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sabato 11 aprile 2020

VIRAL-SCHOOL AT HOME: LA NOSTRA PIAZZA VIRTUALE A CANNETO SI TINGE DI FESTA PER LA PASQUA (di Gianluca Veneroso)




Come dimenticare l’immenso monumento umano e artistico costruito dal genio Benigni in LA VITA È BELLA, tragi-favola di brutture orribili ridipinte da un istrionico papà coi colori del gioco!? Ecco come ci sentiamo noi adulti ( nonni, genitori e insegnanti), di fronte alle bussole delle certezze impazzite, al cospetto dei nostri amati bimbi, la cui boccuccia serrata ci inchioda a un perenne MA QUANDO FINISCE?
Come spiegare loro che TUTTO CIÒ CHE PIACE NON È BENE! Che l’essenza dell’amore ( abbracci, uscita, presenza, condivisione, unione) sa di morte e pericolo? Come proporre e rendere psico- sostenibile i fantasmi di UN' INVISIBILITÀ che contiene e soffoca ogni slancio corpo a corpo? 
Noi insegnanti della Scuola Primaria di Canneto, già… quelli che, come tutto il corpo docente mondiale, si sono ritrovati “scorporizzati” dall’imperativo della DIDATTICA AT HOME, sparendo dietro PC di difficile gestione e dai contatti ovattati, abbiamo tentato IL GIOCO DEL CARRARMATO alla Benigni. 
Lo abbiamo fatto con video giocosi, con azioni di coinvolgimento a distanza. 
La classe III di Canneto, per esempio, ha travestito la Piattaforma Weschool da chiassosa piazza. Una macro-chiazza di icone/finestre aperte su grandi e piccoli, coabitata da fratelli, sorelle, cucine o salotti. Un rendez-vous virtuale dove, alle 17 di questo anomalo MERCOLEDÌ SANTO, è scoccato l’arrivederci ( letteralmente) al dopo - vacanze. 
Nel modo più stravagante possibile, storcendo le barriere del momento a guisa di Lego, il virtual-phorum è stato scandito e riempito da canti, immagini di disegni dagli slogan di speranza, picchi musicali oscillanti tra patriottismo e le filastrocche di sempre. 

Una variopinta panacea di voci più o meno connesse ( un po’ come i potenti della Terra adesso, no?) dove abbiamo trovato tempo e modo di essere quelli della sospirata quotidianità: teatrali, ridenti, spontanei e goderecci. Una scatola multipla di vite, impreziosita, tra l’altro, dal faccino di Denis, nuovo compagnetto non ancora incontrato tra i banchi. 
Balcone polifonico su cui è risuonato, con l'accorata ironia di sempre, il saluto del DS RENATO CANDIA, con la pacioccona MASCOTTE GIGI dai latrati più eloquenti di un appello contiano.
Un carillon in cui hanno fatto irruzione gli ALBUM DEI CUCCIOLOTTI regalati dall’ENPA per dare al Dark Age in corso striature di quel sano rispetto animalista messo in forse da taluni media fuori luogo. Un filo azzurro teso e sospeso tra manine e visi che spingono verso ante impolverate da dubbi silenti ….in cerca di sole…un nuovo definitivo SOLE!
GIANLUCA VENEROSO

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