Come spiega Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza del Mare, “per la prima volta l’amministrazione regionale ha cercato di indirizzare la formazione dei propri impiegati, a tutti i livelli, verso un settore estremamente innovativo. C’era la necessità di fare acquisire ai nostri addetti le metodologie più elementari nel campo della ricerca archeologica subacquea rendendoli, allo stesso tempo, tecnologicamente avanzati: dai rilievi fotografici alle riprese video, alle modalità di guida del robot sottomarino utilizzato per scandagliare i fondali alla ricerca dei tesori perduti”.
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venerdì 29 febbraio 2008
Archeologi subacquei alla Regione
Come spiega Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza del Mare, “per la prima volta l’amministrazione regionale ha cercato di indirizzare la formazione dei propri impiegati, a tutti i livelli, verso un settore estremamente innovativo. C’era la necessità di fare acquisire ai nostri addetti le metodologie più elementari nel campo della ricerca archeologica subacquea rendendoli, allo stesso tempo, tecnologicamente avanzati: dai rilievi fotografici alle riprese video, alle modalità di guida del robot sottomarino utilizzato per scandagliare i fondali alla ricerca dei tesori perduti”.