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martedì 30 ottobre 2018
Che male c'è? (di Francesco Coscione)
Non intendo fare dissertazioni su origini e comparazioni tra la festa di Halloween e quella di Ognissanti. Ciò che ritengo importante è che chi sente dentro l'appartenenza e la gioia di credere nel Dio della vita, della luce, della risurrezione, della speranza, della misericordia, dell'amore e di tutto ciò che di positivo nella vita può esistere, dovrebbe pensarci prima di dire "che male c'è?" a partecipare a festicciole, riunioni, cene e altro di simile per esaltare buio, morte, sangue, terrore, disperazione e odio. Siamo fulminei nel trovare le parole giuste per redarguire chiunque faccia e non dica, ma molto lenti e pigri nel vedere i nostri "che male c'è?". Le Messe nei Camposanti stridono in modo insopportabile con la veglia fatta di maschere imbrattate di spavento e sangue. La scelta tra Gesù e Barabba rivive ogni giorno, siamo coraggiosi nel dire: sono cristiano e, pur con le mie fragilità e le mie cadute, credo nel Dio della vita. Forse ci derideranno ma dentro avremo la gioia incomparabile di sentirci uomini e donne libere di dire "no" ad una società che vuole convincerci che ciò che conta è apparire e non essere, stordirsi per non pensare, esorcizzare la morte e la sofferenza. Il primo novembre festeggiamo il nostro onomastico: auguri.
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