Martedì 4 agosto
1981
Fuga in
motoscafo: presi
Non era mai accaduto che la malavita organizzata prendesse di mira fino a quel momento le
tranquille e pacifiche Eolie. Si verificò
per la prima il 4 agosto 1981. Due delinquenti comuni palermitani, immediatamente
catturati, avevano rapinato altrettante banche per un bottino globale di circa
150 milioni. Prima avevano effettuato il colpo presso la Cassa centrale di
risparmio a Canneto: subito dopo in quella della Banca Agricola etnea del
centro.
Vediamo le fasi salienti.
Sono le 12.40. una motocicletta di grossa cilindrata, risultata poi
rubata, sì ferma di fronte alla Cassa centrale di Risparmio. I due giovani a bordo,
di fronte a centinaia dì bagnanti, dato che la banca sorge in prossimità di un grosso
bar e di una affollatissima spiaggia, entrano negli uffici a viso scoperto, chiudono
tutti gli impiegati e i clienti nei bagni, “arraffano” tutto il contante, circa
50 milioni, abbassano dall'esterno le saracinesche e via a tutto gas verso
Lipari centro.
Poi l’altra rapina.
Con due grosse pistole immobilizzano tutti e si fanno consegnare il liquido
poco più di 100 milioni. Poi, velocemente, a piedi verso il porto. Rubano un
motoscafo e puntano verso le spiagge bianche per mimetizzarsi tra i bagnanti. I colpi sarebbero riusciti perfettamente, se il
tenente dei vigili urbani, Stefanino Mazza (nella foto), il quale fra l'altro ha rischiato la
vita perché i rapinatori stavano per sparare, non si fosse lanciato
all'inseguimento con uno scafo seguito da un suo collaboratore e da due civili.
I delinquenti, Roberto Schiavo. 25 anni, e Pietro Farmoso, 32 anni, cosi sono
stati assicurati alla giustizia.
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