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giovedì 22 aprile 2010

LETTERA APERTA AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX

RICEVIAMO DAL DOTTOR ENZO D'AMBRA E PUBBLICHIAMO:
LETTERA APERTA AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX
Premesso che non è mio intendimento entrare in polemica con chicchessia, tanto meno con gli ex dipendenti della Pumex, non posso non precisare agli estensori della lettera aperta inviata alla stampa alcuni giorni fa, fatti e circostanze da richiamare alla loro memoria, per correggere alcune inesattezze contenute nel comunicato stesso.
Nella lettera vi è un giudizio decisamente negativo sul mio modo di fare impresa e non sono certamente io a dover esprimere un’opinione in proposito. Però so per certo che per tanti anni la mia gestione dell’azienda è stata apprezzata non solo a Lipari ma anche fuori dall’isola. Coloro che oggi mi accusano di essere un pessimo imprenditore, non possono aver dimenticato che per molti anni la Pumex è stata in continua espansione, assumendo dipendenti ed aumentando il numero dei collaboratori, garantendo per tutti dignità nel lavoro, corsi di formazione per il miglioramento della professionalità, la possibilità di lavorare in condizioni di sicurezza ed in condizioni ambientali idonee. Per non parlare, in un territorio con problemi cronici dal punto di vista economico come Lipari, della sicurezza retributiva e del contributo dato per decenni alla crescita ed allo sviluppo.
In merito all’obbligo di firma da parte degli ex dipendenti della Pumex ed al loro sporadico impiego nei giorni successivi alla chiusura dell’attività produttiva nell’agosto 2007, è bene chiarire una volta per tutte che le prestazioni sono state rese in locali affittati all’azienda o messi a disposizione della stessa per esigenze di varia natura. Dopo il blocco delle attività produttive, invece di licenziarli subito o di avviare le procedure per la messa in mobilità (fatto che avrebbe sensibilmente decurtato le loro retribuzioni), consapevole delle difficoltà economiche di molti, per un altro mese li ho regolarmente stipendiati, impegnandoli in piccoli lavori di sistemazione nei siti aziendali e nei locali sopra citati. Ho fatto tutto questo anche con la speranza di ottenere nel giro di poche settimane una revoca del blocco totale. Non mi è stato concesso, ma in questo modo i miei ex dipendenti hanno ricevuto un mese in più di retribuzione al cento per cento, invece che ridotta dalla mobilità o annullata dal licenziamento.
Le altre notazioni rispetto a cessioni del quinto dello stipendio, pressioni sulla stampa, strategie per affamare i miei ex dipendenti e le loro famiglie, posso solo ascriverle ad un’involontaria ignoranza delle materie trattate (SpA, concordati, ecc.) oltre che a pettegolezzi e ad asserzioni incaute, perché non voglio credere che siano il frutto di malafede o della capacità altrui di strumentalizzare chi è debole economicamente.
Un ultimo appunto rispetto al TFR. La proposta di concordato preventivo presentata dall’azienda, strumento che gli estensori della lettera evidentemente non conoscono molto bene, prevede il pagamento del 100 % delle spettanze per tutti, con i relativi interessi. Senza tema di smentita, affermo che è quanto meno inusuale che un concordato offra ai propri dipendenti una simile condizione.
Per concludere, ringrazio tutte le testate giornalistiche che intendono informare pubblicando le notizie in maniera imparziale, dopo averle controllate ed approfondite, e seguirne gli sviluppi.
Ad esse, nel pieno ed assoluto rispetto della deontologia professionale, è ovviamente riconosciuto il diritto alle opinioni personali, purché siano manifestate come tali e non come fatti oggettivi di cronaca.
Grazie per l’attenzione che vorrete dare a questa mia lettera,
Vincenzo D’Ambra
NDD-
Come è nelle abitudini di Eolienews, e nella deontologia propessionale di questo direttore, la lettera aperta del dott. D'Ambra è stata pubblicata in modo integrale. Ciò a dimostrazione che questa testata giornalistica non ha problemi di "parzialità" nei confronti di alcuno ne tantomeno dell'ex imprenditore del settore pomicifero.
L'unica cosa che ci sta a cuore sono i nostri concittadini (in questo momento gli ex Pumex in particolare) e le nostre isole.
Per quanto riguarda il "diritto alle opinioni personali "di chi scrive su testate giornalistiche e a quanto altro segue, citate a conclusione della lettera del dott.D'Ambra (e chiudiamo qui l'argomento senza voler creare polemiche che non servono a nessuno), ancora una volta non posso che evidenziare come il dott. D'Ambra faccia quella che in gergo calcistico si chiama "invasione di campo".

Lasci a noi decidere come scrivere e cosa scrivere. Sempre e , comunque, almeno per quanto riguarda questo giornale e questo direttore con "cognizione di causa" e pronti ad accogliere, come in questo caso, i chiarimenti che le parti interessate vorranno fornire.
Per quanto riguarda le affermazioni del dott. D'Ambra riferite direttamente ai suoi ex dipendenti non intendiamo entrare nel merito, non ci compete. Saranno gli stessi ex Pumex, che a dire il vero avevano annunciato di non volere avere più rapporti epistolari con il loro ex datore di lavoro, a valutare se è necessaria o meno una risposta.
Il direttore
Salvatore Sarpi