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mercoledì 17 settembre 2025
Giuffrè è Guardia zoofila volontaria. Giuramento oggi in Prefettura
All'amico Gianluca le nostre congratulazioni e l'augurio di un proficuo lavoro
Buon compleanno a...
Oggi, 17 settembre: San Roberto Bellarmino
martedì 16 settembre 2025
Sulle capre "trasferite" da Alicudi interviene "duramente" la LAV (Lega Anti Vivisezione)
Questo il comunicato diffuso dalla LAV:
Attendiamo risposte ufficiali dalle istituzioni
Negli ultimi giorni il Corpo Forestale della Regione Siciliana è intervenuto ad Alicudi per la cattura di alcune capre selvatiche, caricate questa mattina e ora in viaggio verso un commerciante privato che, secondo quanto appreso da fonti locali, non sarà la destinazione finale degli animali.
Con LNDC Animal Protection e Vita da Cani ODV, in rappresentanza della Rete dei Santuari di Animali Liberi, abbiamo inviato una nuova lettera alle autorità regionali e locali chiedendo la massima chiarezza su quanto sta accadendo, in quanto non risulta sia stata rilasciata dalla Regione una deroga ufficiale alla movimentazione delle capre, che sono state caricate senza prelievi e senza essere state identificate. Operazioni che, sempre secondo fonti locali, dovrebbero essere fatte al loro arrivo.
In particolare, come associazioni ribadiamo che le capre devono essere in prima istanza formalmente riconosciute come animali non DPA (non destinati alla produzione alimentare), per evitare qualsiasi rischio di sfruttamento o macellazione da parte delle aziende incaricate dell’accoglienza.
Parallelamente, abbiamo formulato una richiesta di accesso agli atti riguardanti autorizzazioni, protocolli sanitari, destinazioni e modalità di cattura e trasferimento, poiché solo la trasparenza può garantire il rispetto delle normative vigenti e la tutela degli animali coinvolti. Da quanto si apprende, infatti, le capre sarebbero prive dell’identificazione e delle prassi sanitarie previste dalle norme vigenti ai fini del trasporto.
Ci chiediamo con forza a che titolo la Regione Sicilia possa favorire un soggetto privato nel fare business con animali selvatici, che – in quanto tali – costituiscono patrimonio indisponibile dello Stato e non possono essere trattati come merce di scambio.
Se fosse confermata, questa circostanza costituirebbe un’aggravante a un fatto già di per sé gravissimo. Non solo si sottrarrebbero animali al loro habitat naturale, ma li si consegnerebbe a un circuito commerciale in palese contraddizione con la loro natura di fauna selvatica e con i principi fondamentali di legge. Pretendiamo risposte chiare e immediate.Associazioni
Come associazioni ribadiamo infine che, secondo osservazioni etologiche, la popolazione di capre tende ad autoregolamentarsi e che interventi cruenti o trasferimenti forzati non sono giustificabili. Qualora si rendesse necessario un contenimento, la strada etica da percorrere resta quella di un piano di sterilizzazioni mirate e progressive sul territorio, accompagnato da percorsi di sensibilizzazione per la cittadinanza sulla coesistenza con questi animali.
In aggiunta preoccupa la denuncia, su base etologica, degli stessi etologi che stanno seguendo il caso e che hanno redatto una relazione tecnica basata sulla documentazione fotografica e video visionata, dove si evince, in testa, la mancanza delle misure minime di rispetto delle esigenze etologiche e non solo di questi animali nella fase detentiva, che ha preceduto il trasferimento odierno.
Attendiamo ora risposte ufficiali dalle istituzioni e si riservano ulteriori azioni nel caso in cui non venga garantita la tutela piena delle capre delle isole Eolie.
Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (Riproposizione 79° puntata): deceduti da luglio a dicembre 2023 (Durata 4 m. e 13 sec.)
In questo video, realizzato con le foto in nostro possesso: Ada Di Lorenzo ved. Cincotta, Angela Casamento in Manfrè, Angelo Cincotta, Anna Sari in Lo Schiavo, Antonino Biviano, Bartolomeo Peluso, Benita Gugliotta ved. Profilio (Zà Benita), Catena Paino in Casella. Caterina Famularo in Casamento, Domenico Merlino detto Mimì, El Arbi Qadchaoui, Filippo Greco, Francesco Monte, Giovanna Pittari, Giovanni Di Pietro, Giovanni Mandarano, Giovanni Paino, Giuseppe D'Ambra, Giuseppe Lamouchi, Giuseppe Natoli, Giuseppe Sciacchitano detto Pino, Giuseppina Rando ved. Zavone, Giuseppina Vasquez, Marco Del Bono, Maria Aurora Raffaele ved. Saltalamacchia, Maria Rosa Esposito in Paino, Maria Stella Zaia in Cannistrà, Nadia D'Amore, Nunziata Bongiorno ved. Ruggiero, Pina cecchini ved. Barile, Rosanna Lorizio ved. Spadaro, Routine Khadour, Saverio Corrado, Silvano Saltalamacchia, Ugo Tricomi, Vito Chiofalo, Vittorio Cullotta, Angela Cincotta, ved. Baratta; Angela Virgona ved. Divola; Anna Reitano ved. Beninati; Antonino Mandarano detto Giovanni il milanista; Attilio Peluso; Bartolo Cincotta; Bartolo Famularo; Catena Lo Piccolo ved. Scaffidi; Franco Luca; Giordano Gagianesi; Giuseppe Cipicchia; Giuseppe Natoli; Giuseppina Paino ved. Barca; Irene Cacace in Biviano; Maria Concetta Bonino in Cortese; Nello Raffaele; Onofrio D'Ambra detto Nino il nostromo; Rosa Lauricella ved. Merlino.
“L’isola”, un romanzo dedicato a Salina: sabato 20 la presentazione a Leni
Il libro sarà presentato a Leni sabato 20 settembre alle ore 17,30 nella sede della Pro Loco Leni APS alla presenza dell’autrice, del presidente dell’associazione, avvocato Claudio Rugolo e del giornalista Massimiliano Cavaleri, che intervisterà l’autrice del romanzo, già alla seconda fatica letteraria dopo “Cuntami”. Seguirà una degustazione di vini tipici eoliani nella Cantine Salvatore D’Amico per ripercorrere fragranze,
profumi, sapori raccontati nel testo che vuole essere un omaggio spontaneo all’amore nei confronti dell’arcipelago e soprattutto dell’isola de “Il Postino”.
Buon compleanno a...
...Sarah Greco, Gianluca Muleta, Ersilia Spanò, Davide Fonti, Pinuccia Castiglia, Lorenzo Barbuto, Davide La Greca
Una sessantina di capre lasciano Alicudi. Al via l'eradicazione anche a Ginostra
Lasceranno Alicudi, tra qualche ora, con la nave di linea, diretta a Milazzo, le circa sessanta capre inselvatichite catturate dagli operai forestali del Dipartimento Sviluppo Rurale, in carico al Servizio per il territorio di Messina (ex Azienda Foreste Demaniali).
Gli animali sono stati caricati su un apposito camion inviato sull’isola dall’azienda agricola alla quale sono destinati.
Nel contempo a Ginostra nei due recinti installati sono state, al momento, catturate una ventina di capre.
Ricordiamo che ad Alicudi è stata conteggiata una presenza di circa 500 capi, mentre a Ginostra/Stromboli sono circa 2.000
Oggi, 16 settembre: Santi Cipriano e Cornelio
Molti dei caduti chiedevano poi la riammissione, alla quale si opponevano i rigoristi. Cipriano, in considerazione della debolezza umana e della misericordia di Dio, adottò un atteggiamento più benevolo.
Identica situazione si presentò a Roma dove, dopo la morte di papa Fabiano, venne eletto Cornelio, vescovo ricco di bontà e umiltà, nativo di Roma e di antica famiglia, che fu papa dal 251 al 253. Il presbitero Novaziano, famoso retore, non accettò l'elezione del nuovo papa. Si fece a sua volta consacrare vescovo e provocò una scissione tra i cristiani della capitale. Anche qui la causa della divisione era “atteggiamento da tenere nei confronti dei caduti ”.
Al più umile e comprensivo Cornelio si opponeva il rigorista Novaziano. In questa difficile situazione il papa ricevette il sostegno convinto di Cipriano.
I due vescovi conclusero la loro vita con il martirio: Cornelio nel 253, in esilio e incarcerato a Civitavecchia (l’antica Centumcellae). Il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di Callisto.
Cipriano fu prima esiliato durante la persecuzione dell’ imperatore Valeriano, quindi, il 14 settembre del 258, morì martire a Cartagine.
Perciò la Chiesa ricorda insieme questi due generosi fratelli nell'episcopato, la cui fede pronta, incrollabile ed eroica trasformò in intrepidi martiri.
PRATICA. Ricordando l'umiltà dell'accettazione della sofferenza dei due santi martiri Cipriano e Cornelio, rifugiamoci nella bontà del Signore senza mai turbarci, né sgomentarci. Adoriamo Cristo nel nostro cuore, forti della speranza che alimenta la nostra fede.
PREGHIERA. O Dio, che hai dato al tuo popolo i santi Cornelio e Cipriano, pastori generosi e martiri intrepidi, con il loro aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all'unità della Chiesa.
lunedì 15 settembre 2025
VARIAZIONE ORARI MUSEI DI FILICUDI E PANAREA
La Direzione del Parco Archeologico delle Isole Eolie comunica la variazione degli orari di apertura dei musei di Filicudi e Panarea per il periodo dal 15 al 21 settembre.
– Filicudi: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11.00 alle 15.45
– Panarea: martedì, giovedì e sabato dalle ore 11.00 alle 15.45
Dal 22 settembre i musei saranno aperti su prenotazione per gruppi, con data e orario da concordare. Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a: parco.archeo.eolie@regione.sicilia.it
Cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico all’Istituto Comprensivo Isole Eolie alla presenza della nuova dirigente Muscolino
Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico presso l’Istituto Comprensivo Isole Eolie. All’evento hanno preso parte il Sindaco Dott.re Riccardo Gullo, il vice sindaco Saverio Merlino, l'assessore Cristina Roccella, insieme alle autorità civili, militari e religiose, al presidente del Consiglio d’Istituto Santo Coluccio ai docenti, al personale scolastico e alle famiglie.
Il 15 settembre è nato e 56 anni dopo muore, assassinato, Don Giuseppe Puglisi
Don Giuseppe Puglisi nacque a Brancaccio un quartiere di Palermo il 15 settembre 1937 da Carmelo, calzolaio, e Giuseppa Fana, sarta.
Entrò nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e venne ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini nel 1960. Nel 1961 venne nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del SS.mo Salvatore nella borgata di Settecannoli sempre a Palermo, e dal 27 novembre 1964 operò anche nella vicina chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi a Romagnolo.
Seguì in particolare modo i giovani e si interessò delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città. Seguì con attenzione i lavori del Concilio Vaticano II e ne diffuse subito i documenti tra i fedeli, con speciale riguardo al rinnovamento della liturgia, al ruolo dei laici, ai valori dell’ecumenismo e delle chiese locali. Il suo desiderio fu sempre quello di incarnare l’annunzio di Gesu’ Cristo nel territorio.
Il primo ottobre 1970 venne nominato parroco di Godrano paese in provincia di Palermo a quei tempi segnato da una sanguinosa faida riuscendo a riconciliare le famiglie dilaniate dalla violenza con la forza del perdono.
Il 9 agosto 1978 fu nominato pro-rettore del seminario minore di Palermo e il 24 novembre dell’anno seguente fu scelto dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo come direttore del Centro diocesano vocazioni. Il 24 ottobre 1980 fu nominato vice delegato regionale del Centro vocazioni e dal 5 febbraio 1986 divenne direttore del Centro regionale vocazioni e membro del Consiglio nazionale. Agli studenti e ai giovani del Centro diocesano vocazioni dedicò con passione lunghi anni realizzando, attraverso una serie di “campi scuola”, un percorso formativo esemplare dal punto di vista pedagogico e cristiano.
Promotore di numerosi movimenti tra cui: Presenza del Vangelo, Azione cattolica, Fuci, Equipes Notre Dame, Camminare insieme. Dal maggio del 1990 svolse il suo ministero sacerdotale anche presso la “Casa Madonna dell’Accoglienza” a Boccadifalco, dell’Opera pia Cardinale Ruffini, in favore di giovani donne e ragazze-madri in difficoltà.
Giuseppe fu sempre attivo nel suo quartiere per rivendicare i diritti civili della borgata, denunciando collusioni e malaffari e subendo minacce e intimidazioni. Venne ucciso dalla mafia in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del compleanno, 15 settembre 1993. La salma fu tumulata presso il cimitero di Sant’Orsola, nella cappella di Sant’Euno e ad aprile 2013 la salma fu poi traslata nella cattedrale di Palermo.
La sua attività pastorale costituì il movente dell’omicidio, i cui esecutori e mandanti mafiosi furono arrestati e condannati con sentenze definitive fatto che spinse subito i fedeli al riconoscimento del martirio che avvenne nel dicembre del 98 ad opera del Cardinale Salvatore De Giorgi. Fu beatificato il 25 maggio 2013 al “Foro Italico Umberto I” di Palermo.
Cominciata la cattura di capre selvatiche ad Alicudi. L'Ansa di Salvatore Sarpi
Nel recinto, realizzato nei giorni scorsi, sono, al momento, allocati una cinquantina di capi.
Insieme a quelli che saranno catturati nelle prossime ore, saranno caricati su un mezzo, appositamente attrezzato, che dovrebbe lasciare l'isola già domani con la nave. Le capre catturate saranno donate ad un' azienda siciliana di zootecnia.
A Ginostra, invece, l'operazione di cattura delle oltre 2000 capre inselvatichite non è ancora iniziata e si sta procedendo all'installazione delle "gabbie" dove dovrebbero finire, prigionieri, gli animali.
L'emergenza delle capre ormai selvatiche è un problema che riguarda alcune delle isole Eolie dove gli erbivori scendono fino al mare ed entrano nelle case e negli appezzamenti coltivati. Gli abitanti di Ginostra, borgo di Stromboli, hanno presentato anche un esposto alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto e hanno scritto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Gli animalisti hanno più volte chiesto che le capre non vengano abbattute o regalate a pastori. (Ansa)
Buon compleanno a...
Alicudi: Prime catture di capre inselvatichite
Prime catture di capre inselvatichite nell’isola di Alicudi nell’ambito dell’operazione di eradicazione di oltre 500 di questi animali.
Ad effettuarle gli operai forestali del Dipartimento Sviluppo Rurale, in carico al Servizio per il territorio di Messina (ex Azienda Foreste Demaniali),
Nel recinto, realizzato nei giorni scorsi, sono, al momento, allocati una cinquantina di capi.
Insieme a quelli che saranno catturati nelle prossime ore, saranno caricati su un mezzo, appositamente attrezzato, che dovrebbe lasciare l’isola già domani con la nave. Le capre catturate saranno donate ad una azienda siciliana di zootecnia.
A Ginostra, invece, l’operazione di cattura delle oltre 2000 capre inselvatichite non è ancora iniziata e si sta procedendo all’installazione delle “gabbie” dove dovrebbero finire, prigionieri, gli animali.
Oggi, 15 settembre: Beata Vergine Maria Addolorata
Questi sentimenti dolorosi si tramutarono in realtà, quando giunse per Maria il momento solenne di assistere alla divina passione. Tutto quello che Ella sofferse sin qui, altro non fu che la preparazione del martirio che l'attendeva sull'erta fatale del Golgota. Quando Gesù morì, la terra tremò, si spaccarono le pietre, cominciarono ad addensarsi le tenebre sul creato; a queste manifestazioni della natura indignata, la folla dei curiosi, colta da panico, si diradò. L'invitta Madre allora si accostò ancor più alla croce per unire il proprio martirio a quello del Salvatore.
L'addoloratissima Madre accolse più tardi sulle sue ginocchia le spoglie dell'adorato Figliuolo.
Questo fu il prezzo che la Madonna dovette pagare per la rigenerazione dell'umanità e meritarsi la sublime dignità di Madre universale. Tale infatti fu proclamata Maria nel modo più solenne al cospetto del cielo e della terra dalla voce di un Dio agonizzante
PRATICA. Consideriamo quanto siamo costati a Maria SS., e non rinnoviamole i dolori con nuovi peccati.
PREGHIERA O Dio, nella cui passione, secondo la profezia di Simeone, la spada del dolore trapassò l'anima dolcissima della gloriosa Vergine Maria, concedi benigno, che come ne celebriamo i dolori, così otteniamo i frutti abbondanti della tua passione.
I sette dolori di Maria
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
SECONDO DOLORE: La fuga in Egitto
Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto.
TERZO DOLORE: Lo smarrimento di Gesù nel Tempio
Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
QUARTO DOLORE: L'incontro con Gesù sulla via del Calvario
Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se cè un dolore simile al mio dolore. (Lm 1, 12). «Gesù vide sua Madre lì presente»
QUINTO DOLORE: La crocifissione e la morte di Gesù.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla Croce; vi era scritto "Gesù il Nazareno, il re del Giudei" (Lc 23,33; Gv 19,19). E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!" E, chinato il capo, spirò.
SESTO DOLORE: La deposizione di Gesù tra le braccia di Maria
Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.
SETTIMO DOLORE: La sepoltura di Gesù e la solitudine di Maria
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Magdàla. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.