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martedì 7 aprile 2020

Federica Addamo consegue master in gestione a supporto dei processi per la qualità e la sicurezza alimentare. Pubblichiamo introduzione ed estratto della tesi.

La dottoressa Federica Addamo, alla quale vanno le nostre congratulazioni, ha conseguito, quest'oggi (in videoconferenza) il master in gestione a supporto dei processi per la qualità e la sicurezza alimentare
ll titolo della tesi è “Home restaurant: radici eoliane per un trend globale” . Pubblichiamo sia l'introduzione della tesi sia il capitolo sulle nostre isole
INTRODUZIONE

Il cibo, da sempre, soprattutto per gli italiani è cultura, condivisione, casa e amore. Nell’ultimo decennio spopolano sul web nuove attività di condivisione legate al cibo: il social eating e l’home restaurant. Questi nuovi trend si configurano sia come un’occasione di guadagno – soprattutto nel caso dell’home restaurant – sia come un nuovo modo per ampliare le proprie conoscenze e cultura.
Sono sempre più coloro che scelgono di ospitare degli sconosciuti per trasmettere la propria passione per la cucina e tramandare le ricette di famiglia e della cultura gastronomica del proprio territorio.
È questo il caso di Silvio che, ad Alicudi, da ben 30 anni organizza cene in casa propria coinvolgendo un gran numero di turisti. Utilizza materie prime a km 0, cambiando il menù in base a ciò che pesca al mattino; inoltre, dà la possibilità ai suoi ospiti di andare a pesca con lui, vivendo un’esperienza davvero particolare.
Ada, a Filicudi, non solo cucina per i propri ospiti ma li coinvolge nella preparazione dei piatti, tra cui quella delle nacatole e spicchitedda, dolci eoliani tradizionali per eccellenza.
Quali sono le norme che devono essere applicate in questi casi?
Ci sono diverse proposte di Legge; alcune sono rimaste arenate in Senato e, nel frattempo, gli home restaurant continuano a moltiplicarsi.
È certo però che chi decide di aprire un home restaurant debba:
- attenersi al Regolamento (CE) n°852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, sull’igiene dei prodotti alimentari;
- comunicare al SUAP del comune competente la Segnalazione Certificata di Inizio Attività;
- stipulare un’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi per coprire gli eventuali danni causati dall’attività.
Ci sono dunque diverse lacune in ambito normativo che dovranno essere colmate. Il mondo è in continua evoluzione e con lui il modo di vivere l’esperienza culinaria e, per questo, bisogna aggiornare ed adeguare le norme alle nuove e antiche - nei casi specifici dei cittadini Eoliani sopra citati - tendenze che sono diventate parte della nostra cultura.

Home restaurant e social eating alle Eolie: una cultura radicata 
Nell’arcipelago delle Eolie[1] la pratica del social eating è consolidata ormai da anni. Da sempre il popolo eoliano si vanta di essere ospitale, sia per questioni di tipo pratico che, se vogliamo, per cultura.
La condizione di insularità se da una parte rende unica la vita alle Eolie, dall’altra penalizza la qualità dei servizi offerti a residenti e non.
Per questi motivi, probabilmente, è nato il social eating alle Eolie. Soprattutto nelle isole più piccole come Alicudi e Filicudi, dove è difficile trovare un ristorante aperto, se non durante la stagione turistica.
E, così, con grande spirito di ospitalità alcuni isolani offrono la propria compagnia, del buon cibo e una vasta raccolta di aneddoti e leggende legate alla propria terra.
Ada, ormai da quasi 20 anni, mette a disposizione dei suoi ospiti la propria abitazione e le sue conoscenze culinarie. Vive a Filicudi, un’isola che conta un centinaio di abitanti, dove l’inverno è molto lungo e si ha poca possibilità di confrontarsi con il mondo esterno.
Dunque, avere l’opportunità di passare delle giornate in compagnia di persone nuove dona sempre grande entusiasmo.
E proprio così, quasi per caso Ada ha iniziato a praticare, inconsapevolmente ed anticipando i trend attuali, il social eating.
I primi ospiti che ha avuto erano dei turisti provenienti dal nord Italia che a causa del maltempo erano rimasti bloccati sull’Isola. Ada ha aperto loro le porte di casa sua e così ha continuato a fare nei periodi seguenti.
Adesso, svolge dei veri e propri corsi di cucina casalinga per i suoi ospiti, rivelando loro le ricette tradizionali del territorio Eoliano.
Ci racconta che ai suoi ospiti non solo piace mangiare i piatti tipici di queste zone, ma anche imparare a riprodurli, così da tornare a casa con quel quid che rende unico il soggiorno.

Un’altra storia interessante è quella di Silvio che vive ad Alicudi, la più piccola delle Eolie; è un pescatore che ama cucinare e dunque ha deciso di “far di necessità virtù” portando i propri ospiti a pesca e cucinando loro il pescato del giorno.
Questo tipo di esperienza è davvero suggestiva, basti pensare che è inclusa nel pacchetto un’alba meravigliosa dalla sua barca.
Anche nelle altre Isole vengono svolte queste attività, come home restaurant soprattutto, e hanno tutte dei punti in comune: l’ospitalità sincera dei padroni di casa, l’entusiasmo di trasmettere le ricette tipiche delle Eolie portando a tavola pietanze contenenti prodotti a Km 0.
Durante la stesura di questa tesi ho avuto modo di parlare con una decina di host sparsi nel territorio eoliano; tutti sostenevano la stessa argomentazione con grande passione: ospitare a casa loro dei perfetti sconosciuti, è principalmente un modo per far pesare meno la solitudine che spesso chi vive in questi luoghi è solito provare.
Dunque, quello che è diventato nell’ultimo decennio un trend globale per queste persone, è la normalità da circa 30 anni a questa parte.
Tutti concordano che grazie all’ home restaurant, o come si dice alle Eolie, “cucinari pi’ turista” sia un vero e proprio do ut des: se è vero che rivelando la propria cultura a degli sconosciuti si dona loro qualcosa di antico e prezioso, è anche vero che si riceve altrettanto, trasformando così una fonte di guadagno in un vero e proprio scambio culturale.
Questo ci dimostra che, in fondo, l’home restaurant e il social eating non sono soltanto “una cena con degli sconosciuti” in quanto divengono emblema di un valore sociale che ai giorni d’oggi spesso non viene considerato, anzi, spesso travisato e privato del suo vero significato: la condivisione.

[1] Le Isole Eolie, dette anche Isole Lipari, sono un arcipelago dell'Italia appartenente all'arco Eoliano. L'arcipelago, di origine vulcanica, è situato nel Mar Tirreno, a nord della costa siciliana. Comprende due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano, oltre a vari fenomeni di vulcanismo secondario.

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