Ritorno alla gestione pubblica l'acqua, credito d'imposta per l'occupazione, esenzione dal pagamento dell'aliquota Irpef per cassintegrati e lavoratori in mobilità, abbattimento dei ticket sanitari diagnostici per le fasce più deboli, proroga dei contributi per le cooperative edilizie, istituzione delle zone franche urbane (almeno una per ogni provincia), apertura pomeridiana delle scuole nei quartieri disagiati, 25 milioni di euro per i comuni del messinese colpiti da frane, fondi per il ripianamento dei debiti dei comuni con le società di gestione degli Ato rifiuti a completamento della riforma, dismissione delle società partecipate dalla Regione ritenute inutili e stop alle pensioni d'oro: sono questi i punti qualificanti della Finanziaria approvata ieri dalla commissione Bilancio dell'Ars, a conclusione di una seduta fiume durata 27 ore, che sarà discussa a Sala d'Ercole a partire da sabato mattina. Per sabato mattina, infatti, è previsto l'avvio della discussione generale, mentre i singoli articoli, circa 150, saranno esaminati nella seduta di lunedì pomeriggio e in quelle seguenti, in modo da arrivare alla votazione finale prima del 30 aprile, data di scadenza dell'esercizio provvisorio del bilancio. Nel corso della seduta fiume della commissione sono stati esaminati oltre mille emendamenti e restano ancora da definire la cosiddetta "tabella H", con i contributi per enti e associazioni, e le altre tabelle allegate alla manovra. Motivo per cui la commissione Bilancio tornerà a riunirsi ancora una volta questa mattina. "Una Finanziaria corposa, coraggiosa, complessa e condivisa con le parti sociali - ha commentato, a conclusione dei lavori il vicepresidente della Regione con delega all'Economia, Michele Cimino - che mostra la serietà e l'impegno del lavoro del governo regionale". Ricordato, quindi, che fra le norme approvate è previsto anche "il rilancio produttivo del settore industriale nell'area di Termini Imerese, con un finanziamento di 150 milioni per interventi urgenti e i processi di patrimonializzazione dei Confidi", l'assessore ha sottolineato l'importanza del provvedimento per "i settori che maggiormente soffrono la crisi, come l'agricoltura per la quale si dà il via libera al fondo del settore, le risorse per i danni subiti dalla peronospera e per il settore vitivinicolo". "E' una Finanziaria - ha concluso - che non lascia spazio agli sprechi, che taglia le spese superflue della pubblica amministrazione, delle società partecipate e che al contempo getta le basi per l'azzeramento definitivo del precariato". Più che soddisfatto anche il capogruppo del Pd Antonello Cracolici. E non solo per lo stop alle pensioni d'oro per i dirigenti della Regione, che non potranno superare i 250 mila euro lordi annui. "Senza sotterfugi e giochi di potere - ha aggiunto Cracolici - abbiamo dimostrato che cambiare si può e che le riforme si possono fare". D'accordo con lui il segretario regionale Giuseppe Lupo. "E' stato fatto un buon lavoro".
Fra le norme proposte dal Pd, anche quella per la liquidazione delle aziende e delle Spa delle Terme di Sciacca e Acireale. La commissione ha approvato, inoltre, due emendamenti che prevedono un finanziamento di 15 milioni di euro per gli Atenei di Palermo, Catania e Messina e 1,5 milioni per la Scuola superiore d'eccellenza di Catania, come ha reso noto il primo firmatario Pogliese.
Altri 25 milioni sono stati destinati al rifacimento delle strade devastate dalla recente alluvione nel messinese, è stato previsto, su proposta di Formica, il rifinanziamento di un corso di formazione Giovani dei Nebrodi, in favore di 42 precari e è stato stanziato un milione per la Crias per il ripiano economico delle aree artigianali e in particolare di quella messinese di Larderia. Inoltre, è stato deciso che ai comuni con più di quattro frazioni sarà aumentata del 5% la quota di fondi trasferiti dalla Regione. "Il governo di Raffaele Lombardo - hanno commentato il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini e Fabio Mancuso - coprirà la spesa del bilancio, indebitando la Regione per 846 milioni di euro". E hanno annunciato il voto contrario del Pdl. Stessa valutazione dell'Udc.