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domenica 3 agosto 2025

Prevenzione, migliore difesa contro gli incendi. Enti pubblici primi inadempienti (di Renato Cacciapuoti)

Non bisogna certo ricorrere alle "Raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi e in zone d'interfaccia urbano/rurale nonché ai rischi conseguenti" (G.U. Serie generale n.135 del 13 giugno 2025), emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per comprendere l'importanza che rivestono, tra le misure di prevenzione dagli incendi, le operazioni di pulizia delle banchine, cunette e scarpate lungo le reti viarie, cosi la pulizia dei terreni incolti limitrofi ad aree boscate, cespugliate e arborate. come 

Con l'aumento delle temperature (non solo estive) e della siccità, si verifica un aumento dell' evapotraspirazione nella vegetazione che provoca una partecipazione maggiore della stessa alla combustione. In concreto aumentano la velocità di propagazione delle fiamme ed il danno provocato dall'irraggiamento da calore. 

Lo spegnimento dei roghi talvolta diviene praticamente impossibile almeno sino ad esaurimento della biomassa disponibile. 

Deve essere chiaro che la PREVENZIONE rappresenta la migliore difesa dagli incendi, se non l'unica. 

Nelle nostre isole, all'inizio della campagna antincendio, le suddette Raccomandazioni (unitamente ad altre disposizioni legislative), vengono recepite con una specifica ordinanza sindacale (n.14 del 28/4/2025), con la quale, tra le altre cose, vengono ordinati agli Enti ed ai soggetti privati, i comportamenti da tenere per prevenire i rischi di incendi boschivi e d'interfaccia urbano rurale. 

Ebbene, tra le misure prescritte, è obbligatoria, entro il 15 maggio la pulizia dei bordi delle Strade Provinciali insistenti nel territorio Comunale. È prevista la "... rimozione di erba secca, residui vegetali, rovi, necromassa, rifiuti ed ogni altro materiale infiammabile, creando di fatto, idonee fasce di protezione al fine di evitare che eventuali incendi si propaghino alle aree circostanti o confinanti..." 

Naturalmente al medesimo obbligo è soggetto il Comune per quanto attiene alle reti viarie di sua competenza. Ripeto, entro il 15 maggio di ogni anno.

È sotto gli occhi di tutti che la pulizia degli assi viari Provinciali sia iniziata solamente pochi giorni addietro in barba alla scadenza temporale prescritta ed al comune buon senso. 

Gli interventi eseguiti, lungi dal rispettare i termini contrattuali, sono caratterizzati dall'approssimazione (non dubito che le risorse economiche siano insufficienti). II materiale vegetale non viene eliminato del tutto. La profondità del diserbamento è irrisoria e il terriccio resta sul sedime stradale. 

L'Ordinanza in parola stabilisce delle sanzioni nei confronti di coloro che non osservano gli obblighi imposti: sanzioni amministrative pecuniarie e anche di natura penale. 

Gli accertatori come potranno mai contestare tali sanzioni ai privati cittadini inadempimenti, nel momento in cui gli Enti pubblici sono i primi a non ottemperare le loro stesse disposizioni ? Non si tratta di qualche giorno o settimana di ritardo ma di mesi. 

La mancata applicazione delle misure di PREVENZIONE rappresenta un gravissimo danno per tutto il "sistema della prevenzione dai rischi degli incendi boschivi e d'interfaccia"

Di fatto l'ordinanza resta inapplicata e inapplicabile. 

Mentre numerosissimi cittadini, anche a costo di sacrifici economici, puliscono i loro fondi per prevenire gli incendi e per prevenire eventuali danni a terzi derivanti dal passaggio del fuoco attraverso le loro proprietà, gli Enti pubblici che dovrebbero dare l'esempio sono i primi inadempienti. 

Gli ultimi incendi hanno mostrato inequivocabilmente che i danni occorsi si sarebbero mitigati se solo i bordi stradali fossero stati puliti secondo la "regola dell'arte" 

Tutto ciò è vergognoso e inaccettabile. 

Renato Cacciapuoti

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