Comunicato
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Si è tenuto
nella serata del 5 ottobre u.s. il seminario dal titolo “Aumento di livello marino e movimenti verticali della crosta terrestre:
lezioni dal passato e scenari futuri dal Mediterraneo alle isole Eolie” tenuto
presso il Centro Studi Eoliano di Lipari dal Prof. Marco Anzidei, Primo
Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, alla
presenza di un pubblico molto attento ed interessato. Fra i partecipanti si
registrava la presenza del consigliere comunale Pietro Lo Cascio e
dell’archeologo della Soprintendenza del Mare della Sicilia, Dr. Roberto La
Rocca.
Dopo la
presentazione del prof. Marco Anzidei da parte del Presidente del Circolo di
Legambiente di Lipari, Giuseppe La Greca, il ricercatore dell’INGV ha iniziato
il proprio intervento, accompagnando la trattazione power point con dei brevi
filmati.
Il prof. Anzidei
ha spiegato al pubblico come il livello del mare vari nel tempo da luogo a
luogo e che i cambiamenti siano principalmente causati dalla somma di fattori
climatici e tettonici che agiscono a diverse scale temporali e spaziali. Tra
questi, le variazioni di volume dei ghiacci nel corso delle glaciazioni,
l’espansione termica degli oceani e i movimenti verticali della crosta
terrestre. Questi ultimi causati dai movimenti delle placche continentali, da
terremoti e attività vulcanica, da isostasia e infine dall’attività umana.
Dopo
l’introduzione, il Prof. Anzidei si è concentrato sulla trattazione del
Mediterraneo ed evidenziando le relazioni tra la sua forma e i movimenti superficiali
e profondi delle placche continentali Africana ed Euroasiatica, che hanno
portato alla formazione delle catene montuose mediterranee e all’arco vulcanico
delle Eolie.
L’ultima
parte dell’intervento ha riguardato i passati livelli marini e i movimenti
verticali delle coste eoliane su basi geologiche, geofisiche e archeologiche
per comprendere le cause dell’attuale aumento del livello del mare e tentare di
formulare previsioni future.
La
trattazione si è concentrata in particolare su Lipari (foto in basso) e sull’isolotto di
Basiluzzo (foto in alto), dove sono presenti resti di costruzioni marittime di età romana,
oggi sommerse rispettivamente di circa 12 e 4 metri.
A conclusione della presentazione si è tenuto un vivace dibattito con numerose domande da parte del pubblico che hanno fatto “sforare” l’incontro di circa 30 minuti. Le domande si sono concentrate sulle prospettive future delle isole Eolie e soprattutto di Lipari, dalle opere portuali, alla difesa degli abitati di Canneto, Acquacalda e delle spiagge bianche; alle cause che hanno determinato l’aumento del livello del mare negli ultimi duemila anni nel Mediterraneo e a Lipari in particolare, dove gli abitanti lamentano una ingressione marina nel corso degli ultimi 10 anni circa nelle zone portuali di Marina lunga e Marina corta.
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