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sabato 16 agosto 2025

Oggi, 16 agosto: San Rocco

Di questo Santo, che fu uno dei più illustri del secolo XIV e uno dei più cari a tutta la cristianità, si hanno poche notizie. Oriundo di Montpellier (Francia), della sua giovinezza si narrano cose meravigliose. Ventenne, rimasto privo del padre e della madre, distribuì parte dei suoi beni ai poveri e parte li donò ad uno zio paterno. Quindi, vestitosi da pellegrino, si avviò elemosinando alla volta di Roma, per visitare il centro del Cristianesimo, sede della verità e della civiltà, e per vedere il Pastore Supremo dei popoli e delle nazioni, il Papa.

Nell'attraversare le contrade della nostra bella Italia, seppe che la peste faceva strage in parecchie parti della penisola. Ed ecco S. Rocco nel genovesato, in Toscana, a Cesena, a Rimini e specialmente ad Acquapendente farsi consolatore dei poveri ammalati ed operare prodigi di cristiana carità. Fu salutato ovunque quale salvatore, ed in Roma il suo nome risuonò in benedizione. Ma egli schivava la lode e per evitarla, poco dopo aver soddisfatta la sua pietà, lasciò la Città Eterna e si portò a Piacenza, dove infieriva allora il morbo fatale. Qui il suo apostolato ebbe del meraviglioso, dell'eroico, del sovrumano, e Dio lo benedisse talmente, che gli bastava alle volte un segno di croce per rendere la sanità anche, a molti. Ma infine anch'egli fu attaccato dalla peste: per non essere di peso a nessuno si ritirò in un antro fuori della città, dove, consumato da febbre, soffrì dolori indicibili. La Divina Provvidenza però (come già un giorno al grande Anacoreta della Tebaide), quotidianamente gli inviava un pane per mezzo di un cane. Guarito per grazia di Dio e per l'aiuto datogli da un pio signore, che sulle orme del cane aveva rintracciato il povero sofferente, Rocco lasciò Piacenza e si ritirò in Francia. Quivi, creduto una spia, connivente lo stesso suo zio, a cui aveva lasciato parte dei suoi beni, fu messo in prigione. Passò quindi i suoi ultimi anni sconosciuto.


Alla sua morte, avvenuta come si ritiene il 16 agosto 1378, furono udite voci di fanciulli che gridavano: È morto il Santo! E le campane suonarono a festa da sole. S. Rocco era passato a ricevere il premio delle sue fatiche e delle sue opere buone.

Si seppe la storia della sua santa vita da uno scritto da lui lasciato all'edificazione dei posteri, ma più di tutto la sua santità ci fu resa nota dagli innumerevoli miracoli che la Provvidenza operò sulla sua tomba gloriosa. La devozione a S. Rocco è universale ed è invocato contro le malattie contagiose.

PRATICA. Visitiamo ed aiutiamo gli infermi, preghiamo per essi.


PREGHIERA. O Dio, che concedeste a S. Rocco la grazia di guarire col segno della croce quelli che erano infetti di peste, noi vi supplichiamo per i suoi meriti e per sua intercessione, di preservarci dal contagio e dalla morte subitanea ed improvvisa.

MARTIROLOGIO ROMANO. In Lombardia, san Rocco, che, originario di Montpellier in Francia, acquistò fama di santità con il suo pio peregrinare per l’Italia curando gli appestati.


ICONOGRAFIA


Nell'iconografia San Rocco spicca sicuramente per gli attributi inconfondibili che sottolineano la sua vita di apostolato tra i malati. Fra gli attributi più importanti vi è sicuramente il cane che fu per il Taumaturgo il segno tangibile della Divina Provvidenza che lo soccorse nelle condizioni di bisogno estremo. È simbolo della sua fedeltà alla chiamata divina.


San Rocco
titolo San Rocco
autore Raimondo Butera anno 1838


La conchiglia ricorda il pellegrinaggio a Santiago, ogni pellegrino che si recava in Galizia prelevava la conchiglia dalle spiagge, come segno dell’avvenuto pellegrinaggio. È simbolo della perseveranza: la vita di fede è per il discepolo è un cammino di fedeltà rinnovabile nelle cadute.

La piaga ricorda il morbo della peste che il Santo contrasse nei pressi di Piacenza. È simbolo della carità cristiana.


L'Angelo Celeste è l'anello che congiunge l'esperienza terrena del Santo alla presenza Divina che infonde coraggio, specie nei momenti di sofferenza solitarie e di umana ingratitudine. È simbolo della presenza Divina, che accompagna i passi del quotidiano


San Rocco
titolo San Rocco
autore Carlo Alberto Baratta anno 1640 - 1660

Il bastone richiama i lunghissimi cammini del pellegrino, con cui esercitò la carità in maniera insigne ed eroica, lenendo piaghe fisiche e morali, asciugando lacrime e consolando gli afflitti. È simbolo del pellegrinaggio della vita, un cammino verso l’Eterno

La “Croce rossa”, presente in poche riproduzioni, ricorda la voglia a forma di croce che aveva sul petto fin dalla nascita. È simbolo della predilezione divina ad essere Apostolo di Carità.


Il pane fu il sostegno nella famosa pausa a Piacenza, dove il Santo si isolò perché malato. Un cane gli portava l’alimento, prelevandolo dalla mensa del suo padrone Gottardo. È il simbolo dell’Eucarestia, sostegno nel cammino della vita.

La zucca o borraccia richiama ancora una volta il pellegrinaggio, custodiva l’acqua per lenire l’arsura nel cammino. È simbolo della sete del divino che c’è in ogni uomo.


titolo
autore Alessandro Zamboni anno 1863


Il sanrocchino è sempre un abito legato al pellegrinaggio, mantello corto di tela, che serviva a proteggere dalle intemperie. È simbolo della protezione divina e del senso della come pellegrinaggio verso l’Eterno.

La tavoletta fa memoria della scena agiografica in cui si racconta della grazia chiesta nel momento della morte da San Rocco: Il Signore accoglie la preghiera sincera dei suoi figli: Rocco anche in morte si mostra uomo di Carità. È simbolo della comunione dei Santi e quindi della preghiera di intercessione.


Bernardo Strozzi
titolo Bernardo Strozzi
autore san-rocco-bernardo-strozzi.jpg anno 1640


La Corona del Rosario che compare poche volte ricorda la sua vita di preghiera del Rosario che nasce proprio nel periodo storico in cui visse Rocco di Montpellier. È simbolo dell'orazione cristiana semplice e quotidiana.

Di notevole pregio il polittico di San Rocco, opera di Antonio Gandino, si compone di una grande tela centrale centinata, raffigurante il santo, contornata da undici tele quadrate più piccole, dove sono narrati altrettanti episodi della sua vita. In ordine, dal primo in basso a sinistra all'ultimo in basso a destra, si trovano: I genitori di san Rocco invocano alla Beata Vergine la grazia della sua nascita, Nascita di san Rocco a Montpellier, San Rocco distribuisce i suoi beni ai poveri, Confessione di san Rocco prima del pellegrinaggio in Italia, San Rocco riceve la comunione a Roma, San Rocco riceve la benedizione di papa Urbano V, San Rocco soccorre gli appestati, San Rocco benedice un gregge, San Rocco ammalato riceve un pane da un cane, San Rocco in preghiera riceve l'illuminazione divina e Morte di san Rocco ad Angera.

Buongiorno...così! (Foto: Bartolo Giunta cameraman)


 

venerdì 15 agosto 2025

E' deceduta Clara Rametta, una sindaca che lascia un segno nella comunità di Malfa

E' deceduta, dopo una pesante sofferenza, Clara Rametta, classe 1950, prima cittadina del Comune di Malfa: era al suo secondo mandato. 
Era stata riconfermata nel giugno del 2022 riportando 467 preferenze (92,658% dei votanti)
Laureata in Psicologia a Roma, master a Boston, nel 1988 ha creato con il marito Michele Caruso un progetto di ospitalità, l’hotel Signum, oggi affidato alle cure dei figli Luca e Martina, la più giovane chef donna stellata d’Italia.

E' stata anche motore trainante dell'associazione culturale "Didime 90" della quale era stata la fondatrice.

Per la sua comunità, dove lascia un segno profondo ed indelebile, si è fermamente battuta per uno sviluppo ecologico e culturale: dalle auto elettriche al fotovoltaico, dal restyling del porto agli spazi culturali: puntando su un turismo sostenibile.
Al marito, ai figli le condoglianze di Eolienews

Domato l'incendio a Quattropani

Domato, dopo oltre due ore, l'incendio, sviluppatosi, presumibilmente per dolo, nella zona di Calvano a Quattropani.

Ai Vigili del fuoco, Forestale, ARE e volontari della PC comunale ha prestato il suo prezioso supporto l'elicottero antincendio della forestale.

Il comandante delle Capitanerie a Lipari. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 15 agosto 2025


 

Sabato 16 e lunedì 25 agosto lavaggio delle vie del centro storico di Lipari


 

Buon compleanno a...


... Bartolo Cafarella, Assuntina La Grega, Caterina Sciacchitano, Lucilla Isidori Iacono, Giovanna Marino, Maria Santina Ulargiu





Il programma religioso dei Solenni festeggiamenti per San Bartolomeo


 

Istruzione, dal governo Schifani 8,1 milioni per mettere in sicurezza gli edifici scolastici

Il governo regionale ha destinato complessivamente 8,1 milioni di euro a interventi di manutenzione urgente nelle scuole siciliane. Dopo i 3 milioni stanziati con la circolare emanata ad aprile scorso dall’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale, ulteriori 5,1 milioni per la messa in sicurezza degli edifici sono stati inseriti nella legge di variazione di Bilancio, approvata la scorsa settimana dall’Assemblea regionale siciliana. Sarà così possibile finanziare altre richieste pervenute.

«La sicurezza e la qualità delle scuole siciliane – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – sono una priorità per il mio governo. Con queste risorse assicuriamo interventi immediati per edifici più sicuri e funzionali, a beneficio di studenti e personale».


«Con il presidente Schifani – aggiunge l’assessore all’Istruzione e formazione professionale, Mimmo Turano – abbiamo preso l’impegno di rendere più sicure e vivibili le strutture in cui studiano i nostri ragazzi e dove operano ogni giorno insegnanti, lavoratori ausiliari e amministrativi. Sono grato ai parlamentari regionali per la sensibilità dimostrata con l’approvazione di questa misura. Negli esercizi finanziari 2024 e 2025, il governo regionale ha stanziato oltre 15 milioni di euro, tra risorse proprie e fondi Pac, per la manutenzione straordinaria degli istituti scolastici e con queste ulteriori somme saliamo a quota 20 milioni. Di questo sono orgoglioso, perché possiamo migliorare la qualità dell’offerta formativa in Sicilia. Non escludiamo - conclude Turano - di implementare ulteriormente il fondo per dare copertura alle ulteriori richieste che arriveranno. Ma oggi, con soddisfazione, possiamo dire che abbiamo finanziato tutte le istanze presentate sia dalle scuole sia dagli enti locali».


La circolare, emanata ad aprile scorso, ha destinato fino a 40 mila euro per ciascun intervento di messa in sicurezza, consentendo così agli istituti di eliminare rischi imminenti e agire sulle gravi criticità che compromettevano la vivibilità degli ambienti scolastici.

Ferragosto di fuoco a Quattropani. Incendio in località Calvano.



 

Disinfestazione, deblattizzazione e derattizzazione a Panarea il 26 agosto


 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Oggi, 15 agosto: Assunzione di Maria


Gesù salendo al cielo aveva lasciato la sua Madre a guida della Chiesa nascente perchè fosse a tutti di conforto. La lasciò fin tanto che la vide necessaria a guidare e raddolcire le pene degli Apostoli e dei discepoli, ma appena vide che la sua missione era compiuta, le fece risuonare all'orecchio le parole: Veni, mater mea: Veni, coronaberis (Vieni, madre mia, vieni: sarai coronata). Maria che tanto e così ardentemente aveva desiderato di unirsi in Paradiso al suo Divin Figliuolo, ebbe un sussulto: il suo vergine cuore, inondato di nuovo amore e di nuova speranza, con un palpito più forte spezzò il fragile velo del corpo che teneva ancora la sua anima prigioniera su questa terra e spirò di puro amor di Dio. Era a Gerusalemme e fu sepolta nell'orto degli Ulivi. Narra la tradizione che al transito della Beata Vergine erano presenti tutti gli Apostoli, eccetto San Tommaso. Ma come la sua mancanza di fede nella resurrezione di Gesù gli aveva permesso di mettere la sua mano nel costato del Salvatore, così ora la sua assenza era stata disposta da Dio perchè gli Apostoli potessero constatare l'Assunzione della Vergine. Difatti, all'arrivo di Tommaso, gli Apostoli gli furono attorno raccontandogli il beato transito della Madonna, e quando egli espresse il desiderio di vederla ancora una volta, sia pure nel sepolcro, tutti gioirono perché dava anche ad essi occasione di rinnovare il loro doloroso, ma pur amoroso addio alla Madre. Si recarono quindi tutti insieme al sepolcro, ma invece del corpo di Maria trovarono rose e gigli dai quali emanavano fragranze ineffabili di Paradiso. Maria, l'arca santa, il tabernacolo del Verbo fatto carne, era stata dagli Angeli assunta in cielo. Questa è l'origine della festa odierna che è una delle più antiche in onore della SS. Vergine. L'Assunzione segna l'ingresso trionfale di Maria in cielo, la sua glorificazione, la sua incoronazione nella corte celeste. 

Maria trionfa oggi in cielo della triplice vittoria del figlio suo: Gesù ha trionfato del peccato, della concupiscenza e della morte: e la SS. Vergine associata al trionfo del Figlio, canta oggi vittoria sul peccato per la sua immacolata concezione; vittoria sulla concupiscenza per la sua verginale maternità; vittoria sulla morte per la sua risurrezione e gloriosa assunzione al cielo. 

« Colla sua morte, Maria, dice S. Giovanni Damasceno, dà gloria a Dio accettando la distruzione del suo essere come condizione della natura umana da lui creata; acquista per sè grandi meriti umiliandosi fino all'annientamento; dà a noi l'esempio della sottomissione che dobbiamo avere al Creatore ». Oltre a questo S. Alfonso dice che la SS. Vergine accettò la morte anche per imitare il suo Divin Figliuolo, che si era degnato di morire per amor nostro. Perciò S. Bernardino da Siena, tutto pieno di gioia per tanta festività, commentando il passo: Surge Domina, tu et arca sanctificationis tuae, grida al Signore: « Sì, o Gesù, ascenda al cielo anche la tua SS. Madre santificata dalla tua concezione ». 

Cosi, come Gesù è nostro Salvatore, Maria è dispensatrice di grazie; Gesù nostro mediatore, .e Maria nostra mediatrice; Gesù redentore, Maria corredentrice; Gesù via, verità, vita, Maria vita, dolcezza e speranza nostra; Gesù e Maria come sono uniti nella loro opera per la nostra salvezza, così in cielo sono uniti nella medesima gloria immortale. 
PRATICA. Facciamo l'atto di accettazione della morte. 
PREGI. Supplichiamo la tua clemenza, o Signore Dio nostro, affinchè, mentre celebriamo l'Assunzione della Madre tua, veniamo liberati, per sua intercessione, da tutti i mali che ci minacciano.

Buon Ferragosto ai lettori di Eolienews


 

giovedì 14 agosto 2025

Giunta Gullo incontra rappresentanti nave Palinuro


COMUNICATO - L’Amministrazione Comunale di Lipari ha accolto oggi alcuni rappresentanti dell’equipaggio della Nave Scuola Palinuro, storica goletta della Marina Militare Italiana.
In rada nel porto da alcuni giorni, la Palinuro – in servizio come nave scuola dal 1955 – è attualmente impiegata per la formazione di allievi sottufficiali, nocchieri e cadetti provenienti dalle scuole della Marina di Taranto e Venezia.
Questa mattina, nella Sala di Rappresentanza del Palazzo Municipale, il Sindaco Riccardo Gullo e il Vicesindaco Saverio Merlino hanno incontrato il Comandante della nave, uno dei suoi ufficiali, due rappresentanti della Lega Navale Italiana e un esponente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.
Oltre al ruolo formativo, la Palinuro è un’importante ambasciatrice della tradizione marinara italiana, partecipando a eventi e raduni navali sia in Italia che all’estero e aprendo le proprie porte al pubblico nelle soste portuali.

Raccolta rifiuti a Ferragosto nelle isole del Comune di Lipari

 Anche per Ferragosto 2025, sull'isola di  Lipari verrà effettuato servizio completo di raccolta rifiuti, come nei giorni feriali: con il porta a porta ed  i ritiri nelle postazioni di prossimità , nelle attività commerciali, cestini, porti ecc.

 Nelle isole minori si farà servizio di raccolta presso le attività commerciali, cestini e zone portuali.         Solo in località  Gelso di Vulcano , ampiamente ripulita stamani, non verrà effettuato il servizio.

Brucia Lami. Stamane incendio a Vulcano

Vulcano
Un incendio è in corso in località Lami a Lipari. Stamattina intorno alle 13 e 10 un incendio, poi domato, si è verificato in zona Sotto Lentia. Presumibile la natura dolosa

Infortunio a bordo al largo di Filicudi. Intervento di soccorso della Guardia costiera di Lipari


 

Eolie. Visita istituzionale del Comandante Generale della guardia costiera

(Comunicato) Nella giornata del 12 agosto, il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, accompagnato dal Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, Contrammiraglio Raffaele Macauda e dal Capo del Compartimento Marittimo di Milazzo, Capitano di Fregata Alessandro Sarro, ha visitato il Circondario Marittimo di Lipari e la Delegazione di Salina.

Ad accogliere il Comandante Generale è stato il Capo del Circondario Marittimo, Tenente di Vascello Fabio Cicero, e l’equipaggio della Guardia Costiera di Lipari. Nel corso dell’incontro, l’ammiraglio Carlone ha espresso apprezzamento per l’encomiabile lavoro svolto dal personale, al servizio dell’arcipelago.

È stata poi sottolineata l’importanza strategica dell’arcipelago eoliano in ragione dell’elevato numero di turisti che vi villeggiano e del pregio naturalistico delle aree.

Successivamente il Comandante Generale ha incontrato i Sindaci di Lipari, S.Marina, Leni e Malfa. L’incontro, svoltosi in un clima cordiale e di collaborazione istituzionale, è stata occasione per riflettere sulle principali criticità del territorio al fine di rafforzare la collaborazione tra le istituzioni operanti per la salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, la fruizione dei litorali e la valorizzazione delle risorse ittiche.

Buon compleanno a...

... Mia Caleca, Giuseppe Barbaro La Greca, Mihaela Florea, Alessio Deidda, Helèna Profilio, Rosy Gallo, Federico Buttò, Assunto Paino, Tina Bonica - Ambriano, Fabio Sturniolo  


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Oggi, 14 agosto: San Massimiliano Kolbe

Padre Kolbe è l'eroico frate francescano conventuale che nel campo di concentramento di Auschwitz offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia, Francesco Gaiowniczek, condannato a morire di fame come rappresaglia per la fuga di un detenuto.

Giovanni Paolo II, nell'elevarlo agli onori degli altari, il 10 ottobre 1982, lo ha proclamato «patrono del nostro difficile secolo», un esempio di pace e di fraternità in una società sconvolta dall'odio e dall'egoismo.

Kolbe nacque a SudunzskaWola, una cittadina del centro industriale di Lodz, l'8 gennaio 1894. I suoi genitori erano operai tessili. Kolbe da ragazzo conobbe il senso liberatorio e insieme opprimente di povertà e lavoro. E quell'esperienza non fu estranea ad alcune scelte che lo portarono ad abbracciare la Regola di san Francesco tra i minori conventuali di Leopoli (1907) e poi a dar vita a una istituzione che aveva proprio, in povertà e lavoro, caratteristiche tipicamente francescane, un sicuro fondamento, e cioè le «Città dell'Immacolata»: «Niepokalanów», in Polonia, e «Mugenzai No Sono», in Giappone.


Nell'ideale francescano Kolbe innestò poi la propria fiducia nella possibilità offerta dai mezzi che la tecnica in quel tempo stava mettendo a disposizione. E a chi gli faceva osservare che su di essi già il diavolo aveva allungato le sue sordide zampacce, egli rispondeva: «Ragione di più per svegliarci e metterci all'opera per riconquistare le posizioni perdute».

Quando ne ebbe l'opportunità, dimostrò la bontà e la lungimiranza dei propri progetti. E ciò avvenne in Polonia, dove ritornò nel 1919, dopo aver conseguito a Roma la laurea in teologia.

A pochi chilometri da Varsavia diede vita nel 1927 a «Niepokalanów» (Città dell'Immacolata) i cui cittadini, tutti frati, si dedicavano, vivendo in rigorosa povertà, all'apostolato per mezzo della stampa. E furono autori di un consistente boom editoriale che ancor oggi sorprende. Il «Cavaliere dell'Immacolata», la prima di una catena di riviste, fondato nel 1922 dopo un periodo iniziale di stasi, decollò raggiungendo le cinquantamila copie. In seguito si affermò come settimanale con settecentocinquantamila copie (addirittura un milione nel 1938).



L'Immacolata, cui padre Kolbe ha intitolato gran parte delle sue riviste, era il suo chiodo fisso. In tempi non troppo felici per la chiesa e per il mondo, Kolbe vedeva nella Madonna l'ideale capace di scuotere le coscienze, di ridare fiato al cristianesimo; un ideale, comunque, per il quale combattere le sante battaglie della fede. Per questo, ancor prima di essere ordinato sacerdote, aveva istituito a Roma, il 16 ottobre 1917, la Milizia dell'Immacolata, uno strumento per far conoscere e vivere la devozione alla Madre di Cristo, ancor oggi vivo e prosperoso.

Nel 1930 partì missionario per il Giappone a fondarvi un'altra Città dell'Immacolata, animata dallo stesso spirito e dagli stessi ideali. Tornato definitivamente in Polonia, dopo un paio di altri viaggi «missionari» nello stesso Giappone e in altri paesi dell'oriente, padre Kolbe si dedicò interamente alla sua opera.

La seconda guerra mondiale lo sorprese a capo del più importante complesso editoriale della Polonia.

Il 19 settembre 1939 fu arrestato dalla Gestapo, che lo deportò prima a Lamsdorf (Germania), poi nel campo di concentramento di Amlitz. Rilasciato l'8 dicembre 1939, tornò a Niepokalanów, riprendendo l'attività interrotta. Arrestato di nuovo nel 1941 fu rinchiuso nel carcere di Pawiak a Varsavia, e poi deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove con uno straordinario atto d'amore chiuse una vita tutta spesa al servizio degli altri.



Nel campo viveva una legge secondo la quale, per la fuga di uno, dieci dello blocco, venivano condannati a morire di fame in un oscuro sotterraneo. Quando all'appello della sera risultò che uno mancava un grande timore invase l'animo di tutti i prigionieri...

Il Comandante scelse con un cenno della mano chi doveva morire e ad un tratto si sentì un grido: «Addio! addio! mia povera sposa, addio miei poveri figli...era il sergente Francesco Gajowniczek.

Ma ad un tratto un uomo, anzi, un numero esce con passo deciso dalle file e va diritto verso il Comandante del campo. Chi è lei? Cosa vuole? Come osa infrangere la ferrea disciplina ed affrontare il terribile Capo?

«Sono un sacerdote cattolico polacco; sono anziano, voglio prendere il suo posto, perchè egli ha moglie e figli».

Il Comandante, meravigliato, parve non riuscire a trovare la forza per parlare e stranamente accettò quella proposta...

Padre Kolbe insieme agli altri condannati fu avviato verso il blocco 11. Qui le vittime furono denudate e rinchiuse in una piccola cella, in cui dovevano morire di fame e di sete. Ma da questo tetro luogo, invece di pianti e disperazione, questa volta si udirono preghiere e canti. Padre Kolbe li guidava, attraverso il cammino della croce, alla vita eterna.

Rimase nel bunker per due settimane, quando le SS decisero di svuotare la cella della morte. Erano rimasti in vita solo quattro uomini tra cui Padre Massimiliano.

Venne ucciso con un'iniezione di acido fenico, perché la cella, che egli aveva trasformato in cenacolo di preghiera e che condivideva con gli altri condannati, serviva per altre vittime. «Porse lui stesso, con la preghiera sulle labbra, il braccio al carnefice», raccontò un testimone.

Lo trovarono qualche ora dopo, «appoggiato al muro, con la testa inclinata sul fianco sinistro e il volto insolitamente raggiante. Aveva gli occhi aperti e concentrati in un punto. Lo si sarebbe detto in estasi». Era la vigilia dell'Assunta, di una festa della Madre di Dio, che egli aveva sempre amato, chiamandola con il nome di «dolce mamma».

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Massimiliano Maria (Raimondo) Kolbe, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, fondatore della Milizia di Maria Immacolata, fu deportato in diversi luoghi di prigionia e, giunto infine nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigionia, offrendo il suo ministero come olocausto di carità e modello di fedeltà a Dio e agli uomini.
 

Buongiorno...così!


 

mercoledì 13 agosto 2025

Eoliani che non ci sono più (Riproposizione 76° puntata) (durata 1 minuto e 36)

  In questo video: Rosetta Broccio; Tania Puleo; Giuseppina Tilde Favaloro; Antonino De Luca; Tanino Lazzaro, Diego Sidoti, Bartolo Saltalamacchia; Tanino Natoli; Tanino Re; Rinaldo Natoli; Rino Biancheri; Rita Scoglio; Rita Sulfaro; Rita Vitagliano in Costanzo; Roberto Amendola; Roberto Finocchiaro; Roberto Romagnoli; Roberto Rossello

Eolie prese d'assalto dai turisti "mordi e fuggi". Un pienone a metà. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 13 agosto 2025


 

Il centenario di Camilleri a Stromboli. Successo per l'iniziativa della Pro loco isolana

 


COMUNICATO 

Si è svolta ieri 12 agosto, nella stupenda location dell’Hotel Villaggio Stromboli, la manifestazione centrale del lungo calendario di attività estive della Pro Loco Amo Stromboli. Il vicepresidente Gianluca Verzelli ha dialogato col giornalista Marcello Sorgi a proposito del libro di cui Sorgi è autore insieme ad Andrea Camilleri, La testa ci fa dire, edito da Sellerio. L’iniziativa fa parte delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande scrittore agrigentino, inserita nel calendario ufficiale di Camilleri 100 che la Fondazione intitolata al Maestro ha costruito per celebrare la ricorrenza. La presentazione è stata seguita da una esibizione del duo Eolian String Project di Gianluca Rando e Giovanni Martello e da un brindisi all’isola con la malvasia locale fatta rivivere dall’azienda di Giorgio Cusolito, e una grande torta con la forma dalle sette isole dell’arcipelago.


La partecipazione di un pubblico numeroso e affezionato, composto da Strombolani impegnati nella promozione dell’isola e da turisti e villeggianti abituali, ha premiato l’evento in una data che l’isola ricorderà sempre, perché nel 2022 vide la grave inondazione causata dal dilavamento delle pendici del vulcano, denudate dal violento incendio di qualche mese prima. Una data pensata dalla presidente Rosa Oliva per rimarcare l’impegno continuo della Pro Loco nel sollecitare le istituzioni al ripristino della sicurezza e dell’equilibrio ecologico di Stromboli, ancora purtroppo molto indietro nelle concrete realizzazioni.


Hanno contribuito alla riuscita dell’evento l'assessorato alla Cultura della Regione Siciliana che ha concesso il patrocinio gratuito, la Snav e la Liberty Lines che hanno agevolato i viaggi degli ospiti, la Cloudwise srl Azienda informatica, il ristorante Punta Lena, la Compagnia della navigazione Pippo, il ritrovo Ingrid, l’Angolo del pesce e naturalmente la famiglia Di Giovanni dell’Hotel Villaggio Stromboli. Impossibile citare tutte le socie e i soci che hanno messo a disposizione il loro lavoro volontario, basterà ricordare qui Ludovica Capodanno Curatolo per la comunicazione, Adele Grasso, ottima padrona di casa della sede, e l’artista Barbara Bocchino attiva con le sue opere nel sostegno della Pro Loco, Elio Mutarelli, Valeria Giaquinta, Sonia Di Lorenzo

Le attività promosse proseguiranno per il resto del mese di agosto e per buona parte di settembre, sempre nell’ottica della valorizzazione del turismo sostenibile e di qualità a Stromboli.



 

Concorso "Una voce per Roberta": Iscrizioni entro il 15 settembre


 

Alla scoperta della Palinuro ormeggiata a Lipari: il calendario - orario per salire a bordo

La Palinuro, fiore all’occhiello della Marina Militare Italiana, da questa mattina è nel porto di Sottomonastero. 

Lo storico vascello non è solo una nave, ma un vero e proprio pezzo di storia navigante che offrirà un’esperienza unica ai residenti e ai turisti.

Dal 13 al 16 agosto i visitatori avranno un’opportunità irripetibile per salire a bordo, esplorando i ponti, scoprendo gli alloggi e i segreti della vita marinara, e ammirando da vicino l’arte della navigazione a vela che la Marina Militare mantiene viva e tramanda alle nuove generazioni di allievi.

Le visite sono state organizzate per permettere a tutti di scoprire questo gioiello del mare. Ecco gli orari per l’accesso a bordo: Mercoledì 13 agosto: dalle 15:00 alle 19:00; Giovedì 14 agosto: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

Il 15 agosto, giorno di Ferragosto, la Palinuro aprirà le sue porte con un orario speciale, offrendo l’opportunità di festeggiare in un modo davvero unico. Le visite saranno disponibili sia al mattino, sia in un’affascinante fascia oraria serale, perfetta per godere della fresca brezza e dell’atmosfera magica del porto.

Gli orari di apertura per Ferragosto sono i seguenti: Venerdì 15 agosto: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 20:00 alle 22:00

Dopo quattro giorni di permanenza, il veliero Palinuro salperà nella mattina del 16 agosto, portando con sé i ricordi di una sosta che ha unito la bellezza delle Eolie alla maestosità e alla storia della Marina Militare Italiana.