
Pur vantaggiosa fiscalmente la donazione può presentare delle insidie a livello di circolazione degli immobili.
In primo luogo per la donazione è necessario l’atto pubblico a pena di nullità.
Domanda!! Ma se un genitore volesse acquistare casa al figlio cosa gli converrebbe fare?
Fare un bonifico sul conto del figlio, e poi lui in autonomia fare l’atto di compravendita, oppure comparire direttamente nell’atto come fornitore della provvista? (soldi).
Bene, sicuramente meglio la seconda, in quanto quel bonifico ingenuamente e con buoni propositi, fatto al figlio è una vera e propria donazione che potrà esse impugnata e dichiarata nulla, da chi ne ha interesse. Nulla perché come detto ogni donazione( tranne che per quelle di modico valore) hanno la necessità dell’atto pubblico.
In secondo luogo, la donazione crea problemi nei trasferimenti.
Mi spiego meglio.
Se ho ricevuto un immobile con donazione, che ho già rivenduto, e gli altri eredi del donante, ritengono che gli sia stata lesa la loro quota di legittima, attraverso l’azione di riduzione, il nuovo acquirente potrebbe trovarsi nella condizione di tornare l’immobile indietro (salvo trascorsi 20 anni).
Da qui si capisce anche il motivo per cui molti istituti di credito sono restii a concedere mutui su immobili con provenienza donativa.
Antonello Cincotta Consulente Patrimoniale.
T. 3289387135
Nello.cincotta@gmail.com
Aiuto le persone a far crescere, tutelare e trasferire il loro Patrimonio.
Da poco ho aperto un gruppo facebook dal nome “Educazione Patrimoniale”, un luogo dove apprendere e scambiare idee sulla tutela del tuo patrimonio personale.
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