenti sismici, potrebbero causare un maremoto che si abbatterebbe nel giro di pochi minuti sulla costa campana, a soli 150 chilometri di distanza.
«Il dato preoccupante è che le aree costiere italiane a rischio da tsunami, già individuate con vari studi, ancora non sono tutelate da interventi strutturali preventivi né da attive misure di monitoraggio, di didattica e protezione civile» sostiene il prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del territorio dell'Università di Napoli. Fa specie sentire parlare di tsunami nel mediterraneo, eppure Ortolani, in studio avviato dopo il maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, ha evidenziato che negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane con diversa intensità. I dati ufficiali forniti dallo Tsunamis research team, dall'Università di Bologna e dall'Ingv individuano le seguenti aree interessate: Liguria (14 eventi); Stretto di Messina, Sicilia Orientale, Calabria meridionale tirrenica, Isole Eolie (23 eventi); Adriatico (10 eventi); Golfo di Napoli (10 eventi); Toscana (3 eventi); Sicilia settentrionale (2 eventi); Sicilia meridionale (2 eventi); Calabria settentrionale ionica (1 evento); Lazio (1 evento).
«Un dato preoccupante - prosegue Ortolani - è rappresentato dall'evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi, quando centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge. Alla luce del recente allarme lanciato dall'Ingv mi sarei aspettato un tempestivo intervento da parte del governo, un'interpellanza parlamentare sui rischi, qualche azione per introdurre le necessarie precauzioni... Mi auguro che i rappresentanti delle istituzioni non attendano il prossimo maremoto per avviare azioni di prevenzione». (L.F.)
Nella foto: Schema delle aree potenzialmente interessate da maremoti che si possono originare in seguito a grandi frane sottomarine che potrebbero interessare i vulcani sommersi del mediobasso Tirreno come il Marsili
Il "Parco delle Eolie" sulla Gazzetta del sud di oggi
Istituzione del Parco delle Eolie Il consiglio comunale diffida Bruno
Delibera al vetriolo dopo la "rivisitazione" della Regione
Salvatore Sarpi
Lipari
Il sindaco di Lipari è stato «diffidato dal rendere pareri sulla istituzione del Parco nazionale che attengono alla competenza del consiglio comunale, unico organo collegiale dell'Ente». La diffida arriva con una delibera del consiglio comunale "partorita" a conclusione dei lavori della riunione che aveva all'ordine del giorno il "parco contestato". La delibera è stata approvata da Longo (presidente del consiglio) Megna, Fonti, Paino, D'Alia, Sabatini, Biviano e Centorrino. Ha votato contro il consigliere Corda, esponente della maggioranza rimasto in aula sino alla fine dei lavori. Come è ben chiaro la notizia della "rivisitazione" della perimetrazione del Parco che arriva da Palermo e il sopralluogo nelle Eolie di funzionari regionali dell'Assessorato Territorio ed Ambiente non placa le prese di posizione nei confronti del sindaco Mariano Bruno che, lo si legge nella deliberazione, «fino ad oggi, in merito all'iter per l'istituzione del Parco, non ha informato il consiglio comunale in ordine all'attività intrapresa. Consiglio, venuto a conoscenza di tale attività a posteriori e solo tramite organi di stampa, e non coinvolto nelle scelte e nei pareri espressi dal sindaco». Il consiglio, chiedendo immediata e concreta esecuzione al deliberato, «al fine di giungere a scelte condivise che tengano conto anche delle istanze della comunità eoliana, così come auspicato dal Ministro dell'Ambiente dall'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, ha chiesto una interlocuzione con i predetti organi». È stato anche ribadito che «la competenza a rendere pareri, qualora richiesti al comune, è di esclusiva pertinenza del consiglio comunale, così come previsto dal regolamento degli Enti Locali nella Regione Siciliana». In conseguenza di ciò con l'atto deliberativo, approvato dagli otto consiglieri (si era in seconda convocazione), è stato ufficializzato «di non potere compiutamente valutare la proposta di perimetrazione del parco presentata dal sindaco, nonché valutare la correttezza e l'efficacia dell'azione svolta dall'amministrazione in merito all'istituendo Parco nazionale delle Eolie data la mancanza di documenti allegati relativi ai contenuti delle numerose riunioni tenutesi presso il Ministero dell’Ambiente e presso l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente”. All’amministrazione comunale è stato chiesto di integrare i fascicoli della proposta con tutta la documentazione in suo possesso.
Il sindaco Mariano Bruno, intervendo in aula in apertura dei lavori, dichiarandosi soddisfatto per i risultati ottenuti a Palermo, aveva dal suo canto detto: “"Questo parco, così come disegnato non va bene al sindaco, all'amministrazione comunale” e ha annunciato, se dovessero rendersi necessarie, iniziative amministrative e legali.
Intanto funzionari regionali sono sbarcati ieri a Lipari (il giorno prima erano stati a Vulcano) per una ricognizione sul campo. Sono stati incaricati dal Ministero dell'Ambiente di definire le aree del Parco (il "nocciolo" dovrebbero essere le SIC,ZPS e le costituite o costituende riserve) attraverso la zonizzazione e la predisposizione del regolamento. Dopo la ricognizione, a maggio torneranno a Lipari per confrontarsi con l'amministrazione, il consiglio comunale e i cittadini.
Delibera al vetriolo dopo la "rivisitazione" della Regione
Salvatore Sarpi
Lipari
Il sindaco di Lipari è stato «diffidato dal rendere pareri sulla istituzione del Parco nazionale che attengono alla competenza del consiglio comunale, unico organo collegiale dell'Ente». La diffida arriva con una delibera del consiglio comunale "partorita" a conclusione dei lavori della riunione che aveva all'ordine del giorno il "parco contestato". La delibera è stata approvata da Longo (presidente del consiglio) Megna, Fonti, Paino, D'Alia, Sabatini, Biviano e Centorrino. Ha votato contro il consigliere Corda, esponente della maggioranza rimasto in aula sino alla fine dei lavori. Come è ben chiaro la notizia della "rivisitazione" della perimetrazione del Parco che arriva da Palermo e il sopralluogo nelle Eolie di funzionari regionali dell'Assessorato Territorio ed Ambiente non placa le prese di posizione nei confronti del sindaco Mariano Bruno che, lo si legge nella deliberazione, «fino ad oggi, in merito all'iter per l'istituzione del Parco, non ha informato il consiglio comunale in ordine all'attività intrapresa. Consiglio, venuto a conoscenza di tale attività a posteriori e solo tramite organi di stampa, e non coinvolto nelle scelte e nei pareri espressi dal sindaco». Il consiglio, chiedendo immediata e concreta esecuzione al deliberato, «al fine di giungere a scelte condivise che tengano conto anche delle istanze della comunità eoliana, così come auspicato dal Ministro dell'Ambiente dall'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, ha chiesto una interlocuzione con i predetti organi». È stato anche ribadito che «la competenza a rendere pareri, qualora richiesti al comune, è di esclusiva pertinenza del consiglio comunale, così come previsto dal regolamento degli Enti Locali nella Regione Siciliana». In conseguenza di ciò con l'atto deliberativo, approvato dagli otto consiglieri (si era in seconda convocazione), è stato ufficializzato «di non potere compiutamente valutare la proposta di perimetrazione del parco presentata dal sindaco, nonché valutare la correttezza e l'efficacia dell'azione svolta dall'amministrazione in merito all'istituendo Parco nazionale delle Eolie data la mancanza di documenti allegati relativi ai contenuti delle numerose riunioni tenutesi presso il Ministero dell’Ambiente e presso l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente”. All’amministrazione comunale è stato chiesto di integrare i fascicoli della proposta con tutta la documentazione in suo possesso.
Il sindaco Mariano Bruno, intervendo in aula in apertura dei lavori, dichiarandosi soddisfatto per i risultati ottenuti a Palermo, aveva dal suo canto detto: “"Questo parco, così come disegnato non va bene al sindaco, all'amministrazione comunale” e ha annunciato, se dovessero rendersi necessarie, iniziative amministrative e legali.
Intanto funzionari regionali sono sbarcati ieri a Lipari (il giorno prima erano stati a Vulcano) per una ricognizione sul campo. Sono stati incaricati dal Ministero dell'Ambiente di definire le aree del Parco (il "nocciolo" dovrebbero essere le SIC,ZPS e le costituite o costituende riserve) attraverso la zonizzazione e la predisposizione del regolamento. Dopo la ricognizione, a maggio torneranno a Lipari per confrontarsi con l'amministrazione, il consiglio comunale e i cittadini.
Eolieman. Le precisazioni del dott. Iacolino
Riceviamo e pubblichiamo:
Egr. Direttore,
a chiarimento delle notizie comparse sui blog sulla assenza del medico alla competizione di domenica scorsa, mi corre l'obbligo di fare chiarezza su quanto dichiarato dall'assessore Ferlazzo :" Mi viene indicato dal presidio ospedaliero il Dott. Iacolino ". E questo, come si evince, all'inizio della trattativa fra l'assessore ed il sig. Lombardo.
A questa indicazione da parte del presidio ospedaliero non e' seguita, nei tempi debiti, da chi di competenza, alcuna telefonata di invito, se non, qualche giorno prima della gara, una garbata richiesta, fuori tempo massimo, per miei impegni già assunti, da parte della sig.ra Cettina Tomarchio, imprenditore turistico.
Cordiali saluti
Dr Giovanni Iacolino
Egr. Direttore,
a chiarimento delle notizie comparse sui blog sulla assenza del medico alla competizione di domenica scorsa, mi corre l'obbligo di fare chiarezza su quanto dichiarato dall'assessore Ferlazzo :" Mi viene indicato dal presidio ospedaliero il Dott. Iacolino ". E questo, come si evince, all'inizio della trattativa fra l'assessore ed il sig. Lombardo.
A questa indicazione da parte del presidio ospedaliero non e' seguita, nei tempi debiti, da chi di competenza, alcuna telefonata di invito, se non, qualche giorno prima della gara, una garbata richiesta, fuori tempo massimo, per miei impegni già assunti, da parte della sig.ra Cettina Tomarchio, imprenditore turistico.
Cordiali saluti
Dr Giovanni Iacolino
mercoledì 21 aprile 2010
Eolieman. Repliche e controrepliche
Dopo la lettera di chiarimenti dell'assessore Ivan Ferlazzo non si è fatta attendere la controreplica del signor Mario Lombardo, organizzatore di Eolieman.
Ecco cosa scrive:
Innanzitutto sono contento di risentire dopo averlo cercato inutilmente, dal 15 al 19Aprile, l'Assessore Ferlazzo.
Ovvio che ognuno dice la propria verità ( o bugia ) a secondo della convenienza. La cosa più sconvolgente è che scopro oggi, 21 Aprile 2010 alle ore 18.35 che l'Assessore Ferlazzo non ha la delega allo sport !! Ma la cosa più sconvolgente è che evidentemente anche il Corpo della Polizia Municipale non è al corrente di tutto ciò, visto che in data 6 Aprile il comandante Russo, comunicandomi che la strada in cui passa la prova ciclistica è di competenza provinciale comunica per conoscenza questa nota anche " all'Assessore allo Sport e Spettacolo Ivan Ferlazzo ". Ma allora l'Assessore Ferlazzo è o non è Assessore allo Sport ?
Secondo chiarimento.
Della serie di richieste vediamo in dettaglio quelle che il Comune mi ha garantito:
Palco ok
Spettacolo ok
Amplificazione ok
Volontari: niente
Medico: niente
Ambulanza: Una, e alle ore 11.00 ha ricevuto una chiamata di emergenza ed è andata via ( per fortuna che avevo fatto venire altre due ambulanze da Milazzo e Catania !! )
Pasta party: niente
Pagamento hotel per staff: niente
Pulmino 16 posti: niente
Pulmino 9 posti: niente
Metri 100 transenne da cantiere: niente
Prodotti tipici per 200 pacchi gara: niente
Terzo chiarimento:
Ma l'assessore Ferlazzo a dicembre sapeva che Marina Corta risultava in concessione al Genio Civile Opere Marittime in quanto in corso i noti lavori di ampliamento del molo sud ? Se non lo sapeva, da amministratore la notizia è particolarmente grave, se invece ne era a conoscenza perchè non lo ha comunicato subito all'organizzazione in modo da trovare in tempi idonei un'altra location ?
Quarto chiarimento:
La frazione di Canneto è stata scartata come ipotesi perchè a 6 giorni dall'evento le richieste che presentai all'Assessore Giannò per poter svolgere la gara giustamente non potevano più essere esaudite (transfert da Lipari centro a Canneto per 150 persone, transfert per 80 biciclette, e cosi via )
Continuo a pensare che l'esperienza Eolieman a Lipari si sia conclusa, ma alle Isole Eolie...??????
Mario Lombardo
Ecco cosa scrive:
Innanzitutto sono contento di risentire dopo averlo cercato inutilmente, dal 15 al 19Aprile, l'Assessore Ferlazzo.
Ovvio che ognuno dice la propria verità ( o bugia ) a secondo della convenienza. La cosa più sconvolgente è che scopro oggi, 21 Aprile 2010 alle ore 18.35 che l'Assessore Ferlazzo non ha la delega allo sport !! Ma la cosa più sconvolgente è che evidentemente anche il Corpo della Polizia Municipale non è al corrente di tutto ciò, visto che in data 6 Aprile il comandante Russo, comunicandomi che la strada in cui passa la prova ciclistica è di competenza provinciale comunica per conoscenza questa nota anche " all'Assessore allo Sport e Spettacolo Ivan Ferlazzo ". Ma allora l'Assessore Ferlazzo è o non è Assessore allo Sport ?
Secondo chiarimento.
Della serie di richieste vediamo in dettaglio quelle che il Comune mi ha garantito:
Palco ok
Spettacolo ok
Amplificazione ok
Volontari: niente
Medico: niente
Ambulanza: Una, e alle ore 11.00 ha ricevuto una chiamata di emergenza ed è andata via ( per fortuna che avevo fatto venire altre due ambulanze da Milazzo e Catania !! )
Pasta party: niente
Pagamento hotel per staff: niente
Pulmino 16 posti: niente
Pulmino 9 posti: niente
Metri 100 transenne da cantiere: niente
Prodotti tipici per 200 pacchi gara: niente
Terzo chiarimento:
Ma l'assessore Ferlazzo a dicembre sapeva che Marina Corta risultava in concessione al Genio Civile Opere Marittime in quanto in corso i noti lavori di ampliamento del molo sud ? Se non lo sapeva, da amministratore la notizia è particolarmente grave, se invece ne era a conoscenza perchè non lo ha comunicato subito all'organizzazione in modo da trovare in tempi idonei un'altra location ?
Quarto chiarimento:
La frazione di Canneto è stata scartata come ipotesi perchè a 6 giorni dall'evento le richieste che presentai all'Assessore Giannò per poter svolgere la gara giustamente non potevano più essere esaudite (transfert da Lipari centro a Canneto per 150 persone, transfert per 80 biciclette, e cosi via )
Continuo a pensare che l'esperienza Eolieman a Lipari si sia conclusa, ma alle Isole Eolie...??????
Mario Lombardo
Le amanti del vulcano. Tra la Magnani e la Bergman,fascismo, comunismo e Dc un ritratto in chiaroscuro nel nuovo libro di Marcello Sorgi
di FULVIA CAPRARA (da La Stampa)
I personaggi sono tre. Lui, Roberto Rossellini, raccontato per la prima volta fuori dell’elegia neorealista e descritto, con gusto antropologico, come «un giovanotto della Roma-bene che s’era mangiato il patrimonio di famiglia e cercava di svoltare con il cinema». Lei, Anna Magnani, la grande attrice segnata per sempre dal «senso d’abbandono maturato per non aver mai conosciuto il padre ed essere stata abbandonata ancora piccola da una madre che l’aveva lasciata per andare a vivere in Egitto». L’altra, Ingrid Bergman, la diva venerata a Hollywood, nata per il grande schermo perché «aveva un volto e un sorriso unici, e una naturale propensione alla recitazione, poteva andare in scena anche senza trucco». Il luogo è la Roma caotica e vitale del dopoguerra, un posto dove tutto è permesso. Soprattutto a quella speciale categoria di persone, a quella stirpe di eletti, che si è guadagnata la fortuna di vivere facendo cinema. Sullo sfondo il Sud esotico e lontano delle Eolie. Isole dalle notti infinite, teatro di straordinari eventi naturali come le eruzioni vulcaniche, ma anche di amori, odi, passioni. E perfino, in quell’estate del ‘49, della lavorazione contemporanea di due film rivali, Stromboli e Vulcano, il primo firmato da Rossellini, il secondo da William Dieterle. Pellicole concorrenti, nate dal tradimento dell’autore che, dopo aver illuso il Principe Alliata di Villafranca, capo della «Panaria film», che avrebbe girato, con la Magnani protagonista, un film nell’arcipelago, incontrò la Bergman e cambiò rotta. Il nobile siciliano non si diede per vinto, ingaggiò il regista tedesco, americanizzato a Hollywood, e due mesi dopo l’avvio di Stromboli fu battuto il primo ciak di Vulcano. Segreti, spionaggi, dispetti. Le isole diventarono, da quel momento, il fulcro di una curiosa battaglia navale: «Nell’immaginario dei protagonisti era come se, invece di restare ancorate al fondo del mare con le loro radici di lava pietrificata, avessero preso a muoversi con l’agilità di veloci navi da guerra». Nel suo nuovo libro Le amanti del vulcano, che esce oggi da Rizzoli, Marcello Sorgi rilegge i fatti senza dare nulla per scontato. E così una storia nota, praticamente la Bibbia di qualunque critico, esperto o semplice appassionato di cinema, acquista tinte inedite e fiammeggianti: «Con tutte le sue qualità e i suoi terribili difetti», dice Sorgi, «Roberto Rossellini è un esempio perfetto di italiano». Un vero artista, come uno scultore o un pittore, pieno di inquietudini e di eccentricità che riguardano non solo il modo di amare, ma anche quello di vivere l’aria del tempo: «... i suoi repentini passaggi dal fascismo ai comunisti alla Dc erano in fondo basati su ragioni pratiche, di convenienza, sulla sua furbizia e sul suo senso di ironia». In «grandissimo anticipo su molti altri che non facevano il suo mestiere», il regista aveva capito che «l’Italia era un paese tragico e ridicolo insieme. Ridicolmente tragico. Tragicamente ridicolo». Un Paese ideale per far da cornice a quel girotondo di tradimenti e abbandoni, separazioni e gravidanze, litigi furiosi e pubbliche dichiarazioni che accompagnò la storia dell’amore tra Bergman e Rossellini. Da lontano, dall’America puritana, la scelta di Ingrid, lasciare marito e figlia per unirsi al maestro del neorealismo che per lei aveva piantato in asso la Magnani, fu giudicata male. Uno scandalo destinato a finire tra i banchi del Senato Usa, con l’intervento del senatore Edwin C. Johnson che definì Bergman «potente distillatrice del male, cultrice del libero amore e apostolo hollywoodiano della depravazione». Nella capitale, come sempre, gli estremi convivevano. Da una parte il Vaticano che tuonava contro il regista e il governo Dc in imbarazzo, dall’altra Via Veneto, di lì a poco regno della «dolce vita», dove tutto veniva metabolizzato come cibo per rotocalchi. Se Rossellini era un regista lunatico che ne aveva viste di tutti i colori, «un cinicone» cresciuto in una famiglia ricca poi andata in rovina, capace di «cogliere contemporaneamente la drammaticità e l’ironia, la retorica e la miseria, le speranze e gli alibi» dell’Italia del conflitto, Bergman era una star capace di separarsi dalla figlia Pia con una lettera di poche righe che appariva insieme «un messaggio d’amore e un’altra prova della sua inguaribile superficialità». Insomma, gente di cinema, abituata a muoversi tra comunicati e conferenze stampa, inadatta al vivere quotidiano, incapace di provare sentimenti autentici. Tra le cronache del tempo Sorgi sceglie quella in cui Irene Brin descrive l’attrice, ormai compagna ufficiale del maestro, alle prese con il difficile ruolo di signora romana che va a fare la spesa: «... stava lì tra gli scaffali, alta sulle scarpette nere a tacco basso, con un gran cappotto turchino, la voce esitante, i gesti complicati, il frequente sorriso delle straniere al mercato». Una freccia avvelenata, l’ennesima prova dello schieramento della stampa italiana, tutta dalla parte di Nannarella. Le sue intemperanze, dalla scarpa col tacco a spillo lanciata a Rossellini reo di «fa’ er fesso co’ qua’ fija de ’na mignotta» (Marilyn Buferd, una Miss americana che girava un film sulla Costiera Amalfitana) al piatto di spaghetti che colse il regista in piena faccia quando Anna intuì per la prima volta il pericolo Ingrid, erano capite e giustificate. Nelle reazioni della Magnani, anche quelle più disinvolte, come la relazione con «Colosseo», un giovanotto ingaggiato durante le riprese di Vulcano con il compito di carpire informazioni sul set di Stromboli, c’era ogni volta tutto il suo dolore. La catena degli abbandoni, iniziata con quello paterno e proseguita con gli amanti, da Serato a Rossellini, aveva contribuito a renderla attrice di ineguagliabile bravura. La disperazione era il motore delle sue prove più amate e applaudite. Eppure, dentro, la sofferenza era stata spesso insopportabile. Come nei giorni in cui, ospite, nella campagna inglese dell’amico Fabrizio Sarazani, la stella «digiuna, muta, se ne stava raggomitolata sul divano, incapace di prendere sonno». Nel trio, alla fine, è lei che spicca, reale più del neorealismo, tramontato insieme con l’unione tra Bergman e Rossellini. «La novità - scrive Sorgi - è che l’Italia era cambiata così rapidamente che neppure lo sguardo prensile di Rossellini aveva fatto in tempo ad accorgersene... dalla tragedia della sconfitta era nata insomma la commedia all’italiana, anche se Rossellini non era riuscito a capirlo».
Nella foto: Bergman e Rossellini
I personaggi sono tre. Lui, Roberto Rossellini, raccontato per la prima volta fuori dell’elegia neorealista e descritto, con gusto antropologico, come «un giovanotto della Roma-bene che s’era mangiato il patrimonio di famiglia e cercava di svoltare con il cinema». Lei, Anna Magnani, la grande attrice segnata per sempre dal «senso d’abbandono maturato per non aver mai conosciuto il padre ed essere stata abbandonata ancora piccola da una madre che l’aveva lasciata per andare a vivere in Egitto». L’altra, Ingrid Bergman, la diva venerata a Hollywood, nata per il grande schermo perché «aveva un volto e un sorriso unici, e una naturale propensione alla recitazione, poteva andare in scena anche senza trucco». Il luogo è la Roma caotica e vitale del dopoguerra, un posto dove tutto è permesso. Soprattutto a quella speciale categoria di persone, a quella stirpe di eletti, che si è guadagnata la fortuna di vivere facendo cinema. Sullo sfondo il Sud esotico e lontano delle Eolie. Isole dalle notti infinite, teatro di straordinari eventi naturali come le eruzioni vulcaniche, ma anche di amori, odi, passioni. E perfino, in quell’estate del ‘49, della lavorazione contemporanea di due film rivali, Stromboli e Vulcano, il primo firmato da Rossellini, il secondo da William Dieterle. Pellicole concorrenti, nate dal tradimento dell’autore che, dopo aver illuso il Principe Alliata di Villafranca, capo della «Panaria film», che avrebbe girato, con la Magnani protagonista, un film nell’arcipelago, incontrò la Bergman e cambiò rotta. Il nobile siciliano non si diede per vinto, ingaggiò il regista tedesco, americanizzato a Hollywood, e due mesi dopo l’avvio di Stromboli fu battuto il primo ciak di Vulcano. Segreti, spionaggi, dispetti. Le isole diventarono, da quel momento, il fulcro di una curiosa battaglia navale: «Nell’immaginario dei protagonisti era come se, invece di restare ancorate al fondo del mare con le loro radici di lava pietrificata, avessero preso a muoversi con l’agilità di veloci navi da guerra». Nel suo nuovo libro Le amanti del vulcano, che esce oggi da Rizzoli, Marcello Sorgi rilegge i fatti senza dare nulla per scontato. E così una storia nota, praticamente la Bibbia di qualunque critico, esperto o semplice appassionato di cinema, acquista tinte inedite e fiammeggianti: «Con tutte le sue qualità e i suoi terribili difetti», dice Sorgi, «Roberto Rossellini è un esempio perfetto di italiano». Un vero artista, come uno scultore o un pittore, pieno di inquietudini e di eccentricità che riguardano non solo il modo di amare, ma anche quello di vivere l’aria del tempo: «... i suoi repentini passaggi dal fascismo ai comunisti alla Dc erano in fondo basati su ragioni pratiche, di convenienza, sulla sua furbizia e sul suo senso di ironia». In «grandissimo anticipo su molti altri che non facevano il suo mestiere», il regista aveva capito che «l’Italia era un paese tragico e ridicolo insieme. Ridicolmente tragico. Tragicamente ridicolo». Un Paese ideale per far da cornice a quel girotondo di tradimenti e abbandoni, separazioni e gravidanze, litigi furiosi e pubbliche dichiarazioni che accompagnò la storia dell’amore tra Bergman e Rossellini. Da lontano, dall’America puritana, la scelta di Ingrid, lasciare marito e figlia per unirsi al maestro del neorealismo che per lei aveva piantato in asso la Magnani, fu giudicata male. Uno scandalo destinato a finire tra i banchi del Senato Usa, con l’intervento del senatore Edwin C. Johnson che definì Bergman «potente distillatrice del male, cultrice del libero amore e apostolo hollywoodiano della depravazione». Nella capitale, come sempre, gli estremi convivevano. Da una parte il Vaticano che tuonava contro il regista e il governo Dc in imbarazzo, dall’altra Via Veneto, di lì a poco regno della «dolce vita», dove tutto veniva metabolizzato come cibo per rotocalchi. Se Rossellini era un regista lunatico che ne aveva viste di tutti i colori, «un cinicone» cresciuto in una famiglia ricca poi andata in rovina, capace di «cogliere contemporaneamente la drammaticità e l’ironia, la retorica e la miseria, le speranze e gli alibi» dell’Italia del conflitto, Bergman era una star capace di separarsi dalla figlia Pia con una lettera di poche righe che appariva insieme «un messaggio d’amore e un’altra prova della sua inguaribile superficialità». Insomma, gente di cinema, abituata a muoversi tra comunicati e conferenze stampa, inadatta al vivere quotidiano, incapace di provare sentimenti autentici. Tra le cronache del tempo Sorgi sceglie quella in cui Irene Brin descrive l’attrice, ormai compagna ufficiale del maestro, alle prese con il difficile ruolo di signora romana che va a fare la spesa: «... stava lì tra gli scaffali, alta sulle scarpette nere a tacco basso, con un gran cappotto turchino, la voce esitante, i gesti complicati, il frequente sorriso delle straniere al mercato». Una freccia avvelenata, l’ennesima prova dello schieramento della stampa italiana, tutta dalla parte di Nannarella. Le sue intemperanze, dalla scarpa col tacco a spillo lanciata a Rossellini reo di «fa’ er fesso co’ qua’ fija de ’na mignotta» (Marilyn Buferd, una Miss americana che girava un film sulla Costiera Amalfitana) al piatto di spaghetti che colse il regista in piena faccia quando Anna intuì per la prima volta il pericolo Ingrid, erano capite e giustificate. Nelle reazioni della Magnani, anche quelle più disinvolte, come la relazione con «Colosseo», un giovanotto ingaggiato durante le riprese di Vulcano con il compito di carpire informazioni sul set di Stromboli, c’era ogni volta tutto il suo dolore. La catena degli abbandoni, iniziata con quello paterno e proseguita con gli amanti, da Serato a Rossellini, aveva contribuito a renderla attrice di ineguagliabile bravura. La disperazione era il motore delle sue prove più amate e applaudite. Eppure, dentro, la sofferenza era stata spesso insopportabile. Come nei giorni in cui, ospite, nella campagna inglese dell’amico Fabrizio Sarazani, la stella «digiuna, muta, se ne stava raggomitolata sul divano, incapace di prendere sonno». Nel trio, alla fine, è lei che spicca, reale più del neorealismo, tramontato insieme con l’unione tra Bergman e Rossellini. «La novità - scrive Sorgi - è che l’Italia era cambiata così rapidamente che neppure lo sguardo prensile di Rossellini aveva fatto in tempo ad accorgersene... dalla tragedia della sconfitta era nata insomma la commedia all’italiana, anche se Rossellini non era riuscito a capirlo».
Nella foto: Bergman e Rossellini
SCUOLA: PRESENTATO IL PIANO PER IL 2010/2011. L'ALLARME DELLA CISL SCUOLA DI MESSINA: "NELLA NOSTRA PROVINCIA 500 POSTI IN MENO RISPETTO A QUESTO ANNO
L’incontro tenutosi ieri a Palermo presso la Direzione dell'ufficio scolastico regionale con le Organizzazioni Sindacali della Scuola ha avviato il confronto sulla definizione degli organici delpersonale docente per l'anno scolastico 2010/2011. Dalle tabelle consegnate ai Sindacati emergono dati allarmanti sul numero dei tagli che verranno effettuati per il prossimo anno scolastico nelle scuole siciliane e in particolare negli istituti della provincia di Messina.
• Scuola dell'infanzia: l'unico ordine non toccato dalla Riforma Gelmini, mantiene anche per il prossimo anno scolastico i posti assegnati nel corrente anno, 8744 nella regione, di cui 1081 a Messina
• Scuola Primaria: è l'ordine di scuola su cui incide pesantemente la scure dei tagli anche per il prossimo anno scolastico: 18324 i posti assegnati in Sicilia con un decremento di 1275 posti, in provincia di Messina il decremento è di 172 posti rispetto all'anno in corso che già aveva fatto registrare un taglio di 102 posti. In totale i posti in organico saranno 2473 rispetto ai 2645 dell'anno in corso.
• Scuola secondaria di 1° grado: il decremento, a carattere regionale,è di 534 posti. In provincia di Messina saranno cancellate 62 cattedre. I posti in tutto saranno 14778 nella regione, di cui 1738 a Messina.
• Scuola secondaria di 2°grado: il prossimo sarà il primo anno di attuazione della Riforma delle Scuole Superiori e ciò comporterà un taglio di 1578 posti nella Regione Sicilia, di cui 181 solo a Messina. I posti assegnati alla regione Sicilia per questo ordine di scuola sono 20328, di cui 2374 a Messina e provincia.
• Sostegno. E’ l’unico settore in cui saranno assegnati posti in più: in provincia di Messina 27 posti per tutti gli ordini di scuola.
“Dati – spiega la segretaria provinciale della Cisl Scuola Laura Fleres -indicativi della situazione determinata nella Scuola siciliana e nella provincia di Messina che registra un taglio complessivo di circa 500 posti in meno rispetto al corrente anno scolastico. A questi si devono aggiungerei circa 700 del corrente anno che non riescono ad essere ammortizzati dal numero dei pensionamenti, inferiore rispetto all'anno precedente”
Le Organizzazioni Sindacali regionali hanno chiesto l'esame congiunto che si completerà il 26 aprile e preannunciato una serie di iniziative per la difesa della scuola pubblica statale.
“La provincia di Messina - afferma Laura Fleres - paga un prezzo altissimo al riordino della scuola voluto dal ministro Gelmini in ossequio alle pressioni del collega Tremonti e reso possibile dalle cosiddette Leggi Brunetta, attraverso un numero di tagli che colpisce soprattutto le scuole dei piccoli centri che si vedono depauperati dell'unico presidio culturale costituito dalla scuola; infatti in molti piccoli comuni per attuare i tagli vengono formate pluriclassi, accorpando alunni di classi diverse: ciò costituisce una grave lesione al diritto allo studio sancito dalla Costituzione e alla parità di condizioni di partenza e di fruizione dei servizi statali”.
• Scuola dell'infanzia: l'unico ordine non toccato dalla Riforma Gelmini, mantiene anche per il prossimo anno scolastico i posti assegnati nel corrente anno, 8744 nella regione, di cui 1081 a Messina
• Scuola Primaria: è l'ordine di scuola su cui incide pesantemente la scure dei tagli anche per il prossimo anno scolastico: 18324 i posti assegnati in Sicilia con un decremento di 1275 posti, in provincia di Messina il decremento è di 172 posti rispetto all'anno in corso che già aveva fatto registrare un taglio di 102 posti. In totale i posti in organico saranno 2473 rispetto ai 2645 dell'anno in corso.
• Scuola secondaria di 1° grado: il decremento, a carattere regionale,è di 534 posti. In provincia di Messina saranno cancellate 62 cattedre. I posti in tutto saranno 14778 nella regione, di cui 1738 a Messina.
• Scuola secondaria di 2°grado: il prossimo sarà il primo anno di attuazione della Riforma delle Scuole Superiori e ciò comporterà un taglio di 1578 posti nella Regione Sicilia, di cui 181 solo a Messina. I posti assegnati alla regione Sicilia per questo ordine di scuola sono 20328, di cui 2374 a Messina e provincia.
• Sostegno. E’ l’unico settore in cui saranno assegnati posti in più: in provincia di Messina 27 posti per tutti gli ordini di scuola.
“Dati – spiega la segretaria provinciale della Cisl Scuola Laura Fleres -indicativi della situazione determinata nella Scuola siciliana e nella provincia di Messina che registra un taglio complessivo di circa 500 posti in meno rispetto al corrente anno scolastico. A questi si devono aggiungerei circa 700 del corrente anno che non riescono ad essere ammortizzati dal numero dei pensionamenti, inferiore rispetto all'anno precedente”
Le Organizzazioni Sindacali regionali hanno chiesto l'esame congiunto che si completerà il 26 aprile e preannunciato una serie di iniziative per la difesa della scuola pubblica statale.
“La provincia di Messina - afferma Laura Fleres - paga un prezzo altissimo al riordino della scuola voluto dal ministro Gelmini in ossequio alle pressioni del collega Tremonti e reso possibile dalle cosiddette Leggi Brunetta, attraverso un numero di tagli che colpisce soprattutto le scuole dei piccoli centri che si vedono depauperati dell'unico presidio culturale costituito dalla scuola; infatti in molti piccoli comuni per attuare i tagli vengono formate pluriclassi, accorpando alunni di classi diverse: ciò costituisce una grave lesione al diritto allo studio sancito dalla Costituzione e alla parità di condizioni di partenza e di fruizione dei servizi statali”.
PDL a Lipari. "Dichiarato finalmente ciò che esiste". Ci scrive il dott. La Cava
Riceviamo dal dott. Sergio La Cava e pubblichiamo:
In merito alle numerose adesioni, di cui alla dichiarazione del consigliere Rosaria Corda che altro non ha fatto che dichiarare finalmente ciò che esiste e uscire da ciò che non esiste, vi è da rilevare che i tentativi di questi giorni, che vedono improbabili riesumazioni del passato, non arresteranno il processo iniziato e culminato con il nuovo governo Berlusconi.
Ognuno di noi dovrà lavorare affinchè le idee camminino sulle gambe del nuovo e unico soggetto che racchiude la disciolta An e il disciolto partito di Forza Italia più la DC e altri movimenti minori.
Il desiderio di restare ancorati al passato, anche se recente, confonde le idee di chi deve dar forza allla formazione che legittimamente deve presentarsi agli elettori.
L'odiosa pratica della formazione delle correnti, in atto praticata a livello nazionale, suona come un volersi riprendere il giocattolo che si è spontaneamente regalato.
Fino a quando la politica del personalismo non confluirà in quella di unità per un unico progetto, assisteremo a richieste di poltrone in forza del minimo ma a volte determinante peso nelle competizioni delle forze minori.
Ma non era proprio Fini che condannava l'Ulivo come un accozzaglia di piccoli partiti che, seppur tali, potevano addirittura determinare la caduta di un Governo in barba all'espressione popolare tanto invocata a parole e tanto ignorata nella sostanza ?
Si, forse oggi a Lipari si è fatto prima che a Messina a dichiarare il gruppo della Pdl, ma ritengo sia un merito di chi, scevro da ascarismi , non ha avuto bisogno di "benedizioni" per manifestare il suo pensiero e la sua lealtà uscendo da equivoci comportamenti che in questi giorni disegnano un quadro di maggioranza e di opposizione differente da quello espresso dalla volontà popolare anche a livello istituzionale.
Sergio La Cava
Ognuno di noi dovrà lavorare affinchè le idee camminino sulle gambe del nuovo e unico soggetto che racchiude la disciolta An e il disciolto partito di Forza Italia più la DC e altri movimenti minori.
Il desiderio di restare ancorati al passato, anche se recente, confonde le idee di chi deve dar forza allla formazione che legittimamente deve presentarsi agli elettori.
L'odiosa pratica della formazione delle correnti, in atto praticata a livello nazionale, suona come un volersi riprendere il giocattolo che si è spontaneamente regalato.
Fino a quando la politica del personalismo non confluirà in quella di unità per un unico progetto, assisteremo a richieste di poltrone in forza del minimo ma a volte determinante peso nelle competizioni delle forze minori.
Ma non era proprio Fini che condannava l'Ulivo come un accozzaglia di piccoli partiti che, seppur tali, potevano addirittura determinare la caduta di un Governo in barba all'espressione popolare tanto invocata a parole e tanto ignorata nella sostanza ?
Si, forse oggi a Lipari si è fatto prima che a Messina a dichiarare il gruppo della Pdl, ma ritengo sia un merito di chi, scevro da ascarismi , non ha avuto bisogno di "benedizioni" per manifestare il suo pensiero e la sua lealtà uscendo da equivoci comportamenti che in questi giorni disegnano un quadro di maggioranza e di opposizione differente da quello espresso dalla volontà popolare anche a livello istituzionale.
Sergio La Cava
Lipari porto e Archeorete 2010
Un "affondo" e una interessante iniziativa.
Arrivano entrambe indirettamente e direttamente dalla Sovrintendenza del mare.
La notizia "indiretta", resa nota dal prof. Sebastiano Tusa (direttore della Sovrintendenza del Mare) durante una conferenza sui beni archeologici subacquei tenutasi a Lipari, è che la Regione siciliana ha richiesto un parere legale (oltre a documentazione) per verificare se la società "Lipari Porto spa" potrà gestire o meno la nuova (e contestata) portualità che intende realizzare nella maggiore isola delle Eolie.
La notizia "diretta" acquisita direttamente dall'organismo regionale è che due navi di epoca antica (nella foto, una di esse) cariche di centinaia di anfore e vasi, sono state ritrovate a grande profondità nel mare di Panarea.
L'eccezionale ritrovamento e' avvenuto nel 2009 nell'ambito della prima campagna di archeologia subacquea denominata "Archeorete Eolie", condotta dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana con la collaborazione della fondazione americana Aurora Trust.
Lo studio dei relitti previsto nella campagna di indagini 2010 sarà preziosissimo per lo studio delle rotte commerciali dell'epoca e darà esaustive risposte agli archeologi navali.
Nell’ambito dei lavori che si svolgeranno tra Salina e Panarea, dal 15 al 31 luglio, sarà organizzato il I corso di formazione “Le moderne tecnologie per l’archeologia subacquea”.
Il programma degli incontri, in aula e in mare, è pensato per avviare un ciclo di campagne educative atte alla formazione e alla promozione di una migliore comprensione del rapporto che le istituzioni pubbliche e private di settore hanno con il mare.
Il programma delle attività di ricerca e prospezione profonda, proposto dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con Aurora Trust, si svolgerà dal 15 al 31 luglio 2010, secondo il seguente calendario:
15 luglio: arrivo a Salina
16 luglio: inizio attività – Side Scan Sonar, inizio indagini area Salina
17 luglio: Side Scan Sonar, completamento area Salina
18 luglio: Side Scan Sonar, inizio area Panarea-Basiluzzo
19 luglio: Side Scan Sonar e Sub Bottom Profiler, completamento area Panarea-Basiluzzo
20 luglio: ROV, verifica target area Salina
21 luglio: ROV, verifica target area Salina
22 luglio: ROV, verifica target area Panarea-Basiluzzo
23 luglio: ROV, verifica target area Panarea-Basiluzzo
24 luglio: ROV e altofondalisti, riprese video relitti area Panarea-Basiluzzo
25 luglio: ROV e altofondalisti, riprese video relitti area Panarea-Basiluzzo
26 luglio: ROV e altofondalisti, riprese video relitti area Panarea-Basiluzzo
27 luglio: ROV e altofondalisti, riprese video relitti area Panarea-Basiluzzo
28 luglio: Presentazione e inizio della 1° giornata dei lavori del corso “Le moderne tecnologie per l’archeologia subacquea” 2010
29 luglio: 2° giornata dei lavori
30 luglio: 3° giornata dei lavori e serata conclusiva
31 luglio: Fine dei lavori e partenza da Salina
Mollica condivide le dichiarazioni di Corda sul PDL nelle Eolie
Riceviamo e pubblichiamo:
Condivido pienamente le dichiarazioni del Consigliere Rosaria Corda in quanto sia la formalizzazione che l'adesione al PDL nel nostro territorio costituiscono ormai, a mio modesto parere, un evento importante ed al contempo indiscutibile.
Il Popolo della Libertà (PdL) è un partito politico italiano di centro-destra, membro del Partito Popolare Europeo. Il partito nasce dall'unione dei due principali partiti italiani di centro-destra attivi negli aanni novanta, Forza Italia e Alleanza Nazionale. A questi si sono aggiunti diversi partiti minori di diversa estrazione, molti dei quali hanno fatto parte della Casa delle Libertà dal 2001 in poi, dalla Democrazia Cristiana per le Autonomie al Nuovo Partito Socialista Italiano, dai Riformatori Liberali a Azione Sociale.
Lanciato nel corso di una manifestazione da Silvio Berlusconi il 18 novembre 2007 a Milano in Piazza San Babila, il PdL si costituì come federazione di partiti politici il 27 febbraio 2008 e ha svolto il suo congresso costitutivo alla Fiera di Roma fra il 27 e il 29 marzo 2009. A livello europeo il partito fa parte del gruppo del Partito Popolare Europeo, che raccoglie democristiani europei, forze laiche e liberali e partiti classificabili di centro-destra.
Al suo debutto alle elezioni politiche italiane del 2008 il PdL è risultato la prima formazione politica italiana per numero di suffragi con il 37,4% dei voti stringendo un'alleanza al Centro-Nord con la Lega Nord, e al Centro-Sud con il Movimento per le Autonomie, con i quali ha poi formato il governo Berlusconi IV.
L'idea di costruire un partito unico di centrodestra italiano è sempre circolata timidamente fra il 1994 e il 2004. L'8 novembre 2005 a nome di Forza Italia, di An e dell'Udc, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Rocco Buttiglione firmano il Manifesto dei valori del futuro partito redatto dalla Costituente. Il 2 dicembre 2006, nel corso della Manifestazione per la libertà a Roma contro il Governo Prodi, Berlusconi potrà così proclamare che «noi qui, oggi, siamo già il partito unitario del centrodestra, siamo già il partito della libertà.
Il 2 dicembre 2007 tornano in piazza i gazebo di Forza Italia con l'ausilio dei Circoli della Libertà per invitare i cittadini a scegliere il nome del nuovo partito. Il 12 dicembre 2007 Berlusconi annuncia che era prevalsa l'opzione Il Popolo della Libertà su Il Partito della Libertà il 63,14% dei voti contro il 36,86%. Il 15 viene annunciata la costituente del nuovo partito per il 27 marzo 2008.
Il 27 febbraio viene sottoscritto davanti al notaio Paolo Becchetti da Berlusconi e Fini l'atto costitutivo dell'associazione Il Popolo della Libertà. In esso si stabilisce che l'associazione scadrà il 31 luglio 2014 e stabilisce che il PdL sia cogestito da FI e AN, le quali si impegnano a fare gruppi parlamentari unici dalla prossima legislatura.
L'articolo 8 dell'atto fissa in 70% a 30% i rapporti di forza rispettivamente tra FI e AN, risultando poi mai più ritoccato.
Il 29 febbraio 2008 viene presentato il programma elettorale del cartello elettorale strutturato in sette punti principali: rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica.
Intanto, l'11 maggio 2008 il presidente della Camera, Gianfranco Fini, lascia la presidenza di Alleanza Nazionale e affida a Ignazio La Russa il compito di portare AN, tra la fine dell'anno e l'inizio del 2009, alla definitiva confluenza nel PdL.
Dal 27 al 29 marzo 2009, quindi una settimana dopo il congresso (21 e 22 marzo 2009) che ha sancito lo scioglimento di AN, si è celebrato alla Fiera di Roma il primo congresso nazionale del PdL, a cui hanno preso parte anche i due alleati, Bossi e Lombardo. Il terzo ed ultimo giorno i 6000 delegati hanno eletto Berlusconi presidente del nuovo partito, all'unanimità e per acclamazione. Sono stati nominati anche i tre nuovi coordinatori: Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi.
Il 27 marzo 2009, nell'anniversario della prima vittoria ottenuta dall'allora Polo della Libertà nel 1994, si è aperto quindi il congresso che ha sancito la nascita ufficiale del Popolo della Libertà.
Giovanni Mollica
Condivido pienamente le dichiarazioni del Consigliere Rosaria Corda in quanto sia la formalizzazione che l'adesione al PDL nel nostro territorio costituiscono ormai, a mio modesto parere, un evento importante ed al contempo indiscutibile.
Il Popolo della Libertà (PdL) è un partito politico italiano di centro-destra, membro del Partito Popolare Europeo. Il partito nasce dall'unione dei due principali partiti italiani di centro-destra attivi negli aanni novanta, Forza Italia e Alleanza Nazionale. A questi si sono aggiunti diversi partiti minori di diversa estrazione, molti dei quali hanno fatto parte della Casa delle Libertà dal 2001 in poi, dalla Democrazia Cristiana per le Autonomie al Nuovo Partito Socialista Italiano, dai Riformatori Liberali a Azione Sociale.
Lanciato nel corso di una manifestazione da Silvio Berlusconi il 18 novembre 2007 a Milano in Piazza San Babila, il PdL si costituì come federazione di partiti politici il 27 febbraio 2008 e ha svolto il suo congresso costitutivo alla Fiera di Roma fra il 27 e il 29 marzo 2009. A livello europeo il partito fa parte del gruppo del Partito Popolare Europeo, che raccoglie democristiani europei, forze laiche e liberali e partiti classificabili di centro-destra.
Al suo debutto alle elezioni politiche italiane del 2008 il PdL è risultato la prima formazione politica italiana per numero di suffragi con il 37,4% dei voti stringendo un'alleanza al Centro-Nord con la Lega Nord, e al Centro-Sud con il Movimento per le Autonomie, con i quali ha poi formato il governo Berlusconi IV.
L'idea di costruire un partito unico di centrodestra italiano è sempre circolata timidamente fra il 1994 e il 2004. L'8 novembre 2005 a nome di Forza Italia, di An e dell'Udc, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Rocco Buttiglione firmano il Manifesto dei valori del futuro partito redatto dalla Costituente. Il 2 dicembre 2006, nel corso della Manifestazione per la libertà a Roma contro il Governo Prodi, Berlusconi potrà così proclamare che «noi qui, oggi, siamo già il partito unitario del centrodestra, siamo già il partito della libertà.
Il 2 dicembre 2007 tornano in piazza i gazebo di Forza Italia con l'ausilio dei Circoli della Libertà per invitare i cittadini a scegliere il nome del nuovo partito. Il 12 dicembre 2007 Berlusconi annuncia che era prevalsa l'opzione Il Popolo della Libertà su Il Partito della Libertà il 63,14% dei voti contro il 36,86%. Il 15 viene annunciata la costituente del nuovo partito per il 27 marzo 2008.
Il 27 febbraio viene sottoscritto davanti al notaio Paolo Becchetti da Berlusconi e Fini l'atto costitutivo dell'associazione Il Popolo della Libertà. In esso si stabilisce che l'associazione scadrà il 31 luglio 2014 e stabilisce che il PdL sia cogestito da FI e AN, le quali si impegnano a fare gruppi parlamentari unici dalla prossima legislatura.
L'articolo 8 dell'atto fissa in 70% a 30% i rapporti di forza rispettivamente tra FI e AN, risultando poi mai più ritoccato.
Il 29 febbraio 2008 viene presentato il programma elettorale del cartello elettorale strutturato in sette punti principali: rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica.
Intanto, l'11 maggio 2008 il presidente della Camera, Gianfranco Fini, lascia la presidenza di Alleanza Nazionale e affida a Ignazio La Russa il compito di portare AN, tra la fine dell'anno e l'inizio del 2009, alla definitiva confluenza nel PdL.
Dal 27 al 29 marzo 2009, quindi una settimana dopo il congresso (21 e 22 marzo 2009) che ha sancito lo scioglimento di AN, si è celebrato alla Fiera di Roma il primo congresso nazionale del PdL, a cui hanno preso parte anche i due alleati, Bossi e Lombardo. Il terzo ed ultimo giorno i 6000 delegati hanno eletto Berlusconi presidente del nuovo partito, all'unanimità e per acclamazione. Sono stati nominati anche i tre nuovi coordinatori: Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi.
Il 27 marzo 2009, nell'anniversario della prima vittoria ottenuta dall'allora Polo della Libertà nel 1994, si è aperto quindi il congresso che ha sancito la nascita ufficiale del Popolo della Libertà.
Giovanni Mollica
"L’Amico che fa anche politica" e le sei "chiavi" da usare tutte insieme (di Francesco Pintus)
Riceviamo da Francesco Pintus e pubblichiamo:
Qualche giorno fa discorrevo con un amico, cercando di fare il punto della situazione su cosa è necessario mettere insieme per entrare in modo efficace nella relazione politica-amicizia che chiamiamo comunemente rispettarsi ad ogni costo.
Ho scoperto il valore di una teorizzazione che trovo utile fare oggetto di “passaparola” tra amanti di questa “disciplina” perché, si sa, l’oro di seconda mano è buono come quello nuovo ...Ebbene, considerate che per l’apertura della porta della dimensione naturale dell’amicizia con qualcuno che fa anche politica siano necessarie ben 6 chiavi, tutte grandi, uguali.
1) L’atteggiamento.
Ne esiste uno più efficace degli altri ? Pare di sì. E, tanto per cambiare, è il meno istintivo ed immediato che - da bravi umani - subito ci viene. Non è facile da descrivere, ma ci proverò. Innanzitutto è una sapiente via di mezzo tra i "carotisti" ed i "bastonisti".
I primi non sono abbastanza energici (non "violenti") da farsi rispettare (risultato probabile: amico-politico ribelle), i secondi non sono abbastanza delicati da farsi accettare, anzi; sono umani temuti (risultato probabile: amico-politico sul chi va là).
La via di mezzo consiste nel non essere più delicati di un bambino, né più forti di un altro uomo.
Attenzione, però, a come usano la forza gli amici-politici tra loro: anche se è tanta, accade subito e dura poco.
L’atteggiamento dovrebbe essere di giustizia, coerente e perenne.
Ciò vuol dire che la richiesta parte sempre dolce, e che - occorrendo - il rinforzo energico arriva, sempre e puntualmente. C’è chi non è mai dolce, c’è chi non rinforza mai.
Si dice che gli uomini sono per natura ottimi gregari: certo, basta solo che trovino buoni leaders naturali.
2) La conoscenza.
Il miglior atteggiamento, la miglior buona fede e la miglior buona volontà del mondo non possono compensare la mancanza di conoscenza.
Conoscenza dell’interlocutore, che qui è il nostro amico-politico.Non ci credete ? Assumete il migliore degli atteggiamenti possibili, mettetevi alla cloche di un jumbo-jet e...fatelo decollare!Peccato che le vere conoscenze su chi sia l’amico, come veda il mondo (le cose, le situazioni e l’uomo) e cosa gli passi per la mente siano:
a) raramente diffuse, b) difficilmente credute.
3) Gli attrezzi.
Un vero amico-politico si riconosce non solo e non tanto per gli strumenti che usa, quanto per quelli che non usa. Un comunicatore usa (pochi) strumenti di comunicazione, non (tanti) arnesi da tortura.
L’approccio da "cervello più acuto" è più efficiente di quello da "boia".
Invece un sacco di arnesi da tortura riempiono le nostre giornate.
Ho visto le più accese resistenze ed i peggiori vizi comportamentali risolti con niente più che una buona parola ed un attento rispetto.
4) Le tecniche.
Se la conoscenza è una questione di "sapere cosa", ed è di natura teorica, la tecnica è una questione di "sapere come", ed è di natura pratica.
L’una è inconcepibile senza l’altra.
Per molti amici-politici a parole che ci sono in giro, ci sono anche molti praticoni che hanno costruito il proprio sistema di amicizia fai-da-te mettendo insieme una "zuppa" fatta di diecimila consigli e trucchetti diversi, del tipo "se succede questo fai quello", che non hanno una struttura teorica, non hanno principi-guida, e quindi sono destinati a lasciare l’interessato "in panne" alla prima volta che manca il consiglio adatto alla situazione.
5) Il tempo.
E’ un fattore cruciale, perché:
- conta anche tutto quello che l’amico-politico non passa con noi;- Lui lo vive in modo diverso da noi;
- il nostro è sempre molto "contato" e lo dobbiamo disperatamente far fruttare al massimo;
- è spesso lui a decidere quando fare e quando non fare qualcosa.Morale: metterci il giusto tempo è l’unico modo per metterci meno tempo.
Infine, il tempo nel nostro caso è anche sinonimo di "tempismo", che è lo strumento di solidarietà principale per l’amico-politico, in quanto per lui non è tanto importante quello che facciamo, ma quando smettiamo di farlo che conta: l’interruzione dello stimolo, la conversione immediata del "discomfort" in "comfort" è la prova dell’aver dato la risposta corretta, quella desiderata dall’amico-politico.
6) L’immaginazione.
E’ quello che serve a rendere gustoso il menù da proporre al nostro partner, in mancanza del quale il convitto diventa una noiosissima e sgradevole routine.
E’ quello che qualcuno definì "persino più importante della conoscenza".
E’ quello che ci fa trovare il modo indiretto, il "pensiero laterale" per la sintonia, la suddivisione dei singoli movimenti da controllare per ottenere un effetto d’insieme.
E’ quello che ci fa superare le difficoltà di comprensione.
E’ quello che ci fa adattare alla situazione per trovare la soluzione.
E’ uno dei sinonimi di "intelligenza".
Sta ad ogni amico-politico naturale e non creato in laboratorio procurarsi queste chiavi ed imparare ad usarle tutte insieme.
Ringrazio il Direttore per lo spazio concessomi.
Francesco Pintus
Qualche giorno fa discorrevo con un amico, cercando di fare il punto della situazione su cosa è necessario mettere insieme per entrare in modo efficace nella relazione politica-amicizia che chiamiamo comunemente rispettarsi ad ogni costo.
Ho scoperto il valore di una teorizzazione che trovo utile fare oggetto di “passaparola” tra amanti di questa “disciplina” perché, si sa, l’oro di seconda mano è buono come quello nuovo ...Ebbene, considerate che per l’apertura della porta della dimensione naturale dell’amicizia con qualcuno che fa anche politica siano necessarie ben 6 chiavi, tutte grandi, uguali.
1) L’atteggiamento.
Ne esiste uno più efficace degli altri ? Pare di sì. E, tanto per cambiare, è il meno istintivo ed immediato che - da bravi umani - subito ci viene. Non è facile da descrivere, ma ci proverò. Innanzitutto è una sapiente via di mezzo tra i "carotisti" ed i "bastonisti".
I primi non sono abbastanza energici (non "violenti") da farsi rispettare (risultato probabile: amico-politico ribelle), i secondi non sono abbastanza delicati da farsi accettare, anzi; sono umani temuti (risultato probabile: amico-politico sul chi va là).
La via di mezzo consiste nel non essere più delicati di un bambino, né più forti di un altro uomo.
Attenzione, però, a come usano la forza gli amici-politici tra loro: anche se è tanta, accade subito e dura poco.
L’atteggiamento dovrebbe essere di giustizia, coerente e perenne.
Ciò vuol dire che la richiesta parte sempre dolce, e che - occorrendo - il rinforzo energico arriva, sempre e puntualmente. C’è chi non è mai dolce, c’è chi non rinforza mai.
Si dice che gli uomini sono per natura ottimi gregari: certo, basta solo che trovino buoni leaders naturali.
2) La conoscenza.
Il miglior atteggiamento, la miglior buona fede e la miglior buona volontà del mondo non possono compensare la mancanza di conoscenza.
Conoscenza dell’interlocutore, che qui è il nostro amico-politico.Non ci credete ? Assumete il migliore degli atteggiamenti possibili, mettetevi alla cloche di un jumbo-jet e...fatelo decollare!Peccato che le vere conoscenze su chi sia l’amico, come veda il mondo (le cose, le situazioni e l’uomo) e cosa gli passi per la mente siano:
a) raramente diffuse, b) difficilmente credute.
3) Gli attrezzi.
Un vero amico-politico si riconosce non solo e non tanto per gli strumenti che usa, quanto per quelli che non usa. Un comunicatore usa (pochi) strumenti di comunicazione, non (tanti) arnesi da tortura.
L’approccio da "cervello più acuto" è più efficiente di quello da "boia".
Invece un sacco di arnesi da tortura riempiono le nostre giornate.
Ho visto le più accese resistenze ed i peggiori vizi comportamentali risolti con niente più che una buona parola ed un attento rispetto.
4) Le tecniche.
Se la conoscenza è una questione di "sapere cosa", ed è di natura teorica, la tecnica è una questione di "sapere come", ed è di natura pratica.
L’una è inconcepibile senza l’altra.
Per molti amici-politici a parole che ci sono in giro, ci sono anche molti praticoni che hanno costruito il proprio sistema di amicizia fai-da-te mettendo insieme una "zuppa" fatta di diecimila consigli e trucchetti diversi, del tipo "se succede questo fai quello", che non hanno una struttura teorica, non hanno principi-guida, e quindi sono destinati a lasciare l’interessato "in panne" alla prima volta che manca il consiglio adatto alla situazione.
5) Il tempo.
E’ un fattore cruciale, perché:
- conta anche tutto quello che l’amico-politico non passa con noi;- Lui lo vive in modo diverso da noi;
- il nostro è sempre molto "contato" e lo dobbiamo disperatamente far fruttare al massimo;
- è spesso lui a decidere quando fare e quando non fare qualcosa.Morale: metterci il giusto tempo è l’unico modo per metterci meno tempo.
Infine, il tempo nel nostro caso è anche sinonimo di "tempismo", che è lo strumento di solidarietà principale per l’amico-politico, in quanto per lui non è tanto importante quello che facciamo, ma quando smettiamo di farlo che conta: l’interruzione dello stimolo, la conversione immediata del "discomfort" in "comfort" è la prova dell’aver dato la risposta corretta, quella desiderata dall’amico-politico.
6) L’immaginazione.
E’ quello che serve a rendere gustoso il menù da proporre al nostro partner, in mancanza del quale il convitto diventa una noiosissima e sgradevole routine.
E’ quello che qualcuno definì "persino più importante della conoscenza".
E’ quello che ci fa trovare il modo indiretto, il "pensiero laterale" per la sintonia, la suddivisione dei singoli movimenti da controllare per ottenere un effetto d’insieme.
E’ quello che ci fa superare le difficoltà di comprensione.
E’ quello che ci fa adattare alla situazione per trovare la soluzione.
E’ uno dei sinonimi di "intelligenza".
Sta ad ogni amico-politico naturale e non creato in laboratorio procurarsi queste chiavi ed imparare ad usarle tutte insieme.
Ringrazio il Direttore per lo spazio concessomi.
Francesco Pintus
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