Cerca nel blog

domenica 21 settembre 2025

Il mondo di Clara Rametta a Salina, l’isola delle femmine

(da https://www.iodonna.it/attualita/costume-e-societa/2025/09/20/il-mondo-di-clara-a-salina-lisola-delle-femmine/

Clara Rametta ha lasciato un’impronta non cancellabile: una delle donne battagliere e rigorose che fanno più che mai della Sicilia l’isola delle femmine

di Aldo Cazzullo - Arrivai la prima volta a Salina ventidue anni fa. Me ne aveva parlato Lucio Dalla, che andava spesso sull’isola a trovare i fratelli Taviani, di cui era molto amico, aveva anche recitato in un loro film.


Però Lucio a casa dei fratelli Taviani voleva stare da solo; così mi dovetti cercare un albergo.

Le Eolie sono speciali da ogni punto di vista: c’è un solo sindaco per sei isole – Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Alicudi, Filicudi -, mentre Salina ne ha tre: quello di Santa Marina, quello di Leni, e quello di Malfa.



Nel cuore di Malfa c’erano alcune vecchie case, di quelle che nessuno voleva più. Clara Rametta le aveva comprate, restaurate e unite in un piccolo albergo molto accogliente, il Signum. Era un matriarcato: comandava lei, affiancata dalla figlia Martina, oltre che dal marito Michele e dal figlio Luca, due uomini dal sorriso dolcissimo e di grande spessore umano.


Negli anni, il Signum si è trasformato, abbellito, allargato. Martina è diventata una chef importante, ha pure preso la stella Michelin. Clara è diventata sindaca di Malfa, e si è battuta come una leonessa per dare al paese un nuovo porto e una vita culturale, attraverso la musica e il cinema. Poteva essere dolce e poteva essere dura, esigente, severa.



Aveva creato, pezzo per pezzo, un piccolo mondo, sia come imprenditrice sia come politica. Aveva giustamente trasformato il centro di Malfa un’isola pedonale, e aveva portato sull’isola artisti che non la conoscevano.


Ora un male crudele l’ha portata via, ma non potrà cancellare l’amore per il suo paese e la sua terra. Clara Rametta ha lasciato un’impronta non cancellabile. Resterà nei miei ricordi come una delle donne battagliere e rigorose che fanno più che mai della Sicilia l’isola delle femmine.

LA PAROLA - COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 21 SETTEMBRE 2025

Oggi, 21 settembre: San Matteo

S. Matteo, che prima si chiamava Levi, è l'autore del primo Vangelo, che scrisse in aramaico, ed è uno dei primi Apostoli che Gesù chiamò alla sua sequela.
Giudeo di nascita, figlio di Alfeo, secondo S. Marco egli esercitava il mestiere di gabelliere in Cafarnao. Quando il Maestro Divino gli disse di seguirlo, stava appunto seduto al banco delle gabelle sulle rive del lago. Ecco il tratto evangelico : « E Gesù tornò verso il mare; e tutto il popolo andava a lui e li ammaestrava. E nel passare vide Levi d'Alfeo, seduto al banco della gabella, e gli disse : Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo segui ».
Mirabile generosità! Matteo aveva un ufficio che gli assicurava una certa agiatezza. Ma questa pronta rinuncia ai beni per seguire Gesù gli meritò una tale abbondanza di grazia da raggiungere le più alte cime della perfezione cristiana. S. Matteo ebbe in seguito la fortuna di ospitare in casa sua il Salvatore, onde i Farisei si scandalizzarono moltissimo, perché Gesù mangiava coi pubblicani e coi peccatori. Ma conosciamo la solenne risposta di Gesù: « Non son venuto per i sani, ma per i malati ».
Ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecóste, predicò il Vangelo nella Giudea e nelle contrade vicine e poco dopo la dispersione degli Apostoli per il 'mondo, scrisse il Vangelo destinato ai Giudei.
S. Matteo, siccome scriveva per i suoi connazionali, volle dimostrare che Gesù Crocifisso era il Messia aspettato, il Redentore d'Israele profetato dalle Scritture. Ad ogni passo infatti si trova l'espressione: « Come è stato scritto da Isaia profeta, dai profeti », ecc. ecc.; e minuziosamente prova come le profezie e le promesse dell'Antico Testamento si siano compiute in Gesù Cristo.
Predicò poi il Vangelo nell'Africa, in Etiopia, e si sa per testimonianza di Clemente Alessandrino, che praticava l'esercizio della contemplazione e conduceva vita austerissima, non mangiando altro che erbe, radici e frutta selvatica.
Fu trucidato da una squadra di feroci pagani, mentre celebrava il santo sacrificio. Le sue reliquie furono trasportate dopo trecento anni in Bretagna, e di qui nella sontuosissima cattedrale a lui dedicata nella città di Salerno.
Come gli altri Evangelisti, anche S. Matteo è figurato dai quattro misteriosi animali descritti dal profeta Ezechiele, e nell'Apocalisse da S. Giovanni. È comune sentenza dei Ss. Padri della Chiesa che l'animale che aveva la figura quasi d'uomo raffigura S. Matteo, il quale appunto comincia il Vangelo colla generazione temporale di Gesù.

PRATICA. Ad onore di S. Matteo leggiamo oggi un tratto di Vangelo. 

PREGHIERA. Ci vengano in aiuto, o Signore, le preghiere del tuo beato apostolo ed evangelista Matteo, affinché ciò che non ottengono le nostre forze, ci sia donato per sua intercessione
.


 

Buongiorno e buona domenica...così!


 

Programma da noi e con noi la tua  vacanza alle Eolie 
Ci trovi all'indirizzo Eoliebooking.com