L' avvistamento di oggi di un esemplare di foca monaca Mediterranea nell'isola di Stromboli e poi, successivamente, a Panarea è sicuramente un evento eccezionale!!!
In primo luogo per le rare immagini che la riprendono a galla e poi in fase di immersione, dato che la foca monaca è una specie molto elusiva e spesso diffidente.
Ma poi soprattutto perché la foca monaca è una delle specie più minacciate al mondo con un numero di circa 400/500 individui residui tra le isole Greche, le coste della Turchia e un piccolo tratto di costa atlantica tra il Marocco e la Mauritania, dichiarata a rischio estinzione entro la fine del secondo millennio durante la conferenza di Rodi nel 1978.
Per questa specie i mesi di Settembre e Ottobre coincidono con il picco del periodo riproduttivo e con la nascita dei piccoli che vengono allattati dalla madre per circa 16-17 settimane prima di entrare in acqua.
L'allattamento avviene in genere lungo spiagge isolate o in grotte riparate mentre al di fuori di questo periodo le foche non frequentano solo ambienti costieri ma anche acque aperte compiendo spostamenti di decine di km in poco tempo e pescando a profondità anche molto elevate (fino a 100m con apnee di anche 10 minuti!).
Lo evidenzia la biologa Monica Blasi di Filicudi Wildlife Conservation pubblicando questo video di Bartolo Oliva:
In primo luogo per le rare immagini che la riprendono a galla e poi in fase di immersione, dato che la foca monaca è una specie molto elusiva e spesso diffidente.
Ma poi soprattutto perché la foca monaca è una delle specie più minacciate al mondo con un numero di circa 400/500 individui residui tra le isole Greche, le coste della Turchia e un piccolo tratto di costa atlantica tra il Marocco e la Mauritania, dichiarata a rischio estinzione entro la fine del secondo millennio durante la conferenza di Rodi nel 1978.
Per questa specie i mesi di Settembre e Ottobre coincidono con il picco del periodo riproduttivo e con la nascita dei piccoli che vengono allattati dalla madre per circa 16-17 settimane prima di entrare in acqua.
L'allattamento avviene in genere lungo spiagge isolate o in grotte riparate mentre al di fuori di questo periodo le foche non frequentano solo ambienti costieri ma anche acque aperte compiendo spostamenti di decine di km in poco tempo e pescando a profondità anche molto elevate (fino a 100m con apnee di anche 10 minuti!).
Lo evidenzia la biologa Monica Blasi di Filicudi Wildlife Conservation pubblicando questo video di Bartolo Oliva:
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