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venerdì 26 settembre 2025

Oggi, 26 settembre: Santi Cosma e Damiano

I Santi martiri Cosma e Damiano furono fratelli gemelli, secondo il Martirologio Romano, e compagni non solo di sangue, ma anche di fede e di martirio. Studiarono assieme medicina in Siria e salirono ben presto a grande fama per la loro valentia nel curare i malati. Forse erano arabi di nascita, ma assai per tempo ricevettero un'educazione cristiana veramente ammirabile. Animati da vero spirito di fede e di carità si servirono della loro arte per curare sia i corpi sia le anime con l'esempio e con la parola. Riuscirono a convertire al cristianesimo molti pagani . Si portavano in fretta presso chiunque li richiedesse rifiutando ogni compenso, contenti di poter per mezzo della loro arte esercitare un po' di apostolato. In questo modo si attirarono amore e stima non solo dai cristiani, ma anche dagli stessi infedeli. Venivano da tutti soprannominati "Anàrgiri" (dal greco anargyroi, parola greca che significa senza denaro), proprio perché non si facevano pagare per la cura dei malati. 
Mentre essi compivano tanto bene, ecco scoppiare la persecuzione di Diocleziano. I santi Cosma e Damiano si trovavano in quel tempo ad Egea di Cilicia, in Asia Minore. Così circa l'anno 300 i santi medici si videro arrestati e tradotti davanti al tribunale di Lisia, governatore della Cilicia. « Ho l'ordine, dice il proconsole, di far ricerca dei cristiani, punire quelli che resistono e premiare quelli che si sottomettono alle leggi dell'impero. Voi siete accusati di appartenere alla setta... Scegliete ». « La scelta è fatta, risposero i santi fratelli, siamo cristiani e come tali siamo pronti a morire ».
« Riflettete bene, soggiunse Lisia, perché si tratta di vita o di morte, non potendo, né dovendo io tollerare una ribellione alle leggi ». « Noi rispettiamo come gli altri le leggi civili, ma nessuna legge ci può costringere ad inchinarci ai vostri dei di fango; noi adoriamo il Dio vivo e ci inchiniamo a Gesù Cristo Salvatore ». Lisia sdegnato ordinò che fossero legati e flagellati. Dopo questo primo tormento, persistendo i Santi nel loro fermo proposito, ordinò che fossero gettati in mare. L’ ordine fu all’ istante, mentre una grande turba di cristiani piangeva dirottamente. Il Signore venne in loro soccorso: le onde li spinsero fino alla riva e così poterono salvarsi. A tal vista il popolo gridò : « Siano salvi i nostri medici; si rispettino quelli che il mare stesso rispetta ». Purtroppo tutte queste grida furono vane: il proconsole li voleva assolutamente morti, perciò li fece gettare in una fornace ardente. Liberati miracolosamente dal Signore, dopo altri vari tormenti, furono fatti decapitare a Egea probabilmente nel 303.
Sul loro sepolcro si moltiplicarono i miracoli: lo stesso imperatore Giustiniano, raccomandatosi alla intercessione di questi santi medici, fu guarito da mortale malattia e per riconoscenza fece erigere in loro onore una sontuosa basilica. 
In loro onore Papa Felice IV (525-530) fece costruire a Roma una chiesa, decorata di mosaici stupendi.
I resti dei santi martiri sono custoditi nel pozzetto dell'antico altare situato nella cripta dei Ss. Cosma e Damiano in Via Sacra, dove li depose S. Gregorio Magno (590-604).
Vivo il loro culto in Oriente in Occidente, dove numerose chiese e monasteri di epoche diverse sono intitolate ai santi martiri "guaritori".
PRATICA. Facciamo oggi qualche opera di misericordia spirituale e corporale in favore del prossimo. 
PREGHIERA. Fa', te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che noi che celebriamo la festa dei tuoi martiri Cosma e Damiano, veniamo liberati per loro intercessione da tutti i mali che ci minacciano.

Buongiorno. Oggi è venerdì 26 settembre


 

giovedì 25 settembre 2025

Accadde...oggi...nel 1979


 

Lipari, dopo lo scontro l'aula dà il via libera alla manovra triennale. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 25 settembre 2025


 

Lipari, sicurezza garantita. Assolto titolare di un lido. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 25 settembre 2025


 

Bilancio approvato al Comune di Lipari: La nota di Rinascita eoliana - Riccardo Gullo sindaco)

(Da Rinascita eoliana - Riccardo Gullo sindaco)

𝐁𝐈𝐋𝐀𝐍𝐂𝐈𝐎 𝐀𝐏𝐏𝐑𝐎𝐕𝐀𝐓𝐎, 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐀 𝐕𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐌𝐈𝐒𝐒𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 𝐀𝐋𝐋𝐀 𝐑𝐄𝐒𝐏𝐎𝐍𝐒𝐀𝐁𝐈𝐋𝐈𝐓𝐀̀ 𝐃𝐈 𝟖 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐈𝐆𝐋𝐈𝐄𝐑𝐈 𝐒𝐔 𝟏𝟔. 𝐈𝐋 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎 𝐑𝐄𝐒𝐓𝐀 𝐈𝐍 𝐂𝐀𝐑𝐈𝐂𝐀

 "IL SUCCESSO NON È DEFINITIVO E L'INSUCCESSO NON È FATALE.

L'UNICA COSA CHE CONTA DAVVERO È IL CORAGGIO DI CONTINUARE”
Questa citazione, di Winston Churchill, oggi trova una sua attualizzazione nelle vicende del Comune di Lipari.
L’attività ostruzionistica da parte dell’opposizione Consigliare stamattina è stata sepolta da quattro approvazioni che, ci permettiamo di affermare, cambiano per sempre la vita Amministrativa del Comune. Tutto quello che abbiamo detto in questi anni ora diventa patrimonio di tutti e prassi Amministrativa.
Innanzi tutto, i bilanci vanno approvati; e, come per ultimo ha statuito il TAR di Catania, la loro approvazione è PREVALENTE NELL’INTERESSE DELLA STABILITÀ FINANZIARIA DELL’ENTE.
Come si bloccavano i bilanci?
Bocciando abusivamente i PEF, utilizzando il Consiglio come plotone di esecuzione per eliminare sul nascere il procedimento di approvazione del bilancio previsionale.
Poteva il Consiglio Comunale bocciare il bilancio?
NO, NO e NO.
Quindi, una volta ripristinato l’iter legittimo motivato da un articolatissimo parere del Segretario Generale del Comune e certificato da ben due pareri dell’Assessorato Regionale delle Autonomie locali, riguardante la presa d’atto dei PEF (senza alcuna approvazione), ecco che come per incanto il bilancio viene approvato e, di conseguenza, da oggi sarà possibile provvedere ad avviare e/o continuare tutte le iniziative che abbiamo già elencato:
- 𝐋𝐞 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨𝐬𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐞;
- 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞;
- 𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐏.𝐔.𝐆 – 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐔𝐫𝐛𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐆𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞;
- 𝐋𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐞 𝐞 𝐦𝐚𝐫𝐜𝐢𝐚𝐩𝐢𝐞𝐝𝐢;
- 𝐋𝐚 𝐥𝐢𝐪𝐮𝐢𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐢 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐞𝐫𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐥𝐥𝐞𝐠𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐞 𝐛𝐨𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐢; 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐪𝐮𝐢𝐝𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐚𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢, 𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐚𝐥𝐢𝐝𝐢 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚;
- 𝐋’𝐚𝐬𝐬𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐮𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐞𝐜𝐜.
Quindi, abbiamo concluso favorevolmente - tra ricorsi, controricorsi, esposti, vari papelli e bolle arrivati in tutte le procure e tribunali della Repubblica e in decine di Istituzioni pubbliche - una controversia amministrativa?
Non soltanto, abbiamo anche cambiato la cultura amministrativa del paese portandola su un diverso livello di confronto nell’interesse pubblico e dei cittadini!
𝐒𝐕𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐂𝐀
Da oggi la vita amministrativa del paese non sarà più quella del passato e, come ha detto Confucio, “Non importa quanto vai piano, l'importante è che non ti fermi.”
E noi di Rinascita non ci siamo mai fermati!

Stromboli accoglie la nuova dirigente scolastica

La comunità di Stromboli ha accolto oggi con grande gioia la visita della Prof.ssa Patrizia Muscolino, nuova Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo "Isole Eolie".

L'incontro è stato un momento di forte coesione: fanciulli e ragazzi dei vari ordini di scuola presenti sull'isola, insieme ai loro insegnanti, alle famiglie e al personale ATA, si sono stretti intorno alla dirigente in un grande e caloroso abbraccio.

Al termine dell'accoglienza, la comunità scolastica si è unita ai fedeli nella Chiesa di San Vincenzo per un momento di preghiera. Nel giorno dedicato a San Pio da Pietrelcina, i presenti si sono ritrovati intorno all'altare per pregare per la Pace. A questa preghiera si è unita anche la locale stazione dei Carabinieri dell'isola, rappresentata da due militari.

Don Giuseppe Mirabito e Padre Emilio hanno portato i saluti dell'Arcivescovo. Quest'ultimo, in un messaggio indirizzato al mondo della Scuola in vista dell'inizio delle lezioni, ha esortato studenti e insegnanti a impegnarsi per costruire ponti di dialogo e abbattere muri di divisione: “Solo rispettando la dignità di ogni persona e accogliendo nella vita la nostra diversità, potremo edificare la pace e una società migliore”.

Al termine della celebrazione, la Dirigente Scolastica Patrizia Muscolino ha rinnovato la sua personale gratitudine per il "Dono" di questa giornata, esprimendo la certezza che resterà tra i ricordi più cari nel cuore di tutti i partecipanti.


Scriveva così...oggi...lo scorso anno la Gazzetta del sud


 

;Lipari: Assunzione a tempo determinato e part - time per 7 Istruttori di Polizia Municipale

Con delibera della giunta Gullo sono assunti, a tempo determinato (20.12.2025) e part- time (30 ore settimanali), sette Istruttori di Polizia Municipale - Cat. C. Prenderanno servizio dal prossimo 1° ottobre

La delibera è consultabile all'Albo Pretorio del Comune www.comunelipari.it 

Calendario disinfestazione nell'isola di Lipari


 

Auguri di...

Buon compleanno a Alessia Carbonaro, Roberta Lorizio, Paola Cincotta, Anna Maria Mandarano, Rosanna Mandarano, Alessio Ferrara, Andrea Cordaro, Manuela Giunta, Antonello Favorito, Francesca Fonti, Lucia Ziino 




C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu: Capuano, De Salvo, Arico', Accetta


 Da sx: Lorenzo Capuano, Pippo De Salvo, Giovannello Arico', Gaetano Accetta. 

Undicesimo anniversario dalla scomparsa di Damiano Russo

 
Il tuo ricordo è luce che non si spegne, forza che non ci abbandona, amore che resta per sempre

La "Pagina culturale" QUELLA DI FLORENZIA, UNA STORIA DA RACCONTARE di Michele Giacomantonio (Puntata 1 di 10 - Riproposizione)


Eolienews torna a rioccuparsi della vita di Giovanna Profilio in religione Florenzia. 
Sarà fatto, attraverso la riproposizione di 10 puntate tratte dal   libro di Michele Giacomantonio “Questa è Florenzia”, Edizioni San Paolo.  

1° puntata

Da lassù si spaziava sull’isola. Si scorgevano anche tutte le altre isole dell’arcipelago e spingendo lo sguardo, in quella bella giornata di maggio, si intravedevano anche le coste della Sicilia e della Calabria. Uno spettacolo da mozzare il fiato, lontano dai rumori, circondati dai colori vivi della natura ancora primaverile.
      È proprio bella Lipari, soprattutto da quassù, osservò la ragazza, indicando con un gesto ampio del braccio la cittadina adagiata nel pianoro vicino al mare, le colline circostanti, Vulcano sullo sfondo e poi – volgendo il capo – il bianco monte Pelato, Salina, Panarea e Stromboli.
Sì, da quassù non si vedono i diversi guasti che sono stati recati all’ambiente, le brutture dei due porticcioli, lo scempio di alcuni tratti di Marina lunga…, commentò il vecchio con ironia.
Non è che poi i guasti sono così gravi, in giro c’è di peggio. Vulcano ad esempio… – cercò di correggere la ragazza che qualche volta trovava eccessivo il pessimismo dell’anziano professore –. Piuttosto mi chiedo come mai posti così belli non abbiano generato anche anime splendide che si sono affermate divenendo famose…
Non sempre le anime splendide diventano famose. Per lo più rimangono nell’anonimato. È più facile che si impongano all’attenzione quelli che sanno apparire piuttosto che essere… Comunque, Lipari ha avuto un personaggio che ha saputo emergere a livello mondiale ed è nato proprio qui a poche centinaia di metri da Forgia Vecchia. Gli sono state dedicate strade, scuole non solo a Lipari, a Palermo, a Roma, ma anche in Brasile e in Perú.
“E chi è? Uno scrittore? Un poeta?”.
“No. È una donna, una grande donna, una suora”.
“Una suora?!”.
“Sì, una suora. Se vuoi, te ne racconto la storia”.
“Sarà madre Florenzia Profilio, so che qualche tempo fa è uscito un libro su di lei”.
“Florenzia che ha svegliato l’aurora”. È un libro scritto soprattutto sui documenti storici. Quella che voglio raccontare ora è, invece, una storia che va al di là dei documenti e delle testimonianze. È la storia della mia Florenzia, nel senso che ho cercato di ricostruire, con il cuore e la mente, anche momenti salienti della sua vita che non sono espressamente documentati.
“Quindi un racconto più libero ma sempre fondato e aderente alla realtà”.
“Proprio così. Ho cercato di camminare lungo le linee certe della sua vita, riempiendo solo dei vuoti. Come quando un bambino colora un album: le figure sono tracciate e lui vi aggiunge solo i colori”.  

LA GIOVINEZZA A LIPARI  
1. In ascolto della voce

Nella seconda metà dell’Ottocento a Pirrera, laggiù a est della chiesa, in quei terreni ai piedi del ripido sperone, viveva una famiglia di modesti contadini che, grazie al lavoro del padre, oltre a coltivare i campi e a produrre il vino e l’olio, aveva avviato un piccolo commercio. Infatti, il padre si recava spesso a Napoli, approfittando dei velieri di passaggio, per vendere il vino che produceva. Così la famiglia, che era diventata piuttosto numerosa, viveva, per quei tempi, una vita decorosa e serena.
Era la famiglia di Peppe Profilio, che nel 1881, quando voglio fare iniziare il racconto, aveva 50 anni. Papà Peppe era un gran lavoratore e, fino a quando ebbe salute, garantì alla famiglia, sempre in crescita, una discreta agiatezza come poteva essere quella di una famiglia di contadini di quel tempo. Oltre che un lavoratore, Giuseppe era un marito fedele e un padre affettuoso e aveva una particolare predilezione per Giovanna, la terza figlia, nella quale intravedeva un carattere forte e determinato. La moglie di Peppe era Nunziata, che di anni ne aveva dodici di meno, e poi vi erano quattro figli, dalla più grande Angelina, che però tutti chiamavano Rosa, e aveva 12 anni, fino ad Antonino chiamato Ninuzzo, il più piccolo, di solo 3 anni, gracile e malaticcio. I Profilio avevano avuto anche un altro figlio, il primo, che avevano chiamato Giuseppe come il papà, ma a poco più di un anno se l’era portato via una brutta malattia, e così il nome Giuseppe era passato a un altro fratellino, che era nato otto anni dopo la morte del primo.
Mamma Nunziata era una donna religiosa ma non bigotta, nel senso che sapeva armonizzare la pietà religiosa e i suoi doveri familiari che non trascurava mai. Era anche severa e persino rigida con i figli, e non tollerava disobbedienze. Questo non voleva dire che non fosse anche amorevole, ma il suo era un amore possessivo, geloso e forse, come vedremo, esclusivo.


Il centro di Lipari sul finire dell’800

Giovanna, è lei la protagonista della nostra storia, aveva a quel tempo 8 anni. Viveva la vita che si faceva nelle tranquille contrade di una Lipari, la cui cittadina capoluogo invece tranquilla non era perché ospitava una colonia di coatti, cioè di persone che si erano macchiate di reati comuni e per questo venivano mandate al confine. Più tardi al confine verranno mandate anche persone di tutt’altra educazione e formazione perseguitate per reati politici. Ma non erano queste persone il problema, il vero problema erano i <<coatti>> che, ubriacandosi abitualmente, qualche volta lasciandosi andare ad azioni violente o molestando gli abitanti e soprattutto le donne, rappresentavano un fattore di turbativa, di grave degrado sociale e, per molti aspetti, anche un’emergenza igienico-sanitaria.
Nelle campagne, invece, la vita trascorreva serena, cadenzata dal ritmo delle stagioni. Si coltivava la terra, si accudiva al pollaio e agli animali domestici, come l’asino e qualche capra per il latte o un paio di pecore per la lana, una volta la settimana si impastava e infornava il pane e ogni tanto anche qualche dolce e, quando era il tempo, si pigiava l’uva per fare il vino e si spremevano le olive per ricavarne l’olio.
Giovanna, oltre a partecipare di questa vita, frequentava la scuola elementare. Tutti i lunedì mattina scendeva con le sorelle Angelina e Nunziatina da Pirrera a Lipari, a piedi, per un sentiero scosceso e sconnesso che, passando la Serra, a fianco della chiesetta della Madonna Assunta, l’accompagnava sino a Bagnomare e poi da lì, costeggiando la Marina San Nicolò, come si chiamava allora Marina Lunga, arrivava alla cittadina. Mezz’ora di strada a passo svelto a scendere, ma un’oretta buona a risalire il sabato dopo pranzo. E questo tutte le settimane, con qualsiasi tempo, col sole o con la pioggia e col vento.

Lipari vista da Pirrrera. Dalle stampe di Salvatore D’Austria, seconda metà dell’800.

Giovanna non amava molto la scuola non solo per la fatica che doveva sobbarcarsi tutte le settimane e per il fatto che a Lipari dovevano, tutt’e tre le sorelle, cavarsela da sole nella casa du strittu a Sena pressappoco dove oggi c’è la chiesetta del Pozzo, ma anche perché le cose che a scuola le insegnavano non la interessavano molto. Va bene imparare a scrivere e a leggere, va bene imparare a fare di conto, ma tutte quelle poesie da studiare che le sembravano un po’ vuote e astruse, quelle letture francamente irreali, quei problemi assurdi, e non è che Giovanna fosse una ragazzina svogliata e pigra. Lei di interessi ne aveva tanti, ma non erano quelli che si affrontavano a scuola. Si stupiva di tutto quanto gli accadeva intorno e lo stupore la portava a farsi delle domande. Si stupiva che nel mese di marzo, al primo sole tiepido, i prati verdi si riempivano di fiorellini gialli che chiamavano “pratarole”; si stupiva e si entusiasmava a vedere i mandorli prima e i peschi poi mettere i fiori che annunciavano la primavera; aveva cominciato a stupirsi fin da bambina, quando da u bagghiu della sua casa osservava incantata il volo delle rondini, tutte in fila ordinate. Si
U bagghiu delle case eoliane

soffermava a pensare come mai il mosto diventava vino, come mai il pane lievitasse, come sbocciavano i fiori e crescevano le piante, come nascevano gli animali domestici. Ecco, questo fatto che la natura si trasformava secondo una propria logica, un proprio disegno, dove sembrava che ogni cosa si collegasse a un’altra, l’affascinava. Sembrava un grande coro, più grande di quello che in chiesa organizzava il cappellano con le ragazze di Pirrera.

 Il quadro della Madonna degli Angeli, oggi.

Nella natura ognuno faceva la sua parte senza stonare e non c’era bisogno che qualcuno intervenisse a richiamare chi se ne andava per i fatti propri. E Giovanna sapeva chi era a dirigere questo coro. Sapeva che era stato Dio a creare l’universo e a dare ad esso un ordine. Quando Giovanna pensava a Dio, lo vedeva come un signore molto lontano, là sulle nuvole. Più prossimi gli apparivano, invece, il suo figlio Gesù e la mamma di lui, la Madonna. Passava ore intere Giovanna a contemplare il quadro della Madonna degli angeli nella chiesetta di Pirrera e vi sarebbe rimasta anche più a lungo, se mamma Nunziata non l’avesse richiamata sgridandola, perché c’era tanto da fare in casa e, soprattutto, bisognava accudire al fratello più piccolo, Ninuzzo, che stava sempre male, mentre lei spariva, spesso, quasi per una mezza giornata.
“Dove sei stata?”, le chiedeva un po’ burbera mamma Nunziata.
“In chiesa”, rispondeva quasi sempre Giovanna, “ho aiutato don Peppino a fare un po’ di pulizia e a sistemare i fiori e, quando lui è andato via, mi sono seduta a guardare la Madonna”.
“La Madonna sa che in casa c’è tanto bisogno e non è contenta, quando tu te ne stai lì seduta a correre dietro alle tue fantasie”, concludeva la mamma.
Ma Giovanna non correva dietro fantasie. Da qualche tempo aveva intuito che il silenzio era importante per capire la natura non solo, ma che soprattutto Gesù e la Madonna nel silenzio parlavano. Il silenzio, per lei, era ascolto. Ascolto di un altro che esisteva anche se non lo vedevi. Un altro che voleva parlarti, ma che tu non sentivi perché avevi la testa piena di troppi pensieri, di troppe cose, cose tue spesso futili. Un altro che tentava di parlarti, ma tu non stavi a sentire.
Una volta suo padre gli aveva raccontato che ci sono suoni che sentono solo gli animali e non le persone. Glielo aveva detto uno scienziato che aveva incontrato in uno dei suoi viaggi. E a Giovanna, nella mente, improvvisamente si era dischiusa una porta.
Così aveva cominciato a pensare che forse anche Gesù e la Madonna cercavano di parlare con gli uomini, ma gli uomini non li sentivano perché il loro orecchio non li percepiva.
Più ci pensava Giovanna e più le sembrava che questo fosse possibile. E un giorno ne parlò a don Peppino. Don Peppino era un prete paziente e stette a sentire la bambina. Poi la guardò fisso e le disse con gli occhi che si erano fatti luminosi.
“Potrebbe essere. Anzi probabilmente è così. Di santi che sentivano la voce di Gesù e della Madonna ce ne sono diversi. Per esempio san Francesco, per esempio Giovanna d’Arco. A Lourdes, più di vent’anni fa, la Madonna è apparsa a Bernadette, una ragazzina di un paesino francese, e le ha parlato. Tu continua a parlare con Gesù e la Madonna e può darsi che un bel giorno essi ti rispondano. E poi, fra qualche mese, farai la prima comunione. In quell’occasione Gesù, comunque, parlerà al tuo cuore e forse… chissà, anche alle tue orecchie”.
E così Giovanna si mise ad aspettare il giorno della prima comunione. Ora stava con le orecchie e il cuore aperto non solo in chiesa dinanzi al quadro della Madonna, ma in ogni momento della giornata che aveva libero. Ascoltava in silenzio e pregava. Pregava e ascoltava in silenzio. E allora sentiva intorno a sé una grande serenità, sparivano tutti i problemi e le preoccupazioni.
Così arrivò il giorno della prima comunione, una splendida mattina di maggio. Giovanna si recò in chiesa con i genitori, vestita del suo abitino bianco che già era servito alle sue sorelle e che la mamma le aveva adattato. E davanti alla chiesa aveva incontrato le altre bambine, tutte vestite di bianco, tutte eccitate per quella giornata di festa. C’era chi parlava dei regali che aveva ricevuto, chi del pranzo che a casa avevano preparato, ma Giovanna pensava all’incontro con Gesù. Le avrebbe finalmente parlato? Avrebbe sentito la sua voce? Ci aveva pensato tutta la sera precedente appena giunta a letto e aveva fatto fatica a prendere sonno. Ma poi il sonno era arrivato di botto.
La messa e le comunioni furono una bella funzione e don Peppino, alla predica, disse delle cose commoventi. Anzi, a un certo punto, le sembrò che si riferisse in particolare a lei quando soggiunse: “Parlate a Gesù e vedrete che egli vi risponderà”.
Di ritorno a casa, mentre papà e mamma chiacchieravano con gli altri genitori, Giovanna prese in disparte Angelina, che era la sorella più grande e aveva già 12 anni.
“Gesù mi ha parlato, mentre facevo la comunione”, le confidò Giovanna in un sussurro.
“Certo – le rispose la sorella –, Gesù parla sempre al nostro cuore”.
“Io ho sentito la sua voce – insistette Giovanna –, come ora sento la tua”.
“Ti ho detto che Gesù parla al cuore – ribatté la sorella con maggiore forza –, ma la sua voce non si sente”.
“Ed io, invece, ti dico che l’ho sentita e mi diceva che, se io continuerò a parlargli, lui seguiterà a rispondermi”, replicò Giovanna con altrettanta forza.
Angelina non se la sentì di ribattere. Era un po’ strana quella sua sorella e spesso si fissava su delle cose. Così chiuse la conversazione con un suggerimento.
“Forse è meglio non dirlo troppo in giro, la gente potrebbe prenderti per pazza”.
                 (Prima puntata. Continua)

Oggi 25 settembre: San Cleofa

San Cleofa fu un discepolo di Gesù. Durante il giorno della Resurrezione, a seguito delle celebrazioni pasquali, stava tornando insieme ad un altro discepolo, di nome Alfeo, verso le terre di Emmaus. Entrambi furono accompagnati presso il Risorto ma riuscirono a riconoscerlo solamente dopo aver offerto lui una generosa ospitalità presso la loro dimora.

“Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, uno di loro, di nome Cleofa, gli disse: < Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute>

Furono queste le parole con le quali Cleofa si rivolse allo sconosciuto parlando con tono profondamente dispiaciuto e facendo chiaramente trasparire la sua delusione e poco dopo aggiunse: “Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo”.

Udite queste parole e riconosciuta l'ancora viva speranza lo sconosciuto iniziò a spiegare loro le Scritture dicendo “Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu al tavolo con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro”.

Fu attraverso queste parole che compresero di chi si trattasse, ma nel momento in cui lo riconobbero lui sparì dalla loro vista.

PRATICA. Facciamo sempre che la fede, la perseveranza e la speranza colmino i nostri giorni

PREGHIERA. O Dio che hai lasciato viva la speranza e la fede nei discepoli fa che noi possiamo vivere di speranza

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Cleofa, discepolo del Signore, al quale ardeva il cuore, quando, mentre era in viaggio con un altro discepolo, Cristo apparve la sera di Pasqua e spiegò loro lungo la via le Scritture; fu anche colui che nel villaggio di Emmaus riconobbe il Signore nell’atto di spezzare il pane.
 

Buongiorno. Oggi è giovedì 25 settembre


 

mercoledì 24 settembre 2025

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Accadde...oggi...nel 1924


 

Lipari, Comune a confronto con la Guardia costiera. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 24 settembre 2025


 

Avvistato un capodoglio tra Panarea e Stromboli. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 24 settembre 2025

Lipari, la seduta sul bilancio senza numero legale. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 24 settembre 2025

L'Osservatorio Etneo alla Notte Europea dei Ricercatori 2025

 

Il 26 settembre, dalle 18.00 alle 24.00, l’Osservatorio Etneo sarà presente con un proprio stand presso Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura) all’edizione 2025 della Notte Europea dei Ricercatori nell’ambito del Progetto SHARPER (Sharing Resercher’s Passions).

Il Palazzo Platamone si trova in Via Vittorio Emanuele II a Catania, alle spalle del Duomo.

La Notte Europea dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei, il cui obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. L’Italia ha aderito da subito all’iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi sparsi sul territorio. Gli eventi comprendono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti.

L’Osservatorio Etneo presenterà una attività interattiva, rivolta al pubblico generale, sulla tematica “Monitoraggio Vulcanico Avanzato per Allerte Smart”, il cui fine è mostrare come il monitoraggio dei vulcani possa integrarsi con le tecnologie delle Smart Cities per migliorare la sicurezza e la comunicazione in tempo reale.

In particolare, verrà presentato un sistema software che analizza e visualizza in continuo le deformazioni di un vulcano, insieme alle variazioni di quota del magma nei condotti. Al superamento di una soglia prefissata, il sistema lancia un allarme tramite un avviso acustico.  L’evento eruttivo verrà riprodotto sia a video che su un modellino fisico in cartapesta del vulcano, appositamente realizzato. 

Presso lo stand saranno inoltre esposti alcuni dei sensori e delle apparecchiature impiegati nel monitoraggio e nella sorveglianza delle aree vulcaniche di competenza dell’OE (Etna, Isole Eolie e Pantelleria). Inoltre, tramite monitor dedicati, sarà possibile visualizzare in tempo reale i segnali acquisiti da alcune stazioni multiparametriche delle reti osservative dell’OE.

Ennesima assoluzione per il titolare del “White Beach “ di Lipari

 Comunicato del 24 settembre 2025

Con sentenza emessa dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto assolto il titolare del “ White Beach “ , noto lido balneare di Lipari in quanto , il Giudice Giovanni Mannuccia ha, così, deciso  statuendo  che “il fatto non sussiste".

 Così è stato deciso il 3 novembre 2023, giorno in cui si è celebrata presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto l’ultima udienza sulle presunte irregolarità del noto locale balneare White Beach di Lipari, contestate al titolare , che era stato difeso dagli avvocati dello Studio Legale Rizzo - Gugliotta  . 

Il proprietario del lido era stato rinviato in giudizio per la violazione degli artt. 81 comma 2 e 681 c.p.  in relazione all’art. 80 TULPS, a seguito delle indagini svolte dalla Legione Carabinieri di Lipari su delega del Pubblico Ministero.  In particolare, secondo la Procura, nei giorni compresi tra il 18 luglio e 23 luglio 2020, il proprietario del White Beach aveva tenuto aperto un luogo di pubblico spettacolo e di intrattenimento senza osservare le prescrizioni dell’Autorità di pubblica sicurezza a tutela dell’incolumità pubblica in quanto privo della necessaria licenza. 

Nel corso del procedimento gli Avvocati hanno dimostrato come il titolare del noto lido aveva già depositato l’istanza di autorizzazione in data antecedente ai fatti e, nelle more, non essendo stata prescritta alcuna documentazione integrativa, il bene giuridico dell’incolumità pubblica non era mai stato violato. 

Nelle motivazioni depositate nella sentenza del Tribunale di Barcellona P.G.  si cristallizza un principio giuridico fondamentale, secondo il quale quando si tratta di località a vocazione turistica (nello specifico Lipari e le Isole Eolie) esiste un primario interesse turistico – economico da tutelare e, pertanto, non possono essere tardivamente valutate istanze imprenditoriali capaci di incidere ed accrescere l’economia locale.

Lipari: Dall'Aula via libera al bilancio di previsione 2025 - 2027

Nella seduta, conclusasi da qualche minuto, il consiglio comunale di Lipari ha dato il via libera al Bilancio di previsione 2025 - 2027. Hanno votato favorevolmente i 7 consiglieri di Rinascita eoliana più il forzista Gaetano Saltalamacchia. Contrari Orto, Sabatini, Santamaria, Dante e Rifici. Si è astenuta Lucy Iacono.

In aula era presente anche il sindaco Gullo

Auguri di...

...Buon compleanno a Loredana Scoglio, Rosanna Mandarano, Marco Arnone, Cristian Nicchia, Giuseppe Saltalamacchia, Simona Acquaro, Adriana Mandarano, Giuliano Pavone

Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 9°): Vulcano 1977


La "Pagina culturale": La stufa "tholos" micenea a Lipari

La stufa micenea si trova all'interno del complesso delle ex Terme di San Calogero a Lipari ed è una struttura a tholos risalente all'età del Bronzo, considerata l'unico monumento di architettura civile micenea fuori dalla Grecia. Costruita con blocchi di pietra lavica, è una stufa termale circolare che sfruttava una sorgente di acqua calda per la sua funzione di mantenimento del calore. La sua architettura è caratterizzata da una copertura a cupola che ricorda le tombe micenee a tholos, ed è testimonianza degli intensi scambi commerciali e culturali tra le Eolie e il mondo miceneo nel II millennio a.C.

Caratteristiche della stufa micenea:

  • Architettura: 
    Si tratta di una pseudo-cupola con una copertura a tholos, simile a quella delle tombe micenee, che ricorda la struttura delle tombe a cupola. 
  • Materiali: 
    La costruzione è realizzata con anelli sovrapposti di blocchi di pietra lavica levigata e resistente al vapore. 
  • Funzione: 
    Era utilizzata come stufa termale per mantenere il calore, grazie all'acqua calda proveniente da una sorgente idrotermale locale. 
  • Localizzazione: 
    La stufa si trova ad alcuni chilometri da Lipari, sul versante occidentale dell'isola, all'interno del sito archeologico delle Terme di San Calogero. 
  • Datazione: 
    La sua costruzione risale all'età del Bronzo, con una datazione che si stima precedente al 1430 a.C. 
  • Importanza storica:
  • Unicità: 
    È un monumento di grande importanza perché rappresenta l'unica opera di architettura civile micenea presente al di fuori dell'area greca. 
  • Testimonianza culturale: 
    La stufa di San Calogero conferma l'esistenza di intensi rapporti commerciali e culturali tra le isole Eolie e il mondo miceneo durante l'età del Bronzo. 

Oggi, 24 settembre: Madonna della Mercede

 Beata Vergine Maria della Mercede

Il primo agosto del 1218, festa di San Pietro in Vincoli, il fondatore dei Mercedari Pietro Nolasco ebbe una visione della Santissima Vergine, la quale si fece conoscere come la Mercede ossia Misericordia e lo esortò a fondare un Ordine religioso avente come fine principale quello di riscattare i cristiani finiti in schiavitù.

In quel tempo la Penisola iberica era dominata da eretici e pirati saraceni che prolificavano sulle coste del Mediterraneo, rapivano molte persone e le trasportavano come schiavi nel Nordafrica.

Pietro Nolasco creò così l'Ordine dei Mercedari, che fu fondato nella Cattedrale di Barcellona con l'appoggio del re Giacomo il Conquistatore ed il consenso di San Raimondo di Peñafort.

La devozione alla Madonna della Mercede si diffuse presto in Catalogna, poi in tutta la Spagna, ed infine in Francia ed in Italia. Con la scoperta dell'America il culto vi si diffuse largamente. Il Perù è attualmente il paese di tutta l'America che riunisce una maggior quantità di devoti.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione della beata Vergine Maria detta della Mercede, Fondatrice sotto tale nome dell'Ordine per la redenzione degli schiavi. La sua Apparizione si commemora il dieci Agosto.

Seduta consiglio comunale e Bilancio di previsione: Tar respinge richiesta di sospensiva



 

Buongiorno. Oggi è mercoledì 24 settembre


 

martedì 23 settembre 2025

Agricoltura, il neo assessore Sammartino giura all'Ars

Con il giuramento all'Ars, davanti al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, l'assessore all'Agricoltura e vice presidente della Regione Luca Sammartino è entrato ufficialmente nel pieno delle sue funzioni.

«Ricominciamo dalle priorità del governo Schifani - ha detto l'assessore - portate avanti in maniera straordinaria dal professore Barbagallo, che ringrazio per il lavoro e la dedizione che ha profuso durante il suo incarico. Ripartiamo da quello che i siciliani oggi si aspettano, ovvero l'impegno per fronteggiare l'emergenza idrica grazie alla pianificazione messa in campo dal mio predecessore, che va portata avanti sia nella Sicilia occidentale che in quella orientale. L'obiettivo è ridurre le perdite d'acqua ma, soprattutto, sostenere al meglio gli investimenti in agricoltura. Ripartiamo anche dalle grandi emergenze che la politica europea sta determinando nel comparto della pesca siciliana».

Tra gli obiettivi, la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche dell'Isola. «Siamo e saremo al fianco di tutti i produttori che vogliono portare nelle tavole il brand della Sicilia: ogni pasto, ogni materia prima siciliana rappresenta l'identità, le radici e la storia di questa straordinaria regione. Il governo è impegnato a introdurre nuove economie per far sì che le nostre aziende possano competere sempre di più nei mercati internazionali».

Sammartino ha quindi illustrato la strategia di continuità con il suo predecessore: «Il governo regionale già nelle prossime ore sarà impegnato sulle riforme tanto attese dalle organizzazioni dei produttori e dei sindacati, come quella del comparto forestale e quello dei consorzi di bonifica».


a questo link l'intervista all'assessore Sammartino

Accadde...oggi...nel 1943


 

C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu: Mario Riganò (Riprendiamo le pubblicazioni dopo la pausa estiva)


 

A Ginostra due caproni "all'assalto" di una casa. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 23 settembre 2025