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mercoledì 12 marzo 2025
La storia della famiglia Puglisi: Presentazione albero genealogico domani a Lipari
Parcheggi Milazzo, abbonamento residente anche per gli eoliani. Accolta proposta di Saltalamacchia (Forza Italia). Agevolazione anche per dipendenti pubblici
Sulla tangenziale di Messina perde la vita un centauro. La moglie era una delle vittime dell'alluvione di Giampilieri
Santo Pellegrino lascia due figli, Dario e Antonino, che vivono oggi un'altra tragedia. Santo, infatti, era il marito di Agnese Falgetano, una delle vittime dell'alluvione di Giampilieri. L'uomo aveva allertato al telefono i carabinieri, l'audio di quella telefonata è stato trasmesso sulle tutte le tv a testimonianza della drammaticità dell'evento. Pellegrino aveva avuto anche esperienze nel mondo dello sport, essendo stato dirigente in un società di basket dove giocavano proprio i due figli che, in ricordo della madre, lo scorso anno, avevano inaugurato il B&B "Ines", il nome con cui veniva chiamata la mamma.
TORNA ALLE EOLIE LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE ”SPER, SEA YOUR HEART”
Torna, nelle Isole Eolie, la Campagna di prevenzione cardiovascolare organizzata dall’Associazione SPER, in continuità con il progetto “Una vela per il cuore”.
Quest’anno, a partire dalla prossima settimana, l’Associazione SPER porta a Lipari la sua equipe medica con il progetto “SPER sea your Hart”
➡️Ecocardiogramma e Color Doppler
🗓️Prenota subito inquadrando il QRcode
📌A Lipari - Porto Pignataro
Dal 17 al 29 marzo 2025
➡️Non sono previsti limiti di età
📌Il Camper di SPER sbarcherà anche a Vulcano e Stromboli. Seguiranno indicazioni sulle date precise e le modalità di prenotazione.
Tanti auguri!
Pesca. Orto: "A Palermo garantito impegno per l'attuazione del Piano di gestione locale"
Durante l’audizione, ho ribadito con forza l’urgenza di interventi immediati per una categoria in ginocchio da oltre due anni. La sospensione delle uscite in mare da parte dei pescatori è l’ennesimo segnale di allarme che non possiamo più ignorare. Ai danni economici già esistenti si aggiunge il problema dei delfini, che saccheggiano il pescato e distruggono le reti, rendendo insostenibile l’attività per molte famiglie.
È stato evidenziato, inoltre, come i ritardi nell’attuazione del Piano di Gestione Locale, previsto dalla legge regionale 9/2019, abbiano aggravato la crisi, impedendo l’accesso a strumenti fondamentali per la sostenibilità del settore.
Insieme a me, il rag. Pinuccio Spinella, ha illustrato le misure urgenti necessarie per la sopravvivenza del comparto. Le sue proposte sono state accolte con interesse dai dirigenti regionali, che lo hanno invitato ad avviare i procedimenti per la loro attuazione.
L’on. Gaspare Vitrano, presidente della Commissione, ha annunciato l’impegno del Dipartimento della Pesca a destinare risorse e ad accelerare l’attuazione del Piano, riconoscendo l’importanza di agire tempestivamente per evitare il collasso definitivo della piccola pesca eoliana.
Un momento particolarmente significativo dell’audizione è stato l’intervento di Salvatore Merlino, che ho personalmente invitato a partecipare in quanto giovane operatore del settore e Presidente della Cooperativa Aurora, che con amarezza ha dichiarato: "Io a mio figlio cerco scuse per non portarlo a pescare con me, perché temo che tra qualche anno la pesca non avrà più un futuro."
Non possiamo permettere che ciò accada. Come capogruppo e leader politico, continuerò a battermi affinché la marineria eoliana ottenga finalmente le risposte e il supporto che merita. Mi auguro che dalle parole si passi rapidamente ai fatti, perché il tempo è scaduto.
Avv. Gaetano Orto (Capogruppo consiliare)
Santo del giorno: San Luigi Orione.
D'estate, al tempo della mietitura, la mamma andava a spigolare trascinandosi dietro il piccolo Luigi. «Il pane per i poveri è sacro gli diceva e neppure una briciola deve andare perduta». E si inchinava lei stessa a raccoglierla. Quel gesto, di raccogliere e portare alla bocca ogni pezzo di pane, divenne anche per Luigi un'abitudine. Che un giorno gli costò cara. I compagni di collegio, avendo notato il suo innocente vezzo, buttavano pezzi di pane che poi con sottile perfidia si affrettavano a calpestare. E quando Luigi, obbedendo al suo istinto, si chinava a raccogliere le briciole, era un coro di risate. Per tutta la vita, in verità, non farà che curvarsi per sollevare gli emarginati, i disgraziati abbandonati a se stessi da una società gretta e meschina.
A Voghera Luigi non stette per molto: una broncopolmonite lo costrinse a lasciare il convento. Il papà lo prese allora con sé a lavorare lungo le strade: un buon noviziato, che gli fece conoscere il mondo operaio, un mondo difficile, di gente sfruttata e arrabbiata, un po' anticlericale ma non lontano da Cristo. Poi Luigi conobbe don Bosco che lo prese con sé a 'Torino e lo coinvolse nelle sue iniziative a favore dei ragazzini che la durezza della vita aveva ridotto a vivere nei marciapiedi delle città. Ma alla vigilia del noviziato, quando don Bosco pensava ormai di avere un confratello in più, inspiegabilmente Luigi Orione lasciava Torino c chiedeva di essere accolto nel seminario diocesano di Tortona.
In seminario Orione non fu mai un chierico come gli altri. L'ansia per i ragazzi male in arnese, che don Bosco gli aveva comunicato, gli fece fare cose che di solito i chierici non fanno. Un'estate, quando i chierici tornavano in famiglie, Luigi chiese di restare. E poiché il seminario chiudeva, il rettore gli mise a disposizione una stanzetta, un bugigattolo nel soffitto della cattedrale, che al caldo estivo era tutt'altro che un luogo di delizie.
Un giorno la porta della sua stanzetta si aprì per accogliere un ragazzino cacciato dalla scuola di catechismo perché turbolento. Qualche giorno dopo una frotta di marmocchi invadeva la soffitta del duomo, contenti di passare qualche ora con quel chierico un po' matto che si faceva in quattro per loro. Un po' meno contenti furono i piissimi canonici, disturbati nel loro devoto salmodiare dai rumori «sospetti» provenienti dalla soffitta.
Disturbare la preghiera dei canonici fu considerato quasi un delitto e Orione dovette sloggiare, accompagnato dalla fama di soggetto poco raccomandabile. Ma non tutti furono d'accordo con quella sbrigativa definizione, non il vescovo, monsignor Igino Bandi, che, apprezzando l'iniziativa del chierico Orione, gli mise a disposizione il proprio giardino, presto trasformato in oratorio. Ma anche lì la storia durò poco. Qualcuno ravvisò nel gruppetto di ragazzini un covo di papalini antipatriottici e sovversivi. E si diede da fare perché il patronato venisse chiuso.
E l'oratorio chiuse i battenti. Ma Orione si inventò qualche altra cosa: aprì un piccolo collegio per seminaristi poveri, con la benedizione del vescovo. L'iniziativa per un po' funzionò, ma poi alcuni malintenzionati misero in giro la voce che Orione fosse indebitato fino al collo. 11 vescovo fu costretto a prendere delle precauzioni per non trovarsi nei guai. E Orione si trovò da solo. Ma non mollò l'impresa. «Aiutati ché il ciel t'aiuta», dice la saggezza popolare e lui, dandosi da fare, trovò i soldi per pagare l'affitto del locale che ospitava il collegio. Per mettere tutti a tacere. La Piccola opera della divina provvidenza, una delle sue iniziative più incisive, nascerà da quel collegio, della provvidenza, è il caso di dire. Aveva allora solo ventuno anni. Ed era ancora chierico. Sacerdote lo divenne due anni dopo, nel 1895.
Ancora chierico ne aveva combinata un'altra delle sue. Il patriarca di Venezia Giuseppe Sarto, il futuro Pio X aveva invitato nella città della Serenissima, per dirigere il coro della basilica, il chierico Lorenzo Perosi, compagno di corso di Orione e promettente musicista.
Notizie che giungevano dalla città di san Marco avevano inquietato il severissimo papà Perosi, il quale un giorno andò a confidare a Orione le sue angustie. Secondo lui, il cardinale Sarto stava «viziando» suo figlio: lo invitava a pranzo, giocava con lui ai tarocchi, gli offriva sigari... Orione, contagiato dal sacro furore di papà Perosi, prese carta e penna e inviò una lettera di rimproveri al cardinale. Se ne pentì subito, ma ormai la frittata era fatta. Il patriarca Sarto, letta la lettera dell'audace chierico, si vendicò, ma a suo modo: inviandogli un pezzo di stoffa per la talare che avrebbe indossato il giorno della prima messa. Quando, anni dopo, don Orione sarà ricevuto in udienza, Pio X, mostrandogli la lettera che aveva posto nel breviario come segnalibro, gli dirà: «Certi rimproveri fanno bene ai patriarchi».
Intanto la Piccola casa della divina provvidenza prendeva piede. A don Orione si era aggregato un altro sacerdote, don Sterpi, suo futuro successore, e con lui tanti giovani che volevano essere della compagnia. E l'iniziativa cresceva. Don Orione era un vulcano. Una ne faceva e cento ne pensava. La Casa della provvidenza divenne più di una e a esse si affiancarono presto asili, scuole professionali, centri giovanili, ospedali... In Italia e fuori Italia, in Brasile e Argentina. Troppo successo, per non suscitare nei soliti invidiosi qualche sospetto: dove trovava i soldi quel pasticcione di prete? II suo castello era solido o poggiava su un mare di debiti? Perché non era mai in casa ma sempre in giro per il mondo?...
Sospetti e altro ancora finirono raccolti in un bel dossier che monsignor Bandi dovette leggersi. E non ne fu contento. Tanto che, chiamato don Orione, gli disse con tono che non ammetteva repliche: «La Piccola opera della divina provvidenza deve essere chiusa».
Il monsignore si aspettava chissà quali reazioni. Don Orione rispose solo: «Obbedisco». Sollecitato poi dal vescovo, sconcertato dalla secca risposta, a esplicitare la sua opinione, egli si mise in ginocchio dicendo: «Eccellenza, domani lei non può celebrare la messa perché ha compiuto un'ingiustizia troppo grossa».
Tre mesi dopo l'Opera di don Orione otteneva dal vescovo l'approvazione ufficiale, insieme alla raccomandazione di dare basi solide all'istituzione, perché non finisse travolta dai debiti. Don Orione promise. Ma intanto chiedeva di poter aprire una 'uova casa a Borgonovo, nel piacentino, per ospitarvi i più poreri tra i poveri. E il vescovo glielo concesse perché, in fondo, aveva fiducia in quel suo prete un po' pasticcione, è vero, ma mimato da una grande passione che aveva nell'amore di Dio e iel prossimo la sua origine.
Nel 1908 Messina veniva rasa al suolo dal terremoto. Don Orione fu tra i primi a portare soccorso in nome del papa e della carità cristiana. E mentre gli anticlericali lo accusavano di essere una spia del Vaticano e chiedevano che fossero incamerati tutti i beni ecclesiastici per soccorrere i terremotati, don Orione scriveva mirabili pagine di Vangelo vivo, «incamerando» duemila orfanelli nei suoi collegi. Quando Pio X lo nominò vicario generale della diocesi disastrata, un canonico gli offrì un materasso e una stanza scampata alla devastazione. Ma lui cedette tutto a una famiglia senza casa e andò a dormire in un vagone ferroviario.
Erano tempi duri, di miseria, di fame e di lotte. Gli operai e i poveri lo ebbero sempre dalla loro parte. Tanto che i socialisti di Alessandria lo chiamavano «il nostro prete». In una predica incitò provocatoriamente i poveri a rubare: «Non nella terra dei poveri specificò , ma in quella dei ricchi. Andate nella proprietà di Pedenovi (suo amico, che sapeva presente in chiesa). Però non portategli via la carretta ma solo il canestro».
Anche il terribile terremoto della Marsica (1915) lo vide prodigarsi in prima persona e con gesti di carità al limite della legalità. Per portare in salvo dei bambini, ad esempio, requisì l'automobile del re, il quale, presente alla scena, non osò opporsi. Tra i bambini che un giorno accompagnò alla stazione per portarli in un suo collegio in Liguria, c'era anche un ragazzetto che nel terremoto aveva perso tutta la sua famiglia, Ignazio Silone. Intervistato in seguito su quali personaggi l'avessero più colpito, il celebre scrittore disse: «Don Orione e Trotskij: il primo non era il cristiano della domenica mattina; il secondo non era il rivoluzionario del sabato sera».
Mentre imperversava la prima grande guerra con le sue drammatiche vicende, don Orione diede le ultime rifiniture alla Piccola opera, che articolò in cinque rami: i piccoli figli della divina provvidenza, le piccole suore missionarie della carità, gli eremiti di sant'Alberto, le figlie della Madonna della Guardia o sacramentane e i fratelli laici coadiutori. Le sacramentine e gli eremiti, due comunità contemplative, che accolgono anche i ciechi di solito rifiutati dagli istituti religiosi perché non idonei, sono il fiore all'occhiello di don Orione, e il motore di tutte le sue altre attività. E nell'eremo di Sant'Alberto don Orione si rifugiava per disintossicarsi dai veleni delle critiche che da più parti gli venivano mosse: cosa normale per chi realizza qualcosa di importante. Ebbe però anche attestazioni di stima da importanti personaggi della chiesa, come monsignor Roncalli (Giovanni XXIII). 11 cardinale Pacelli (futuro Pio XII), mentre si recava in nave al Congresso eucaristico di Buenos Aires come legato pontificio, a chi gli chiedeva la benedizione rispondeva, indicando don Orione, compagno di viaggio: «Andate da lui: è un santo».
Ai primi di marzo del 1940 don Orione si ammalò gravemente. Aveva chiesto di essere portato a Borgonovo (Piacenza) in quella che considerava la più povera delle sue case. Invece lo trasferirono nella sede di Sanremo, sperando che il buon clima fosse favorevole alla sua salute. Invece il 12 marzo moriva. Scrivendo un giorno all'amico padre Stefano Ignudi, un francescano conventuale di grande cultura, don Orione aveva chiesto: «Ci sarà il ballo in Paradiso?». Non era una irriverenza, ma un suo modo per sottolineare che la chiesa deve essere il luogo della festa e non dei funerali, della Pasqua e non solo del venerdì santo; una chiesa dell'osare e non solo dell'attendere in pantofole; con un briciolo di pazzia...
Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 26 ottobre 1980 e proclamato Santo dallo stesso Papa il 16 maggio 2004.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati.
Lipari, il consiglio comunale "stoppa" 3 volte Gullo e i suoi
Alla seduta ha preso parte per la prima volta, da quando si è insediato, seppure da remoto, il segretario generale Antonino Le Donne.
martedì 11 marzo 2025
Avvistato quasi in superficie un pesce nastro alle Eolie (L'Ansa del nostro direttore Salvatore Sarpi)
Spiega Monica Blasi, presidente dell'associazione che a Filicudi gestisce il centro di recupero tartarughe marine e si occupa di salvaguardia ambientale: "Si tratta di un rarissimo incontro, reso possibile per la massiccia presenza di macro-plancton portato sotto costa dalle forti correnti di scirocco. Si tratta di una specie che può raggiungere i 3 metri di lunghezza e che solitamente vive nelle profondità marine.
I giovani, come quello avvistato, hanno lunghi raggi che ricordano i
tentacoli di una medusa”. (ANSA)
Eoliani che non ci sono più. Riproposizione 41° video : Deceduti nel 2018 (durata 6 minuti circa)
In questo video realizzato con le foto in nostro possesso : 1) Adele Turchio ved. Mancuso; 2) Antonino Iacono ; 3) Antonio Pellegrino; 4) Bartola Monteleone in Pittari; 5) Enrico La Torre; 6) Felice Cannistrà; 7) Giovanni Casamento; 8)Giuseppa Mollica ved. Barile; 9) Giuseppe Lo Schiavo; 10) Giovanni D'Amico; 11) Lino (Pinuccio) Casserà; 12) Maria Spanò ved. Cincotta; 13) Masina Mannello in Di Maro; 14) Bartolina Zaia in Mandarano; 15) Donato Hunziker; 16) Francesco Scoglio; 17) Franco Arabia; 18) Gaetana (Tanina) Morabito; 19) Giuseppe Biviano; 20) Giuseppe Zaia; 21) Maria Bartola Lina Ferlazzo; 22) Maria Grazia Pellegrino in Restuccia; 23) Maria Paino ved. Portelli; 24) Nunziata Rando ved. Cacace; 25) Renato Ferlazzo; 26) Padre Alfredo Adornato; 27) Angelino Gualdi; 28) Angelo Biviano; 29) Angelo Di Giovanni; 30) Angelo Taranto; 31) Antonia Li Donni ved. Pagliaro; 32) Antonietta Rando; 33) Antonino Acquaro; 34) Antonino Castelli; 35) Aurora Varvaro ved. Lo Cascio; 36) Bartolo Barile; 37) Bartolo Tesoriero; 38) Bartolo Tomarchio detto Cireneo; 39) Bartolo Ziino; 40) Bartolo Ziino; 41) Santino Basile; 42) Basilia Caruso in Resinaro; 43) Caterina Provvidenti ved. Cincotta; 44) Cuono Biviano; 45) Emanuele Falconieri; 46) Ezio Saltalamacchia; 47) Franco Gitto; 48) Gabriele Allegrino; 49) Gaetano Tripi; 50) Gervasia Pollo ved. Maniaci; 51) Gioacchino Puglisi detto Iachino; 52) Giovanna Bonino in Orto; 53) Giovanni Grammauta; 54) Giuseppe Taranto; 55) Grazia Merlino in Famularo; 56) Guazzino; 57) Iolanda Di Pietro ved. Reitano; 58) Margherita Battaglini; 59) Maria Cafarella; 60) Maria Catena Cincotta; 61) Ninetta Lidonni; 62) Nunziata Bonen; 63) Onofrio Mirabito; 64) Pino Furnari; 65) Rodolfo Taranto; 66) Rosa Zanca; 67) Umberto Amato; 68) Umberto La China; 69) Umberto Re; 70) Angelo Biviano; 71) Angelo Pittari; 72) Annetta Natoli in Chiofalo; 73) Bartolomeo Paino; 74) Benito Stramandino; 75) Felice Lopes; 76) Felice Paino; 77) Franco Restuccia; 78) Giuseppa Mangano ved. Riganò; 79) Giuseppe Beninati; 80) Giuseppe Muscarà; 81) Grazia Biviano; 82) Giuseppe Iacolino; 83) Isabella De Luca; 84) Maria Reitano in Famularo; 85) Mario Cusolito; 86) Olga Sciacchitano in Russo; 87) Vincenzo Sidoti
“𝐋𝐀 𝐏𝐄𝐒𝐂𝐀 𝐃𝐀𝐋 𝐆𝐔𝐒𝐓𝐎 𝐒𝐎𝐒𝐓𝐄𝐍𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄” 𝐋𝐀 𝐑𝐄𝐆𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐅𝐈𝐍𝐀𝐍𝐙𝐈𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐑𝐎𝐆𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐄𝐍𝐓𝐀𝐓𝐎 𝐃𝐀𝐋 𝐂𝐎𝐌𝐔𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐋𝐈𝐏𝐀𝐑𝐈
"La valorizzazione della pesca eoliana - si legge sul gruppo fb di Rinascita eoliana - resta uno dei capisaldi dell’impegno dell’Amministrazione Gullo che, nell’ambito del programma regionale denominato "Sensibilizzazione del pubblico sul consumo di prodotti ittici siciliani pescati, allevati o trasformati”, si è piazzata al quinto posto nell’elenco dei progetti approvati e finanziati dalla Regione Sicilia.
Un’altra tappa lungo il percorso di tutela e valorizzazione della marineria locale che, con le sue tradizioni, è parte sostanziale dell’identità Eoliana, della storia isolana e del futuro della sua comunità".
Il progetto del Comune di Lipari, come anticipato è il quinto, su 16 progetti presentati, per contributo ottenuto. I primi 4 hanno ottenuto un contributo di € 30.000,00.
CARNEVALE EOLIANO 2025: IL VIDEO-RACCONTO (E QUALCHE RIFLESSIONE) (Post di Magazzino Mutuo Soccorso Eolie)
Ci è piaciuto perché è stato il Carnevale dei giovanissimi, che sono riusciti a mettere in piedi un cantiere per allestire un carro, l'unico carro allegorico, da portare nelle strade dell'isola.
Ci è piaciuto perché è stato anche il Carnevale dei più piccoli, che in un Corso meno congestionato del solito si sono potuti divertire con le bolle di sapone, gli scherzi e le acrobazie degli artisti di strada.
Ci è piaciuto perché è stato il Carnevale della collaborazione, tra associazioni, attività commerciali amministrazione, uffici competenti e forze dell'ordine: tutti insieme, consapevoli di non poter fare le cose in grande, siamo riusciti a fare piccole grandi cose!
Ci è piaciuto perché questo Carnevale ha dimostrato a tutti, ancora una volta, che la comunità eoliana è viva, attiva e capace di auto-organizzarsi: basta metterla nelle condizioni di poterlo fare.
A noi piace aggregare, in qualsiasi modo, diffondendo cultura o pulendo spiagge e sentieri, vendendo verdura e coltivando grano. Se serve, siamo pronti anche a ballare e far ballare! Per questo diamo da subito la nostra disponibilità a lavorare al prossimo Carnevale insieme a tutte le associazioni e organizzazioni del territorio che vogliano far ricrescere, dal basso, il Carnevale Eoliano.
Ci auguriamo al tempo stesso che l’anno prossimo l’Amministrazione Comunale possa mettere in campo le condizioni minime per il rilancio di una delle feste più amate dagli eoliani: non ci riferiamo solo al sostegno economico, ma soprattutto agli spazi fisici dove poter allestire i carri.
E non solo per i carri: questo Carnevale ha anche dimostrato che a Lipari ci sono tanti ragazzi con tantissima voglia di fare, ma che hanno bisogno uno spazio per incontrarsi, sperimentare, inventare, che meritano quel Centro Giovanile che da troppi anni manca nel nostro territorio.
Prima di lasciarvi al bellissimo video-racconto realizzato dal nostro videomaker Gianfranco Taranto, (e alle foto, che potete vedere nell'album sulla nostra pagina facebook) vogliamo ancora ringraziare tutti i soggetti che a vario titolo hanno contribuito alla riuscita di questo Carnevale 2025.
GRAZIE:
Ai ragazzi della Ciurma Eoliana del Cantiere “Noi siamo sul carro”: senza il loro entusiasmo e la loro caparbietà non ci saremo mai lanciati in questa avventura!
Alla Brass Band di Lipari, alle majorettes dell’asd Twirling, a Maurizio Ferrara e con la sua magnifica Lapa, alla Superfantastica Chiara e a tutti gli artisti venuti da ogni angolo della Sicilia per rendere ancora più magico questo Carnevale: Circo Balocco, Compagnia duo minuti, Bitto Lo Strampolato, Valerie bla bla e Clown Mad.
All’Amministrazione Comunale (e in particolare al vicesindaco Saverio Merlino) per essere riusciti – nonostante i problemi di bilancio – a trovare le risorse minime per poter svolgere la manifestazione.
Agli uffici comunali (e in particolare a Claudia Schilirò ed a Neda Saltalamacchia) per averci aiutato ad avere tutti i permessi entro i termini, nonostante i tempi stretti.
A padre Alex e alla parrocchia di Canneto per aver concesso lo spazio per la realizzazione del carro.
Ai ragazzi della Palma, a Schon Tedros, a Luigi Sabatini e a tutti i dj per aver gestito il palco (dal montaggio, alle luci, alla musica) in maniera impeccabile, e a Federico Lo Schiavo per essersi prestato con entusiasmo a presentare l’ultima serata.
Ai carabinieri, Corce Rossa, Protezione Civile Comunale e ARE per aver permesso uno svolgimento sereno e in sicurezza delle serate, e in particolare alla Polizia Municipale che ha fatto le ore piccole per permetterci di ballare fino all’ultimo.
A tutti gli sponsor (inclusi quelli anonimi), che hanno dato il loro contributo sia economico che materiale. In ordine sparso: Salmotor, Eden bar, Cafè La Precchia, Chicco Lipari, Eoltravel, Berzi, Giochidea, Macelleria Iacono, Salvatore Natoli, Edilcisa, Turmalin, Giuseppe Cirino, Lo Spiedino Eoliano, Noleggio "Da Luigi" , Bar 17 Maurizio Sciacchitano, Ferramenta Palano, Farmacia Sparacino, Pizzeria Vulcanica, Eolian Bunker, Matteo e Marco Mezzapica, Onofrio Favaloro, Stanley Bet di Lorenzo Aiello, Davide Farfalletta, Da Ciccio la bottega dei salumi, Il Botteghino, Dario Orto, Giovanni Mollica, Claudio Villanti, Stefano Raguzzoni , Vitagliana, Bar Tano, Arredamenti Sapuppo, Farmacia Internazionale Finocchiaro, Chiccotosto, Cartolibreria Restuccia.
Grazie infine a tutti coloro che si sono mascherati e che si sono divertiti insieme a noi!
Alla prossima!
C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu: Una formazione
In alto, da sinistra: Giovanni Caruso, Angelo Zanca,
Nello D'Auria, Mario Valenti, Giovanni Gravina, Mario Riganò, Enzo Ferro,
Federico Gallo
In basso, da sinistra: Nicola Puleo, Rosario
Finocchiaro, Bartolo Sardella, Franchino Monteleone, Santi Basile, Rosario
Centorrino
Tanti auguri!
Se non c'è la Nerea non si parte. Lettera aperta dai cittadini di Filicudi
Gent.mo Direttore.
Poiché siamo costretti ad attendere di partire con una nave che ci porti da Milazzo a Filicudi e poiche' riuscire a partire, se non c è la Nerea, è diventato un rebus irrisolvibile, pubblicamente chiediamo ai soggetti interessati:
A) Le ragioni dell' interruzione del servizio di ieri sulla tratta Milazzo Filicudi da parte del mezzo di linea indicato B) quale nave partirà e se arriverà domani, per riportare gente anche invalida e mezzi a casa propria.
Interrompere la continuità territoriale comporta conseguenze e disagi enormi per ogni isolano.
Ma questa circostanza sembra non interessare a nessuno.
Ci chiediamo, in tal senso, se esista un Assessore Comunale ai Trasporti e ci chiediamo chi rappresenti e chi si occupi di tutti i disagi che viviamo dalle nostre parti.
Non intendiamo questuare sui diritti, ma restare in silenzio ci sembra davvero inopportuno.
Forse dovremmo iniziare ad adire tutti l 'Autorità giudiziaria ad ogni interruzione.
E' comprensibile che non se ne può più.
Una cosa sono le avverse condizioni meteorologiche, altra è aprirle come un "comodo ombrello" ogni volta che qualcosa non vada per il verso giusto.
Proponiamo, dunque, di lasciarci " servire" dalla Nerea, così come sembrava che dovesse essere dal suo primo arrivo.
Vedrete che disservizi non ce ne saranno più!
Cordialmente...
Lettera firmata
Santo del giorno: San Costantino
La Chiesa greca, ma non quella latina, riserba un posto importante, tra i suoi Santi, al più celebre Costantino della storia, cioè all'Imperatore romano che riconobbe ai cristiani la libertà di culto, e che favorì in molti modi - anche con la sua conversione - la diffusione e l'affermazione del Cristianesimo nel mondo romano.
L'Imperatore Costantino è perciò stato onorato, addirittura con il titolo di « pari agli Apostoli » o anche di « tredicesimo Apostolo ». Si tratta di una tradizione assai antica in Oriente; ma si può pensare che, più che a ragioni religiose, la sua devozione sia legata a motivi politici, anzi dinastici, per esaltare gli Imperatori bizantini che del grande Costantino furono eredi e successori.
Costantino, imperatore, non figura tra i Santi della Chiesa cattolica, ma non mancano santi con il nome di Costantino, e proprio oggi ne sono festeggiati due insieme.
Del primo, che il Martirologio dice « confessore a Cartagine », non si sa però nulla, oltre a questa generica notizia. Poco più noto è anche l'altro San Costantino odierno, il quale però appare degno del suo augusto nome, in quanto fu anch'egli sovrano terreno, oltre che degno della gloria dei Santi.
Non era latino, ed era anzi nato ai margini del mondo romano, figlio di un Re della Cornovaglia, la rocciosa penisola che si protende verso l'Atlantico, nella parte più meridionale e occidentale dell'isola inglese. Figlio di Re, erede al trono, e infine Re egli stesso, Costantino non fu, a quanto pare, nella sua gioventù e anche nella maturità, né specchio di virtù né modello di pietà. Aveva sposato la figlia del Re di Bretagna, ma non fu neanche marito esemplare. Soltanto alla morte della moglie, già anziano, conobbe una profonda trasformazione spirituale. Fu allora che il vedovo Re di Cornovaglia si ritirò, per qualche anno, nel silenzio di un monastero dedicato a San David, cioè a un altro Re peccatore e penitente. Fece ancora di più, perché Costantino si unì a San Colomba, o Columba, il grande monaco irlandese che per primo portò e fece fiorire il Cristianesimo in terra di Scozia, fondandovi monasteri di vita severa e attiva. La Scozia, che allora aveva ancora il nome latino di Caledonia, era popolata da tribù barbare e indomite: gli Scotti e, più a settentrione, i Pitti. Neanche le legioni romane avevano potuto soggiogarle, e per difendere i confini della Britannia dalle loro incursioni era stato necessario costruire gigantesche muraglie, o valli, che sbarravano il paese da levante a ponente.
Nella terra dei feroci Pitti, San Costantino e San Colomba svolsero insieme la loro missione, non soltanto difficoltosa, ma anche pericolosa. Ottennero molte conversioni, fondarono chiese, crearono monasteri, ma a un certo punto i barbari Pitti presero una breve e sanguinosa rivincita sui loro benefattori, conclusasi con un massacro dei cristiani. Così, nel 598, il Re di Cornovaglia diventato missionario cristiano, restò vittima della violenza dei barbari Pitti.
MARTIROLOGIO ROMANO. In Scozia, san Costantino, re, discepolo di san Colomba e martire.
lunedì 10 marzo 2025
Lipari, slitta a domani il consiglio comunale
Slitta a domani il consiglio comunale di Lipari convocato per oggi alle 15 e 30. Il civico consesso è slittato perchè non si è raggiunto il numero legale.
In aula, tra l'altro, non era presente la parte burocratica verbalizzante
Scassinatore seriale dei distributori automatici. 26enne arrestato dai carabinieri a Messina
Legione Carabinieri Sicilia
Comando
Provinciale di Messina
Comunicato stampa del 10 marzo 2025
Compagnia Carabinieri Messina Sud
Scassinatore Seriale dei Distributori Automatici. 26enne Arrestato dai
Carabinieri
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Stazione di Messina Gazzi
hanno arrestato in flagranza un 26enne messinese, già noto alle Forze
dell’Ordine, per furto aggravato.
È quanto accaduto al Policlinico “G. Martino” di Messina, dove i militari
dell’Arma, a conclusione di mirati e ripetuti servizi di osservazione, hanno
sorpreso un giovane che, si era introdotto furtivamente nella struttura e,
aveva scassinato due distributori automatici di alimenti. A seguito di
perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso della somma di 380
euro in monete e vari generi alimentari, nonché di uno scalpello probabilmente
utilizzato per forzare le porte d’ingresso e i distributori automatici. Evidentemente
l’uomo nella notte si era aggirato nei locali dell’ospedale al fine di
individuare i distributori automatici da cui asportare denaro, reato che nelle
scorse settimane si è verificato più volte all’interno del Policlinico di
Messina.
L’individuo è stato condotto in caserma e tradotto presso la propria
abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza del Giudice.
Il caso si trova ancora nella fase
delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, l’indagato è da
considerarsi innocente fino a eventuale sentenza definitiva"
Eoliani che non ci sono più (Deceduti a Novembre - Dicembre 2018, RIPROPOSIZIONE 40° video) durata : 1 minuto e 6 secondi
Emanati due avvisi dal Comune di Lipari: Obbligo spostamento contatore Idrico all'esterno. Obbligo voltura contratto idrico
Obbligo di Spostamento dei Contatori Idrico (Avviso n. 3/2025)
Secondo il Regolamento Idrico Comunale, tutti i contatori idrici devono essere collocati all’esterno delle abitazioni, lungo il fronte della strada pubblica. Inoltre, le nicchie che ospitano i contatori devono essere dotate di uno sportello con chiusura universale. Questa misura è finalizzata a migliorare l’efficienza della gestione del servizio idrico, facilitando le operazioni di lettura, controllo e manutenzione dei contatori.
I cittadini che non sono ancora in regola hanno 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso per adeguarsi, seguendo questi passaggi:
- Richiedere l’autorizzazione al Servizio Idrico Comunale per lo spostamento del contatore in una posizione accessibile dalla strada pubblica.
- Installare uno sportello con chiusura universale nella nicchia che ospita il contatore.
In caso di mancato adeguamento entro il termine previsto, il Comune provvederà a effettuare gli interventi necessari addebitando i costi ai proprietari e applicando eventuali sanzioni amministrative.
Per informazioni e per richiedere l’autorizzazione, i cittadini possono contattare l’Ufficio Idrico al numero 0909887234 o via email idrico@comunelipari.it.
Obbligo di Voltura del Contratto Idrico (Avviso n. 4/2025)
L’Avviso n. 4/2025 riguarda la voltura del contratto di fornitura idrica, che diventa obbligatoria in caso di decesso del titolare dell’utenza, trasferimento di proprietà dell’immobile servito o nomina di un nuovo amministratore di condominio. Questa procedura è necessaria per garantire la corretta intestazione del contratto e la continuità del servizio.
La richiesta di voltura deve essere presentata entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, utilizzando il modulo predisposto dal Servizio Idrico Comunale, disponibile presso gli uffici competenti o scaricabile online.
Per evitare disguidi nella fatturazione e sanzioni amministrative, i cittadini sono invitati a mettersi in regola tempestivamente.
Per informazioni e per scaricare la modulistica, gli utenti possono contattare:
- Ufficio Idrico: Tel. 0909887234
- Email: idrico@comunelipari.it – protocollo@pec.comunelipari.it
- Modulo scaricabile online: Link alla modulistica
Eoliani che non ci sono più (39° video - Deceduti a Luglio - Agosto 2018 - RIPROPOSIZIONE) (min. 1:50)
Nel video sono pubblicate le foto che sono in nostro possesso: 1) Angelo Biviano; 2) Angelino Pittari; 3) Annetta Natoli in Chiofalo; 4) Bartolomeo Paino; 5) Benito Stramandino; 6) Felice Lopes; 7) Felice Paino; 8)Franco Restuccia; 9) Giuseppa Mangano; 10) Giuseppe Beninati; 11) Giuseppe Muscarà; 12) Grazia Biviano; 13) Giuseppe Iacolino; 14) Isabella De Luca; 15) Maria Reitano in Famularo; 16) Mario Cusolito; 17) Olga Sciacchitano in Russo; 18) Vincenzo Sidoti.