Si è conclusa Vulcana, il nuovo appuntamento artistico diffuso sull’isola di Stromboli. Dal 10 al 13 luglio 2025, l’isola, con la sua natura e i suoi luoghi, ha ospitato una mostra performativa, composta da oltre 15 appuntamenti, tra proiezioni, performance, concerti e opere, in diversi spazi, alcuni dei quali non utilizzati da anni: dall’anfiteatro Eos con la vista sull’isola di Strombolicchio, alla Canonica della Chiesa di San Bartolomeo, da Casa Carrubo, che fu abitata dall’artista Giovanni Anselmo, a Casa Lunatica, messa a disposizione dalla Nicoletta Fiorucci Foundation, dalla Terrazza La Nassa al campo da calcio del paese.
Fondata da Manuela Morandi, Vulcana ha voluto seguire idealmente le tracce dell’eredità intellettuale dell’isola di Stromboli, coinvolgendo esponenti della scena culturale contemporanea italiana e internazionale.
«L’obiettivo di Vulcana è quello di riprendere un filo interrotto, per tornare all’essenza dell’isola, quando arte e creatività erano parte integrante del suo paesaggio culturale – dichiara la fondatrice - Per questo ho voluto invitare Luca Lo Pinto, figura di spicco del panorama artistico internazionale, per riattivare questo dialogo e dare nuovo impulso alla relazione tra l’isola e la sperimentazione artistica.”
Vulcana 2025, a cura di Luca Lo Pinto, ha invitato un gruppo di 21 artisti a produrre una serie di interventi e di opere in risonanza con l’ambiente e le atmosfere dell’isola, in molti casi dopo un breve periodo di residenza.
Ogni giorno, prima del tramonto, il pubblico si è mosso attraverso l’isola, in un’esperienza corale e itinerante, che ha preso il via il 10 luglio con la performance di Emiliano Maggi.
Musica, installazioni e Dj set
Con il suono ancestrale dei suoi strumenti, Maggi ha guidato il pubblico dal Molo di Ficogrande fino all’anfiteatro EOS. Qui, sul grande schermo montato per l’occasione sono poi state presentate sera dopo sera opere video di Tony Cokes, tra suono, parola e immagini in movimento, dell'artista e scrittore americano John Menick, dell'artista e regista franco-britannica Beatrice Gibson, con un’opera realizzata insieme a Nick Gordon, dell'artista francese Pauline Curnier Jardin, e dell’italiano Giorgio Orbi che ha presentato un’opera realizzata proprio a Ginostra, sull’isola di Stromboli.
Anche il suono è stato protagonista di Vulcana fin dalla prima serata, con il live di Industria Indipendente, che ha creato un ambiente performativo in cui si è inserita la voce dell’artista e musicista francese, di origini
egiziano-iraniane, Kukii, per proseguire con gli immaginari attraversati dai video e dalle frequenze di Vipra, nome d'arte di Fede Proietti.
Altri suoni si sono intrecciati con le parole nelle performance di Hanne Lippard, in due diversi appuntamenti di cui uno accompagnato dalla viola del compositore napoletano Renato Grieco.
L’ascolto è proseguito nella notte sul terrazzo di Villa Lunatica con l’installazione sonora presentata dall’etichetta sperimentale Villa Lontana Records attingendo dai suoi archivi, con alcune registrazioni inedite.
A sorpresa, Vulcana ha creato un ulteriore incontro sonoro con il duo DJ Service, ospitato nel corso del sabato sera della discoteca La Tartana.
La dimensione espositiva di Vulcana si è diffusa tra i suggestivi spazi della Canonica di San Bartolomeo e la casa che era appartenuta al grande artista Giovanni Anselmo, creando una serie di associazioni poetiche ed effetti di spaesamento nell’interazione con il contesto.
Nella Canonica sono stati presentati i disegni e l’installazione che ha connesso Strombolicchio con i faraglioni di Capri di Alessandro Cicoria, le fotografie evocative di Valerie Giampietro, le opere di Michele Ferrari realizzate con l’utilizzo di piccoli petardi, l’installazione luminosa dell’artista danese Clara Hastrup l’installazione del duo Vega, composto da Francesca Pionati e Tommaso Arnaldi che ha voluto richiamare l’invasione del fango nelle case di Stromboli a seguito dell’alluvione del 2022. Nel patio della dirimpettaia Casa Carrubo Jonathan Monk ha creato un intervento che omaggia il suo storico proprietario, Giovanni Anselmo, con l’opera The Same Event Seen From Two Different Angles, nata come rimando a delle fotografie di giornale che erano state ritagliate e incorniciate dal grande artista, e tuttora custodite nella casa.
Luoghi e suggestioni
Vulcana si è conclusa la notte del 13 luglio al ritmo delle rarità discografiche partenopee anni ’70 e ‘80 riscoperte dal duo Napoli Segreta, trasformando il campo da calcio ai piedi del vulcano in un dancefloor
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