Quando
il sole comincia a calare e l’aria profuma di vigna e salsedine, la luce si
adagia lenta sui filari della Tenuta di Castellaro, tingendo di oro le
isole di Alicudi, Filicudi e Salina. È qui, nella vigna “Anfiteatro”,
adagiata sulla scogliera come un palcoscenico naturale sospeso tra cielo e
mare, che prende vita la magia di Sunset Live Music.
Dal 17 luglio all’11 settembre,
ogni giovedì sera, la musica dal vivo sopra ogni rumore del mondo e il vento
tra i filari accompagneranno gli spettatori in un’esperienza intima e
irripetibile.
A raccontarne il senso più profondo
è Massimo Lentsch, che ha dato origine alla cantina nel 2005: “Abbiamo
immaginato questo luogo come un punto d’incontro tra paesaggio e musica. La
nostra vigna Anfiteatro non è solo un terreno coltivato, ma un’arena naturale
che accoglie emozioni. Qui, dove la vista si perde nel mare e l’energia della
terra si respira tra i filari, la musica trova uno spazio puro, autentico.
Sunset Live Music è il nostro modo per celebrare l’armonia tra l’uomo e la
natura”.
“In uno scenario mozzafiato –
sottolinea Sergio Zinna, direttore artistico della rassegna - dove lo
sguardo abbraccia le isole di Alicudi, Filicudi e Salina e il tramonto colora
ogni cosa di meraviglia, prende vita una rassegna di concerti pensati per
fondersi con il paesaggio: nove compositori e musicisti tra neo-cantautorato,
musica neoclassica e jazz contaminato”.
Il programma, che si è aperto giovedì 17 luglio con Brando - Madonia e che ha visto di scena il 24 luglio Lina Gervasi e il 31 luglio Domenico Quaceci prosegue con questi appuntamenti:
È “Canzoni scordate”, un viaggio musicale emotivo che parte dalle canzoni tradizionali, le serenate, i riti della Settimana Santa, i canti dei migranti, quelli di lavoro e le novene che Incudine fa risuonare in chiave contemporanea con arrangiamenti minimalisti che esaltano la vocalità e la profonda musicalità e comunicabilità della lingua siciliana.
Il repertorio è composto da canzoni “scordate”, nei campi di grano della Sicilia, nelle chiese di campagna. Sono canzoni “scordate” anche nel senso musicale del termine, poco accordate, di quelle suonate dai barbieri, dai contadini, da musicanti improvvisati, da cantori poco intonati, ma che conservano tutta l’anima della Sicilia.
Ne viene fuori un concerto di teatro-canzone, dove Incudine canta e racconta, narra e improvvisa aneddoti, dialoga con il pubblico su una scena a luci basse, lontano dal suo abituale sound dirompente che ha conquistato le piazze, e che adesso cala la voce sussurrando all’orecchio dello spettatore per portarlo dentro i vicoli della Sicilia di ieri e di oggi.
Il 14 agosto alle 19.56, il concerto
di Galactica - ovvero Isabella Libra, pianista e compositrice e Giovanni
Caruso, percussionista, entrambi docenti al Conservatorio V.Bellini di Catania - propone un viaggio sensoriale
attraverso i suoni dell’universo, intrecciando melodie neoclassiche con
improvvisazioni sperimentali.
Il 21 agosto alle 19.46, il Rosario
Di Leo Trio offrirà con “Homotempus” un intreccio di jazz e suggestioni neoclassiche,
tra piano, contrabbasso e violoncello.
Il 28 agosto alle 19.36, Luca Di
Stefano, giovane rivelazione di America’s Got Talent, emozionerà con “19”,
performance voce e chitarra dal cuore soul. Il 4 settembre alle 19.26, Damiano
Davide e Cecilia Costanzo proporranno “Musica dal Silenzio”, un dialogo
rarefatto tra pianoforte e violoncello, che inizia e si dissolve nel silenzio.
La rassegna si chiude l’11 settembre
alle 19.15 con il Bloom Trio, che intreccia jazz americano, soul ed
elettronica in una formula ricercata ed elegante.
Gli spettacoli iniziano un’ora prima
del tramonto. I biglietti sono acquistabili su
visit.tenutadicastellaro.it. Il pubblico potrà vivere un’esperienza completa
prenotando anche la cena al Castellaro Bistrot, per scoprire il menù
dello chef Giacomo Caravello, un
tributo alla biodiversità dell’arcipelago eoliano. In caso di maltempo,
i concerti si terranno al coperto, nella suggestiva barricaia della Tenuta.
Tenuta
di Castellaro
Lì dove il sole cala a picco sul mare e si trasmette la millenaria tradizione della coltivazione ad alberello, sorge su terreno vulcanico Tenuta di Castellaro, un monumento dedicato alla natura, alla cultura, all’architettura. Il progetto enologico, strettamente legato all’ambito storico e paesaggistico, racconta un territorio unico come quello di Lipari, la principale delle isole Eolie. Sono 24 ettari vitati per circa 70mila bottiglie l’anno e una moderna cantina all’avanguardia, oltre a un wine resort e al parco geominerario delle Cave di Caolino, ripulito e bonificato per metterlo a disposizione della collettività: Tenuta di Castellaro è una realtà unica e articolata, che vive da sempre un approccio naturale alla viticoltura, utilizzando protocolli biologici e vegan. Il fascino selvaggio di questo angolo di mondo, incontaminato, remoto e magnetico ha stregato la famiglia bergamasca Lentsch, che nel 2005 ha deciso di intraprendere un grande progetto vitivinicolo e paesaggistico: preservare, valorizzare e far conoscere la bellezza di questo luogo, custodendone le tradizioni e le peculiarità, dando vita a vini realizzati da uve autoctone isolane, a partire dalla Malvasia delle Lipari e il Corinto Nero, che siano puro estratto di un territorio.
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