Gli anni Sessanta
Nel corso degli anni Sessanta il Notiziario pubblicava articoli sul Carnevale soltanto in alcuni anni. Gli anni coperti sono il 1962, 1963, 1968, 1969. Nel 1962 erano ancora le maschere sul corso a fare colore alle giornate di festa. La cronaca delle serate al Cinema Eolo si dilunga sulle performance di alcuni giovanissimi cantanti: Hanno debuttato voci nuove: Roberto Cataliotti di 4 anni che ha interpretato la “novia”, Lucy Costanzo nelle vesti d’impareggiabile imitatore e Giorgio Capone mietitore di sempre fulgenti e nuovi allori. E la Direzione, come se ciò non bastasse, memore dei successi ottenuti negli scorsi anni, ha organizzato il “veglionissimo Necchi” con il sorteggio di una macchina da cucire della stessa casa fatta avere dal rag. Marcello D’Albora ed ha sorteggiato inoltre due orologi d’oro per uomo e per donna marca Girard Perregaux offerti dalla ditta Subba.
La cronaca del carnevale ritornava l’anno successivo (1963): (…) Tutti si sono riversati per le strade ad applaudire le più originali e divertenti maschere, ricevendo come ringraziamento… una spruzzata di … “Boro Talcum”…. Al Cinema Eolo, come tradizione, le coppie si erano esibite al suono dei più sfrenati twist o cha cha cha o, … dulcis in fundo, dei più rinomati slow. Il quartetto che allietava le serate era ottimamente diretto da Gianni Giunta “Il Principino della Fisarmonica” di Messina. Un quartetto veramente in gamba che ha entusiasmato i presenti in sala con virtuosismi continui insiti solo nei suonatori dotati di una certa classe.
Per ritrovare un articolo sul carnevale bisogna attendere il 1968. La cronaca era concentrata tutta sul Carnevale dei Bambini, giunto alla seconda edizione ed organizzato dall’A.A.S.T. delle Isole Eolie, e pochissime sono le notizie su quanto accadeva per le vie cittadine. Per la prima volta si raccontava il Carnevale nelle altre isole dell’Arcipelago. (…) Nel Carnevale dei Piccoli i primi tre premi erano stati assegnati alle seguenti mascherine: 1) La piccola Paino (Principe Indiano) 2) la piccola Grasso (Maria Stuarda) 3) la piccola Zagami (Papavero). Analoga manifestazione si è ripetuta a Canneto la sera del 27 febbraio nei Saloni del Cinema Ideal, messi gentilmente a disposizione dal Cav. Giovanni Bonica. Da segnalare la fattiva collaborazione del Parroco di Canneto, Padre Divola, che ha organizzato tutte le mascherine facendole sfilare per le vie cittadine. Tra le migliori mascherine ricordiamo: 1) Angelo Ferlazzo (Principe Indiano); 2) Piccolo Ferlazzo (Grillo Parlante); 3) Rita Subba (Cinesina). Nell’isola di Vulcano il Carnevale dei Piccoli è stato caratterizzato dalla totale partecipazione dei bambini del luogo. L’articolo concludeva racconta che: Anche nell’isola di Salina, grazie alla collaborazione dei sindaci dei tre comuni si è svolto il Carnevale dei Piccoli. Dopo una sfilata la manifestazione si è conclusa al Plesso scolastico di Malfa dove sono stati consegnati premi e dolciumi alle mascherine partecipanti.
L’anno successivo (1969) era ancora il Carnevale dei Bambini a stimolare la cronaca del Notiziario che pubblicava diverse foto delle premiazioni.
Gli anni settanta
Nel corso degli anni Settanta il Notiziario riporta soltanto i primi due anni, poi il silenzio. La cronaca del 1970 era pubblicata con il titolo “Le serate di Carnevale”, la redazione non si limitava a raccontare le serate ma evidenzia alcune carenze che saranno compensate soltanto a distanza di oltre dieci anni. Ancora una volta erano state le maschere dei bambini ad aprire le manifestazioni con la vittoria di Fabiana Crivelli. Erano raccontate anche le serate al Cinema Eolo e la Sala Giovanni XXIII di Canneto. Sul corso Vittorio Emanuele, invece, Un folto numero di giovani dopo aver allestito un piccolo carro-armato, approfittando di una ordinanza del Sindaco di Lipari che in quei giorni aveva ordinato delle misure precauzionali contro il tifo, si sono fatti interpreti della maggioranza dei cittadini ed hanno disinfestato il Corso Vittorio Emanuele con dei potenti spruzzatori di borotalco tanto è vero che ad un certo punto sembrava di essere a Milano nei giorni di fitta nebbia. L’articolo si concludeva con alcune richieste: Siamo certi che col passare del tempo il Carnevale nelle Eolie sarà meglio organizzato però a condizione che oltre, all’interessamento dei pochi spiriti giovanili, si aggiungeranno la collaborazione di chi fino ad oggi è stato all’oscuro pensando solo “di far fare agli altri anche quel poco che potrebbe far lui”.
L’articolo del 1971, l’ultimo di questa lunga carrellata di cronache, era presentato col titolo: Carnevale: Tradizione e novità. L’articolo raccontava della sera al Cinema Eolo dove si era esibito il complesso “The splask down”, un complessino giovane, formato da poco in cui fa spicco la giovane ma alquanto carina Rita Tommasello, cantante. Un complessino che, a mio modesto parere, promette. A Canneto, al cinema Ideal, si era esibito il complesso “The new sounds” la cui musica, è ormai da anni, il punto d’incontro dell’animo artistico dei giovani eoliani. L’articolo si dilunga sulla presentazione dei giovani musicisti: alla batteria, Angelito, reduce da successi nei migliori cabaret europei: da Berlino a Parigi, da Londra alle nostre isole. Elemento giudicato musicalmente poliedrico, giacché il suo interesse abbraccia non soltanto la musica tradizionale e quella attuale, ma in particolare la musica folk dell’America Latina e della Sicilia. Al basso Giovanni, perfetto conoscitore della musica, che si alterna con altri strumenti; anche lui reduce da importanti esperienze musicali. Alla seconda chitarra e cantante, Spooky, elemento validissimo, necessario in un complesso vocale-strumentale; specialista nell’ultimo ritrovato del genere musicale definita “under ground”. Alla chitarra solista e cantante, Chico; così battezzato dagli innumerevoli fans che lo apprezzano e lo stimano per il suo talento sia musicale che vocale. Noto nell’ambiente eoliano per aver inciso delle canzoni di sua composizione e partecipato e vinto parecchi festivals canori insieme alla sua formazione. Il Notiziario delle Isole Eolie non andava oltre. Lo stesso dicasi per le riviste pubblicate in quegli anni. Un anonimo cronista del periodo l’Arcipelago nel 1983 scriveva: È finito il tempo del borotalco, dei petardi pericolosi, delle manganellate idiote. Aldo Natoli, direttore di ArcipelagoIn, scriveva nel 1989, commentando il Carnevale organizzato dallo Snoopy Club che era riuscito (...) in pochi anni a soppiantare gli spruzzi d’acqua e di borotalco, che caratterizzavano le spensierate serate carnevalesche.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.