Non bisogna certo ricorrere alle
"Raccomandazioni per un più efficace contrasto
agli incendi boschivi e in zone d'interfaccia
urbano/rurale nonché ai rischi conseguenti"
(G.U. Serie generale n.135 del 13 giugno 2025),
emanate dal Presidente del Consiglio dei
Ministri, per comprendere l'importanza che
rivestono, tra le misure di prevenzione dagli
incendi, le operazioni di pulizia delle banchine,
cunette e scarpate lungo le reti viarie, cosi
la pulizia dei terreni incolti limitrofi ad aree
boscate, cespugliate e arborate.
come Con l'aumento delle temperature (non solo
estive) e della siccità, si verifica un aumento dell'
evapotraspirazione nella vegetazione che
provoca una partecipazione maggiore della
stessa alla combustione. In concreto
aumentano la velocità di propagazione delle
fiamme ed il danno provocato dall'irraggiamento
da calore.
Lo spegnimento dei roghi talvolta diviene
praticamente impossibile almeno sino ad
esaurimento della biomassa disponibile.
Deve essere chiaro che la PREVENZIONE
rappresenta la migliore difesa dagli incendi, se
non l'unica.
Nelle nostre isole, all'inizio della campagna
antincendio, le suddette Raccomandazioni
(unitamente ad altre disposizioni legislative),
vengono recepite con una specifica ordinanza
sindacale (n.14 del 28/4/2025), con la quale, tra
le altre cose, vengono ordinati agli Enti ed ai
soggetti privati, i comportamenti da tenere per
prevenire i rischi di incendi boschivi e
d'interfaccia urbano rurale.
Ebbene, tra le misure prescritte, è obbligatoria,
entro il 15 maggio la pulizia dei bordi delle
Strade Provinciali insistenti nel territorio
Comunale. È prevista la "... rimozione di erba
secca, residui vegetali, rovi, necromassa, rifiuti
ed ogni altro materiale infiammabile, creando di
fatto, idonee fasce di protezione al fine di evitare
che eventuali incendi si propaghino alle aree
circostanti o confinanti..."
Naturalmente al medesimo obbligo è soggetto il
Comune per quanto attiene alle reti viarie di sua
competenza. Ripeto, entro il 15 maggio di ogni
anno.
È sotto gli occhi di tutti che la pulizia degli assi
viari Provinciali sia iniziata solamente pochi
giorni addietro in barba alla scadenza temporale
prescritta ed al comune buon senso.
Gli interventi eseguiti, lungi dal rispettare i
termini contrattuali, sono caratterizzati
dall'approssimazione (non dubito che le risorse
economiche siano insufficienti). II materiale
vegetale non viene eliminato del tutto. La
profondità del diserbamento è irrisoria e il
terriccio resta sul sedime stradale.
L'Ordinanza in parola stabilisce delle sanzioni
nei confronti di coloro che non osservano gli
obblighi imposti: sanzioni amministrative
pecuniarie e anche di natura penale.
Gli accertatori come potranno mai contestare
tali sanzioni ai privati cittadini inadempimenti,
nel momento in cui gli Enti pubblici sono i primi
a non ottemperare le loro stesse disposizioni ?
Non si tratta di qualche giorno o settimana di
ritardo ma di mesi.
La mancata applicazione delle misure di
PREVENZIONE rappresenta un gravissimo
danno per tutto il "sistema della prevenzione dai
rischi degli incendi boschivi e d'interfaccia".
Di
fatto l'ordinanza resta inapplicata e inapplicabile.
Mentre numerosissimi cittadini, anche a costo di
sacrifici economici, puliscono i loro fondi per
prevenire gli incendi e per prevenire eventuali
danni a terzi derivanti dal passaggio del fuoco
attraverso le loro proprietà, gli Enti pubblici che
dovrebbero dare l'esempio sono i primi
inadempienti.
Gli ultimi incendi hanno mostrato
inequivocabilmente che i danni occorsi si
sarebbero mitigati se solo i bordi stradali
fossero stati puliti secondo la "regola dell'arte"
Tutto ciò è vergognoso e inaccettabile.
Renato Cacciapuoti