Cerca nel blog

giovedì 6 agosto 2020

“IL SILENZIO ASSORDANTE DI PANAREA”. Lettera al direttore dopo la momentanea chiusura di due "discoteche"

 Gentile Direttore 
Le scrivo in merito alla momentanea chiusura delle c.d. “Discoteche” di Panarea. 
Vivo e lavoro a Panarea da ben cinquantotto anni. In pratica sono nato con il boom turistico ed economico di questa splendida isola. Ho quindi, l’età e la presunzione di ricordare Panarea nel suo tempo migliore. Erano gli inizi degli anni settanta e tutto era incredibilmente bello, elegante e ricco di cultura. Purtroppo, col tempo tutto è cambiato e l’isola pur rimanendo ai vertici del ritrovo del jet-set Eoliano ha subito alcune inevitabili metamorfosi. Io ricordo ancora i profumi, la quiete e la eccellente qualità dei nostri turisti. 
Oggi, in nome del dio denaro tutto è irrimediabilmente mutato (e perso). Ma, la chiusura sia pure temporanea dei locali che sparano decibel in quantità superiore ad un A-380 in fase di decollo, ha prodotto un inaspettato risultato. LA QUIETE!!! 
Oltre alla quiete, un altro inaspettato risultato, ma non secondario fenomeno, è il diradarsi di quel l’incredibile momento di follia collettiva dove il branco risponde agli arcaici richiami di istinti animaleschi. Non regge la scusa che il flusso bestiale va incanalato verso le discoteche, per gestire il branco. Se al branco non dai la preda, si sposta verso altri territori di caccia. Ecco cosa siamo diventati. Territorio di caccia. È questo quello che vogliamo? BALLARE E SBALLARE? 
Potrei dilungarmi, ma preferisco evitare. So di attirarmi le sviolinate, e forse le minacce di altri, ma rivendico il diritto di esprimere il mio pensiero. 
Tutto questo gran casino è solo fumo negli occhi. Così, andiamo a sbattere. 
Io e i mie clienti, intanto ci godiamo la quiete di una terrazza dove non è più necessario urlare per prendere una comanda, ed è possibile conversare amabilmente con i propri commensali, perché non va dimenticato che le c.d. “Discoteche” sono all’aperto e quindi, con il loro baccano, privano gli altri villeggianti di godersi l’atmosfera. 
Mi spiace per gli esercenti che in questa fase sono in picchiata, ma in parte è colpa nostra. 
Non intendo con questo avviare alcuna analisi approfondita. Non è il mio mestiere. A questo, devono provvedere i politici e i dirigenti. 
Intanto, mentre è possibile finalmente ascoltare Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, e altri grandi indimenticabili, porgo il mio personale ringraziamento al personale dell’Arma dei Carabinieri del Posto Fisso di Panarea, che con grande dedizione e senso del dovere, sia pure in numero assolutamente inadeguato, offrono la certezza di un presidio di legalità. 
Cordialmente
Lettera firmata

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.