Oggi gli operatori non hanno potuto completare il giro di raccolta della tipologia del giorno (indifferenziato) a causa del mancato arrivo dei compattatori che avrebbero dovuto sostituire quelli pieni. Domani è previsto l’arrivo della nave con i compattatori di ricambio, e la spazzatura non prelevata oggi sarà ritirata.
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mercoledì 31 luglio 2024
Ricordando...Anna De Maria
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
De Luca (M5S): "Contributo straordinario di quasi 800 mila euro in favore del Comune di Lipari grazie ad un mio emendamento"
Il provvedimento è stato approvato dall’Ars nel corso dell’ultima seduta per l’approvazione delle variazioni di bilancio. “Queste somme sono fondamentali per evitare il dissesto finanziario” spiega il deputato messinese.
31 luglio - Arrivano buone notizie per il Comune di Lipari dopo l’ultima seduta all’Ars per l’approvazione delle variazioni di bilancio. Infatti, con un emendamento a prima firma del deputato messinese Antonio De Luca (M5S), è stato approvato uno stanziamento di quasi 800 mila euro in favore dell’amministrazione guidata dal sindaco Riccardo Gullo, allo scopo sostenerla nella sua opera di risanamento dei conti.
“Questo contributo straordinario - spiega l’on. Antonio De Luca - consentirà di rifondere in parte il Comune di Lipari dei maggiori oneri sostenuti per la manutenzione e la gestione della vecchia rete idrica sinora mantenuta in esercizio a causa della mancata consegna di quella nuova. Queste somme rappresentano, quindi, una boccata d’ossigeno fondamentale per le casse del Comune, al fine di cercare di evitare la dichiarazione di dissesto finanziario, con il conseguente innalzamento di tutte le tariffe comunali e il blocco di tante spese fondamentali per il rilancio economico delle isole minori”.
LA NOTIZIA ITALPRESS SULLA MANOVRINA
PALERMO (ITALPRESS) – Sospensioni, trattative, ribaltoni, attese: dopo una giornata di passione, iniziata alle 15 e finita a mezzanotte dopo un stop di quasi 4 ore, all’Ars è stata approvata la manovra da 160 milioni di euro, destinati tra le altre cose al contrasto della siccità, alle infrastrutture e al sostegno degli enti locali.
Al centro della sospensione, avvenuta intorno alle 19, vi era il maxiemendamento sui contributi per ciascun territorio: una volta trovata una quadra, alle 23:30 circa, i lavori sono ripresi e il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha quasi subito annunciato l’approvazione della manovra. Il raggiungimento di tale risultato è in continuità con quanto aveva auspicato in mattinata lo stesso Galvagno, che durante la cerimonia del Ventaglio aveva raccontato come “dinanzi a una manovra che è stata assolutamente condivisa da tutte le forze politiche abbiamo stabilito che entro oggi si finisse con la variazione di bilancio”. Sono stati 38 i voti favorevoli, 21 quelli contrari: i lavori proseguiranno questa mattina con la discussione del decreto legge di riforma delle ex province, anche questo seguendo la scaletta annunciata ieri dal presidente dell’Ars. I lavori a Palazzo dei Normanni si fermeranno il 7 agosto per la pausa estiva.
Dall’Ars anche 23,5 milioni di euro ai comuni in difficoltà finanziaria. “L’Assemblea – ha spiegato il deputato regionale Marco Intravaia – ha dato un segnale concreto di vicinanza ai Comuni, in modo particolare a quelli in condizione di dissesto e pre-dissesto. Le amministrazioni locali sono gli enti in prima fila nell’affrontare i problemi dei cittadini e spesso si trovano impotenti proprio per la mancanza di fondi. Situazioni che diventano drammatiche per i comuni in dissesto, che hanno difficoltà a garantire anche i servizi essenziali. Il Parlamento regionale è accanto a loro”. Nel dettaglio la quota è così ripartita: un milione ad hoc sono destinati a Palermo, Catania e Messina; nove milioni vanno ai comuni che hanno già deliberato il piano di equilibrio pluriennale; due milioni ai comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti; sei milioni agli enti con i piani di riequilibrio sotto esame della Corte dei Conti; 5 milioni per i comuni in dissesto con una popolazione fino a 25 mila abitanti.
La manovra da 160 milioni varata dall’Ars include anche altre proposte. “Nonostante l’assenza di una strategia che guidi le iniziative di questo governo regionale, siamo comunque riusciti a portare a casa alcuni interventi importanti per il territorio e per il settore della Pesca”, ha detto il deputato regionale trapanese del Partito Democratico, Dario Safina. “L’Assemblea ha approvato le mie proposte – ha aggiunto – permettendo così di stanziare 100.000 euro per la ristrutturazione e l’ultimazione del teatro open di Santa Ninfa. Con questi fondi potrà finalmente tornare a essere un luogo di aggregazione e cultura per la comunità. Inoltre – ha continuato – sono stati destinati 200.000 euro per il completamento della via Tivoli nel Comune di Erice e altri 200.000 euro per la ristrutturazione della chiesa del cimitero di Paceco, costruita nel 1932, è chiusa da anni a causa delle precarie condizioni di staticità. Questi interventi sono fondamentali per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e preservare il nostro patrimonio storico e culturale”.
Un altro intervento riguarda il ristoro dei danni subiti dai pescatori nel 2022 a causa del doppio fermo biologico. “Dopo quasi due anni di battaglie – ha sottolineato Safina -, il parlamento ha finalmente riconosciuto la bontà della mia proposta, stanziando un primo milione di euro per risarcire i pescatori colpiti da provvedimenti illegittimi del dipartimento della Pesca. Si tratta di quasi 10.000 euro a peschereccio, un primo passo significativo verso il giusto risarcimento per questi lavoratori”.
All’Ars è passato anche un emendamento del M5S alla Finanziaria Ter, a firma della deputata Roberta Schillaci, che prevede gli ambulatori sociali di oculistica ed odontoiatria per le persone a basso reddito. La norma “mira a consolidare su tutto il territorio siciliano – si legge in una nota – la rete degli ambulatori sociali per questi tipi di prestazioni, realizzata tramite le associazioni di pubblica assistenza aderenti ad A.N.P.A.S. Sicilia. I dettagli dell’operazione saranno definiti in seguito tramite un provvedimento della Regione”.
“Un servizio del genere – ha affermato Schillaci – vuole essere una mano tesa verso chi oggi ha difficoltà a curarsi a causa di prestazioni costose o delle lunghe liste d’attesa”.
L’Aula ha anche dato il suo ok a un ordine del giorno a firma del capogruppo del M5S Antonio De Luca che impegna il governo a porre in essere ogni sforzo necessario a definire le procedure di stabilizzazione degli Asu dei Beni culturali entro il 31 dicembre. “Le procedure di stabilizzazione degli Asu dei Beni culturali, previste dall’articolo 10 della legge regionale del 16 gennaio scorso – ha detto Antonio De Luca – sono in enorme ritardo, e questo, oltre a causare scioperi e agitazioni che mettono a rischio la fruibilità del patrimonio culturale siciliano, e di conseguenza grossi incassi per la Regione, costringe questi lavoratori nella prigione di un precariato non più accettabile. Mi auguro che il governo dia seguito a questo nuovo impegno. Da parte mia posso assicurare che vigilerò in tal senso”.
De Luca, però, è critico sulla manovra. “La solita manovra tappabuchi, senza una minima visione d’insieme – ha affermato -, come ci ha abituati questo governo che ha dimostrato ancora una volta di non sapere guardare ai reali bisogni della regione: si poteva e doveva fare di più, anche perchè difficilmente nell’immediato futuro si avranno a disposizione le somme di cui ha disposto ora l’esecutivo grazie alle maggiori entrate registrate. In questo momento di grande emergenza per la siccità, la crisi idrica e l’emergenza rifiuti – ha continuato De Luca – questa legge si limita a qualche norma spot per i comparti agricolo e zootecnico. Niente di più o quasi, anche perchè manca da mesi l’assessore all’Agricoltura e perchè questo governo in due anni non ha avuto mai il coraggio di presentare riforme strutturali per questi settori. Si va avanti come al solito, piazzando pezze qua e là, non curandosi del fatto che, intanto – ha concluso -, il buco che si voleva coprire aumenta sempre di più”.
Emozionante serata al Centro Studi per la proiezione del film "Il giudice e il boss". Consegnato al regista Scimeca l'Efesto
CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO STAMPA
Emozionante serata ieri
al Centro Studi con la proiezione del film di Pasquale Scimeca “Il
giudice e il boss”.
Come ha dichiarato il
regista nel corso della presentazione il suo lavoro si colloca quale anello
mancante nella narrazione dei fatti di Cosa Nostra tra gli anni ‘60 e l’ascesa
violenta e criminale di Totò Riina e Binno Provenzano.
L’inizio del film ci porta
in un mondo arcaico – la Sicilia tra gli anni ’60 e ’70 – in cui Cosa
Nostra non è ancora ciò che sarebbe diventata da lì a poco, Totò Riina è ancora
un “picciotto” che tenta di farsi strada tra i Corleonesi e gli
altisonanti nomi di Falcone e Borsellino sono ancora lontani dagli eventi
storici tristemente noti. Scimeca si fa carico di raccontare quel segmento storico che
molti ignorano, tratteggiando il volto primitivo di una mafia fatta di
banditismo, dall’uccisione del vecchio capomafia Michele Navarra (il 2
maggio 1958) e della successiva guerra di mafia che vede contrapposti gruppi di
corleonesi per il controllo del territorio, citando fatti spesso
dimenticati, come la strage di braccianti di Portella della Ginestra
orchestrata da Salvatore Giuliano (“Ho capito che mafia, massoneria, servizi segreti
sono la stessa cosa, sono serpenti velenosi che hanno dato vita al peccato
originale, la strage di Portella delle Ginestre“, dice Terranova a
Mancuso) e il modo in cui Cosa Nostra divenne un’organizzazione vera e propria,
nonché il consolidarsi dei rapporti col mondo politico (in queste circostanze
appare la figura di Vito Ciancimino).
Tutto questo si
concretizza nella lotta intrapresa dal giudice Cesare Terranova e dal
maresciallo di polizia Lenin Mancuso contro il boss mafioso Luciano Liggio e le
istituzioni facilmente corruttibili (dai giudici, agli usceri, alla politica,
alla borghesia palermitana). Dopo dieci anni di indagini e la denuncia di un
centinaio di mafioso il primo maxi processo per mafia tenutosi a Bari nel 1969.
Ma le istituzioni (Giudice e giurati popolari), come sappiamo e come il film ci
mostra, cedettero dinnanzi alle minacce e Terranova rimase solo e umiliato,
condannato a un destino che la pellicola non mostra ma che chiunque può facilmente
dedurre.
La performance di Gaetano Bruno ci concede di toccare con
mano il coraggio, l’audacia e il senso civico del giudice Terranova, in un’interpretazione magistrale. Lo stesso possiamo
dire, in effetti, per tutto il cast, che gode di mostri sacri del cinema come
Peppino Mazzotta e Claudio Castrogiovanni, ai quali si aggiungono anche Naike
Anna Silipo, Marco Gambino, Rita Abela, Vincenzo Albanese, Marilù Pipitone,
Rosario Minardi, Omar Noto, Sergio Vespertino, Antonio Curcio, Giovanni Arezzo
ed Enrico Lo Verso.
Avviandoci alla
conclusione, possiamo affermare che se l’obiettivo dell’autore era
quello di piantare un seme nella nostra coscienza, di fare luce su fatti che la
maggior parte ignora, possiamo dire che è riuscito nell’intento di stimolare
curiosità e voglia di saperne di più, per scoprire ciò che Terranova per primo
aveva in fondo intuito: la mafia c’è ed è implicata con la politica, col
potere, con la gente comune. Nasconderci dietro a un dito non serve a
estirparla ma solo ad alimentarla.
“Le posso fare una domanda?
Lei nei miei occhi vede paura?”: con questa frase Terranova inchioda il suo
sguardo fiero e deciso in quello di Liggio e questa espressione basta a
delinearne la grandezza.
Nel corso della serata
presentata da Tiziana De Luca al regista è stato consegnato il premio “EFESTO”.
Il film uscirà nelle sale il
25 settembre 2024.
Il Centro Studi ringrazia
Pasquale Scimeca per aver presentato in anteprima mondiale la
sua opera al festival delle isole Eolie “Un Mare di Cinema”
Lipari, 31 luglio 2024
Ufficio Stampa Centro
Studi
Ventuno ordigni nei fondali tra Vulcano e Patti. Emessa ordinanza interdittiva
Buon Compleanno
...a Cristina Mazza, Lola Di Mauro, Bernhard Schmidt, Patrizia Maccioni, Maria Narduzzo, Giovanna Di Mauro, Lorenzo Cambria, Monica Lo Schiavo, Maria Luisa Tesoriero
martedì 30 luglio 2024
Il premio "Uomo di mare" allo scrittore liparese La Greca. La consegna a Spadafora nel corso della II edizione della Festa del Mare
ISOLE EOLIE: CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI. 9 DENUNCE E 6 GIOVANI SEGNALATI QUALI ASSUNTORI DI DROGHE.
Durante le verifiche stradali, i militari dell’Arma hanno controllato più di 190 persone e circa 100 veicoli con la contestazione di numerose violazioni al Codice della Strada, anche per condotte che mettono in pericolo l’incolumità di automobilisti e pedoni. Con riferimento ai reati connessi alla circolazione stradale i Carabinieri di Santa Marina di Salina hanno denunciato una persona per rifiuto di sottoporsi all’accertamento sull’uso di alcool o stupefacenti, mentre i militari di Vulcano hanno proceduto, deferendolo all’Autorità Giudiziaria, nei confronti di un individuo per guisa sotto l’effetto di alcool e sanzionato tre individui per ubriachezza molesta, in quanto sorpresi mentre infastidivano cittadini e turisti sulla pubblica via.
Inoltre, durante il servizio, i Carabinieri delle Stazioni di Lipari e Stromboli hanno denunciato due individui per porto di coltello di genere vietato, mentre i militari di Vulcano hanno deferito un soggetto per furto aggravato di un cellulare, asportato ad un turista su pubblica via, infine, sempre i Carabinieri di Lipari hanno denunciato un uomo per omessa custodia delle armi regolarmente dichiarate.
Nell’ambito dei controlli ai locali pubblici, i Carabinieri di Vulcano hanno deferito la titolare di un ristorante per tentata frode nell’esercizio del commercio, ovvero per aver tentato di somministrare cibi congelati, attestandoli sui menù come freschi.
Nel corso dei predisposti servizi antidroga, i Carabinieri della Stazione di Vulcano hanno denunciato due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di droghe in parte suddivise in dosi pronte per la cessione. Nel medesimo contesto, sei persone, di età compresa tra i 21 e 35 anni, sono state segnalate alla Prefettura di Messina poiché trovate in possesso di modiche dosi di droga per uso personale.
Torneo under 15 al Freeland, se lo aggiudica il Noa team (Foto e video)
A nuoto da Alicudi raggiunge Capo Calavà: nuova impresa del medico nutrizionista Giovanni Brancato
Lo “squalo delle Eolie” colpisce ancora e, bracciata dopo bracciata, da Alicudi raggiunge Capo Calavà.
La straordinaria impresa messa a segno da Giovanni Brancato si è conclusa prima del previsto, riuscendo in “sole” 48 ore ad attraversare il braccio di mare che separa la costa gioiosana dall’isola più lontana dell’arcipelago eoliano.
È lungo l’elenco dei record segnati dal fuoriclasse Giovanni Brancato, che di professione è medico nutrizionista. Nato a Messina, residente a Lipari ma da parecchi anni abitante del comune ligure di Alassio, fra le varie prodezze compiute a nuoto (Corsica-Alassio, Olbia-Ostia, Palermo-Patti), spicca il record mondiale per la traversata in mare aperto dalla Tunisia alla Sardegna. Il primatista assoluto, settantenne solo all’anagrafe, è tra i testimonial di “Mare Sicuro” della Guardia Costiera.
Buon Compleanno
lunedì 29 luglio 2024
Lo splendido "Koru" di Jeff Bezos nel mare di Panarea (foto di Ezio Cairoli)
Nelle foto di Ezio Cairoli (che ringraziamo) il magnifico tre alberi “Koru” di Jeff Bezos nel mare di Panarea. Bezos, fondatore di Amazon e terzo uomo più ricco del mondo, sarà a bordo?. Al momento non si hanno certezze
Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (84° puntata: Deceduti da gennaio a giugno 2024) (video di 6:50)
In questo video: Angela Provvidenti ved. Lazzaro, Angela Quadara (Lina) ved. Paino, Angelo Favaloro, Antonino Loprestini, Bartolina Ruggiero in Cavalletto, Bartolo Lo Surdo, Caterina Filolungo ved. Bartoli, Caterina Natoli ved. Favaloro, Caterina Quadara in Ficarra, Elena Scoglio ved. Lazzaro, Genj Groppo, Gino Vulcano, Giovanni Raffaele (Giovannazzo), Giuseppa Peluso ved. Cafarella, Giuseppe Fonti, Ivana Bonica, Nunziata Cannistrà, Pino Martinucci, Provvidenza Longo ved. Sardella, Stefano Caizzone; Adelina Falanga ved. Paino; Angelina Monte in Imbruglia; Bartolo Profilio; Carmela Fonti ved. Profilio; Decimo Francesco Segreto (Zu Cicciu); Francesca Casella ved. Spanò; Giovanna (Gina) Cincotta ved. Di Mech; Giovanni Russo (Augusto); Giuditta Bosetti ved. Subba; Grazia Natoli ved. Paino; Jonathan Giannò; Mohammed Sammoudi; Raffaele Pastena; Rita Landen in Ziino; Rosa Fonti ved. Iacono; Rosa Gualdi ved. Gugliotta; Salvatore Acquaro; Vittorio Lo Schiavo; Aurelio Li Donni, Bartolo Famularo, Bruno Patti, Concetta Barbaraci Mirabito, Cristoforo Saltalamacchia, Franco Villini, Giulio Cesare Giuffrè, Giuseppa Miano in Galletta, Maria Raffa, Mario Puglisi, Peppino Taranto, Tommaso Orioles, Urania Albergo ved. Adornato, Zefira Formica ved. Alessi
Sanità, firmato accordo con ospedali privati convenzionati
Quindici milioni di euro per il supporto che il sistema sanitario privato convenzionato darà all’abbattimento delle liste d’attesa, specialmente per i trapianti di midollo osseo e cornea e gli interventi di chirurgia oncologica in Sicilia, nonché per altre prestazioni di ricovero.
Casa di Comunità tipo hub a Lipari consiglio boccia richiesta deroga
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- Alcuni dei consiglieri presenti - |
Si è anche discusso delle tematiche legate allo Stromboli (autoconvocazione richiesta da Saltalamacchia) . Non sono mancate le accuse al sindaco Riccardo Gullo sulla gestione della situazione, critiche anche per la sua assenza in aula.
Buon compleanno
Festival "Un mare di Cinema". Domani al Centro Studi proiezione del film "Il giudice e il boss"
“IL GIUDICE E IL BOSS”
Un film dove si racconta del giudice
Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, che indagando
sulla mafia dei corleonesi, scoprirono il Peccato originale della Repubblica
italiana, e per questo dovevano morire. Una lotta epica contro il male,
impersonato dal boss Luciano Liggio, e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo
dieci anni di duro lavoro, si fosse concluso con la condanna del clan dei
corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potuti evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova e il maresciallo
Mancuso furono lasciati soli, umiliati e offesi, a combattere contro i mulini a
vento…
NOTE DI REGIA:
Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi. Ma un modello a cui si sono
ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il
primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinaria cosca dei
Corleonesi.
Il primo ad aver capito che la mafia era
un’organizzazione unitaria che agiva di concerto con elementi della politica,
della massoneria e della finanza.
Anche Lenin Mancuso, non è stato un poliziotto qualsiasi, ma uno dei migliori
poliziotti di Palermo. È stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà,
Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo e Roberto Antiochia, che ne hanno
seguito le orme, e per questo verranno uccisi anche loro dalla mafia.
Il 30 luglio al Festival di Lipari la pellicola con protagonista l'attore
Gaetano Bruno che parla dell'uccisione del magistrato Terranova
PALERMO I boss e i pentiti, come i malacarne di Corleone
e Gomorra, non gli sono mai piaciuti. E Pasquale Scimeca, il regista che ha
raccontato pure Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, torna al
cinema offrendo ai giovani la vita di un altro uomo retto e giusto, quella di
Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979 con il suo braccio
destro, il maresciallo Lenin Mancuso.
A questo magistrato che comprese per primo il peso del clan guidato da Luciano
Liggio si ispirarono Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino. Una scelta di campo per Scimeca quella di esaltare loro, evitando
di trasformare i Riina e i Provenzano in protagonisti di una epopea dove tutto
si confonde: «Al di là di ogni buona intenzione, risulta devastante e deviante
la lettura che spesso gli spettatori fanno dei criminali rappresentanti sullo
schermo».
Un rischio che non si corre con «Il giudice e il boss», film prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema.
Perché il giudice è Gaetano Bruno nei panni di Terranova. Affiancato da Peppino
Mazzotta, interprete del maresciallo Mancuso. Sono loro i modelli positivi
della storia, in contrapposizione all’allora capo dei Corleonesi, all’anagrafe
«Leggio» (Claudio Castrogiovanni).
La storia è quella di una guerra che forse il processo del 1969, tenuto a Bari
per «legittima suspicione», avrebbe potuto fermare. E invece i boss assolti per
insufficienza di prove tornarono spavaldi in Sicilia. Come Liggio. Infine,
arrestato e processato a Reggio Calabria, ma pronto a sbeffeggiare in aula il
giudice Terranova quando ormai i suoi killer lo avevano ucciso, insieme con
Mancuso.
Drammatico epilogo di un anno
funesto, il 1979, cominciato con il
delitto del giornalista Mario Francese, proseguito con l’eliminazione del
segretario provinciale della Dc Michele Reina e con l’agguato a Boris Giuliano,
il capo della squadra mobile. Era stato Terranova a lavorare da giudice nella
Palermo degli anni 70, impegnato nelle indagini su speculazione edilizia,
traffico internazionale di stupefacenti e finanza. Per Scimeca la scelta dei
temi e dei personaggi è finalizzata ad un esercizio di memoria: «Non si possono
ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali. Bisogna
creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni,
come modelli di vita da seguire».
Per restituire lo stesso rispetto a tutte le vittime della mafia Scimeca dice che «tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Borsellino, “non basta l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale”».
domenica 28 luglio 2024
Il video del recupero di mamma e figlio a Lipari ad opera dell'elicottero dei vigili del fuoco
Ricordiamo che l'operazione di soccorso (della quale abbiamo dato notizia in un precedente post) ai turisti - escursionisti (mamma e figlio), che ha preso il via intorno alle 16, ha visto anche la partecipazione a terra della squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Nino Pandolfino) i quali, dopo aver avvistato i due e non potendoli raggiungere per l'impervietà della zona, hanno richiesto l'intervento dell'elicottero del reparto volo dei Vigili del fuoco di Catania: mantenendosi, però, in stretto contatto con i due e tranquillizzandoli.
Dopo il recupero i due sono stati trasportati sino all'elipista dell'ospedale. Nella struttura sono stati medicati per delle escoriazioni.
Ricordando...Anna Biancheri ved. Amendola
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Porticello: Vigili del fuoco impegnati in una difficile operazione di recupero
Vigili del fuoco del distaccamento di Lipari, caposquadra Nino Pandolfino, sono impegnati, in località Lami, al di sopra della cava di Porticello,in una non facile operazione di recupero di due persone (mamma e figlio) che, dopo essersi inoltrate nell'area, non riescono a tornare indietro, in quanto hanno smarrito la via, attraverso la quale sono entrati, e sono bloccati e potenzialmente a rischio. Le due persone sono già state individuate attraverso un elicottero dei Vigili del fuoco.
Festival "Un mare di cinema": Ad Acquacalda, domani 29 luglio "Omaggio a Stefano Malchiodi"
CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIE E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO
STAMPA
Il 29 luglio 2024
alle ore 19:30 presso la piazzetta “Beniamino Saltalamacchia” di Acquacalda nell’isola di Lipari,
all’interno della quarantunesima edizione del Festival Cinematografico “Un mare di Cinema”, verrà omaggiato il
giovane regista, prematuramente scomparso, Stefano Malchiodi.
Il cineasta, dalle origini eoliane e
amante dell’arcipelago, è stato da sempre presente sulle isole, in particolare
a Lipari, dove aveva da poco finito di girare la sua ultima opera
cinematografica “Al buio”.
Insignito di diversi riconoscimenti,
tra cui il David di Donatello 2021 per il miglior cortometraggio, si dedicava
al cinema con passione e umiltà, firmando anche il montaggio e la sceneggiatura
delle sue opere.
Vogliamo celebrarne con affetto la
figura professionale e umana, in una serata in cui si svolgerà l’inaugurazione di un ritratto a lui dedicato,
che contribuirà a colorare la splendida cornice di Acquacalda.
Subito dopo, verranno proiettati i
suoi cortometraggi:
“ANNE” (vincitore del David di
Donatello con Domenico Croce), ispirato ad una storia vera e noto per l’uso
della tecnica di animazione del Rotoscopio;
“CINQUEMARZO”, un racconto per immagini fisse ed istantanee, che possiedono una forte tridimensionalità narrativa.