Cerca nel blog
martedì 18 febbraio 2025
Pescando nel nostro archivio. Personaggi alle Eolie (3foto)
1) Peppe Matrix, Antonio Di Pietro,Ruly Rodriguez, Christian Pittari "Goccia"
2) Greta Rizzo con Floriana del Grande Fratello
3) Martina Gugliotta con "Marco dei Cesaroni"
Il carnevale alle Eolie - 3° puntata: Gli anni ottanta a cura di Giuseppe La Greca
Gli anni Ottanta
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso sono diversi i periodici pubblicati nell’isola di Lipari. I settimanali l’Arcipelago e ArcipelagoIn, il Notiziario delle Isole Eolie che riprendeva le pubblicazioni dopo un decennio di sospensione, il Nuovo Notiziario delle Isole Eolie e Quest’Eolie. Nel corso degli anni Ottanta sono i settimanali a raccontare le diverse edizioni del Carnevale.
Il sogno di Nicola
1983 - La prima edizione del carnevale Eoliano organizzato da Nicola Biviano, presidente dello Snoopy Club, trova un breve articolo sull’Arcipelago (Anno VII, numero 3, marzo 1983) che titolava: “Evviva il Carnevale” (…) Viareggio, Venezia, Acireale… Lipari, sì Lipari, con le sue maschere, i coriandoli, gli scherzi, i veglioni, ma, soprattutto, con la sfilata dei Carri Allegorici che, già nel secondo anno consecutivo, hanno rappresentato il clou del nostro Carnevale. Il nostro Carnevale che, quasi a dispetto della involontaria omonimia con qualche illustre concittadino, ha dimostrato, già quest’anno di essere … una cosa seria! Chi voleva i nostri ragazzi svogliati, non motivati e un po' pelandroni, deve ricredersi, perché i Carri sono piaciuti per l’attualità dei temi, l’ingegnosità dell’esecuzione e per la fantasia creativa dei gruppi in maschera che li corredano, il tutto, nonostante la povertà dei mezzi a disposizione. C’erano tutti, da Gelli a… Masino Carnevale, da Calvi a… Marcello D’Albora, ovviamente nella loro naturale collocazione nazionale o locale, allegorie della gestione di un certo potere, colte ed espresse dai nostri giovani. Questi giovani che apparentemente disinteressati alla cosa pubblica, colgono l’occasione del Carnevale, per farci intendere che vedono tutto e capiscono tutto. È finito il tempo del borotalco, dei petardi pericolosi, delle manganellate idiote, il nostro Carnevale è maturo, forse perché è l’unica manifestazione organizzata dai giovani che, stanchi delle incartapecorite maschere viventi che gestiscono per tutto l’anno il loro avvenire, fanno sfilare il loro severo messaggio su un Carro Allegorico!
L’edizione successiva, quella del 6 marzo 1984, era sempre raccontata dall’Arcipelago (numero 3 – 4, marzo-aprile 1984) Alla sfilata prendevano parte circa 250 persone suddivisi in 8 gruppi. I carri carnevaleschi, dopo aver sfilato per le vie cittadine fra due ali di folla assiepata lungo i marciapiedi, avevano raggiunto il campo sportivo a S. Lucia dove si era conclusa la serata con la premiazione del migliore carro. I carri partecipanti erano stati otto: 1) politici all’inferno di G. La Spada con 64 elementi; 2) allegre brigate di E. Merenda con 45 elementi; 3) SI.re.car di G. Ziino con 19 elementi; 4) Abusivismo alle Eolie di Rando con 25 elementi; 5) Caro pesce della contrada S. Giuseppe con 40 elementi e la caratteristica partecipazione di “Tari Alivu”; 6) I puffi di Oscar con 18 elementi. 7) Walt Dysney di Lo Schiavo con 12 elementi; 8) Sgomento e Tentazione. La giuria aveva premiato il carro “Politici all’inferno” col 1° premio di L. 2.000.000, il secondo classificato “Allegre Brigate” si aggiudicava il premio da un milione di lire. Tutti gli altri carri erano stati ugualmente premiati.
Raccontava il periodico che: Ogni anno che passa i carristi eoliani sembra che non abbiano niente da invidiare ai colleghi viareggini. C’erano alcuni carri che potevano benissimo partecipare alla più famosa sfilata senza per nulla sfigurare.
L’articolo dell’Arcipelago si concludeva con un breve commento dal titolo: Ha vinto il “Giovane Carnevale” (…) Vi ricordate il carro vincitore, quello dei diavoli e dell’inferno ove bruciavano, tra gli applausi della strada affollata, i vari Masini e compagni? Vi ricordate quel terribile drago democristiano con tre teste correntizie ed Emanuele tra le fauci? Ebbene gli autori, ragazzacci impudenti e poco rispettosi dell’”ancien regime”, l’hanno indovinata! Il Carro era come una vignetta politica di Forattini, un vero e proprio articolo di fondo sulla situazione della nostra martoriata Amministrazione. Ricordate le orrende e fameliche maschere dei dannati? La reciproca somiglianza li accomunava in una sola immagine di crisi, di intrighi e di menefreghismo per i più elementari diritti dei cittadini. Tra le fauci il “giovane” Carnevale, sindaco da quasi un anno. Ha già fatto incazzare tutto il vecchio notabilato perché non s’era mai visto un amministratore preoccuparsi sul serio dei suoi concittadini, insofferente dei giochi di potere. Ora dicono in giro che lo devono sbranare, che deve tornare il “vecchia” Carnevale, ma sul carro i dannati all’inferno non si accorgevano che Emanuele, anche se tre le fauci, si muoveva molto bene e sembrava più che vitale! E se rimanesse tra i denti a qualcuno?!
Pochissime le notizie per l’edizione del 1985, un servizio fotografico è pubblicato dall’Arcipelago. L’anno successivo, il 1986, la manifestazione era raccontata dall’Arcipelago con un articolo firmato da Anna Vitagliana (Anno IX, n. 1-3, marzo 1986) (…) Il Carnevale Eoliano, organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo “Snoopy Club” col patrocinio del Comune di Lipari, ha avuto lungo il 15 febbraio scorso, spazzando via per lunghe ore malumori e tristezze e lasciando negli animi fanciullesche sensazioni di gioia. Tra gli applausi e l’entusiasmo della folla numerosi carri e gruppi mascherati hanno sfilato lungo le vie cittadine liparesi, creando un’atmosfera di spensieratezza e di allegria con la vivacità dei costumi, con la fantasia dell’allestimento scenico, con gli effetti sonori e soprattutto con nuvole di coriandoli. Meritano particolare attenzione l’estro e la capacità dei giovani eoliani che, dopo lungo e paziente impegno, hanno dato origine a veri e propri capolavori.
Diverse e fantasiose le allegorie proposte che hanno meritato l’ammirazione ed il compiacimento del vasto pubblico presente alla sfilata. La sfilata dei carri si era conclusa nel vecchio campo sportivo di Santa Lucia con la premiazione. Vincitore del 1 premio di l. 2.000.000 è stato il carro “I cannibali e la politica locale”, seguito da “Chinatown” col premio di L. 1.250.000, al terzo posto, meritandosi il premio di l. 750.000 “Il Cigno Reale”, ed infine al 4° posto “Circo Italia”, cui è andato il premio di L. 350.000. Tra i gruppi mascherati merita di essere ricordato “Fantasie di piume” che si è classificato al 1° posto.
L’anno successivo, il 1987, nessun cronaca al momento ritrovata. Nel corso del 1988 era il mensile Arcipelago In (numero 1-2 gennaio – febbraio 1988) che raccontava il Carnevale. (…) Anche quest’anno il carnevale eoliano è stato ravvivato dalla sfilata dei carri e dei gruppi allegorici organizzata dallo Snoopy Club e dal Comune di Lipari. La manifestazione diventa sempre più interessante e originale. Carri e gruppi vengono realizzati sempre con maggiore cura e professionalità ed impegnano svariate centinaia di giovani e meno giovani. All’edizione ‘88 seguita da una folla immensa proveniente anche dalle altre isole, hanno partecipato quattro carri e sei gruppi. Per i carri la vittoria è andata a “Faraglioni” (premio 4 milioni) seguita da “Una serena a corte” (3 milioni) e “We are the world" (500 mila). Per i gruppi invece i premi sono andati nell’ordine a: “Rondo Veneziano”, “Gitane andalusine”, “Svegliati è il tempo di tutti”. I temi che hanno suggerito le varie allegorie ai protagonisti di quest’anno sono di politica nazionale e internazionale.
L’anno successivo, il 1989, era ancora ArcipelagoIn che raccontava del carnevale (Numero 1-2 gennaio-febbraio 1989). (…) “Che Nettuno, dio del mare, riconquisti il suo potere per difendere, rigenerare, ripopolare il suo regno per troppo tempo degradato dall’ingordigia e l’incuria dell’uomo. Possa Venere, Dea della bellezza, scendere dall’Olimpo alla nostre isole, per riportarle al fascino naturale che le caratterizzava prima che la pigrizia di amministrazioni troppo disattente e incompetenti offuscasse lo splendore delle 7 perle del Tirreno”. Con questa allegoria propiziatoria per il futuro delle nostre isole il carro “Qui dove il mare luccica” si è aggiudicato il primo premio superando di appena due punti il carro “Fantasilandia”. Per i gruppi mascherati il primo premio è andato a “Un tuffo nel passato” e il secondo a “Il circo”. La manifestazione di quest’anno ha registrato una presenza di 5 carri e 11 gruppi impegnando circa 1000 ragazzi, molti dei quali si sono improvvisati valenti artigiani, e altrettante “mamme” che hanno dovuto badare alla confezione dei fantasmagorici e luccicanti costumi. L’edizione ‘89 alla sfilata allegorica ha coinvolto non soltanto Lipari e le sue frazioni ma anche l’isola di Salina e Vulcano. Un segno questo che renderà nel futuro ancora più interessante la manifestazione che già è riuscita in pochi anni a soppiantare gli spruzzi d’acqua e di borotalco, che caratterizzavano le spensierate serate carnevalesche. Occorre però migliorare alcuni aspetti della “sfilata” in modo da renderla possibilmente meno competitiva. I temi preferiti sono stati quelli ecologici ed economici. Il carnevale eoliano, come di consueto, è stato organizzato impeccabilmente dallo Snoopy Club con il patrocinio del Comune di Lipari. (Aldo Natoli).
Tanti auguri!
Oggi, 18 febbraio: Santa Geltrude Comensoli
Geltrude nacque a Bienno in Val Camonica (Brescia) il 18 gennaio 1847. Lo stesso giorno della nascita i genitori la portano al fonte battesimale della chiesa parrocchiale e le diedero il nome di Caterina.
Nell'infanzia, Caterina conobbe le gioie dell'innocenza e la spensieratezza dell'età. Il Signore, però, le fece sentire il desiderio di unirsi a Lui intimamente: la piccola era sovente trasportata da un forte bisogno di raccogliersi nella preghiera e nella meditazione. A chi le chiedeva che cosa facesse, rispondeva: "Penso".
Da piccola, non resistendo più al pressante invito di Gesù, una mattina molto presto, avvolta nell'ampio scialle nero della mamma, andò nella vicina chiesa di Santa Maria e ricevette furtivamente la Prima Comunione. Caterina pregustò attimi di Cielo e giurò eterno amore con Gesù.
Giovinetta si fece apostola dell'Eucaristia: voleva portare Gesù Sacramentato su un'alta montagna, perché tutti lo potessero vedere e adorare.
Il suo motto: "Gesù amarti e farti amare" diventa il programma della sua vita. Attratta ad una vita più perfetta, nel 1862 lasciò la famiglia ed entrò nell'Istituto delle Figlie di Carità, fondato da S. Bartolomea Capitanio, a Lovere (Brescia).
La Postulante si ammalò e venne dimessa dall'Istituto. Dopo la guarigione, a causa delle mutate condizioni finanziarie della famiglia, lasciò il paese e entrò, in qualità di domestica, dapprima nella casa del Prevosto di Chiari, Don G. B. Rota, il quale, qualche anno dopo, venne elevato alla sede episcopale di Lodi, e poi, nella casa paterna della Contessa Fè-Vitali.
Nella Festa del Corpus Domini 1878, con il permesso del suo confessore, rese perpetuo il suo voto di verginità, emesso la mattina della Comunione furtiva.
Senza trascurare i suoi doveri di domestica, Caterina si fece educatrice dei bambini di S. Gervasio (Bergamo) e li guidò sulla via dell'onestà e delle virtù cristiane e sociali. Con la preghiera assidua, la mortificazione, un'intensa vita interiore e l'esercizio delle opere di misericordia, Caterina si preparò ad accogliere la volontà del Signore.
Scioltasi dai legami familiari in seguito alla morte dei genitori, la giovane cercò il modo di concretizzare il suo ideale eucaristico aprendo il suo cuore a Mons. Speranza, allora Vescovo di Bergamo, il quale si trova a Bienno, ospite dei conti Fé-Vitali.
Sorretta dal nuovo Vescovo di Bergamo, Mons. Guindani, e dal suo "Padre e Superiore", Don F. Spinelli, il 15 dicembre 1882, Caterina, insieme a due altre compagne, diede origine alla Congregazione delle Suore Sacramentine di Bergamo, con la prima ora di adorazione al SS. Sacramento.
Il 15 dicembre 1884, vestì l'abito religioso e prese il nome di Suor Geltrude del SS.mo Sacramento.
Dopo una bufera delle avversità, che mise a dura prova la tenera pianticella fu costretta a rifugiarsi a Lodi. Il Vescovo di Lodi, Mons. Rota, accolse paternamente quelle figlie, raccomandategli dal Vescovo di Bergamo e, con gesto magnanimo, procurò loro in Lavagna di Comazzo una casa che diventa provvisoriamente la Casa Madre dell'Istituto. L'opera di Dio fu finalmente compiuta!
La Fondatrice dette ormai tutte le garanzie di continuità per l'adorazione pubblica perpetua a Gesù Sacramentato, trasfuse nelle Suore il suo prezioso patrimonio spirituale, che fu spirito di preghiera, di sacrificio, di mortificazione, di obbedienza, di umiltà, di carità, soprattutto verso i poveri.
Morì il 18 febbraio 1903, la notizia in breve tempo si sparse a quanti la conoscevano, specie la gente umile e povera da lei prediletta, unanimemente la dichiararono santa. Il 9 agosto 1926 la salma venerata fu trasportata dal cimitero di Bergamo alla Casa Madre dell'Istituto da lei fondato, dove tuttora giace in apposita cappella, attigua alla chiesa dell'Adorazione. La Chiesa, esaudendo il desiderio di moltissime persone, il 18 febbraio 1928 aprì il processo diocesano sulla santità della vita di Madre Geltrude, sulle sue virtù e sui miracoli, e si concluse nel 1939.
Nello stesso anno, sotto il Pontificato di Pio XII, si apre il Processo Apostolico.
Il 26 aprile 1961, alla presenza del Santo Padre Giovanni XXIII, ha luogo la Congregazione generale, dopo la quale è data lettura del decreto sulla eroicità delle virtù praticate da Madre Geltrude, alla quale viene attribuito il titolo di Venerabile. Il primo ottobre 1989 viene proclamata beata da papa Giovanni Paolo II e il 26 febbraio 2009 è stata canonizzata da papa Benedetto XVI, che ne ha dato evidenza nella solenne cerimonia del 26 aprile 2009
MARTIROLOGIO ROMANO. A Bergamo, Santa Geltrude (Caterina) Comensoli, vergine, che fondò una Congregazione di religiose per l’adorazione del Santissimo Sacramento e la formazione della gioventù.
lunedì 17 febbraio 2025
"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 35° video - deceduti a marzo 2018: durata 46 secondi)
Nel video di oggi: 1) Bartolo Ziino; 2) Gabriele Allegrino; 3) Nunziata Bonen; 4) Rodolfo Taranto; 5) Angelo Biviano; 6) Antonino Castelli; 7) Cuono Biviano
Sanità, nasce una piattaforma digitale per l'uso responsabile degli antibiotici negli ospedali
Coordinato dall'Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Catania, il progetto connette le 18 Asp in un impegno sinergico per combattere il fenomeno della resistenza agli antibiotici, una delle principali minacce all'umanità secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La piattaforma consentirà di tracciare in modo efficace richieste, forniture e consumi di antibiotici, offrendo così uno strumento concreto nella lotta contro i microrganismi multi-resistenti (Mdr) e le infezioni correlate all'assistenza sanitaria (Ica).
L'iniziativa si inserisce in un contesto di impegno nazionale e internazionale nella lotta all'antimicrobico-resistenza, in linea con l'approccio "One health" che riconosce l'interconnessione tra la salute umana e animale. I vari servizi dei dipartimenti assessoriali collaboreranno per garantire l'appropriatezza delle prescrizioni e il controllo della spesa farmaceutica, con l'obiettivo prioritario di migliorare la gestione delle risorse antibiotiche e contribuire alla salvaguardia della salute pubblica in Sicilia.