Cerca nel blog

mercoledì 17 settembre 2025

Comune di Lipari: Bilancio depositato e Rinascita si appella al commissario "perchè il presidente non convoca il consiglio"




Giuffrè è Guardia zoofila volontaria. Giuramento oggi in Prefettura

Da oggi, con il giuramento in Prefettura aa Messina, Il ginostrese Gianluca Giuffrè - cosi come scrive su fb - è stato nominato "Guardia Particolare Giurata Zoofila con funzioni di Polizia Giudiziaria".

All'amico Gianluca le nostre congratulazioni e l'augurio di un proficuo lavoro

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Buon compleanno a...

... Roberta Giorgi, Anna Coluccio, Maria Groppo, Tony Speziale, Veronica Triolo, Nunzia Calderone, Matteo Mezzapica  






Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 4°)

Sottomonastero a Lipari. Foto estrapolata da un filmato del 1964

Comune di Lipari: Al via servizio di revisione e rifacimento della numerazione civica esterna e della toponomastica


 

Esaltazione della Santa Croce: Processione a Pianoconte nelle foto del nostro collaboratore Bartolo Ruggiero (terzo ed ultimo gruppo)



 

Oggi, 17 settembre: San Roberto Bellarmino


S. Roberto Bellarmino nacque a Montepulciano il 4 ottobre del 1542 da Cinzia Cervini, sorella del Papa Marcello II e da Vincenzo Bellarmino. Affezionato al le cose di Dio, amava poco i trastulli infantili; ripeteva ai fratellini le prediche udite e spiegava ai contadinelli i primi elementi del catechismo. Fatta con angelico fervore la sua Prima Comunione, prese, contro l'uso di quel tempo, a comunicarsi ogni domenica, con edificazione di tutti. 

Iniziati gli studi mostrò subito la sua straordinaria acutezza e penetrazione d'ingegno accoppiata ad una insaziabile avidità d'imparare. E poiché suo padre, che intendeva farne un compito gentiluomo, volle che aggiungesse allo studio delle lettere anche l'arte del canto e della musica, egli ingenuamente sostituiva con parole sacre qualunque verso lubrico che incontrasse ripetendo con franchezza a chi si meravigliava : « La mia voce non si presta a cantare cose che non siano pure ». 
Mentre egli faceva grandi progressi nella virtù e nel sapere, il padre andava riponendo in lui le più belle e lusinghiere speranze, ma Roberto la pensava ben diversamente. Conscio dell'importanza della salvezza dell'anima, dopo un anno di lotta contro il padre, ottenne di entrare nella Compagnia di Gesù. 
Dopo il noviziato nel 1561 si trasferì per il corso di filosofia al Collegio Romano. Ma dolorose prove non ritardarono a farsi sentire: lo colse un ostinato esaurimento di forze ed un acuto dolore di testa. Ciononostante, docile, rassegnato e paziente riuscì il primo della classe. Indi fu mandato come insegnante a Firenze e a Mondovì. 
Nel 1567 andò a Padova per gli studi di teologia, durante i quali predicò a Venezia e a Genova. Pochi anni dopo fu inviato nell'Università di Lovanio, ove fu professore, e là nel 1570 fu ordinato sacerdote del vescovo Cornelius Jansenius e celebrò la sua prima Messa. 
Gregorio XIII aveva deciso che nel Collegio Romano s'istituisse una cattedra di carattere polemico per difendere dagli assalti degli avversari le verità della fede e per questa fu prescelto Roberto che, per la sua monumentale opera, le « Controversie », fu detto il Martello degli eretici. 
Tra tutta la sua attività rifulge quanto fece per il catechismo, che, già cardinale, non disdegnava insegnare ai familiari ed al popolo. Fu padre spirituale di S. Luigi, ebbe relazioni con S. Realino e fu provinciale a Napoli. Tutto ciò, unito ad una grande santità, aveva attirato su di lui gli occhi di tutti e Clemente VIII, nonostante la ripugnanza del Santo, lo fece cardinale, arcivescovo di Capua, ove fu prodigo di cure e carità a tutti, ma specialmente ai poveri. 
Nel 1621, abbandonato l'appartamento cardinalizio, si ritirava nella casa del Noviziato di S. Andrea al Quirinale ove si preparò alla morte, e confortato dalla benedizione di Gregorio XV, dopo aver recitato con grande pietà e fede il Credo, spirava, portando al tribunale divino illesa la candida stola battesimale. Era il 17 settembre 1621. 
S. Roberto fu pure un grande scrittore : scrisse ben 31 opere tra le quali spiccano maggiormente: le « Controversie », il « Catechismo », « Le ascensioni spirituali della mente in Dio » e l'« Arte del ben morire »: perciò Pio XI lo dichiarò Dottore della Chiesa. 

PRATICA. Ci siano di guida queste parole del Santo: « Procura di non mandar nessun povero scontento: se ho poco, dò poco, se avrò di più, darò di più... ». 

PREGHIERA. O Dio, che per respingere le insidie dell'errore e per difendere i diritti della Sede Apostolica, concedesti mirabile dottrina e forza al tuo beato Pontefice e dottore Roberto, per i suoi meriti ed intercessione fa' che noi cresciamo nell'amore della verità e che gli, erranti ritornino nell'unità della tua Chiesa.

Buongiorno...così!


 

martedì 16 settembre 2025

Accadde oggi...nel 2016


 

Sulle capre "trasferite" da Alicudi interviene "duramente" la LAV (Lega Anti Vivisezione)

 Questo il comunicato diffuso dalla LAV: 

Attendiamo risposte ufficiali dalle istituzioni

Negli ultimi giorni il Corpo Forestale della Regione Siciliana è intervenuto ad Alicudi per la cattura di alcune capre selvatiche, caricate questa mattina e ora in viaggio verso un commerciante privato che, secondo quanto appreso da fonti locali, non sarà la destinazione finale degli animali.

Con LNDC Animal Protection e Vita da Cani ODV, in rappresentanza della Rete dei Santuari di Animali Liberi, abbiamo inviato una nuova lettera alle autorità regionali e locali chiedendo la massima chiarezza su quanto sta accadendo, in quanto non risulta sia stata rilasciata dalla Regione una deroga ufficiale alla movimentazione delle capre, che sono state caricate senza prelievi e senza essere state identificate. Operazioni che, sempre secondo fonti locali, dovrebbero essere fatte al loro arrivo.

In particolare, come associazioni ribadiamo che le capre devono essere in prima istanza formalmente riconosciute come animali non DPA (non destinati alla produzione alimentare), per evitare qualsiasi rischio di sfruttamento o macellazione da parte delle aziende incaricate dell’accoglienza.

Parallelamente, abbiamo formulato una richiesta di accesso agli atti riguardanti autorizzazioni, protocolli sanitari, destinazioni e modalità di cattura e trasferimento, poiché solo la trasparenza può garantire il rispetto delle normative vigenti e la tutela degli animali coinvolti. Da quanto si apprende, infatti, le capre sarebbero prive dell’identificazione e delle prassi sanitarie previste dalle norme vigenti ai fini del trasporto.

Ci chiediamo con forza a che titolo la Regione Sicilia possa favorire un soggetto privato nel fare business con animali selvatici, che – in quanto tali – costituiscono patrimonio indisponibile dello Stato e non possono essere trattati come merce di scambio.

Se fosse confermata, questa circostanza costituirebbe un’aggravante a un fatto già di per sé gravissimo. Non solo si sottrarrebbero animali al loro habitat naturale, ma li si consegnerebbe a un circuito commerciale in palese contraddizione con la loro natura di fauna selvatica e con i principi fondamentali di legge. Pretendiamo risposte chiare e immediate.Associazioni

Come associazioni ribadiamo infine che, secondo osservazioni etologiche, la popolazione di capre tende ad autoregolamentarsi e che interventi cruenti o trasferimenti forzati non sono giustificabili. Qualora si rendesse necessario un contenimento, la strada etica da percorrere resta quella di un piano di sterilizzazioni mirate e progressive sul territorio, accompagnato da percorsi di sensibilizzazione per la cittadinanza sulla coesistenza con questi animali.

In aggiunta preoccupa la denuncia, su base etologica, degli stessi etologi che stanno seguendo il caso e che hanno redatto una relazione tecnica basata sulla documentazione fotografica e video visionata, dove si evince, in testa, la mancanza delle misure minime di rispetto delle esigenze etologiche e non solo di questi animali nella fase detentiva, che ha preceduto il trasferimento odierno.

Attendiamo ora risposte ufficiali dalle istituzioni e si riservano ulteriori azioni nel caso in cui non venga garantita la tutela piena delle capre delle isole Eolie.

Alicudi, via alla cattura delle capre selvatiche per le aziende zootecniche. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 16 settembre 2025


 

Gli scenari dell'eruzione tracciati dall'intelligenza artificiale. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 16 settembre 2025

Esaltazione della Santa Croce: Processione a Pianoconte nelle foto del nostro collaboratore Bartolo Ruggiero (secondo gruppo)





Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (Riproposizione 79° puntata): deceduti da luglio a dicembre 2023 (Durata 4 m. e 13 sec.)

In questo video, realizzato con le foto in nostro possesso: Ada Di Lorenzo ved. Cincotta, Angela Casamento in Manfrè, Angelo Cincotta, Anna Sari in Lo Schiavo, Antonino Biviano, Bartolomeo Peluso, Benita Gugliotta ved. Profilio (Zà Benita), Catena Paino in Casella. Caterina Famularo in Casamento, Domenico Merlino detto Mimì, El Arbi Qadchaoui, Filippo Greco, Francesco Monte, Giovanna Pittari, Giovanni Di Pietro, Giovanni Mandarano, Giovanni Paino, Giuseppe D'Ambra, Giuseppe Lamouchi, Giuseppe Natoli, Giuseppe Sciacchitano detto Pino, Giuseppina Rando ved. Zavone, Giuseppina Vasquez, Marco Del Bono, Maria Aurora Raffaele ved. Saltalamacchia, Maria Rosa Esposito in Paino, Maria Stella Zaia in Cannistrà, Nadia D'Amore, Nunziata Bongiorno ved. Ruggiero, Pina cecchini ved. Barile, Rosanna Lorizio ved. Spadaro, Routine Khadour, Saverio Corrado, Silvano Saltalamacchia, Ugo Tricomi, Vito Chiofalo, Vittorio Cullotta, Angela Cincotta, ved. Baratta; Angela Virgona ved. Divola; Anna Reitano ved. Beninati; Antonino Mandarano detto Giovanni il milanista; Attilio Peluso; Bartolo Cincotta; Bartolo Famularo; Catena Lo Piccolo ved. Scaffidi; Franco Luca; Giordano Gagianesi; Giuseppe Cipicchia; Giuseppe Natoli; Giuseppina Paino ved. Barca; Irene Cacace in Biviano; Maria Concetta Bonino in Cortese; Nello Raffaele; Onofrio D'Ambra detto Nino il nostromo; Rosa Lauricella ved. Merlino.

“L’isola”, un romanzo dedicato a Salina: sabato 20 la presentazione a Leni

 
Chi ha dipinto il quadro del 600 che raffigura la nota Madonna del Terzito protettrice di Salina e delle isole Eolie? È lo spunto da cui parte la trama del nuovo romanzo autoprodotto di Marinella Milillo, dal titolo “L’Isola”: un mistero che si intreccia con una storia d’amore radicata nell’arcipelago, quella tra la protagonista Vera, incaricata dalla Soprintendenza di Messina a compiere un’indagine culturale dunque a trasferirsi per un periodo a Rinella, e Marco.
Il libro sarà presentato a Leni sabato 20 settembre alle ore 17,30 nella sede della Pro Loco Leni APS alla presenza dell’autrice, del presidente dell’associazione, avvocato Claudio Rugolo e del giornalista Massimiliano Cavaleri, che intervisterà l’autrice del romanzo, già alla seconda fatica letteraria dopo “Cuntami”. Seguirà una degustazione di vini tipici eoliani nella Cantine Salvatore D’Amico per ripercorrere fragranze,
profumi, sapori raccontati nel testo che vuole essere un omaggio spontaneo all’amore nei confronti dell’arcipelago e soprattutto dell’isola de “Il Postino”.

Buon compleanno a...

...Sarah Greco, Gianluca Muleta, Ersilia Spanò, Davide Fonti, Pinuccia Castiglia, Lorenzo Barbuto, Davide La Greca


Una sessantina di capre lasciano Alicudi. Al via l'eradicazione anche a Ginostra

Lasceranno Alicudi, tra qualche ora, con la nave di linea, diretta a Milazzo, le circa sessanta capre inselvatichite catturate dagli operai forestali del Dipartimento Sviluppo Rurale, in carico al Servizio per il territorio di Messina (ex Azienda Foreste Demaniali). 

Gli animali sono stati caricati su un apposito camion inviato sull’isola dall’azienda agricola alla quale sono destinati.  

Nel contempo a Ginostra nei due recinti installati sono state, al momento, catturate una ventina di capre. 

Ricordiamo che ad Alicudi è stata conteggiata una presenza di circa 500 capi, mentre a Ginostra/Stromboli sono circa 2.000   

 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (3°puntata): Canneto (primi anni '70)

Per questo bellissima foto di Canneto (primi anni '70) un grazie al geometra Gianfranco Guarino

Oggi, 16 settembre: Santi Cipriano e Cornelio

«Il Signore edifica la sua Chiesa sopra uno solo; anche se dopo la sua resurrezione egli conferisce un'eguale potestà a tutti gli apostoli. Come può credere allora di possedere la fede chi non mantiene l'unità della Chiesa?»
Cipriano di Cartagine era un famoso retore che si convertì al cristianesimo verso il 246. La sua posizione intellettuale e sociale favorì la sua ordinazione come sacerdote e vescovo. All'epoca la comunità di Cartagine era lacerata da divisioni causate da persecuzioni particolarmente cruente, come quelle degli imperatori Decio, Gallo, Valeriano, Gallieno, ed altri che inducevano numerosi cristiani a sacrificare alle loro divinità pagane per sfuggire alla morte o all'esilio.
Molti dei caduti chiedevano poi la riammissione, alla quale si opponevano i rigoristi. Cipriano, in considerazione della debolezza umana e della misericordia di Dio, adottò un atteggiamento più benevolo.
Identica situazione si presentò a Roma dove, dopo la morte di papa Fabiano, venne eletto Cornelio, vescovo ricco di bontà e umiltà, nativo di Roma e di antica famiglia, che fu papa dal 251 al 253. Il presbitero Novaziano, famoso retore, non accettò l'elezione del nuovo papa. Si fece a sua volta consacrare vescovo e provocò una scissione tra i cristiani della capitale. Anche qui la causa della divisione era “atteggiamento da tenere nei confronti dei caduti ”.
Al più umile e comprensivo Cornelio si opponeva il rigorista Novaziano. In questa difficile situazione il papa ricevette il sostegno convinto di Cipriano.
I due vescovi conclusero la loro vita con il martirio: Cornelio nel 253, in esilio e incarcerato a Civitavecchia (l’antica Centumcellae). Il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di Callisto.
Cipriano fu prima esiliato durante la persecuzione dell’ imperatore Valeriano, quindi, il 14 settembre del 258, morì martire a Cartagine.
Perciò la Chiesa ricorda insieme questi due generosi fratelli nell'episcopato, la cui fede pronta, incrollabile ed eroica trasformò in intrepidi martiri.
PRATICA. Ricordando l'umiltà dell'accettazione della sofferenza dei due santi martiri Cipriano e Cornelio, rifugiamoci nella bontà del Signore senza mai turbarci, né sgomentarci. Adoriamo Cristo nel nostro cuore, forti della speranza che alimenta la nostra fede.
PREGHIERA. O Dio, che hai dato al tuo popolo i santi Cornelio e Cipriano, pastori generosi e martiri intrepidi, con il loro aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all'unità della Chiesa.

Esaltazione della Santa Croce: Processione a Pianoconte nelle foto del nostro collaboratore Bartolo Ruggiero (primo gruppo)


 




Buongiorno...così!

 


Ritrovati occhiali a Lipari


 Si possono ritirare alla Brasseria sul Corso Vittorio Emanuele

lunedì 15 settembre 2025

Le Eolie a sostegno della popolazione palestinese: La manifestazione oggi a Filicudi (2 foto)



 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

VARIAZIONE ORARI MUSEI DI FILICUDI E PANAREA


La Direzione del Parco Archeologico delle Isole Eolie comunica la variazione degli orari di apertura dei musei di Filicudi e Panarea per il periodo dal 15 al 21 settembre.

– Filicudi: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11.00 alle 15.45

– Panarea: martedì, giovedì e sabato dalle ore 11.00 alle 15.45

Dal 22 settembre i musei saranno aperti su prenotazione per gruppi, con data e orario da concordare. Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a: parco.archeo.eolie@regione.sicilia.it

Cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico all’Istituto Comprensivo Isole Eolie alla presenza della nuova dirigente Muscolino


Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico presso l’Istituto Comprensivo Isole Eolie. All’evento hanno preso parte il Sindaco Dott.re Riccardo Gullo, il vice sindaco Saverio Merlino, l'assessore Cristina Roccella, insieme alle autorità civili, militari e religiose, al presidente del Consiglio d’Istituto Santo Coluccio ai docenti, al personale scolastico e alle famiglie.

La cerimonia è stata anche l’occasione per gli alunni di dare il benvenuto alla nuova dirigente scolastica, Prof.ssa Patrizia Muscolino, che nel suo intervento ha espresso un sentito ringraziamento a tutta la comunità per la calorosa accoglienza e ha sottolineato il valore della scuola come luogo di crescita condivisa:

«La scuola è una comunità composta da persone che insieme condividono impegno, responsabilità e speranze. Auspico la realizzazione di un istituto in cui ognuno possa sentirsi parte integrante, con l’obiettivo comune della crescita culturale ed etica di ogni singolo alunno».

Rivolgendosi agli studenti, la dirigente ha esortato all’impegno e alla partecipazione:

«Non abbiate paura delle difficoltà: ogni sfida è una tappa preziosa del cammino e ogni traguardo raggiunto vi renderà più forti e consapevoli».

Alle famiglie, la preside ha riconosciuto il ruolo fondamentale nel percorso educativo: «Siete i nostri alleati più preziosi: la scuola può crescere e svolgere appieno la sua missione solo se sostenuta dal dialogo e dalla collaborazione con voi».

Infine, la Prof.ssa Muscolino ha ribadito la sua disponibilità a lavorare in sinergia con istituzioni e territorio, coniugando innovazione e valorizzazione delle tradizioni culturali locali, con l’auspicio che l’anno scolastico appena avviato diventi un’occasione di crescita per tutta la comunità educante.


Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (2°Puntata): Quinta elementare di Canneto anno 1976 (di Domenico Iacono)

Il 15 settembre è nato e 56 anni dopo muore, assassinato, Don Giuseppe Puglisi

Don Giuseppe Puglisi nacque a Brancaccio un quartiere di Palermo il 15 settembre 1937 da Carmelo, calzolaio, e Giuseppa Fana, sarta.


Entrò nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e venne ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini nel 1960. Nel 1961 venne nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del SS.mo Salvatore nella borgata di Settecannoli sempre a Palermo, e dal 27 novembre 1964 operò anche nella vicina chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi a Romagnolo.

Dopo essere divenuto confessore delle suore basiliane Figlie di Santa Macrina nell’omonimo istituto iniziò anche la carriera di insegnante. Nel 1967 fu nominato cappellano presso l’istituto per orfani “Roosevelt” all’Addaura e vicario presso la parrocchia Maria Santissima Assunta a Valdesi. Nel 1969 fu nominato vicerettore del seminario arcivescovile minore. Nel settembre di quell’anno partecipò ad una missione nel paese di Montevago, colpito dal terremoto.

Seguì in particolare modo i giovani e si interessò delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città. Seguì con attenzione i lavori del Concilio Vaticano II e ne diffuse subito i documenti tra i fedeli, con speciale riguardo al rinnovamento della liturgia, al ruolo dei laici, ai valori dell’ecumenismo e delle chiese locali. Il suo desiderio fu sempre quello di incarnare l’annunzio di Gesu’ Cristo nel territorio.

Il primo ottobre 1970 venne nominato parroco di Godrano paese in provincia di Palermo a quei tempi segnato da una sanguinosa faida riuscendo a riconciliare le famiglie dilaniate dalla violenza con la forza del perdono.

Il 9 agosto 1978 fu nominato pro-rettore del seminario minore di Palermo e il 24 novembre dell’anno seguente fu scelto dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo come direttore del Centro diocesano vocazioni. Il 24 ottobre 1980 fu nominato vice delegato regionale del Centro vocazioni e dal 5 febbraio 1986 divenne direttore del Centro regionale vocazioni e membro del Consiglio nazionale. Agli studenti e ai giovani del Centro diocesano vocazioni dedicò con passione lunghi anni realizzando, attraverso una serie di “campi scuola”, un percorso formativo esemplare dal punto di vista pedagogico e cristiano.

Promotore di numerosi movimenti tra cui: Presenza del Vangelo, Azione cattolica, Fuci, Equipes Notre Dame, Camminare insieme. Dal maggio del 1990 svolse il suo ministero sacerdotale anche presso la “Casa Madonna dell’Accoglienza” a Boccadifalco, dell’Opera pia Cardinale Ruffini, in favore di giovani donne e ragazze-madri in difficoltà.

Il 29 settembre 1990 venne nominato parroco a San Gaetano, a Brancaccio, e dall’ottobre del 1992 assunse anche l’incarico di direttore spirituale del corso propedeutico presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 1993 inaugurò a Brancaccio il centro “Padre Nostro”, che divenne il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere.

Giuseppe fu sempre attivo nel suo quartiere per rivendicare i diritti civili della borgata, denunciando collusioni e malaffari e subendo minacce e intimidazioni. Venne ucciso dalla mafia in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del compleanno, 15 settembre 1993. La salma fu tumulata presso il cimitero di Sant’Orsola, nella cappella di Sant’Euno e ad aprile 2013 la salma fu poi traslata nella cattedrale di Palermo.

La sua attività pastorale costituì il movente dell’omicidio, i cui esecutori e mandanti mafiosi furono arrestati e condannati con sentenze definitive fatto che spinse subito i fedeli al riconoscimento del martirio che avvenne nel dicembre del 98 ad opera del Cardinale Salvatore De Giorgi. Fu beatificato il 25 maggio 2013 al “Foro Italico Umberto I” di Palermo.

Cominciata la cattura di capre selvatiche ad Alicudi. L'Ansa di Salvatore Sarpi

Lipari, 15 settembre (Ansa) Prime catture di capre inselvatichite nell'isola eoliana di Alicudi nell'ambito dell'operazione di eradicazione di oltre 500 animali.
Nel recinto, realizzato nei giorni scorsi, sono, al momento, allocati una cinquantina di capi.
Insieme a quelli che saranno catturati nelle prossime ore, saranno caricati su un mezzo, appositamente attrezzato, che dovrebbe lasciare l'isola già domani con la nave. Le capre catturate saranno donate ad un' azienda siciliana di zootecnia.

A Ginostra, invece, l'operazione di cattura delle oltre 2000 capre inselvatichite non è ancora iniziata e si sta procedendo all'installazione delle "gabbie" dove dovrebbero finire, prigionieri, gli animali.
L'emergenza delle capre ormai selvatiche è un problema che riguarda alcune delle isole Eolie dove gli erbivori scendono fino al mare ed entrano nelle case e negli appezzamenti coltivati. Gli abitanti di Ginostra, borgo di Stromboli, hanno presentato anche un esposto alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto e hanno scritto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Gli animalisti hanno più volte chiesto che le capre non vengano abbattute o regalate a pastori. (Ansa)

   

I ringraziamenti delle famiglie Portelli e Foti


 

Buon compleanno a...

 ....Pietro Livoti, Michele Bonomo, Dolores Petrola, Guglielmo Puglia, Antonio Brundu, Leonardo Ziino, Rosaria Taranto, Caterina Monte, Sarah Russo


Alicudi: Prime catture di capre inselvatichite

Prime catture di capre inselvatichite nell’isola di Alicudi nell’ambito dell’operazione di eradicazione di oltre 500 di questi animali. 

Ad effettuarle gli operai forestali del Dipartimento Sviluppo Rurale, in carico al Servizio per il territorio di Messina (ex Azienda Foreste Demaniali),

Nel recinto, realizzato nei giorni scorsi, sono, al momento, allocati una cinquantina di capi. 

Insieme a quelli che saranno catturati nelle prossime ore, saranno caricati su un mezzo, appositamente attrezzato, che dovrebbe lasciare l’isola già domani con la nave. Le capre catturate saranno donate ad una azienda siciliana di zootecnia.  

A Ginostra, invece, l’operazione di cattura delle oltre 2000 capre inselvatichite non è ancora iniziata e si sta procedendo all’installazione delle “gabbie” dove dovrebbero finire, prigionieri, gli animali.

Oggi la processione di Maria SS. Addolorata a Canneto


 

Oggi, 15 settembre: Beata Vergine Maria Addolorata


Ogni sguardo dato a Lei da Gesù, ogni accento di quel labbro soave, mentre sollevava Maria sulle ali dell'amore materno, la precipitava nell'investigabile abisso del più acerbo dolore. Se la Vergine si compiaceva nel contemplare quel volto leggiadro, tosto la conturbava il desolante pensiero che un giorno quel volto sarebbe stato sformato dalle percosse e ricoperto dal gelido sudore della morte; se ne mirava la fronte divina, su cui si divideva la bionda capigliatura, Maria soffriva pensando all'orribile serto da cui sarebbe stata un giorno incoronata.
Questi sentimenti dolorosi si tramutarono in realtà, quando giunse per Maria il momento solenne di assistere alla divina passione. Tutto quello che Ella sofferse sin qui, altro non fu che la preparazione del martirio che l'attendeva sull'erta fatale del Golgota. Quando Gesù morì, la terra tremò, si spaccarono le pietre, cominciarono ad addensarsi le tenebre sul creato; a queste manifestazioni della natura indignata, la folla dei curiosi, colta da panico, si diradò. L'invitta Madre allora si accostò ancor più alla croce per unire il proprio martirio a quello del Salvatore.
L'addoloratissima Madre accolse più tardi sulle sue ginocchia le spoglie dell'adorato Figliuolo.
Questo fu il prezzo che la Madonna dovette pagare per la rigenerazione dell'umanità e meritarsi la sublime dignità di Madre universale. Tale infatti fu proclamata Maria nel modo più solenne al cospetto del cielo e della terra dalla voce di un Dio agonizzante

PRATICA. Consideriamo quanto siamo costati a Maria SS., e non rinnoviamole i dolori con nuovi peccati. 
PREGHIERA O Dio, nella cui passione, secondo la profezia di Simeone, la spada del dolore trapassò l'anima dolcissima della gloriosa Vergine Maria, concedi benigno, che come ne celebriamo i dolori, così otteniamo i frutti abbondanti della tua passione.

I sette dolori di Maria

PRIMO DOLORE: La rivelazione di Simeone
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».

SECONDO DOLORE: La fuga in Egitto
Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto.

TERZO DOLORE: Lo smarrimento di Gesù nel Tempio
Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».

QUARTO DOLORE: L'incontro con Gesù sulla via del Calvario
Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore. (Lm 1, 12). «Gesù vide sua Madre lì presente»

QUINTO DOLORE: La crocifissione e la morte di Gesù.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla Croce; vi era scritto "Gesù il Nazareno, il re del Giudei" (Lc 23,33; Gv 19,19). E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!" E, chinato il capo, spirò.

SESTO DOLORE: La deposizione di Gesù tra le braccia di Maria
Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.

SETTIMO DOLORE: La sepoltura di Gesù e la solitudine di Maria
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Magdàla. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Buongiorno...così!