25 settembre 1997
Il salvataggio dello “Sheliak”
Dieci barche affondate,
allagamenti, impianti telefonici in tilt: alle Eolie è emergenza maltempo.
L’improvviso nubifragio che si è abbattuto sull’arcipelago, con vento che
soffiava a oltre 100 chilometri orari e con il mare che in alcuni momenti ha
anche raggiunto forza 8-9 ha fatto rischiare il naufragio a due imbarcazioni da
diporto di turisti stranieri e italiani. Nel canale tra Panarea e Lipari una
barca a vela lo “Sheliak” di 17 metri, con cinque turisti austriaci si è
imbattuta nel mare in tempesta e ha rischiato di colare a picco. Per i cinque
turisti sono stati attimi drammatici.
Dopo aver lanciato l’s.o.s.,
il comandante di porto Giuseppe Sciarrone “dirottava” nel tratto di mare
l’aliscafo “Donatello” della Siremar comandato da Franco Carrà e un aliscafo della Snav in navigazione da Lipari a
Salina con cento passeggeri a bordo. E l’operazione di soccorso è stata
difficile a causa delle proibitive condizioni del mare. dopo essere riusciti a
trainare il natante, infatti, la cima a causa della furia delle onde si rompeva
e il natante era quasi alla deriva. Il comandante Carrà, nonostante il mezzo
fosse sballottato dalle onde altissime, con un altro tentativo riusciva
nell’impresa di agganciare nuovamente lo yacht e tra non poche difficoltà lo
rimorchiava in porto.
“Era da decenni che non si vedeva un temporale così violento –
raccontava il comandante Carrà – e in
alcuni momenti abbiamo temuto anche il peggio. I cinque turisti stavano
veramente rischiando la vita. Poi per fortuna siamo riusciti a recuperarli e a
salvarli”.
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