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martedì 18 febbraio 2025

Il carnevale alle Eolie - 3° puntata: Gli anni ottanta a cura di Giuseppe La Greca

 



Gli anni Ottanta

Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso sono diversi i periodici pubblicati nell’isola di Lipari. I settimanali l’Arcipelago e ArcipelagoIn, il Notiziario delle Isole Eolie che riprendeva le pubblicazioni dopo un decennio di sospensione, il Nuovo Notiziario delle Isole Eolie e Quest’Eolie. Nel corso degli anni Ottanta sono i settimanali a raccontare le diverse edizioni del Carnevale.



Il sogno di Nicola

1983 - La prima edizione del carnevale Eoliano organizzato da Nicola Biviano, presidente dello Snoopy Club, trova un breve articolo sull’Arcipelago (Anno VII, numero 3, marzo 1983) che titolava: “Evviva il Carnevale” (…) Viareggio, Venezia, Acireale… Lipari, sì Lipari, con le sue maschere, i coriandoli, gli scherzi, i veglioni, ma, soprattutto, con la sfilata dei Carri Allegorici che, già nel secondo anno consecutivo, hanno rappresentato il clou del nostro Carnevale. Il nostro Carnevale che, quasi a dispetto della involontaria omonimia con qualche illustre concittadino, ha dimostrato, già quest’anno di essere … una cosa seria! Chi voleva i nostri ragazzi svogliati, non motivati e un po' pelandroni, deve ricredersi, perché i Carri sono piaciuti per l’attualità dei temi, l’ingegnosità dell’esecuzione e per la fantasia creativa dei gruppi in maschera che li corredano, il tutto, nonostante la povertà dei mezzi a disposizione. C’erano tutti, da Gelli a… Masino Carnevale, da Calvi a… Marcello D’Albora, ovviamente nella loro naturale collocazione nazionale o locale, allegorie della gestione di un certo potere, colte ed espresse dai nostri giovani. Questi giovani che apparentemente disinteressati alla cosa pubblica, colgono l’occasione del Carnevale, per farci intendere che vedono tutto e capiscono tutto. È finito il tempo del borotalco, dei petardi pericolosi, delle manganellate idiote, il nostro Carnevale è maturo, forse perché è l’unica manifestazione organizzata dai giovani che, stanchi delle incartapecorite maschere viventi che gestiscono per tutto l’anno il loro avvenire, fanno sfilare il loro severo messaggio su un Carro Allegorico!


L’edizione successiva, quella del 6 marzo 1984, era sempre raccontata dall’Arcipelago (numero 3 – 4, marzo-aprile 1984) Alla sfilata prendevano parte circa 250 persone suddivisi in 8 gruppi. I carri carnevaleschi, dopo aver sfilato per le vie cittadine fra due ali di folla assiepata lungo i marciapiedi, avevano raggiunto il campo sportivo a S. Lucia dove si era conclusa la serata con la premiazione del migliore carro. I carri partecipanti erano stati otto: 1) politici all’inferno di G. La Spada con 64 elementi; 2) allegre brigate di E. Merenda con 45 elementi; 3) SI.re.car di G. Ziino con 19 elementi; 4) Abusivismo alle Eolie di Rando con 25 elementi; 5) Caro pesce della contrada S. Giuseppe con 40 elementi e la caratteristica partecipazione di “Tari Alivu”; 6) I puffi di Oscar con 18 elementi. 7) Walt Dysney di Lo Schiavo con 12 elementi; 8) Sgomento e Tentazione. La giuria aveva premiato il carro “Politici all’inferno” col 1° premio di L. 2.000.000, il secondo classificato “Allegre Brigate” si aggiudicava il premio da un milione di lire. Tutti gli altri carri erano stati ugualmente premiati.

Raccontava il periodico che: Ogni anno che passa i carristi eoliani sembra che non abbiano niente da invidiare ai colleghi viareggini. C’erano alcuni carri che potevano benissimo partecipare alla più famosa sfilata senza per nulla sfigurare.

L’articolo dell’Arcipelago si concludeva con un breve commento dal titolo: Ha vinto il “Giovane Carnevale” (…) Vi ricordate il carro vincitore, quello dei diavoli e dell’inferno ove bruciavano, tra gli applausi della strada affollata, i vari Masini e compagni? Vi ricordate quel terribile drago democristiano con tre teste correntizie ed Emanuele tra le fauci? Ebbene gli autori, ragazzacci impudenti e poco rispettosi dell’”ancien regime”, l’hanno indovinata! Il Carro era come una vignetta politica di Forattini, un vero e proprio articolo di fondo sulla situazione della nostra martoriata Amministrazione. Ricordate le orrende e fameliche maschere dei dannati? La reciproca somiglianza li accomunava in una sola immagine di crisi, di intrighi e di menefreghismo per i più elementari diritti dei cittadini. Tra le fauci il “giovane” Carnevale, sindaco da quasi un anno. Ha già fatto incazzare tutto il vecchio notabilato perché non s’era mai visto un amministratore preoccuparsi sul serio dei suoi concittadini, insofferente dei giochi di potere. Ora dicono in giro che lo devono sbranare, che deve tornare il “vecchia” Carnevale, ma sul carro i dannati all’inferno non si accorgevano che Emanuele, anche se tre le fauci, si muoveva molto bene e sembrava più che vitale! E se rimanesse tra i denti a qualcuno?!


Pochissime le notizie per l’edizione del 1985, un servizio fotografico è pubblicato dall’Arcipelago. L’anno successivo, il 1986, la manifestazione era raccontata dall’Arcipelago con un articolo firmato da Anna Vitagliana (Anno IX, n. 1-3, marzo 1986) (…) Il Carnevale Eoliano, organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo “Snoopy Club” col patrocinio del Comune di Lipari, ha avuto lungo il 15 febbraio scorso, spazzando via per lunghe ore malumori e tristezze e lasciando negli animi fanciullesche sensazioni di gioia. Tra gli applausi e l’entusiasmo della folla numerosi carri e gruppi mascherati hanno sfilato lungo le vie cittadine liparesi, creando un’atmosfera di spensieratezza e di allegria con la vivacità dei costumi, con la fantasia dell’allestimento scenico, con gli effetti sonori e soprattutto con nuvole di coriandoli. Meritano particolare attenzione l’estro e la capacità dei giovani eoliani che, dopo lungo e paziente impegno, hanno dato origine a veri e propri capolavori. 

Diverse e fantasiose le allegorie proposte che hanno meritato l’ammirazione ed il compiacimento del vasto pubblico presente alla sfilata. La sfilata dei carri si era conclusa nel vecchio campo sportivo di Santa Lucia con la premiazione. Vincitore del 1 premio di l. 2.000.000 è stato il carro “I cannibali e la politica locale”, seguito da “Chinatown” col premio di L. 1.250.000, al terzo posto, meritandosi il premio di l. 750.000 “Il Cigno Reale”, ed infine al 4° posto “Circo Italia”, cui è andato il premio di L. 350.000. Tra i gruppi mascherati merita di essere ricordato “Fantasie di piume” che si è classificato al 1° posto. 

L’anno successivo, il 1987, nessun cronaca al momento ritrovata. Nel corso del 1988 era il mensile Arcipelago In (numero 1-2 gennaio – febbraio 1988) che raccontava il Carnevale. (…) Anche quest’anno il carnevale eoliano è stato ravvivato dalla sfilata dei carri e dei gruppi allegorici organizzata dallo Snoopy Club e dal Comune di Lipari. La manifestazione diventa sempre più interessante e originale. Carri e gruppi vengono realizzati sempre con maggiore cura e professionalità ed impegnano svariate centinaia di giovani e meno giovani. All’edizione ‘88 seguita da una folla immensa proveniente anche dalle altre isole, hanno partecipato quattro carri e sei gruppi. Per i carri la vittoria è andata a “Faraglioni” (premio 4 milioni) seguita da “Una serena a corte” (3 milioni) e “We are the world" (500 mila). Per i gruppi invece i premi sono andati nell’ordine a: “Rondo Veneziano”, “Gitane andalusine”, “Svegliati è il tempo di tutti”. I temi che hanno suggerito le varie allegorie ai protagonisti di quest’anno sono di politica nazionale e internazionale.


L’anno successivo, il 
1989, era ancora ArcipelagoIn che raccontava del carnevale (Numero 1-2 gennaio-febbraio 1989). (…) “Che Nettuno, dio del mare, riconquisti il suo potere per difendere, rigenerare, ripopolare il suo regno per troppo tempo degradato dall’ingordigia e l’incuria dell’uomo. Possa Venere, Dea della bellezza, scendere dall’Olimpo alla nostre isole, per riportarle al fascino naturale che le caratterizzava prima che la pigrizia di amministrazioni troppo disattente e incompetenti offuscasse lo splendore delle 7 perle del Tirreno”. Con questa allegoria propiziatoria per il futuro delle nostre isole il carro “Qui dove il mare luccica” si è aggiudicato il primo premio superando di appena due punti il carro “Fantasilandia”. Per i gruppi mascherati il primo premio è andato a “Un tuffo nel passato” e il secondo a “Il circo”. La manifestazione di quest’anno ha registrato una presenza di 5 carri e 11 gruppi impegnando circa 1000 ragazzi, molti dei quali si sono improvvisati valenti artigiani, e altrettante “mamme” che hanno dovuto badare alla confezione dei fantasmagorici e luccicanti costumi. L’edizione ‘89 alla sfilata allegorica ha coinvolto non soltanto Lipari e le sue frazioni ma anche l’isola di Salina e Vulcano. Un segno questo che renderà nel futuro ancora più interessante la manifestazione che già è riuscita in pochi anni a soppiantare gli spruzzi d’acqua e di borotalco, che caratterizzavano le spensierate serate carnevalesche. Occorre però migliorare alcuni aspetti della “sfilata” in modo da renderla possibilmente meno competitiva. I temi preferiti sono stati quelli ecologici ed economici. Il carnevale eoliano, come di consueto, è stato organizzato impeccabilmente dallo Snoopy Club con il patrocinio del Comune di Lipari. (Aldo Natoli).


C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu: Prima che fosse C.S. Lipari, 1957 Pol. Lipari contro ragionieri e laureandi


 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Alba Saltalamacchia, Lucrezia Capuano, Sandro De Domenico, Francesca Pino, Najiva Del Nair, Michael Gualdi, Silvia Profilio, Santino Liotta, Robert Merlo, Marco Mazza, Lucrezia Finocchiaro, Massimo Lauricella, Maria Tindara Mandarano, Marina Rando, Davide Favaloro  






Accadde a Lipari il 18 febbraio 2015: Il parco giochi di Canneto dopo la mareggiata


 

Oggi, 18 febbraio: Santa Geltrude Comensoli

 Geltrude nacque a Bienno in Val Camonica (Brescia) il 18 gennaio 1847. Lo stesso giorno della nascita i genitori la portano al fonte battesimale della chiesa parrocchiale e le diedero il nome di Caterina.


Nell'infanzia, Caterina conobbe le gioie dell'innocenza e la spensieratezza dell'età. Il Signore, però, le fece sentire il desiderio di unirsi a Lui intimamente: la piccola era sovente trasportata da un forte bisogno di raccogliersi nella preghiera e nella meditazione. A chi le chiedeva che cosa facesse, rispondeva: "Penso".

Da piccola, non resistendo più al pressante invito di Gesù, una mattina molto presto, avvolta nell'ampio scialle nero della mamma, andò nella vicina chiesa di Santa Maria e ricevette furtivamente la Prima Comunione. Caterina pregustò attimi di Cielo e giurò eterno amore con Gesù.

Giovinetta si fece apostola dell'Eucaristia: voleva portare Gesù Sacramentato su un'alta montagna, perché tutti lo potessero vedere e adorare.

Il suo motto: "Gesù amarti e farti amare" diventa il programma della sua vita. Attratta ad una vita più perfetta, nel 1862 lasciò la famiglia ed entrò nell'Istituto delle Figlie di Carità, fondato da S. Bartolomea Capitanio, a Lovere (Brescia).

La Postulante si ammalò e venne dimessa dall'Istituto. Dopo la guarigione, a causa delle mutate condizioni finanziarie della famiglia, lasciò il paese e entrò, in qualità di domestica, dapprima nella casa del Prevosto di Chiari, Don G. B. Rota, il quale, qualche anno dopo, venne elevato alla sede episcopale di Lodi, e poi, nella casa paterna della Contessa Fè-Vitali.

Nella Festa del Corpus Domini 1878, con il permesso del suo confessore, rese perpetuo il suo voto di verginità, emesso la mattina della Comunione furtiva.

Senza trascurare i suoi doveri di domestica, Caterina si fece educatrice dei bambini di S. Gervasio (Bergamo) e li guidò sulla via dell'onestà e delle virtù cristiane e sociali. Con la preghiera assidua, la mortificazione, un'intensa vita interiore e l'esercizio delle opere di misericordia, Caterina si preparò ad accogliere la volontà del Signore.

Scioltasi dai legami familiari in seguito alla morte dei genitori, la giovane cercò il modo di concretizzare il suo ideale eucaristico aprendo il suo cuore a Mons. Speranza, allora Vescovo di Bergamo, il quale si trova a Bienno, ospite dei conti Fé-Vitali.

Sorretta dal nuovo Vescovo di Bergamo, Mons. Guindani, e dal suo "Padre e Superiore", Don F. Spinelli, il 15 dicembre 1882, Caterina, insieme a due altre compagne, diede origine alla Congregazione delle Suore Sacramentine di Bergamo, con la prima ora di adorazione al SS. Sacramento.

Il 15 dicembre 1884, vestì l'abito religioso e prese il nome di Suor Geltrude del SS.mo Sacramento.

Dopo una bufera delle avversità, che mise a dura prova la tenera pianticella fu costretta a rifugiarsi a Lodi. Il Vescovo di Lodi, Mons. Rota, accolse paternamente quelle figlie, raccomandategli dal Vescovo di Bergamo e, con gesto magnanimo, procurò loro in Lavagna di Comazzo una casa che diventa provvisoriamente la Casa Madre dell'Istituto. L'opera di Dio fu finalmente compiuta!

La Fondatrice dette ormai tutte le garanzie di continuità per l'adorazione pubblica perpetua a Gesù Sacramentato, trasfuse nelle Suore il suo prezioso patrimonio spirituale, che fu spirito di preghiera, di sacrificio, di mortificazione, di obbedienza, di umiltà, di carità, soprattutto verso i poveri.

Morì il 18 febbraio 1903, la notizia in breve tempo si sparse a quanti la conoscevano, specie la gente umile e povera da lei prediletta, unanimemente la dichiararono santa. Il 9 agosto 1926 la salma venerata fu trasportata dal cimitero di Bergamo alla Casa Madre dell'Istituto da lei fondato, dove tuttora giace in apposita cappella, attigua alla chiesa dell'Adorazione. La Chiesa, esaudendo il desiderio di moltissime persone, il 18 febbraio 1928 aprì il processo diocesano sulla santità della vita di Madre Geltrude, sulle sue virtù e sui miracoli, e si concluse nel 1939.

Nello stesso anno, sotto il Pontificato di Pio XII, si apre il Processo Apostolico.

Il 26 aprile 1961, alla presenza del Santo Padre Giovanni XXIII, ha luogo la Congregazione generale, dopo la quale è data lettura del decreto sulla eroicità delle virtù praticate da Madre Geltrude, alla quale viene attribuito il titolo di Venerabile. Il primo ottobre 1989 viene proclamata beata da papa Giovanni Paolo II e il 26 febbraio 2009 è stata canonizzata da papa Benedetto XVI, che ne ha dato evidenza nella solenne cerimonia del 26 aprile 2009

MARTIROLOGIO ROMANO. A Bergamo, Santa Geltrude (Caterina) Comensoli, vergine, che fondò una Congregazione di religiose per l’adorazione del Santissimo Sacramento e la formazione della gioventù.

Buongiorno...così!

lunedì 17 febbraio 2025

"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 35° video - deceduti a marzo 2018: durata 46 secondi)

Nel video di oggi: 1) Bartolo Ziino; 2) Gabriele Allegrino; 3) Nunziata Bonen; 4) Rodolfo Taranto; 5) Angelo Biviano; 6) Antonino Castelli; 7) Cuono Biviano

"La Sanità alle Eolie è un problema serio". Dalla Gazzetta del sud 17 febbraio 2025


 

Sanità, nasce una piattaforma digitale per l'uso responsabile degli antibiotici negli ospedali

Un innovativo sistema digitale per monitorare in tempo reale l'uso degli antibiotici in tutti gli ospedali siciliani: questa la missione di PRASSI (Piattaforma regionale per l'antimicrobial stewardship Sicilia), presentata nei giorni scorsi nella sede dell'assessorato regionale della Salute alle Direzioni strategiche delle Aziende sanitarie dell'Isola.

Coordinato dall'Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Catania, il progetto connette le 18 Asp in un impegno sinergico per combattere il fenomeno della resistenza agli antibiotici, una delle principali minacce all'umanità secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La piattaforma consentirà di tracciare in modo efficace richieste, forniture e consumi di antibiotici, offrendo così uno strumento concreto nella lotta contro i microrganismi multi-resistenti (Mdr) e le infezioni correlate all'assistenza sanitaria (Ica).

L'iniziativa si inserisce in un contesto di impegno nazionale e internazionale nella lotta all'antimicrobico-resistenza, in linea con l'approccio "One health" che riconosce l'interconnessione tra la salute umana e animale. I vari servizi dei dipartimenti assessoriali collaboreranno per garantire l'appropriatezza delle prescrizioni e il controllo della spesa farmaceutica, con l'obiettivo prioritario di migliorare la gestione delle risorse antibiotiche e contribuire alla salvaguardia della salute pubblica in Sicilia.

Pescando nel nostro archivio: LIPARI perla delle Isole Eolie "Sicile îles Éoliennes" [HD]

E' deceduta Nunziatina Triolo

Le onoranze funebri sono a cura della ditta ALFA&OMEGA di Lipari

 

Calcio, Prima Categoria: Lipari IC vittorioso con la Folgore


 

Riparte il progetto “Delfini Guardiani” di Marevivo

Foto d'archivio
 Riparte in Sicilia il progetto nazionale di Marevivo “Delfini Guardiani”, realizzato con il sostegno della MSC Foundation. Le attività per l’anno scolastico in corso prendono il via da Milazzo, per poi proseguire nelle isole Eolie, Egadi e Ustica, dove gli operatori di Marevivo saranno presenti nei prossimi mesi di marzo e aprile.

L’iniziativa vedrà la partecipazione attiva di oltre 1.200 alunne e alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, in un percorso guidato di conoscenza del proprio territorio, del mare, e nell’approfondimento delle principali minacce locali e globali che rischiano di compromettere l’ecosistema marino.

Il progetto – che gode del patrocinio dei comuni di Milazzo, Lipari, Santa Marina Salina, Malfa, Leni, Favignana, Ustica e delle Aree Marine Protette di Capo Milazzo, isola di Ustica e Isole Egadi – può contare sulla collaborazione e la sensibilità di tutti i dirigenti scolastici e dei docenti degli Istituti Comprensivi “Secondo Milazzo”, “Terzo Milazzo”, “Isole Eolie”, “Lipari – Santa Lucia”, “A. Rallo”, “S. Profeta”.

L’importanza di conoscere l’ambiente e il ruolo che il mare svolge nell’equilibrio del Pianeta è alla base della mission della Fondazione Marevivo, che anche con la campagna “Il Mare a scuola” ha proposto al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIUR) l’istituzione delle “Blue weeks”, una full immersion nelle 32 Aree Marine Protette per coinvolgere gli studenti e sensibilizzarli sui temi ambientali.

“Delfini Guardiani dell’isola è un progetto che ci sta particolarmente a cuore, pensato guardando ai più piccoli e potendo contare sulla preziosa collaborazione delle istituzioni scolastiche – spiega Mariella Gattuso, Responsabile attività didattiche Marevivo Sicilia. – A docenti e alunni non proponiamo solo un percorso di conoscenza dell’ambiente e del mare, ma di prendere parte a quel processo di conversione culturale indispensabile per consentire a tutti noi di vivere in armonia con il Pianeta. Soltanto cambiando il nostro modo di agire e riconoscendo all’ambiente e alle risorse naturali un ruolo chiave nell’equilibrio dell’ecosistema, possiamo intraprendere quella transizione ecologica necessaria per conciliare i bisogni di equità e giustizia che l’Agenda 2030 richiede”.“Se conosci il mare, lo proteggi! In linea con il nostro focus sull’educazione, Delfini Guardiani è un programma che, dal 2015, ha coinvolto oltre 10.000 giovani studenti e insegnanti favorendo un profondo legame con il mare e la comprensione di come prendersene cura” dichiara Daniela Picco, Executive Director di MSC Foundation. “Gli sforzi di quest’anno amplificano la campagna ‘Il Mare a Scuola’, evidenziando l’urgenza di includere l’educazione al mare nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, un passo essenziale per il futuro del nostro pianeta blu.”

Anche per questa edizione, le alunne e gli alunni, guidati da esperti operatori e accompagnati dai docenti, saranno impegnati in un ricco programma di attività sia indoor che outdoor. Tra queste, le uscite didattiche volte a scoprire come funziona il mare e perché è importante proteggerlo, laboratori a cielo aperto e in classe per favorire una più approfondita conoscenza della transizione ecologica e di come gestire le risorse naturali indispensabili per la vita, gli incontri con rappresentanti delle istituzioni locali, le attività di elaborazione e catalogazione delle specie animali e vegetali e della biodiversità marina, che aiuteranno le classi a osservare e rielaborare le informazioni in maniera creativa – anche grazie alla strumentazione scientifica presente nel Blue Corner – ma soprattutto a conoscere la bellezza e il valore dell’immenso patrimonio naturale e culturale racchiuso nei territori che li ospitano.

Al termine del percorso riceveranno il Diploma di “Delfini Guardiani” e questo consentirà loro di recarsi al Comune o presso gli uffici della locale Guardia Costiera per condividere criticità o esempi di buone pratiche.

A livello nazionale, il progetto si avvale del patrocinio del CUTFAA (Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri – Forestali), di Federparchi e della collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Marina Militare. A livello locale, gode dei patrocini di tutti i Comuni, delle Aree Marine Protette e dei Parchi Nazionali presenti sui territori che ospitano il progetto.

C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu: Una formazione giovanile

 In alto da sx: Luigi Di Giorgi, Luigi Sabatini, Di Giovanni, Piero Bertè, ? mister Bartolino Monte, Salvatore Puglisi, Venerando Lo Presti (dubbio), Carmelo Riganó , Fabio Currò

In basso :. Roberto Laise, Mimmo?, Roberto Li Donni, Giuseppe Lo Schiavo, Fabrizio Monteleone, Dino Salmieri.

Dalla Gazzetta del sud del 17 febbraio 2020. Un articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud


 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Alessia Merlino, Rossano Acquaro, Rossella Crivello, Francesco Cataliotti, Francesca La Greca, Isabella Lopes, Alexandro Pallone, Luca Greco



Oggi, 17 febbraio: Santi Sette Fondatori dell'Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria.

Vivevano in Firenze, all'inizio del secolo XIII, sette illustri patrizi che alla nobiltà del sangue, univano una grande virtù; Bonfiglio Monaldi, Bonagiunta Manetti, Manetto dell'Antella, Amedeo degli Amedei, Uguccione degli Uguccioni, Sostegno dei Sostegni, Alessio dei Falconieri.

Ascritti alla congregazione cittadina di S. Maria Maggiore, nella festa dell'Assunta dell'anno 1233, in chiesa, furono rapiti in estasi ed ebbero una visione. Parve loro di vedere partire da un globo infocato sette raggi di vivida luce e penetrare in loro, ispirandoli a rinunciare alla vita del mondo e a ritirarsi per attendere unicamente al servizio di Dio.

Finiti gli esercizi di pietà gli altri confratelli se ne uscirono di chiesa, essi però vi si fermarono.

Si guardarono attoniti l'un l'altro e nessuno osava dire per primo la visione. Ruppe finalmente il silenzio Bonfiglio, raccontando quanto aveva visto e sentito, e gli altri rimasero sbalorditi nel sentirsi manifestare ognuno la propria visione. Conchiusero quindi di consacrarsi al servizio di Dio e, senza frapporre tempo, assestarono le proprie cose domestiche e si ritirarono in solitudine.

Coll'approvazione e benedizione del Vescovo, andarono a Camarzia, nei pressi di Firenze e colà vestirono rozze lane, nascondendovi sotto il cilicio e una grossa cintura di ferro. Colla celebrazione della S. Messa di un sacerdote inviato dal Vescovo e colla S. Comunione,
inaugurarono la nuova vita il di della Natività di Maria SS.

Dovendo in seguito recarsi nuovamente a Firenze a chiedere al Vescovo quale regola dovevano abbracciare, al loro passaggio per le vie, i bimbi in fasce e i lattanti gridavano: — Ecco i servi di Maria, ecco i servi di Maria!

A Camarzia la loro casa divenne meta di pellegrinaggi onde essi, per non essere disturbati, pregarono la SS. Vergine a indicare loro un luogo più solitario. E furono esauditi, poiché, apparendo loro, indicò il monte Senario. Ritiratisi su quelle alture scoscese ed impraticabili, dapprima abitarono nelle grotte scavate nel sasso dalla natura, quindi cominciarono a fabbricarsi delle capannucce di legno e più tardi una chiesa ed altri caseggiati migliori, cingendo poi il tutto di ima siepe.

Il cardinale Goffredo Castiglione, legato pontificio per la Toscana, recatosi col Vescovo al monte, esortò quei solitari a mitigare la loro vita di penitenza e ad accogliere nella loro comunità quanti desideravano entrare. Fu così che d'allora cominciarono a moltiplicarsi i religiosi e i nuovi monasteri.

Una visione determinò poi la regola da seguire. Apparve loro un giorno la SS. Vergine circondata da Angeli: alcuni di questi portavano simboli della passione di Gesù, altri un libro aperto con le regole di S. Agostino, altri abiti religiosi di color nero, altri infine una scritta: « Servi di Maria ».

Così si può dire che la Madonna fu in modo sensibile e diretto la fondatrice della congregazione ed essi i cooperatori docili e fedeli.

PRATICA. Dai sette Fondatori dobbiamo imparare la costanza nel seguire la vocazione alla quale Dio ci chiama a far la sua santa volontà.

PREGHIERA. Signore Gesù Cristo, che per venerare i dolori della Santissima tua Madre, per mezzo dei sette santi Padri, hai fecondato la Chiesa d'una nuova famiglia di suoi servi, concedi propizio che noi ci associamo loro nel pianto, onde meritiamo di partecipare con essi ai gaudii.

MARTIROLOGIO ROMANO. I sette santi Fondatori dell'Ordine dei Servi della beata Vergine Maria, Confessori, la cui deposizione si celebra nei rispettivi giorni. Essi, che in vita furono congiunti da uno stesso spirito di vera fraternità e dopo morte ebbero tutti uniti la venerazione del popolo, dal Papa Leone decimoterzo furono anche insieme ascritti nel catalogo dei Santi.

Buongiorno...così!


 

domenica 16 febbraio 2025

"Eoliani che non ci sono più", deceduti a gennaio - febbraio 2018 ( Riproposizione 34° video: durata 1 minuto e 10 circa)

 Nel video: 1) Basile Santino; 2) Caruso Basilia in Resinaro; 3) Cincotta Maria Catena in Berenati; 4) Gitto Franco; 5) Angelino Gualdi; 6) Provvidenti Caterina ved. Cincotta; 7) Tripi Gaetano; 8) Mons. Alfredo Adornato; 9) Saltalamacchia Ezio; 10) Li Donni Ninetta; 11) Varvaro Aurora ved. Lo Cascio ; 12) Zanca Rosa

Approdi degli aliscafi. La passerella in mare per la terza volta. Dalla Gazzetta del sud del 16 febbraio 2025


 

Ampliamento del "Conti Vainicher". Lo stallo è finito. Dalla Gazzetta del sud del 16 febbraio 2025


 

Stanotte chiusura del tratto dell'A20 tra Rometta e Milazzo: durerà cinque giorni, traffico sulla statale

Si parte stanotte e si finirà venerdì notte. Cinque giorni di chiusura parziale dell’autostrada A20 nel tratto fra Rometta e Milazzo saranno sicuramente un serio banco di prova per la tenuta nervosa e la pazienza degli automobilisti. E non solo. Quando migliaia di mezzi leggeri ma anche pesanti devono obbligatoriamente passare per una statale pensata 70 anni fa e che tagliano in due nove popolosi comuni, i disagi non sono un’ipotesi ma una certezza.

E allora partiamo dalle coordinate e dai tempi di questa chiusura. Dall'una della prossima notte non sarà più possibile utilizzare l’autostrada fra Rometta e Milazzo solo in direzione Palermo. La chiusura, secondo l’ultimo aggiornamento del consorzio autostrade, dovrebbe durare quattro giorni e più precisamente fino alle 20 di giovedì. Quindi qualche ora di pausa e poi dall’una di notte di venerdì e fino alle 24 della stessa giornata, la chiusura riguarderà la direzione opposta e quindi fra Milazzo e Rometta. In estrema sintesi da stanotte a giovedi’ notte autostrada chiusa solo fra Rometta e Milazzo e per tutta la giornata di venerdì solo fra Milazzo e Rometta.

Il motivo di una chiusura così prolungata è legato alla ricostruzione del cavalcavia che passa sull’autostrada all’altezza di Spadafora e che conduce dalla zona della statale fino alla frazione di San Martino. Si tratta di uno dei 20 cavalcavia sequestrati dalla procura di Barcellona qualche anno fa e che, per motivi strutturali, venne demolito e ora sta per essere ricostruito. Una gru, i cui componenti saranno montati nei primi due giorni della chiusura, varerà gli 80 metri del nuovo ponte in una dozzina di ore.

Il carico di traffico da migliaia di mezzi finirà tutto sulla statale 113 che in alcuni punti, come sottolineato al tavolo prefettizio di venerdì scorso, è particolarmente stretta. L’incrocio fra due grossi mezzi può essere motivo di seri rallentamenti soprattutto nella zona poco dopo Rometta e fino a Torregrotta dove al traffico di chi proviene dall’autostrada si deve aggiungere quello locale sempre corposo . Gli orari di punta, la mattina presto, la fascia del pranzo e poi il tardo pomeriggio i momenti più critici. Un supporto logistico per i pendolari potrebbe essere il treno ma anche la possibilità di utilizzare come alternativa la strada Irsap che da Valdina porta fino ad Archi, a pochi metri dallo svincolo di Milazzo. I mezzi pesanti soprattutto dovrebbero essere deviati su questa strada, un po’ malconcia ma ampia. Ma sarà la prova del campo a dirci che settimana sarà sull’asse Rometta Milazzo.

Calcio, Terza Categoria: Vince il Malfa ed è terzo

 Vittoria casalinga per il Malfa contro l'Academy Torregrotta. La compagine dell'isola di Salina si è imposta per 2 a 0 . Il Malfa sale a quota 20 in classifica, terzo posto e in piena corsa playoff

UGL ...il tè e le problematiche dell'ospedale di Lipari

 Il segretario provinciale di UGL Salute Messina Fabrizio Denaro e il segretario provinciale UTL-UGL Tonino Sciotto e il Referente della UGL Salute Messina All’ASP Giuseppe Truglio intervengono sulla situazione della sanità alle Isole Eolie

“Abbiamo appreso dai giornali locali di una spiacevole situazione relativa al Thè versato a 5 pazienti dell’ospedale di Lipari in piatti di platica a causa della mancanza di bicchieri. A prima impressione appare un’altra storia “incredibile”, dopo quelle della scorsa estate, che riguarda presidi ospedalieri della provincia di Messina e fa bene il Direttore Generale dell’ASP a voler approfondire e accertare cosa sia realmente accaduto e se si tratta di cattiva organizzazione, superficialità del personale o reale mancanza di forniture del presidio e di voler individuare gli eventuali responsabili.

L’invito di questa organizzazione sindacale, come fatto in passato in altre situazioni, è di approfondire le reali responsabilità ai diversi livelli. Prendiamo spunto da questa storia per chiedere alla Direzione Generale dell’ASP di Messina un quadro generale delle criticità della sanità nelle Isole Eolie e in particolare all’Ospedale di Lipari. Un anno fa, subito dopo l’insediamento da Commissario Straordinario dell’attuale Direttore Generale, UGL Salute Messina portava a conoscenza del nuovo vertice dell’ASP alcune situazioni di grande difficoltà e criticità per i pazienti di tutta l’area delle Eolie.

In particolare, con due note avevamo rappresentato il grave di disagio per pazienti oncologici costretti a veri e propri viaggi della speranza a Messina, Taormina e Catania per potere usufruire delle terapie salvavita oncologiche o anche solo per recuperare i farmaci necessari alle terapie. Altra criticità era relativa alle gravissime difficoltà di accesso alle prestazioni di neuropsichiatria infantile, che secondo un’associazione locale, riguardava circa 150 bambini, anche in questo caso con lunghi trasferimenti da Lipari verso la provincia di Messina, con costi sociali ed economici non indifferenti, per avere accesso a questo tipo di prestazioni dirette a bambini con importanti fragilità.

In quella fase portavamo a conoscenza delle problematiche chiedendo interventi risolutivi, e proponevamo, riconoscendo la necessità del nuovo Commissario di prendere contezza della situazione, l’attivazione di servizi di telemedicina e teleriabilitazione, di un Centro semiresidenziale per bambini fragili o la collaborazione con altri enti pubblici con ampia esperienza nel settore.

A distanza di un anno chiediamo quale siano le soluzioni individuate, oltre a quelle tampone. Da alcune note stampa abbiamo appreso di investimenti infrastrutturali e per la digitalizzazione, sicuramente importanti, anche se resta sempre da capire dove trovare il personale medico. Si è appreso di riunioni presso l’Assessorato della Salute per affrontare e migliorare l’assistenza sanitarie nelle Isole, tra cui i problemi da noi evidenziati. Proprio per capirne di più, nei prossimi giorni invieremo nota al Direttore Generale per chiedere un anno dopo cosa è stato fatto”

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Per info rivolgersi al 3275677479

Attenzione alle truffe telefoniche

EUREKA INVITA A PRESTARE "ATTENZIONE ALLE TRUFFE TELEFONICHE Diffidate dei call center che telefonicamente minacciano aumenti "ingiustificati", spingendovi a cambi di operatore rapidi e privi di verifiche e valutazioni.

Se ricevete una telefonata del genere. FATE ATTENZIONE Chiamate il vostro gestore oppure contattate un punto vendita di fiducia".

Si tratta di TRUFFE.

Tanti auguri!

Buon compleanno a Lorena Russo, Maurizio Fonti, Vanessa Milazzo, Francesco Giunta, Matteo Castellino, Meftah Ezzine, Maurizio Sucameli, Nando Bianchi, Maria Mangano, Anna Pera, Grazia Cappadona, Gaetano Marchese



Il carnevale alle Eolie - 2° puntata: Gli anni sessanta e settanta a cura di Giuseppe La Greca

 


Gli anni Sessanta

Nel corso degli anni Sessanta il Notiziario pubblicava articoli sul Carnevale soltanto in alcuni anni. Gli anni coperti sono il 1962, 1963, 1968, 1969. Nel 1962 erano ancora le maschere sul corso a fare colore alle giornate di festa. La cronaca delle serate al Cinema Eolo si dilunga sulle performance di alcuni giovanissimi cantanti: Hanno debuttato voci nuove: Roberto Cataliotti di 4 anni che ha interpretato la “novia”, Lucy Costanzo nelle vesti d’impareggiabile imitatore e Giorgio Capone mietitore di sempre fulgenti e nuovi allori. E la Direzione, come se ciò non bastasse, memore dei successi ottenuti negli scorsi anni, ha organizzato il “veglionissimo Necchi” con il sorteggio di una macchina da cucire della stessa casa fatta avere dal rag. Marcello D’Albora ed ha sorteggiato inoltre due orologi d’oro per uomo e per donna marca Girard Perregaux offerti dalla ditta Subba. 





La cronaca del carnevale ritornava l’anno successivo (1963): (…) Tutti si sono riversati per le strade ad applaudire le più originali e divertenti maschere, ricevendo come ringraziamento… una spruzzata di … “Boro Talcum”…. Al Cinema Eolo, come tradizione, le coppie si erano esibite al suono dei più sfrenati twist o cha cha cha o, … dulcis in fundo, dei più rinomati slow. Il quartetto che allietava le serate era ottimamente diretto da Gianni Giunta “Il Principino della Fisarmonica” di Messina. Un quartetto veramente in gamba che ha entusiasmato i presenti in sala con virtuosismi continui insiti solo nei suonatori dotati di una certa classe. 


Per ritrovare un articolo sul carnevale bisogna attendere il 
1968. La cronaca era concentrata tutta sul Carnevale dei Bambini, giunto alla seconda edizione ed organizzato dall’A.A.S.T. delle Isole Eolie, e pochissime sono le notizie su quanto accadeva per le vie cittadine. Per la prima volta si raccontava il Carnevale nelle altre isole dell’Arcipelago. (…) Nel Carnevale dei Piccoli i primi tre premi erano stati assegnati alle seguenti mascherine: 1) La piccola Paino (Principe Indiano) 2) la piccola Grasso (Maria Stuarda) 3) la piccola Zagami (Papavero). Analoga manifestazione si è ripetuta a Canneto la sera del 27 febbraio nei Saloni del Cinema Ideal, messi gentilmente a disposizione dal Cav. Giovanni Bonica. Da segnalare la fattiva collaborazione del Parroco di Canneto, Padre Divola, che ha organizzato tutte le mascherine facendole sfilare per le vie cittadine. Tra le migliori mascherine ricordiamo: 1) Angelo Ferlazzo (Principe Indiano); 2) Piccolo Ferlazzo (Grillo Parlante); 3) Rita Subba (Cinesina). Nell’isola di Vulcano il Carnevale dei Piccoli è stato caratterizzato dalla totale partecipazione dei bambini del luogo. L’articolo concludeva racconta che: Anche nell’isola di Salina, grazie alla collaborazione dei sindaci dei tre comuni si è svolto il Carnevale dei Piccoli. Dopo una sfilata la manifestazione si è conclusa al Plesso scolastico di Malfa dove sono stati consegnati premi e dolciumi alle mascherine partecipanti. 

L’anno successivo (1969) era ancora il Carnevale dei Bambini a stimolare la cronaca del Notiziario che pubblicava diverse foto delle premiazioni.


Gli anni settanta

Nel corso degli anni Settanta il Notiziario riporta soltanto i primi due anni, poi il silenzio. La cronaca del 1970 era pubblicata con il titolo “Le serate di Carnevale”, la redazione non si limitava a raccontare le serate ma evidenzia alcune carenze che saranno compensate soltanto a distanza di oltre dieci anni. Ancora una volta erano state le maschere dei bambini ad aprire le manifestazioni con la vittoria di Fabiana Crivelli. Erano raccontate anche le serate al Cinema Eolo e la Sala Giovanni XXIII di Canneto. Sul corso Vittorio Emanuele, invece, Un folto numero di giovani dopo aver allestito un piccolo carro-armato, approfittando di una ordinanza del Sindaco di Lipari che in quei giorni aveva ordinato delle misure precauzionali contro il tifo, si sono fatti interpreti della maggioranza dei cittadini ed hanno disinfestato il Corso Vittorio Emanuele con dei potenti spruzzatori di borotalco tanto è vero che ad un certo punto sembrava di essere a Milano nei giorni di fitta nebbia. L’articolo si concludeva con alcune richieste: Siamo certi che col passare del tempo il Carnevale nelle Eolie sarà meglio organizzato però a condizione che oltre, all’interessamento dei pochi spiriti giovanili, si aggiungeranno la collaborazione di chi fino ad oggi è stato all’oscuro pensando solo “di far fare agli altri anche quel poco che potrebbe far lui”.

L’articolo del 1971, l’ultimo di questa lunga carrellata di cronache, era presentato col titolo: Carnevale: Tradizione e novità. L’articolo raccontava della sera al Cinema Eolo dove si era esibito il complesso The splask down”, un complessino giovane, formato da poco in cui fa spicco la giovane ma alquanto carina Rita Tommasello, cantante. Un complessino che, a mio modesto parere, promette. A Canneto, al cinema Ideal, si era esibito il complesso “The new sounds” la cui musica, è ormai da anni, il punto d’incontro dell’animo artistico dei giovani eoliani. L’articolo si dilunga sulla presentazione dei giovani musicisti: alla batteria, Angelito, reduce da successi nei migliori cabaret europei: da Berlino a Parigi, da Londra alle nostre isole. Elemento giudicato musicalmente poliedrico, giacché il suo interesse abbraccia non soltanto la musica tradizionale e quella attuale, ma in particolare la musica folk dell’America Latina e della SiciliaAl basso Giovanni, perfetto conoscitore della musica, che si alterna con altri strumenti; anche lui reduce da importanti esperienze musicali. Alla seconda chitarra e cantante, Spooky, elemento validissimo, necessario in un complesso vocale-strumentale; specialista nell’ultimo ritrovato del genere musicale definita “under ground”. Alla chitarra solista e cantante, Chico; così battezzato dagli innumerevoli fans che lo apprezzano e lo stimano per il suo talento sia musicale che vocale. Noto nell’ambiente eoliano per aver inciso delle canzoni di sua composizione e partecipato e vinto parecchi festivals canori insieme alla sua formazione. Il Notiziario delle Isole Eolie non andava oltre. Lo stesso dicasi per le riviste pubblicate in quegli anni. Un anonimo cronista del periodo l’Arcipelago nel 1983 scriveva: È finito il tempo del borotalco, dei petardi pericolosi, delle manganellate idiote. Aldo Natoli, direttore di ArcipelagoIn, scriveva nel 1989, commentando il Carnevale organizzato dallo Snoopy Club che era riuscito (...) in pochi anni a soppiantare gli spruzzi d’acqua e di borotalco, che caratterizzavano le spensierate serate carnevalesche.


LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 16 febbraio 2025

Indennità di insularità: nuovo sindacato carabinieri a Montecitorio illustra proposta all’onorevole Calderone

Toni Megna e Remo Giovanelli, rispettivamente segretario nazionale e segretario generale regionale della Sardegna del Nuovo Sindacato Carabinieri, hanno incontrato a Montecitorio l’onorevole Tommaso Calderone, presidente della Commissione Insularità.

I due esponenti sindacali hanno consegnato al deputato alcuni documenti relativi alle problematiche legate all’insularità, un tema su cui il Nuovo Sindacato Carabinieri ha realizzato uno studio dettagliato.

La richiesta della sigla riguarda il riconoscimento dell’indennità di insularità a tutti gli impiegati della Pubblica Amministrazione che esercitano il loro servizio nelle isole italiane, analogamente agli impiegati pubblici della Corsica, delle Baleari e delle Canarie.

Nello specifico, la proposta formulata dal Nuovo Sindacato Carabinieri al presidente Tommaso Calderone prevede che l’indennità di insularità sia concepita come una misura compensativa e non retributiva, finalizzata a rimuovere gli svantaggi derivanti dalla particolare condizione, proprio come prevede l’articolo 119 della Costituzione.

II parlamentare ha accolto con entusiasmo l’iniziativa di NSC e ne ha riconosciuto la brillantezza, impegnandosi ad avviare a sua volta uno studio di fattibilità con l’Ufficio Legislativo.

“Il Nuovo Sindacato Carabinieri – affermano Toni Megna e Remo Giovanelli – ringrazia l’onorevole Tommaso Calderone per l’opportunità data, che ha permesso l’approfondimento dell’argomento nelle sedi istituzionali opportune”.

Oggi, 16 febbraio: Santa Giuliana.



Santa Giuliana, quella che spaventò il demonio. Le storie, o meglio le leggende, delle Sante martiri dei primi secoli del Cristianesimo sembrano, a prima vista, tutte simili. Hanno invece sfumature sapienti e diversità di significato, o almeno di poesia. Sant'Agata e Sant'Agnese, per esempio, furono come angioli purissimi che l'amore dello Sposo mistico conservò attraverso le insidie della passione.


Santa Giuliana, invece aveva accettato di andare sposa ad Eulogio, prefetto pagano della sua città, Nicomedia in Bitinia. Dopo le nozze, però, si rifiutò fermamente all'amplesso dello sposo idolatra. Per comprendere meglio il suo gesto, bisogna pensare che in quell'epoca le fanciulle erano maritate giovanissime, e spesso non era neppure richiesto il loro consenso. Il matrimonio cioè era combinato dai parenti, ai quali era difficile rifiutare un partito influente, come era in questo caso il prefetto di Nicomedia. Giuliana, Santa ubbidiente, accettò lo sposo impostole.


Fu poi Santa amorosa, di amore sovrumano, quando mise il suo corpo come premio alla conversione dello sposo pagano. Ma lo sposo, superficiale innamorato, temeva troppo la potenza dell'Imperatore. Rifiutò di convertirsi; anzi, spaventato dall'idea di una moglie cristiana, si valse della sua autorità di prefetto e comandò che fosse torturata, perché apostatasse, cioè rinnegasse la sua fede.


Giuliana fu così finalmente Santa eroica, nei tormenti sostenuti per la fede. Ed eroica nel suo disperato tentativo amoroso di aprire alla luce l'anima dello sposo terreno.


Quella del demonio è poi una storia a sé, inserita con devota fantasia nella sua leggenda.


Si narra infatti che il tentatore le apparve in carcere, sotto forma di Angiolo, esortandola a sacrificare agli dei e a por fine ai suoi lunghi tormenti. Con l'ausilio della preghiera, Giuliana riconobbe però il demonio, e « allora - narra la Leggenda - gli legò le mani di dietro, e gittandolo in terra si 'l batté durissimamente con la catena con la quale era legata, e 'l diavolo sì la pregava: Madonna Giuliana, abbi misericordia di me" ».Andò al supplizio traendosi dietro il demonio in catene che supplicava: « Madonna mia Giuliana, non fare ischernie di me, ch'io non potrò, da qui innanzi, avere valore contro altrui ».


Una storia ingenua, una delicata leggenda, che ci rappresenta, con parole di favola, quanto grande fosse la virtù di Santa Giuliana, fanciulla di Nicomedia, decapitata verso il 305, ai tempi della persecuzione di Diocleziano.



Buongiorno...così!