(Angelo Sidoti) In questa sede rappresento qualche informazione di carattere generale in merito al piano economico finanziario, che è stato approvato dal Consiglio Comunale il 27 ottobre scorso, ed in merito alla gestione dei rifiuti delle Eolie.
Prima, però, evidenzio qui di seguito qualche dato rilevante:
– costo complessivo del servizio nel triennio è stimato in circa 16mln Euro (con un grande punto interrogativo sulla questione del trasporto rifiuti per l’anno 2020 al di fuori delle isole Eolie);
– prelievo dai fondi derivanti dal contributo di sbarco nel triennio per circa 800 mila Euro (si attende, in merito a tale punto, risposta alla mia richiesta inviata a mezzo PEC al Ragioniere Generale);
– entrate provenienti dai contributi Conai nel triennio per circa 400 mila Euro; dato quest’ultimo che corrisponde al 2% scarso del costo del servizio.
Il costo del servizio è stato, peraltro, oggetto di dibattito e di approfondimento da parte dell’organo di controllo dell’Ente. Riporto testualmente le dichiarazioni rese dai Revisori del Comune di Lipari: “il piano finanziario per l’esercizio 2020, non è congruo con le relative spese per il trasporto dei rifiuti, infatti il pareggio per l’esercizio 2020 viene garantito dall’omissione dell’entrata del contributo regionale (in quanto non previsto dalla LR 8/2018) e dall’omissione delle spese di raccolta e trasporto indicate solo per Euro 140.000 con una variazione in meno di Euro 2.213.644,30 rispetto all’esercizio 2019 e di Euro 2.961.893,85 rispetto al 2018”.
Non congruità, omissioni di entrate e omissione di uscite. Frasi molto forti.
In sintesi: per pareggiare i conti del 2020 è stato rimosso il contributo regionale e le collegate spese di trasporto; di conseguenza non vengono sostenuti costi per il servizio di trasferimento rifiuti dall’arcipelago verso la terra ferma, se non in misura di Euro 140.000.
A questo punto una domanda nasce spontanea: i rifiuti restano sulle Isole? Come vengono stoccati e poi smaltiti? Ma soprattutto che fine fanno una volta raccolti?
Tutto ciò appare surreale. Ritengo, tuttavia, che dietro a tale situazione vi siano dei validi motivi che, mi auguro, vengano resi pubblici quanto prima così che si possa trovare una – mi auguro valida – giustificazione alla criticità riscontrata.
Di contro il Consiglio Comunale di Lipari ha approvato il piano dei rifiuti, nonostante sia stato reso parere “non favorevole” da parte dell’Organo di Controllo e non sia stato reso parere dal Ragioniere Generale, il quale resta a guardare.
Anche il Sindaco ha fornito le sue osservazioni, trascritte a verbale, dichiarando di “non essere in sintonia con il parere apposto dai componenti il Collegio dei Revisori”. Se non è Lui in sintonia con il suo Organo di Controllo chi altro?
Siamo sicuri che la strada intrapresa sia quella giusta? Da quanto leggo mi sembra che ci siano pareri discordanti. Quali gli effetti, con quali ricadute e in quanto tempo?
Fatta questa breve premessa, peraltro non di poco conto, vi rappresento alcune prime riflessioni su alcune voci che compongono il PEF in argomento:
– sgravi e quote di inesigibilità: Euro 60.000 su un ruolo complessivo di un triennio di circa 10mln, corrispondente quindi al 0,60%. Una percentuale molto bassa se teniamo conto che il Comune di Lipari riscuote mediamente il 50% dal ruolo TARI;
– Ruolo TARI: le entrate del 2018 ammontano ad Euro 3.293.000; si è rilevato per tale entrata un incremento rispetto al 2017 di Euro 204.000. Il maggiore incremento rispetto ai ruoli registrati negli anni precedenti. Quali sono i motivi?
– Costo previsto, di Euro 30.000 per il triennio, per la consulenza esterna in merito alla redazione delle tariffe; per tale voce di costo ci si chiede: qual è il fine e/o lo scopo di tale spesa?
Le restanti riflessioni verranno rappresentate nella prossima puntata.
Vi lascio con un piccolo memo: prestiamo attenzione quando richiamiamo la legge regionale n.9/2010 onde evitare effetti diversi da quelli attesi.
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