L’analisi "Aeolian Islands 2025 Conservation Outlook Assessment" condotta dall’UNESCO offre una fotografia a luci e ombre dello stato di conservazione delle Isole Eolie. Mentre i valori geologici e vulcanici si confermano in buono stato, cresce l’allarme per la biodiversità, sotto pressione a causa del turismo di massa e dell’inefficienza amministrativa.
Uno scenario contrastante: “Buono con alcune preoccupazioni”
Il sito patrimonio mondiale delle Isole Eolie è stato valutato con una prospettiva di conservazione “Buona con alcune preoccupazioni”. Questo giudizio riflette la situazione di stabilità dei valori geologici – alla base dell’iscrizione nel 2000 nella lista UNESCO – ma segnala una serie di criticità crescenti, in particolare sul fronte della biodiversità e della governance.
1. Valori geologici stabili e di alto valore scientifico
Il rapporto evidenzia che lo stato dei valori geologici è buono e stabile. I processi vulcanici attivi, come quelli osservabili a Stromboli e Vulcano, non sono considerati una minaccia, bensì un punto di forza: un patrimonio scientifico unico al mondo, che continua a offrire preziose informazioni sui processi geodinamici del Mediterraneo.
2. Biodiversità sotto attacco: il turismo di massa al centro delle preoccupazioni
Il nodo principale riguarda però la biodiversità. La ricchezza biologica delle Eolie, che spazia dalle specie endemiche terrestri agli ecosistemi marini, è oggi in pericolo. Il rapporto segnala un rischio molto alto legato al turismo di massa, che è altamente stagionale, disordinato, e responsabile di un forte impatto ambientale.
Specie minacciate e habitat vulnerabili
Le Isole Eolie rappresentano un "laboratorio ideale" per lo studio dell’evoluzione degli ecosistemi mediterranei. Tuttavia, questo laboratorio è messo a rischio da:
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Specie invasive: la lucertola campestre (Podarcis siculus) e piante non autoctone come l’eucalipto stanno rapidamente soppiantando specie locali, tra cui la lucertola muraiola eoliana (Podarcis raffonei), ormai ridotta a pochi nuclei residui.
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Ambiente marino sotto pressione: la pesca illegale, l’inquinamento da scarichi e il traffico marittimo minacciano la Pinna nobilis, il corallo rosso (Corallium rubrum), e specie protette come cetacei e tartarughe marine.
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Avifauna in pericolo: le Eolie sono un nodo cruciale per le rotte migratorie, con oltre 260 specie di uccelli che le usano come sosta o rifugio. Tuttavia, l’espansione antropica e la mancanza di protezione di alcune aree chiave stanno riducendo gli habitat disponibili.
3. Minacce ambientali: un quadro allarmante
Il documento elenca diverse minacce ad alto rischio, che stanno alterando profondamente l’equilibrio degli ecosistemi eoliani:
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Pesca illegale, inclusi i dispositivi FAD non regolamentati.
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Incendi dolosi, in crescita per frequenza e gravità.
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Inquinamento idrico, con scarichi diretti in mare e impianti di depurazione inattivi (come quello di Vulcano).
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Traffico aereo e marittimo che impatta negativamente sulla fauna e sull’ambiente, con voli in elicottero non autorizzati e non controllati.
4. Una gestione fragile: paralisi amministrativa e promesse incompiute
Un punto critico fondamentale è la gestione del sito. Nonostante l’esistenza di un piano di conservazione, manca una struttura operativa e un coordinamento efficace tra gli enti coinvolti. Il Parco Nazionale delle Isole Eolie, previsto per legge nel 2007, non è mai stato formalmente istituito.
Conseguenze della mancanza di governance:
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Inapplicazione delle normative: le leggi ci sono, ma mancano controlli e sanzioni efficaci.
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Aree ecologiche strategiche non protette: siti come Strombolicchio e lo Scoglio Faraglione sono in stato di semi-abbandono.
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Aree Marine Protette (AMP): il processo per la loro istituzione è in stallo, salvo l’iniziativa recente per un’AMP a Salina.
5. Quali prospettive per il futuro?
La valutazione 2025 delle Isole Eolie lancia un messaggio chiaro: la conservazione dei valori geologici è garantita, ma la biodiversità rischia di deteriorarsi irreversibilmente senza un cambio di rotta deciso nella gestione e nella regolamentazione del turismo e delle attività economiche locali.
Azioni urgenti raccomandate:
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Istituire e rendere operativo il Parco Nazionale.
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Accelerare la creazione di Aree Marine Protette.
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Rafforzare i controlli contro pesca illegale, incendi, e traffico aereo non autorizzato.
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Attivare gli impianti di depurazione.
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Promuovere un turismo sostenibile e regolato.
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